equazioni differenziali ordinarie Flashcards

1
Q

Definisci una contrazione

A

è una mappa T:X—>X, (X,d) sp metrico, se esiste un lambda appartenente a (0,1) tc d(T(x),T(y))<=lambda*d(x,y) pg 130 o lez 14-2 Aspri pg 11

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2
Q

Enuncia e dimostra il teorema di Banach-Caccioppoli

A

pg 12 lez 14-2 Aspri

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Q

Interpretazione grafica del teorema delle contrazioni ed esempio di applicazione che non soddisfa il teorema

A

pg 18 lez 14-2 Aspri

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4
Q

Definizione di equazione differenziale ordinaria di ordine k

A

pg 24- lez 14-2. Un’equazione ordinaria differenziale di ordine k è un’equazione del tipo F(t,y(t),y’(t),y’‘(t),….,y°(n)(t))=0, dove F:Omega sottoinsieme R^(k+2)—>R

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5
Q

Definizione di equazione differenziale in forma normale; equazione differenziale lineare

A

Forma normale y°(n)(t)=f(t,y(t),y’(t),…,y°(n-1)(t)), f:D sottoinsieme di R^(k+1)—>R
Lineare: F è un polinomio di grado 1, quindi avrò ak(t)y°(k)+a(k-1)(t)y°(k-1)+…+a0(t)y=b(t)
pg 25 lez 14-2 aspri

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6
Q

Definizione di equazione differenziale autonoma

A

Se f o F non dipendono esplicitamente da t
pg 26 lez 14-2 Aspri

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7
Q

Definizione di soluzione di un’equazione differenziale y’=f(t,y1,y2,..,yn)

A

y è soluzione dell’equazione differenziale se: y è derivabile in I, (t0,y(t0)) appartengono al dominio omega di f:omega sottoinsieme di RxR^n—>R per ogni t appartenente ad I, per ogni t in I y’(t)=f(t,y(t))
pg 28 lez 14-2 aspri

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8
Q

Definizione di pdC

A

pg 29 lez 14-2 aspri

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9
Q

Definizione di soluzione locale di un pdC

A

è una coppia ((a,b),y) tc y sia derivabile in (a,b), graf y sia contenuto in E dominio di f, t0 appartiene ad (a,b) e y soddisfa le equazioni del pdC su (a,b)
pg 30 lez 14-2 aspri

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10
Q

Esempio del pennello di Peano

A

pg 36 lez 14-2 Aspri

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11
Q

Teorema di Peano (NO DIM)

A

Data f:Omega sottoinsieme aperto di RxR^n—>R, f continua in omega. Se (t0,y0) appartiene ad omega, allora esisterà ALMENO una soluzione in un intorno di t0 pg 39 lez 14-2

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12
Q

Equivalenza tra teorema di Peano ed equazione di Volterra

A

pg 41 lez 14-2 Aspri

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13
Q

Come si collega l’equazione di Volterra con il teorema di Banach.Caccioppoli?

A

L’equazione di Volterra è un’equazione di punto fisso, infatti se T(y)=y0+… (T=eq di Volterra), allora y=T(y) pg 43 lez 14.2 Aspri

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14
Q

Definizione di Lipschitzianità locale per f a valori vettoriali

A

f a valori vettoriali si dice lipschitziana in un intorno di (t0,y(t0)) se esistono delta>0, r>0, L>0, tc (t0-delta,t0+delta)xB(r,y(t0))=IdxB sottoinsieme di omega tc ||f(t,y1)-f(t,y2)||<=L||y1-y2||, y1 e y2 vettori
pg 44 lez 14.2 Aspri

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15
Q

Condizioni in cui la Lipschitzianità è verificata

A
  1. Se f è C’
  2. Se f è C^(0) ed è derivabile rispetto ad y con derivata continua in un intorno del punto
    lez 14.2 Aspri pg 45
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16
Q

Teorema di Picard-Lindelof o teorema di esistenza e unicità locale (NO DIM)

A

Se f è continua e lipschitziana in y e uniformemente in x in un punto, allora esiste un’unica soluzione del pdC in un intorno di quel punto

17
Q

Criterio di incollamento di soluzioni dell’equazione differenziale con dimostrazione

