l'avanguardia: Flashcards
cos’è l’avanguardia:
L’avanguardia è un termine militare: la porzione di esercito che arriva per prima sul campo di battaglia.
Dal punto di vista storico, il termine avanguardia indica i movimenti e i gruppi costituitisi nel corso del Novecento, con un proprio arco evolutivo e una propria dinamica di conflitti interni ed esterni. In questo caso saranno considerati artisti di avanguardia gli autori che hanno aderito ai manifesti, oppure che hanno partecipato alle attività di gruppo (tenendo conto di adesioni, espulsioni e quant’altro).
L’avanguardia ha attraversato tre fasi:
- le prime avanguardie o avanguardie storiche, nella prima metà del Novecento, caratterizzate da movimenti e manifesti, con tendenza a riversarsi nella attività politica tout court;
- le seconde avanguardie, o neoavanguardie, negli anni ‘50-‘70, caratterizzate dal dibattito critico e dalla guerriglia semiologica con i linguaggi della società di massa;
- le terze avanguardie, ancora da mettere compiutamente in luce, apparse alla fine del secolo sotto la formula della terza ondata, caratterizzate dallo scontro con il postmoderno e dall’uso dei linguaggi del passato come strumenti eversivi.
L’avanguardia si costituisce come risposta dell’arte alla società borghese e al predominio della mentalità utilitaria e mercantile, nel momento in cui diventa chiaro che il mercato assorbe anche l’arte stessa. Nello sforzo di evitare la vendibilità, l’antagonismo dell’avanguardia si sviluppa su diversi livelli: a livello politico, con un atteggiamento sostanzialmente anarchico; a livello psicologico, con la consapevolezza della divisione del soggetto; a livello propriamente artistico, con il rifiuto dei canoni, dei modelli e dei generi tradizionali. L’atteggiamento estremista e provocatorio dell’avanguardia rigetta, da un lato, l’orizzonte della tradizione (portando al massimo grado la sfida dell’originalità), dall’altro la produzione del kitsch, ovvero l’invasione del cattivo gusto standardizzato. Si può dire, ancora più in generale, che l’avanguardia si oppone al senso comune, al grado medio, al banale.
L’avanguardia ha un carattere distruttivo; Agisce di soppiatto, ma allo stesso tempo senza troppa organizzazione. Mette insieme il progetto e l’improvvisazione.
Oltre a un intento distruttivo, ha un intento conoscitivo. Riferire agli altri ciò che accade.
L’avanguardia è poi identificabile; cioè è consapevole di ciò che è.
Vedono più in là degli altri, ma sono i primi a rimetterci durante le guerre.
L’avanguardia è la modernità (modo = lat. per ‘adesso’) nella percezione del tempo che si restringe, che sta per finire ed essere soppresso da un altro tempo.
La tendenza dell’avanguardia è sopprimere l’identità del singolo, ma fare gruppo.
quando inizia e quando finisce:
E’ difficile stabilire un fenomeno che non si sa quando inizia, ma soprattutto quando finisce.
convenzione:
* 1886 (data di pubblicazione della Gaia Scienza di Nietzsche) = data di inizio
* 1993 (data di pubblicazione del testo di David Antin) = data di fine
Antin: poeta statunitense nato nel 1932, specializzato nella poesia orale, cioè non strettamente legata alla pagina scritta (ex. Omero) e spesso piena di improvvisazione.
Spesso si basa sul collegare 2/3 situazioni che logicamente non hanno compatibilità fra di loro.
Inoltre, secondo molti il secolo delle avanguardie comincerebbe con Manet
ex.
‘colazione sull’erba’ = scandalo di donna nuda che stride di fianco a due uomini vestiti, topos di scena campestre ma in un paesaggio borghese
‘Olympia’ = prostituta, ritratto femminile in chiave desublimante/concreta
perchè ‘movimenti’?
Nel suo testo, Poggioli fa anche un confronto fra il Romanticismo e le avanguardie: è d’accordo col dire che nè l’uno nè l’altro possono essere considerate scuole, ma movimenti, perchè la nozione di scuola presuppone un maestro e un metodo, il criterio della tradizione e il principio d’autorità.
E mentre la scuola presuppone la consacrazione dei discepoli a un fine che li trascenda, il movimento e i suoi seguaci operano sempre in funzione d’un fine immanente al movimento medesimo.
Inoltre, più che alla rivista letteraria romantica e ottocentesca, la rivista
d’avanguardia s’oppone diametralmente alla stampa periodica popolare e commerciale del nostro tempo, che, invece di guidare l’opinione pubblica (come fanno invece quelle avanguardiste), soddisfa le passioni della folla, e ne è ricompensata mediante un’immensa circolazione e un notevole successo economico.
D’altra parte è proprio il trionfo del giornalismo di massa che motiva e
giustifica rivista d’avanguardia, strumento l’esistenza della d’una reazione tanto naturale quanto necessaria contro il volgarizzamento o la volgarizzazione della cultura.
le principali avanguardie:
Principali avanguardie:
Futurismo (1909) - Dada (1916) - Surrealismo (1924) > nasce a Parigi
in mezzo ci sono avanguardie minori.
Futurismo = nasce a Milano nel periodo in cui essa era la città industriale, degli scambi commerciali. Non era la città culturale (Firenze) e infatti il futurismo è l’eccezione.
Come il dadaismo nasce nella città delle grandi banche, Zurigo.
aspetti in cui analizzare le avanguardie:
analizzare le avanguardie:
* il manifesto
* il teatro
* la pagina scritta
David Antin:
poemetto vero e proprio di Antin: ‘What it means to be avant garde’ (1993)
Sull’aereo per arrivare in Iowa Antin leggere un articolo chiamato ‘color the isles soft pink’, in cui si dice che l’artista Christo vuole colorare di rosa le isole di Biscayne Bay attraverso degli elicotteri, che lancerebbero della stoffa specifica sulle isole.
Tuttavia, questo progetto, pur essendo molto carino, secondo Antin non va a sfidare le istituzioni come fa l’avanguardia.
Poco dopo racconta di aver letto un altro articolo chiamato ‘actor keeps his head but killer doesn’t’.
Spinell è un attore newyorkese che ebbe l’idea di diventare una star del cinema creando lui stesso un film, chiamato ‘Maniac’.
Sarebbe un remake del ‘il mostro di Dusseldorf’, ma molto più splatter poichè la vittima ha la sua rivincita sul nemico tagliandoli la testa proprio davanti la cinepresa.
Spinell infatti pensava che per competere fosse necessario venire fuori con qualcosa di mai fatto prima.
La domanda di Antin è: facendo ciò Spinell può essere definito un artista all’avanguardia?
Quando un’opera d’arte provoca una riflessione morale/morale politica, è questo che basta per essere all’avanguardia?
Spinell giustifica la sua scelta dicendo che far vedere in modo esplicito la violenza ha un fine morale, poichè ci fa rendere conto della violenza che abbiamo intorno e che non vediamo.
E’ una cosa vera che l’avanguardia debba stare o da un lato o dall’altro?
* compiacere le istituzioni
* sorprendere le istituzioni con un’opera moralizzatrice.
