Apparato genitale maschile Flashcards

1
Q

TESTICOLI definizione e sito

A

Organi pari di forma ellissoidale, di consistenza molle-elastica e colorito azzurrognolo.

SITO
- Sotto al pene, fra le radici delle cosce. Contenuti nel sacco scrotale e appesi all’estremità inferiore dei funicoli spermatici.
- Sono molto mobili e la loro posizione è legata allo stato di contrazione/rilassamento del m. cremastere e della borsa scrotale.
- Separati dal setto scrotale (sx più in basso del dx).

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Q

TESTICOLI descrizione macroscopica

A
  • FACCIA MEDIALE pianeggiante verso il setto scrotale;
  • FACCIA LALTERALE convessa, coperta posteriormente dall’epididimo;
  • MARGINE ANTERIORE convesso;
  • MARGINE POSTERIORE rettilineo, sormontato dall’EPIDIDIMO che dà l’attacco al
    cordone spermatico. Qui si trova l’ilo del testicolo (condotti efferenti, vasi e nervi);
  • POLO SUPERIORE coperto dall’epididimo. Presenta l’appendice del testicolo
    (sporgenza), residuo del dotto paramesonefrico;
  • POLO INFERIORE appuntito dà l’attacco al legamento scrotale che lo collega al fondo
    della borsa scrotale.
    Contenuti in una cavità rivestita da una membrana sierosa: TONACA VAGINALE PROPRIA (deriva da diverticolo peritoneo-vaginale), formata da:
  • Epiorchio (foglietto viscerale): aderisce alla tonaca albuginea. Dal margine anteriore del testicolo riveste la faccia laterale, l’epididimo, la faccia mediale del testicolo, leg. scrotale e leg. funicolospermatico;
  • Periorchio (foglietto parietale): nella parete interna del sacco scrotale formata dalla tonaca vaginale comune.
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3
Q

TESTICOLI descrizione microscopica

A

TONACA ALBUGINEA:
- Membrana resistente e inestensibile che avvolge il testicolo.
- T. connettivo fibroso denso con fasci collagene intrecciati in piani paralleli alla superficie dell’organo. (Più in superficie ci sono fibrocellule muscolari per tenere uno stato di tensione, in profondità ci sono fibre elastiche).
- Superficie esterna rivestita da epiorchio: epitelio pavimentoso semplice (mesotelio), che aderisce alla tonaca con una lamina propria connettivale.
- Superficie profonda vascolarizzata dalla quale partono i SETTI TESTICOLARI, che dividono il testicolo in logge piramidali con base verso l’albuginea, si riuniscono in corrispondenza del mediastino cioè l’ilo del testicolo (contiene tubuli anastomizzati: rete testis).
STROMA: scarso t. connettivo lasso che circonda i tubuli seminiferi e contiene vasi, nervi ecc. contiene inoltre le cellule di Leydig.
CELLULE INTERSTIZIALI (di LEYDIG):
- Origine celomatica, svolgono attività endocrina e costituiscono nell’insieme la ghiandola interstiziale del testicolo.
- CARATTERISTICHE CITOLOGICHE: voluminose, nucleo grande con cromatina dispersa e uno o più nucleoli. Citoplasma vacuolizzato con goccioline lipidiche, granuli pigmentati e formazioni cristalline di natura proteica (cristalli di Reinke). REL sviluppato e mitocondri numerosi con creste tubulari.
- Sotto lo stimolo della gonadotropina ipofisaria LH, producono ormoni androgeni (stimolano la spermatogenesi agendo sulle cellule di Sertoli e determinano la comparsa dei caratteri sessuali secondari). Diffondono testosterone nell’interstizio che raggiunge tutti i tessuti legato a proteine carrier.
PARENCHIMA:
- Ogni lobulo contiene 1-4 TUBULI SEMINIFERI→condotti lunghi fino a 70 cm con andamento sinuoso e due estremità che sboccano nei tubuli retti e quindi nella rete testis.
- I tubuli sono delimitati da una lamina propria formata da 3 strati:
1. Interno con strato di collagene;
2. Intermedio con stati di cellule MIOIDI (tanti filamenti citoplasmatici, caveole e componenti proteiche tipiche delle cellule muscolari lisce. Hanno attività contrattile e favoriscono lo spostamento degli spermatozoi), sono intervallate da lamelle connettivali;
3. Esterno di fibroblasti intervallati da lamelle connettivali.
- Dentro la lamina propria c’è l’epitelio germinativo con:
a. CELLULE DI SOSTEGNO (Sertoli)→derivano dall’epitelio celomatico, in numero costante nell’adulto, si trovano su tutto lo spessore dell’epitelio seminifero. CARATTERI CITOLOGICI:
- Base aderente alla lamina basale con emidesmosomi;
- Apice sfrangiato fino al lume del tubulo;
- Contorni irregolari per rapporti con le cellule germinali;
- Nucleo voluminoso in sede basale con invaginazioni nell’involucro,
- Nucleolo con 2 masserelle di cromatina;
- Citoplasma acidofilo con gocce lipidiche e corpo cristalliforme vicino al nucleo;
- REL e Golgi sviluppati;
- Collegate tra loro da giunzioni serrate che formano la BARRIERA EMATO-TESTICOLARE
(mantiene il gradiente di ioni, piccole molecole, proteine tra sangue e fluido tubulare). FUNZIONI:
- Sono il tramite mediante il quale gli ormoni gonadotropici e steroidei agiscono sul
differenziamento delle cellule germinali, garantiscono il normale svolgimento della spermatogenesi e la liberazione degli spermatozoi nel lume del tubulo, hanno inoltre un’attività fagocitaria.
- Producono sostanze per la sopravvivenza delle cellule germinali, come proteine trasportatrici (androgen binding protein, transferrina), proteasi e inibitori, fattori di crescita metaboliti e fattori che regolano la produzione ormonale, ormone anti mulleriano (embriogenesi).
b. CELLULE GERMINALI: in strati (4-8) che dagli strati basali verso il lume del tubulo hanno cellule in uno stadio differenziativo più avanzato. Le fasi di maturazione sono:
1. (Sotto la barriera emato-testicolare in nicchie circondate da cellule di Sertoli) moltiplicazione per mitosi delle cellule germinali staminali e degli spermatogoni→ spermatociti primari

