Capitolo 1 Flashcards

1
Q
  1. A cos’è dovuto il monopolio naturale:
    A) All’andamento decrescente del costo unitario nel tratto rilevante della domanda per la forte incidenza dei costi fissi.
    B) Alla costante del costo marginale.
    C) All’andamento crescente del costo unitario nel tratto rilevante della domanda per la forte incidenza dei costi.
    D) Al fatto che i costi marginali eccedono i costi medi a cause degli elevati costi fissi.
A

A) All’andamento decrescente del costo unitario nel tratto rilevante della domanda per la forte incidenza dei costi fissi.

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2
Q
  1. Cosa evidenzia il dilemma di Triffin?
    - le difficoltà di perseguire simultaneamente l’equilibrio della bilancia dei pagamenti e del pieno impiego
    - le difficoltà che si frappongono a un paese che voglia rivolgersi al fondo monetario internazionale per un prestito, senza dover subire condizionamenti nella gestione della politica economica interna.
    - Un difetto del sistema a cambio aureo: se il contenuto in oro della moneta di riserva è mantenuto costante, il sistema rischia di non fornire sufficiente liquidità internazionale.
    - I problemi di sostenibilità del debito pubblico.
A

Un difetto del sistema a cambio aureo: se il contenuto in oro della moneta di riserva è mantenuto costante, il sistema rischia di non fornire sufficiente liquidità internazionale.

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3
Q

7.Quando si parla di beni pubblici impuri?
- Quando i beni possono avere diversi gradi di non rivalità e non escludibilità
-quando la natura di bene pubblico dipende dalle condizioni dei mercati e dai livelli tecnologici raggiunti.
-Quando per essi lo Stato vuole assicurare un certo livello di consumo, al di là e al di sopra della quantità che ne
viene autonomamente domandata dai vari individui.
-Quando si parla di beni associati a situazioni nelle quali l’azione di un operatore causa vantaggi o danni ad altri senza che percio si paghi un prezzo

A
  • Quando i beni possono avere diversi gradi di non rivalità e non escludibilità
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4
Q
  1. Quale tra queste affermazioni può essere considerata keynesiana?
    - un aumento della quantità di moneta in circolazione comporta un immediato pari aumento nel livello dei prezzi.
    - La spesa per investimenti delle imprese dipende dalle aspettative e dagli umori degli imprenditori (animal
    spirits) .
    - La disoccupazione è sempre volontaria.
    - Il sistema capitalistico è in grado di realizzare equilibri ottimali e stabili (piena occupazione)
A
  • La spesa per investimenti delle imprese dipende dalle aspettative e dagli umori degli imprenditori (animal
    spirits) .
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5
Q
  1. Quale tra queste affermazioni può essere considerata keynesiana?
    - Il sistema capitalistico è in grado di realizzare equilibri ottimali e stabili (piena occupazione)
    - Il sistema capitalistico non è in grado di assicurare stabilità e piena occupazione.
    - Un aumento della quantità di moneta in circolazione comporta un immediato pari aumento nel livello dei prezzi.
    - L’intervento pubblico è inefficace o dannoso (causa instabilità)
A
  • Il sistema capitalistico non è in grado di assicurare stabilità e piena occupazione.
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6
Q
  1. Quale tra queste affermazioni può essere considerata keynesiana?
    - Variazioni dei salari nominali risolvono il problema della disoccupazione.
    - Il sistema capitalistico è in grado di realizzare equilibri ottimali e stabili (piena occupazione).
    - un aumento della quantità di moneta in circolazione comporta un pari aumento nel livello dei prezzi.
    - La velocità di circolazione della moneta è pro ciclica (cresce nelle espansioni e si riduce durante le recessioni.)
A

-La velocità di circolazione della moneta è pro ciclica (cresce nelle espansioni e si riduce durante le recessioni.)

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7
Q
  1. I keynesiani hanno una:
    - visione liberista contro l’intervento pubblico evidenziano l’efficienza del mercato
    - visione liberista contro l’intervento pubblico evidenziano l’efficienza del mercato e/o i fallimenti pubblici
    - visione a favore dell’intervento pubblico evidenziano i fallimenti del mercato
    - visione a favore dell’intervento pubblico evidenziano i fallimenti del mercato e/o i fallimenti pubblici
A

-visione a favore dell’intervento pubblico evidenziano i fallimenti del mercato

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8
Q
  1. Quale tra le seguenti può essere definita come una politica dei redditi istituzionale?
    -Contenimeto delle dinamiche inflazionistiche “premiato dal governo attraverso incentivi fiscali
    -Aggravi fiscali o premi fiscali in funzione delle politiche di prezzo adottate dalle imprese (tax-based
    income policies).
    -Blocco dei salari
    -Obbligo esplicito di cooperazione o almeno arbitrato finale
A

-Obbligo esplicito di cooperazione o almeno arbitrato finale

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9
Q
  1. Quale tra le seguenti può essere definita come una politica dei redditi istituzionale?
    - Scambio economico (vantaggi fiscali e economici per le parti che si accordato)
    - Aggravi fiscali o premi fiscali in funzione delle politiche di prezzo adottate dalle imprese (tax-based income
    policies)
    - Contenimento delle dinamiche inflazionistiche premiato dal governo attraverso incentivi fiscali
    - Blocco dei salari
A
  • Scambio economico (vantaggi fiscali e economici per le parti che si accordato)
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10
Q
  1. Quale tra le seguenti può essere definita come una politica dei redditi istituzionale?
    -Scambio politico (partecipazione del governo con propri impegni all’accordo patto sociale)
    -Aggravi fiscali o premi fiscali in funzione delle politiche di prezzo adottate dalle imprese (tax-based income
    policies)
    -Contenimento delle dinamiche inflazionistiche premiato dal governo attraverso incentivi fiscali
    -Blocco dei salari
A

-Scambio politico (partecipazione del governo con propri impegni all’accordo patto sociale)

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11
Q
  1. Quali sono gli effetti di un dazio sul prezzo interno?
    -I consumatori interni troveranno più conveniente domandare il bene sul mercato estero B, nel mercato interno,
    si creerà quindi un eccesso di offerta che spingerà il prezzo verso il basso.
    -I PRODUTTORI INTERNI TROVERANNO PIÙ CONVENIENTE OFFRIRE IL BENE SUL MERCATO ESTERO, NEL MERCATO
    INTERNO, SI CREERÀ QUINDI UN ECCESSO DI DOMANDA CHE SPINGERÀ IL PREZZO VERSO L’ALTO.
    -I produttori esteri non troveranno più conveniente offrire il bene sul mercato interno, nel mercato interno, si
    creerà quindi un eccesso di domanda che spingerà il prezzo verso l’alto.
    -I consumatori esteri non troveranno più conveniente domandare il bene sul mercato interno; nel mercato
    interno, si creerà quindi un eccesso di offerta che spingerà il prezzo verso il basso.
A

-I produttori esteri non troveranno più conveniente offrire il bene sul mercato interno, nel mercato interno, si
creerà quindi un eccesso di domanda che spingerà il prezzo verso l’alto.

