Apparato urinario Flashcards

1
Q

APPARATO URINARIO componenti

A

COMPONENTI:
- Reni (producono l’urina);
- Vie urinarie (trasportano l’urina all’ esterno). Sono formate da:
a. Calici minori;
b. Calici maggiori;
c. Pelvi;
d. Ureteri;
e. Vescica;
f. Uretra (≠ nei due sessi).

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2
Q

RENE definizione e sito

A

Viscere parenchimatoso, organo principale dell’apparato urinario.
- Forma a fagiolo con 2 facce (ant/post), 2 margini (laterale convesso/mediale concavo con ILO del rene), 2 poli (sup/inf). Superficie liscia con solchi vicini all’ilo per origine embrionale.
SITO
Parte posterosuperiore della cavità addominale, in posizione retroperitoneale (11T-3L). Nella LOGGIA RENALE→con una fascia connettivale sdoppiata in un foglietto anteriore e uno posteriore uniti a livello del diaframma, in basso restano distinti e si perdono nel connettivo retroperitoneale (si può avere ptosi: abbassamento del rene spesso per dimagrimento). Il rene dx è più basso del sx per i rapporti con il fegato.

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3
Q

RENE rapporti

A

. Superiormente: g. surrenale;
b. Davanti rene SX: peritoneo borsa omentale, coda del pancreas, faccia viscerale milza (leg.
gastro-splenico), vasi lienali, flessura sx e colon discendente, flessura duodenodigiunale,
anse del digiuno, vasi colici sx;
c. Margine laterale sx: milza e colon discendente;
d. Marginemedialesx:aortaaddominale;
e. Davanti rene DX: lobo dx fegato (mediato da peritoneo con il leg. epatorenale), 2° porzione
del duodeno (leg. duodenorenale), flessura dx colon, anse intestino tenue;
f. Margine laterale dx: fegato;
g. Margine mediale dx: VCI;
h. Posteriormente:11°/12°costa;
- Sopra: diaframma, attraverso questo è in relazione con il seno pleurale costo-diaframmatico
(fascia renale e pleura diaframmatica possono essere in rapporto diretto attraverso il trigono
costodiaframmatico);
- Sotto medialmente: m. grande psoas;
- Sotto lateralmente: m. quadrato dei lombi, aponeurosi m. trasverso dell’addome.
Nervi: 12° n. intercostale, n. ileoipogastrico e n. ileoinguinale. Vasi: a. e v. intercostali e lombari.

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4
Q

RENE mezzi di fissità

A

È mobile, fissità data da:
* LOGGIA RENALE → delimitata da una fascia connettivale che rappresenta la differenziazione
della fascia trasversale (connettivo sottosieroso peritoneale) sdoppiata a livello del margine laterale in:
- Foglietto anteriore: sottile e coperto da peritoneo parietale posteriore. A dx, a livello del
colon è rinforzato dalla fascia di Toldt. Si congiunge con il controlaterale davanti alla colonna
vertebrale e i vasi prevertebrali;
- Foglietto posteriore: più spesso e resistente. Aderisce parzialmente alla fascia dei m.
quadrato dei lombi e psoas. Si fissa sulle superfici laterali dei corpi vertebrali;
- I due foglietti sono uniti a livello del diaframma, in basso restano distinti e si perdono nel
connettivo retroperitoneale.
*CAPSULA ADIPOSA→t. adiposo perirenale che riempie lo spazio tra il rene e i foglietti della
fascia renale;
* PEDUNCOLO VASCOLARE → li fissa ad aorta e VCI;
* PERITONEO PARIETALE POSTERIORE → esercita una pressione negativa; * Rapporti con i visceri.

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5
Q

RENE descrizione macroscopica

A

Forma a fagiolo appiattito in senso anteroposteriore e asse maggiore diretto in basso e lateralmente.
Dimensioni: 12x6x3. Colorito rosso brunastro, superficie liscia e regolare con piccoli solchi in prossimità dell’ilo.

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6
Q

RENE descrizione al taglio

A

Rivestito da CAPSULA FIBROSA: membrana connettivale trasparente facilmente staccabile, che a livello dell’ilo riveste anche il seno renale. È formata da fibre collagene ed elastiche. Fra la capsula e il parenchima si trova uno strato di miocellule lisce (tonaca muscolare del rene).
- L’ilo dà accesso al SENO RENALE: cavità dove sporgono gli apici delle papille renali. Contiene calici maggiori, minori, a. e v. renale, linfatici e n. circondati da t. adiposo.
- Organizzazione in LOBI (piramide renale e sostanza corticale) e LOBULI (parenchima della
corticale formata da raggio midollare e parte - PARENCHIMAdivisoinduezone:
ZONA MIDOLLARE (profonda)
Ha 8/18 PIRAMIDI RENALI (di Malpighi) con base in periferia e apice che sporge nel seno renale formando le PAPILLE RENALI (se più papille si fondono a livello apicale si formano le creste renali).
L’estremità libera delle papille ha i forami papillari (sbocco dei dotti papillari che percorrono le piramidi insieme ai dotti collettori) da qui esce l’urina.
Alla base di ogni papilla c’è un calice minore. La zona midollare può essere distinta in:
- Interna: con striature evidenti;
- Esterna: striature poco evidenti.
convoluta).

