da pagina 48 a 58 Flashcards

1
Q

LE STRUTTURE ORGANIZZATIVE

A

Sono organizzazioni concepite come sistemi complessi.
Studiare le organizzazioni vuol dire analizzare le singole parti e definire come vorrebbero cooperare.
I concetti chiave riguardano: divisione del lavoro, coordinamento, gerarchie, rapporto con gli utenti e rapporto con l’ambiente esterno.
Le tecnologie digitali e l’introduzione delle strutture digitali hanno turbato il modello organizzativo.

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2
Q

INFRASTRUTTURA

A

-il caso di una biblioteca virtuale-
l’infrastruttura è diversa dalla struttura organizzativa–> la struttura si riferisce ad elementi materiali o tecnologici che riguardano le organizzazioni.
le infrastrutture operano in modo nascosto ed invisibile, si sta parlando di elementi materiali o tecnologici che riguardano le organizzazioni, ed operano in modo nascosto ed invisibile.

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3
Q

STRUTTURA

A

il modo migliore per realizzare un obiettivo passa dalla ristrutturazione organizzativa–>la struttura deriva dalla strategia.
Si può fare una rappresentazione della struttura tramite diagrammi per una descrizione grafica delle unità organizzative; i diagrammi inoltre, sono utili per chiarire responsabilità organizzative ed ipotizzare interventi sulla comunicazione e il coordinamento organizzativo.

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4
Q

FORME DI ORGANIZZAZIONE IDEAL-TIPICHE

A

gli elementi essenziali della progettazione organizzativa sono:
- meccanismi di coordinamento
-fattori situazionali o contingenti
- parametri di progettazioni organizzative
I meccanismi di coordinamento invece sono:
-supervisione diretta (tramite livelli gerarchici)
-standardizzazione dei processi produttivi (cioè procedure e norme che standard dizzano i processi)
- standardizzazione degli output (attraverso la definizione degli obiettivi, cioè i risultati attesi del lavoro)
- standardizzazione delle capacità (quindi massima autonomia e assenza di gerarchia)
- adattamento reciproco (il coordinamento mediante un processo semplice di comunicazione informale)
Le parti dell’organizzazione sono 5:
1. Vertice strategico
2. Linea intermedia–> divisione delle autorità all’interno dell’organizzazione
3. Nucleo operativo–> svolgimento di una serie di compiti
4. Tecnostruttura
5. Funzioni di supporto–> funzioni che sono connesse alle funzioni principali dell’organizzazione.

Dunque mintzberg ha identificato 5 strutture organizzative ideal-tipiche:
>struttura semplice
>burocrazia meccanica
>burocrazia professionale
>struttura divisionale
>adhocrazia

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5
Q

STRUTTURA SEMPLICE

A

È una struttura di tipo piatta composta da un vertice strategico a nucleo operativo e che tipicamente opera su un solo mercato. Di solito è di piccola dimensione e quindi anche di tipo informale.
1. Caratteristiche organizzative:
- elevata ampiezza del controllo del vertice strategico,
- accentramento elevato,
-assenza di unità di staff,
- linea intermedia trascurabile,
- gerarchia umana gereale poco sviluppata, -limitata formalizzazione del comportamento

  1. Fattori situazionali
    - ambienti semplici e dinamici,
    -aziende giovani,
    -piccole dimensioni,
    -premi stadi di vita,
    -crisi,
    -organizzazione carismatica,
    -proprietà diversa da direzione
  2. Problemi
    Commissione fra problemi strategici e operativi, precarietà, possibili resistenze ai cambiamenti, e basso senso di appartenenza e partecipazione
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6
Q

BUROCRAZIA MECCANICA

A

Ha una struttura verticale rigida, fortemente formalizzata e con una grande organizzazione. Caratterizzata da aziende di lunga data e molto stabili o comunque aziende molto grandi impegnate in una produzione di massa.