→ SPERMATOCITI DI ORDINE (attraversano barriera emato-testicolar vanno nel versa adluminale)

  1. SPERMATOGONI A (forma poliedrica, poco citoplasma e organelli, nucleo con cromatina dispersa)
    - As: cellule staminali che possono sia duplicarsi, autorinnovandosi, che dare origine a:
    - Apr: spermatogoni paired che si dividono formando catene di spermatogoni detti:
    - Aal: spermatogoni allineati che differenziano in A1, A2, A3, A4 e alla fine in:
  2. SPERMATOGONI INTERMEDI che diventeranno: 3. SPERMATOGONI B

    la ee nte
    2
    SPERMATOCITI DI 1° ORDINE
    Cellule più grandi nella linea seminale:
    - Nucleo voluminoso, citoplasma con molti
    mitocondri;
    - Compiono la prima divisione meiotica con
    metafase divisa in 5 stadi:
  3. Leptotene:cromosomiamazzetto;
  4. Zigotene: appaiamento cr. omologhi e inizio
    crossing over;
  5. Pachitene: accorciamento cromosomi
    appaiati;
  6. Diplotene:separazionecr.;
  7. Diacinesi:distaccocompletodeicr.Omologhi.
    Seguono l’anafase e la telofase che portano alla formazione di:
    → SPERMATOCITI DI 2° ORDINE
    Con 23 cromosomi. Dopo la 1° divisione meiotica le cellule diminuiscono di volume e si spostano verso il centro dei tubuli seminiferi. Inizia la 2° divisione meiotica che porta alla formazione degli:
    → SPERMA ROTONDI Con corr cromosomico aploide.
    Non si divid ma va incontro spermiogene
  8. (Nel compartimento adluminale) divisione riduzionale degli spermatociti di 1° ordine e divisione degli spermatociti di 2° ordine→spermatidi aploidi
  9. (Negli strati più superficiali dell’epitelio seminifero) SPERMIOGENESI: eventi differenziativi che portano gli spermatidi a diventare spermatozoi. I principali fenomeni che avvengono sono:
    - Condensazione del materiale nucleare;
    - Formazione dell’acrosoma per fusione di microvescicole derivanti dal Golgi;
    - Formazione del flagello da uno dei due centrioli che migra al polo opposto del
    nucleo;
    - Migrazione dei mitocondri verso la coda per formare la guaina mitocondriale;
    - Riduzione del citoplasma (eliminato come corpo residuo e fagocitato dalle cellule
    di Sertoli).
    Gli spermatidi che completano il differenziamento perdono i rapporti con le cellule di Sertoli e cadono nel lume dei tubuli (spermiazione) formando così gli SPERMATOZOI.
    Nell’epitelio seminifero si riconoscono:
    - Ciclo dell’epitelio seminifero: intervallo di tempo che separa due generazioni di
    spermatogoni A1;
    - Onda dell’epitelio seminifero: asincronia con cui gli spermatogoni A1 si differenziano
    in tratti diversi nel tubulo, questo garantisce che vi sarà costantemente una quota di tubuli in cui si ha la spermiazione e quindi garantisce la produzione costante di spermatozoi.
    Dopo la spermiazione gli spermatozoi sono liberi nei tubuli seminiferi, ma immobili e non atti alla fecondazione. Vanno verso i tubuli retti e la rete testis grazie ad un’attività peristaltica e maturano nell’epididimo. La capacitazione (capacità fecondante) viene acquisita nelle vie genitali femminili.
    c. SPERMATOZOI CARATTERI CITOLOGICI:
    - 40 milioni/ml di sperma;
    - Mobili grazie al flagello (velocità 3 mm/min);
    - TESTA: con nucleo (rivestito da una doppia membrana senza pori contenente
    cromatina addensata) e acrosoma (con materiale glicoproteico ed enzimi litici);
    - CODA: divisa in;
    - Collo;
    - Parte intermedia: formata da assonema (struttura 9+2) e guaina mitocondriale, che
    si estende fino all’anulus;
    - Parte principale: assonema e 9 fibre esterne rivestite da una guaina fibrosa.
    - PARTE TERMINALE: solo assonema e membrana plasmatica.
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4
Q

TESTICOLI funzione

A

Producono cellule germinali nei tubuli seminiferi e secernono ormoni sessuali con le cellule interstiziali.

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5
Q

TESTICOLI vascolarizzazion, innervazione e drenaggio

A

Arterie→aorta addominale→A. TESTICOLARE (decorre lungo il funicolo spermatico fornendo rami per il canale deferente e l’epididimo, raggiunge il margine posteriore del testicolo dove dà rami terminali che vanno ai setti e ai lobuli).
→rami dell’a. deferenziale e a. cremasterica.
Vene→V. TESTICOLARI SUPERFICIALI e PROFONDE si raccolgono in grossi tronchi nel margine posteriore dell’organo, raccolgono le v. dell’epididimo e vanno nel funicolo spermatico dove si anastomizzano formando il PLESSO PAMPINIFORME → V. TESTICOLARE→VCI (a dx), V. RENALE SX (a sx).