ZONA CORTICALE (superficiale)
- -
-
Fra la base delle piramidi e la superficie dell’organo, separa anche le piramidi con le COLONNE RENALI (di Bertin).
Ha 2 parti:
oRadiata: con RAGGI MIDOLLARI che percorrono radialmente la corticale assottigliandosi. I raggi sono formati da tubuli rettilinei;
oConvoluta: tra i raggi midollari, forma le colonne renali e la CORTEX CORTICIS.
Aspetto granuloso dato dai corpuscoli renali di Malpighi.

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7
Q

RENE descrizione microscopio ottico

A

Unità fondamentale: NEFRONE (f. uropoietica, si trova a livello della parte convoluta della corticale) e sistema di DOTTI ESCRETORI (f. di trasporto, si trova a livello di raggi midollari e piramidi renali).
- Nefrone→può essere corticale (più numerosi, corpuscoli parte periferica corticale e ansa di
Henle corta) o iuxtamidollare (corpuscoli più grandi nella parte convoluta della corticale e ansa lunga che raggiunge la parte interna della midollare, servono per concentrare l’urina). Si compone di:
* CORPUSCOLO RENALE (di Malpighi): si occupa dell’ultrafiltrazione del plasma, forma l’urina
primaria (180 l/giorno), ha un polo vascolare (entra arteriola afferente, forma la rete mirabile con un ciuffo di capillari, esce come arteriola efferente) e polo urinario (dove inizia il tubulo renale). È formato da:
a.
CAPSULA GLOMERULARE (di Bowman)→ha 2 foglietti:
1. Foglietto parietale: epitelio pavimentoso semplice, che poggia su una lamina basale
spessa, la superficie cellulare interna delimita la CAMERA GLOMERULARE. Le cellule epiteliali a contorno poligonale verso il polo urinario diventano più alte, verso il polo vascolare possono esserci cellule ricche di granuli dette cellule epiteliali peripolari;
2. Foglietto viscerale: in continuazione con il foglietto parietale, nel polo vascolare è formato da PODOCITI che delimitano lo spazio capsulare e si addossano ai capillari glomerulari. Hanno forma stelata con corpo voluminoso e gonfio, dal quale partono molti prolungamenti che si avvolgono attorno alle anse dei capillari affiancandosi ai processi dei podociti adiacenti. Hanno nucleo voluminoso, molti mitocondri, RE, Golgi, lisosomi e fascetti di microfilamenti e microtubuli. Dai loro processi si staccano dei pedicelli con i quali aderiscono alla lamina basale dei capillari, tra i pedicelli ci sono diaframmi di chiusura. Il plasmalemma dei podociti è rivestito da uno spesso glicocalice.
GLOMERULO → insieme delle anse capillari che originano dalla suddivisione dell’arteriola afferente e sono rivestiti da endotelio sottile fenestrato.
Intorno all’endotelio vi sono le CELLULE DEL MESANGIO, che producono la matrice mesangiale nella quale sono immerse e sono in rapporto sia con i l’endotelio dei capillari, che con i pedicelli dei podociti. Sono considerate elementi contrattili che regolano il calibro dei capillari e sono dotate di attività fagocitaria. Hanno forma stellata e lunghi prolungamenti che si connettono attraverso giunzioni serrate agli elementi mesangiali adiacenti.
NB: la membrana basale dell’endotelio fenestrato e dei podociti si fondono a formare una struttura unica (≠barriera sangue-aria dei polmoni): la MEMBRANA DI FILTRAZIONE, che ha 3 strati: una zona centrale detta lamina densa, circondata da una lamina rara interna ed esterna. Questa barriera è molto permeabile: permette il passaggio di acqua, ioni e cristalloidi, ma impedisce il passaggio delle macromolecole ed è assente dove i capillari sono in rapporto con il mesangio intraglomerulare.
*TUBULO RENALE: lungo 30-40 mm, termina nei dotti escretori, modifica l’ultrafiltrato rendendolo simile all’urina definitiva, è diviso in 3 porzioni:
1. TUBULO PROSSIMALE: dal polo urinario del corpuscolo, ha decorso tortuoso (segmento convoluto), poi diventa rettilineo e penetra nel raggio midollare. Ha epitelio cilindrico semplice: le cellule hanno forma di piramide tronca, limiti irregolari con estroflessioni che si ingranano con quelle delle cellule adiacenti. In sede basale il citoplasma ha una striatura trasversale dovuta all’orientamento dei mitocondri (epitelio bacillare). È presente orletto a spazzola fatto da microvilli rivestiti da plasmalemma e glicocalice in sede apicale. Riassorbe il 70% dell’ultrafiltrato glomerulare e secerne sostanze nella pre-urina. L’ultrafiltrato si riduce di 1/5 e prende il nome di liquido tubulare.
2. ANSADELNEFRONE(diHenle):(diametromoltoinferiore)neiraggimidollari,haunbraccio discendente, un’ansa vera e un braccio ascendente. È formato da un epitelio pavimentoso semplice con cellule ingranate attraverso interdigitazioni citoplasmatiche e apparati giunzionali. Le cellule hanno poco citoplasma, sono appiattite, con pochi microvilli e parete semipermeabile (passa l’acqua). Il nucleo è centrale e sporgente nel lume. Viene modificato il liquido tubulare (diminuzione di concentrazione) con meccanismi di moltiplicazione e scambio controcorrente.
3. TUBULODISTALE:(diametromoltoaumentato)iniziaconundecorsorettilineoconilquale risale dalla midollare e va verso la parte convoluta vicino al corpuscolo renale. Si pone tra aa. afferente ed efferente, forma la MACULA DENSA (apparato iuxtaglomerulare) e assume decorso tortuoso. Termina con un tratto reumiente in un dotto collettore. Ha epitelio cilindrico semplice: cellule come nel tubulo prossimale, ma con caratteristiche meno spinte. È impiegato nel riassorbimento di Na, Cl, Ca, secrezione di K e idrogenioni, sotto l’azione dell’aldosterone.
- Dotto collettore→raccoglie l’urina da più nefroni, attraversa la papilla e ha una parete impermeabile che gli permette di raggiungere lo sbocco della papilla senza che il suo prodotto venga modificato. È formato da:
- Dotti collettori: con un breve tratto reuniente ricevono lo sbocco dei tubuli distali dei nefroni, decorrono rettilinei nei raggi midollari e arrivano alle piramidi renali, dove convergono formando i dotti papillari. Hanno epitelio cubico semplice, le cellule presentano limiti netti nucleo centrale e citoplasma chiaro e omogeneo povero di organuli. Tra le cellule chiare (principali) si possono trovare intercalate cellule scure con più mitocondri. Sono coinvolti nel mantenimento A/B dell’organismo e con l’azione dell’ormone antidiuretico possono riassorbire acqua. L’urina raggiunge così concentrazione e volume definitivi.
- Dotti papillari (di Bellini): si aprono nell’apice di ciascuna papilla renale. Il loro epitelio è in continuità con l’epitelio di transizione.
APPARATO IUXTAGLOMERULARE: formazione nel polo vascolare di ciascun corpuscolo renale (tra le due arteriole):
1. CELLULE IUXTAGLOMERULARI: sostituiscono le miocellule della tonaca media dell’a. afferente prima della penetrazione nel corpuscolo. Sono cellule voluminose, poliedriche con microfilamenti contrattili, RER e Golgi sviluppati; contengono 2 tipi di granuli: tipo 1 di forma irregolare con protogranuli, tipo 2 elettrondensi con renina.
Agiscono come barorecettori: contengono granuli con renina (azione ipertensiva con il sistema renina-angiotensina), che mettono in circolo in quantità variabile. Tra le cellule ci sono terminali assonici con catecolammine (regolano la secrezione di renina).
2. MACULADENSA:differenziazionedellecelluledellaparetedeltubulodistaleincontattocon la porzione di arteriola afferente che ha cellule iuxtaglomerulari. Segna il limite tra segmento rettilineo e segmento convoluto del tubulo distale. Ha cellule tubulari alte e impacchettate con poco citoplasma e nuclei ravvicinati. Non presentano labirinto basale, i mitocondri sono soprattutto in posizione apicale. Hanno lamina basale sottile che le separa da cellule iuxtaglomerulari e dal mesangio extraglomerulare. Hanno funzioni di OSMORECETTORI: rilevano le modificazioni della composizione del contenuto tubulare e le segnalano con azione paracrina.
3. MESANGIO EXTRAGLOMERULARE: gruppo di cellule ilari nell’angolo tra arteriola afferente ed efferente, immerse in una matrice talvolta organizzata in lamine basali, sono elementi mediatori tra macula densa e cellule iuxtaglomerulari. Sono elementi piccoli, fusati con citoplasma chiaro ricco di filamenti e con nucleo centrale allungato.

