EDILIZIA SPECIALISTICA Flashcards

1
Q

Come ci si approccia alla progettazione di attività produttive?
-Tipologie di attività
-Impatto urbanistico
-Caratteristiche fondamentali
-Le 7 fasi necessarie alla progettazione

A

Le attività produttive si possono distinguere in attività industriali e artigianali.
Le attività industriali Sono caratterizzate da una bassa manodopera e una maggiore meccanizzazione e serialità e aumento di pezzi prodotti. Le attività artigianali sono invece caratterizzate da alta manodopera e minore meccanizzazione e serialità del prodotto.

A livello urbanistico, sia per necessità che per logistica, si cerca di unire le zone industriali. Queste presentano caratteristiche simili: devono avere diverse dimensioni di Lotti e viabilità, piazzali e luoghi di stoccaggio.

La progettazione di un’attività produttiva richiede il rispetto dei temi della flessibilità, modularità e ampliamenti.

Per la progettazione di un’industria è necessario Scomporre il processo in sette fasi:
1. Analisi del ciclo produttivo per conoscere l’azienda e individuare il miglior layout
2. Scomposizione del ciclo produttivo in nuclei funzionali (tipo magazzino, ufficio.. )
3. Creazioni di unità locali mediante realizzazione di schede ambientali con riportate tutte le informazioni necessarie quali comfort, dimensioni, richieste tecniche, necessità di impianti
4. Dimensionamento di unità locali e creazione di diagrammi spaziali mediante vari metodi
5. Assemblaggio dell’Unità locali in unità funzionali con il supporto di modelli di esempio o sfruttando principi relazionali di progettazione
6. Progettazione dell’organismo in termini di forme e spazialità
7. Verifiche e controlli (barriere, antincendio, usl..)

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2
Q

Come ci si approccia alla progettazione delle università?
- progettazione urbana o architettonica
- riferimenti normativi
-modalità di organizzazione della didattica
- approcci progettuali funzionale o disciplinare?
-scelte tipologiche

A

La tematica della Progettazione del Polo Universitario può essere associato sia a un tema di progettazione urbana ( Sì parliamo di Campus Universitario comprensivo di spazi di lezione, studio, ricerca, amministrazione, residenza, mensa e ricerca) sia a un tema di progettazione architettonica (se riguarda un edificio specifico, con una sola funzione presente).

A livello normativo non esiste un’unica norma univoca per la progettazione degli spazi universitari. Le linee guida del Miur definiscano un valore di 40-100 metri cubi a studente in relazione alle diverse esigenze di spazi tra facoltà umanistica e scientifica. Gli altri riferimenti normativi fanno voce a normative singole come prevenzione e incendi luoghi di lavoro ecc..

L’impostazione didattica dell’università fa da discriminante nella progettazione. Lo schema organizzativo dell’università attualmente regolamentato dalla norma Nazionale impone che la scuola organizzi la gestione della didattica e i dipartimenti organizzano i corsi di laurea. Questo comporta che i professori si recano nelle aule ad erogare la didattica mentre i dipartimenti non ospitano più solo la ricerca ma anche attività di organizzazione (+ uffici).

Per un corretto approccio progettuale è necessario scomporre le funzioni per poi determinare il migliore modello organizzativo e le varie tipologie edilizie. I due principali approcci per articolare le funzioni sono quello disciplinare, basato sulle varie discipline, Oppure quello funzionale incentrato sui rapporti fra le attività.

Una volta localizzata l’università e individuato il rapporto con il territorio, scelto il modello organizzativo della didattica modello blocco, a cellula, lineare o mega struttura) è necessario individuare le scelte tipologiche riguardanti l’edilizia universitaria.
Le scelte tipologiche si articolano in due settori non indipendenti e sono:
1. l’organizzazione degli spazi all’interno delle funzioni omogenee ( favole didattiche, studi dei docenti, laboratori)
2 l’articolazione nel complesso Universitario di funzioni non omogenee ( servizi comuni, facoltà e dipartimenti).
Generalmente, le scelte tipologiche vengono effettuate per garantire la massima flessibilità sulla continuità strutturale e sull’indifferenza funzionale, ovvero si cerca di raggruppare tutti quegli spazi che possono avere stesse caratteristiche funzionali e tecnologiche in modo da garantire ampliamenti futuri e variazioni future.

