Intestino Flashcards

1
Q

Quali sono le 4 tipologie di cellule che si possono incontrare nella mucosa del piccolo intestino?

A
  • Colonnari: dotate di microvilli, funzione di assorbimento;
  • Mucipare caliciformi (Goblet cells): mucosecernenti;
  • Cellule di Paneth: contengono enzimi con funzione difensiva, protezione cellule staminali e regolazione flora microbica; piccole, citoplasma con granuli rosa in EE disposti nel lato apicale (riversano il secreto nel lume);
  • Cellule endocrine: produzione serotonina e somatostatina; poche, citoplasma con granuli rosa in EE disposti nel versante basale (riversano ormoni nel circolo ematico);
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2
Q

Qual è l’unica porzione dell’intestino tenue in cui si trovano le ghiandole di Brunner? E a cosa servono?

A

Nel duodeno.

Sono ghiandole a secreto alcalino che neutralizza l’acidità gastrica.

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3
Q

Come si può definire la celiachia?

A

Malattia immunomediata del TGI di natura infiammatoria che si manifesta nei confronti dei peptidi presenti nel glutine, in soggetti geneticamente suscettibili portatori dell’aplotipo HLA DQ2/DQ8.

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4
Q

Come varia la clinica della celiachia sulla base dell’età dell’individuo affetto?

A
  • Età pediatrica  sintomi da malassorbimento;
  • Età adulta  riscontro di anemizzazione;
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5
Q

Esistono soggetti celiachi in assenza di aplotipo HLA DQ2 e/o DQ8?

A

No. Esistono soggetti HLA DQ2 e/o DQ8 non celiachi, ma tutti i celiachi sono HLA DQ2 e/o DQ8+.

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6
Q

In termini numerici e di sede, come devono essere le biopsie di tessuto intestinale per poter fare diagnosi di celiachia in maniera corretta?
Perché devono essere fatte biopsie in quelle sedi?

A

Devono essere multiple e in più sedi. Almeno 2 nel bulbo e almeno 2 nella seconda-terza porzione duodenale.

Il bulbo è la zona in cui le biopsie sono più sensibili, ma ci sono le ghiandole di Brunner che spingono sui villi e quindi potrebbero sovrastimare l’atrofia. Le biopsie nella seconda porzione duodenale non risentono di questo problema.

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7
Q

Quali sono le lesioni istopatologiche elementari della celiachia?
Sono patognomoniche?

A
  • Infiltrazione linfocitaria: l’aumento linfocitario intraepiteliale è la conditio sine qua non per fare diagnosi; si usa l’immunoistochimica usando anticorpi anti-CD3. I valori compresi tra il 25-30% sono borderline, mentre valori superiori al 30% sono sempre patologici.
  • Iperplasia delle cripte: cripte che si allungano.
  • Atrofia dei villi: con abbassamento del rapporto villa/cripta che diventa <3:1 (nel bambino 2:1), fino alla loro completa scomparsa.

Nessuna di queste lesioni è patognomonica di celiachia.

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8
Q

Quali sono gli anticorpi che possono essere utili nella diagnosi di celiachia?

A

o Ab anti-transglutaminasi IgA: molto sensibili;
- nell’adulto valori >5 volte il cut-off sono indice di diagnosi quasi certo;
- nel bambino valori >10 volte il cut-off sono considerati diagnostici a tuti gli effetti, e non c’è bisogno dell’istologia.
o Ab anti-endomisio: molto specifici;
o Ab anti-gliadina deaminata: poco richiesti ad oggi;
- IgA sono ancora richieste ai bambini con meno di 2 anni, perché sono le prime a svilupparsi;
- IgG sono richieste nel caso di immunodeficienza selettiva da IgA;

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9
Q

Quando si utilizza il test genetico per la celiachia?

A

Ricerca aplotipo HLA DQ2/DQ8; non è indispensabile ma viene chiesto in caso di discordanza tra morfologia e clinica, o ai parenti del paziente per indagarne la predisposizione;

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10
Q

Quali sono le due classificazioni utilizzate nella celiachia?