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8
Q

RENE funzione

A

1.Eliminazione composti azotati che derivano dalla degradazione delle proteine; 2.Regolazione diuresi e concentrazione dell’acqua;
3.Regolazione equilibrio elettrolitico (controllo riassorbimento);
4.Regolazione pH;
5.Produzione ormonale di renina ed eritropoietina (aumenta la quantità di globuli rossi).

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9
Q

RENE origine embriologica

A

Dalla porzione caudale non segmentata del cordone nefrogeno: BLASTEMA METANEFROGENO che si unisce ad un diverticolo dalla parte del dotto di Wolff più vicina alla cloaca: DIVERTICOLO METANEFROGENO. I dotti collettori derivano da un insieme di tubuli che penetrano nel blastema metanefrogeno a partire dall’estremità superiore dei diverticoli.

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10
Q

RENE vascolarizzazione, innervazione e drenaggio

A

vedi schema arterie

innervazione C’è un PLESSO RENALE dipendente dal PLESSO CELIACO e n. splancnici. Il rene è innervato da SNA (componente simpatica e parasimpatica).
Duplice rete:
- SUPERFICIALE→sottocapsulare, tributaria dei l. lomboaortici;
- PROFONDA→perivascolare, termina nei l. pre/paraortici.

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11
Q

CALICI E PELVI RENALE definizione sito e rapporti

A

Prima parte delle vie urinarie, trasportano l’urina dalle papille renali all’uretere.

SITO Seno renale (la pelvi sporge oltre l’ilo per continuare nell’uretere).

RAPPORTI
PELVI:
- Nel seno renale: diramazioni di vasi e nervi renali e t. adiposo;
- Nella porzione sporgente dell’ilo: è compresa nella loggia renale attraverso le cui pareti è in rapporto anteriormente a DX con porzione discendente del duodeno, a SX con flessura duodendodigiunale, posteriormente con m. psoas.

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12
Q

CALICI E PELVI RENALE descrizione macroscopica

A

1.CALICI MINORI: 8-12 piccoli condotti imbutiformi o cilindrici che si fissano alla base di una papilla renale e sboccano nei calici maggiori.
2. CALICI MAGGIORI: 2-3 variabili per forma e dimensioni, sono divisi in SUPERIORE (obliquo in basso e medialmente), MEDIO (piccolo e orizzontale), INFERIORE (obliquo in alto e medialmente), si aprono separatamente nella pelvi renale.
3. PELVI RENALE (bacinetto): forma di cono schiacciato in senso anteroposteriore, può essere: AMPOLLARE (calici minori sboccano nella pelvi senza calici maggiori), DENDRITICA (calici maggiori lunghi). Forma e dimensioni variabili, ha capacità media di 4-8 ml.