Antin dice che riflette su ciò: non sa dire cosa sia l’avanguardia anche se sa che cosa vuol dire starci dentro ( = non riesce a capire il perchè ci stiamo dentro).
Il critico Harold Bloom ritiene che nella letteratura c’è un grande canone: vi sono dei grandi padri da cui non riusciamo a liberarci, in particolare Dante e Shakespeare.
Tutti gli artisti che sono giunti dopo di loro non hanno fatto altro che copiare da questi due padri, quindi sono artisti ‘inutili’ e ciò che hanno costruito potrebbe tranquillamente venire bruciato.
Questo fino al ‘900 quando si arriva alla modernità.
I discorsi di Antin fra di loro c’entrano poco o nulla, perchè è così che funziona la sua poesia. Prende parte di sue esperienze e ne discute, mettendole insieme.
Come finisce il talk-piece?
David Antin finisce il testo che suo zio era morto in modo assolutamente inatteso.
Se tu non sai affrontare questa situazione, vuol dire che non sei nell’avanguardia, conclude Antin. (dialettica fra la sua vita personale e la vita culturale che gli sta intorno. ex. Christo, Bloom).
connessione fra l’effetto che Antin ha dopo la telefonata, e l’effetto che il talk-piece fa al lettore (entrambi, Antin e il lettore, sono destabilizzati. Se una cosa diventa stabile non è all’avanguardia).
Antin prova quindi a definire l’avanguardia, ma alla fine si arriva al punto che o lo si è, o non lo si è. Il discorso sull’avanguardia può gonfiarsi quanto vuole, ma alla fine scoppia.
Solo un’esperienza estremamente personale può creare l’avanguardia, tutti gli altri discorsi sono vani (vanità delle parole).
L’avanguardia vuole stupire. Motivo per cui i canali di comunicazione dell’avanguardia sono di massa, a cui tutti possono attingere.
Essere nell’avanguardia non significa avere un’opinione su qualcosa (come altri movimenti culturali) ma significa vivere, stare dentro una situazione.
momento prima delle guerre mondiali= momento in cui ci si è resi conto della grande transitorietà della borghesia occidentale > dalla frattura nasce l’avanguardia (che nascono a ridosso delle guerre).
Antin sa di essere un esponente dell’avanguardia, ma non sa neanche lui perchè.
Per lui un’opera non può essere all’avanguardia ed essere finanziata da un’istituzione, non è rottura dei canoni (ex. quella di Christo, o di Maniac).
‘la gaia scienza’ di Nietzsche:
A rispondere alla domanda di Antin è Nietzsche un secolo prima. Nietzsche scrive ‘la gaia scienza’ (1886) sia dopo una crisi personale, ma anche una crisi della filologia, che nel 19° sec. era la disciplina principale.
Nelle ‘Operette Morali’ di Leopardi è instaurato lo stesso processo che Nietzsche svilupperà nella Gaia Scienza.
Come Leopardi, Nietzsche critica il romanticismo, che considera qualcosa da cui liberarsi.
Nietzsche termina la prima parte della prefazione (pag. 5) con ‘incipit parodia’.
L’avanguardia è sia uno sguardo al futuro, ma anche al passato, poichè guarda al passato facendogli un contro canto (etimologia di ‘parodia’).
Gaia scienza = filosofia che ride.
Nietzsche guarda al negativo, alle cose che la filosofia positiva non è mai riuscita ad inquadrare.
Sono le basi strutturali su cui nasce l’avanguardia.
L’idea che il corpo possa essere il luogo in cui il pensiero si forma, si registra e si trasmette, pensiero mancante nel romanticismo.
La malattia viene poi descritta con l’immagine del serpente che cambia pelle, immagine ripresa dai dadaisti, futuristi e surrealisti (l’avanguardia è un momento in cui l’estetica cambia pelle).
Il finale della prefazione è come un ritorno ai Greci e al loro atteggiamento nei confronti dell’arte.
Nietzsche nasce filologo, non filosofo (come Leopardi nasce filologo, non poeta)
Gaia scienza = il termine in sé prende in giro la condizione iniziale, quella del suo secolo ; condizione dell’avanguardia, che prende in giro/fa autocritica e poi supera la condizione iniziale. > incipit parodia.
Nel suo scritto nomina spesso il corpo, l’idea che il corpo può essere il luogo in cui un’idea si trasmette sarà fondamentale per l’avanguardia.
‘teoria dell’arte avanguardia’, Renato Poggioli:
dal saggio di Renato Poggioli, ‘Teoria dell’arte avanguardia’ (1962 ; non piacque alle università italiane poichè dichiaratamente slavista e commentatore di artisti di epoca zarista).
Poggioli spiega che quella degli avanguardisti è un’esperienza di vita ridotta e cita il filosofo spagnolo Ortega, secondo il quale il principale carattere della avanguardie è riconoscere che viviamo in un’epoca dominata dalla tecnologia, spesso disumanizzante. In un’epoca del genere l’arte non ha più come concetto principale l’essere umano.
Cita poi Massimo Bontempelli, che nella sua ‘Avventura novecentista’ non parla da spettatore, ma da attore dell’avanguardia.
Cita anche Georg Lukacs, in realtà critico dell’avanguardia poiché ricollegabile al decadimento borghese (siamo oggetti contemplati in un museo).
L’avanguardia è all’interno della società e allo stesso tempo ne è la critica.
I testi dell’avanguardia sono esempi di disagio psichico, psicologia a cui sono fortemente legate.
Di fatto le avanguardie nascono subito dopo la nascita della psicanalisi.
componente ideologica: quando nascono e vengono espressi questi impulsi di novità e di critica, la corrente dell’avanguardia diventa un codice di comportamento (per essere all’avanguardia devi fare x).
Esempio sono i futuristi (per difendersi, per attaccare, per distinguersi?).
La formula arte d’avanguardia è patrimonio terminologico (e forse anche critico) quasi esclusivo alle lingue e culture neolatine. Il termine è per esempio usato con una certa frequenza nella cultura spagnola ed ispano americana.
Fa difficoltà ad integrarsi in Germania (modernism).
In Russia, dove la lingua non teme né barbarismi né neologismi e dove la cultura ha accolto con simpatia ogni forma d’esotismo, il termine e il concetto originario penetrarono facilmente e rapidamente.
Nella cultura anglofona la parola avanguardia non ha il senso di contrapposizione che ha per Italia e Francia, probabilmente perché da noi la cultura letteraria è molto teorizzata e quindi quello che va contro questa teorizzazione può essere visto come rivoluzionario.
Il rapporto fra avanguardia e politica è interessante, poiché alcune si associano a essa e restano subordinate e altre si ribellano.
Poggioli è uno slavista che traduceva ed assemblava componimenti russi.
in ‘teoria dell’avanguardia’ dice che nessuno si era mai concentrato su che cosa fossero le avanguardie.
Nella sezione ‘geografia del termine’ Poggioli dice che in Russia l’avanguardia sarebbe nata molto prima se non fosse stata dirottata dalla rivoluzione di ottobre.
Essa nasce e muore a Parigi; nasce poichè il primo ad usare il termine fu Lauverdant nel 1849, molto prima di Nietzsche.