A
  • Classificazione di Marsh-Oberhuber: si basa sull’istologia.
    1. Forma infiltrativa: è presente solo l’infiltrato linfocitario, un aumento del numero di linfociti CD3+ all’interno dell’epitelio.
    2. Forma iperplastica: alla linfocitosi si aggiunge l’iperplasia delle cripte, con villi più o meno tozzi;
    3. Forma distruttiva: alla linfocitosi si associa la distruzione dei villi, che vanno in atrofia
  • 3a: lieve
  • 3b: moderata
  • 3c: severa
    Questa classificazione è una stima della gravità delle lesioni; in certi casi l’atrofia è talmente spinta che sembra di osservare il colon.
  • Classificazione di Corazza - Villanacci:
    o Grado A: assenza di atrofia;
    o Grado B: atrofia di basso grado (B1) o alto grado (B2);
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11
Q

Quali sono le principali 4 complicanze di celiachia?

A
  1. sprue refrattaria o celiachia refrattaria = persistenza dell’atrofia dei villi e della linfocitosi nonostante una ferrea dieta aglutinata della durata di 6 mesi/1 anno e che non può essere spiegata da altre cause (linfoma intestinale).
  2. Malattie linfoproliferative: rischio aumentato di 3-4 volte rispetto alla pop generale di sviluppare linfomi non-Hodgkin extranodali
  3. Rischio di sviluppo di adenocarcinoma, adenoma, e carcinoide.
  4. Complicanze epatiche
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12
Q

Quali sono le zone di tratto gastrointestinale in cui le cisti di Giardia lamblia liberano i trofozoiti?

A

Duodeno e digiuno prossimale.

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13
Q

Quali sono le tre manifestazioni istologiche possibili della giardiasi?

A
  1. Presenza del parassita senza lesioni della mucosa;
    Il parassita ha circa le dimensioni di un nucleo di una cellula epiteliale, forma a pera ed è binucleato (aspetto “a occhiali”);
  2. Linfocitosi intraepiteliale senza alterazione dei villi;
  3. Linfocitosi intraepiteliale con atrofia dei villi e iperplasia delle cripte.
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14
Q

Segna l’affermazione corretta tra le due:
- l’adenoma ampollare ha più/meno rischio di evolvere ad adenocarcinoma rispetto all’adenoma non ampollare
- la prognosi di adenocarcinoma ampollare è migliore/peggiore rispetto ad adenocarcinoma non ampollare

A

Segna l’affermazione corretta tra le due:
- l’adenoma ampollare ha più rischio di evolvere ad adenocarcinoma rispetto all’adenoma non ampollare
- la prognosi di adenocarcinoma ampollare è migliore rispetto ad adenocarcinoma non ampollare

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15
Q

Cos’è l’adenoma del piccolo intestino?

A

Lesione polipoide (sessile o peduncolata) del piccolo intestino, in cui è presente epitelio ghiandolare displastico

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16
Q

Quali sono le differenziazioni possibili dell’epitelio ghiandolare displastico dell’adenoma non ampollare?

A

Intestinale o gastrica.

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17
Q

Quali sono le differenziazioni possibili dell’epitelio ghiandolare displastico dell’adenoma ampollare?

A

Intestinale o pancreaticobiliare.

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18
Q

Qual è la forma di adenoma del piccolo intestino più a rischio di trasformazione maligna?

A

L’adenoma ampollare di differenziazione pancreaticobiliare.

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19
Q

Qual è la principale localizzazione dell’adenocarcinoma del piccolo intestino non ampollare?

A

Duodeno

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20
Q

Se si sospetta che un paziente abbia un adenocarcinoma del piccolo intestino, quali sono le manifestazioni che indirizzano l’ipotesi verso una forma ampollare?

A

Ittero indolente.

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21
Q

Quali sono le cause di colite ischemica?

A

Occlusive:

o Grandi vasi: Tromboembolismo arteria e vena mesenterica;
o Medi e piccoli vasi: DM, Artrite reumatoide, poliarterite nodosa, amiloidosi
o Ipercoagulabilità
o Ostruzione da fenomeni meccanici (carcinomi, aderenze, volvolo)

Non occlusive:
o Ipoperfusione (insufficienza cardiaca, ipovolemia)
o Condizioni infettive (E. Coli ,CMV)
o Farmaci (FANS)

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22
Q

Quali sono le caratteristiche di una colite ischemica acuta a danno localizzato? E la prognosi?