A

Si richiede che la funzione soluzione dell’edo sia continua e derivabile: le due funzioni sono continue e derivabili per definizione in ogni punto, eccetto quello di incollamento che è oggetto di dimostrazione. Ma a noi basta dimostrare la derivabilità, perchè in a pto di incollamento y1(a-)=y(a)=y2(a+), essendo (a,y(a)) appartenente al dominio di f per ipotesi. Allora avrò che y1’(t) per x che tende ad a- sarà uguale (per def di soluzione) al limite per f(t,y(t)) che tende ad a-, e lo stesso con y2 soluzione che tende ad a+.
22 maggio peloso

18
Q

Esistenza e unicità globale della soluzione del pdC, con dimostrazione

A

In parte sul maderna pg 120, in parte Calanchi pg 148

19
Q

Definisci un’equazione differenziale a variabili separabili e spiegane il metodo risolutivo

A

y’(x)=h(x)*g(y). La soluzione esiste unica se h(x) è continua e g(y) è derivabile con derivata continua, inoltre se g(y) è diversa da 0 in un intorno della condizione iniziale imposta da pdC, allora posso dividere entrambi i membri per g(y) ed integrare per dx (o ds se si vuole essere precisi con le variabili, cambiando però le x con le s) tra x0 e x, effettuando un cambio di variabile a sinistra y’ds=du (y(s)=u) e gli estremi diventano y e y0, perchè y(x0)=y0

20
Q

Definisci l’equazione differenziale di primo ordine lineare e dimostrane il metodo risolutivo

A

y’(x)+p(x)y(x)=q(x), y(x)=exp(-integrale tra x0 e x di p(s)ds)(y0+integrale tra x e x0 di p(r)exp(integrale tra x0 e x di p(t)dt)sr). Si può dimostrare derivando ambo i membri per x

21
Q

Definisci il prolungamento di una soluzione di un pdC

A

Se y1 è soluzione su I e y2 su J del pdC, e I sottoinisieme di J, si dice prolungamento di y1 y2 se y2 in J = y1 pg 142 Calanchi

22
Q

Definisci una soluzione massimale ad un pdC

A

y1 è soluzione massimale di un pdc se non ammette prolungamenti

23
Q

Relazione tra soluzione massimale e esistenza e unicità locale

A

Se un pdC ammette soluzione unica per ogni punto di un intervallo, su quell’intervallo la soluzione è massimale

24
Q

Dimostra l’esistenza e unicità dell’equazione lineare di primo ordine

A

p,q continue f(x,y)=-p(x)y+q(x) |f(x,y1)-f(x,y2)|=|p(x)(y2-y1)|=|p(x)||y1-y2|<=max|p(x)||y1-y2|==>lipschitzianità di f

25
Q

Definizione di equazione di Bernoulli

A

y’+a(x)y+b(x)y^n=0, con n diverso da 0 o 1, altrimenti abbiamo equazioni di 1 ordine lineari pg 131

26
Q

Esistenza e unicità dell’equazione di Bernoulli

A

Perchè se f(x,y)=y’ è continua e derivabile con continuità rispetto a y in un intorno di (x0,y0), allora avrò esistenza e unicità della soluzione pg 123- 131 Maderna

27
Q

Metodo di risoluzione per le e.diff di Bernoulli

A

Si divide tutto per y^n e si pone z(x)=y^(1-n) ==> z’(x)=y^(-n)(1-n)y’(x). Si sostituisce e ci si riconduce ad un’equazione differenziale di primo ordine. BISOGNA STARE ATTENTI CHE Y SIA DIVERSO DA 0 SULL’INTERVALLO SCELTO pg 131 Maderna

28
Q

Definizione di equazioni differenziali di ordine k e dell’operatore L(y)

A

y°(k)=-sommatoria da j=0 a k-1 di aky°k + b(x). L(y)=y°(k)+sommatoria…, dove L è un operatore lineare L(ay1+by2)=aL(y1)+bL(y2)
note 1 giugno Peloso

29
Q

Definizione di equazione differenziale lineare omogenea di ordine superiore al primo

A

Se il b(x) della definizione di equazione differenziale di ordine k è 0

30
Q

Definizione di equazione differenziale omogenea di ordine 1 e risoluzione

A

y’=g(y/x), t=y/x, y=xt, y’=t+xt’ opero la sostituzione e mi riconduco ad un’equazione differenziale a variabili separabili