L’avanguardia nasce con una forte connotazione politica, della quale si libererà quasi subito (infatti si distinguerà presto l’avanguardia politica dall’avanguardia artistica).
Romanticismo e avanguardie sono legate dal fatto di essere entrambe movimenti, non scuole.
avanguardie: caratterizzate da ‘attivismo’ e ‘antagonismo’.
‘il paradiso artificiale’, Baudelaire:
Primo critico dell’avanguardia, ma in un certo senso precursore (il termine avanguardia viene usato per la prima volta proprio da Baudelaire in senso dispregiativo).
Prima che poeta, Baudelaire (1821-1867) fu critico d’arte.
- 1878: nel periodico ‘Bauknin’ Baudelaire fa oggetto di ridicolo i letterati (per lui i letterati d’avanguardia erano solo scrittori radicali di sinistra, mentre invece le avanguardie dovevano essere apolitiche e reazionarie.
Nel dialogo si parla del poeta che ha perso l’aureola/le sue insegne mentre passeggiava, e ha preferito non raccoglierla per evitare di farsi rompere le ossa. Qualche cattivo poeta la raccoglierà e se ne fregerà ingiustamente.
Perdendo le insegne il poeta diventa capace di fare qualsiasi cosa; è ambientato nella metropoli, popolata da cavalli, fango etc. (Elementi turbatori della tranquillità dell’artista).
Inoltre, perdendo l’aureola il poeta diventa come tutti i suoi lettori e può parlare loro al loro livello.
Dopo Baudelaire, il poeta si divide in poeta per sè e poeta per la massa ( = le avanguardie)
‘lettera a Demeny’, Rimbaud:
-
‘Da Rimbaud ai Postmoderni’, Russell:
Secondo Charles Russel l’avanguardia sembra sopravvivere al postmodernismo (cioè fino ai nostri anni ‘80).
su Rimbaud (1854-1891) = poeta nichilista, isolato, che elogia la distruzione radicale come una rigenerazione. >nella poetica di Rimbaud troviamo molti temi caratteristici dell’avanguardia.
Parla in nome degli oppressi, tuttavia dedica energie a qualcosa che ha vita breve.
Rimbaud ha demistificato se stesso. Ribellione a istituzione borghese e al ceto medio (lui che era nato nel contesto provinciale e piccolo borghese)
la rivista ‘Poesia’:
Secondo Charles Russel l’avanguardia sembra sopravvivere al postmodernismo (cioè fino ai nostri anni ‘80).
su Rimbaud (1854-1891) = poeta nichilista, isolato, che elogia la distruzione radicale come una rigenerazione. >nella poetica di Rimbaud troviamo molti temi caratteristici dell’avanguardia.
Parla in nome degli oppressi, tuttavia dedica energie a qualcosa che ha vita breve.
Rimbaud ha demistificato se stesso. Ribellione a istituzione borghese e al ceto medio (lui che era nato nel contesto provinciale e piccolo borghese)
‘La vita degli studenti’, Walter/Valter Benjamin:
Walter (Valter) Benjamin = filosofo che rilegge e reinterpreta Baudelaire nel ‘900.
Non riuscì mai a diventare professore in università, motivo per cui si dà a vari impieghi.
Fu anche lo scopritore di Brecht.
Morirà suicida in Francia, poichè era inseguito dalla gestapo (dato che era ebreo e comunista).
Si suicida perché un traghettatore voleva venderlo alla gestapo.
Era un rappresentante nel 1914-15 di un’associazione studentesca all’università Humboldt di Berlino.
Scrive un discorso chiamato ‘la vita degli studenti’ rivolto al personale universitario. Secondo B. la vita dello studente è una vita troppo legata a questioni materiali, alla finalità dell’università, e non alla vita intrinseca dello studente universitario.
Secondo lui l’obiettivo dovrebbe essere dare la possibilità di dare forma alla propria vita spirituale, non in senso di adesione a una religione, ma capire chi si è, aldilà della nostra dimensione pratica.
> ‘quando l’idea che domina nella vita dello studente è la carica e la professione, non c’è più posto per la scienza.’
Secondo Benjamin ciò che si studia all’università è ciò che serve per diventare perfetti borghesi.
Benjamin è solitamente conosciuto per il suo ‘Angelus Novus’ (titolo di uno dei saggi contenuto nel libro).
Il titolo è dovuto a un quadro di Paul Klee, che per Benjamin rappresenta l’allegoria della modernità.
B. dice che i lettori di Baudelaire non sono abituati a concentrarsi a lungo su un libro; così Baudelaire si rivolge al pubblico con una poesia elegante, che entra però in dialogo con un lettore apparentemente ingrato e disattento. Ma Baudelaire voleva essere compreso da questo lettore, e secondo Benjamin il lettore di Baudelaire apparterrà all’epoca successiva (cioè all’avanguardia).
non c’è un poeta che si rivolge a una donna o a degli amici, ma c’è la massa. Questa è la novità che Benjamin riscontra in Baudelaire.
Menziona anche il fatto che Baudelaire pensa che gli ‘shock’ scandiscano la nostra vita; cosa che si nota molto vera nel nostro presente ( shocks = momenti in cui la storia cambia).
Fu il primo a intuire la continuità fra Baudelaire e il secolo successivo, affermando che il pubblico che avrebbe capito le sue poesie sarebbe arrivato dopo la sua morte (Benjamin ha sempre avuto questa idea della proiezione del futuro, come simboleggia l’angelus novus sulla copertina del suo saggio)
L’università doveva stimolare l’amore per la disciplina studiata e l’indipendenza di pensiero critico.
Manifesto futurismo 1, 1909:
Secondo Charles Russel l’avanguardia sembra sopravvivere al postmodernismo (cioè fino ai nostri anni ‘80).
su Rimbaud (1854-1891) = poeta nichilista, isolato, che elogia la distruzione radicale come una rigenerazione. >nella poetica di Rimbaud troviamo molti temi caratteristici dell’avanguardia.
Parla in nome degli oppressi, tuttavia dedica energie a qualcosa che ha vita breve.
Rimbaud ha demistificato se stesso. Ribellione a istituzione borghese e al ceto medio (lui che era nato nel contesto provinciale e piccolo borghese)
‘the futurist moment’, Majorie Perloff (1986):
‘the futurist moment’ di Majorie Perloff = il futurismo è una fase profetica e utopica delle avanguardie.
l’espressione ‘guerra igiene del mondo’ non è di Marinetti, ma è stata inventata di un filosofo americano (indicante che l’uomo è alla pari dell’altro uomo, senza sovrastrutture ideologiche).
La Marloff prende una lettera di Marinetti al pittore Maassen, in cui dice che l’arte di fare manifesti si fa secondo un criterio preciso, mettere in luce ciò che vogliamo dire; per fare ciò cè bisogno di violenza (scuotere il pubblico, aggredirlo, non serve un’argomentazione raffinata) e decisione.
Nel libro della Perloff:
* Apollinare (inventore dei calligrammi e amico di Ungaretti) scrive il manifesto sintesi (a metà fra una composizione libera e un manfifesto come quelli di Marinetti) del futurismo.
