Epoca Meiji Flashcards
La Restaurazione Meiji portò a una nuova stabilità politica?
La Restaurazione Meiji non risolse completamente le tensioni interne al Giappone, ma, nonostante una serie di scontri nella seconda metà del diciannovesimo secolo, avviò il paese verso una nuova stabilità politica
Qual era la posizione del Giappone nel contesto internazionale?
Il Giappone, si trovava però ancora in una posizione molto precaria nel contesto internazionale ⇒ i trattati ineguali lo ponevano in svantaggio rispetto ai suoi partner commerciali e sul paese incombeva ancora il rischio della colonizzazione
Le politiche del nuovo governo Meiji furono perciò indirizzate al rafforzamento della posizione internazionale del paese e alla revisione dei trattati ineguali ⇒ la strategia che venne adottata a questo scopo fu quella della “modernizzazione” del paese
Cos’è la “modernità”?
La “modernità” è una questione complessa, che non si può esaurire brevemente, ma, in sintesi, quando si parla di modernità, si fa normalmente riferimento a un modello di società in cui tutte le principali sfere di vita sono regolate da un sistema razionale di gestione ⇒ questo sistema si riassume in genere nel modello politico dello stato-nazione, che si affermò in Europa a partire dalla fine del diciottesimo secolo ⇒ era un modello incentrato sull’esistenza di organi di potere centralizzati e di una costituzione, sulla promozione di un senso condiviso di identità nazionale, sulla trasformazione capitalistica delle istituzioni economico-sociali e sul rafforzamento militare
Quale modello conveniva seguire al Giappone in epoca Meiji?
In un sistema internazionale in cui gli stati-nazione si trovavano in posizione dominante, al Giappone conveniva aderire allo stesso modello, per ottenere legittimazione ed evitare di essere marginalizzato ⇒ per questo, l’epoca Meiji fu un periodo di intense riforme
Cosa fece l’imperatore Meiji appena ripreso il potere? Quale nuovo sistema di province venne adottato?
Nel 1868, appena ripreso il potere, l’imperatore si trasferì in una nuova capitale imperiale, ovvero Edo, che venne ribattezzata Tokyo ⇒ lì, l’imperatore riunì attorno a sé un nuovo governo, formato per lo più da samurai di alto rango provenienti dagli han che si erano ribellati ai Tokugawa ⇒ nel 1869, i daimyō che guidavano questi stessi han rinunciarono spontaneamente al controllo sui propri territori, consegnandoli all’imperatore ⇒ il loro esempio venne seguito da molti altri daimyō, fino a che, nel 1871, gli han vennero ufficialmente aboliti ⇒ venne creato un nuovosistema di province, chiamate ken, affidate a governatori, spesso ex- daimyō, nominati dal governo centrale ⇒ era la fine del sistema bakuhan
Quali riforme in ambito economico avvennero?
Riforme in ambito economico :
•vennero distribuiti ai contadini titoli di proprietà sulle terre agricole
•venne creato un nuovo sistema di tassazione fondiaria ⇒ le tasse permisero al governo di avere entrate fisse, che vennero usate per diversi scopi ⇒ in primo luogo, la creazione di infrastrutture ( un sistema centralizzato di telegrafi e postale, città di assetto moderno, una moderna rete di trasporti ) ⇒ le tasse vennero inoltre investite nell’industrializzazione di base del paese, compreso lo sviluppo di un’industria bellica, che si accompagnò alla creazione di un esercito moderno
Quali riforme in ambito sociale avvennero?
Riforme in ambito sociale :
•venne eliminato il sistema mibun, col il suo obbligo occupazionale vincolato alla classe
•venne inoltre riformato e centralizzato il sistema educativo, con l’obiettivo di alfabetizzare e “nazionalizzare” la popolazione
In cosa culminarono le varie riforme?
Le riforme culminarono nella promulgazione di una Costituzione, che entrò in vigore nel 1890 ⇒ la Costituzione definiva il Giappone come una monarchia costituzionale parlamentare, in cui all’imperatore era assegnato un ruolo centrale, “sacrale e inviolabile” ⇒ rappresentava un’importante tappa nel processo di modernizzazione, e garantiva alcuni diritti civili fondamentali ⇒ però si caratterizzava anche per alcune insite debolezze, che lasciarono spazio, nei decenni successivi, a una svolta autoritaria
Come mutò la posizione del Giappone dopo le riforme dell’epoca Meiji?