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3
Q

Come ci sinapproccia alla progettazione di un’aerostazione?
- cosa si intende per aeroporto
-utilizzo di piani guida e compito del progettista
-imput di partenza nella progettazione
- planimetrie tipiche delle aerospaziali e livelli operativi

A

Per aeroporto si intende tutto ciò che è racchiuso dentro il recinto aeroportuale e anche parcheggi e depositi esterni adesso.
Quando parliamo dell’aeroporto è necessario distinguere il
-LATO AREA AEROPORTUALE (piste)
-LATO TERRA AEROPORTUALE (viabilità, hamgar)
-TERMINAL PASSEGGERI LATO ARIA (Accessibille a chi ha il biglietto)
-TERMINAL LASSEGGERU LATO TERRA (accessibile a tutti)

Per progettare gli aeroporti, edilizia ad alta complessità, si sfrutta l’ausilio di PIANI GUIDA che esulano il progettista da compiere scelte progettuali. (SCHEMI 2D DELLE RELAZIONI FUNZIONALE E AMBIENTALI DEI VARI ELEMENTI DELL’AEROPORTO).
Il progettista ha invece il compito di caratterizzare il progetto mediante aspetti formali, architettonici e scelte di sistemi specialistici.

L’input di partenza, nella progettazione del progetto è il numero di persone che affollano l’aerostazione. L’aeroporto, non deve essere né sottostimato né sovradimensionato. Il collasso dell’aeroporto va in relazione del controllo di sicurezza e del check-in.

Quando si progetta un aeroporto è tipico osservare delle planimetrie ricorrenti. L’obiettivo principale di un aeroporto è avere una grande superficie di contatto per incrementare il numero di voli.
Le planimetrie tipiche prevedono:
-sviluppo lineare con sfruttamento dei ponti di carico,
-sviluppo lineare a moli con raddoppio dei fronti,
-sviluppo a satellite con creazione di sottopasso per raggiungere il gate
- piazzale aperto raggiungibile tramite bus
Al fine di diversificare l’offerta per i passeggeri, si dovrebbe avere tutte queste opzioni.
Innalzato, si possono riconoscere tre soluzioni di livelli operativi:
-1 livello operativo
- 2 livelli operativi con partenze sul lato superiore e arrivi al piano terra
-1,5 livelli operativi galleria superiore adibita esclusivamente a Gate di partenza

Le invarianti che possono guidare ed indirizzare il progettista nella progettazione:
- LIGUAGGIO TECNOLOGICO dove l’involucro è l’elemento predominante.
-STRUTTURA spesso, la struttura viene lasciata a vista e le coperture sono il sistema che maggiormente caratterizzano l’edificio.
-PPV la chiusura verticale dell’Aeroporto è il luogo di contatto tra paraggiatore e paese di arrivo. L’importante è che siano soluzioni scelte a catalogo e con un alto controllo prestazionale dei sistemi di interfaccia.

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4
Q

Come ci si approccia alla progettazione di edifici DIREZIONALI?
- modelli organizzativi
- influenza dello smart working
- committente speculativo
- percentuale degli spazi all’interno dell’edificio
-tipologie edilizie tipiche
- tipologie uffici

A

Gli edifici direzionali sono una tipologia edilizia in cui la conoscenza del modello di organizzazione del Lavoro definisce lo spazio progettato.
I modelli organizzativi del lavoro sono:
-piramidali,
-settoriali ( organizzazioni paritaria per settori distinti, ogni settore è però gerarchico, sono necessari spazi per il confronto fra vari settori)
-a rete (lavoro paritario e molti spazi per il confronto)

L’introduzione dello Smart Working ha previsto un ridimensionamento delle postazioni di lavoro e una rotazione dei turni lavorativi.

