Fisica Flashcards
Incertezza
Nessuna misura è precisa in assoluto, l’errore è intrinsecamente legato ad ogni misura empirica.
È fondamentale stabilire l’incertezza e RIPORTARLA al momento della misura.
L’incertezza dipende dallo strumento e dal valore più piccolo da esso misurabile.
Si assume spesso pari ad UNA O DUE UNITÀ DELL’ULTIMA CIFRA MISURATA
L’INCERTEZZA PERCENTUALE È IL RAPPORTO TRA L’INCERTEZZA SUL VALORE MISURATO E IL VALORE STESSO (il tutto moltiplicato x 100)
Cifre significative
Sono le cifre che si conoscono in modo attendibile, che derivano e dipendono dalla misura e dalla precisione dello strumento.
Gli zeri all’inizio e alla fine spesso NON sono considerati cifre significative in quanto servono solo ad indicare l’ordine di grandezza della misura, o “il punto un cui porre la virgola”
È spesso conveniente approssimare le cifre significative in modo da averle pari a quelle del numero che ne ha di meno “nell’equazione”.
SE PERÒ considerando l’incertezza percentuale si ritiene di avere una stima più precisa AGGIUNGENDO UNA CIFRA SIGNIFICATIVA, procedere.
Precisione
RIPETITIBILITÀ DI UNA MISURA USANDO UN DATO STRUMENTO
Accuratezza
QUANTO la misura si avvicina al valore vero
Unità di misura e campione
1) L’unità di misura che va specificata sempre quando possibile è il riferimento adottato nel compiere una misurazione
2) il campione DEVE essere associato all’unità di misura e LA DEFINISCE
Prefissi
Yotta 24 Zetta 21 Exa 18 Peta 15 Tera 12 Giga 9 Mega 6 Kilo. 3 Deci. -1 Centi. -2 Milli. -3 Micro. -6. (Lettera greca MU) Nano. -9 Pico. -12 Femto -15 Atto -18 Zepto -21 Yocto. -24
Ordine di grandezza
Numeri approssimati ad una sola cifra moltiplicati per L’APPROPRIATA potenza di 10.
Talvolta Ordine Di Grandezza può essere anche esclusivamente la potenza di 10.
Analisi dimensionale
Le DIMENSIONI di una grandezza sono le unità di misure usate per definirla.
La FORMULA per misurare una GRANDEZZA PUÒ VARIARE ma le dimensioni SON SEMPRE LE STESSE.
Procedendo all’analisi dimensionale si può determinare la correttezza o meno di una formula semplicemente basandosi sulle unità di misura, che devo essere bilanciate tra le parti dell’uguale.
Il controllo dimensionale può evidenziare che una relazione sia errata ma non può dire se sia COMPLETAMENTE CORRETTA perché potrebbero mancare fattori PRIVI di dimensioni
Epsilon
Indica la sommatoria o la risultante di vari elementi
Indice di dispersione
Misura del distacco di un valore dalla media (valore medio)
La media degli errori non è un buon indice di dispersione della misura
Varianza campionaria
È un indicatore della dispersione o variabilità statistica.
Si indica con SIGMA AL QUADRATO e rappresenta infatti le unità di misura dei valori misurati al quadrato.
È uguale alla somma dei quadrati delle differenze tra le singole misure e il valore medio.
Il tutto poi va diviso per il numero delle misurazioni effettuate MENO UNO.
(SE DIVIDO PER IL NUMERO DELLE MISURAZIONI E NON PER IL NUMERO MENO UNO OTTENGO LA VARIANZA E NON LA VARIANZA CAMPIONARIA (che indica una parte del campione soggetto di misurazione))
Dispersione standard
Altro indice della dispersione.
È uguale alla radice quadrata della VARIANZA.
Rappresenta infatti le stesse unità di misura dei valori misurati.
Errore relativo
Rapporto fra l’incertezza associata ad una misura o errore assoluto e la misura stessa.
Se moltiplico il risultato per 100 ottengo ERRORE PERCENTUALE.
Differenza tra distanza e spostamento
Distanza=spazio percorso durante un moto
Spostamento=di quanto un corpo si è spostato rispetto al punto di partenza
(Se un corpo si sposta a destra di 70m e poi torna indietro di 30m, ha percorso 100m ma il suo spostamento è pari a 40m!)
Differenza velocità scalare e vettoriale
La velocità scalare è uguale al rapporto fra
spaziopercorso/tempoimpiegato.
La velocità VETTORIALE dipende invece dallo SPOSTAMENTO effettuato.
Tieni a mente la differenza tra spostamento e distanza. - il TRATTINO sopra la v poi se non è una freccia indica che si sta parlando di VELOCITÀ MEDIA.
Velocità istantanea
La velocità media durante un intervallo di tempo espltremamente piccolo, tendente a zero.
È infatti rappresentata dal limite per ^t tendente a zero del rapporto
spazio(o spostamento)/tempo.
Inoltre può spesso risultare che V. Istantanea vettoriale sia uguale alla controparte scalare perché DISTANZA E SPOSTAMENTO RISULTANO UGUALI QUANDO DIVENGONO INFINITAMENTE PICCOLI
L’accelerazione istantanea corrisponde ad un’accelerazione media per un intervallo di tempo estremamente piccolo.
Concetto di Decelerazione
Abbiamo una decelerazione TUTTE LE VOLTE che la velocità DIMINUISCE, o meglio tutte le volte che velocità ed accelerazione sono opposte. Decelerazione però NON SEMPRE EQUIVALE AD ACCELERAZIONE NEGATIVA. Infatti può esserci il caso in cui la velocità sia negativa e l’accelerazione positiva (è comunque decelerazione).
Velocità ed accelerazione istantanea
Sono uguali a velocità e accelerazione media se il moto è costante.
Legge oraria del moto uniformemente accelerato
Ricavata dalle definizioni di velocità ed accelerazione.
SE CONOSCO IL TEMPO
(X= x0+v0t+1/2at^2)
SE NON CONOSCO IL TEMPO
(X=x0+(v^2+v0^2 / 2a)
a=accelerazione eh!
Ricavare velocità in un moto accelerato
V=v0+at
SE NON CONOSCO IL TEMPO
V^2=v0^2+2a(X-X0)
Perché queste equazioni e LE LEGGI ORARIE DEL moto uniformemente accelerato VALGANO il modo deve tener fede al suo nome: l’accelerazione deve essere COSTANTE.