Cap. 2 Griswold - Le teorie del riflesso Flashcards

1
Q

Significato o senso

A

capacità di un oggetto di suggerire o indicare qualcos’altro

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2
Q

Significato semplice e complesso

A

- significato semplice: corrispondenza biunivoca
- significato complesso: si trova nei segni chiamati simboli, che evocano una moltiplicità di significati. I simboli piuttosto che denotare evocano suggerimenti, confronti e implicazioni; suscitano emozioni forti.

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3
Q

Teoria del riflesso

A

Modello teorico secondo il quale il significato culturale deriva dalla capacità della cultura di riflettere la vita sociale.

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4
Q

Il processo di socializzazione

A

Gli esseri umani nascono geneticamente incompleti, devono imparare a vivere assieme agli altri e per farlo è necessario che completino il proprio corredo culturale tramite il processo di socializzazione.

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5
Q

Cultura come specchio

A

Assunto che deriva dall’antica Grecia; la cultura è lo specchio (=rappresentazione) della realtà sociale, si cerca una corrispondenza biunivoca tra cultura e società.

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6
Q

Es. violenza reale, percepita e mediatizzata

Teoria del riflesso

A

Un esempio è la rappresentazione della violenza nei media.
Se a un aumento della violenza reale segue (dopo uno scarto temporale) l’aumento della violenza mediatizzata, allora è vero che la cultura è una riflessione della società.
Se invece l’aumento della mediatizzazione è contemporaneo o addirittura procede il cambiamento reale, allora prevale la teoria che è la cultura a influenzare la società.

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7
Q

Materialismo storico di Marx

A

Secondo la concezione materialista religione, arte, valori, idee, etc. sono il prodotto della realtà materiale e in quanto tali andrebbero analizzati. Marx critica la concezione di Feuerbach sottolineando che egli non dà abbastanza peso alle radici storiche del mondo materiale, di qui il materialismo storico.

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8
Q

Struttura e sovrastruttura

A

Secondo M. cultura, governo, religione, politica, leggi sono parte della sovrastruttura, un complesso di elementi posto sulla struttura, cioè i rapporti di produzione e le loro fondamenta economiche.

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9
Q

Lo studio dei cambiamenti sociali secondo Marx

A

Per Marx la sovrastruttura (idee dominanti di una società) altro non è che l’insieme di idee della classe dominante. In quanto tale protegge i loro interessi e legittima i rapporti sociali esistenti, ostacolando la presa di coscienza della classe operaia.

L’analisi della cultura deve quindi partire dai rapporti sociali che essa riflette (o omette), in quanto non ci si può basare del racconto della società su se stessa.

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10
Q

Ideologia e falsa coscienza

A
  • Gli idealisti che concepiscono erroneamente le idee come indipendenti dagli uomini, quando queste sono in realtà prodotte dall’uomo stesso
  • L’ideologia è come camera oscura che capovolge la realtà: una concezione che riveste (giustifica) di idee e principi astratti la realtà materiale, facendo apparire ai singoli che siano le idee a governare la vita materiale, quando in realtà è la società a produrre le idee

Falsa coscienza: un individuo proletario fa propria la sovrastruttura e adotta un pensiero che lo porta ad accettare la sua condizione ingiusta, ostacolando l’affermarsi una nuova disposizione dei rapporti di produzione.

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11
Q

Scuola di Francoforte

A

Propongono una nuova teoria critica, ceh organizza l’analisi culturale empirica in funzione di una riforma sociale.

Marcuse, Adorno, Horkheimer, Lowenthal > vedi approfondimento

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12
Q

Lowenthal e le riviste

A

Lowenthal confronta le biografie di americani pubblicate nelle riviste contemporanee vs. di inizio secolo.
- inizio secolo: inventori, scopritori, imprenditori; personaggi straordinari e diversi dagli altri
- contemporanee: stelle del cinema, personaggi sportivi; enfasi sulla similitudine con tutti gli altri
Secondo L. questo è sintomatico di un’evoluzione da un’economia basata sulla produzione a una che infatizzava consumo e tempo libero. A questo si aggiunge la presa di coscienza dei limiti al successo, che porta le persone a perdere interesse nei confronti della produzione in favore del consumo.

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13
Q

Funzionalismo

A

Per il funzionalismo le società sono paragonabili agli organismi viventi costituiti di varie parti, o sistemi, che operano insieme come un tutto funzionante. Esattamente come gli organi di un corpo, nelle società evolute le istituzioni si sono differenziate e operano in un sistema di mutua indipendenza.
- Il conflitto è il nemico della società, un elemento disfunzionale e una mancata capacità di adattamento di una parte della società che si può manifestare a livello macro (conflitto di classe) e anche micro (devianza dei singoli)
- le strutture sociali non vanno messe in discussione ma vanno analizzate per capire quale funzione svolgono, la consapevolezza delle reciproche funzioni permette di cooperare al fine di perseguire il comune interesse

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14
Q

Cultura per il funzionalismo

A

- Riflette la società: fornisce un modello della connessione tra cultura e società, suggerendo la prindipale direzione di influenza.
- Svolge una funzione di testimonianza sociale: garantisce la coesione sociale e la sopravvivenza della società. Varie organizzazioni (es. scuola, corporazioni) garantiscono e guidano il processo di socializzazione.