A

Danno acuto e reversibile = danno localizzato:
* Edema lamina propria
* Ghiandole in sofferenza con riduzione cellule Goblet
* Alterazione epitelio di rivestimento con erosioni
* Fenomeni riparativi: cellule che da allungate diventano piccole, appena costituite.

Prognosi: risoluzione completa in pochi giorni

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23
Q

Quali sono le caratteristiche di una colite ischemica acuta a danno esteso e irreversibile? E la prognosi?

A

Danno ischemico irreversibile = infarto intestinale:
* Edema lamina propria
* Ghiandole in sofferenza con riduzione delle cellule Goblet
* Necrosi e infarcimento emorragico a tutto spessore (fino alla sierosa)
* Importante infiltrato infiammatorio
* Pseudomembrane (granulociti neutrofili e detriti cellulari)

Prognosi: guarigione raggiunta in qualche mese oppure exitus. I fattori prognostici sono:
* Entità dell’ischemia e lunghezza del segmento coinvolto
* Cause
* Comorbidità
* Terapia chirurgica (se richiesta, il quadro è più severo con mortalità tra i 20-50%)

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24
Q

Come si presenta la colite ischemica cronica?

A

Diarrea ematica associata a dolori addominali post prandiali (richiesta di apporto ematico a livello intestinale che slatentizza la condizione ischemica). Se il danno cronico perpetua per lungo tempo può provocare stenosi e dare sintomatologia da ostruzione.

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25
Q

Dal punto di vista macroscopico, come si presenta la colite ischemica cronica?

A

Mucosa con foci di atrofia, granularità e pseudopolipi; segni di malattia attiva sono erosioni, emorragia e edema.

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26
Q

Dal punto di vista microscopico, come si presenta la colite ischemica cronica?

A

Segni di ischemia, fibrosi della lamina propria che tende a comprimere le ghiandole che appaiono così più piccole, lume ridotto e prove di muciparità.

27
Q

Qual è la definizione di IBD inclassificata?

A

IBD che si presenta come RCU ma con segni minori di Chron. I segni non permettono di fare diagnosi certa o di RCU o di Chron. La diagnosi si può fare su biopsia dopo che è stato eseguito un work-up completo.

28
Q

Qual è la definizione di IBD indeterminata?

A

non è un’entità biologica a sé stante, ma una condizione di dubbio. La diagnosi deve essere fatta su pezzo resecato e l’istologia non è discriminante né per RCU né per MC. Può succedere perché si arriva a resezione quando il paziente ha già fatto molte terapie mediche, raramente non presenta sintomatologia o non risponde alle terapie

29
Q

Quante biopsie sono richieste per fare diagnosi di IBD?

A

Sono richieste almeno 2 biopsie per ogni tratto, compreso ileo terminale, per un totale di 5 pool di campioni. Vengono biopsiate anche aree che all’endoscopia sembrano normali perché potrebbero nascondere una patologia a livello microscopico e perché aree patologiche e normali in uno stesso tratto aiutano nella diagnosi differenziale tra RCU e MC.

Sarebbe opportuno fare 2-3 biopsie ogni 10 cm.

30
Q

Dal punto di vista microscopico, quali sono le caratteristiche della rettocolite ulcerosa?

A
  • Architettura alterata (più che nel Chron)
  • Metaplasia ghiandolare - tipo Paneth nel colon sinistra.
  • Flogosi mucosa (non è transmurale, la muscolaris mucosae fa da barriera)
  • NO sclerosi parietale
  • Pseudo-polipi infiammatori. Possibili granulomi criptolitici in vicinanza di una ghiandola rotta, come reazione da corpo estraneo.
  • Ulcere mucose.
31
Q

Dal punto di vista microscopico, quali sono le caratteristiche del morbo di Crohn?

A
  • Distorsione architetturale;
  • Metaplasia ghiandolare - tipo pilorico nell’ileo. Raro a cellule di Paneth.
  • Flogosi transmurale fino al grasso peri-intestinale. Infiltrato infiammatorio organizzato in noduli di linfociti.
  • Sclerosi parietale.
  • Granulomi epitelioidei (istiociti e cellule giganti (non patognomico in DD con tubercolosi e sarcoidosi.
  • Ulcere e fissurazione
32
Q

Macroscopicamente, come si presenta la rettocolite ulcerosa?