Il nuovo governo giapponese raggiunse il suo obiettivo, infatti agli inizi del ventesimo secolo, i trattati ineguali furono revisionati, proprio mentre il Giappone si trasformava, da stato a rischio di colonizzazione, in una nuova potenza imperialista
A quale slogan si ispirarono le riforme di epoca Meiji?
Le riforme di epoca Meiji si ispirarono allo slogan fukoku kyōhei (富国 強兵, letteralmente “paese ricco, esercito forte” ⇒ 富国 = paese ricco; 強兵 = esercito forte ) ⇒ esso sottintendeva il loro scopo pratico, infatti erano improntate alla necessità di rafforzare la posizione internazionale del Giappone
Quali mutamenti culturali avvennero in epoca Meiji?
Le riforme si accompagnarono in Giappone a più generali mutamenti culturali ⇒ si trattava di influenze derivate dal nuovo e intenso rapporto con le potenze imperialistiche ⇒ esse filtrarono nella società giapponese con varie modalità ⇒ con l’eliminazione delle restrizioni che erano state stabilite dal governo Tokugawa, i giapponesi ebbero modo di viaggiare all’estero ⇒ partirono, in particolare, con missioni ufficiali, e attraverso programmi che permettevano ai giovani di studiare in università straniere ⇒ per contro, in Giappone vennero impiegati esperti e consiglieri stranieri, i cosiddetti oyatoi gaikokujin ⇒ chiamati a collaborare sia nel settore pubblico che come dipendenti nel settore privato, questi stranieri si trovarono a vivere e lavorare a fianco dei giapponesi ⇒ la loro presenza in Giappone favorì la diffusione di nuove abitudini, usanze e passatempi ⇒ vennero inoltre tradotti testi di vario ambito ( letterario, filosofico e tecnico ) ⇒ vennero così importate nuove idee, e anche nuove forme e generi letterari derivati dal canone europeo ( per esempio il romanzo, tradotto con il termine giapponese shōsetsu ) ⇒ fu nello stesso periodo che si sviluppò in Giappone il concetto di “letteratura”, espresso con il termine giapponese bungaku, e che si selezionò una tradizione letteraria nazionale, o kokubungaku
Un importante cambiamento culturale influenzato da questi processi fu la nascita di una lingua nazionale standardizzata, o kokugo (国 語 ⇒ 国 = nazionale ; 語 = lingua ) ⇒ questo comprendeva la creazione di una lingua orale standard, che corrispondeva essenzialmente alla lingua dell’area di Tokyo, e una semplificazione e razionalizzazione della lingua scritta
Cosa avvenne a livello istituzionale in epoca Meiji? Come reagiscono le èlite intellettuali e il governo Meiji alle influenze esterne?
A livello istituzionale, vennero elaborate leggi pensate per spingere la società civile all’adozione di usi stranieri, in particolare negli ambiti dell’ordine e igiene pubblici ⇒ più sottilmente, molti media, come giornali e riviste incoraggiarono l’adozione di costumi stranieri, anche utilizzando l’esempio della famiglia imperiale ⇒ era un altro modo per rendere il Giappone “presentabile” agli occhi degli stranieri ⇒ d’altra parte, le èlite intellettuali e politiche giapponesi, mantennero un rapporto complesso e ambivalente con la cultura europea e nord-americana ⇒ si andava dai sentimenti fortemente antistranieri, che dominarono però soprattutto prima della Restaurazione Meiji, ad atteggiamenti di genuina curiosità e ammirazione, in particolare verso le idee di libertà, sovranità nazionale e rappresentanza popolare ⇒ questa ammirazione si tradusse nello slogan bunmei kaika (文明開化), o “civiltà e progresso”, di cui si fecero portavoce membri di movimenti e partiti politici di idee libertarie ⇒ nel governo Meiji, però, tese a prevalere un atteggiamento ambivalente e cauto, soprattutto a partire dagli anni Ottanta del diciannovesimo secolo ⇒ l’idea era quella di importare conoscenze tecniche dall’estero, ma preservare valori autoctoni ⇒ questo atteggiamento si riassunse nello slogan wakon yōsai (和魂洋才), che si potrebbe tradurre come “spirito giapponese, tecniche occidentali”
Questa idea di “spirito giapponese” fu, di fatto, una delle basi della canonizzazione della “cultura giapponese”, come insieme di espressioni culturali e valori che vennero selezionati, rimaneggiati e talvolta “inventati” nel processo di definizione della tradizione nazionale giapponese ⇒ questo processo assegnò alla modernità giapponese il suo carattere peculiare