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12
Q
  1. Su quale fondamento si basa l’idea riconducibile a Schumpeter secondo la quale l’innovazione sarebbe favorita in mercati caratterizzqati da elevato grado di concentrazione
    -dversamente dalla concorrenza dove si considera solo il profitto addizionale il monopolista considera l’intero profitto della nuova tecnologia alti profitti del monopolista sono un incentivo all’adozione di nuove tecnologie
    -il monopolista considera solo profitto addizionale della nuova tecnologia, alti profitti del monopolista (senza
    innovare) sono un disincentivo all’adozione di nuove tecnologie.
    -diversamente della concorrenza dove si considera solo il profitto addizionale il monopolista considera l’intero
    profitto della nuova tecnologia, quindi, solo in presenza di potere di mercato si potrà sfruttare il vantaggio di
    cpsto derivante dall’innovazione.
    -Le innovazioni tecnologiche richiedono investimenti ingenti in ricerca, quindi, solo in presenza di potere di
    mercato si potrà sfruttare il vantaggio di costo derivante dall’innovazione.
A

-Le innovazioni tecnologiche richiedono investimenti ingenti in ricerca, quindi, solo in presenza di potere di
mercato si potrà sfruttare il vantaggio di costo derivante dall’innovazione.

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13
Q
  1. Cosa afferma il criterio paretiano?
    -Il benessere sociale in uno Stato del mondo A è maggiore di quello in uno stato B se almeno un individuo sta
    meglio in A che in B senza che nessun altro stia peggio.
    -Uno stato del mondo è un ottimo paretiano se non ne esiste un altro in cui un individuo sta meglio e nessun
    altro stia peggio.
    -Assumendo un insieme completo di mercati, un equilibrio concorrenziale, se esiste, è un ottimo paretiano.
    -Assumendo un insieme completo di mercati, ogni posizione di ottimo paretiano può essere realizzata come
    equilibrio concorrenziale previa un’appropriata redistribuzione delle risorse tra individui
A

-Il benessere sociale in uno Stato del mondo A è maggiore di quello in uno stato B se almeno un individuo sta
meglio in A che in B senza che nessun altro stia peggio.

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14
Q
  1. Cosa si intende per politica monetaria accomodante?
    -Aumentare la base monetaria in modo da ridurre il tasso di interesse iniziale per sostenere l􀍛au􀅵e􀅶to del 􀆌eddito
    indotto dalla maggiore spesa pubblica.
    -Aumentare la base monetaria in modo da assicurare l’invarianza del tasso di interesse malgrado l’aumento di
    domanda di moneta indotto dalla maggiore spesa pubblica.
    -Ridurre la base monetaria in modo da assicurare l’invarianza del tasso di interesse , a seguito dell’aumento di
    domanda di moneta indotto dalla maggiore spesa pubblica
    -Ridurre la base monetaria in modo da assicurare l’invarianza del tasso di interesse iniziale per sostenere l’aumento del reddito
    indotto dalla maggiore spesa pubblica.
A

-Aumentare la base monetaria in modo da assicurare l’invarianza del tasso di interesse malgrado l’aumento di
domanda di moneta indotto dalla maggiore spesa pubblica.

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15
Q
  1. Chi sono gli intermediari finanziari? Soggetti che mettono in collegamento le unità in:
    - deficit, che risparmiano con le unità in surplus che domandano credito
    - surplus, che risparmiano (famiglie) con le unità in deficit (imprese), che domandano credito
    - surplus, che domandano credito con le unità in deficit, che risparmiano.
    - deficit, che domandano credito con le unità in surplus, che risparmiano.
A

-surplus, che risparmiano (famiglie) con le unità in deficit (imprese), che domandano credito

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16
Q
  1. Cosa si intende per aspettative razionali? Gli operatori hanno aspettative razionali:
    -Nel senso che le informazioni su cui basano le proprie scelte e formano le proprie aspettative sono complete.
    -nel senso che sfruttano tutte le informazioni disponibili, che non necessariamente sono complete.
    -quando indovinano correttamente le previsioni su variabili rilevanti per i loro problemi di massimizzazione o
    minimizzazione.
    -nel senso che non sbagliano mai le proprie previsioni.
A

-nel senso che sfruttano tutte le informazioni disponibili, che non necessariamente sono complete.

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17
Q
  1. Come le politiche macroeconomiche possono influire sulle partite correnti attraverso variazioni della
    domanda interna?
    -Dato un avanzo, solo se vale Marshall Lerner, una politica espansiva aumenta Y e quindi le importazioni e
    riducendo l’avanzo.
    -Dato un avanzo, una politica espansiva aumenta Y e quindi riduce le esportazioni riducendo l’avanzo.
    -Dato un avanzo, una politica espansiva aumenta Y e e quindi le importazioni riducendo l’avanzo.
    -Dato un avanzo, solo se vale Marshall Lerner, una politica espansiva aumenta Y e quindi riduce le esportazioni
    riducendo l’avanzo.
A

-Dato un avanzo, una politica espansiva aumenta Y e e quindi le importazioni riducendo l’avanzo.

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18
Q
  1. La crescita delle spese sociali verificatisi storicamente nella generalità dei paesi sviluppati è spiegata
    anche:
    -dal fatto che la richiesta di beni e servizi sociali ha avuto una crescita proporzionale a quella del reddito pro
    capite
    -dal fatto che la produzione di beni e servizi sociali è intrinsecamente meno idonea ad usufruire dei miglioramenti
    produttivi indotti dallo sviluppo tecnologico
    -dal fatto che la richiesta di beni e servizi sociali avuto una crescita proporzionale a quella demografica
    -dal fatto che la produzione di beni e servizi sociali si è accompagnata allo sviluppo tecnologico che ha pervaso
    tutti i settori produttivi
A

-dal fatto che la produzione di beni e servizi sociali è intrinsecamente meno idonea ad usufruire dei miglioramenti
produttivi indotti dallo sviluppo tecnologico

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19
Q
  1. Nella seguente rappresentazione del modello IS/LM, cosa indica la grandezza C?
    (1) Y= C + I + G
    (2) C= c •Y
    (3) I= 𝑙 − 𝑎∙𝑖
    0
    (4) M/p= k•Y +𝑙 − v∙i
    0
    -Un parametro
    -Una variabile endogena
    -Uno disturbo stocastico (shock)
    -Una variabile esogena
A

