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I PARTITI DIGITALI
I partiti digitali sono un nuovo tipo di partito nato in particolare in Europa nell’ultimo decennio.
I valori riguardano una politica più democratica, aperta, immediata, diretta, autentica e trasparente.
È diventato importante il ruolo delle piattaforme che richiamano la democrazia diretta.
CARATTERISTICHE
I partiti digitali traspongono i modelli di business tipici dalle imprese digitali Essi hanno un modello utopistico e possiamo dividerli in:
- partito piattaforma
- partito start-up: capacità di crescita rapida
-partito social: esistenza sui social, e necessita costantemente di un feedback dagli utenti
- partito free: si basano su un sistema gratuito, dove gli utenti utilizzano i dati per utilizzare la piattaforma
Esempi di partiti digitali
M5S e PODEMOS
M5S:
Nasce nel 2009 grazie a Beppe Grillo, il quale fonda un blog che raggiunge grande successo. Molti utenti chiedevano di poter interagire e partecipare alle campagne lanciate da Beppe Grillo.
Si passa all’utilizzo di meetup dove vengono creati dei gruppi che permettono di avere una forma organizzativa per sviluppare e proporre idee a Grillo per lanciarli nel suo blog.
Nel 2007 Viene organizzata una giornata chiamata Vdays che ottiene una grande risonanza.
Il movimento si presenta alle elezioni locali con un manifesto dei comuni a 5 stelle il quale indicava l’idea di ripubblicizzare l’acqua, energia alternative, sviluppo sostenibile, trasporti puliti e connettività.
PODEMOS:
Nasce nel 2014 sull’onda del movimento degli INDIGNADOS. Nelle elezioni nazionali tra il 2015 e 16 Podemos diventa la terza forza politica e nel 2019 si forma un governo di coalizione; PODEMOS ha una connotazione di sinistra e tratti organizzativi dei partiti di massa. (Iglesias ERASMUS mètre governa Berlusconi).
Elementi chiave dei partiti digitali
- ideologia “partecipazionista”
- centralizzazione distribuita: maggior coinvolgimento degli iscritti anche se si mantiene un controllo al vertice
- super-base connessa e reattiva, la super base reagisce alle cose del partito, anche se non propone
-leader carismatico, iper-leader: tutto il potere si concenra nelle mani del leader, il contrappeso lo fa la super-base.
Possiamo vedere Dunque che nei partiti digitali cambia il ruolo degli iscritti, si utilizzano piattaforme diverse come intermediari politici per ridurre la burocrazia del partito. Formando così la creazione di ampio base di scritti, si parla quindi di un modello quantitativo di democrazia.
Partiti diversi per epoche diverse
I primi partiti sorti sono stati partiti di élite che si basavano su un’idea che è solo una minoranza era in grado di prendere decisioni. Durante la rivoluzione industriale si creò il partito di massa che quindi integrava anche le classi subalterne, esse funzionavano In modo tale da organizzare la vita degli aderenti in tutto il loro corso. Le caratteristiche riguardavano: una membership numerosa e diffusa ed una gerarchia altamente centralizzata.
Nei tempi più recenti è emerso il partito televisivo: quindi si utilizzava la televisione come mezzo di propaganda e in particolare in Italia c’erano Le Tre reti televisive utilizzate per vendere il programma. Le membership erano prima di una base attiva meditante ideologiarizzata e la struttura organizzativa era leggera e fluida. Quindi non si fa riferimento ad una base sociale ben definita, ma si cerca il consenso di una maggioranza, si modifica la loro ideologia a seconda delle ideologie della maggioranza: Ecco perché si può chiamare anche partito interclassista.
Il partito televisivo si contraddistingue per il rafforzamento della figura del leader e dal fatto che il partito tende a costruire non elettori ma dei consumatori andando a formare apatia e cinismo causando un tracollo degli iscritti al partito.