Se il committente dell’edificio non è il proprietario dell’azienda ma un committente con interesse speculativo, l’obiettivo sarà quello di sfruttare al massimo gli indici urbanistici disponibili e progettare spazi flessibili capaci di ospitare aziende anche diversi fra loro e spazi di supporto adattabili ad un’alta modularità.

Nella pianificazione degli spazi si hanno delle percentuali numeriche che aiutano a capire l’influenza di alcune aree:
- 5% struttura
-10% nucleo
-20% sistemi di percorrenza
-20% aree di supporto
-45% spazio di lavoro

Le tipologie edilizie tipiche:
- IN LINEA
- A BLOCCO
- BLOCCO CON CORTE INTERNA
- A TORRE
- A PIASTRA

A seconda del modello organizzativo posso avere uffici cellulari composti da 2 a 5 persone Massimo o Open Space. Le due tipologie offrono vantaggi e svantaggi

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5
Q

Come ci si approccia alla progettazione di una struttura ospedaliera?
- inquadramento normativo
- cosa è l’ospedale e quali sono i suoi obiettivi
- linee guida commissione piani veronesi + matrice + schemi grafici

A

I requisiti minimi strutturali, tecnologici e organizzativi per l’esercizio delle attività sanitarie pubbliche e private furono definiti con il DPR 37/1997.
Successivamente, venne redatto in “regolamento recante definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera” nel DM 70/2015. Con il regolamento, venne riorganizzata profondamente la classificazione degli ospedali in tre livelli di complessità e intensità di cura, vennero ridefiniti gli standard organizzativi, strutturali e tecnologici e ridefinita l’intera rete di emergenza.

Una struttura ospedaliera eroga prestazioni in regime di recupero ospedaliero a ciclo e/o diurno per acuti. Un ospedale progettato per i nostri giorni deve offrire all’avanguardia terapeutica e innovazione tecnologica ma deve anche soddisfare un esigenza di qualità ambientale, superiore ai parametri di legge di sicurezza, igiene e comfort. Nel sistema sanitario c’è oggi un forte rinnovamento che si estende dalla prevenzione alla riabilitazione, anche da un punto di vista gestionale sono sempre più scindibili la funzione sanitaria, la funzione ricettiva e la funzione gestionale amministrativa.
In base ai cambiamenti organizzativi può nascere una nuova tipologia edilizia che ha due obiettivi: la massima flessibilità di posti letto e l’ottimizzazione di personale, attrezzature, tecnologie e spese.
Un criterio fondamentale, con qualunque forma di edificio, è quello della flessibilità. Sia all’ospedale sia i singoli reparti possono Infatti subire radicali cambiamenti durante la loro vita. Per questo si richiede Che misure, forme, aggruppamento dei differenti locali siano tali da adattarsi a più diversi indirizzi organizzativi e che i servizi siano modificabili con dispendio minimo.

Oltre alle normative nazionali, è stata redatta una “linea guida per la progettazione di un nuovo concetto di ospedale” dalla Commissione piano Veronesi negli anni 2000 Capitanata da Renzo Piano. Da essa è scaturito un decalogo sul quale si sono basati molti progetti di nuovi ospedali italiani.
I decalogo definisce che i nuovi ospedali si devono basare sul fatto che al centro della progettazione c’è il paziente, sul fatto che l’ospedale si deve integrare nella città, sul fatto che l’ospedale deve essere efficiente alla diagnosi e terapia, sull’innovazione sulla ricerca e sulla formazione.
All’interno delle linee guida, si definiscono le aree funzionali presenti negli ospedali e per ogni area funzionale viene definito uno schema grafico in cui sono presenti le informazioni necessarie alla sua progettazione ( dalle relazioni spaziali alle relazioni funzionali).
Inoltre, gli spazi funzionali vengono raggruppati per nuclei funzionali che a sua volta generano una matrice di relazione spaziale.
La matrice riporta all’intersezione tra i vari ambienti un’indicazione del livello di relazione tra i due ambienti e poi in funzione dello spessore della linea di tracciamento il collegamento più importante.