-Una variabile endogena

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20
Q
  1. Nella seguente rappresentazione del modello IS/LM, cosa indica la grandezza Y?
    (1) Y= C + I + G
    (2) C= c •Y
    (3) I= 𝑙 − 𝑎∙𝑖
    0
    (4) M/p= k•Y +𝑙 − v∙i
    0
    -Un parametro
    -Una variabile endogena
    -Uno disturbo stocastico (shock)
    -Una variabile esogena
A

-Una variabile endogena

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21
Q
  1. Nella seguente rappresentazione del modello IS/LM, cosa indica la grandezza i?
    (1) Y= C + I + G
    (2) C= c •Y
    (3) I= 𝑙 − 𝑎∙𝑖
    0
    (4) M/p= k•Y +𝑙 − 􀝒∙i
    0
    -Un parametro
    -Una variabile endogena
    -Uno disturbo stocastico (shock)
    -Una variabile esogena
A

-Una variabile endogena

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22
Q
  1. Nella seguente rappresentazione del modello IS/LM, cosa indica la grandezza v?
    (1) Y= C + I + G
    (2) C= c •Y
    (3) I= 𝑙 − 𝑎∙𝑖
    0
    (4) M/p= k•Y +𝑙 − v∙i
    0
    -Un parametro
    -Una variabile endogena
    -Uno disturbo stocastico (shock)
    -Una variabile esogena
A

-Un parametro

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23
Q
  1. Nella seguente rappresentazione del modello IS/LM, cosa indica la grandezza p?
    1) Y= C + I + G
    2) C= c •Y
    3) I= 𝑙 − 𝑎∙𝑖
    0
    4) M/p= k•Y +𝑙 − 􀝒∙i
    0
    -Un parametro
    -Una variabile endogena
    -Uno disturbo stocastico (shock)
    -Una variabile esogena
A

-Un parametro

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24
Q
  1. Nella seguente rappresentazione del modello IS/LM, cosa indica la grandezza G?
    (1) Y= C + I + G
    (2) C= c •Y
    (3) I= 𝑙 − 𝑎∙𝑖
    0
    (4) M/p= k•Y +𝑙 − 􀝒∙i
    0
    -Un parametro
    -Una variabile endogena
    -Uno disturbo stocastico (shock)
    -Una variabile esogena
A

-Una variabile esogena

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25
Q
  1. Nella seguente rappresentazione del modello IS/LM, cosa indica la grandezza G?
    (1) Y= C + I + G
    (2) C= c •Y
    (3) I= 𝑙 − 𝑎∙𝑖
    0
    (4) M/p= k•Y +𝑙 − v∙i
    -Un parametro
    -Una variabile endogena
    -Uno disturbo stocastico (shock)
    -Una variabile esogena
A

-Una variabile esogena

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26
Q
30. Nella seguente rappresentazione del modello IS/LM, cosa indica la grandezza c?
Y= C + I + G
C= c •Y
I= 𝑙 − 𝑎∙𝑖
0
M/p= k•Y +𝑙 − 􀝒∙i
0
-Un parametro
-Una variabile endogena
-Uno disturbo stocastico (shock)
-Una variabile esogena
A

-Un parametro

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27
Q
  1. Nella seguente rappresentazione del modello IS/LM, cosa indica la grandezza p?
    1) Y= C + I + G
    2) C= c •Y
    3) I= 𝑙 − 𝑎∙𝑖
    0
    4) M/p= k•Y +𝑙 − 􀝒∙i
    0
    -Un parametro
    -Una variabile endogena
    -Uno disturbo stocastico (shock)
    -Una variabile esogena
A

-Un parametro

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28
Q
  1. Nella seguente rappresentazione del modello IS/LM, cosa indica la grandezza G?
    (1) Y= C + I + G
    (2) C= c •Y
    (3) I= 𝑙 − 𝑎∙𝑖
    0
    (4) M/p= k•Y +𝑙 − 􀝒∙i
    0
    -Un parametro
    -Una variabile endogena
    -Uno disturbo stocastico (shock)
    -Una variabile esogena
A

-Una variabile esogena

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29
Q
  1. Nella seguente rappresentazione del modello IS/LM, cosa indica la grandezza G?
    (1) Y= C + I + G
    (2) C= c •Y
    (3) I= 𝑙 − 𝑎∙𝑖
    0
    (4) M/p= k•Y +𝑙 − v∙i
    -Un parametro
    -Una variabile endogena
    -Uno disturbo stocastico (shock)
    -Una variabile esogena
A

-Una variabile esogena

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30
Q
30. Nella seguente rappresentazione del modello IS/LM, cosa indica la grandezza c?
Y= C + I + G
C= c •Y
I= 𝑙 − 𝑎∙𝑖
0
M/p= k•Y +𝑙 − 􀝒∙i
0
-Un parametro
-Una variabile endogena
-Uno disturbo stocastico (shock)
-Una variabile esogena
A

-Un parametro

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31
Q
  1. Se la propensione al risparmio è pari a 0,3 una riduzione delle tasse (in somma fissa) a 64 genera un
    incremento di reddito pari a:
A

(1 / 0.3 )*64 - 64 = 149,33

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32
Q
  1. Se la propensione al risparmio è pari a 0,7 una riduzione delle tasse (in somma fissa) a 71 genera un
    incremento di reddito pari a:
A

((1/S) T)-T= ( 1/0,7)71-71 = 30.43

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33
Q
  1. Se la propensione al risparmio è pari a 0,7 una riduzione delle tasse (in somma fissa) a 78 genera un
    incremento di reddito pari a:
A

((1/S)T)-T= (1/0.7)78)-78= 33.43

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34
Q
  1. Se la propensione al risparmio è pari a 0,6 una riduzione delle tasse (in somma fissa) a 82 genera un
    incremento di reddito pari a
A

(1/0.6 * 82) - 82 = 54.67

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35
Q
  1. Se la propensione al risparmio è pari a 0.2, un aumento della spesa pubblica in deficit pari a 132 genera
    un incremento di reddito pari a:
A

G/S= 132/0.2= 660

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36
Q
  1. Se la propensione al risparmio è pari a 0.5, un aumento della spesa pubblica in deficit pari a 89 genera
    un incremento di reddito pari a:
A

G/S= 89/0.2= 445

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37
Q
  1. Se la propensione al risparmio è 0,6 un aumento della spesa pubblica in pareggio pari a 178 genera un
    incremento di reddito pari a
A

G/1-c(1-t) = 159/1-0,7(1-0,10) = 429,73

c=(1-

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38
Q
  1. Se la propensione al risparmio è pari a 0.7 un aumento della spesa pubblica pari a 251, assumendo una
    tassazione proporzionale con aliquota del 20%, genera un incremento di reddito pari a
A

