Calcolo differenziale per funzioni in più variabili Flashcards
Definisci la norma 1, la norma euclidea, la norma p e la norma ad infinito
pg 62
Quando due norme si dicono equivalenti? Discuti il caso di R^n
Quando inducono la stessa topologia, in R^n tutte le norme sono equivalenti pg 63
Definisci il limite di una funzione f:R^n–>R e di una funzione f:R^n–>R^m
- il limite per x appartenente ad R^n che tende a p (appartenente a R^n) esiste se per ogni epsilon>0 esiste un delta che dipende da epsilon tc se la norma euclidea (o qualsiasi altra norma, perché?) di x-p è minore di delta, il modulo di f(x)-l è minore di epsilon
- Simile a quello sopra, ma non è il modulo, ma la norma di f(x)-l a dover essere minore di epsilon
pg 64
Definisci la convergenza per coordinate e paragonala alla definizione di limite in più variabili
Convergenza per coordinate e nozione di limite sono concetti identici in quanto in R^n le norme sono equivalenti. Nella convergenza per coordinate si richiede che ogni coordinata di f(x) tenda alla rispettiva coordinata di l (quindi che la loro differenza in modulo sia minore di epsilon) pg 64
è sufficiente controllare il limite per x che tende a p solo sulle rette passanti per p? Esempio
No, perchè potrei avere una funzione =0 in tutti i punti tranne che ad esempio su y=x^2 - pg 65
Cosa si intende per limiti all’infinito?
si intende che la norma di x tenda ad infinito pg 65
Qual è la disuguaglianza di Cauchy-Schwarz
pg 68 - Il prodotto scalare tra i vettori x e y è minore o uguale al prodotto delle norme euclidee di x e y
Definizione di spazio vettoriale
pg 67, Uno spazio vettoriale è costituito da un insieme V di vettori e da un insieme S di scalari, è dotato di due operazioni. V è gruppo abeliano per una delle due operazioni (valgono commutatività, associatività, esiste l’elemento neutro e esiste l’opposto), per l’altra valgono altre proprietà (vedi foglio)
Definizione di applicazione lineare
è un’applicazione per cui valgono A(x+y)=A(x)+A(y) e A(lx)=lA(x), con l scalare pg 69
Definizione di continuità in più variabili. Come si può riesprimere questo concetto usando il concetto di limite per coordinate?
Non cambia la definizione rispetto lla continuità di funzioni in una variabile, quindi (f:R^m–>R^n) per ogni epsilon maggiore di 0 esiste un delta dipendente da epsilon tc se ||x-p||<delta ==> ||f(x)-f(p)||<epsilon.
Per quanto riguarda le coordinate, f è continua se ogni fj è continua j=1,…,n. Rivisto in chiave più grafica, le proiezioni di f sugli assi devono essere continue (anzi Lipschitz-continue)
pg 70
Definizione di derivate direzionali
Per f:Omega aperto, sottoinsieme o uguale di R^n—>R, Dv(f)=limite per t–>0 di [f(a+tv)-f(a)]/t, con a punto in omega e v versore
pg 71
Definizione di derivate parziali
Ponendo ej=(0,0,..,1,…,0) vettore fondamentale della base canonica di omega,
Per f:Omega aperto, sottoinsieme o uguale di R^n—>R,
df(a)/dxj= lim per t–>0 di [f(a1,..,aj+t,…,an)-f(a)]/t è la derivata parziale di f rispetto a xj. Con x=(x1,…,xj,….,xn) e a punto in omega
pg 72
Definizione di gradiente
Grad(f)=(df/dx1,…,df/dxn)
Per f:Omega aperto sottoinsieme di R^n—>R^m, l’esistenza delle derivate direzionali implica la continuità?? Esempio
NO!! vedi pg 73
Definizione di differenziabilità per f:omega aperto sottoinisieme di R^n—>R^m. Cosa cambia rispetto alle funzioni in una variabile? Se m=1, come cambia la definizione?
f è differenziabile in a appartenente a omega, se esiste L applicazione lineare tc f(a+h)-f(a)=Lh+o(||h||), h vettore, il cui modulo tende a 0. Se m=1, L=lambda, lambda vettore appartenente a R^n (Perchè L:R^n—>R) e avrò f(a+h)-f(a)=<lambda,h>+o(||h||). pg 74
Condizioni necessarie per la differenziabilità, con dimostrazione.
- f è derivabile in a (lungo ogni direzione) e vale Dvf(a)=Lv=<lambda,v>
- lambda=grad(f(a)) se f:omega aperto in R^n–>R, se f:omega aperto in R^n —>R^m, m diverso da 1 L=J[f(a)]
- f è continua in a
dim: - uso la definizione di differenziabilità e sostituisco f(a+tv) nella definizione di derivabilità direzionale, uso la linearità di L per fare uscire t e trovo Lv (=<lambda,v>)
- Se df/dxj= Lv, pongo v=ej e ho che <lambda,ej>=lambdaj, quindi lambda=(lambda1,…,lambdan)=(df/dx1,…,df/dxn)=grad(f)
- Applico la norma alla definizione di differenziabilità, uso la disuguaglianza di Cauchy-Schwartz, faccio tendere h a 0 e trovo che la norma di f(a+h)-f(a) tende a 0
pg 75