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6
Q

Come ci si approccia alla progettazione di una struttura scolastica?
- suddivisione dei gradi delle scuole italiane
-indicazioni normative
-caratteristiche della scuola secondo le linee guida MIUR
- caratteristiche dell’area secondo il MIUR
-i nuovi spazi delle linee guida del MIUR
- Differenza tra i vari gradi scolastici e tabelle indici

A

Quando si parla di edifici scolastici bisogna distinguere fra scuola per l’infanzia, scuola del primo ciclo, scuola del secondo ciclo ed università.
Indipendentemente dal grado scolastico, il quadro normativo afferente all’edilizia scolastica è dato:
- DM 18-12-75 (Valido ancora come SOLO riferimento tecnico)
- L 23/1996 che abroga il DM 18-12-75
- DM 11-04-2013 Linee guida MIUR

Nelle nuove linee guida (nate perchéla modalitàdi apprendimento è cambiata), viene fissata la necessità di vedere la scuola come uno spazio unico integrato, in cui tutti gli ambienti, finalizzati ad attività diversificate, abbiano la stessa dignità con analoghe caratteristiche di funzionalità, comfort e benessere.
La nuova scuola deve garantire
-la possibilità di variazione dello spazio a seconda dell’attività desiderata,
-l’eliminazione dei vecchi corridoi di semplice e distribuzione in favore di spazi sempre abitabili dalla comunità scolastica,
-un’immagine estetica accattivante sia negli esterni che negli interni.
In alcuni casi, la scuola deve anche estendere le sue funzioni alla comunità locale.

Indipendentemente dal grado scolastico, gli elementi basilari, sia in chiave urbanistica che architettonica, con cui impostare il progetto dell’edilizia scolastica, riferiti al lotto di progetto e al suo contesto sono:
- area salubre,
-buona accessibilità attraverso reti viaree, piste ciclabili e pedonali,
-area scolastica recintata,
-presenza di parcheggi pubblici esterni e interni,
-area coperta < 1/3 sup totale,
-rispetto delle distanze minime da altri edifici
- accessi indipendenti alle aree aperte in orario extrascolastico

Le tre specifiche aree funzionali, comprensive dei nuovi spazi introdotti dalle nuove linee guida del Miur come l’atelier, l’agorà, e gli spazi di apprendimento informale, vengano raggruppati in tre specifiche aree funzionali:
1. AREA DI APPRENDIMENTO
Spazi individuali, di gruppo, laboratoriali e informali
2. AREA AD USO SOCIALE
Area ristorante, eventi ludici e culturali, Agorà, spazi per Sport
3. AREA DI SERVIZIO
Bagni, locali tecnici, segreteria, ambienti per insegnanti

A seconda del grado scolastico, si può fare riferimento alle tabelle riportate nel DM 75 (abrogato ma valido come riferimento tecnico) per dimensionare correttamente gli spazi presenti nell’edificio scolastico. In particolare, con la legge numero 23 del 1996 si impone l’introduzione di norme tecniche contenente gli indici minimi e massimi di funzionalità urbanistica, edilizia e didattica indispensabile a garantire indirizzi progettuali di riferimento adeguati sul territorio nazionale
Fino all’approvazione delle norme regionali si fa riferimento agli indici di riferimento del DM del 75 che definisce le superfici minime (totali, per sezioni, per alunno) di tutte le classi e di ogni grado

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7
Q

Come ci si approccia alla progettazione di una struttura alberghiera?
-come si classificato gli alberghi?
-dove risiede la difficoltà nella progettazione di una struttura ricettiva?
- quali sono le fasi progettuali?

A

Per progettare correttamente una struttura alberghiera è necessario analizzare il target che si vuole dare alla struttura ricettiva. Le strutture ricettive possono essere classificate:
-DESTINAZIONE D’USO strutture tradizionali, per congressi, Spa o villaggi turistici
-PERMANENZA
Di sosta, transito o stagionali
- LOCALIZAZIONE
Città campagna montagna, fiere o aeroporti

La struttura alberghiera contiene in sé un grado di complessità molto elevato provocato dal fatto che all’interno dell’hotel ci sono due figure: il cliente e il lavoratore.
La presenza di queste due figure, si traduce a livello distributivo, non soltanto in una compartimentazione fisica e funzionale dell’organismo edilizio ma anche, a livello più gestionale, in un’organizzazione produttiva di tipo modulare.
LO STUDIO DEI FLUSSI DEI DIPENDENTI E DEI CLIENTI GA DA GUIDA ALLA PROGETTAZIONE.
La complessità si incrementa considerando anche che le normative di riferimento sono diverse a seconda che si parli di clienti o lavoratore.