G/1-c(1-t) = 251/1-0,3(1-0,20) = 330,26

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39
Q
  1. Se la propensione al risparmio è pari a 0.6 un aumento della spesa pubblica pari a 138, assumendo una
    tassazione proporzionale con aliquota del 20%, genera un incremento di reddito pari a
A

G/(1-c(1-t)) = 138/1-0,4(1-0,20) = 202,94

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40
Q
  1. Se la propensione al risparmio è pari a 0.4 un aumento della spesa pubblica pari a 258, assumendo una
    tassazione proporzionale con aliquota del 10%, genera un incremento di reddito pari a
A

G/1-c(1-t) = 258/1-0,6(1-0,10)= 560,87

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41
Q
  1. Se la propensione al consumo è pari a 0,6 una riduzione delle tasse (in somma fissa) pari a 81 genera un
    incremento di reddito pari a:
A

(1/1-C * T)-T= (1/0,4 *81)-81=121,5

C= 1-S = 1-0,6=0.4

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42
Q
  1. Se la propensione al consumo è pari a 0,6 un aumento della spesa pubblica in pareggio pari a 98 genera
    un incremento di reddito pari a
A

SPESA PUBBLICA IN PAREGGIO: DELTA G = DELTA T (TEOREMA DI HAAVELMO)
DELTA Y = DELTA G = DELTA T
DELTA G = 98 QUINDI DELTA Y = 98

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43
Q
  1. Se la propensione al consumo è pari a 0,7 un aumento della spesa pubblica in pareggio pari a 68 genera
    un incremento di reddito pari a:
A

SPESA PUBBLICA IN PAREGGIO: DELTA G = DELTA T (TEOREMA DI HAAVELMO)
DELTA Y = DELTA G = DELTA T
DELTA G = 68 QUINDI DELTA Y = 68

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44
Q
  1. Se la propensione al consumo è pari a 0.4, un aumento della spesa pubblica pari a 216, assumendo una
    tassazione proporzionale con aliquota del 10%, genera un incremento di reddito pari a
A

G/1-c(1-t)= 216/(1-0,4)(1-0,10)= 337,5

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45
Q
  1. Se la propensione al consumo è pari a 0.5, un aumento della spesa pubblica pari a 282, assumendo una
    tassazione proporzionale con aliquota del 20%, genera un incremento di reddito pari a
A

G/1-c(1-t) = 282/1-0,5(1-0,20)=470

46
Q
  1. Se la propensione al consumo è pari a 0.2, un aumento della spesa pubblica pari a 262, assumendo una
    tassazione proporzionale con aliquota del 30%, genera un incremento di reddito pari a
A

G/1-c(1-t) = 262/1-0,2(1-0,30)=304,6

47
Q
  1. Con riferimento al modello IS/LM, in che cosa consiste una politica monetaria non- accomodante?
    -A seguito di un aumento di offerta di moneta, stimolato dall’aumento della spesa pubblica, la banca centrale
    reagisce con una restrizione monetaria non riducendo il tasso di interesse, rendendo così la politica fiscale meno
    efficace.
    -A seguito di un aumento di domanda di moneta, stimolata dall’aumento della spesa pubblica, la banca centrale
    non reagisce con una restrizione monetaria non riducendo il tasso di interesse, rendendo così la politica fiscale
    meno efficace.
    -A seguito di un aumento di domanda di moneta, stimolato dall’aumento della spesa pubblica, la banca centrale
    non reagisce con una espansione monetaria non riducendo il tasso di interesse, rendendo così la politica fiscale
    meno efficace.
    -A seguito di un aumento di offerta di moneta, stimolato dall’aumento della spesa pubblica, la banca centrale non reagisce con un’espansione monetaria non riducendo il tasso d’interesse rendendo cosìla politica fiscale meno efficace
A

-A seguito di un aumento di domanda di moneta, stimolato dall’aumento della spesa pubblica, la banca centrale
non reagisce con una espansione monetaria non riducendo il tasso di interesse, rendendo così la politica fiscale
meno efficace.

48
Q
  1. Con riferimento al modello IS/LM in cosa consiste una politica monetaria accomodante?
    -A seguito di un aumento di domanda di moneta, stimolato dall’aumento della spesa pubblica, la banca centrale
    reagisce con una espansione monetaria che mantiene il tasso d’interesse costante incrementando il reddito in
    modo tale che la politica fiscale risulti il più efficace possibile
    -A seguito di un aumento di domanda di moneta, stimolato dall’aumento della spesa pubblica, la banca centrale
    reagisce con una espansione monetaria incrementando il tasso d’interesse, incrementando così il reddito in
    modo tale che la politica fiscale risulti il più efficace possibile
    -A seguito di un aumento di domanda di moneta, stimolato dall’aumento della spesa pubblica, la banca centrale
    reagisce con una restrizione monetaria che mantiene il tasso d’interesse costante incrementando il reddito in
    modo tale che la politica fiscale risulti il più efficace possibile
    -A seguito di un aumento di domanda di moneta, stimolato dall’aumento della spesa pubblica, la banca centrale
    reagisce con una restrizione monetaria incrementando il tasso di interesse incrementando così il reddito in modo tale che la politica fiscale risulti il piuù efficace possibile
    modo tale che la politica fiscale risulti il più efficace possibile
A

-A seguito di un aumento di domanda di moneta, stimolato dall’aumento della spesa pubblica, la banca centrale
reagisce con una espansione monetaria che mantiene il tasso d’interesse costante incrementando il reddito in
modo tale che la politica fiscale risulti il più efficace possibile

49
Q
  1. Considerando la curva IS in un economia aperta possiamo affermare che
    - Ha una pendenza maggiore rispetto al caso di economia chiusa, perché il moltiplicatore è minore.
    - Ha la stessa pendenza rispetto al caso di economia chiusa.
    - Ha una pendenza maggiore rispetto al caso di economia chiusa, perché il moltiplicatore è maggiore.
    - Ha una pendenza maggiore se la mobilità dei capitali è minore
A

-Ha una pendenza maggiore rispetto al caso di economia chiusa, perché il moltiplicatore è minore.

