AGIRE SUL DNA: LE MICROBIOLOGIE Flashcards

1
Q

Definizione di biotecnologia

A

la biotecnologia è un insieme di scienze che si occupano delle tecnologie che utilizzano degli organismi viventi o delle molecole che producono per scopi agroalimentari, farmacologici e diagnostici per migliorare le condizioni di vita

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2
Q

che cosa sono le biotecnologie tradizionali

A

si tratta delle prime applicazioni di biotecnologie, quando ancora non si sapeva che si stavano utilizzando dei microrganismi, e sono ad esempio la produzione di alcool etilico a opera dei lieviti per bevande alcoliche e pane e la fermentazione del latte da parte dei lactobacilli per yogurt e formaggi.

vengono anche utilizzate per la selezione di animali e vegetali, per scegliere quelli più produttivi e adatti all’ambiente

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3
Q

scoperte importanti del 1900

A

1928 Fleming scopre la penicillina da una muffa del pane (il penicillum)

1952 Hersey e Chase capiscono che il materiale genetico è costituito da DNA

1953 watson e crick capiscono che il DNA ha una struttura a doppia elica

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4
Q

vie per ottenere un gene di interesse

A

ci sono 4 vie:

-ISOLARLO NELLA CELLULA CON DEGLI ENZIMI DI RESTRIZIONE è molto costoso e richiede molto tempo

-RETROTRASCRIVERLO A PARTIRE DALL’MRNA a partire dal mRNA, che deve codificare per la proteina ricercata, viene utilizzata la TRASCRITTASI INVERSA per sintetizzare una sequenza di DNA a singolo filamento. Viene poi utilizzata la DNA POLIMERASI per creare una catena complementare a quest’ultima così da formare DNA a doppio filamento, che rappresenta il gene ricercato.

-RICAVARLO DA UN FRAMMENTO DI DNA E DUPLICARLO CON PCR

-CREARLO PER SINTESI CHIMICA utilizzo la sintesi chimica per unire tutti i nucleotidi che formano il mio gene di interesse, è una pratica difficile e costosa

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5
Q

che cosa sono gli enzimi di restrizione

A

sono degli enzimi che vengono prodotti dai batteri per proteggersi dai virus batteriofagi, perchè vanno a disattivare il genoma virale tagliandolo in sequenze più piccole

nelle biotecnologie vengono utilizzati per tagliare il DNA in sequenze più piccole e per isolare i geni di interesse

sono delle vere e proprie forbici molecolari che vanno a tagliare il DNA tra il gruppo ossidrile nell’estremità 3’ e il gruppo fosfato nell’estremità 5’, in sequenze specifiche chiamate SITI DI RESTRIZIONE, che spesso sono palindrome

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6
Q

come vengono nominati gli enzimi di restrizione

A

gli enzimi di restrizione vengono riconosciuti grazie a delle sigle formate da:

-batterio di provenienza

-ceppo batterico particolare

-successione temporale di scoperta dell’enzima

ad esempio EcoRI proviene dal batterio Escherichia Coli ed è stato il primo ad essere scoperto

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7
Q

in che modo possono tagliare gli enzimi di restrizione

A

possono tagliare in due modi:

-IN MODO SIMMETRICO tagliando al centro della sequenza e producendo delle estremità piatte (blunt ends)

-IN MODO ASIMMETRICO tagliando in modo sfalsato e producendo delle estremità appiccicose (sticky ends)

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8
Q

che cosa utilizziamo per separare i frammenti di DNA

A

l’elettroforesi su gel

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9
Q

come funziona l’elettroforesi

A

l’elettroforesi va a separare i frammenti di DNA sfruttando il gruppo fosfato carico negativamente che quindi migrerà verso il polo positivo

all’interno della camera per elettroforesi è presente:

-una matrice di gel di agarosio, che presenta dei pozzetti che verranno caricati con il campione di DNA

-una slz salina per far sì che il flusso della corrente sia continuo

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10
Q

che cosa sono e a cosa servono le sonde molecolari

A

le sonde molecolari sono dei frammenti specifici di DNA o RNA marcati radioattivamente utilizzati per andare a localizzare un gene di interesse, perchè si legano solo ai tratti di DNA bersaglio che hanno sequenze complementari

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11
Q

che cosa utilizziamo per inserire il DNA esogeno in delle cellule ospiti

A

utilizziamo i vettori, che sono degli elementi genetici extracromosomici che possono trasportare DNA esogeno e mantenerlo stabile nella cellula ospite

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12
Q

caratteristiche dei vettori

A

i vettori devono:

-penetrare facilmente all’interno della cellula ospite

-essere stabili e compatibili con la cellula ospite

-replicarsi in modo autonomo rispetto al genoma della cellula ospite

-possedere siti di restrizione unici per ogni enzima di restrizione così da essere tagliato in un unico punto

-possedere dei geni marcatori così da riconoscere le cellule trasformate e ricombinanti (in genere vengono utilizzati i geni marcatori per la resistenza agli antibiotici)

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13
Q

che cosa sono i plasmidi

A

sono delle molecole circolari di DNA extracromosomico a doppio filamento, sono presenti naturalmente in alcune cellule batteriche e di lievito ma non sono indispensabili per la sopravvivenza della cellula, conferiscono però delle caratteristiche in più (resistenza agli antibiotici)