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13
Q

CALICI E PELVI RENALE descrizione microscopica

A

La parete è formata da 3 tonache:
1. MUCOSA: sottile, formata da EPITELIO DI TRANSIZIONE (urotelio), distensibile e
impermeabile formato da 3 strati di cellule:
-una fila di cellule basali sferoidali;
-più file di cellule intermedie piriformi;
-una fila di cellule a ombrello (contorno poligonale voluminose e talvolta binucleate. Hanno superficie apicale convessa sporgente nel lume rivestita da uno strato glicoproteico, il plasmalemma apicale ha ispessimenti segmentari (placche di attacco), sui quali si ancorano microfilamenti del citoplasma, si trovano inoltre saccuoli delimitati da membrane, che durante la distensione si fondono con il plasmalemma. Superficie basale con fossette). Con la distensione le cellule intermedie diminuiscono di dimensioni e si incuneano tra le cellule basali, le cellule a ombrello si appiattiscono.
2. MUSCOLARE: strato discontinuo con fascetti di miocellule immerse in un’abbondante componente connettivale. I fasci aumentano di dimensioni e assumono un andamento circolare a livello dell’attacco dei calici alle papille e del loro sbocco nella pelvi. Questo strato è importante per facilitare la peristalsi e allontanare eventuali calcoli.
3. AVVENTIZIA:sottile,fattadiconnettivolasso,continuanell’uretere.

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14
Q

CALICI E PELVI RENALE vascolarizzazione, drenaggio e innervazione

A

I vasi originano o terminano nei vasi del rene.
I nervi originano o terminano nei nervi del rene.
I linfatici originano o terminano nei linfatici del rene.

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15
Q

URETERI definizione, sito e decorso

A

Organi canalicolari muscolomembranosi pari e simmetrici che collegano pelvi e vescica urinaria.
Dalla regione lombare alla piccola pelvi (lunghezza media 29 cm).
DECORSO: non rettilineo; scende dietro la porzione addominale il peritoneo parietale posteriore, scende nella piccola pelvi (prima in posizione retroperitoneale poi sottoperitoneale) e poi penetra nella vescica.

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16
Q

URETERI rapporti

A
  1. PORZIONEADDOMINALE:
    - Posteriormente: m. psoas, n. genitofemorale e n. femorocutaneo. - Anteriormente:
    −A DX in alto è coperto dal duodeno discendente in alto. Incrocia vasi genitali, a. colica dx, a. ileocolica, mesentere;
    −A SX in alto ha la flessura duodenodigiunale. Incrocia a. mesenterica inferiore, mesocolon ileopelvico e anse del tenue.
    - Medialmente: decorre vicino al tronco del simpatico e i linfonodi lombari. A DX: VCI, a SX: aorta addominale.
    - Lateralmente: margine ilare del rene e poi colon.
    A livello dello stretto superiore del bacino, lateralmente all’art. sacro-iliaca incrocia i vasi iliaci formando la FLESSURA MARGINALE (proiettata sulla parete addominale anteriore, può essere raggiunta con palpazione). Questo è il punto di passaggio tra porzione addominale e pelvica.
  2. PORZIONEPELVICA:
    a. MASCHIO →
    - Primo tratto: nella parete pelvica laterale incrocia vasi ipogastrici, vasi e n. otturatore, a. ombelicale, a. vescicali, linfonodi ipogastrici.
    - Medialmente: rivestito da peritoneo poggia su cavo pelvico che lo separa dal retto
    - Pavimento pelvico: va avanti e medialmente per raggiungere la vescica.
    - In avanti incrocia il dotto deferente, si insinua tra la faccia anteriore delle vescichette seminali e la parete vescicale.
    b. FEMMINA→
    - Primo tratto: nella parete pelvica laterale incrocia vasi ipogastrici, margine libero ovaia (delimita la fossa ovarica) e padiglione tubarico.
    - Pavimento pelvico: penetra nel legamento largo, incrocia a. uterina. si dirige verso il collo dell’utero.
    - Plessi venosi uterovaginali e vescicovaginale.
    - Incrocia il fornice laterale della vagina e giunge alla vescica.
  3. PORZIONE VESCICALE: nello spessore della parete vescicale con direzione obliqua in basso e medialmente. L’orifizio o meato uretrale è limitato lateralmente da una ripiegatura della mucosa: VALVOLA DELL’URETERE. Questa non è una vera e propria valvola ma uno sfintere funzionale che in condizioni normali evita il reflusso di urina.
17
Q

URETERI descrizione macroscopica

A

Lume del tubo appiattito in senso anteroposteriore, diametro medio di 4-7 mm, ma non uniforme→ci sono 3 ISTMI (restringimenti fisiologici):
- Istmo superiore (colletto)→ilo renale;
- Istmo inferiore→flessura marginale;
- Restringimento vescicale→sbocco nella vescica.

