Biologia Flashcards
TMV
Virus del mosaico di tabacco
Uno dei primi scoperti
RNA e una pletora di subunità identiche come capside
Virus Mononucleosi
EBV Epstein-Barr oppure human herpesvirus 4
Virus al di fuori dell’ospite
Particella virale o VIRIONE
Icosaedro
Struttura a 20 facce comune a molti virus.
Spesso i virus organizzano il materiale e le stesse subunità capsidee in poliedri regolari, come in questo caso.
Envelope
Involucro lipidico che circonda i virus.
Come accade nell’HIV, spesso deriva dalla membrana plasmatica della cellula ospitante modificata.
Come interagiscono gli HIV con i globuli bianchi
Una proteina che si estroflette sulla superficie dell’HIV, la gp120, INTERAGISCE con una proteina della SUPERFICIE dei globuli bianchi, la CD4.
Le interazioni possibili o meno a un virus determinano il tipo di cellule ospiti in cui il virus può entrare
Ciclo litico
Il virus entra nell’ospite, ne sabota l’attività al fine di favorire la sua moltiplicazione e alla fine del processo la cellula si apre, esplode, si scinde.
Ciclo lisogeno
Il virus integra il proprio DNA in quello cellulare. Il DNA integrato si chiama PROVIRUS.
A questo punto:
1)il provirus resta silente e viene attivato una volta che la cellula riceva stimoli esterni come raggi UV, a quel punto si attiva il ciclo litico
2)il provirus utilizza l’ospite come fabbrica e i prodotti (altri virus), escono per gemmazione dalla superficie della cellula ospite senza lisarla. Questo è il caso dell’HIV.
3)il provirus porta la cellula a diventare cancerosa
Viroide
Agente infettante più piccolo dei Virus.
Rappresentato da una singola molecola di RNA.
240 ai 600 il numero di nucleotidi
Energia
La capacità di un corpo di compiere lavoro
Prima legge della termodinamica
Conservazione dell’energia.
Si trasforma e converte continuamente ma resta costante nell’universo.
/\E (variazione dell’energia INTERNA al sistema) = Q(calore) - W(lavoro)
Cambiamento del calore ed esecuzione del lavoro sono i due modi di modificare l’energia di un sistema
Seconda legge della termodinamica
Esprime il concetto che gli eventi nell’universo hanno un verso.
Questo verso spesso coincide con l’andare verso il basso.
Eventi di questo tipo si dicono spontanei e non richiedono apporto di energia.
Come suggerisce la legge, costruita proprio attorno al funzionamento delle macchine a vapore, non esiste rendimento al 100%, una parte dell’energia sarà sempre persa, l’ENTROPIA, cioè la misura del disordine dell’universo, è destinata ad aumentare.
Equazione di Gibbs
Rappresenta i concetti insiti nelle due leggi della termodinamica.
/\G (variazione di energia libera e disponibile per compiere lavoro) = /\H (ENTALPIA, variazione dell’energia totale del sistema) - T/\S (temperatura assoluta (+273K) e variazione dell’entropia)
/\G = /\H - T/\S
Perché enzimi?
Dal greco en zyme, dentro il fermento o meglio DENTRO IL LIEVITO, perché gli enzimi furono riconosciuti dai fratelli Buchner a seguito di un’analisi eseguita su lieviti
Enzima
Il mediatore metabolico per eccellenza.
Il termine viene riservato ai catalizzatori proteici.
Per i catalizzatori a RNA si preferisce il termine RIBOZIMA.
Cofattore
Componenti non proteiche coniugate ad un enzima proteico.
Importanti quando presenti perché eseguono attività per cui l’amminoacido non è portato.
Possono essere
1) INORGANICO
2) ORGANICO —> anche detto COENZIMA
(COENZIMA popolare = vitamine)
A cosa servono gli enzimi se non rovesciano il segno di /\G?
Gli enzimi servono a velocizzare processi altresì molto lenti, ad ABBASSARE L’ENERGIA DI ATTIVAZIONE, a far avvenire reazioni in condizioni termiche accettabili e a superare la barriera cinetica (rompere i legami).
Il glucosio, ricorda, è termodinamicamente instabile ma cineticamente STABILISSIMO, e come un masso che ha bisogno di essere spinto giù per sprigionare il suo enorme potenziale.
Stato di transizione
Apice della curva energetica della reazione. Il substrato forma un complesso attivato, reversibile ed altamente instabile, in cui legami si rompono e si riformano
Affinità enzima substrato
È massima durante la fase del “complesso attivato”, complesso altamente instabile e apice della curva energetica della reazione.
L’affinità massima in questa fase riesce a STRINGERE il legame enzima-complesso, stabilizzando quest’ultimo e riducendo la sua energia.
Dopo la formazione dei prodotti, l’affinitá decresce e i prodotti sono “liberi di uscire”
ES
Sigla ad indicare il complesso enzima substrato
Desolvatazione
Separazione solvente-soluto dovuta ad un terzo componente che sostituisce il soluto per MAGGIORE AFFINITÀ CON il solvente.
Avviene durante il legame substrato-sitoattivo, quando quest’ultimo entrando libera molecole di H20 creando un ambiente idrofobico e più adatto allo sviluppo di una reazione.
Orientamento del substrato
Tipo di catalisi enzimatica.
Il substrato viene orientato, la sua entropia cioè ridotta.
Come allineare dado e bullone
Modificazione elettronica o riarrangiamento del substrato
L’enzima, grazie alle proprietà delle catene laterali amminoacidiche del sito attivo riesce ad alterare la distribuzione di elettroni nel substrato e di conseguenza il PH, senza influire direttamente sul mezzo, rendendo il substrato più reattivo durante le prime fasi è più stabile durante il complesso attivato.
Per le reazioni di scambio elettroni sono comunque meglio funzionanti i cofattori, che essi siano inorganici o coenzimi.
I cofattori possono anche essere prodotti dall’enzima stesso per riarrangiamento di alcuni amminoacidi situati NEL SITO ATTIVO.
Induzione di tensione nel substrato
Benché il sito attivo possa essere complementare al substrato, in questo specifico caso di azione enzimatica l’affinità AUMENTA dopo il contatto enzima substrato tramite lo spostamento e riposiziona mento di alcuni gruppi dell’enzima, che produce quindi adattamento indotto.
In pratica, quando in substrato si lega, alcuni legami possono essere sottoposti a tensione, favorendo l’arrivo allo stato di transizione e di conseguenza abbassando l’energia di attivazione della reazione.