Gestione dell'Eterogeneità del Consumatore Flashcards

1
Q

A/B TEST

A
  1. I test A/B possono essere utilizzati per testare un cambiamento su tutta la base clienti o per identificare l’eterogeneità in risposta all‘»intervento» e implementare un approccio più personalizzato
  2. Semplici analisi statistiche possono essere utilizzate per analizzare l’eterogeneità nella
    risposta alle azioni di marketing
  3. Le strategie di marketing mirate su specifici target consentono alle aziende di utilizzare in modo efficiente le risorse di marketing e di conseguenza aumentare la redditività (o qualsiasi altro risultato di interesse)
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2
Q

TUTTI I CONSUMATORI SONO DIVERSI

A

Il problema più basilare che devono affrontare i manager, mentre prendono decisioni
strategiche di marketing per le loro aziende, è che tutti i clienti differiscono

Eterogeneità del consumatore –> la variazione tra i clienti in termini di bisogni, desideri e comportamenti futuri
In risposta, le imprese fanno targeting su segmenti sempre più piccoli:
-Mass marketing → niche marketing → 1 - 1 marketing
-Concorrenza più accesa: le aziende si rivolgono a segmenti più piccoli
-Ma è difficile competere efficacemente in tutti i segmenti

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3
Q

GESTIONE DELL’ETEROGENEITA’

A

Mercato Eterogeneo –> fornire una risposta specifica per ogni cliente

–> SEGMENTAZIONE

Mercato Omogeneo –> fornire a tutti i consumatori la stessa risposta

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4
Q

GESTIONE DELL’ETEROGENEITA’ - EVOLUZIONE

A
  1. Mass Marketing Era: che utilizza i mass media per
    attrarre un intero mercato con un unico messaggio
  2. Niche marketing era: che concentra tutti gli sforzi di marketing su un segmento ristretto ma specifico e ben definito della popolazione
  3. One-to-one marketing era: che sostiene l’adattamento di uno o più aspetti del marketing mix
    dell’azienda al singolo cliente

In tutte e tre le epoche, il metodo di base per affrontare l’eterogeneità dei clienti è lo stesso:
concentrarsi su gruppi di clienti sempre più piccoli, in modo tale che le esigenze di ciascun
gruppo siano più simili man mano che vengono suddivise in unità più piccole, finché
l’attenzione non raggiunge un individuo cliente

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5
Q

UN PROBLEMA DI BUSINESS

A

Se le aziende non fossero in grado di identificare le componenti di eterogeneità della loro base clienti, le loro attività di marketing andrebbero nella direzione
generale di un consumatore “medio” teorico. Ma troppo spesso, a causa di una cattiva esecuzione, gli sforzi di segmentazione non riescono a fornire il valore che le aziende si aspettano.
Bostong Consulting Group

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6
Q

GESTIONE DELL’ETEROGENEITA’ DEL CLIENTE - SEGMENTAZIONE

A

-Suddivisione del mercato in gruppi omogenei al loro
interno di individui/unità rilevanti

-Segmentare il mercato è importante perchè consente
di soddisfare al meglio i bisogni dei nostri clienti

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7
Q

SEGMENTAZIONE - CHE COS’E’

A

La segmentazione di mercato è un processo tramite il quale si suddivide il mercato in sottogruppi di individui(segmenti) che presentano abitudini e comportamenti di acquisto differenti.

Questi segmenti sono omogenei al loro interno ed eterogenei al loro esterno rispetto
ad alcune variabili.

La segmentazione si fonda:

  • sul concetto di differenza nei bisogni dei consumatori
  • sull’idea che i consumatori rispondono in modo diverso alle diverse iniziative di marketing

Benché il concetto di base di segmentazione sia semplice, la classificazione dei consumatori in gruppi omogenei e l’implementazione della strategia di
marketing possono essere molto complesse.