A

Pseudopolipi e ulcere.

33
Q

Macroscopicamente, come si presenta il morbo di Crohn?

A
  • Discontinuità delle lesioni;
  • Mucosa ad acciottolato;
  • Ispessimento parete intestinale e raso mesenterico (reperto radiologico di stenosi ileale)
  • Fase iniziale: piccole ulcere e mucosa iperemica; poi: ulcere, fissurazioni e stenosi.
34
Q

Qual è la differenza, nell’ambito della rettocolite ulcerosa, tra colite inattiva e colite quiescente?

A

Colite inattiva: RCU ha andamento ondulante, quindi possono verificarsi fenomeni di guarigione spontanea. Sia che avvenga spontaneamente, sia che sia dopo terapia la guarigione non avviene in modo continuo ma segmentato; fare biopsie dopo aver iniziato la terapia pone difficoltà diagnostiche con il Chron.

Colite quiescente: permangono i segni di lesone cronica ma non quelli di attività di malattia.

35
Q

Cos’è e a cosa serve lo score di Geboes?

A

E’ uno score utilizzata per valutare lo stato di attività della rettocolite ulcerosa.
* Attiva
* Inattiva (lesioni croniche ma non neutrofili)
* Quiescente (solo distorsione di architettura senza infiammazione)
* Guarigione (restitutio ad integrum, rara)

36
Q

Le IBD espongono a rischio maggiore di sviluppo di carcinoma del colon-retto. Come si suddividono i programmi di screening?

A
  • Basso rischio: ogni 5 anni si esegue o cromografia pancolica con biopsie mirate o 2/4 biopsie ogni 10 cm di colon (ogni 5 cm nel sigma inferiore e retto);
  • Moderato: ogni 3 anni;
  • Alto rischio: ogni anno (colite estesa con moderata/severa infiammazione visibile all’endoscopia o istologicamente, o parente di primo grado con CCR con meno di 50 anni, o displasia non trattata negli ultimi 5 anni o stenosi negli ultimi 5 anni o PSC)
37
Q

Com’è definita la colite microscopica?

A

Infiammazione cronica della mucosa colica in assenza del corrispettivo macroscopico.

38
Q

Come si presenta la colite microscopica dal punto di vista clinico?

A

Diarrea acquosa non emorragica (moderata o severa) + disidratazione + squilibri elettrolitici. In DD con IBS.

39
Q

Quali sono i criteri di colite microscopica nella sua variante linfocitica?

A

Criteri diagnostici maggiori:
* >20 IEL/100 colociti (gli IEL sono intraepithelial lymphocytes)
* Infiltrato infiammatorio misto
* Architettura conservata

Criteri diagnostici minori:
* Danno dell’epitelio di superficie (diminuzione cellule Goblet, atrofia e degenerazione cellulare con vacuoli, carioressi e picnosi nucleare, distacco dell’epitelio)
* Metaplasia a cellule di Paneth
* Criptite focale

40
Q

Quali sono i criteri di colite microscopica nella sua variante collagena?

A

Criteri diagnostici maggiori:
* Banda collagena subepiteliale >10um.
* Infiltrato infiammatorio misto
* Architettura mucosa conservata

Criteri diagnostici minori:
* Danno dell’epitelio di superficie (diminuzione cellule di Goblet, atrofia e degenerazione cellulare con vacuoli, carioressi e picnosi nucleare, distacco dell’epitelio)
* Metaplasia a cellule di Paneth
* Criptite focale

41
Q

Quale zona dell’intestino è risparmiata dalla colite microscopica?

A

Il retto.

42
Q

Quando si può parlare di colite microscopica incompleta?

A

Forma intermedia:
* Se nella forma collagena la banda subepiteliale ha dimensioni tra 5 e 10 um.
* Se nella forma linfocitaria ci sono tra i 5 e 20 IEL/100 colociti.

43
Q

Parlando di lesioni o polipi serrati, a cosa si riferisce l’aggettivo “serrato”?