18
Q

URETERI descrizione microscopica

A

La parete è formata da 3 tonache:
1. MUCOSA: si solleva in pieghe longitudinali che scompaiono con la distensione.
EPITELIO DI TRANSIZIONE e LAMINA PROPRIA formata da connettivo fibroelastico e attraversata da vasi e fasci di fibre nervose. Talvolta ci sono linfociti.
NB: non c’è la sottomucosa.
2. MUSCOLARE: spessore omogeneo, fatta di fasci di cellule muscolari lisce con tanto connettivo che si organizzano in uno strato longitudinale interno e uno circolare esterno. Rende possibili i movimenti peristaltici.
3. AVVENTIZIA: t. connettivo lasso con sottili fibre elastiche, contiene vasi e n. Nella porzione intramurale dell’uretere contiene fasci di miocellule e prende il nome di GUAINA DELL’URETERE.

19
Q

URETERI vascolarizzazione, innervazione e drenaggio

A

Arterie→da a. renale (porzione addominale)→a. URETRALE SUPERIORE
→da a. iliaca interna (porzione pelvica)→a. URETRALE INFERIORE
→da a. genitale, aorta addominale, a. iliaca comune, a. vescicale inferiore, a. uterina→a. URETRALI BREVI.

Vene→Scaricano in alto nella v. RENALE e nel PLESSO VENOSO PERIRENALE, nella porzione intermedia nella v. GENITALE, nella porzione inferiore nella v. ILIACA INTERNA.

INNERVAZIONE
Con fibre:
- Visceroeffetrici:
simpatiche: a tonaca muscolare di arterie e arteriole; parasimpatiche: alla muscolatura della parete uretrale.
- Viscerosensitive:
simpatiche: (ultimi 3T e 1T) nei plessi aortico e renale;
parasimpatiche: (2-4 S) nei plessi ipogastrici sup/inf.
NB: le fibre nervose non sono necessarie per la propagazione della peristalsi (origina a livello della parete dei calici da particolari cellule con funzione di pacemaker), ma possono modulare la contrazione della tonaca muscolare.

DRENAGGIO LINFATICO
- Porzione addominale: l. lombaortici e l. iliaci comuni; - Porzione pelvica: l. ipogastrici.

20
Q

VESCICA origine embriologica

A

Dalla sepimentazione della cavità cloacale in particolare dalla parte superiore del seno urogenitale.

21
Q

VESCICA definizione, sito e funzione

A

Organo cavo muscolomembranoso impari. Ha pareti distensibili e aspetto diverso:
- Stato funzionale:
a. VUOTA: contorno triangolare a base posteriore. Faccia superiore concava verso l’alto, faccia inferiore convessa in basso.
b. PIENA: forma ovoidale con estremità più voluminosa inferiormente e asse maggiore obliquo in basso e indietro.
- Sesso: nella femmina è appiattita in senso anteroposteriore e sviluppata trasversalmente per la presenza dell’utero e della vagina davanti al retto che determinano una depressione alla base della vescica.

SITO
VUOTA: parete anteriore piccola pelvi, dietro sinfisi pubica, davanti utero nella femmina e retto nel maschio.
PIENA: sorpassa il margine superiore della sinfisi e va nella regione ipogastrica, addossata alla parete anteriore dell’addome.
Nel neonato è sempre sovrapubica e aderente alla parete addominale.

FUNZIONE –>Serbatoio dell’urina (capacità 250-350 ml).

22
Q

VESCICA rapporti

A
  1. DELLA BASE
    a. Maschio:
    - Porzione anteriore: prostata;
    - Porzione posteriore: vescichette seminali (lateralmente) e ampolle del canale
    deferente (medialmente), queste si riuniscono nel margine posteriore della prostata a
    formare il dotto eiaculatore.
    NB: vescichette seminali, condotti deferenti, trigono interseminale (tra ampolle deferenziali di DX e di SX) e prostata sono rivestite dalla FASCIA RETTO-VESCICALE: lamina fibrosa a forma quadrilatera tesa tra i m. elevatori dell’ano, sotto la vescica delimita posteriormente la loggia prostatica.
    b. Femmina:
    - Base: terzo superiore parete anteriore della vagina, fornice vaginale anteriore e collo
    dell’utero.
    - Tra porzione di base vescicale corrispondente al trigono e la vagina: SETTO
    VESCICOVAGINALE. 2. DEL CORPO
    - Faccia anteriore: sinfisi pubica, branche sup/inf del pube, m. otturatori interni (con t. cellulo-adiposo dello spazio prevescicale). Interposti vi sono leg. vescicali ant., plesso venoso pudendo e rami arteriosi. A vescica distesa si crea un rapporto con la parete addominale anteriore.
    - Faccia laterale: solo a vescica distesa, rapporto con cavo peritoneale laterovescicale, leg. ombelicale laterale, canale deferente (M) legamento rotondo dell’utero (F).
    - Faccia posteriore: peritoneo, anse del tenue e colon pelvico (M), faccia ant. dell’utero (F).
  2. DELL’APICE: leg. ombelicale mediano, sinfisi pubica, posteriormente anse del tenue.
23
Q