INNERVAZIONE

Nervi → dal plesso CELIACO (simpatico) e DEFERENZIALE (parasimpatico), seguono il decorso dei vasi e formano un PL. TESTICOLARE.

DRENAGGIO LINFATICO
- Da lacune a ridosso dei tubuli seminiferi nei setti e nella tonaca albuginea→margine
posteriore del testicolo, seguono il decorso dell’a. testicolare→L. PRE-PARAORTICI. - I l. del periorchio sono tributari dei l. inguinali.

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6
Q

TUBULI RETTI e RETE TESTIS definizione e sito

A

SITO Testicolo.
Uno o più tubuli seminiferi confluiscono nei tubuli retti che sono l’inizio delle vie spermatiche.
Decorrono nel mediastino e confluiscono tutti anastomizzandosi nella rete testis.

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7
Q

TUBULI RETTI e RETE TESTIS struttura

A

TUBULI RETTI: canalicoli rivestiti da epitelio cubico.
RETE TESTIS: canalicoli scavati nel t. connettivo del mediastino testicolare. Epitelio variabile da squamoso, cubico o colonnare.
Dalla rete testis nascono dei condotti efferenti che emergono dal testicolo e si immettono nel condotto dell’epididimo formandone la testa. Questi condotti hanno cellule cilindriche spesso ciliate con funzione di riassorbimento di liquidi o soluti attraverso pinocitosi.

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8
Q

EPIDIDIMO definizione, sito

A

Organo pari, forma allungata. Dimensioni 5x1x0,5.
Addossato al margine posteriore e al polo superiore di ciascun testicolo, contenuto nella tonaca vaginale propria.

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9
Q

EPIDIDIMO rapporti

A

Corpo → vasi e n. del testicolo, canale deferente.

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10
Q

EPIDIDIMO descrizione macroscopica

A

Diviso in:
- TESTA→estremità superiore ingrossata, aderisce al testicolo grazie ai condotti
efferenti e alla rima di riflessione della rima di riflessione tra eporchio e
periorchio (può esserci in posizione craniale un’appendice dell’epididimo);
- CORPO → porzione intermedia cilindrica, separato dal testicolo dal seno
dell’epididimo, è rivestito da epiorchio;
- CODA→continua nel canale deferente, raggiunge il polo inferiore del testicolo
al quale è connesso con t. connettivo lasso. È collegato anche alla borsa scrotale tramite leg. scrotale.

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11
Q

EPIDIDIMO descrizione microscopica

A

a testa è divisa in lobuli detti CONI VASCOLOSI contenenti un condottino efferente che origina dalla rete testis, si avvolge fino alla base del cono, forma un’ansa, risale e con gli altri condottini confluisce nel CONDOTTO DELL’EPIDIDIMO (forma corpo e coda dell’epididimo).
CONDOTTI EFFERENTI: formati da una lamina propria di t. connettivo denso, con fibrocellule muscolari lisce e fibre elastiche, ed epitelio di rivestimento cilindrico semplice ripiegato in creste. Tra le cellule cilindriche si trovano:
- Elementi ciliati: sulla superficie libera hanno un ciuffo di ciglia che battono verso il condotto dell’epididimo favorendo la progressione del contenuto luminale;
- Elementi non ciliati: citoplasma chiaro, vacuolizzato, Golgi sviluppato, lisosomi e granuli di lipofuscina abbondanti. Sono coinvolte sia nella secrezione che nell’assorbimento.
CONDOTTO DELL’EPIDIDIMO: formato da 3 strati sovrapposti:
1. Tonaca mucosa→epitelio di rivestimento bersaglio di ormoni androgeni. È
formato da:
- Cellule cilindriche superficiali: connesse da giunzioni, hanno stereociglia
formate da microvilli. Nucleo allungato con cromatina dispersa, Golgi, mitocondri e lisosomi abbondanti. Sono coinvolte nell’assorbimento e nella secrezione (si vedono microvescicole nel versante apicale).
- Cellule basali: forma poliedrica, citoplasma chiaro povero di organelli con piccole gocce lipidiche;
- Lamina basale.
2. Tonaca muscolare→miocellule con disposizione circolare, si ispessisce verso la
coda. A livello della testa e del corpo le miocellule sono sede di contrazione
peristaltiche per far progredire il contenuto luminale.
3. Tonaca avventizia→sottile e fibrosa, continua con il t. connettivo intertubulare
che deriva dalla tonaca albuginea.

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12
Q

EPIDIDIMO funzione

A

Riceve gli spermatozoi dal testicolo, li accumula e si occupa della loro maturazione (acquistano motilità).

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13
Q

EPIDIDIMO irrorazione, innervazione e vascolarizzazione

A

Arterie → A. TESTICOLARE, A. DEFERENZIALE→ ARTERIE PER L’EPIDIDIMO: anastomizzate a livello della coda.
Vene → V. DELLA TESTA DELL’EPIDIDIMO→ PL. PAMPINIFORME
→V. del corpo e della coda→PL. POSTERIORE
Nervi→dal PL. TESTICOLARE

DRENAGGIO Insieme ai linfatici del testicolo vanno ai L. PRE-PARAORTICI.

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14
Q

CONDOTTI DEFERENTI definizione e sito

A

Vasi muscolari (circondati da muscolatura liscia), che collegano gli epididimi dx e sx ai dotti eiaculatori per veicolarvi lo sperma.

SITO
Dopo la coda del condotto dell’epididimo, risale medialmente al corpo dell’epididimo, continua nel cordone spermatico attraverso il canale inguinale, decorre nella cavità pelvica fino alla prostata dove si unisce al dotto delle vescichette seminali per formare il condotto eiaculatore.