A

Il pattern serrato si caratterizza per la presenza di lume ghiandolare festonato, con cellule che proliferano in maniera incontrollata e sporgono nel lume stesso (anatomia normale: lume circolare, con i bordi ben definiti, lisci). In queste ghiandole aumenta anche la muciparità.

44
Q

Quali sono le 3 tipologie di lesioni/polipi serrati?
Quale delle tre è quella con maggiore potenziale neoplastico?

A
  • polipi iperplastici
  • adenoma serrato tradizionale (TSA)
  • lesione serrata sessile

L’adenoma serrato tradizionale è una neoplasia a tutti gli effetti perché presenta displasia.

45
Q

Quale delle 3 tipologie di lesioni/polipi serrati interessa principalmente il colon prossimale?

A

Lesione serrata sessile

46
Q

Quando si fa follow-up per le lesioni/polipi serrati?

A
  • polipo iperplastico >1cm
  • adenoma serrato tradizionale
  • lesione serrata sessile
47
Q

Quali sono le due mutazioni del polipo iperplastico che li predispone a sviluppare displasia e poi adenocarcinoma?

A

BRAF e KRAS

48
Q

Cos’è l’adenoma colorettale convenzionale? Come si presenta all’istologia?

A

E’ la più comune neoplasia epiteliale benigna del colon-retto.
Il lume ghiandolare non è festonato ma ha un contorno liscio; l’elemento che fa sospettare la displasia è la presenza di epitelio ghiandolare poli-stratificato (anatomia normale: epitelio ghiandolare monostratificato, con cellule allungato, nucleo alla base e vacuolo secretivo all’apice). Un secondo elemento è la perdita della normale muciparità, cellule che perdono la loro normale funzionalità.

49
Q

Come si presenta l’adenoma colorettale convenzionale…
- clinicamente?
- all’endoscopia?
- istologicamente?

A

Clinicamente è spesso asintomatico, ma può sanguinare –> SOF

Endoscopicamente, al narrow-band imaging colore diverso dalla mucosa normale, aumenta la vascolarizzazione, cambia il pattern di superficie.

Istologicamente ha profilo non festonato bensì liscio, epitelio ghiandolare pluristratificato e perdita della normale muciparità-

50
Q

Quali sono le tre forme di adenoma colorettale convenzionale?

A

Si distinguono in base alla forma dell’adenoma:
- Forma tubulare: contorno e superficie sono lisci e regolari; >75% dell’architettura è tubulare. È la più frequente.
- Forma villosa: struttura ad alberello con fronde costituite da villi che ricordano quelli intestinali (proiezioni digitiformi rivestite di epitelio); >75% dell’architettura è villosa. Maggiore tendenza alla trasformazione maligna.
- Forma mista tubulovillosa.

51
Q

Secondo i criteri BRITANNICI, come si definisce un paziente con adenoma ad alto rischio?

A

I criteri britannici definiscono un paziente ad alto rischio se presenta almeno 2 lesioni premaligne (adenoma convenzionale o lesione serrata) incluso un adenoma avanzato; la sorveglianza non viene impostata se alla colonscopia non viene rilevata alcuna lesione ad alto rischio, mentre si esegue una colonscopia dopo 3 anni se sono rilevate lesioni ad alto rischio (non è raccomandata se paziente ha più di 75 anni o meno di 10 anni di aspettanza di vita).

52
Q

Secondo i criteri STATUNITENSI, come si definisce un paziente con adenoma ad alto rischio?

A

I criteri statunitensi per la sorveglianza stabiliscono che se le lesioni sono polipi iperplastici (<20) la colonscopia di controllo viene eseguita a distanza di 10 anni, e tanto più le lesioni sono rischiose tanto più si restringe il tempo; se un paziente presenta più di 10 adenomi farà una colonscopia all’anno.

53
Q

A che cosa ci si riferisce quando si parla di “adenoma cancerizzato”?

A

Forma maggiormente progredita nella storia naturale della cancerogenesi, in cui l’adenoma supera la muscolaris mucosae e invade la sottomucosa

54
Q

Qual è la classificazione utilizzata per la microstadiazione dei polipi?

A

La microstadiazione è diversa a seconda che il cancro nasca dalla testa di un polipo peduncolato o sessile, laddove in quest’ultimo l’infiltrazione neoplastica è più rapida.