50
Q
  1. Che coss’è l’effetto J (o curva J)?
    -indica le condizioni necessarie perché la spesa pubblica con bilancio in pareggio abbia un effetto espansivo sul
    reddito.
    -indica le condizioni necessarie affinché una svalutazione del tasso di cambio migliori la bilancia dei pagamenti.
    - Un possibile andamento del saldo dei movimenti di beni, che a seguito di una svalutazione prima peggiora e
    solo dopo migliora.
    -Descrive gli effetti dell’aspettativa di apprezzamento del tasso di cambio sul saldo dei movimenti di capitale di un paese
A
  • Un possibile andamento del saldo dei movimenti di beni, che a seguito di una svalutazione prima peggiora e
    solo dopo migliora.
51
Q
  1. Qual è la sequenza logica delle fasi della scelta pubblica che porta al calcolo del tasso di rendimento
    atteso?
    -1) attualizzazione costi-benefici; 2) valutazione costi-benefici attesi; 3) individuazione alternative
    -1) individuazione alternative; 2) valutazione costi-benefici attesi; 3) attualizzazione costi e benefici
    -1) individuazione alternative; 2) attualizzazione costi-benefici; 3) valutazione costi-benefici attesi
    -1) valutazione costi-benefici; 2) attualizzazione costi-benefici; 3) individuazione alternative
A

-1) individuazione alternative; 2) valutazione costi-benefici attesi; 3) attualizzazione costi e benefici

52
Q
56. In un regime di concorrenza perfetta, cosa suggerire al produttore se il prezzo di mercato è 7, il costo
marginale 5 e quello medio è 3?
-Ridurre la produzione
-Aumentare la produzione
-Non fare nulla
-Uscire dal mercato
A

-Aumentare la produzione

53
Q
57. In un regime di concorrenza perfetta, cosa suggerire al produttore se il prezzo di mercato è 21, il costo
marginale è 15 e quello medio è 9?
-Ridurre la produzione
-Aumentare la produzione
-Non fare nulla
-Uscire dal mercato
A

-Aumentare la produzione

54
Q
58. In un regime di concorrenza perfetta, cosa suggerire al produttore se il prezzo di mercato è 9, il costo
marginale è 9 e quello medio è 15?
-Ridurre la produzione
-Aumentare la produzione
-Non fare nulla
-Uscire dal mercato
A

-Uscire dal mercato

55
Q
58. In un regime di concorrenza perfetta, cosa suggerire al produttore se il prezzo di mercato è 9, il costo
marginale è 9 e quello medio è 15?
-Ridurre la produzione
-Aumentare la produzione
-Non fare nulla
-Uscire dal mercato
A

-Uscire dal mercato

56
Q
59. In un regime di concorrenza perfetta, cosa suggerire al produttore se il prezzo di mercato è 3.5, il costo
marginale è 2.5 e quello medio è 1.5?
-Ridurre la produzione
-Aumentare la produzione
-Non fare nulla
-Uscire dal mercato
A

-Aumentare la produzione

57
Q
60. In un regime di concorrenza perfetta, cosa suggerire al produttore se il prezzo di mercato è 3, il costo
marginale è 3 e quello medio è 5?
-Ridurre la produzione
-Aumentare la produzione
-Non fare nulla
-Uscire dal mercato
A

-Uscire dal mercato

58
Q
  1. In un regime di concorrenza perfetta in cui il costo marginale è pari a 5 e quello medio è pari a 3,
    calcolare il profitto di un’impresa che vende 30 unita di bene
    -30
    -60
    -150
    -90
A

-60

59
Q
  1. In un regime di concorrenza perfetta in cui il costo marginale è pari a 5 e quello medio è pari a 3,calcolare il profitto di un’impresa che vende 10 unita di bene
  • 50
  • 10
  • 30
  • 20
A

-20

60
Q
  1. Quale affermazione non è corretta?
    - Il criterio di pareto equivale a dare a ogni cittadino il diritto di veto.
    - Miglioramento paretiano e ottimo paretiano sono sinonimi.
    - Il criterio di pareto equivale a una votazione all’unanimità
    - Ottimo paretiano e efficienza paretiana sono sinonimi
A

-Miglioramento paretiano e ottimo paretiano sono sinonimi.

61
Q
  1. Quale affermazione non è corretta?
    - l’ottimo paretiano equivale a una votazione all’unanimità
    - ottimo paretiano e efficienza paretiana sono sinonimi
    - miglioramento paretiano e ottimo paretiano sono concetti distinti
    - il criterio di pareto equivale a dare a ogni cittadino il diritto di veto
A

-l’ottimo paretiano equivale a una votazione all’unanimità

62
Q
  1. Quale affermazione non è corretta?
    - MIglioramento paretiano e ottimo paretiano sono concetti distinti
    - L’ottimo paretiano equivale a dare a ogni cittadino il diritto di veto
    - Ottimo paretiano e efficienza paretiana sono sinonimi
    - Il criterio paretiano equivale a una votazione all’unanimità
A

-L’ottimo paretiano equivale a dare a ogni cittadino il diritto di veto

63
Q
  1. A quali problemi pratici può trovarsi di fronte il regolamentatore nel disegnare politiche per eliminare
    le esternalità?
    -La difficoltà a reperire informazioni sui costi opportunità privati e sui costi e valori sociali
    -la non escludibilità dei beni oggetto di esternalità: se una unità del bene è offerta a un soggetto, è offerta gratis a
    tutti gli altri
    - la non rivalità dei beni oggetto di esternalità, ossia che la stessa unità del bene può essere consumata da più
    soggetti, senza che ciò riduca la sua utilità per i soggetti che la consumano.
    -la presenza di diritti di proprietà individuali sulle risorse, per cui ognuno le usa non tenendo conto degli effetti
    sugli altri.
A

-La difficoltà a reperire informazioni sui costi opportunità privati e sui costi e valori sociali

64
Q
  1. Quale argomento suggerisce che sia preferibile ricorrere all’impresa pubblica piuttosto che regolamentare le imprese private?
    - Il regolatore potrebbe avere incentivi distorti (cattura del regolatore).
    - L’esistenza di incentivi per verso del management pubblico e il potenziale del clientelismo.
    - la maggiore inforamzione che l’impresa privata ha sulla struttura dei costi (asimmetria informativa)
    - Ragioni legate alla necessità di riduzione della spesa pubblica
A

-Il regolatore potrebbe avere incentivi distorti (cattura del regolatore).

65
Q
  1. Dato un valore attuale dei benefici di un progetto pubblico pari a 16 e dei costi pari a 4, calcolare il VAN
    relativo del progetto:
  • 4
  • 12
  • 3
  • 16
A

-3

66
Q
  1. Dato un valore attuale dei benefici di un progetto pubblico pari a 1,6 e dei costi pari a 0.4, calcolare il
    VAN relativo del progetto:
  • 1.6
  • 3
  • 1.2
  • 4
A

-3

67
Q
  1. Dato un valore attuale dei benefici di un progetto pubblico pari a 2 e dei costi pari a 1, calcolare il VAN
    relativo del progetto:
  • 0.25
  • 2
  • 0.5
  • 1
A

-1

68
Q
71. Dato un valore attuale dei benefici di un progetto pubblico pari a 2 e dei costi pari a 1, calcolare il VAN
assoluto del progetto:
-0.25
-2
-0.5
-1
A

-1

69
Q
  1. Dato un valore attuale dei benefici di un progetto pubblico pari a 8 e dei costi pari a 2, calcolare il VAN
    assoluto del progetto:
  • 6
  • 3
  • 4
  • 8
A

