Lessico specifico Flashcards
Modifica dei trattati con revisione ordinaria
REVISIONE ORDINARIA
Si risolvere in due momenti.
1) Uno interno alle istituzioni UE
2) Un ‘altro ESTERNO, vede come protagonisti specifici i soli stati membri
DOVE LO TROVIAMO
-ART. 48 TUE
“I trattati possono essere modificati conformemente a una procedura di revisione ordinaria. Possono inoltre essere modificati conformemente a procedure di revisione semplificate.”
COME FUNZIONA
La procedura può essere impiegata per MODIFICARE tutte le disposizioni contenute nei trattati.
-Il governo di qualsiasi Stato membro
-il Parlamento europeo
-la Commissione, possono sottoporre al Consiglio progetti intesi a modificare i trattati.
Tali progetti possono, tra l’altro, essere intesi ad accrescere o a ridurre* le competenze attribuite all’Unione nei trattati.
Tali progetti sono trasmessi dal Consiglio al Consiglio europeo e notificati ai parlamenti nazionali
*Sino al Trattato di Lisbona eventuali modifiche dei Trattati potevano solo approfondire il processo, non certo determinare un REGRESSO, che si verificherebbe con la riduzione delle competenze dell’Unione
Consiglio europeo consulta commissione, se è il parlamento a proporre il progetto di modifica, e viceversa consulterà il parlamento se è la commissione;
Viene convocata una CONVENZIONE che esprime una RACCOMANDAZIONE, per mezzo della procedura del consenso (che rappresenta una modalità di espressione delle decisioni negli organi collegiali caratterizzata per il fatto di NON avere una vera e propria votazione, si verifica solo che non vi siano opposizioni)
Infine convocata una conferenza intergovernativa (CIG), ovvero una riunione tra i rappresentanti degli stati membri che diventerà il vero fulcro decisionale per la modifica del trattato. (si vota all’unanimità!!)
Ratifica del trattato secondo le procedure previste dalle normative nazionali
Metodo comunitario
Come regola generale, le decisioni dell’UE sono adottate attraverso il metodo «comunitario», che prevede l’uso della procedura legislativa ordinaria, come definita all’articolo 294 del TFUE
Il metodo comunitario è caratterizzato da
-il diritto ESCLUSIVO della Commissione europea di avviare una legislazione; gli organi hanno potere di adottare atti obbligatori e applicarli all’interno della comunità, senza mediazione degli stati membri
- il potere di CODECISIONE tra il Consiglio e il Parlamento europeo
- Per adottare gli atti si vota a maggioranza qualificata
- Vi è partecipazione del cittadino alla vita della Comunità europea tramite il Parlamento europeo e il Comitato economico sociale
Metodo intergovernativo
- Assenza della partecipazione dei popoli degli Stati
- Gli stati membri sono rappresentati dai propri governi nei vari organi dell’organizzazione
- Decisioni prese all’UNANIMITA’
- Gli atti hanno natura NON vincolante, e hanno come destinatari gli Stati membri che dovranno dare esecuzione agli obblighi che nascono da tali atti
- il Parlamento europeo ha un ruolo puramente consultivo
Principi-valori fondanti dell’UE
Li troviamo nell’articolo 2 TUE
LIBERTÁ: Tale termine va riferito alla sua dimensione politica e va inteso come garanzia di rispetto dell’autonomia dei cittadini nei confronti dei poteri pubblici.
DEMOCRAZIA: implica il rinvio ai principi basilari delle democrazie occidentali e si rifletteva sul Parlamento europeo nell’obbligo di consultazione, ossia nello strumento che gli consentiva la partecipazione al processo legislativo. Il principio di democrazia non poteva però dirsi adeguatamente realizzato essendo palesemente insufficiente la mera consultazione al Parlamento. Il problema del deficit democratico è stato quindi risolto con il procedimento della codecisione, nel quale il potere legislativo è esercitato in condizioni di parità, dal Consiglio + Parlamento
Il principio dello STATO DI DIRITTO: comporta la necessità che nell’Unione, TUTTI i soggetti e gli attori coinvolti, siano SUBORDINATI al rispetto del diritto, risultante dagli stessi Trattati.
ma abbiamo anche DIGNITÁ UMANA: (considerato come fondamento dell’intero complesso dei diritti)
UGUAGLIANZA
LIBERTÁ
TOLLERANZA
NON DISCRIMINAZIONE
Fonti primarie Ue
Trattati (TUE e TFUE)
Principi generali del diritto dell’UE
Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea
Fonti secondarie dell’Unione europea
Sono fonti di “diritto derivato” dell’UE , quindi atti, adottabili dall’ Unione europea in conformità alle disposizioni contenute nei trattati.