1. abbasso il pessimismo
2. distruzione
3. soppressione della storia
4. canzone mer de
5. elenco dei poeti futuristi (fra cui lui stesso)
6. lettera oscena di Apollinare: calligramma lettera che Ap. immagina dal Messico alla Francia
7. Giacomo Balla: proposta su come vestirsi
manifesti futuristi oltre al manifesto del 1909:
Esistono svariati manifesti del futurismo oltre a quello del 1909, fra cui:
* Mario Morasso pubblica nel 1905 pubblicava lo scritto ‘la nuova arma: la macchina’ (considerabile il primo futurista). > non un vero e proprio manifesto, ma precursore.
* ‘Manifesto della Scultura futurista, (11Aprile 1912) di Boccioni
* Manifesto tecnico della Letteratura futurista, (11 Maggio 1912) di Marinetti > distruzione della sintassi, immaginazione senza fili, parole in libertà (i 3 modi di trattare la letteratura per Marinetti)
* ‘Manifesto futurista della lussuria’ (1913), Valentine de Saint-Point
* il manifesto-sintesi (a metà fra una composizione libera e un manfifesto come quelli di Marinetti) del futurismo (Apollinaire, 1913).
* Uccidiamo il Chiaro di Luna! (1914) di Marinetti > uno dei manifesti più famosi; era quindi contro la poesia lirica. Uccidendo la luna, per i futuristi andava sostituita con la lampadina.
* Il controdolore di Palazzeschi (1914) = altro manifesto del futurismo
Inizialmente aveva come titolo ‘antidolore’, poi cambiato in ‘controdolore’ per volere di Marinetti. Di mestiere in realtà Palazzeschi era un attore.
Nel manifesto:
* Al posto di ‘ha’ scrive ‘à’, arcaismo e quindi strano per un futurista.
* terra = uno dei giocattoli di Dio (presentato come un uomo che ride).
Tutto nasce dalla risata di Dio che l’ha trasmessa agli uomini che permette di reagire alla siepe di spine; pochi di loro riescono a godere di questa gioia, di questo paesaggio.
* Bisogna abituarsi a ridere di tutto ciò di cui si piange; l’uomo non può essere considerato seriamente se non quando ride.
* Fra le frasi in grassetto, Palazzeschi fa esempi di ciò che è brutto e non nella norma (il cieco e il gobbo = riferimento a Leopardi, poeta estremamente ironico al contrario di ciò che si può pensare).
* L’uomo che ride del riso stesso o della gioia o è un poltrone o è un potente; è come se uno credesse di sfamarsi guardando mangiare.
‘non si può ridere senza aver attraversato profondamente il dolore’ > forse uno dei motivi per cui Ungaretti intitola un libro ‘allegria dei naufragi’ > scavo nel dolore umano, in cui però non si trova quasi mai la risata sublime.
* la risata = ribalta la tua concezione precedente della vita, è l’azione più futurista che si possa compiere.
- ‘il Tattilismo’ (1921), Marinetti. Scritto dopo l’incontro di Marinetti con Cappa.
Attenzione al corpo come organismo di percezione. > il corpo è un elemento fondamentale per le avanguardie successive.
All’inizio descrive se stesso nuotare nel mare, poi un dialogo fra lui e una ragazza.
Si esplora il tema della guerra (è proprio in trincea che Marinetti si rende conto dell’importanza di poter percepire con i sensi), dopo la quale la maggioranza più rozza e più elementare degli uomini (la massa) è uscita dalla grande guerra
con l’unica preoccupazione di conquistare un maggior benessere materiale.
La minoranza, composta di artisti e di pensatori, sensibili e raffinati, manifesta invece i sintomi di un male profondo e misterioso, conseguenza del grande sforzo tragico che la guerra impose all’umanità.
I futuristi, che affrontano coraggiosamente il dramma spasimoso del dopoguerra, sono favorevoli a tutti gli assalti rivoluzionari che la maggioranza tenterà. Per guarire dal malessere della guerra, Marinetti favorisce l’amicizia e l’unione, l’annullamento del singolo. (da qui il ‘tatto’, il contatto)
Massa = nuovo interlocutore per l’artista ma anche nemico , bisogna esplorarla senza entrare a farne parte. (la massa è il pubblico a cui aspirano, ma i fut. non vogliono fanre parte)
Attraverso corpo > trasmissione del pensiero > aumentare la sensibilità del corpo.
Alla fine del manifesto Marinetti consegna una profonda analisi sul senso del ‘tatto’, analizza i diversi tipi di superfici che si possono tastare…
‘Distruzione della sintassi, immaginazione senza fili, parole in libertà’ (1914)
Esso è premesso a Zang Tumb Tumb.
La premessa è Marinetti che, in aereo, immagina che l’elica si metta a parlare con lui e gli dica i precetti del futurismo (ex. la distruzione della sintassi, disponendo i sostantivi a caso, abolizione dell’avverbio, del sostantivo che deve neccessariamente essere seguito da un altro ad esso legato per analogia…)
‘un colpo di dadi non abolirà mai il caso’, Mallarmé (1897):
la disposizione del testo doveva simulare il lancio di un dado.
La pagina è uno spazio che interagisce col testo (che è disposto in diagonale), non è più solo un supporto.
‘Zang Tumb Tumb’, Marinetti:
Zang Tumb Tumb (1914) viene pubblicato da una casa editrice connessa a ‘Poesia’.
Ad esso era premesso il manifesto ‘Distruzione della sintassi, immaginazione senza fili, parole in libertà’.
Dato che lo declamava in pubblico, mentre lo recitava faceva varie variazioni di velocità (quasi da scioglilingua).
Non è poesia, non è prosa: sono tavole parolibere. Le tavole parolibere, come commenta lo stesso Marinetti, sono “analogie disegnate” in cui il senso della parola è descritto anche graficamente dal modo in cui la parola è disposta. L’immagine aggiunge forza e pregnanza alla parola, sottolineandone il significato.
Rispetto a Mallarmè (oltre a caratteri minuscoli, maiuscoli, in grassetto…) vi è anche il cambio dei caratteri.
Non parla di niente in particolare. Vi sono degli indizi, ma nessuna coordinata specifica.
Rispetto a Mallarmè (oltre a caratteri minuscoli, maiuscoli, in grassetto…) vi è anche il cambio dei caratteri.
Non parla di niente in particolare. Vi sono degli indizi, ma nessuna coordinata specifica.
I futuristi sono considerati un ibrido fra manifesto e pagina scritta ; come dice la Perloff, il futurismo è stato un momento comune a tutte le avanguardie nel mondo.
Adrianopoli = città turca che nel 1912 venne sottoposta a una coalizione di eserciti balcanici. L’assedio era dovuto al respingere l’impero ottomano ai confini con la Bulgaria.
Questa è una delle guerre che consiste nella preparazione della guerra mondiale.
Marinetti venne incaricato dal giornale francese Gilblas di fare il giornalista al fronte di questa guerra.
Questo Zang Tumb Tumb è la descrizione di questa avventura (a un certo punto la macchina di Marinetti si rompe e avanza in treno e poi in mulo).
In Marinetti vi è una forte connessione fra teatro e letteratura: è come se ogni parola si trovasse sulla scena e recitasse.