-6

70
Q
  1. Quale tra le seguenti rientra nelle cause che possono determinare u􀅶􀍛esige􀅶za di coordinamento degli
    interventi di politica economica?
    -Presenza di esternalità
    -Incoerenza temporale
    -Mancanza di inforamzioni da parte dell’operatore pubblico sui costi e benifici privati
    -Legame fra le scelte in vari periodi
A

-Legame fra le scelte in vari periodi

71
Q
  1. Quale tra le seguenti rientra nelle cause che possono determinare un’esigenza di coordinamento degli
    interventi di politica economica?
    -Molteplicità di obiettivi
    -Presenza di esternalità
    -Incoerenza temporale
    -Mancanza di informazioni da parte dell’operatore pubblico sui costi e benefici privati
A

-Molteplicità di obiettivi

72
Q
75. Quale tra le seguenti NON rientra nelle cause che possono determinare un'esigenza di coordinamento
degli interventi di politica economica?
-molteplicità di strumenti disponibili
-incoerenza temporale
-molteplicità di obiettivi
-legame fra le scelte in vari periodi
A

-incoerenza temporale

73
Q
  1. Quale problematica può essere associata ad una politica dei prezzi attuata con la fissazione del margine
    di profitto?
    -Per attuarla occorre una differenza positiva tra il tasso di inflazione e il miglioramento previsto della produttività.
    -Per attuarla occorrono molte informazioni sulle vendite dell’impresa.
    -Le imprese tenderanno a gonfiare i costi medi.
    -Le imprese tenderanno alla sovracapitalizzazione (effetto Averch-Johnson)
A

-Le imprese tenderanno a gonfiare i costi medi.

74
Q
  1. Quale problematica può essere associata ad una politica dei prezzi attuata con la fissazione del tasso di
    rendimento sul capitale?
    -Per attuarla occorrono informazioni molto attendibili sui costi.
    -per attuarla occorre una differenza positiva tra il tasso di inflazione e il miglioramento previsto della
    produttività.
    -Le imprese tenderanno alla sovracapitalizzazione (effetto Averch-Johnson).
    -Le imprese tenderanno a gonfiare i costi medi.
A

-Le imprese tenderanno alla sovracapitalizzazione (effetto Averch-Johnson).

75
Q
  1. Quale problematica può essere associate ad una politica dei prezzi attuata con la fissazione di un prezzo
    massimo (price cap)?
    -Per attuarla serve una differenza positiva tra tasso di inflazione e il miglioramento previsto della produttività
    -Le imprese tendono a gonfiare i costi
    -Per attuarla occorrono informazioni molto attendibili sui costi
    -Le imprese tenderanno alla sovracapitalizzazione (effetto Averch- johnson)
A

-Per attuarla occorrono informazioni molto attendibili sui costi

76
Q
  1. Data l’equazione quantitativa della moneta e assumendo che la velocità di circolazione sia costante e
    pari a 0.5. Se il reddito è fisso (lungo periodo), di quanto variano i prezzi quando la moneta aumenta di 1?
  • -1
  • -0.5
  • 1
  • 0.5
A
  • 0.5
77
Q
  1. Data l’equazione quantitativa della moneta e assumendo che la velocità di circolazione sia costante e
    pari a 0.5. Se i prezzi sono fissi (lungo periodo), di quanto varia il reddito quando la moneta aumenta di 2?
  • 1
  • -1
  • 2
  • -2
A
  • 1
78
Q
  1. Data l’equazione quantitativa della moneta e assumendo che la velocità di circolazione sia costante e
    pari a 0.5. Se i prezzi sono fissi (breve periodo), di quanto varia il reddito quando la moneta aumenta di 4?
    - -4
    - -2
    - 4
    - 2
A
  • 2
79
Q
  1. Data l’equazione quantitativa della moneta e assumendo che la velocità di circolazione sia costante e
    pari a 0.5. Se i prezzi sono fissi (breve periodo), di quanto varia il reddito quando la moneta si riduce di 2?
  • 1
  • -1
  • 2
  • -2
A
  • -1
80
Q
  1. Cosa rappresenta l’equazione l= bi + l0 nella seguente rappresentazione del modello IS/LM in economia
    aperta (Mundell-Fleming)?
    (1) E= C + I + NX
    (2) C= c (1-t) Y + C0
    (3) I= - bi + I0
    (4) NX= X(eR) – M(eR, Y)
    (5) E=Y
    (6) Ls/p= Ld1 + Ld2
    (7) Ld1= kY
    (8) Ld2= L0- v
    (9) BP= PC(eR, Y) + MK(i-𝑖 , svalutazione attesa del cambio nominale)
    -La funzione del consumo
    -La domanda aggregata ( non c’è risposta corretta poiche I=investimenti)
    -l’equilibrio della bilancia dei pagamenti
    -Le esportazioni al netto delle importazioni
A

-La domanda aggregata ( non c’è risposta corretta poiche I=investimenti)

81
Q
  1. Cosa rappresenta l’equazione BP= PC(eR, Y) + MK(i-𝑖 , svalutazione attesa del cambio nominale) nella
    seguente rappresentazione del modello IS/LM in economia aperta (Mundell-Fleming)?
    (1) E= C + I + NX
    (2) C= c (1-t) Y + C0
    (3) I= - bi + I0
    (4) NX= X(eR) – M(eR, Y)
    (5) E=Y
    (6) Ls/p= Ld1 + Ld2
    (7) Ld1= kY
    (8) Ld2= L0- v
    (9) BP= PC(eR, Y) + MK(i-𝑖 , svalutazione attesa del cambio nominale)
    - Le esportazioni al netto delle importazioni
    - La domanda aggregata
    - L’equilibrio della bilancia dei pagamenti
    - La funzione del consumo
A
  • L’equilibrio della bilancia dei pagamenti
82
Q
  1. Cosa rappresenta l’equazione E = C+ I + G +NX nella seguente rappresentazione del modello IS/LM in
    economia aperta (Mundell-Fleming)?
    -L􀍛EQUILIBRIO DELLA BILANCIA DEI PAGAMENTI.
    -LE ESPORTAZIONI AL NETTO DELLE IMPORTAZIONI.
    -LA FUNZIONE DEL CONSUMO.
    -LA DOMANDA AGGREGATA.
A

-LA DOMANDA AGGREGATA.