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15
Q

Analisi di Baxandall

Artisti italiani del quindicesimo secolo

A

Analisi dei pittori italiani del quindicesimo secolo. Le opere acquisiscono 3 significati:
- transazioni commerciali
- valori mutevoli: il valore cambia dal pigmento all’abilità pittorica, così come cambiano le abitudini di consumo dei ricchi mercanti che danno valore al gusto, non più solo ostentazione di ricchezza
- occhio dell’epoca: capacità cognitiva e stile di un’epoca, i soggetti sono ambito di interesse dei mercanti acquirenti

Gusto> conformità tra le capacità discriminatorie dei pittori e del loro pubblico;
La classe mercantile in ascesa cerca un modo di dimostrare ricchezza e segnalare la partecipazione ai modelli aristocratici, i pittori cercano acquirenti che capiscano e approvino la loro arte.

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16
Q

Il pensiero di Durkheim

A

Affinché ci sia vita sociale è necessario che si crei un rapporto di solidarietà tra i membri (s. meccanica > s. organica).

La divisone tecnica del lavoro avvenuta con il capitalismo sarebbe dovuta avvenire assieme a una giustificazione morale (a questo scopo le corporazioni professionali) che sanasse le insoddisfazione. La divisione del lavoro efficace del lavoro era infatti fondamentale per il mantenimento e l’evoluzione della società.

Questa teoria parte dal presupposto che la società sia in grado di collocare tutti gli individui in una professione consona alle loro attitudini.

17
Q

L’attore sociale di Parsons

A

Affinché un sistema sociale funzioni correttamente, è necessario che i suoi membri abbiano interiorizzato la sua cultura (norme e valori).

Se il processo di socializzazione è andato a buon fine, l’attore sociale si comporta sempre esattamente come la società si aspetta.

L’attore sociale è attore morale, in quanto attraverso la socializzazione ha appreso i comportamenti richiesti per soddisfare i ruoli che sarà chiamato a ricoprire nella società. Se la socielizzazione non avviene, ci sarà una devianza.

18
Q

La cultura secondo Parsons

A

La società per funzionare si dà dei modelli di comportamento condivisi (la cultura) che orientano l’azione individuale. La cultura svolge quindi ruolo normativo, prescrive cosa fare e fornisce motivazioni all’azione; garantisce che l’individuo metta in atto i comportamenti più indicati in ogni situazione;

Nella teoria parsonsiana la cultura è “latente”, non vengono studiati i processi di formazione ed evoluzione delle norme e dei valori culturali, in quanto la teoria si fonda sul presupposto che questa evoluzione avviene in armonia e correlazione con le necessità della società.

Vedi modello AGIL

19
Q

Cultura per Weber

A

«Una sezione finita dell’infinità priva di senso del divenire del mondo, alla quale è attribuito senso e significato dal punto di vista dell’uomo».

Realtà come infinità priva di senso, sono gli uomini a dare senso alla realtà. La cultura è una sezione finita di significato, cambia la cultura e cambia anche l’interpretazione/organizzazione della realtà.
Quindi l’oggetto della sociologia è l’agire sociale = agire orientato all’altro. L’agire diventa sociale se esiste un patrimonio comune di significati, un “senso comune” che è fa parte della cultura di una comunità.
Il cambiamento della società comporta anche il cambiamento dei contenuti dell’agire sociale.

20
Q

Rapporto cultura-società per Weber

A

Il rapporto di influenza cultura-società ha una direzione: dalla cultura alla società. In una situazione di influenza reciproca, dimostra con metodo scientifico comprendente che una certa idea religiosa ha favorito la nascita e sviluppo della società capitalista.
W. dall’inizio sottolinea la relatività dei valori, parte dal presupposto che la sua posizione è di parte, si sviluppa a partire dalla propria percezione della realtà e dei propri valori > non è una teoria determinista

21
Q

L’etica protestante e lo spirito del capitalismo

A

Ipotesi: l’etica protestante (in particolare calvinista) ha influenzato lo sviluppo e diffusione del capitalismo occidentale, in quanto il calvinismo presuppone un idealtipo che è perfettamente adatto a vivere ed operare nel sistema capitalistico.

22
Q

Idealtipo calvinista

A

- Enfasi sul rapporto diretto dell’individuo nella fede privo della mediazione del sacerdote, che solidifica un senso di responsabilità
- Centralità della vita mondana: viene stabilito a priori chi sarà salvato e chi dannato (p. prende le distanze dalla possibilità di acquistare la salvezza eterna durante la vita), il lavoro è visto come vocazione/predestinazione, e deve svolgere il suo ruolo con successo così da contribuire allo sviluppo del regno di Dio (attività terrena acquisisce moralità); il successo nella società è evidenza della predestinazione alla salvezza
- Ascesi dal mondo: rinuncia ad ogni godimento mondano, fuga da ogni tentazione

23
Q

Idealtipo capitalista

A

- Modo considerato lecito per arricchirsi: sistematico aumento del capitali controllato dagli imprenditori in modo pacifico (≠ altre società con guerra, conquista, etc.).
- Organizzazione razionale della produzione: sviluppo tecnologico e calcolo razionale
- Utilizzo di lavoratori formalmente liberi

24
Q

La teoria del riflesso nel diamante culturale

A

La teoria del riflesso si concentra sull’asse verticale del diamante: la relazione tra mondo sociale e oggetti culturali.
Sottovaluta invece il ruolo della produzione degli oggetti e anche i pensieri di chi riceve.