- 1° tavola: viaggio in treno (oggettifica ciò che lo circonda).
- 2° tavola: mobilitazione (aspetto geopolitico in cui Marinetti si schiera contro la pace).
- 3° tavola: Battaglia sotto vetro-vento.
prima di pubblicare le tavole Marinetti pubblicò un romanzo quasi illegibile, il cui protagonista decide di generare tecnologicamente un figlio erede del suo regno (lo genera facendo a meno della donna).
Il figlio = Mafarka.
Il romanzo fu censurato per via di scene oltre il limite oltre il pornografico.
L’accusa a Mafarka lo rese molto famoso; vi fu il boom delle vendite del libro.
- tavola Haidruck quartier generale turco: descrizione grafica delle impiccagioni in turchia
- tavola ‘indifferenza di due rotondità sospese’ = guerra vista dal punto di vista dei turchi.
Adrianopoli = prima guerra in cui avviene un bombardamento - tavola 10: Bombardamento
pieno di onomatopee, ma anche di strane espressioni come ‘Sciumi Marìtza’ = inizio dell’inno del regno bulgaro.
nel 1928: Marinetti traduce ‘la Germania’ di Tacito (che scrive molto come Marinetti); secondo Tacito le popolazioni germaniche si odiano perchè hanno paura reciprocamente (mutuo metu = reciproco timore. Il mutuo metu porta alla stabilità).
Marinetti la traduce malissimo, facendo grandi errori. Tali errori vengono notati da Gramsci, che la lesse mentre era in carcere.
Marinetti andrà a estremizzare in Zang Tumb Tumb ciò che Mallarmè aveva inizato con ‘un colpo di dado’, cioè l’usare la pagina come uno spazio di lavoro.
In Zang Tumb Tumb notiamo che per quanto Marinetti esalti la guerra, ne descrive comunque l’inquinamento, gli odori, le sostante nocive, la degradazione dell’umanità.
Il linguaggio è teatrale.
Il futurismo, intesi come sacralità della macchina, verrà inventato da Mario Morasso.
l’idea di Gramsci sul futurismo:
Gramsci è stato uno dei primi, pur avversandola, a capire l’ideologia futurista e soprattutto a capire che essa poteva far presa sul proletariato industriale che stava crescendo esponenzialmente nelle fabbriche del nord Italia.
‘Le serate futuriste’, Francesco Cangiullo
Francesco Cangiullo è nato come pittore e poi diventa uno dei primi futuristi arruolati da Marinetti.
Nel 1961 Cangiullo scrive ‘le serate futuriste, romanzo storico vissuto’ raccontando ciò che accadeva 50 anni prima nei teatri europei (prevalenza nord Italia).
ex.
‘serata al ‘mercadante’ (teatro a Napoli = a teatro il pubblico si schiera in pro e contro futuristi, e uno del pubblico tira un’arancia a Marinetti, che la mangia)
‘piedigrottesco’ dal quartiere ‘piedigrotti’ di Napoli
Il pubblico è protagonista nelle serate a causa del disorientamento nei confronti della vecchia generazione.
Lo scopo di Marinetti era infatti dividere il pubblico (e non) in due fazioni, così da provocare lo scontro.
Palazzeschi:
Palazzeschi venne portato da Firenze a Milano da Marinetti; era un pacifista e omosessuale.
Nel 1903-1905 pubblica raccolte e un piccolo romanzo, che mandò a Marinetti. Marinetti le ristampa nella raccolta ‘l’incendiario’ (le cui dediche le dettò Marinetti). Ebbe un breve successo.
il futurismo nell’arte:
Nella mostra del 1984 ‘Futurismo e Futurismi’ = pitture futuriste (ma anche antecedenti del futurismo)
temi:
* tempo inteso o come composto da molti frammenti o inteso come grande durata
* scomposizione dell’io
* tecnologia
* sfida al canone della bellezza pittorica (sproporzioni..).
Medardo Rosso = su ‘Poesia’ si è discusso se fosse un artista futurista o no
Luigi Russolo = musicista creatore degli intonarumori (marchingegni che producevano rumori assordanti e fastidiosi) e che aveva la passione per la pittura. Famosa è la sua opera ‘Nietzsche abbracciato dalla follia’.
Comprendeva:
* la pittura cronofotografica (ritrae consecutivamente un movimento, ex. di un essere umano che si muove, e lo trasforma in onde)
* Munch
* Pellizza da Volpedo
* Picasso (‘studio per le damigelle d’avignone’ = scomposizione dell’io, sfida al canone di bellezza femminile)
* Russolo (intonarumori)
* Seurat = puntinismo, torre eiffel ( = modernità)
* Giacomo Balla (‘il campione’ = non c’è la luce naturale, vita notturna di città frenetica)
Ardengo Soffici, simultaneità:
Soffici, nato a Rignano sull’arno nel 1879 (morto nel 1964 a Forte dei Marmi). pur non essendo di educazione francese come Marinetti e Ungaretti, è il futurista che meglio conosceva l’ambiente parigino.
Tornato a Firenze porta con sé la sua esperienza parigine e così fonda con altri suoi amici la Voce (1908-1916), la rivista più importante del primo novecento italiano; era una rivista letteraria ma anche con dibattiti sociologici e critici all’interno (ex. pagine contro la Chiesa, il governo…).
Soffici si occupa delle pagine di critica d’arte della rivista, poichè era spesso a Parigi alla exibitiones.
Dal racconto di Cangiullio in ‘serate futuriste’:
Una volta, di ritorno da Parigi, si ferma a Milano a una mostra futurista (la prima in Italia). Rimane disgustato dai quadri, criticandoli nella Voce.
Da questa premessa si sviluppa il racconto di Cangiullo sulle serate futuriste (dopo aver letto la Voce, i futuristi si organizzano per andare a picchiare la redazione).
Scoppia la rissa al caffè delle giubbe rosse.
La vendetta scoppierà nella stazione.
In quella stazione, secondo Cangiullo nasce il futurismo fiorentino. Infatti, dopo l’episodio Papini e Soffici fondano anch’essi a loro volta una rivista futurista, l’Acerba.
Nonostante ciò, ci scrivono anche personaggi estranei al futurismo, come Ungaretti al principio della sua carriera.
Gramsci scriverà a Trotsky che l’Acerba era uno dei periodici più letti dagli operai italiani nel 1910. Essa è una rivista infatti molto meno elitaria di quella di Marinetti.
Già in Soffici si nota l’importanza data alla metafora. Dove ‘metafora’ = ritorno a uno stadio analogico che la mente umana conosce già (i bambini ragionano per metafore), per cui ci serve a ritornare ‘puliti’.
Nel 1914 avviene la rottura col movimento futurista milanese a causa del cosiddetto ‘marinettismo’, intrinso di idolatria per la modernità e per la macchina.
l’opera:
‘BIF ZF+18 (bizzeffe), simultaneità e chimismi lirici’ (1919)
Le poesie sono divise in 2 categorie:
1. simultaneità (fra cui Poesia) = più lineari
2. chimismi lirici = cambi di carattere, poesia visiva (non vocalizzabile)
- chimismi lirici = unione chimica e poesia
- -ismo = forme che la critica letteraria tende a cristallizzare (romanticismo, classicismo etc.) L’avanguardia esaspera questo fenomeno, infatti nascono moltissimi -ismi. Lotta con il passato.