  1. Caratteristiche organizzative
    - struttura direzionale molto articolata,
    -linea intermedia molto articolata,
    -meccanismo di coordinamento principale dato dalla standardizzazione di processi di lavoro, -unità di grandi dimensioni a livello operativo, -ossessione verso il controllo,
    -compiti operativi molto specializzati e di routine,
    -proliferazione di regole,
    -accentramento del potere decisionale al vertice e nella tecnostruttura
  2. Fattori situazionali
    - ambienti stabili e semplici,
    -aziende mature,
    -dimensioni medio-grandi,
    -controllo esterno
  3. Problemi
    Resistenza dei lavoratori, possibilità di imperi privati, difficoltà di coordinamento, rigidità di risposta al vertice strategico
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7
Q

BUROCRAZIA PROFESSIONALE

A

Impiega dei professionisti altamente formati che possono prendere decisioni in maniera autonoma. Alla base troviamo il nucleo operativo e la struttura è altamente specializzata in termini orizzontali.

  1. Caratteristiche organizzative
    - Il Nucleo Operativo è parte fondamentale dell’organizzazione,
    -standardizzazione delle competenze come meccanismo principale di coordinamento, - la formazione degli standard avviene all’esterno,
    -staff di supporto molto sviluppato e principalmente al servizio del nucleo operativo, - Tecno struttura in linea intermedia poco strutturata,
    -decentramento verticale ed orizzontale
  2. Fattori situazionali
    - ambiente complesso ma stabile,
    -passa velocemente attraverso la struttura semplice,
    -sistema tecnico poco regolabile,
    -potere ed autonomia allo stesso tempo per effetto della competenza posseduta
  3. Problemi
    Difficoltà di coordinamento, trasposizione dei fini, difficoltà di elaborare nuovi programmi, cambiamento lento legato al cambiamento dei professionisti stessi
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8
Q

STRUTTURA DIVISIONALE

A

È la sede centrale che sostiene il supporto a una serie di divisioni autonome, quindi lavora in settori e ambienti diversi, il grado di formalizzazione è elevato e molto importante in questo caso è la linea intermedia.

  1. Caratteristiche organizzative
    - piccolo vertice strategico,
    -piccola tecnostruttura,
    -staff di supporto un po’ più ampio, -linea intermedia parte fondamentale dell’organizzazione,
    -meccanismo di coordinamento principale è dato dalla standardizzazione degli output, - complesso di entità quasi autonome riunite da una struttura direzionale centrale, -scarsa interdipendenza tra le divisioni,
    -forte interdipendenza all’interno delle singole divisioni,
    -obiettivi di tipo operativo che devono prestarsi alle valutazioni quantitative del controllo della performance,
    -ripartisce i rischi tra le diverse ASA
  2. Fattori situazionali
    Età elevata,
    grande dimensione,
    diversità dei mercati,
    sistema tecnico divisibile tra le varie divisioni, ambienti poco complessi e poco dinamici
  3. Problemi
    Difficoltà di controllo, concentrazioni molto elevate di potere, gravi conseguenze sociali, temporaneità
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9
Q

ADHOCRAZIA

A

Le strutture sono meno rigide rispetto a prima, i compiti vengono definiti volta in volta e vengono assegnate dei Team oppure al singolo individuo. C’è una grande capacità di adattamento, scarsamente formalizzata quindi molto fluida e dinamica e diventa fondamentale l’adattamento reciproco.

