Fisica Flashcards

1
Q

Incertezza

A

Nessuna misura è precisa in assoluto, l’errore è intrinsecamente legato ad ogni misura empirica.
È fondamentale stabilire l’incertezza e RIPORTARLA al momento della misura.
L’incertezza dipende dallo strumento e dal valore più piccolo da esso misurabile.
Si assume spesso pari ad UNA O DUE UNITÀ DELL’ULTIMA CIFRA MISURATA
L’INCERTEZZA PERCENTUALE È IL RAPPORTO TRA L’INCERTEZZA SUL VALORE MISURATO E IL VALORE STESSO (il tutto moltiplicato x 100)

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
2
Q

Cifre significative

A

Sono le cifre che si conoscono in modo attendibile, che derivano e dipendono dalla misura e dalla precisione dello strumento.

Gli zeri all’inizio e alla fine spesso NON sono considerati cifre significative in quanto servono solo ad indicare l’ordine di grandezza della misura, o “il punto un cui porre la virgola”
È spesso conveniente approssimare le cifre significative in modo da averle pari a quelle del numero che ne ha di meno “nell’equazione”.
SE PERÒ considerando l’incertezza percentuale si ritiene di avere una stima più precisa AGGIUNGENDO UNA CIFRA SIGNIFICATIVA, procedere.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
3
Q

Precisione

A

RIPETITIBILITÀ DI UNA MISURA USANDO UN DATO STRUMENTO

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
4
Q

Accuratezza

A

QUANTO la misura si avvicina al valore vero

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
5
Q

Unità di misura e campione

A

1) L’unità di misura che va specificata sempre quando possibile è il riferimento adottato nel compiere una misurazione
2) il campione DEVE essere associato all’unità di misura e LA DEFINISCE

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
6
Q

Prefissi

A
Yotta 24
Zetta 21
Exa    18
Peta   15
Tera   12
Giga    9
Mega  6
Kilo.     3
Deci.   -1
Centi.  -2
Milli.    -3
Micro.  -6. (Lettera greca MU)
Nano.  -9
Pico.    -12
Femto  -15
Atto      -18
Zepto   -21
Yocto.   -24
How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
7
Q

Ordine di grandezza

A

Numeri approssimati ad una sola cifra moltiplicati per L’APPROPRIATA potenza di 10.
Talvolta Ordine Di Grandezza può essere anche esclusivamente la potenza di 10.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
8
Q

Analisi dimensionale

A

Le DIMENSIONI di una grandezza sono le unità di misure usate per definirla.
La FORMULA per misurare una GRANDEZZA PUÒ VARIARE ma le dimensioni SON SEMPRE LE STESSE.
Procedendo all’analisi dimensionale si può determinare la correttezza o meno di una formula semplicemente basandosi sulle unità di misura, che devo essere bilanciate tra le parti dell’uguale.
Il controllo dimensionale può evidenziare che una relazione sia errata ma non può dire se sia COMPLETAMENTE CORRETTA perché potrebbero mancare fattori PRIVI di dimensioni

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
9
Q

Epsilon

A

Indica la sommatoria o la risultante di vari elementi

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
10
Q

Indice di dispersione

A

Misura del distacco di un valore dalla media (valore medio)

La media degli errori non è un buon indice di dispersione della misura

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
11
Q

Varianza campionaria

A

È un indicatore della dispersione o variabilità statistica.
Si indica con SIGMA AL QUADRATO e rappresenta infatti le unità di misura dei valori misurati al quadrato.
È uguale alla somma dei quadrati delle differenze tra le singole misure e il valore medio.
Il tutto poi va diviso per il numero delle misurazioni effettuate MENO UNO.
(SE DIVIDO PER IL NUMERO DELLE MISURAZIONI E NON PER IL NUMERO MENO UNO OTTENGO LA VARIANZA E NON LA VARIANZA CAMPIONARIA (che indica una parte del campione soggetto di misurazione))

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
12
Q

Dispersione standard

A

Altro indice della dispersione.
È uguale alla radice quadrata della VARIANZA.
Rappresenta infatti le stesse unità di misura dei valori misurati.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
13
Q

Errore relativo

A

Rapporto fra l’incertezza associata ad una misura o errore assoluto e la misura stessa.

Se moltiplico il risultato per 100 ottengo ERRORE PERCENTUALE.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
14
Q

Differenza tra distanza e spostamento

A

Distanza=spazio percorso durante un moto

Spostamento=di quanto un corpo si è spostato rispetto al punto di partenza

(Se un corpo si sposta a destra di 70m e poi torna indietro di 30m, ha percorso 100m ma il suo spostamento è pari a 40m!)