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15
Q

CONDOTTI DEFERENTI decorsi e rapporti

A

Diviso in:
- PARTE TESTICOLARE: ha un decorso sinuoso addossato alla faccia posteromediale
della coda e del corpo dell’epididimo circondato da t. connettivo lasso, rami dell’a.
testicolare, radici pl. pampiniforme.
- PARTEFUNICOLARE:condecorsorettilineoentraafarpartedelfunicolospermatico
insieme a vasi deferenziali e al plesso nervoso. Scende verso la borsa scrotale.
- PARTE INGUINALE: penetra nel canale inguinale decorrendo obliquamente, in alto e
lateralmente fino al suo orifizio interno.
- PARTE ADDOMINOPELVICA: entra nella cavità addominale nel connettivo
sottoperitoneale. All’uscita dal canale inguinale descrive una curva a concavità mediale, incrocia vasi epigastrici inferiori, iliaci esterni e percorre la parete laterale della piccola pelvi, costeggia la vescica (n. e vasi otturatori, vescicali) incrocia in avanti l’uretere, va verso la prostata e vi converge con il controlaterale.

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16
Q

CONDOTTI DEFERENTI descrizione macroscopica

A

Calibro 2-3 mm, lunghezza 40 cm.
- Dilatato verso la base della prostata dove forma l’AMPOLLA DEFERENZIALE. - Superficie esterna liscia e regolare (nell’ampolla è mammeolata).

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17
Q

CONDOTTI DEFERENTI descrizione microscopica

A

La parete è formata da:
- TONACA MUCOSA: sollevata in pieghe longitudinali (si distendono se il lume è
dilatato). Epitelio simile a quello dell’epididimo con cellule cilindriche con stereociglia e attività secretoria. Cellule basali poliedriche. Lamina propria spessa formata da t. connettivo denso ricco di fibre elastiche.
- TONACAMUSCOLARE:spessa,formatada3stratidimuscolaturaliscia(longitudinali interno e esterno, trasversale intermedio). Vi sono abbondanti fibre nervose con terminazioni adrenergiche e colinergiche che garantiscono attività peristaltica.
- AVVENTIZIA: t. connettivo denso con fibre elastiche e fibrocellule muscolari lisce. Riccamente vascolarizzato e innervato.

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18
Q

CONDOTTI DEFERENTI vascolarizzazione, innervazione e drenaggio

A

Arterie→A. VESCICOLODEFERENZIALE→A. PER IL CONDOTTO DEFERENTE
→Rami A. RETTALE SUP/MEDIA, A. VESCICALE INFERIORE→Tratto ampollare

Vene→PLESSO PAMPINIFORME, nel tratto terminale PL. VESCICOLOPROSTATICO
Nervi→PL. IPOGASTRICO→PL. DEFERENZIALE
Linfatici→tributari dei L. ILIACI ESTERNI (tratto funicolare e inguinale), L. ILIACI INTERNI (tratto addominopelvico)

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19
Q

FUNICOLI o CORDONI SPERMATICI definizione e sito

A

Peduncoli pari dei testicoli di 1 cm di diametro.

SITO
Dal margine posteriore di ciascun testicolo all’orifizio interno del canale inguinale (14 cm). Decorre in parte nello scroto e in parte nel canale inguinale. (A questo livello possono formarsi ernie inguinali).

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20
Q

FUNICOLI o CORDONI SPERMATICI descrizione macroscopica

A

Contengono:
- CANALE DEFERENTE (con v. a. n. deferenziali);
- A. TESTICOLARE;
- V. TESTICOLARI: con l’anastomosi di un plesso anteriore e uno posteriore formano il plesso
pampiniforme;
- A. SPERMATICA ESTERNA: va agli involucri del funicolo;
- VASI LINFATICI: provengono dal testicolo e vanno ai linfonodi pre-paraortici;
- NERVI: n. genitofemorale, n. cremasterico, pl. Testicolare;
- LEGAMENTO VAGINALE;
- M. CREMASTERE INTERNO.

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21
Q

FUNICOLI o CORDONI SPERMATICI descrizione microscopica

A

Sono rivestiti, dall’esterno all’interno da:
- FASCIA CREMASTERICA: lamina connettivale che riveste la porzione scrotale del funicolo
staccandosi dalla fascia del m. obliquo esterno.
- M. CREMASTERE: riveste la porzione inguinale e scrotale del funicolo staccandosi dai m.
obliquo interno e m. trasverso dell’addome.
- TONACA VAGINALE COMUNE: lamina connettivale ricca di fibre elastiche che deriva dalla
fascia trasversale.

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22
Q

CONDOTTI EIACULATORI definizione e sito

A

Brevi dotti pari che collegano le ampolle deferenziali e le vescichette seminali all’uretra. (Lunghezza 2-2.5 cm)

SITO
Tra fondo della vescica e la prostata all’inizio. Penetrano nella prostata a livello del suo ilo e la percorrono. Tragitto obliquo in basso, avanti e in dentro. Terminano nell’uretra prostatica con 2 orifizi.

23
Q

CONDOTTI EIACULATORI descrizione macroscopica

A

Forma di cono allungato, dilatati nel tratto iniziale (seno eiaculatorio) e assottigliati a livello dello sbocco dell’uretra dove si trova solo una piccola dilatazione circoscritta (ampolla).

24
Q

CONDOTTI EIACULATORI descrizione microscopica

A

La parete è formata da:
- TONACA MUCOSA: ha infossamenti più o meno profondi separati da creste. Epitelio
cilindrico semplice nelle fosse, stratificato nelle pieghe.
- TONACA MUSCOLARE: ridotta con fasci di miocellule in varie direzioni. - AVVENTIZIA: connettivale, solo nella parte iniziale.

