La poesia lirica e le sue forme Flashcards

1
Q

cosa si intende per λυρικη τεχνη ?

A
  • si intende un canto eseguito soprattutto al suono della lira
  • riprende il nostro concetto di lirica (solamente in ambito musicale però)
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2
Q

Cosa si intende per lirica?

A

genere in cui i componimenti sono scritti in versi da un poeta che dà voce alla sua più intima soggettività parlando in prima persona del proprio “io”.

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3
Q

Come veniva chiamata la lirica più anticamente?

A

μελος ( canto), per distinguerlo dall’epos. Quindi era considerata “lirica” solo i componimenti cantati. Sia che il canto fosse affidato ad un unico artista sia che invece fosse affidato ad un coro più ampio.

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4
Q

come hanno fatto a ricostruire la produzione lirica dei greci?

A

Grazie all’antologia Palatina (una raccolta di epigrammi assemblata intorno al X secolo) che conteneva una sezione chiamata “corona” che comprendeva alcuni testi di alcuni poeti lirici e che conteneva un epigramma che ci tramanda solo i nomi di questi poeti lirici.

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5
Q

che funzione ha il termine λυρικη dopo l’età romana?

A

serve per indicare non solo il canto μελος ma anche due generi non cantati: l’elegia e il giambo.

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6
Q

Come venivano eseguiti il giambo e l’elegia?

A

Era una via di mezzo tra il recitativo e il canto, accompagnata principalmente dall’αυλος

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7
Q

Quando si diffonde il genere della lirica?

A

VI/ inizio V secolo.

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8
Q

quando la lirica viene considerato un genere a sé stante?

A

in età ellenistica, con i poeti Alessandrini.

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9
Q

Quali sono le due caratteristiche più importanti che caratterizzano la lirica?

A

-esecuzione cantata invece che quella recitata
- l’irrompere dell’ “io” del poeta (se l’aedo recitava in terza persona una tradizione mitica che rispecchiava i modelli culturali condivisi dalla società, il poeta lirico utilizza invece la prima persona e sembra raccontare di sé).

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10
Q

Qual è la differenza tra il poeta lirico di oggi e quella antica?

A

Mentre quello di oggi è un individuo isolato che dà voce ad uno sfogo personale e autobiografico in toni appassionati, quello dell’antica Grecia crea la sua opera per condividere ideali con un gruppo con la stessa visione del mondo (e quando dice “io” intende invece “noi”, facendosi portavoce di un ambiente ben preciso).

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11
Q

differenza tra l’“io” narrativo e quello lirico

A

narrativo- racconta qualcosa
lirico- esprime i propri sentimenti e le proprie opinioni appartenenti al gruppo sociale cui appartiene.

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12
Q

Esempio di un episodio in cui il poeta dice “io” ma intende “noi”

A

Archiloco in un famoso frammento narra di aver gettato il suo scudo durante la fuga da una battaglia contro i Traci (gesto tipico di quelle persone che combattono per guadagnarsi da vivere e non per morire gloriosamente come l’eroe omerico) quindi a noi sembra una testimonianza di un fatto autobiografico, si rivela come la narrazione di un comportamento tipico di un gruppo che concorda con l’idea di Archiloco.

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13
Q

Leggendo le opere dei poeti lirici, si rischia l’autoschediasmo?

A

Si. La vita e la psicologia dei poeti sono solo in parte ricostruibili dai loro testi, è difficile capire se un opera è la traduzione di un esperienza realmente accaduta o se è invece una situazione che avviene frequentemente nel circolo cui l’autore appartiene. Pensiamo a Saffo.

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14
Q

Cosa scrive Saffo?

A

descrive il suo dolore per la partenza di una giovane del loro gruppo nel momento delle nozze. Evento molto frequente nella vita delle giovane ragazze e sicuramente lo avrà sperimentato anche lei ma sopra tutto il carme è una traduzione di un sentimento comunque al gruppo a cui apparteneva Saffo. Ad oggi noi associamo il “tiaso saffico” all’educazione di giovani ragazze altolocate.

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15
Q

Cosa si intende per “persona loquens”?

A

la voce che parla in prima persona nel componimento lirico.

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16
Q

Ciò che diceva la “persona loquens” corrispondeva sempre a ciò che pensava l’autore?

A

Non sempre:
- questo personaggio non sempre rispecchia le passioni e i punti di vista dell’autore.
- difficilmente queste affermazioni dicono qualcosa dell’autore come singolo ma rispecchiano il pensiero della comunità in cui il poeta vive.
- Per Aristotele, questo era un ottimo modo che aveva il poeta per nascondere la propria identità senza attirare su di sé risentimenti personali.

17
Q

In che senso la lirica greca viene considerata pragmatica?

A

in quanto spesso si concentra su situazioni e temi quotidiane e aveva una funzione educativa (poiché permetteva ai giovani di riflettere su tematiche condivise dalla memoria collettiva) ed era orientata alla comunicazione diretta di sentimenti, rendendo l’arte poetica non solo estetica ma anche funzionale e pratica.