Ad oggi possiamo dire che il partito digitale è la risposta al disimpegno e la sfiducia attuale dell’elettorato. Le tecnologie sono utilizzate per cambiare la comunicazione esterna, ed ecco perché è fondamentale parlare di disintermediazione in particolare dell’elisione della burocrazia del partito.
I partiti digitali vengono definiti anche come partiti Nuvola perché il partito è ovunque ma in nessun luogo fisico in particolare, il termine piattaforma veicola l’immagine di uno spazio orizzontale libero e destrutturato.
Attraverso la piattaforma c’è la possibilità di fare passaggi di scala molto repentini andando a ridurre i costi organizzativi anche se c’è la tendenza all’evanescenza e alleclettismo della cosiddetta era post-ideologica.
Modello gestionale
Il modello gestionale tipico è molto simile a quello delle piattaforme commerciali che si basano su una serie di elementi i quali riguardano: la raccolta di dati per sviluppare modelli di profilazione e misurare gli umori della base, l’iscrizione gratuita finalizzata una rapida crescita della membership e lo user generated content cioè il lavoro politico gratuito dei membri ed in particolare dei super volontari.
L’adozione delle piattaforme politiche però, ha due implicazioni:
- il processo di centralizzazione delle interazioni degli utenti
- piattaforme che si presentano come neutrali ed imparziali anche se hanno delle distorsioni importanti che riguardano il ruolo centrale giocatori infrastrutture informatica e il concetto di affordance.
Oltre alle piattaforme sviluppate ad hoc si utilizzano anche i social media e attraverso l’utilizzo aggressivo delle piattaforme Social c’è la possibilità di veicolare le informazioni. Ovviamente anche i partiti tradizionali si adattano al digitale.
LA CENTRALIZZAZIONE DISTRIBUITA
Il modello della centralizzazione attribuisce maggiori poteri sia la leadership che agli scritti, il lavoro è distribuito ma il processo è centralizzato. Non ci sono più i quadri intermedi della burocrazia Infatti questi partiti definiscono senza leader e gli eletti sono semplici portavoce, in realtà queste ideologia è solo un espediente ideologico, Infatti la base può semplicemente interagire con gli input del vertice.
Ideologia dei partiti digitali: PARTECIPAZIONISMO
L’ideologia emergente è definita come partecipazionismo, la partecipazione viene celebrata come bene ultimo con termini che rappresentano il nucleo fondativo della cultura digitale.
La partecipazione non è più considerata come un mezzo, ma diventa una sorta di autorappresentazione. Si disegna un modello di democrazia partecipativa in cui i cittadini vogliono parlare per se stessi, Infatti, i partiti digitali rifiutano di essere definiti Partiti Ma movimenti, quindi aggregazioni fluide e libere. C’è infatti un rifiuto della struttura verticale ed è proprio l’autorappresentazione come movimenti che dà la possibilità di avere strutture carismatiche ed informali.
Il rischio del partecipazionismo però è la narrazione edificante per nascondere la persistenza di strutture di potere nei partiti.
L’IPERLEADER
Attualmente la leadership è tornata prepotentemente sulla scena politica in una nuova forma digitalizzata, i leader ad oggi sono forti e con grande seguito sui social.
C’è il ritorno di forme di leadership carismatica, come di depositante di capacità straordinarie.
L’iper leader è il centro simbolico del movimento e fulcro del processo di centralizzazione distribuita dei partiti digitali.
IPERMEDIALE
si fa riferimento a 2 caratteristiche:
1. L’avvento dei mezzi di comunicazione
2. Leader eccessiva e strabordante, onnipresente è fortemente carismatico, straordinariamente performativo.
La leadership è altamente personalizzata, l’iper-leader tende a rappresentarsi come una persona comune, quindi viene percepito come uno di noi creando un rapporto diretto informale e personale con i cittadini.
Alle spalle dell’iperleader c’è sempre uno SPIN DOCTOR il quale Controlla la strategia ed il messaggio da veicolare. Essi spesso fuggono dalla luce dei riflettori, ma dettano il copione e le azioni che deve compiere l’Iper leader, svolgono un ruolo determinante nello sviluppo della retorica dei partiti.