- simultaneità: diventerà un genere pittorico
La poesia, con questo titolo privo di senso e impronunciabile, vuole entrare nel canone, come quelle del romanticismo e classicismo. E’ una poesia materica, di cui puoi vedere le componenti.
- L’aggettivo ‘lirici’ rimanda alla lirica, precedente anche alla poesia scritta. La lirica è ciò che ci rimane come la poesia come rituale, una poesia che si rivolgeva a una comunità preordinata.
Soffici attraverserà così varie avanguardie, fra cui appunto il futurismo, per poi tornare però a opinioni più tradizionali.
- ‘Poesia’
Ha alcuni elementi comuni con Marinetti, come l’assenza di punteggiatura, susseguirsi di termini che apparentemente non hanno nulla a che fare l’uno con l’altro, analogie fra astratto e concreto (pur senza -, come in Marinetti), la compresenza di suoni (non musiche, ma suoni forti) e immagini (colori forti).
L’ultimo verso sembra inusuale per una poesia futurista.
Diverso da Marinetti è la composizione della poesia, in cui i versi sembrano più frasi compiute.
In Poesia = ‘spleens’ (spleen = milza, ma anche una sezione dei Fiori del Male di Baudelaire ; la milza era associata al malumore, all’affaticamento del respiro e di disagio, che in Baudelaire è dato dal contatto del poeta con la città, della perdita della sua aureola).
Spleen è una parola che in Marinetti non sarebbe mai entrata, ma in Soffici entra già nella prima poesia. - ‘Arcobaleno’
7 pennelli = i 7 colori dell’arcobaleno = colora la tua vita. I colori non nascondono la realtà.
Il tempo è annullato, cose che ha visto molto tempo prima in posti diverso gli tornano a mente e creano la realtà che ha davanti, per cui > ‘simultaneità’.
Non è così diverso dal tempo di Ungaretti (Ex. si sta come d’autunno sugli alberi le foglie = i soldati, consapevoli che uscendo dalla trincea potranno morire immediatamente).
per Coleridge parallelismo = verticalità della poesia ; una poesia comunica sia in senso orizzontale, ma anche in verticale (cioè notare cosa ricorre più di una volta, e che significato ha per ricorrere).
Bisogna esercitarsi a ritrovare gli elementi verticali di una poesia (ex. sonetto) anche se non sono riportati strutturalmente (Ex. la rima è riportata strutturalmente, poichè è obbligata dalla forma del sonetto).
- ‘Firenze’ = ritratto della Firenze nel 1915 (guerra) ; città deserta, antica, soleggiata, vuota, dove la vita sembra essersi fermata (il contrario delle città immaginate dai futuristi).
La lingua parlata da questa poesia è quella dei manifesti pubblicitari/le reclame.
.4. ‘Noia’ = francesismi (fatto diverso = fatto strano/di cronaca ; sans blague = senza scherzo). ennui = ‘noia’ (si usava per parlare di un amore non realizzato).
Qualcosa rende la poesia difficile e ostica: immagini sconclusionate, il condizionale come tempo verbale in poesia è poco usato, è come se lo sguardo partisse dagli oggetti (visione pittorica della poesia), accostamento fra parole di registro alto e che hanno un’eredità culturale forte con parole poco auliche.
Lo sguardo/punto di vista non è neutro: è qualcuno che sta parlando in modo beffardo e sprezzante (definire la vita umana come un mero fatto di cronaca).
A volte questo sguardo vuole forse rimpiangere i tempi andati, i paesaggi di un tempo; in realtà vuole mettere tutti in ipotes: come se il nostro passato fosse un’ipotesi che non si può più realizzare ora (ciò spiegherebbe l’uso del condizionale).
In Soffici c’è un mondo artistico e una percezione estetica antica, un mondo in cui le cose non sono ancora chiare (più sfumate di Marinetti) > contrasto fra protasi e apodosi.
il poeta che si prende gioco di noi = stesso concetto del ‘riso’ nella gaia scienza.
- ‘Paszkowski’ = Un caffè molto famoso a Firenze. Il caffè è una delle istituzioni letterarie che il futurismo vuole intaccare dall’interno.
- ‘Luci di Roma’ = altra città vista con sguardo distaccato e beffardo.
E’ diversa la tecnica: ? Roma è la città meno futurista possibile: viene fuori Roma come sfondo di una storia sentimentale.
Ma anche nella città meno futurista, qualcosa si muove (Marinetti una cosa così, un accarezzare un passato, una storia vissuta in una Roma metafisica, non l’avrebbe mai scritta).
- ‘Atelier’ = Ciò che Soffici vede nel suo atelier da pittore.
Atelier come antenna che capta la realtà intorno.
Fa una poesia con le iscrizioni sui muri, in cui la gente di manda a quel paese etc.
Ogni cosa è attirata dal suo atelier. Lo sguardo del poeta futurista è da un lato una critica beffardo, dall’altro è una calamita, attira tutto ciò che ha intorno.
La poesia in particolare di Soffici è sempre in equilibrio fra questi due vettori.
Si vede più nei chimismi che nelle simultaneità.
Nelle simultaneità e chimismi Soffici fa il contrario dell’ekphrasis (quando descrivi con le parole un’immagine) > entra nel processo della pittura e lo trasforma in poesia.
Ardengo Soffici, chimismi lirici:
- 1° dei cminismi lirici = ‘Natura morta’
In esso Soffici descrive sì il quadro, ma descrive anche se stesso mentre lo osserva.
Non sembra più essere una natura morta > conflitto di sensazioni, di colori e di luci (il titolo richiama una vecchia tradizione pittorica, mentre il risultato è quasi l’opposto).
Non sappiamo quale sia il quadro, probabilmente una natura morta che lui aveva davvero dipinto, ma non importa sapere quale sia.
In questo chimismo tutto sembra convergere nel quadro, ma non è così in tutti. Esempio è ‘biccher d’acqua’. - ‘biccher d’acqua’
Così dalla descrizione di un bicchere > come il bicchiere riflette la luce esterna come un prisma > traduce i colori in una serie di sensazioni simultanee. E’ come se il bicchiere fosse un mondo (l’espressione ‘un mondo’ si ripete all’inzio e alla fine).
Chiusura sul caffè = sia perchè è la bevanda nera, sia perchè è il luogo ritrovo.
Ognuno dei chimismi lirici riprende l’altro (Ex. la poesia successiva a ‘biccher d’acqua’ è ‘il caffè’, poesia multilingue).
- ‘Caffè’ = multilingue
- ‘Numeri’
Sono i numeri che vediamo passeggiando per una città, numeri di un servizio, che troviamo casualmente ; i numeri non sono solo matematici, ma sono simbolici e ognuno ha una valenza particolare (anche per Marinetti). - ‘Apollo’
Era un night club. Trascrive poster di night club. Il mondo è fatto da cose che si muovono molto, troppo velocemente. - ‘treno-aurora’
Pubblicità che lui vede nel treno. - ‘via nuova’ = bordello.