18
Q

a chi si rivolge il poeta lirico?

A
  1. lo schieramento militare
  2. l’eteria
  3. istituzioni legate al culto di una particolare divinità
  4. comunità cittadina in occasione di particolari cerimonie politiche o religiose
  5. la corte dei tiranni che commissionavano ai poeti canti celebrativi per la propria famiglia.
19
Q

Cos’è l’eteria?

A

gruppo che condivide stessi idee, appartenenti allo stesso circolo sociale e accumunati da stessi intenti politici, per cui agiscono politicamente all’interno della comunità; inoltre è il luogo nel quale viene impartita l’educazione maschile attraverso relazioni sessuali , rapporto pedagogico tra un uomo adulto εραστης e l’amato adolescente ερωμενες

20
Q

Cosa sono le istituzioni legate al culto di una particolare divinità?

A

Come corrispondente all’eteria maschile. Famosa è il “tiaso “ di Saffo, che nelle sue poesie si presenta sia come sacerdotessa della divinità celebrata dalle giovani (Afrodite) sia come educatrice delle ragazze di un percorso di formazione legato al matrimonio e alla vita coniugale.

21
Q

e occasioni delle performance della lirica monodica?

A
  1. ambiente elitario del gruppo (per accompagnare i vari momenti di vità della comunità).
  2. ambiente delle eterie aristocratiche, durante il simposio, in cui il canto non ha una funzione di intrattenimento ma permette di riaffermare l’ideologia e gli obbiettivi del gruppo.
22
Q

Le occasioni delle performance della lirica corale?

A

Destinata ad un pubblico più vasto in occasioni di eventi che vedono riunita tutta la comunità (feste pubbliche dedicate ad una divinità, durante liturgie , in celebrazioni per i vincitori di gare atletiche o di agoni poetiche-musicali)

23
Q

Chi commissionava la poesia lirica nell’antica Grecia?

A

una persona o un istituzione. Questo committente può essere un cittadino influente, una figura di potere o un sacerdote.

24
Q

Qual è lo scopo principale della poesia lirica?

A

Serve a consolidare il potere del committente . Attraverso la poesia, il messaggio del committente diventa pubblico e duraturo. (influenza la società con il suo messaggio)

25
Quando il poeta diventa un professionista?
A partire dal Vi secolo diventa una figura pubblica e riconosciuta anche se dipende economicamente da committenti. Questo può esporlo al rischio di critiche da parte delle fazioni rivali.
26
Quali sono le distinzioni nella poesia lirica?
- poesia recitata - poesia lirica (che si divide in lirica monodica e corale)
27
Perché all'interno della lirica greca non è possibile una netta divisione?
- per esempio Saffo, famosa per i suoi canti monodici scrive anche liriche corali come gli epitalami. - molti autori componevano testi che potevano essere eseguiti sia in forma monodica che corale.
28
Quali sono le prime forme di poesia lirica?
derivano da una tradizione preletteraria e popolare. Ovvero da canti tramandati oralmente e legati alla vita quotidiana. Già nei poeti omerici troviamo traccia di queste forme di canto (canti di nozze, canti rituali o religiosi- come quelli in onore di Apollo per fermare la peste ma anche canti di lavoro, serenate, ninna-nane e filastrocche)
29
Cosa subiscono le prime forme di poesie liriche?
A partire dalla metà del VII secolo a.c. le manifestazioni artistiche popolari (i canti di lavoro) iniziano ad essere rielaborate da poeti con uno specifico stile personale.
30
in che senso la lirica non era fissa ma in continuo movimento?
Ogni canto era creato per un occasione diversa e aveva caratteristiche proprie , ma poteva essere adattato a diversi contesti. Per questo alcuni generi lirici subiscono cambiamenti sociali e culturali (il ditirambo- canto dedicato a Dioniso, diventa una forma teatrale, mentre alcune forme di lirica si mescolano con la musica e la danza)
31
Come veniva classificata la lirica in età arcaica?
A classificare le diverse forme di lirica in realtà sono gli alessandrini ma si vede che già in età arcaica i greci percepivano una distinzione tra le varie forme e quindi a delle opere specifiche associavano dei dialetti in particolare. Per esempio in base alla lingua: - il dialetto usato in un componimento spesso dalla regione di provenienza del poeta - tuttavia alcuni generi avevano delle lingue specifiche (elegia e il giambo in dialetto ionico, e la lirica monodica il dialetto eolico)
32
E come era la distinzione tra i vari generi lirici?
non era netta. C'erano delle regole e delle norme condivise all'interno della comunità di poeti ma il poeta poteva modificarle e adattarle in base ai contesti. (la musica e la danza erano spesso collegate alla poesia, influenzandone la struttura e i gneri poetici non erano rigidi ma si evolvevano continuame