25
Q

CONDOTTI EIACULATORI vascolarizzazione e
innervazione

A

Uguale a quella della prostata

26
Q

VESCICHETTE SEMINALI definizione e sito

A

Organi pari (2) ghiandolari cavi di forma allungata, possono essere considerati diverticoli delle ampolle deferenziali. Organi androgeno-dipendenti

SITO
Piccola pelvi, sopra la prostata tra la base della vescica e il retto.

27
Q

VESCICHETTE SEMINALI descrizione macroscopica

A
  • Forma conica, appiattite in senso anteroposteriore.
  • Dimensioni: lunghezza 5-8 cm, larghezza 2,5 cm, spessore 1,5 cm, capacità: 3-6 ml. - Superficie irregolarmente lobata.
  • Fondo diretto in alto in dietro e esternamente.
  • Apice unito alle ampolle deferenziali per dare origine al CONDOTTO EIACULATORE.
28
Q

VESCICHETTE SEMINALI descrizione microscopica

A

Ogni vescichetta è formata da un DOTTO A FONDO CIECO (10-15 cm) ripiegato su se stesso su cui si aprono DIVERTICOLI AMPOLLARI. Il lume del dotto e i diverticoli sono ripieni del prodotto dell’epitelio: proteine, fruttosio, sorbitolo, acido citrico, prostaglandine per mantenimento degli spermatozoi.
La parete è formata da:
- TONACAMUCOSA:epiteliodirivestimentocilindricosemplice,aspettoreticolatoper
la presenza di pieghe anastomizzate. Cellule secernenti con granuli acidofili verso l’apice (dotato di corti microvilli), nucleo intermedio, citoplasma con mitocondri lisosomi e granuli di lipofuscina che aumentano con l’età.
- TONACA MUSCOLARE: ben rappresentata, formata da uno strato circolare interno e uno longitudinale esterno. Ha un ricco plesso di fibre nervose con cellule gangliari.
- AVVENTIZIA:stratoperifericodit.connettivoconmoltefibreelastiche.

29
Q

VESCICHETTE SEMINALI funzione

A

Producono la parte liquida dello sperma.

30
Q

VESCICHETTE SEMINALI vascolarizzazione, innervazione, drenaggio

A

Arterie→rami delle A. VESCICOLODEFERENZIALI, A. VESCICALI INF, A. RETTALI MEDIE Vene→Plesso sulla faccia posteriore→PL. VESCICOLOPROSTATICO
Nervi→dal PL. IPOGASTRICO
LINFATICO–>Comunicazioni tra linfatici prostata, vescichette seminali, vescica e condotti deferenti. I linfatici formano prima delle reti locali e si scaricano nei L. ILIACI INTERNI, L. DEL PROMONTORIO e alcuni nei L. ILIACI ESTERNI.

31
Q

VESCICHETTE SEMINALI rapporti

A
  • Aderiscono alla parete posteriore della base della vescica (fascia vescicale);
  • Tra il loro fondo e la parete vescicale si interpongono gli ureteri;
  • Posteriormente → retto (fascia retto-vescicale), peritoneo del cavo
    rettovescicale di Douglas;
  • Medialmente→ampolle deferenziali;
  • Lateralmente→plesso v. prostatico.
32
Q

PROSTATA definizione e sito

A

Organo solido, impari e mediano, forma di castagna con base in alto e apice in basso. Ha componenti ghiandolari e fibromuscolari.

SITO
Piccola pelvi. Circonda la prima porzione dell’uretra, nella quale durante l’eiaculazione riversa il succo prostatico con numerosi dotti escretori.

33
Q

PROSTATA raporti

A
  • Faccia vescicale→collo della vescica;
  • Faccia anteriore→sinfisi pubica;
  • Faccia posteriore→ampolla rettale;
  • Superfici inferolaterali → m. elevatore dell’ano, (interposto si trova il pl. venoso
    vescicoprostatico);
  • Apice→diaframma urogenitale.
34
Q

PROSTATA descrizione macroscopica

A

Si compone di g. periuretrali e g. prostatiche proprie.
Si distinguono diverse facce:
- FACCIA VESCICALE (base superiore): forma triangolare, presenta il punto di
penetrazione dell’uretra, posteriormente ha una doccia trasversale: ILO DELLA PROSTATA dove penetrano i dotti eiaculatori.
- FACCIA ANTERIORE: uniformemente convessa, si trova dietro la sinfisi pubica (separate da circa 2 cm dove ci sono pl. nervoso pudendo e rami delle a. pudende).
- FACCIA POSTERIORE: obliqua in basso e in avanti, percorsa da un solco mediano originato da un approfondimento della capsula della prostata che la divide in un LOBO LATERALE DX e SX. Si trova davanti all’ampolla rettale.
- SUPERFICI INFEROLATERALI: arrotondate.
- APICE (basso): circonda l’uretra nel suo punto d’uscita dalla prostata. Caratteristiche:
- Consistenza duro-elastica, colorito grigio-rossastro;
- Cresce nella pubertà raggiungendo 8-10 g di peso e dimensioni di h: 3 cm, l: 4 cm, s:
2,5 cm.
- Nella vecchiaia può andare incontro a ipertrofia aumentando di volume e dando
difficoltà nella minzione.
- Rivestita da una guaina fibrosa: FASCIA PROSTATICA che contiene il pl. venoso
prostatico ed è un addensamento della fascia pelvica.
- In alto è fissata alle ossa pubiche con i leg. puboprostatici, verso l’apice si unisce con
la fascia superficiale del m. sfintere striato dell’uretra, m. trasverso profondo e il centro tendineo del perineo. La superficie posteriore della fascia è detta FASCIA RETTOVESCICALE, continua in alto sulla superficie posteriore delle vescichette seminali, dei dotti deferenti ed eiaculatori fino al pavimento del cavo del Douglas, in basso si fissa al centro tendineo del perineo, lateralmente al leg. vescicale posteriore.
- Sotto la fascia pelvica viscerale è presente la CAPSULA DELLA PROSTATA sulla superficie posteriore si approfonda formando un setto mediano che prosegue con la cresta uretrale, si approfonda anche con vari setti fibromuscolari che avvolgono il parenchima ghiandolare.