LE MEMBERSHIP E LA DERESPONSABILIZZAZIONE DEGLI ISCRITTI
I partiti di massa entrano in crisi, ecco perché i partiti digitali si impegnano a coinvolgere il maggior numero di persone.
Il modello della membership rischia di deresponsabilizzare gli iscritti, da un lato ci sono iscritti super passivi mentre dall’altro molto attivi chiamati anche super volontari impegnato a svolgere anche mansioni molto impegnative.
LA SUPERBASE
I partiti digitali hanno al cuore del loro progetto il ritorno alla partecipazione politica infatti, la super base fa da contro altare all’iperleader. Il termine super base sottolinea l’importanza della base dei membri attivi sulla rete come fonte di legittimazione dell’Iper leader. Il partito digitale esprime la necessità di una parte diffusa di partecipanti, ciò si traduce in nuove opportunità di coinvolgimento nella vita politica. La super base si caratterizza per forti differenze di intensità partecipativi, la crescita quantitativa del numero degli iscritti Infatti, non si traduce necessariamente in una crescita qualitativa.
I SOSTENITORI LATENTI
Sono partecipanti passivi che intervengono nella vita del partito solo occasionalmente punto nei partiti digitali è frequente individuare un livello di partecipazione molto ridotto, infatti, c’è un’alta discrepanza tra alti numeri di membri nominali ed una bassa base di partecipanti.
Quindi un sostenitore latente e chi si limita a dare risposte binarie
IN CONCLUSIONE
I partiti digitali hanno in parte realizzato la loro premessa di riportare i cittadini alla partecipazione politica almeno in senso quantitativo anche se emergono grandi disuguaglianze rispetto al livello effettivo di coinvolgimento degli iscritti.
Piattaforma M5S: Rousseau
La piattaforma del MoVimento 5 Stelle aveva l’obiettivo di coinvolgere la base nelle iniziative intraprese dai rappresentanti del movimento e nella vita interna dell’organizzazione.
Essa fu lanciata effettivamente nel 2015 e vengono introdotte alcune funzioni già disponibili sul quali le votazioni online ed i commenti alle proposte di legge, nel 2016 vengono attivate altre funzionalità come la possibilità agli iscritti di proporre e presentare le proposte di legge e altre funzioni che riguardavano lo sharing, il fundraising per la raccolta di risorse del partito e l’e-learning.
Altre funzionalità riguardavano un sistema appunti usato per guidare la scelta dei candidati alle elezioni europee del 2019 attraverso un sistema dei meriti pensato per ordinare e scegliere i candidati. I meriti erano suddivisi in aree che riguardavano fattori legati al curriculum alla conoscenza delle lingue e alle attività svolte per il movimento.
ASPETTI PARTECIPATIVI
Riguardavano In particolare le votazioni online e la possibilità di proporre emendamenti alle proposte di legge elaborate e dagli eletti.
Anche se il sistema delle votazioni è sempre stato discontinuo e con scarsissima partecipazione (caso dei 2 voti ribelli).
ANDAMENTO DELLA PARTECIPAZIONE ALLE VOTAZIONI ONLINE
Consultando molto frequentemente la base essa non si sentiva coinvolta e non aveva volontà di partecipare interessante è però interessante il fatto che anche se la partecipazione scende, il grado di accordo nelle consultazioni on-line sale.
LE CRITICITÀ DELLE VITAZIONI ONLINE
1. Problemi tecnici riguardanti la procedura di voto, tempistiche delle votazioni,
2. limitata trasparenza delle procedure di voto e di incompletezza dei risultati,
3. controllo esclusivo delle procedure di voto da parte della Casaleggio ed associati con rischio di possibili manipolazione,
3. non c’era la possibilità da parte degli scritti di chiedere la votazione di temi scelti da loro, 4. informazioni incomplete e asimmetriche sui temi in votazione.