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8
Q

SEGMENTAZIONE - PERCHE’ SEGMENTARE

A
  • Standardizzazione: riduzione dei costi
  • Diversificazione: soddisfazione dei clienti

Definizione del Mercato e Analisi dell’ambiente –> Segmentazione –> Targeting –> Posizionamento
–> Marketing Mix –> Implementazione e Controllo

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9
Q

STP

A

3 fasi:

I. Segmentare: Dividere il mercato in gruppi di clienti simili (tagliare la torta a pezzi):

1) Identificare le variabili di segmentazione e i segmenti di mercato
2) Sviluppare i profili dei segmenti risultanti

II. Targeting: Selezione del miglior gruppo di clienti da servire (scegliere la fetta):

3) Valutare l’attrattività di ogni mercato
4) Scelta del segmento/i

III. Positioning: Identificare il vantaggio differenziale rispetto ai concorrenti in quel segmento e “occupare” una posizione distintiva nella mente del consumatore. Posizionamento del prodotto: posizione che un determinato prodotto/servizio occupa nella mente dei consumatori:

5) Identificare possibili posizionamenti di prodotto per ogni segmento target
6) Selezionare il posizionamento chiave

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10
Q

PROCESSO DI SEGMENTAZIONE DEL MERCATO

A
  1. Quale unità di analisi? –> Scelta delle unità
  2. Quali variabili per segmentare? –> Variabili base
  3. Come creare i segmenti? –> Scelta del metodo
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11
Q

SEGMENTAZIONE - VARIABILI e BASI DI SEGMENTAZIONE

A
  • -> Perchè i clienti prendono le decisioni che fanno? Bisogni, preferenze, processo decisionale
  • -> COSA hanno fatto? Utilizzo, loyalty, profitability
  • -> CHI sono? Socio demo, utilizzo dei media, Lifestyle

Le variabili utilizzate per segmentare il mercato di riferimento determinano il tipo di segmentazione utilizzata:

• Segmentazione socio-demografica o descrittiva [Età, • Genere, • Titolo di Studio, • Classe Sociale, • Religione, • Reddito, • Occupazione, • Dimensione del nucleo familiare, • Nazionalità, • Razza] –> Quali sono i presupposti sottostanti questo tipo di
segmentazione? E’ dalla diversità dei profili socio-demografici che scaturisce la diversità dei bisogni che i consumatori cercano nel prodotto, nonché la varietà delle loro preferenze.

• Segmentazione geografica [• Nazione, • Paese, • Regioni, • Città, Quartieri, • Clima] –> divisione del mercato in unità geografiche quali: Regioni, Province, Città o quartieri

• Segmentazione psicografica [•Valori, •Interessi, Opinioni, •Hobbies, Attività, •Stile di vita] –> “Your personality determines what you consume, what TV shows you watch, what products you buy, and all the other decisions you make – political choices, for example”. Limiti:
 Spesso vengono usati schemi standardizzati
 Si basano su comportamenti auto-dichiarati
 Alta incidenza di mancate risposte
 COSTI!

  • Segmentazione comportamentale [•Occasioni di uso, •Tasso di utilizzo, •Loyalty Status, •Tipo di utilizzatore, •Ammontare speso]
  • Segmentazione per benefici attesi [•Quali sono gli attributi più importanti (benefici) di un prodotto/servizio da parte del gruppo di consumatori?]

Altre basi:
-fb -Attività su twitter -Fb likes
• Canale utilizzato per cercare informazioni sul prodotto
• Canale utilizzato per fare acquisti
qSocial Loyalty • Fans • Followers • Brand Community members • Interazione spontanea con l’azienda
(email, fb, reclami)
• Commenti

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12
Q

COME SEGMENTARE?

A

Una prima grande distinzione:
• A PRIORI vs. A POSTERIORI

Es. A priori:
• Variabile 1: Genere (1=maschio, 0=femmina)
• Variabile 2: Cliente Tim (1=si, 0=no)
• Variabile 3: Socio Esselunga(1=si, 0=no)
• Numero gruppi= 23 = 8
–> Il numero e il tipo di gruppi sono stabiliti a priori

Nella pratica vengono usate molte variabili per formare i segmenti:
• Se abbiamo N variabili, e ogni variabile ha L livelli differenti, ci sono in totale L alla N possibili segmenti: N = 10, L = 3 310 = 59,049 segmenti!
• Troppi segmenti per poter mettere in atto una strategia di segmentazione fattibile!