  1. Caratteristiche organizzative
    -Parti fuse insieme in un’unica massa,
    -scarsa formalizzazione del comportamento, -elevata specializzazione orizzontale delle mansioni,
    -unità funzionali di specialisti,
    -piccole unità di lavoro,
    -adattamento reciproco come meccanismo di coordinamento,
    -processi informativi e decisionali molto flessibili,
    -potere agli esperti
  2. Fattori situazionali
    - ambiente dinamico e complesso
    - ambiente eterogeneo
    - cambiamenti molto frequenti nei prodotti
    -aziende di giovane età
  3. Problemi
    Confusione e ambiguità, inefficienza
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10
Q

Nuovi concetti

A

Si parla in particolare di 2 nuovi soggetti:
1. ORGANIZZAZIONE RETICOLARE: le forme di collaborazione sono definite dalle attività ricoperte dagli individui al suo interno.
Queste organizzazioni su basano spesso su uffici organizzati in working spaces, che portano con il tempo un incremento delle organizzazioni a progetto.
Per capire queste organizzazioni si usano diagrammi di flusso oppure a bolle.
2. ORGANIZZAZIONE VIRTUALE
sono organizzazioni non fisiche, in cui le interazioni avvengono online.
Le organizzazioni virtuali sono delle organizzazioni che collaborano per realizzare compiti condivisi in assenza di prossimità fisica.

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11
Q

INFRASTRUTTURE INFORMATICHE

A

Sono delle Infrastrutture intese come sistemi informatici per supportare le attività organizzative in particolare l’elisione di alcuni ruoli gerarchici e l’emancipazione dei livelli più bassi. Le strutture organizzative in questo caso sono più orizzontali e flessibili e se prima erano considerate come risorse organizzative interne ora le infrastrutture informatiche nascono con un nuovo paradigma di esternalizzazione.

INFRASTRUTTURE INFORMATICHE E RELAZIONI GERARCHICHE
Le tecnologie informatiche sfidano le strutture gerarchie attraverso il controllo casuale e meno invadente da parte superiore e il maggior controllo sul proprio lavoro da parte di sottoposti.
Le infrastrutture danno una prospettiva più ampia che riguarda anche forme e canali di comunicazione più informali.
Tutto ciò è dato anche dall’impatto dei social media sul lavoro in particolare si possono essere una fonte di distrazione per i dipendenti, c’è un minor controllo sulla reputazione organizzativa, e sono create piattaforme ad hoc aziendali.

Esistono potenti meccanismi organizzativi che sono onnipresenti ma pressoché invisibili e possono dare effetti indesiderati.

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12
Q

RIASSUMENDO

A

Le strutture organizzative sono diventate sempre più virtuali, reticolari e flessibili; Ecco perché assume rilevanza la questione delle Infrastrutture.
Infrastruttura non è un semplice oggetto ma il terreno sul quale altri soggetti operano, esso diventa un modo di sintonizzarsi nel mondo.

I cambiamenti infrastrutturali hanno conseguenze organizzative Infatti essi possono talvolta favorire la condivisione delle informazioni oppure talvolta opacizzarla e ridefinendo ruoli e mansioni. (riorganizzazione dei servizi bibliotecari)

Ad oggi non si tratta più di una questione tecnica bensì socio materiale, quindi, le infrastrutture hanno un ruolo Centrale nel consentire un preciso ordine sociale, ma tendono a essere invisibili e a palesarsi in caso di disfunzione, Ecco perché assume importanza la gestione pubblica delle reti infrastrutturali.

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13
Q

PRODUZIONE E PRODUSAGE

A

ciò che spiega al meglio questi concetti è il caso dell’Huffington Post.
Si parla della produzione negli studi organizzativi classici.

DALL’ECONOMIA INDUSTRIALE ALL’ECONOMIA POST-INDUSTRIALE
Nel ventesimo secolo si inizia a parlare di economia post-industriale, in cui la maggioranza dei Lavoratori non è più coinvolta nella produzione di beni immateriali e c’è una crisi della fabbrica come modello organizzativo e demone. L’interesse cade producendo maggiori difficoltà di organizzare i lavoratori portando ad una minore visibilità ed interesse nei confronti del conflitto operaio.

L’ASCESA DEL PROSUMER=producer+consumer
I consumatori come partecipanti attivi nei processi di produzione.