83
Q
86. Cosa rappresenta l'equazione Ls/p= Ld1 + Ld2 nella seguente rappresentazione del modello IS/LM in
economia aperta (Mundell-Fleming)?
-L'equilibrio del mercato della moneta
-La domanda di moneta
-L'equilibrio della bilancia dei pagamenti
-Le esportazioni al netto delle importazioni
A

-L’equilibrio del mercato della moneta

84
Q
  1. Cosa rappresenta l’equyazione Ld2= L0- vi nella seguente rappresentazione del modello IS/LM?
    (1) Y= C + I + G
    (2) C= c Y
    (3) l= l0 - ai
    (4) Ls/p= Ld1 + Ld2
    (5) Ld1= kY
    (6) Ld2= L0 - vi
    - l’equilibrio del mercato della moneta
    - la domanda di moneta a fini transattivi
    - l’offerta di moneta
    - la domanda di moneta a fini speculativi
A

-la domanda di moneta a fini speculativi

85
Q
  1. Cosa rappresenta l’equazione Y= C+I+G nella seguente rappresentazione del modello IS/LM?
    (1) Y= C + I + G
    (2) C= c Y
    (3) l= l0 - ai
    (4) Ls/p= Ld1 + Ld2
    (5) Ld1= kY
    (6) Ld2= L0 - vi
    - l’equilibrio dei mercati beni
    - la domanda aggregata
    - la funzione di produzione
    - la domanda di moneta
A

-l’equilibrio dei mercati beni

86
Q
  1. Cosa rappresenta l’equazione C=c Y nella seguente rappresentazione del modello IS/LM?
    - la domanda di beni di consumo
    - la domanda aggregata
    - l’equilibrio del mercato beni
    - la domanda di beni di investimento
A

-la domanda di beni di consumo

87
Q
  1. Cosa rappresenta l’equazione Ld1=k Y nella seguente rappresentazione del ,modello IS/LM?
    - l’equilibrio del mercato della moneta
    - la domanda di moneta a fini transattivi
    - l’offerta di moneta
    - la domanda di moneta a fini speculativi
A

la domanda di moneta a fini transattivi

88
Q
91. Cosa rappresenta l'equazione Y= π•N nella seguente rappresentazione dell'economia keynesiana
(modello semplice con sola parte reale)?
(1) Y=π•N
(2) E= C + I + G
(3) C= c• Y
(4) Y=E
-la funzione di produzione
-la funzione di domanda di beni di consumo
-l'equilibrio del mercato dei beni
-la domanda aggregata
A

-la funzione di produzione

89
Q
92. Cosa rappresenta l'equazione Y=E nella seguente rappresentazione delll'economia keynesiana (modello
semplice con sola parte reale)?
(1) Y=pi•N
(2) E= C + I + G
(3) C= c• Y
(4) Y=E
-la funzione di produzione
-la funzione di domanda di beni di consumo
-l'equilibrio del mercato dei beni
-la domanda aggregata
A

-l’equilibrio del mercato dei beni

90
Q
93. Nella seguente rappresentazione dell'economia keynesiana (modello semplice con sola parte reale),
cosa rappresenta la grandezza N?
(1) Y=pi•N
(2) E= C + I + G
(3) C= c• Y
(4) Y=E
-una variabile esogena
-un disturbo stocastico (shock)
-una variabile endogena
-un parametro
A

-una variabile endogena

91
Q
  1. Perché un sistema bancario con riserva frazionaria crea mezzi di pagamento ma non ricchezza?
    - La maggiore quantità di moneta è sempre un’attività per la banca centrale
    - Ai prestiti bancari concessi ai privati corrisponde un uguale ammontare di nuovi debiti
    - La maggiore quantità di moneta è sempre una passività per la banca centrale
    - Le banche non trattengono l’intera quantità di moneta che viene depositata ma solo una frazione di essa
A

-Ai prestiti bancari concessi ai privati corrisponde un uguale ammontare di nuovi debiti

92
Q
  1. Cosa afferma la regola aurea della politica dei redditi?
    -L’inflazione rimane costante i salari crescono in linea con la produttività
    -Il policymaker potrà mantenere costante l’inflazione se garantirà una distribuzione del reddito invariata
    -Il policymaker potrà ottenere un certo numero di obiettivi fissati se controlla un uguale numero di strumenti
    indipendenti.
    -Accettando una determinata distribuzione iniziale del reddito, l’infalzione rimane costante se i salari crescon con la produttività
A

-Accettando una determinata distribuzione iniziale del reddito, l’infalzione rimane costante se i salari crescon con la produttività

93
Q
  1. Cosa afferma la regola aurea della politica economica?
    - Gli obiettivi possono essere scambiati tra loro con un rapporto che dipende dai loro livelli iniziali
    - il numero degli strumenti indipendenti è almeno pari al numero degli obiettivi
    - gli obiettivi possono essere scambiati tra loro con un rapporto che non dipende dai loro livelli iniziali
    - quando gli obiettivi sono pari più numerosi degli strumenti, si raggiungeranno un numero minore degli
    obiettivi (pari agli strumenti) secondo la priorità precedentemente assegnata ai vari obiettivi
A
  • il numero degli strumenti indipendenti è almeno pari al numero degli obiettivi
94
Q
  1. In una economia aperta, perché la pendenza della IS è maggiore rispetto al caso di economia chiusa?
    - Il moltiplicatore è maggiore, perché alcuni beni sono acquistati da residenti esteri (esportazioni).
    - Il moltiplicatore è maggiore,perché parte del reddito è utilizzata per l’aquisto dei beni esteri (importazioni).
    - Il moltiplicatore è minore , perché parte del reddito è utilizzata per l’aquisto dei beni esteri (importazioni)
    - Il moltiplicatore è minore perché alcuni beni sono acquistati da residenti esteri (esportazioni)
A

-Il moltiplicatore è minore , perché parte del reddito è utilizzata per l’aquisto dei beni esteri (importazioni)

95
Q
  1. Assumendo un surplus della BP, l’aggiustamento basato sui prezzi (cambi fissi) è descitto come:
    -L’aumento della quantità di moneta comporterà una riduzione dei prezzi, la competitività si riduce, quindi il
    surplus si riduce.
    -L’aumento della quantità di moneta comporterà un aumento dei prezzi, la competitività si riduce, quindi il
    surplus si riduce.
    -La riduzione della quantità di moneta comporterà un aumento dei prezzi, la competitività si riduce, quindi il
    surplus si riduce.
    -La riduzione della quantità di moneta comporterà una riduzione dei prezzi, la competitività si riduce, quindi il
    surplus si riduce.
A

-L’aumento della quantità di moneta comporterà un aumento dei prezzi, la competitività si riduce, quindi il
surplus si riduce.

96
Q
  1. Assumendo un deficit della BP, l’aggiustamento basato sui prezzi (cambi fissi) è descitto come:
    -l’aumento della quantità di moneta comporterà una riduzione dei prezzi, la competitività aumenta, quindi il
    deficit si riduce.
    -l’aumento della quantità di moneta comporterà una riduzione dei prezzi, la competitività aumento, quindi il
    deficit si riduce.
    -La riduzione della quantità di moneta comporterà una riduzione dei prezzi, la competitività aumenta, quindi il
    deficit si riduce.
    -L’aumento della quantità di moneta comporterà un aumento dei prezzi, la competitività aumenta, quindi il
    deficit si riduce.
A

-La riduzione della quantità di moneta comporterà una riduzione dei prezzi, la competitività aumenta, quindi il
deficit si riduce.