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13
Q

METODI DI SEGMENTAZIONE

A

K-Medie:
• Il numero di gruppi viene dato
• ITERAZIONE: L’idea centrale di tutti questi metodi è quella di alterare più volte una soluzione iniziale fino ad ottenerne una migliore

Cluster Analysis:
• Non forniscono un’unica soluzione bensì un insieme di possibili soluzioni
• DISTANZA: Tramite una procedura per step successivi si passa da una soluzione ad n gruppi costituiti da un’unica unità ad una soluzione costituita da un unico gruppo.
Scopo:
- Massimizzare la varianza TRA e minimizzare quella
ENTRO

Si tratta tecniche che minimizzano la differenza all’interno dei gruppi e massimizzano
la differenza tra gruppi

L’algoritmo provvede ad unire le unità più
simili e ad unire unità al cluster fino ad
ottenere il numero ottimale di cluster.

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14
Q

SEGMENTAZIONE - MISURA DI SIMILARITA’ TRA DUE INDIVIDUI

A

La similarità si misura in due modi:

  • Distanza Euclidea : D(i,j) = radice della sommatoria…
  • City Block
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15
Q

SEGMENTAZIONE - QUANTI GRUPPI?

A

L’algoritmo provvede ad unire le unità più simili e ad unire unità al cluster fino ad ottenere il numero ottimale di cluster.

Generalmente la scelta del numero di gruppi più appropriato è un arte e spesso viene deciso sulla base di criteri MANAGERIALI:
• (a) Quanti cluster ragionevolmente siamo in grado di includere nel target?
• (b) Hanno una dimensione sufficiente da poter essere considerati segmenti di mercato?
• (c) Sono sufficientemente differenziati? (l’interpretabilità dei cluster, sulla base dei centri finali dei cluster)
• (d) dendrogramma

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16
Q

FASE 4 - PROFILAZIONE

A
  • Dopo aver determinato i segmenti di mercato, è necessario valutare chi appartiene a ciascun segmento (profilazione)
  • Questo è il punto in cui si utilizzano le variabili demografiche, geografiche, ecc ovvero variabili che non sono servite per identificare ciascun segmento
  • La formazione dei segmenti e la descrizione dei segmenti sono due fasi diverse e si utilizzano variabili diverse!

Riassumendo:
• Scegliamo delle basi rilevanti per la segmentazione (e.g. fedeltà, soddisfazione)
• Formiamo i segmenti e decidiamo il numero più appropriato
• Ora usiamo delle variabili descrittive per profilare ulteriormente i segmenti

Variabili descrittive
–>profilazione
BASI di segmentazione

17
Q

SEGMENTAZIONE - TAKE HOME

A

Una segmentazione di successo richiede una chiara comprensione di cosa vogliono i consumatori, chi sono e come (marketing mix) è possibile raggiungerli.

Segmentare è necessario soprattutto se:

  • il mercato è maturo
  • la concorrenza è intensa
  • la domanda è complessa e differenziata
  • l’impresa ha limitata capacità produttiva e competitiva
18
Q

POSIZIONAMENTO - OBIETTIVI

A

Posizionamento del prodotto: posizione che un determinato prodotto/servizio occupa nella mente dei consumatori.

Costruire intorno al prodotto/servizio connotati distintivi:

  • occupando un posto distintivo nella mente del cliente
  • facendo percepire i benefici ottenibili
  • differenziando l’offerta dalla concorrenza
  • cercando di creare una preferenza stabile
19
Q

POSIZIONAMENTO - REASON WHY

A

In 2 parole, costruendo una reason why, cioè rispondendo alla domanda “perché ci dovrebbero acquistare?”

  • perché siamo i primi in termini di qualità?
  • perché siamo gli specialisti?
  • perché abbiamo quella caratteristica?
20
Q

PROCESSO IN SEI STEP

A
  1. Identificare i concorrenti
  2. Chiarire come sono percepiti i concorrenti
  3. Determinare la posizione competitiva dei concorrenti
  4. Analizzare i consumatori
  5. Fare una scelta di posizionamento
  6. Monitorare la posizione