VESCICA mezzi di fissità

A
  1. FORMAZIONI LEGAMENTOSE:
    - L. vescicali anteriori: pari, fascetti fibrosi ricchi di miocellule. Collegano la faccia posteriore della sinfisi alla base della vescica (l. e m. pubovescicali). Tra di essi passano v. del plesso pudendo.
    - L. vescicali posteriori: solo nel maschio, pari. Collegano la base di vescica e la prostata a superficie laterale del retto. Delimitano il cavo rettovescicale.
    - L. ombelicale mediano: cordone fibroso dall’apice della vescica all’ombelico (è il residuo fibroso dell’uraco). È coperto dalla piega ombelicale mediana.
    - L. ombelicali laterali: 2 cordoncini fibrosi derivanti dall’obliterazione delle a. ombelicali che si fissano alle facce laterali della vescica. Determinano sul peritoneo le pieghe ombelicali mediali.
  2. FASCIA VESCICALE: è la porzione di fascia pelvica viscerale che riveste la vescica. Formata da t. connettivo sottoperitoneale sottile. Rinforzata da:
    - Posteriormente: fascia rettovescicale (M) e setto vescicovaginale (F);
    - Anteriormente: forma la FASCIA PREVESCICALE (lamina fibrosa triangolare con apice sull’ombelico e base su pavimento pelvico). Tra questa e la FASCIA TRASVERSALE (riveste internamente la parete ant. dell’addome) si crea lo SPAZIO PREVESCICALE (di retzius)→in alto si restringe, continua a lato della sinfisi nello spazio perivescicale e in basso è chiuso dal trigono urogenitale.
  3. PERITONEO:
    - Vescica vuota: riveste completamente la faccia superiore della vescica. In corrispondenza dei leg. ombelicale mediano e laterali forma le pieghe peritoneali mediali e mediana che delimitano le FOSSE SOVRAVESCICALI. Poi si riflette sulle pareti laterali della piccola pelvi formando il cavo laterovescicale. Posteriormente:
    -M: va sulla faccia anteriore del retto formando il cavo RETTOVESCICALE (di Douglas); -F: da faccia posteriore vescica a faccia anteriore dell’utero formando il cavo
    UTEROVESCICALE
    - Vescica piena: dalla faccia posteriore della parete anteriore dell’addome si riflette sulla parte superiore della faccia anteriore della vescica formando il CAVO PREVESCICALE. Poi sorpassa l’apice della vescica e scende sulle facce laterali e posteriore continuando sulle pareti laterali della piccola pelvi.
24
Q

VESCICA descrizione al taglio

A

Rivestita da mucosa viscerale.
A vescica vuota ha numerose pieghe anastomizzate, che si riducono con la distensione. Superficie interna a livello della base ha il TRIGONO VESCICALE (di Lieutaund), che agli angoli presenta 3 orifizi:
-MEATO URETRALE INTERNO (collo vescicale): punto più declive della vescica, circolare (F) o a semiluna (M);
-2 ORIFIZI URETRALI: fessure dirette obliquamente in basso in dentro e in avanti. Sono situate su ciascun lato su una PIEGA URETERICA (porzione intramurale degli ureteri) che si uniscono formando un rilievo continuo corrispondente alla base del trigono vescicale. Dietro la piega si trova una depressione ellittica (bassofondo della vescica).

25
Q

VESCICA descrizione microscopio ottico

A

Lo spessore della parete della vescica vuota è di 1,5 cm, si riduce a 0,3 cm a vescica piena. È formata da:
1. TONACA MUCOSA: liscia se vescica piena, con pieghe a vescica vuota, si compone di:
- Epitelio di rivestimento: urotelio; che continua con quello degli ureteri. Al microscopio elettronico il plasmalemma che riveste le cellule ad ombrello ha placche di attacco per i microfilamenti del citoplasma. In posizione apicale si trovano dei saccuoli originati dal Golgi.
- Lamina propria: non sollevata in papille, formata da t. connettivo denso con fibre elastiche. In uno strato più profondo, tranne a livello del trigono vescicale, c’è t. connettivo lasso (NB: no sottomucosa) che permette lo scorrimento. Non ci sono g.
2. TONACA MUSCOLARE: fasci intrecciati a miocellule con abbondante stroma connettivale ricco di fibre elastiche, forma il M. DETRUSORE DELLA VESCICA (minzione). È formata da 3 strati sovrapposti: strato interno (long.), strato medio o circolare (trasv.), strato esterno (long.).
- Strato interno (plessiforme): rete a maglie allungate longitudinalmente;
- Strato medio (circolare): avvolge trasversalmente la vescica, a livello del meato
uretrale si ispessisce formando il M. SFINTERE DELLA VESCICA.
o F: formato dai fasci circolari del m. detrusore e del m. trigonale;
o M: come la F ma vi si aggiunge una componente muscolare proveniente da stroma e capsula della prostata. Questo collare forma uno sfintere preprostatico che chiude il collo vescicale durante l’eccitazione.
- Strato esterno (longitudinale): fasci di miocellule longitudinali che continuano in avanti con i m. pubovescicali, in dietro con i muscoli rettovescicali (solo nel maschio).
3. AVVENTIZIA: t. connettivo fibroso denso (fascia vescicale).
4. SIEROSA: rivestimento peritoneale (solo nell’apice e parte del corpo).

26
Q

VESCICA vascolarizzazione, innervazione e drenaggio

A

Arterie→A. ILIACHE INTERNE→A. VESCICALI SUPERIORI E INFERIORI →Piccoli rami da a. otturatorie, a. pudende interne, a. rettali medie, a.
vescicodeferenziali, a. vescicoprostatiche (M), a. uterine, a. vescicovaginali (F). Tutte si ramificano e anastomizzano in corrispondenza della superficie esterna della vescica formando una RETE ARTERIOSA PERIVESCICALE, che con dei piccoli rami si approfondisce nello strato profondo della lamina propria.
Vene→formano reti nella lamina propria e tonaca muscolare, si raccolgono in un PLESSO VENOSO PERIVASCOLARE→PLESSO PUDENDO e PLESSO VESCICOPRSTATICO (M) o VESCICOVAGINALE e UTEROVAGINALE (F).