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
15
Q

Differenza velocità scalare e vettoriale

A

La velocità scalare è uguale al rapporto fra
spaziopercorso/tempoimpiegato.

La velocità VETTORIALE dipende invece dallo SPOSTAMENTO effettuato.

Tieni a mente la differenza tra spostamento e distanza. - il TRATTINO sopra la v poi se non è una freccia indica che si sta parlando di VELOCITÀ MEDIA.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
16
Q

Velocità istantanea

A

La velocità media durante un intervallo di tempo espltremamente piccolo, tendente a zero.
È infatti rappresentata dal limite per ^t tendente a zero del rapporto
spazio(o spostamento)/tempo.

Inoltre può spesso risultare che V. Istantanea vettoriale sia uguale alla controparte scalare perché DISTANZA E SPOSTAMENTO RISULTANO UGUALI QUANDO DIVENGONO INFINITAMENTE PICCOLI
L’accelerazione istantanea corrisponde ad un’accelerazione media per un intervallo di tempo estremamente piccolo.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
17
Q

Concetto di Decelerazione

A

Abbiamo una decelerazione TUTTE LE VOLTE che la velocità DIMINUISCE, o meglio tutte le volte che velocità ed accelerazione sono opposte. Decelerazione però NON SEMPRE EQUIVALE AD ACCELERAZIONE NEGATIVA. Infatti può esserci il caso in cui la velocità sia negativa e l’accelerazione positiva (è comunque decelerazione).

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
18
Q

Velocità ed accelerazione istantanea

A

Sono uguali a velocità e accelerazione media se il moto è costante.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
19
Q

Legge oraria del moto uniformemente accelerato

A

Ricavata dalle definizioni di velocità ed accelerazione.

SE CONOSCO IL TEMPO
(X= x0+v0t+1/2at^2)
SE NON CONOSCO IL TEMPO
(X=x0+(v^2+v0^2 / 2a)

a=accelerazione eh!

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
20
Q

Ricavare velocità in un moto accelerato

A

V=v0+at

SE NON CONOSCO IL TEMPO
V^2=v0^2+2a(X-X0)

Perché queste equazioni e LE LEGGI ORARIE DEL moto uniformemente accelerato VALGANO il modo deve tener fede al suo nome: l’accelerazione deve essere COSTANTE.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
21
Q

Velocità media in un moto ad accelerazione costante

A

Poichè la velocità cresce ad un ritmo uniforme, la media sarà sempre uguale alla metà della SOMMA tra la velocità iniziale e quella finale.

22
Q

Velocità come pendenza

A

Disegnando un grafico con x(spazio) in funzione di t(tempo) e ponendo un aumento di velocità ci accorgiamo che essa è UGUALE ALLA PENDENZA della retta che unisce i punti x1t1 a x2t2 ossia è uguale alla pendenza della retta che rappresenta la variazione di spazio in funzione della variazione di tempo (che poi è proprio la definizione di velocità se ce pensi)

23
Q

Tempo nei grafici

A

Ogni grafico (quasi tutti) è sempre IN FUNZIONE DEL TEMPO.

24
Q

Velocità istantanea come tangente

Idem per accelerazione istantanea

A

Se riduco un intervallo di tempo ad un valore sempre più piccolo noto la pendenza della retta che rappresenta la velocità (o accelerazione) si avvicina sempre più alla pendenza della tangente per quello specifico punto.
Posso quindi affermare essendo la velocità istantanea il limite per t che tende a zero della velocità media che LA VELOCITÀ MEDIA EQUIVALE ALLA PENDENZA DELLA TANGENTE ALLA CURVA DI X(spazio) o V IN FUNZIONE DI T.

25
Q

Somma vettoriale

A

Effettuabile tramite metodo punta coda o parallelogramma, la somma segue varie regole.
Quando due vettori NON GIACCIONO sulla stessa retta il modulo risultate è sempre più piccolo della somma dei moduli.
Il vettore risultante inoltre non dipende dall’ordine con cui vengono sommati i vettori.
(PER LA SOMMA VETTORIALE VALE LA PROPIETÀ COMMUTATIVA)
In generale infine la somma di due vettori da come risultato un modulo che è sempre compreso tra i valori aritmetici minimo e massimo della somma tra moduli.
(Es 3+3= 0_6)
Minore o uguale e maggiore o uguale

26
Q

Scomposizione del vettore

A

Un vettore può essere espresso come la somma di vettori, LE componenti.
I MODULI di questi vettori vengono chiamati I (non le) componenti
I componenti sono solitamente allineati lungo due direzioni perpendicolari (come gli assi x e y).
Ricorda che le componenti (x e y) del VETTORE RISULTANTE sono uguali alla SOMMA delle componenti dei singoli vettori (su x e su y, MAI SOMMARE COMPONENTI DI X CON COMPONENTI DI Y!)
Quindi se non trovi facilmente la risultante, trova le componenti dei singoli vettori e passa facilmente alle componenti del vettore risultante, da cui poi tramite Pitagora potrai ricavare il vettore stesso!