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14
Q

caratteristiche e svantaggi dei plasmidi

A

i plasmidi sono i vettori più utilizzati perchè:

-sono di piccole dimensioni

-possono essere presenti all’interno della cellula in numerose copie

-presentano un punto ORI (si duplicano autonomamente)

essendo piccoli però non possono ospitare frammenti più grandi di 10.000 nucleotidi

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15
Q

che cosa deve avere un plasmide

A

un plasmide deve:

-possedere un sito di restrizione unico, chiamato POLYLINKER, così da essere tagliato in un solo punto durante l’inserimento del DNA esogeno e non interrompere dei geni indispensabili per il plasmide

-deve disporre di geni marcatori che facciano riconoscere quali plasmidi sono ricombinanti e quali cellule hanno assorbito il plasmide ricombinato.
Spesso questi geni sono geni di resistenza gli antibiotici, così che basti far crescere le cellule in un terreno che presenta l’antibiotico per selezionare quelle resistenti.

un esempio di questi plasmidi è il pBR322 che è il primo plasmide artificiale, che presenta:
-un punto ori
-un sito polylinker
-un gene per la resistenza all’ampicillina
-un gene per la resistenza alla tetraciclina

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16
Q

quali sono gli altri vettori utilizzati oltre ai plasmidi

A

oltre ai plasmidi vengono utilizzati anche:

-I BATTERIOFAGI che sono virus che attaccano i batteri, per questo sono utilizzati solitamente per inserire DNA esogeno nelle cellule procariotiche e possono trasportare DNA esogeno in maggiori quantità rispetto ai plasmidi

-I COSMIDI che sono dei vettori ottenuti dall’unione di plasmidi e DNA fagico, possono trasportare DNA di grandi dimensioni e duplicarsi autonomamente

-I CROMOSOMI ARTIFICIALI BATTERICI (BAC) che sono vettori derivati dal fattore F presente nel batterio Escherichia Coli (un plasmide che dà la capacità di costruire un pilo sessuale)

-I CROMOSOMI ARTIFICIALI DI LIEVITO (YAC) sono vettori che possono trasportare grandi quantità di DNA e che possono essere inseriti in cellule di lievito.

17
Q

che cosa devono contenere i vettori di espressione

A

i vettori di espressione devono contenere gli elementi che regolano la trascrizione (da DNA a mRNA) e la traduzione (da mRNA a catene polipeptidiche):

-un gene promotore che innesca la trascrizione

-una sequenza che lega il ribosoma

-un gene terminatore che blocca la trascrizione

18
Q

che caratteristiche deve avere una cellula ospite

A

le cellule ospiti:

-devono fornire un ambiente adatto per il vettore

-devono essere in grado di riprodursi velocemente

-non devono produrre enzimi di restrizione

-devono poter crescere in vitro ed essere economiche

-non devono essere patogene per l’uomo

-non devono avere molte mutazioni

19
Q

quali cellule ospiti vengono utilizzate

A

vengono utilizzate:

-CELLULE BATTERICHE che però non possono esprimere proteine che hanno bisogno di modificazioni post-traduzionali

-LIEVITI che si duplicano molto rapidamente e sono molto facili da coltivare, ma non possono esprimere proteine che hanno bisogno della glicosilazione

-CELLULE DI INSETTO che hanno un costo ridotto e non sono infettabili da patogeni che colpiscono l’uomo, ma non possono attuare tutte le modifiche post-traduzionali che potrebbero servire

-PIANTE COME BIOREATTORI che non possono essere colpite da patogeni dannosi per l’uomo ed è quindi un sistema più sicuro e anche più proficuo perchè per portare la produzione su larga scala basta seminare altre piante

20
Q

metodi per trasferire il vettore all’interno di una cellula ospite

A

-TRASFORMAZIONE MEDIANTE SHOCK TERMICO le cellule sono immerse in una slz di ioni calcio a basse temperature, la temperatura viene poi alzata a 40°C e poi sotto zero, così da formare dei pori nella membrana cellulare che permettono l’entrata del vettore

-ELETTROPORAZIONE le cellule vengono sottoposte a una piccola scarica elettrica che provoca dei fori nella membrana che permettono l’ingresso del vettore

-METODO BIOLISTICO il vettore viene fatto aderire a delle nanoparticelle di oro o di tungsteno che vengono sparate attraverso la membrana da una pistola ad aria compressa (pistola genica)

-FUSIONE DI PROTOPLASTI (cellule vegetali senza la parete) i protoplasti si fondono autonomamente, permettendo al DNA di ricombinarsi spontaneamente

-MICROINIEZIONE il vettore viene iniettato nella cellula attraverso un minuscolo tubicino di vetro

-TRASFEZIONE vengono utilizzati dei liposomi (sferette cave contenenti il vettore) che si fondono con la membrana plasmatica liberando il DNA nella cellula

-VIRUS APATOGENI vengono usati dei virus apatogeni che derivano dai retrovirus

21
Q

PCR

A

È utilizzata per creare molte copie di un filamento di DNA, avviene in un termociclatore:

-si denatura il DNA a 95°C per separare i due filamenti (si rompono i legami a idrogeno)

-ANNEALING la temperatura viene abbassata a 60°C per permettere ai primer di legarsi alle estremità del DNA stampo

-la temperatura è poi portata a 62°C così che la TAQ POLIMERASI aggiunga nucleotidi in direzione 5’–>3’