Per progettare al meglio una struttura ricettiva è necessario sviluppare tre fasi
1. FATTIBILITÀ O METAPROGETTO
2.PROGETTAZIONE DI MASSIMA
3. PROGETTAZIONE ESECUTIVA

Nella fase di metaprogetto, si definiscono le principali caratteristiche dell’intervento e i dati input definiti dal committente come la quantità, la tipologia e le dotazioni della struttura.
Il numero massimo di utenti influenza non solo il numero di posti letto ma anche il numero dei servizi che ospita l’albergo. Il riferimento normativo che definisce le dotazioni obbligatorie in funzione alle stelle è il dpgr n° 81/r/2001.
( le dotazioni minime sono guardaroba, servizio igienico interno, vestibolo, deposito bagaglio, zona letto, zona lavoro e zona soggiorno).

Nella fase di progettazione di massima si determinano le caratteristiche insediative, di articolazione e di distribuzione dell’edificio e ci si approccia alla normativa locale. Per meglio Progettare un albergo È importante andare a definire gli standard delle camere che ricoprono una percentuale superiore al 60% di tutto il complesso ricettivo. Questa percentuale aumenta o diminuisce sia a seconda tipologia della struttura (motel- Spa..) sia a seconda della configurazione edilizia dell’edificio.

Nella fase di progettazione esecutiva si determinano le caratteristiche dimensionali, distributive e costruttive dell’edificio ai fini dell’appalto.

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8
Q

Come ci si approccia alla progettazione di un edificio per la ristorazione?
-cosa è
- che spazi vanno progettati?
- percorso sporco/pulito

A

Il ristorante è un esercizio in cui i cibi, preparati in ambienti di cucina annessi, sono somministrati con servizio al tavolo. I ristoranti si caratterizzano in base all’offerta gastronomica in:
-di lusso,
-medi
-economici
- trattorie
-pizzerie
Per quanto riguarda la normativa, si fa riferimento alla disciplina igienica della produzione della vendita delle sostanze alimentari e delle bevande. Gli ambienti che devono essere presenti sono:
- sala di somministrazione
-cucina
- zona per il lavaggio stoviglie
- dispensa
- locale deposito
- spogliatoio
- servizi igienici
-impianti

Un fattore importante da considerare nel progetto della cucina professionale di un ristorante è la distinzione tra i percorsi puliti e i percorsi sporchi. Questo accorgimento diventa poi obbligatorio in nuove cucine di grandi dimensioni e con preparazione di più di 100 passi contemporaneamente.
Per garantire l’igiene del locale, questi due percorsi non devono incrociarsi mai.
>PERCORSO PULITO
Il percorso pulito comprende il processo che parte dal ricevimento delle materie prime, prosegue con la preparazione delle linee delle diverse portate e si conclude con il servizio in sala
>PERCORSO SPORCO
Il percorso sporco riguarda invece la raccolta dei piatti e delle posate ritirate dalla sala e la loro sistemazione nei lavelli e in lavastoviglie

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9
Q

Come ci si approccia la progettazione di edifici per il commercio?
- quali categorie comprende?
- cosa sono i supermercati, quali aree comprende?
- cosa sono gli ipermercati?
- cosa sono i centri commerciali?

A

Quando si parla di edifici per il commercio si intendono supermercati, ipermercati e centri commerciali.