27
Q

Dato un angolo qualunque formato da due lati…

A

Possiamo costruire un triangolo RETTANGOLO tracciando (quando possibile) una linea PEROENDICOLARE ad uno dei suoi lati.

28
Q

Ipotenusa, seno, coseno, tangente

A

•Ipotenusa) il lato più lungo del triangolo rettangolo, opposto all’angolo retto
•Seno)rapporto tra il cateto opposto all’angolo di riferimento (che NON È IL RETTO) e l’ipotenusa.
•Coseno)rapporto tra il cateto adiacente all’angolo di riferimento e l’ipotenusa
•Tangente)rapporto tra il cateto opposto ed il cateto adiacente (seno/coseno)
Da queste equazioni si evince che la somma dei quadrati di seno e coseno da sempre uno (equivale a ipotenusa^2/ipotenusa^2) e inoltre è possibile ottenere il cateto adiacente (cos) e opposto (son) moltiplicando il coseno o il seno per l’ipotenusa.

29
Q

Moto del proiettile

A

Moto bidimensionale descritto in primis da Galileo.
Lo stesso scienziato rileva che un corpo lanciato orizzontalmente ed un corpo che CADE (non lanciato in questo caso) verticalmente raggiungono il suolo nello stesso istante perché i moti verticali sono i medesimi.
Nel caso del moto del bullet si può dire:
•la componente orizzontale della velocità è sempre costante (uguale all’istante iniziale; no acc.) perché ignoro l’attrito dell’aria.
•se prendo come riferimento l’asse y l’accelerazione gravitazionale è NEGATIVA perché diretta (giustamente) verso la parte negativa del piano cartesiano

30
Q

Moto parabolico di un oggetto lanciato verso l’alto

A

Nell’analisi di questo moto devo LASCIAR FUORI il lancio e l’atterraggio e considerare solo gli istanti di “volo”.
In questo caso il corpo possiede una velocità iniziale anche su y, soggetta ad accelerazione negativa (g, perché riferita all’asse y negativo verso il basso), che diviene pari a ZERO quando il corpo raggiunge il suo punto di MASSIMA ALTEZZA, poi riprende ad aumentare ma verso il basso (negativa)

31
Q

Come dimostrare che il moto di un proiettile è parabolico

A

Sostituendo il valore t=(x/vx0)
al tempo nella legge oraria del moto uniformemente accelerato ho di fatto messo in relazione le due componenti del moto del proiettile (orizzontale a V costante, in cui vx0 è uguale v (costante, grazie al piffero) e verticale (ATTENZIONE PERCHÈ IL MOTO DEL PROIETTILE HA G NEGATIVA) ottenendo l’equazione della parabola.
Y=Ax-Bx^2 dove x sta per spostamento e A e B sono dei valori costanti per ogni particolare moto di un proiettile.
Ax deriva da vy0t—>(vy0/vx0)x
Bx2 deriva da (c’è il MENO eh!)
-1/2gt^2——> -(g/2vx0^2)x^2

32
Q

Velocità per coppia di oggetti o sistemi di riferimento

A

Per ogni coppia di oggetti la velocità relavita di A rispetto a B è UGUALE alla velocità relativa di B rispetto ad A MA CON SEGNO OPPOSTO!

Es. Se un treno viaggia a 100km relativamente alla terra per un osservatore sul treno la terra si muoverà a 100km nella DIREZIONE OPPOSTA!
Sempre giusto sottolineare il termine velocità RELATIVE!

33
Q

La forza è un vettore perché

A

la sua DIREZIONE ne influenza l’effetto

34
Q

Concetto newtoniano di massa

A

La massa nei principi di Newton può essere intesa come misura dell’inerzia dei corpi, ossia della loro tendenza a rimanere nello stato di quiete o moto rettilineo uniforme

35
Q

Un sistema di riferimento inerziale è

A

Un sistema immobile è inerziale ma lo è ANCHE UN SISTEMA CHE MUOVE A VELOCITÀ (e direzione) COSTANTI rispetto ad un sistema inerziale.
Il moto non preclude un preclude “l’inerzialità”, è L’ACCELERAZIONE la caratteristica fondamentale di un sistema NON INERZIALE.