INNERVAZIONE
Da SNA con fibre:
- SIMPATICHE: da neuromeri T10-L2, attraversano plessi celiaco e mesenterico per
arrivare al plesso ipogastrico con il quale scendono nella pelvi; fibre noradrenergiche a
m. del trigono e sfintere.
- PARASIMPATICHE: da rami anteriori nn. 2/4S, che formano il plesso pelvico, la cui
porzione anteriore forma il plesso vescicale; fibre effettrici colinergiche che vanno al m. detrusore, fibre viscerosensitive, che trasportano stimoli sensibilità dolorifera.
DRENAGGIO LINFATICO
- Formano una rete linfatica perivescicale da cui emergono tronchi linfatici efferenti che vanno nei l. iliaci interni ed esterni.
- Lungo il loro decorso vi sono l. pre-laterovescicali.
- Sono in connessione con quelli della prostata, vescichette seminali, ampolle
deferenziali (M), con uretra e vagina (F).

27
Q

URETRA definzione e sito e fnzione

A

Canale muscolomembranoso impari e mediano, ultimo tratto delle vie urinarie. Diversa nei due sessi.
SITO Dalla vescica con il meato uretrale interno e termina aprendosi con il meato uretrale esterno.
FUNZIONE Permette lo svuotamento della vescica tramite minzione.

28
Q

URETRA origine embriologica

A

Dalla sepimentazione della cavità cloacale, in particolare dalla parte inferiore del seno urogenitale. Nella femmina forma direttamente l’uretra definitiva, nel maschio dà origine solo alla porzione urinaria, la parte restante deriva dal seno urogenitale.

29
Q

URETRA MASCHILE sito

A

Dall’apiceanterioredeltrigonovescicalefinoallasommitàdelglandedelpene. Lunghezza media 18-20 cm. Decorre prima nella pelvi circondata dalla prostata, piega in avanti formando la curva sottopubica, attraversa il pavimento pelvico, anteriormente alla sinfisi il condotto cambia decorso: va in basso descrivendo la curva prepubica (cambia se pene eretto) percorre tutta la lunghezza del pene e si apre all’ esterno.

30
Q

URETRA MASCHILE rapporti

A
  • Attraversa la prostata (la separa anteriormente dallo sfintere striato dell’uretra, plesso venoso pudendo e sinfisi, lateralmente dal plesso v. vescicoprostatico e m. elevatore dell’ano, posteriormente da fascia rettovescicale e intestino tenue.)
  • Attraversailtrigonourogenitalecircondatadam.sfinterestriatodell’uretra.Harapporti con leg. trasverso del perineo, vasi del pene, retto (separati dal trigono rettouretrale).
  • G. bulborettali.
  • Entra nel corpo spongioso, incrocia la radice dello scroto.
  • Decorre tra i due corpi cavernosi del pene.
31
Q

URETRA MASCHILE descrizione macroscopica

A

Divisa in segmenti:
- PORZIONE PELVICA (tra origine e trigono urogenitale)
- PORZIONE PERINEALE (nel perineo anteriore, fino all’inizio della parte
libera del pene)
- PORZIONE PENIERA (parte libera del pene)
1.URETRA PROSTATICA→porzione più dilatata (max 13 mm), compresa tra due restringimenti (sfintere preprostatico sopra e sfintere striato dell’uretra sotto). Nella parte posteriore ha un rilievo (collicolo seminale) le cui estremità continuano in una piega mediana detta cresta uretrale che continua fino all’uretra membranosa dove si biforca. Ai lati del collicolo decorrono i seni prostatici e si aprono i dotti eiaculatori, sulla sua estremità si apre l’orticolo prostatico (residuo dei dotti di Muller). L’uretra prostatica ha un ruolo importante nell’eiaculazione (accumula lo sperma).
2. URETRA MEMBRANOSA → breve (1,5 cm) tratto nel diaframma urogenitale.
3. URETRA SPONGIOSA → cilindrica, ha diametro uniforme (8mm) ha 2 dilatazioni
- All’inizio: fossa del bulbo (ampolla uretrale); vi si trovano gli orifizi dei dotti escretori delle g. bulborettali (di Copwer);
- Verso la fine: fossa navicolare (dotata di valvola). Lungo il suo decorso si aprono sbocchi di g. uretrali.

32
Q

URETRA MASCHILE descrizione microscopica

A
  • TONACA MUCOSA: elastica con urotelio fino allo sbocco dei dotti eiaculatori, epitelio cilindrico fino a fossa navicolare, epitelio pavimentoso con cellule ricche di glicogeno fino al meato uretrale esterno dove l’epitelio uretrale trapassa nell’epitelio pavimentoso cheratinizzato che riveste il glande. L’ epitelio poggia su una lamina propria di connettivo denso con fibre elastiche e accumuli di linfociti.
    Nelle pareti dell’uretra spongiosa si trovano le G. URETRALI: g. tubuloalveolari che
    secernono muco ad azione lubrificante.
  • TONACA MUSCOLARE (nella parte spongiosa sostituita da t. erettile) ha due
    componenti:
  • LISCIA: in uno strato longitudinale interno e uno circolare esterno particolarmente
    sviluppato nella porzione iniziale dove forma lo sfintere liscio.
  • STRIATA: formata da m. sfintere striato esterno che continua nei m. bulbocavernosi.
    Il m. sfintere striato ha 3 porzioni (prostatica, triangolare, bulbouretrale) e con la sua contrazione esercita il controllo volontario sul riflesso della minzione.
33
Q

URETRA MASCHILE funzione

A

Dà passaggio solo all’urina nel tratto iniziale (uretra urinaria) e anche allo sperma per il resto della sua lunghezza (uretra comune).