Nel bordello, centro della vita moderna, tutti i valori vengono ribaltati. - ‘buffet di stazione’ = calligramma
- ‘passeggiata’
poesia molto simile all’omonima poesia di Palazzeschi (in cui P. descriveva tutto ciò che vedeva durante la passeggiata).
Qui Soffici fa lo stesso in maniera più pittorica. - ‘tipografia’
Messa alla fine:
‘La jolie rousse’ di Apollinaire (amico di Soffici e Ungaretti) > parla di se stesso delle cose che ha provato;lingue, viaggi, guerra…)
>
Da Apollinaire alcuni tratti del futurismo vengano colti e altri no.
Di Apollinaire è la lettre-ocean, lettera fittizia inviata al messico (con annesso francobollo), ed il suo calligramma tratta di una storia di corrispondenze che attraversano l’oceano > simultaneità dei luoghi, lontani nello spazio.
Jolie rousse: il ‘voi’ sono i lettori, a cui si rivolge in maniera beffarda. ‘Voi che giudicate tutto e che rappresentate l’ordine, non prendetevela con noi che abbiamo cercato l’avventura (‘noi che non siamo mai morti’ in Poesia, Soffici).
La ‘rossa graziosa’ descritta è l’incarnazione del mistero, dell’avvenire.
‘le metropoli e la via dello spirito’, Georg Zimmel:
Fu uno dei fondatori della sociologia, nonchè un’analizzatore del fenomeno delle avanguardie nella sua filosofia.
stesso autore di ‘ponte e porta’ (1909) = ponti e porte sono le vie di comunicazione di una città, ed è per questo che chiama così il suo testo: il fatto che la città moderna era una sorta di campo di comunicazione > nella città si attuano delle energie che nei tempi antichi non comunicavano allo stesso modo.
‘le metropoli e la via dello spirito’ (1903) =
Fino a Zimmel, la metropoli e la vita dello spirito erano due forze incompatibili, suo obiettivo è far capire come esse possono in realtà coesistere.
L’autore nella sua opera restituisce una descrizione della vita metropolitana, che accresce «l’intensificazione della vita nervosa», con un conseguente atteggiamento di «blasè», cioè di indifferenza, distrazione e solitudine dell’uomo moderno.
L’uomo che vive in città, per difendersi da questa incessante sovraesposizione di stimoli, reagirà tramite l’intelletto, che prende il sopravvento sulle altre ragioni del suo essere. L’intelletto è contrapposto al sentimento, che è invece conservatore, e restio al cambiamento.
L’intelletto, accostato al denaro e agli scambi commerciali, rende la città estremamente quantitativa, indifferente alle relazioni umane, che sono per definizione qualitative.
Gli abitanti della metropoli si confrontano con gli altri abitanti in modo talmente riservato che questa riservatezza rischia di tramutarsi in «tacita avversione e repulsione», che a sua volta può esplodere in odio e aggressione. La vita metropolitana concede molta libertà all’individuo, ma una eccessiva libertà crea il rischio di accrescere il sentimento di solitudine.
Simmel affronta poi il tema del lavoro nella grande città: essa offre molteplici possibilità e prestazioni. La città rende possibile la divisione e la specializzazione del lavoro, rendendo ognuno indispensabile ed insostituibile. Questa specializzazione però, porta l’uomo a soffermarsi su una piccola parte, perdendo di vista la globalità delle esperienze. Secondo l’autore tedesco, la volontà di distinguersi è l’unico modo per continuare ad occupare un posto ed avere coscienza di sé > catena di montaggio.
Simmel contrappone quindi lo «spirito oggettivo», cioè quello che l’uomo produce in ogni campo, ma che poi non riesce a controllare e viene percepito come ostacolo alla libera espressione del sé (ad esempio la macchina), allo «spirito soggettivo», cioè quello delle relazioni sociali dal carattere globale.
L’uomo è allora «ridotto ad una quantité nègligeable, ad un granello di sabbia», davanti ad una vita in città che assume caratteri sempre più oggettivi.
Infatti in quel periodo in Europa la vita di città tentacolari prende il sopravvento su quella di campagna. L’io in una cittò ha come base psicologica l’intensificazione della vita nervosa ; se la vita in campagna è monottona e abitudinaria, in città l’uomo è costantemente stimolato e in movimento, e si perde così la sentimentalità.
L’uomo reagisce a questi shock intellettualmente, non istintivamente (intelletto = la più adattabile delle nostre forze interiori, per cui è la nostra difesa contro lo sradicamento).
L’intellettuale della metropoli è ‘blasé’ = indifferente > colui che guarda con indifferenza ciò che ha intorno perchè neha sfiducia, tende quasi allo snobismo (‘gli indifferenti’ di Moravia). Ha passato uno stadio di continua stimolazione nervosa a tal punto che i suoi nervi non reagiscono più.
Quindi secondo Zimmel:
l’imposizione della vita nella metropoli > abbassamento dell’irrazionalità/del sentimento.
Zimmel dice che i problemi più profondi per l’uomo derivano dalla pretesa dell’individuo per restare se stesso, mentre vi sono delle forze che lo conducono altrove (ex. la natura è ostile all’uomo e cerca di distruggerlo).
storicizzazione letteraria delle avanguardie:
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‘le forze umane’, Benedetta Cappa:
Benedetta Cappa (14 agosto 1897, Roma - 15 maggio 1977, Venezia) = moglie di Marinetti, il femminile del futurismo.
E’ una voce interessante all’interno del futurismo, spesso oscurata dal fatto di essere la moglie di Marinetti.
Infatti, il futurismo sembra osteggiare l’odio e l’inferiorità della donna.
Fu allieva di Giacomo Balla, che sarà poi colui che nel 1918 la presenterà a Marinetti (i due si conobbero a una mostra di Balla).
Per Marinetti aveva ‘un temperamento quasi virile’ e ‘di alto grado di celebralismo’ = caratteri tipicamente maschili.
Marinetti giudica negativamente la letteratura femminile, citando ad esempio la scrittrice Rachilde (‘Rascild’), autrice apertamente bisessuale.
‘Le forze umane’ : sottotitolo = romanzo astratto con sintesi grafiche
La Cappa mette in discussione la ‘mimèsi’, cioè rinuncia alla definizione dettagliata di un personaggio e soffermarsi di più sulle sue qualità essenziali (cioè come un ‘occhio differenziatore’ può percepirlo).
Il romanzo inizia col titoletto ‘sforzo differenziatore’.
Caratteristica della scrittura della Benedetta è lo stile nominale (non ci sono verbi). Questa caratteristica ci dà l’idea dell’immediatezza dello sguardo, senza definire i dettagli.