SUPERMERCATI
I supermercati sono strutture commerciali specializzati in tutta la gamma merceologica del settore alimentare e complementare. Sono strutture sempre in evoluzioni, con la contemporanea presenza di self-service e di vendita diretta assistita. Quando si progetta un supermercato Bisogna considerare due obiettivi:
- la disposizione planimetrica, attribuendo (di competenza del progettista)
-l’esposizione della merce che deve agevolare le scelte del cliente.
Il supermercato si articola in due grandi ambiti: le zone di vendita e le zone di deposito punto di norma il 60% dell’aria è destinata all’esposizione delle merci, il 25 per cento all’immagazzinamento, e il 15% alla circolazione interna.

IPERMERCATI
Gli ipermercati sono strutture commerciali in cui si vendono generi alimentari ma anche non alimentari come abbigliamento, cancelleria, elettrodomestici e arredamento. La struttura dell’ipermercato si trova all’interno di edifici specificatamente progettati e localizzati in aree servite da arterie di grande comunicazione e deve essere dotata di ampie superfici di parcheggio.

CENTRO COMMERCIALE
I centri commerciali si dividono in centri commerciali all’ingrosso e di dettaglio.
I centri commerciali all’ingrosso sono complessi di almeno cinque esercizi all’ingrosso, di attrezzature e di servizi, concepito, promosso, realizzato e gestito con criteri unitari da apposita società e dotato comunque di adeguate infrastrutture per la raccolta, il deposito e lo smistamento della merce.
I centri commerciali di dettaglio sono un complesso di almeno 10 esercizi al dettaglio che disponga, in misura adeguata, di infrastrutture, servizi comuni e parcheggio, concepiti, promossi, realizzati e gestiti con criteri unitari da apposita società, nell’ambito del quale almeno il 40% della superficie complessiva di vendita sia destinata ad esercizi tradizionali e specializzati.

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10
Q

Come ti approcci alla progettazione di edifici per la cultura come biblioteche e musei? Nello specifico: BIBLIOTECA
- cosa apportano alla comunità questi edifici?
- quali sono gli aspetti comuni di questi edifici?
- L’associazione italiana biblioteche suddivide in tre categorie.
- a sua volta la biblioteca pubblica come può essere classificata?
- quali sono gli spazi tipici presenti nella biblioteca?
- importanza illuminazione

A

Edifici come biblioteche o musei sono spazi pubblici in continua trasformazione con la società contemporanea. La realizzazione di edifici destinati a biblioteca e museo, Se supportata da adeguate qualità, determina la riqualificazione dell’aria e un ritorno di immagine dinamica e positiva della città nel suo complesso. Per mettere in moto tale processo, i concetti chiave da considerare nella progettazione sono:
- riconoscibilità nel contesto Urbano,
-accessibilità,
-molteplicità delle attività svolte al suo interno,
- benessere e sicurezza
- sostenibilità.
In entrambi i casi, quando si progetta l’organismo edilizio si dovrà distinguere correttamente le zone per i fruitori da quelle degli addetti. (FLUSSI DISTINTI).

BIBLIOTECHE
Secondo l’associazione italiana biblioteche, le biblioteche si possono suddividere in biblioteche di conservazione, di ricerche e pubbliche.
Le biblioteche pubbliche hanno scopi divulgativi e sono indirizzate a un pubblico più vasto con l’intento di produrre un’informazione di base.

BIBLIOTECHE PUBBLICHE
Le biblioteche pubbliche possono essere caratterizzate:
-biblioteche con depositi libri rari
- biblioteche a scaffale aperto
- biblioteca mista (mix delle due precedenti)

Le funzioni principali che si trovano all’interno della biblioteca pubblica sono:
1. SPAZI PER I LETTORI
Gli spazi per i lettori devono essere caratterizzati da un ampio atro di ingresso adattabile anche a funzione di spazio per esposizioni. Si dovranno prevedere spazi di lettura dei ragazzi, lettura dei giornali su Poltrone, sale a scaffale aperto, sala lettura per adulti, divise anche in stanze singole e per piccoli gruppi e spazi di seduta al tavolo.
2. SPAZI PER LA CONSERVAZIONE
3. SPAZI MULTIUSO
Possono essere spazi destinati a conferenze e associazioni culturali
4. SPAZI PER IL PERSONALE

I requisiti fondamentali per gli spazi di lettura sono caratterizzati da un idoneo sistema di illuminazione naturale e artificiale.