La classificazione di Haggit è relativa ai polipi peduncolati e prevede 4 livelli basati sulla profondità infiltrativa.

La classificazione di Kikuchi è relativa ai polipi sessili e prevede 3 livelli essendo più vicine alla sottomucosa.

55
Q

Come si distinguono i carcinomi del colon-retto sulla base della localizzazione? Quali sono le sedi più frequentemente colpite?

A

Si trova principalmente a sinistra nel sigma 38% e retto 20%.
I carcinomi del colon destro e sinistro presentano differenze: a destra è tipico dei soggetti più anziani e presenta una prognosi peggiore, inoltre ci sono specifici sintomi, marker biochimici e mutazioni molecolari differenti tra destra e sinistra.
Quindi, la localizzazione rappresenta un importante fattore prognostico.

56
Q

Classificazione TNM dei carcinomi del colon-retto

A

Parametro T si basa sulla profondità:
- Tis: limitato alla mucosa, non invade la muscolaris
- T1: infiltra la sottomucosa
- T2: infiltra la tonaca muscolare
- T3: invade la sottosierosa
- T4: invade i tessuti circostanti

Parametro N si basa sul numero di linfonodi:
- Nx: linfonodi non valutabili
- N0: no metastasi linfonodali
- N1: 1-3 linfonodi metastatici
- N2: 4 o più linfonodi metastatici.

Parametro M: M0 o M1

57
Q

Elenca le principali alterazioni molecolari del carcinoma colon-retto e le ripercussioni sulla terapia

A
  • Geni K-RAS e N-RAS: la mutazione indica resistenza a terapia con anticorpi monoclonali anti-EGFR.
  • Mutazione B-RAF: superbiomarker perché presente in numerose neoplasie. La mutazione somatica più comune nei carcinomi metastatici è V600E; fattore prognostico sfavorevole per metastasi peritoneali e resistenza agli anticorpi anti-EGFR.
  • Instabilità microsatelliti: anomali sia nelle cellule somatiche sia germinali, caratteristiche di molte patologie come Sindrome di Lynch. Fattore predittivo positivo di risposta agli inibitori di PD-L1 ma negativo di risposta al fluoro uracile.
  • ALK1, ROS1, NTRK, RET.
58
Q

Che cos’è il polipo cloacogenico infiammatorio?

A

E’ un tumore epiteliale benigno del canale anale, che però non ha significato pre-neoplastico.

59
Q

Per cosa si distingue il carcinoma a cellule squamose del canale anale?

A

Origina dalla mucosa anale e si distingue per la produzione di cheratina, presenza di ponti intercellulari e la frequente associazione con HPV.

60
Q

Da cosa origina l’adenocarcinoma extramucosale del canale anale?

A

origina dalle ghiandole annesse all’ano presenti nella mucosa e sottomucosa anale rivestita da epitelio squamoso.

61
Q

Quali sono le tre principali forme di adenocarcinoma extramucosale del canale anale?

A
  • A ghiandole anali: si ritrova la morfologia ghiandolare tipica del tessuto mucosale. Non è molto frequente. Forma lesioni solide nello spessore della parete. Entra in DD con il carcinoma colo-rettale ma in questo caso all’immunoistochimica è CK20- e CDX2- mentre esprimono CK7.
  • Associato a fistola: la maggioranza delle lesioni sono simili a quelle dell’adenocarcinoma colorettale mucinoso classico; si associa all’epitelio ghiandolare anale, transizionale e rettale.
  • Non- ghiandole anali e non-fistola associata: forma nuova e rara; si ipotizza possa originare da residui embrionali.
62
Q

Che cos’è la malattia di Paget anale?

A

La malattia di Paget anale primaria origina dalla cute peri-anale e costituisce un carcinoma intraepiteliale con differenziazione di annessi cutanei. Si manifesta con lesioni cutanee tipo eritematose o eczematose che possono estendersi anche alla mucosa anale.

63
Q

Come si distingue la forma primaria della malattia di Paget anale dalla forma secondaria ad adenocarcinoma rettale?

A

La diagnosi differenziale tra la forma primaria e secondaria si basa sull’immunoistochimica: la forma primaria esprime CK7 e GCDFP-15; la forma secondaria esprime CDX2 e CK20.