35
Q

PROSTATA descrizione al taglio

A

Divisa in lobuli in base alla distribuzione di ghiandole e ai rapporti con gli organi: -LOBO ANTERIORE (davanti uretra)→poche ghiandole di piccolo volume; -LOBO MEDIO (tra uretra e dotti eiaculatori)→può essere privo di ghiandole; -LOBO LATERALE DX;
-LOBO LATERALE SX.

36
Q

PROSTATA descrizione al microscopio ottico

A

a. PARENCHIMA: 30-50 g. tubuloalveolari ramificate → DOTTI ESCRETORI molto ramificati→SENI PROSTATICI dell’uretra prostatica. Ogni g. forma un lobulo a forma conica e apice verso l’uretra, separato dal contiguo da invaginazioni della capsula prostatica. Gli adenomeri hanno lume molto ampio e contengono un secreto con corpi amilacei o concrezioni prostatiche. EPITELIO DOTTO ESCRETORE: vicino all’uretra: cilindrico stratificato;
distalmente: cilindrico semplice.
EPITELIO ADENOMERI: cilindrico con granuli secretori apicali e abbondante RER
basale.
b. STROMA: m. liscio circonda adenomeri e dotti escretori. Contraendosi determina lo
svuotamento dell’organo durante l’eiaculazione.

37
Q

PROSTATA funzione

A

Produce la parte liquida dello sperma, insieme alle vescichette seminali.

38
Q

PROSTATA vascolarizzazione, innervazione e drenaggio

A

Arterie→A. VESCICALI INFERIORI e piccoli rami da A. PUDENDE INTERNE, A. RETTALI MEDIE, A. OTTURATORIE che formano una rete superficiale da cui originano i rami che affondano nell’organo.
Vene→V. PROSTATICHE, VESCICALI→2 PL. V. VESCICOLOPROSTATICI su ciascun lato della ghiandola→V. ILIACHE INTERNE

Nervi→dal PL. IPOGASTRICO. Ricco plesso con formazioni gangliari, presenta inoltre terminazioni sensitive e corpuscoli di Pacini.

DRENAGGIO Comunicazioni tra linfatici prostata, vescichette seminali, vescica e condotti deferenti. I linfatici formano prima delle reti locali e si scaricano nei L. ILIACI INTERNI, L. DEL PROMONTORIO e alcuni nei L. ILIACI ESTERNI.

39
Q

GHIANDOLE BULBOURETRALI definizione e sito

A

2 corpiccioli sferoidali nel peritoneo anteriore.
SITO
Nello spessore del diaframma urogenitale, sopra la fascia inferiore, lateralmente all’uretra membranosa, circondate da fasci del m. sfintere striato dell’uretra (quando si contrae le spreme).

40
Q

GHIANDOLE BULBOURETRALI descrizione macroscopica

A
  • Diametro: 1 cm;
  • Superficie lobulata;
  • Consistenza dura, colorito giallastro;
  • Il loro dotto escretore emerge dalla faccia inferiore, va avanti e medialmente attraversa
    la fascia inferiore del diaframma urogenitale e dopo circa 3 cm sbocca nell’uretra cavernosa.
41
Q

GHIANDOLE BULBOURETRALI descrizione microscopica

A

Avvolte da una sottile capsula fibromuscolare da cui partono setti che suddividono il parenchima in lobuli irregolari.
LOBULO: contiene adenomeri tubuloalveolari→dotti escretori→dotto principale EPITELIO:
- Adenomeri: pavimentoso semplice;
- Dotti escretori: pavimentoso stratificato con cellule cilindriche mucoidi, nucleo spostato verso la base e citoplasma vacuolizzato.

42
Q

GHIANDOLE BULBOURETRALI innervazione, vascolarizzazione, drenaggio

A

Arterie→da un ramo dell’A. PUDENDA INTERNA Vene→scaricano al PL. PUDENDO INTERNO Nervi→dal PL. IPOGASTRICO Linfatici→tributari dei L. ILIACI INTERNI

43
Q

PENE definizione e sito

A

Organo maschile della copulazione e minzione. SITO
Davanti alla borsa scrotale.

44
Q

PENE mezzi di fissità

A

Apparato sospensorio:
- LEGAMENTO FUNDIFORME
Origine = sopra sinfisi pubica, a livello della linea alba;
Inserzione = dorso del pene, si sdoppia in due lamine riconnesse in posizione ventrale. - LEGAMENTO SOSPENSORE
Origine = faccia anteriore sinfisi pubica; Inserzione = fascia del pene in basso.