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11
Q

Come ti approcci alla progettazione di edifici per la cultura come biblioteche e musei? Nello specifico: MUSEI
- cosa apportano alla comunità questi edifici?
- quali sono gli aspetti comuni di questi edifici?
-cosa è il museo?
- quali sono le due macrocategorie principali?
- quali sono le principali funzioni?
- flessibilità e illuminazione

A

Edifici come biblioteche o musei sono spazi pubblici in continua trasformazione con la società contemporanea. La realizzazione di edifici destinati a biblioteca e museo, Se supportata da adeguate qualità, determina la riqualificazione dell’aria e un ritorno di immagine dinamica e positiva della città nel suo complesso. Per mettere in moto tale processo, i concetti chiave da considerare nella progettazione sono:
- riconoscibilità nel contesto Urbano,
-accessibilità,
-molteplicità delle attività svolte al suo interno,
- benessere e sicurezza
- sostenibilità.

Il museo è adibito alla selezione, salvaguardia ed esposizione al pubblico di opere d’arte ed oggetti di interesse culturale e scientifico.

Il museo può essere distinto, in funzione della sua.
Quando le dimensioni sono modeste si possono individuare:
- padiglioni espositivi di forma compatta
-Gallerie espositive di forma allungata
Quando le dimensioni sono maggiori, si identificano una successione di ambienti, di forma ed estensione simili.

Le principali funzioni che si possono ritrovare all’interno del museo, indipendentemente dallo schema aggregativo sono: -l’atrio,
-lo spazio espositivo,
-la parte amministrativa,
- il deposito delle opere,
- spogliatoio e i servizi.

La struttura museale per ospitare le varie attività deve essere concepita per offrire la massima flessibilità e poter rispondere ogni volta alle più diverse esigenze espositive punto di fondamentale importanza è anche il sistema di illuminazione naturale e il sistema di illuminazione artificiale delle opere.

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12
Q

Come ti approcci alla progettazione di un edificio per lo sport?
- quali sono i più tipici impianti?
- quali sono le norme di riferimento?
-quali sono le norme generali di progettazione?
- quali sono i principali aspetti da considerare nella progettazione?

A

Quando si parla di centro sportivo possiamo individuare:
-IMPIANTO SPORTIVO
l’insieme di uno più spazio dedicati ad attività sportiva dello stesso tipo o di tipo diverso, preposto allo svolgimento di manifestazioni sportive all’aperto o al chiuso PALESTRENSCOLASTICHE
ambiente chiuso per l’educazione fisica e sportiva in un ambiente scolastico PALESTRE E CENTRI FITNESS
locali chiusi dove si svolgono attività motorie non disciplinate da norme approvate dalla federazione sportiva nazionale e non riconosciute dal coni
IMOIANTI DI ESERCIZIO FISICO AEROBICO
Impianti non destinati ad attività agonistiche di alcun livello

Le norme di riferimento relative agli impianti sportivi sono riportate nel DM 18/3/1996.
Per le palestre scolastiche si fa invece riferimento al DM 18/12/1975
Di importanza fondamentale sono anche le norme CONI per l’impiantistica sportiva

Quando si progettano edifici per lo sport:
L’UBICAZIONE dell’impianto deve essere tale da consentire la possibilità di sfollamento del pubblico verso aree adiacenti.
- La CAPIENZA dello spazio di attività sportiva è proporzionale al numero di praticanti e di addetti previsti in funzione delle specifiche attività
-lo spazio riservato agli SPETTATORI deve essere delimitato rispetto a quello dell’attività sportiva.
La capienza dello spazio riservato agli spettatori è data dalla somma dei posti a sedere e dei posti in piedi. -Gli impianti all’aperto con numero di spettatori superiore a 10.000 e quelli al chiuso con numero di spettatori superiori a 4000 devono avere lo spazio riservato agli spettatori suddiviso in SETTORI
-Di fondamentali importanza è il SISTEMA DELLE VIE DI USCITA dimensionato, in base alla capienza, in funzione della capacità di deflusso punto tale sistema deve essere dotato di almeno due uscite

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13
Q

Quali sono le tipologie edilizie tipiche per le residenze?