Lo sguardo è astratto rispetto agli avvenimenti descritti. Non sembra la descrizione di una bimba che si addormenta, ma di uno sforzo.
cozzo = botta/colpo
piccolo nucelo di volontà = non è lei, ma la sua volontà che asseconda la madre mentre la mette a letto > astrazione > è una realtà sensoriale, un modo per avvicinare il personaggio alla realtà.
a sistematizzare l’uso dei sensi fu Aristotele = si chiese ‘come il nostro corpo percepisce la realtà? La percepisce attraverso uno spazio attraverso il quale si trasmettono degli elementi che arrivano fino a noi.
pagina 9 = sintesi grafica
Tutto il romanzo è composto da episodi staccati; essi ‘’’’narrano’’’ una bambina che impara a differenziare. Per cui, può essere assimilato in un certo senso a un romanzo di formazione (‘bell’esempio’).
nuclei tematici de ‘Le forze umane’:
- carattere di ammirazione da parte dei futuristi, per la scelta di non scrivere romanzi tipicamente femminili
- Concepito come un romanzo di crescita basato su elementi autobiografici, racconta la storia di una famiglia ripercorrendo la vita della sua protagonista, Luciana, dall’infanzia alla maturità, dettagliando eventi come la morte del padre e la scoperta della maternità e, infine, l’arte.
- accompagnato da 19 disegni o “sintesi grafiche” come le ha definite l’artista, raffiguranti gli stati mentali e i conflitti interiori narrati nel romanzo.
- esaltazione/lode all’infanzia, ai bambini che insegnano più degli adulti
- la 1° guerra mondiale vista dagli occhi di una bambina, il babbo al fronte
- descrizione dell’angoscia del babbo per la morte del nonno
- il ricovero del babbo.
- considerazione con l’amica Ala sulla brevità della vita, che scompare in un istante a dispetto dell’idea dell’uomo di essere invincibile
- lotta in lei fra forza d’astrazione e forza d’attuazione
- Benedetta sconvolta dalla forza dell’amore (la forza femminile) (lo Spirito è contrario all’amore, si sente tradito) > lotta fra istinto e cervello
- per la Cappa ‘Amore = Sintesi dell’Universo’
- ribellione dell’Io della Cappa = ‘Odio l’Amore. Perché è entrato in me?’
- astrazione = spiegare idee come l’arte, il tempo, con formule geometriche (ex. l’arte descritta come un angolo)
- elementi futuristi = ampia descrizione di armi, tecnologie (Ex. fucili, aeroplani, bombe)
- per la Cappa ‘Futurismo’ = Un’assieme di rivoluzioni spirituali, distruzioni e ricostruzioni affannose. Per cui le sintesi grafiche che lei inserisce nel volume = espressione della sintesi dell’universo.
- il romanzo termina con la morte del suo gattino, in cui vi è un elogio alla potenza dell’uomo = ‘Sono IO-UMANITÀ che scopro e CREO la REALTÀ’.
considerazioni:
* sotto certi aspetti Benedetta va contro principi chiave del futurismo (ex. l’utilizzo della prima persona, che Marinetti aveva proibito in ‘Distruzione della sintassi, immaginazione senza fili, parole in libertà’ ; temi come l’amore, famiglia.
* sintesi grafiche = evoluzione delle tavole parolibere di Marinetti.
* secondo il critico Francesco Orestano, il motivo per la singolarità del romanzo di Benedetta è dovuta al fatto che la scrittrice era già ‘culturalmente formata’ quando ha aderito al futurismo, che non ha quindi influenzato moltissimo la sua poetica.
* il romanzo è diviso in 3 parti secondo la vita di Luciana: la 1°, che comprende l’infanzia e i ricordi familiari, la sua esperienza come maestra d’asilo e la malattia e morte del padre (che riflette le esperienze reali della vita di Benedetta Cappa) > descrizione verista.
Nella 2° parte Benedetta comprime discussioni filosofiche, un manifesto in cui spiega la sua opera.
Mentre Luciana è in crisi, le forze dentro di lei vengono personificate e parlano al suo posto.
La 3° parte è semplicemente una grande sintesi grafica, come se l’immagine potesse mostrare in una maniera più diretta e spirituale ciò che lei intende scrivere.
* Benedetta usa spesso lessico oscuro, religioso, come se il viaggio di Luciana per diventare un’artista fosse un processo spirituale (> contrasto con l’ideologia futurista, che desiderava distruggere la Chiesa come istituzione). Luciana diventa artista nel momento in cui si ritrova ad affrontare tutte le difficoltà della vita; è la morte del padre che la porta a convertirsi all’ universalismo ( = sintesi grafiche), a portarla vicina all’arte.
* morte del padre = rito di passaggio religioso
* Benedetta usa lessico cattolico per rappresentare il passaggio dalla tragedia all’universale (‘fede’, ‘crocifissione’, ‘apoteosi’…)
* è la forza della ‘femminilità’ a ricordarle della morte del padre.
* Benedetta cerca di includere l’amore come elemento futurista, affermando che è questo che crea unione e armonia fra gli uomini (nel dialogo, ‘lo spirito’ afferma che l’amore distragga gli uomini, come affermavano i futuristi. ‘Le forze dell’armonia’ e ‘la femminilità’ controbattono).
Inoltre, per Benedetta l’amore è indispensabile per l’arte, e quindi gli uomini non possono creare arte senza la presenza della donna, l’altra parte dell’amore romantico > ripresa del neoplasticismo, altra avanguardia artistica.
Esso è un romanzo astratto (messa in discussione della mimèsi) con sintesi grafiche ( > sintesi dell’universo)
Nei suoi personaggi manca la caratterizzazione, tutto è astratto.
Anche ciò che accade, non è davvero descritto come accade, ma è descritto solo come la protagonista lo avverte attraverso i sensi.
Per questo lei si concentra molto sul tattilismo, che nella fisica di Aristotele ha una maggiore difficoltà a essere definito; descrivere il tatto è attuare uno sforzo differenziatore. Differenziare attraverso i sensi.
In Benedetta l’impianto è abbastanza classico, tanto che la domanda finale è proprio se prendere una vita nuova o tornare dalla famiglia.
l’idea di Marinetti sulle donne:
Marinetti usa con vena propagandistica l’idea del disprezzo della donna; in particolare, ogni volta che lo ha fatto. lo ha fatto mettendo insieme sempre l’amore per la guerra-disprezzo della donna > per lui donna e guerra erano due opposti.
Quasi tutti i grossi pensatori di inizio 900 fanno questa equazione (Freud, Weiniger…).
Tuttavia, Marinetti chiarisce cosa volle dire (vedi ‘scrittrici delle prime avanguardie’, Cecilia Bello).
E’ più un disprezzo delle caratteristiche che potrebbero essere considerate femminili dai lettori (Ex. la non violenza).
In realtà questo è uno dei tratti più temporanei del futurismo; in questa fase serve solo come atto di propaganda, per scioccare i lettori.
Già dagli anni 11/12, dal matrimonio di Marinetti, si cambia rotta.
In realtà, il futurismo è uno dei movimenti europei che ha ospitato più donne in assoluto. Sono tantissime le scrittrici futuriste ed hanno avuto anche una certa presa.
ex.
‘Manifesto futurista della Lussuria’ di Valentine de Saint-Point (pseudonimo).
Quindi è una donna a scriverlo. Una scrittrice di romanzi piuttosto osè.
Il manifesto è una provocazione a Marinetti; In questo manifesto, lei difende la lussuria, che può essere un valore e una forza da usare.
Il disprezzo della donna è un modo per nascondere la paura della donna, che ha in sè una grande arma: la lussuria.