45
Q

PENE descrizione macroscopica

A
  1. RADICE:
    - 2 CORPI CAVERNOSI (porzioni iniziali): nella branca ischiopubica, anteriormente alla
    tuberosità ischiatica originano medialmente una radice conica e una arrotondata, proseguono in avanti seguendo l’inclinazione della branca aderendo al periostio e sono avvolte dal m. ischiocavernoso omolaterale. Le loro superfici mediali convergono a livello dell’arcata sottopubica.
    - CORPO SPONGIOSO: tra le radici dei corpi cavernosi. Inizia come bulbo dell’uretra, regione rigonfia ricoperta dai m. bulbocavernosi e che aderisce al diaframma urogenitale. Nella faccia superiore è attraversato dall’uretra, dai dotti escretori delle g. bulbouretrali. Il bulbo continua nel corpo spongioso che a livello del margine inferiore della sinfisi pubica aderisce al solco tra i corpi cavernosi.
  2. CORPO: formato da tessuto erettile dei due corpi cavernosi e del corpo spongioso, forma cilindrica, rivestito da cute, misura (stato flaccido) 10 cm di lunghezza e 9 cm di circonferenza. Pende verticalmente dall’arcata sottopubica tra la radice delle cosce appoggiato allo scroto. Vicino al glande forma un restringimento (collo del pene). Durante l’erezione aumenta di volume, lunghezza e consistenza sollevandosi dallo scroto e avvicinandosi all’addome.
  3. GLANDE:estremitàdistaledelpene.ApeneflaccidoècopertodalPREPUZIO(piega cutanea), pene e prepuzio sono collegati dal frenulo del prepuzio. Ha superficie liscia, forma conica con arrotondato su cui si trova il meato uretrale esterno. Base tagliata obliquamente e contorno sporgente detto CORONA DEL GLANDE.
46
Q

PENE descrizione microscopica

A
  • CORPI CAVERNOSI→dal loro accollamento a livello dell’arcata sottopubica si forma un solco longitudinale (solco dorsale→v. dorsale profonda del pene, solco ventrale →corpo spongioso dell’uretra). Sono formati da:
  • Tonaca albuginea: membrana di fibre collagene disposte in uno strato longitudinale
    e uno circolare. Si assottiglia con l’erezione;
  • Tessuto cavernoso: formato da lacune sanguigne dette cavernule separate da
    trabecole. Le cavernule sono rivestite da endotelio non fenestrato e ricevono il sangue dalle a. elicine che a pene flaccido hanno lume occluso da cuscinetti e quindi non portano sangue. Il drenaggio delle cavernule avviene con v. che sono occluse a pene eretto e quindi provocano il ristagno del sangue (erezione).
  • CORPO SPONGIOSO→impari, mediano cilindrico e percorso dalla porzione spongiosa dell’uretra. Ha un’espansione alla radice, il BULBO, attraversato dall’uretra e dai dotti escretori e g. bulbouretrali. Al bulbo fa seguito la porzione media che si colloca nel solco formato dall’accollamento dei corpi cavernosi. All’estremità del pene il corpo si espande formando il GLANDE. Il corpo spongioso ha un’organizzazione simile ai corpi cavernosi con tonaca albuginea più sottile e cavernule più piccole.
    Le formazioni erettili sono rivestite dall’esterno all’interno da:
  • CUTE: sottile, mobile, pigmentata. Verso l’estremità libera del pene si ripiega su se
    stessa formando il prepuzio (la parte interna del prepuzio contiene g. che producono
    smegma);
  • SOTTOCUTE: composta da:
    a. TONACA DI DARTOS→superficiale con miocellule aderenti al derma;
    b. STRATO SOTTODARTOICO→profondo con t. connettivo lasso privo di adipe e che
    fa da piano di scivolamento della cute.
  • FASCIA DEL PENE: sottile lamina connettivale con fibre elastiche. Posteriormente si
    connette all’apparato sospensorio del pene con espansioni tendinee dei m. ischio e bulbocavernosi.
47
Q

PENE vascolarizzazione, innervazione e drenaggio

A

Arterie→A. PUDENDE INTERNE→A. DEL PENE per le formazioni erettili→A. PROFONDA DEL
PENE, A. BULBOURETRALE, A. URETRALE.
→A. PUDENDE ESTERNE, A. FEMORALI, rami terminali A. DEL PENE, A. DORSALI DEL PENE→agli involucri del pene.
Vene→sangue raccolto con sistemi profondi in cui:
- Rami perforanti e circonflessi dei corpi cavernosi e del corpo spongioso→V. DORSALE
PROFONDA (decorre nel solco dorsale del pene sotto la fascia peniena)→PL.
PUDENDO;
- V. profonde o centrali→V. PUDENDE INTERNE;
- V. URETRALI e V. BULBOURETRALI→PL. PUDENDO o V. PUDENDE INTERNE;
- Sangue degli involucri esterni→V. DORSALE SUPERFICIALE→V. GRANDE SAFENA.

INNERVAZIONE
Nervi→si dividono in:
-SUPERFICIALI: n. spermatico esterno, n. genitofemorale, ramo genitale n.
ileoinguinale e rami del n. PUDENDO. Le loro terminazioni sensitive sono corpuscoli
tattili di Meissner e corpuscoli genitali di Krause;
- PROFONDI: dal n. PUDENDO (attraverso n. dorsali del pene) e dai n. PERINEALI
PROFONDI.
Ricca innervazione:
a. SIMPATICA dal pl. ipogastrico→azione vasocostrittrice
b. PARASIMPATICA dal pl. sacrale→azione vasodilatatrice

DRENAGGIO LINFATICO
* Rete linfatica superficiale→collettori linfatici che seguono il decorso della v. dorsale superficiale→gr. SUPEROMEDIALE, L. INGUINALI SUPERFICIALI.
* Rete linfatica profonda: va dal glande→tronchi collettori che seguono la v. dorsale profonda→L. INGUINALI SUPERFICIALI.

48
Q

SCROTO definizione e sito

A

Sacco rivestito da cute che contiene i testicoli, epididimo e prima porzione del funicolo spermatico.

SITO
Sotto sinfisi pubica, tra la radice delle cosce, dietro il corpo del pene.