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14
Q

CAMBIAMENTI SOCIALI PRODOTTI DA UN ECONOMIA INDUSTRIALE AD UN ECONOMIA DELL’INFORMAZIONE

A

I cambiamenti sociali sono causati dallo spostamento della conoscenza al centro dei processi produttivi, la conoscenza denota un prodotto fondamentale del processo di produzione.
Nonaka affermò che la creazione di conoscenza è una strategia più efficace per avere vantaggi competitivi, i lavoratori, quindi, devono essere considerati come creatori di conoscenza.
Centrale è anche il concetto di conoscenza tacita–> per trasformare la conoscenza tacita in esplicita bisognava reicludere i lavoratori ordinari dando loro maggiori libertà ed autonomia, incentivando ed a condividere le loro intuizioni e conoscenze personali.
Inoltre, le conoscenze digitali le possiamo considerare come abilitatrici dei processi di conversione delle conoscenze tacite in esplicite.

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15
Q

L’IMPRESA RETE

A

L’impresa rete basata su strutture o orizzontali e reticolari, dato che i lavoratori sono più liberi, meglio informati, più indipendenti e molto più partecipativi; coordinandosi con le tecnologie essi favoriscono la partecipazione attiva.
In seguito all’avvento e diffusione dell’impresa rete la relazione antagonista tra capitale e lavoro viene offuscata, si parla quindi di frammentazione ed individualizzazione della forza lavoro che scoraggia la sindacalizzazione nello sviluppo di movimenti di protesta. L’ascesa dell’impresa rete dipende dalla tecnologia e la sua relazione con la società

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16
Q

DA PROSUMER A PRODUSER–> LA MORTE DEL CONSUMATORE

A

Shirky dichiara il consumatore morto come ennesima vittima uccisa dal web, con L’ascesa della tecnologia consumatori passivi si sono trasformati in attivi.

Brahms invece, afferma che il concetto di prosumer è errato, perché non descrive un’effettiva fusione dei 2 luoghi, ecco perché si coniano 2 termini: PRODUSAGE e PRODUSER.

17
Q

CARATTERISTICHE e CRITICHE DEL PRODUSAGE

A

Le caratteristiche:
1. Partecipazione aperta e valutazione comunitaria;
2. Gerarchia fluida e meritocrazia ad hoc: la posizione ricoperta dagli utenti è determinata dalle loro abilità
3. Artefatti sempre incompleti e processi continuativi: incompletezza costante dei processi di produsage; sempre in una fase Beta, in cui non ci sarà mai un prodotto finale ma un continuo work in progress;
4. Proprietà collettiva e ricompense individuali: ciò che motiva le persone la sensazione di impegnarsi per il bene comune, lo status che si riceve e la sensazione di aver contribuito alla creazione di nuovi contenuti. Siamo nella situazione in cui i processi produttivi sono guidati dall’utenza.

CRITICHE
- siamo davvero tutti producer? In realtà non siamo tutti producer, c’è un divario che separa una minoranza privilegiata di creatore di contenuti ed una maggioranza di utenti inattivi.
-la mercificazione dell’utenza: il termine produsage ci impedisce di vedere ciò che viene definito come “pubblico a merce” , cioè il pubblico che viene venduto come merce agli inserzionisti.
Il lavoro passivo degli utenti è inconsapevole, è l’utenza attiva che costituisce il principale oggetto della mercificazione.
La mercificazione del pubblico è da sempre basata sulla misura Statistica, ed è la sorveglianza online che fornisce alle piattaforme digitali un quadro dettagliato degli interessi delle attività di ogni singolo utente.
- la dimensione materiale dell’economia digitale: il CYBERPROLETARIATO: Le piattaforme per funzionare hanno bisogno di hardware creati attraverso materiali estratti dalla terra per soddisfare questo bisogno. Ciò però, porta lavori umani molto pesanti, sfruttamento minorile, povertà e abusi di diritti umani.