36
Q

Accelerazione

A

Direttamente proporzionale alla forza impressa è inversamente proporzionale alla massa del corpo.
A parità di forze, un corpo a massa MAGGIORE avrà un’accelerazione MINORE

37
Q

La seconda legge di Newton può esser considerata una relazione

A

Moto-Causa che descrive come QUANTITATIVAMENTE le forze influenzano il moto.
Perché mette in relazione l’accelerazione (caratteristica del moto) e la forza (che causa il moto)

38
Q

1 Newton è

A

La forza necessaria per imprimere un’accelerazione di 1m/s^2 ad un corpo di massa 1kg

39
Q

Come si concilia il principio d’inerzia con il principio azione reazione?

A

Secondo il principio di inerzia risultante nulla significa quiete o moto rettilineo uniforme.
Questo enunciato si concilia perfettamente con il principio azione reazione perché la forza di azione e la forza di reazione sono AGENTI SU CORPI DIVERSI e quindi non appartenenti alla stessa risultante.

40
Q

Forza Normale

A

La forza normale è una forza agente PERPENDICOLARMENTE ALLA SUPERFICIE DI CONTATTO
(è una forza di contatto e presuppone il contatto)

41
Q

Il concetto di verticale

A

È legato a quello di gravità e dalla direzione della gravità è perfettamente definito.
Lo stesso concetto di orizzontale viene definito come “perpendicolare” alla direzione della gravità.

42
Q

Tensione di una corda flessibile

A

Quando una corda flessibile TIRA un oggetto si dice che è SOTTO TENSIONE.
Ft, ossia la tensione è la forza che la corda esercita CONTRO (la corda non tira, ciò è effetto della forza normale) contro un oggetto.
La corda trasmette ESATTAMENTE la forza impressa dall’uomo perché la sua RISULTANTE È SEMPRE nulla e quindi una corda avrà sempre forze UGUALI E OPPOSTE ALLE ESTREMITÀ.
Il fatto che la risultante di una corda sia sempre nulla lo si evince facilmente applicando la seconda legge di Newton e PENSANDO che la corda abbia massa trascurabile. (Se m=0
F=ma—->F=0a———>F=0)
Dove F sta per RISULTANTE EH!

43
Q

Due scatole collegate da una corda

A

Sono considerate come UN SISTEMA.
Avranno dunque STESSA ACCELERAZIONE pur con diverse masse, e l’accelerazione sarà il risultato del rapporto tra la forza impressa e la somma fra le masse delle scatole.

44
Q

Equazione Attrito

A

Gli esperimenti mostrano come la forza di attrito sia proporzionale alla forza Normale (perpendicolare alla superficie di contatto).
La forza di attrito è uguale infatti a:

-Fatt=coeff(statico o dinamico)•Fnorm
Questa NON È reazione vettoriale perché le due forze sono PERPENDICOLARI tra loro.
Il coefficiente di attrito statico è maggiore di quello dinamico.

45
Q

Forza di attrito statico

A

Fatt

46
Q

Attrito viscoso

A

La forza di attrito viscoso si oppone al movimento ed è DIRETTAMENTE PROPORZIONALE alla velocità del corpo (soggetto ad attrito viscoso).
Fvisc=-b•v
RICORDA che a differenza dell’attrito radente l’attrito viscoso NON ESISTE per un corpo FERMO. Se è fermo infatti un corpo ha velocità 0 e di conseguenza anche l’attrito viscoso dovrà esser zero.

47
Q

Forza resistente dell’aria

A

La forza di attrito dell’aria è una forza resiste di attrito NON VISCOSO che con buona approssimazione può esser scritta come:

•Fresist.=1/2cpSv^2 dove:

  • c è un coefficiente di resistenza
  • p è la densità dell’aria
  • S è l’area della PROIEZIONE del corpo in caduta
  • V è la sua velocità al quadrato
48
Q

Non confonderti sul piano inclinato perché…

A
La forza di GRAVITÀ è sempre verticale.
La normale(vincolare) è invece sempre PERPENDICOLARE ALLA SUPERFICIE DI CONTATTO.
49
Q

Velocità limite

A

Velocità oltre la quale un corpo non accelera più (causata da un aumento di attrito)
Come si calcola.
Essendo accelerazione uguale a zero alla velocità limite, la RISULTANTE delle forze dovrà essere ANCH’ESSA nulla.
Quindi Fpeso-Fattritoviscoso=0
Quindi ma-(-bVlimite)=0
Da qui si può ottenere che
Vlimite=ma(a=g)/b

50
Q

Distanza di regime

A

Distanza attraverso la quale un corpo deve cadere DA FERMO per raggiungere il 95% della velocità limite.