49
Q

SCROTO descrizione macroscopica

A

Forma e dimensioni variano con l’età, la temperatura, gli stati emotivi e febbrili. Nell’adulto ha forma ovoidale, nell’anziano piriforme. Si distinguono:
- ESTREMITÀ INFERIORE (fondo): slargata e libera;
- ESTREMITÀ SUPERIORE (radice): ristretta e aderente alla regione pubica;
- FACCIA ANTERIORE: con una doccia longitudinale (rafe). Rappresenta la linea di
saldatura delle pieghe genitali e scrotali nel periodo fetale. Continua in profondità con
il SETTO SCROTALE che divide una cavità dx e sx.
- FACCIA POSTERIORE: convessa, in alto continua con il peritoneo.

50
Q

SCROTO descrizione microscopica

A

Dall’esterno all’interno, la parete è formata da:
- CUTE: sottile, elastica, pigmentata e coperta di peli. Ha pliche trasversali che partono
dal rafe e vanno lateralmente. In profondità ci sono miocellule con apparato contrattile
poco sviluppato (dette miofibroblasti).
- SOTTOCUTE: formata a sua volta da:
oTONACA DARTOS (superficiale) con miocellule lisce orientate longitudinalmente e fascetti di fibre collagene e elastiche. Continua in avanti con quella del pene e indietro con quella del peritoneo;
oSTRATO SOTTODARTOICO (profondo) t. connettivo molto lasso che fa da piano di scorrimento della cute.
- FASCIA CREMASTERICA (tonaca spermatica esterna);
- M. CREMASTERE (tonaca eritroide);
- TONACA VAGINALE COMUNE (tonaca spermatica interna).

51
Q

SCROTO innervazione, vascolarizzazione e drenaggio

A

Vene → nella parete si forma una ricca rete → tronchi → V. GRADI SAFENE/FEMORALI/PUDENDE INTERNE.

INNERVAZIONE
Nervi→si dividono in:
- ANTERIORI: dal n. spermatico esterno del n. genitofemorale e dal ramo genitale del n.
ileoinguinale;
- POSTERIORI: dal n. perineale superficiale del n. pudendo;
- INFERIORI: dai rami perineali del n. femorocutaneo posteriore. La tonaca dartos ha innervazione simpatica e parasimpatica.

DRENAGGIO
Linfatici→fanno capo al gruppo SUPEROMEDIALE DEI L. INGUINALI SUPERFICIALI.

52
Q

ORGANI RUDIMENTALI ANNESSI ALL’APPARATO GENITALE MASCHILE

A

Sono residui di formazioni embrionali associati ai testicoli e alla prima parte delle vie spermatiche:
1. APPENDICE DEL TESTICOLO (iatide di Morgagni)→residuo estremità distale dotto di Muller, è un corpicciolo sferoidale attaccato al polo superiore del testicolo formato da t. connettivo lasso con vasi sanguigni e linfatici.
2. APPENDICE DELL’EPIDIDIMO→residuo del fondo cieco del dotto di Wolff, formazione peduncolata rotondeggiante o piriforme collegata alla testa dell’epididimo.
3. PARADIDIMO→residuomesonefriconeltrattoinizialedelfunicolospermatico,sopralatestadell’epididimo.È formato da un ammasso di canalicoli.
4. CONDOTTINI ABERRANTI→residui di mesonefro, piccoli condotti a fondo cieco connessi alla rete testis o al condotto dell’epididimo.

53
Q

SVILUPPO APPARATO GENITALE MASCHILE

A

1.Ispessimentolongitudinaledell’epiteliocelomaticotrailmesonefroelaradicedelmesenteredorsale→CRESTE GENITALI formate da un epitelio celomatico di rivestimento e cordoni sessuali immersi nel mesenchima.
2. LecrestegenitalivengonoinvasedalleCELLULEGERMINALIPRIMORDIALIchemigranodalsaccovitellino.
3. Alla7^settimana,dopolapenetrazionedellecellulegerminali,inizialadifferenziazione.
4. Cordoni sessuali→CORDONI TESTICOLARI che perdono il contatto con l’epitelio celomatico e cominciano ad
allungarsi. Si trasformano in TUBULI SEMINIFERI separati da sepimenti di mesenchima.
5. Le cellule epiteliali derivate dall’epitelio celomatico assumono funzione trofica→CELLULE DI LEYDIG che
secernono ormoni androgeni.
6. Estremitàdeitubuliseminiferi→TUBULIRETTIchesiconnettonoconunsistemacanalicolareformandolaRETE
TESTIS.
7. Iltesticoloaumentadivolumeeilmesonefrovaincontroainvoluzione.
8. Il dotto mesonefrico (→CONDOTTO DEFERENTE) prima dello sbocco nel seno urogenitale emette un diverticolo
che forma la VESCICHETTA SEMINALE.
9. Al3^mesedallaparteposterioredelsenosiformal’abbozzodellaPROSTATA.
10. Il dotto paramesonefrico regredisce, ne resta una piccola parte che forma l’orticolo prostatico.
11. Dallo sbocco dei dotti eiaculatori le vie spermatiche proseguono con le vie urinarie nell’URETRA (derivata dal seno
urogenitale).
12. L’apertura inferiore del seno urogenitale è delimitata da due pieghe che si uniscono formando il phallus (si
accresce formando il PENE e il GLANDE), ventralmente alla membrana urogenitale formano le pieghe urogenitali (si allungano spingendo in alto il phallus e si chiudono formando l’URETRA PENIERA), le quali esternamente presentano le cercini labioscrotali (aumentano di dimensioni e si uniscono formando lo SCROTO).
13. La borsa scrotale viene raggiunta dai testicoli che si abbozzano nella regione lombare e cominciano a scendere dal 3^ mese, spinti dal legamento genitoinguinale. A traversano gli strati muscolari dell’addome, passano nel tragitto inguinale e raggiungono la borsa scrotale intorno all’8^-9^ mese.