A

Le fruttifiche tipologie edilizie per le residenze sono case unifamiliari o plurifamiliari. Le case unifamiliari sono isolate e realizzate per un solo nucleo familiare. Le case plurifamiliari isolate o continue sono definite da più alloggi per piano collegati verticalmente da un unico blocco Scala.
Tra le case plurifamiliari individuiamo:
>CASE IN LINEA
Le case in linea sono abitazioni multipiano e multi alloggio collocate al piano superiore del piano terra. Hanno la caratteristica di avere un accesso comune e un doppio affaccio.
>CASE A SCHIERA
Le case a schiera sono casi e pluripiano e plurialloggio con accessi indipendenti. Queste hanno un doppio affaccio, scale interne e spazi aperti
>CASE A BALLATOIO
Le case a ballatoio sono abitazioni e pluri alloggio caratterizzati da un accessibilità comune. Hanno una doppia esposizione ma, a causa della distribuzione primaria un problema di privacy. Possono avere alloggi Simplex o dufrex, articolati su più livelli.
> CASE A TORRE
Le case a Torre sono abitazioni pluri alloggi e pluripiano isolate punto presentano un accesso comune un doppio affaccio e devono essere simmetriche per questioni di sicurezza in termini sismici.
Le abitazioni interne possono essere ad Elle o rettangolari punto una nuova idea è la casa a Torre a elica, dove gli appartamenti ruotano intorno a un blocco comune e presentano una doppia esposizione

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14
Q

Come ti approcci alla progettazione di autorimesse?

A

L’area di parcheggio, cioè la superficie dell’autorimessa destinata alla manovra e alla sosta delle autovetture, deve essere organizzata in modo da garantire gli spazi minimi delle corsie per consentire le necessarie manovre e per poter circolare all’interno dell’autorimessa.

CORSIE
Ai fini della manovra di parcheggio, le corsie dovrebbero assumere i seguenti valori di larghezza, anche se siamo in un senso unico:
- per stalli perpendicolari alla corsia => 5m
-Per stalli paralleli alla corsia=> 3.50m
- per stalli in posizione intermedia la larghezza si ottiene per interpolazione lineare tra i due valori sopra riportati.

PARCHEGGIO
Lunghezza stalli= 5 m
Larghezza stalli= 2.50m
Per gli stalli per la sosta riservati ai portatori di handicap, dovrebbe essere garantito uno spazio libero laterale, in adiacenza allo stallo, di larghezza >1.30m

RAMPE
Le rampe dovrebbero avere una pendenza, calcolata con riferimento alla linea di mezzeria della rampa, non superiore al 20%.
Le rampe, al netto del marciapiede, dovrebbero avere le seguenti dimensioni:
-RAMPE RETTILINEE
>3 m per rampe a senso unico,
> 3, 50 m per rampe rettilinei a senso unico di marcia con ingresso in curva
>5 metri per rampe a doppio senso di marcia
-RAMPE CURVILINEE
> 3.65 m ad un senso
> 7 m a due sensi
-RAMPE DI CURVATURA
> 7.50m

ALTEZZA INTERNA AUTORIMESSA
L’altezza interna minima delle acromisse non dovrebbe essere inferiore a 2 metri in tutti i punti soggetti al transito e parcheggiamento di autoveicoli.

VIGILI DEL FUOCO
La norma tecnica verticale antincendio regola esclusivamente le autorimesse di superficie complessiva superiore a 300 metri quadri.
Per le autorimesse di dimensione inferiore non sono presenti norme ma una circolare dei Vigili di fuoco che distingue le autorimesse dando indicazioni sulle comunicazioni con altre attività, sulle vie di Esodo, sulle aperture per smaltimento dei fumi e sulle classi di resistenza degli elementi strutturali e separanti.
La circolare dei vigili del fuoco, per autorimesse di superficie inferiore a 100 metri quadri, distingue le autorimesse di:
> categoria A1 (<100MQ)
> categoria A2 (100-300MQ)

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