31
Q

Dimostrazione dell’esistenza e unicità delle equazioni lineari di ordine k

A

Per farlo bisogna trovare che L(y)=f(x,y vettore) sia lipschitziana in y vettore e uniformemente rispetto ad x appartenente a J sottoinsieme di R^k, f continua: JxR^k. Per farlo f(x,y)=b(x)+sommatoria da j=0 a k-1 di ajy°(j) |f(x,z)-f(x,y)|=sommatoria da j=0 a k-1 di aj(y°(j)-z°(j))<= (per Cauchy Schwarz per le sommatorie) radice(sommatoria da j=0 a k-1 di aj^2)*radice(sommatoria da j=0 a k-1 (z°j-y°j)^2). Ponendo L costante di Lipschtz max(radice(sommatoria aj^2)) si ha la definizione di Lipschitzianità e quindi l’esistenza e unicità pg 144 Maderna

32
Q

Discuti la dimensione dello spazio delle soluzioni di un equazione differenziale di ordine k

A

pg 146 Maderna. Se i coefficienti dell’eq diff L(y)=b(x) sono funzioni continue su J sottoinsieme di R, allora S insieme delle soluzioni su J dell’equazione omogenea L(y)=0 è spazio vettoriale sul campo reale R di dimensione k. Se {w1,…wk} sono base di S, tutte le soluzioni su J si scrivono come la combinazione lineare delle funzioni della base.
Dim: S è sp vett perchè L(y) è lineare, infatti combinazioni lineari di con coeff reali dell’equazione omogenea è essa stessa soluzione.
Fissando x0 in J si considerino k pdC nei quali nel primo y(x0)=1 e il resto delle cond iniziali in x0 sono nulle, nel secondo y’(x0)=1 e il resto nulle, fino al k pdC in cui y°(k-1)=1 e il resto nulle. Ma allora per verificare la lineare indipendenza di w1, …,wk soluzioni uniche rispettivamente del 1,….,kesimo pdC, si ha 0=sommatoria da j=1 a k di cjwj, ma tenendo conto delle condizioni iniziali sostituendo x=x0 si ha che la sommatoria vale anche c1 (perchè w1 deve soddisfare le condizioni iniziali)), si deriva l’equazione 0=sommatoria … da entrambi il lati si riapplica lo stesso ragionamento e si trova che 0=sommatoria delle derivate di wj= c2, e così fino alla (k-1)esima derivata==> la base di S è almeno di dimensione k. Per dimostrare che è esattamente ksi consideri y(x)=y#(x0)w1(x)+y’#(x0)w2(x)+…+y°(k-1)#(x0)wk(x). Essendo le varie y# costanti, y è combinazione lineare delle wj e quindi anch’essa soluzione, ma sostituendo x=x0 si trova y(x0)=y#(x0) e derivando y e sostituendo x=x0 fino ad aver derivato k-1 volte, otterrò che y# soddisfa tutte le condizioni iniziali, ma quindi sia y* sia y# sono soluzioni del pdC che associa y(x0)=y#(x0), y’(x0)=y’#(x0)… e L(y)=0. Per l’unicità delle soluzione allora y*=y# per ogni x in J, da cui la tesi
pg 147 maderna

33
Q

Dimostra il principio di sovrapposizione

A

pg 147 teo 7.7 maderna

34
Q

Definisci la matrice wronskiana

A

è una matrice quadarata nxn, definite funzioni f1, …fn, lil wronskiano ha nella prima riga f1,..,fn, nella seconda f1’,…fn’, nell’nesima riga f1°(n-1),…, fn°(n-1)

35
Q

Teorema sulla lineare dipendenza delle funzioni f nel wronskiano

A

Le funzioni f1,…,fn sono linearmente dipendenti se detWf(x)=0. Per dimostrarlo basta scrivere una combinazione lineare delle fj, con qualche cj non nullo, porla uguale a 0 derivarla da ambo i lati n-1 volte. essendo i cj e le fj diverse da 0, il sistema ammette soluzione non banale. Si può vedere grazie al metodo di Cramer per la risoluzione di sistemi lineari quadrati

36
Q

Come si trovano le soluzioni di un’equazione omogenea a coefficienti costanti?

A

pg 179 Calanchi

37
Q

Dimostra che le radici del polinomio caratteristico aiutano a trovare le soluzioni delle omogenee di ordine k

A

pg 178 Calanchi

38
Q

Enuncia il teorema di fuga dai compatti

A

pg 2 5 giugno peloso