Le condizioni per l’adozione di questi atti, sono stabilite nei trattati stessi (per qst i trattati sono considerabili fonte primaria)
Gli atti sono indicati nell’art. 288 TFUE, e sono: regolamenti, direttive, decisioni, che sono ATTI TIPICI, insieme a raccomandazioni e pareri
( sempre nominati alla fine dell’art 288)
Atti atipici
Stiamo parlando delle fonti secondarie (gerarchia delle fonti del diritto europeo)
Comprendono una varietà di figure, non sempre provviste di effetti giuridici. Hanno un carattere molto vario ed eterogeneo, non è possibile una classificazione “sistematica”, li dividiamo in tre categorie:
1) Atti espressamente previsti da disposizioni dei Trattati, che hanno la medesima denominazione di uno di quelli tipici contemplati dall’art. 288TFUE, ma caratteri giuridici differenti: tipo regolamenti interni alle istituzioni
2) Atti espressamente previsti da disposizioni dei Trattati e aventi denominazioni diverse da quelli tipici elencati nell’art 288
3) Atti NON contemplati nei trattati e nati nella prassi
Modifica dei trattati con revisione semplificata
Prevede un sentimento di FAVOR per l’adozione di procedure che siano maggiormente in sintonia con il metodo comunitario, rispetto al metodo intergovernativo
Dove si vede la SEMPLIFICAZIONE del meccanismo
Infatti è favorito in questo senso anche attraverso il passaggio da una deliberazione a maggioranza qualificata (e non unanimità)
Passaggio da una procedura legislativa ordinaria che prevede che il parlamento abbia un ruolo molto importante, rispetto ad una procedura legislativa speciale dove il ruolo del parlamento è tendenzialmente più risicato
(Tale modalità di revisione è stata utilizzata per la modifica dell’articolo 136 del TFUE, che recita la possibilità per i paesi che hanno adottato l’euro di instituire dei meccanismi di stabilità, da attivare ove indispensabile per salvaguardare la stabilità della zona euro)
Principio di proporzionalità
Lo evinciamo dall’articolo 5 del TUE
“La delimitazione delle competenze si fonda sul principio di attribuzione. L’esercizio delle competenze dell’Unione si fonda sui principi di PROPORZIONALITÀ e sussidiarietà”
Questo è un principio generalissimo dell’Unione, e prevede che se l’Ue è idonea e quindi chiamata ad agire, ad esempio ad emanare un atto, il contenuto e la forma della sua azione devono limitarsi a quanto necessario per raggiungere gli obiettivi.
Quindi l’Unione deve scegliere l’azione che MENO pregiudichi la sovranità degli Stati nazionali, nche in riferimento ai tipi di atti adottabili, e quindi ad esempio se deve scegliere tra l’adozione di un regolamento o di una direttiva, sceglierà la direttiva che è un mezzo meno “invasivo”
Tale principio, insieme a quello di sussidiarietà, sono poi espressi nel protocollo 2 del TUE
“ciascuna istituzione vigila in modo continuo sul rispetto dei principi di sussidiarietà e proporzionalità definiti dall’articolo 5 TUE
Principio di Sussidiarietà
Lo evinciamo dall’articolo 5 del TUE
“La delimitazione delle competenze si fonda sul principio di attribuzione. L’esercizio delle competenze dell’Unione si fonda sui principi di proporzionalità e SUSSIDIARIETÁ”
Introdotto con il trattato di Maastricht,
Questo principio prevede che, nelle materie di competenza concorrente dell’Unione europea, o comunque non di competenza ESCLUSIVA (in cui sarebbe l’Ue ad agire direttamente) il potere di agire venga attribuito prima ai livelli di governo maggiormente vicini ai cittadini, l’Unione interviene quindi solo se gli obiettivi prefissati dai Trattati non sono raggiungibili, o non del tutto, dagli Stati membri, ai quali è data precedenza.
Principio di Leale Cooperazione
Il principio ha due ambiti di applicazione:
1) regolamentazione interistituzionale (rapporti tra istituzioni soprastanti)
2) regolamentazione dell’azione degli Stati membri e delle istituzioni dell’ Unione stessa.
Quando sorge la necessita di coordinare questi “piani di azione” entra in gioco questo principio, che riassumendo, per quanto riguarda la regolamentazione interistituzionale, il principio comporta la necessità che ciascun’ istituzione agevoli l’azione delle altre; (un es. mi serve un “parere” al fine di adottare un atto, l’istituzione che deve darmi il parere lo deve fare senza allungare troppo i tempi, in virtù del principio)
Per quanto riguarda la regolamentazione dell’azione dei singoli stati nazionali e le istituzioni dell’unione, il principio prevede che le normative stabilite (ad es. quelle in materia di concorrenza) vengano effettivamente attuate dagli apparati amministrativi degli stati membri, non possono rifiutarsi.
(questo perchè, nella maggior parte degli ambiti di intervento, l’Unione non ha un apparato amministrativo proprio)
Funzione legislativa dell’Unione
Demandata a Parlamento, consiglio e anche Commissione
L’Ue non essendo uno stato non specifica
Delibera Consensus
Procedura del CONSENSO: è una modalità di deliberazione che avviene all’interno del Consiglio europeo, che prescinde una vera e propria votazione, e consiste nel verificare che non vi siano posizioni di rifiuto o differenziate sui punti all’ordine del giorno
Basi giuridiche
Sono norme contenute nei trattati che disciplinano in maniera dettagliata come le istituzioni dell’Ue possono intervenire negli ambiti di competenza a loro attribuiti
Procedure decisionali
ciao