97
Q
  1. Cosa sono i beni meritori?
    -Beni caratterizzati da rivalità e non escludibilità
    -Beni per i quali lo stato vuole assicurare un certo livello di consumo, al di là e al di sopra della quantità che ne
    viene autonomamente domandata dai vari individui
    -Beni per i quali a fronte di effetti positivi sul consumo di un soggetto derivanti dal consumo di un altro soggetto
    non viene corrisposto alcun prezzo
    -Beni per i quali lo stato vuole assicurare un livello di consumo almeno pari alla quantità che viene
    autonomamente domandata dai vari individui
A

-Beni per i quali lo stato vuole assicurare un certo livello di consumo, al di là e al di sopra della quantità che ne
viene autonomamente domandata dai vari individui

98
Q
  1. Quale tra queste affermazioni può essere considerata neoclassica?
    - Il sistema capitalistico è in grado di realizzare equilibri ottimali e stabili (pieno occupazione).
    - La spesa per investimenti delle imprese dipende dalle aspettative e dagli umori degli imprenditori (animal spirit).
    - I prezzi non sono perfettamente flessibili ma vischiosi.
    - Il sistema capitalistico non è in grado di assicurare stabilità e piena occupazione
A

-Il sistema capitalistico è in grado di realizzare equilibri ottimali e stabili (pieno occupazione).

99
Q
  1. Quale tra queste affermazioni può essere considerata neoclassica?
    - I prezzi non sono perfettamente flessibili ma vischiosi.
    - la disoccupazione è involontaria.
    - La velocità di circolazione della moneta è pro ciclica (cresce nell’espansione e si riduce durante le recessioni)
    - La disoccupazione è volontaria.
A

-La disoccupazione è volontaria.

100
Q
  1. Quale tra queste affermazioni può essere considerata neoclassica?
    - I prezzi non sono perfettamente flessibili ma vischiosi.
    - La velocità di circolazione della moneta è pro ciclica (cresce 􀅶ell􀍛espa􀅶sio􀅶e e si riduce durante le recessioni).
    - la politica fiscale è scarsamente efficace (o del tutto inefficace) a causa dello spiazzamento finanziario o reale
    - le politiche monetarie fiscali srevono a stabilizzare l’economia su livelli di occupazione accettabili
A

-la politica fiscale è scarsamente efficace (o del tutto inefficace) a causa dello spiazzamento finanziario o reale

101
Q
  1. Cosa misura il moltiplicatore della politica monetaria?
    - L’impatto della variazione della riserva obbligatoria sulla base monetaria
    - L’impatto della variazione della base monetaria sui depositi
    - L’impatto della variazione dell’offerta di moneta sul reddito
    - L’impatto della variazione della base 􀅵monetaria sull’offerta di moneta
A

-L’impatto della variazione dell’offerta di moneta sul reddito

102
Q
  1. Coss’è lo spiazzamento finanziario?
    -L’effetto di riduzione della spesa pubblica sensibile al tasso di interesse provocato da un aumento della spesa
    privata finanziata dal sistema bancario
    -L’effetto di riduzione della spesa privata sensibile al tasso d’interesse provocato da un aumento della spesa pubblica finanziato in deficit senza emissione di moneta
    -L’effetto di sostituzione della spesa privata interna generato da un aumento di competitività sui mercati
    internazionali.
    -L’effetto di una riduzione del reddito provocato da un aumento della spesa pubblica finanziato in deficit senza
    emissione di moneta
A

-L’effetto di riduzione della spesa privata sensibile al tasso d’interesse provocato da un aumento della spesa pubblica finanziato in deficit senza emissione di moneta

103
Q
  1. Quale è l’obiettivo della politica dei redditi e dei prezzi?
    - Contenere l’inflazione attraversoil controllo delle variabili distributive (salari e margini di profitto)
    - Accrescere la produttività attraverso il controllo delle variabili distributive (salari e margini di profitto)
    - Controllare le variabili distributive (salari e e margini di profitto) attraverso il contenimento dell’inflazione
    - controllare le variabili distributive (salari e margini di profitto) attraverso la crescita della produttività
A

-Contenere l’inflazione attraversoil controllo delle variabili distributive (salari e margini di profitto)

104
Q
  1. Se per attuare una politica di controllo dei prezzi l’autorità fissa il tasso di rendimento sul capitale,
    allora l’impresa regolamentata:
    -Tenderà a utilizzare tecniche a bassa intensità di capitale
    -Avrà interesse a ridurre i costi unitari
    -Non avrà interesse a ridurre i costi unitari
    -Tenderà a utilizzare tecniche ad elevata intensità di capitale
A

-Tenderà a utilizzare tecniche ad elevata intensità di capitale

105
Q
  1. Se per attuare una politica di controllo dei prezzi l’autorità fissa il margine di profitto, allora l􀍛i􀅵p􀆌esa
    regolamentata:
    -Avrà interesse a ridurre i costi unitari
    -Non avrà interesse a ridurre i costi unitari
    -Tenderà a utilizzare tecniche ad elevata intensità di capitale
A

-Non avrà interesse a ridurre i costi unitari

106
Q
  1. Dopo l’introduozione di un dazio, il surplus del produttore aumenta di 5, quello del consumatore si
    riduce di 10 e il gettito fiscale è pari a 5. Qual è il costo sociale del dazio?
    -5
    -0
    -20
    -10
A

0

107
Q
  1. Dopo l’intoduzione di un dazio, il surplus del produttore aumenta di 5 quello del consumatore si
    riduce di 30 e il gettito fiscale è pari a 5. Qual è il costo sociale del dazio?
    SURPLUS CONSUMATORE - (SURPLUS PRODUTTORE + GETTITO)
    -20
    -0
    -10
    -30
A

-20

108
Q
  1. Dopo l’intorduzione di un dazio il surplus del ‘prduttore aumenta di 5 quello del consumatore si riduce di 15 e il gettito fiscle è pari a 5. Qual è il costo sociale del dazio?
    - 15
    - 10
    - 20
    - 5
A

-5

109
Q
  1. Dopo l’intorduzione di un dazio il surplus del ‘prduttore aumenta di 10, quello del consumatore si
    riduce di 25 e il gettito fiscale è pari a 5. Qual è il costo sociale del dazio?
A

10

110
Q
  1. Dopo l’intorduzione di un dazio il surplus del produttore aumenta di 10, quello del consumatore si
    riduce di 35 e il gettito fiscale è pari a 5. Qual è il costo sociale del dazio?
A

20