34
Q

URETRA MASCHILE vascolarizzazione, innervazione e drenaggio

A

Arterie→all’uretra prostatica→a. rettale media e a. prostatica;
→all’uretra membranosa→a. pudenda interna, a. rettale media;
→all’uretra spongiosa→a. pudenda interna, a. spongiosa, a. uretrali, a. dorsale del pene.
Vene→plesso sotto la mucosa che scarica in→plesso v. pudendo e vescicoprostatico, v. profonde del pene.

INNERVAZIONE N. PUDENDO→innervazione somatica sensitiva e motrice per m. sfintere striato;
PL. PELVICO → PL. PROSTATICO E CAVERONOSO del pene → innervazione viscerale simpatica e parasimpatica.

DRENAGGIO Rete nella lamina propria tributari di l. iliaci interni (1), l. esterni (2) e l. inguinali (3).

35
Q

URETRA FEMMINILE sito e rapporti

A

Condotto della lunghezza di 3-5 cm. Inizia dall’apice anteriore del trigono vescicale, attraversa il pavimento pelvico al quale è fissata con il diaframma urogenitale, ha un decorso obliquo in basso e in avanti e si apre nella parte anteriore del vestibolo della vagina davanti all’orifizio vaginale, dietro il glande del clitoride.
RAPPORTI
- Anteriori: plesso v. pudendo, trigono urogenitale, radici del clitoride, unione dei bulbi del vestibolo;
-Laterali:plessopudendo,m.pubococcigeo,corpicavernosidelclitoride.
-Posteriori:pareteanteriorevagina,dallaqualeèseparatatramitesettouterovaginale.

36
Q

URETRA FEMMINILE descrizione macroscopica e al taglio

A
  • Calibro ineguale, più ampia nel tratto intermedio (8mm);
  • Forma fusara e dilatabile;
  • L’orifizio uretrale esterno è circondato da fossette mucose di cui 2 corrispondono allo sbocco dei dotti parauretrali. Dietro il meato si trova il tubercolo vaginale (estremità inferiore della colonna vaginale anteriore)
  • Divisa in: PARTE PELVICA e PARTE PERINEALE.

DESCRIZIONE AL TAGLIO
Superficie interna con sottili pieghe longitudinali che scompaiono con la distensione fatta eccezione per la CRESTA URETRALE sulla parete posteriore.

37
Q

URETRA FEMMINILE descrizione microscopica

A
  • TONACAMUCOSA:epitelio:nellaprimaporzioneurotelio,poipavimentosocomposto. Lamina propria: t. connettivo denso con fibre elastiche e piccole g. uretrali mucose di tipo acinoso composto. Profondamente è formata da t. connettivo lasso e contiene il plesso venoso che si spinge nella tonaca muscolare formando il corpo spongioso dell’uretra.
  • TONACA MUSCOLARE: con 2 componenti:
    oLiscia profonda: strato longitudinale interno e uno circolare esterno che forma lo
    sfintere liscio dell’uretra (in continuazione con lo sfintere vescicale);
    oStriata superficiale: forma lo sfintere striato dell’uretra, in basso circonda anche la
    vagina.
38
Q

URETRA FEMMINILE vascolarizzazione, innervazione, drenaggio

A

Arterie→a. vescicali inferiori, a. vaginali, a. pudende interne.
Vene→sboccano in alto nel PLESSO V. PUDENDO e VESCICOVAGINALE, in basso nelle V. DEGLI ORGANI ERETTILI.

INNERVAZIONE
N. PUDENDO→innervazione somatica, motrice e sensitiva;
PL. PELVICO→innervazione viscerale.

DRENAGGIO LINFATICO
L. ipogastrici e l. iliaci esterni (1) e l. inguinali (2).

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Q

APPARATO URINARIO origine embriologica

A

Il mesoderma intermedio alla fine della 3^ settimana si isola dal mesoderma circostante formando da ciascun lato un CORDONE NEFROGENO. I cordoni formano 3 abbozzi che si susseguono nel tempo e in direzione cranio-caudale per formare i reni.
1. PRONEFRO: nella regione cervicale il cordone si segmenta trasversalmente formando i nefrotomi (transitori). Ogni
nefrotomo si trasforma in una vescicola che va ad unirsi a quella sottostante dando origine a un dotto pronefrico
longitudinale.
2. MESONEFRO: nella regione toraco-lombare si formano delle vescicole che si allungano formando dei tubuli. Questi
confluiscono nel residuo del dotto pronefrico formando il DOTTO MESONEFRICO (di Wolff), che entra in rapporto con dei ciuffi di capillari formando delle provvisorie capsule di Bowman. Alla metà del 2^ mese il mesonefro appare come un organo ovoidale sporgente nella cavità celomatica e con una già discreta attività funzionale. Comincia a regredire verso la 7^ settimana. Nel maschio dà origine all’epididimo e al canale deferente, nella femmina scompare.
3. METANEFRO: verso la 6^ settimana la porzione caudale del cordone nefrogeno detta BLASTEMA METANEFROGNEO, viene raggiunto dal DIVERTICOLO METANEFRICO (uroterico) che ha un’estremità superiore dilatata (pelvi primitiva). Il blastema si organizza in vescicole che da un lato si connettono a un glomerulo vascolare e dall’altro al tubulo collettore. * Dalla pelvi primitiva → tubuli che penetrano nel blastema metanefrogeno → DOTTI COLLETTORI.
* Sepimentazione della cloaca → seno urogenitale → in alto dà la VESCICA, in basso l’URETRA primitiva.