_7 lezioni e 1_2 sul cervello - Lez 1_ abbiamo un cervello (non tre) Flashcards
Il cervello infantile diventa così capace di costruire il proprio ambiente, distinguendo tra ciò che è rilevante per il suo bilancio corporeo e ciò che può essere trascurato. Gli scienziati chiamano questo ambiente «nicchia».
Ogni animale ha una nicchia, che crea mentre percepisce il mondo, compie movimenti convenienti e regola il proprio bilancio corporeo. Gli esseri umani adulti hanno una nicchia gigantesca, forse la più grande di tutte.
Questa è una forma di libero arbitrio, o perlomeno qualcosa che presumibilmente possiamo chiamare così. Possiamo scegliere a che cosa esporci. Quello che voglio dire è che potremmo non essere in grado di cambiare il nostro comportamento nella foga del momento,
ma ci sono buone probabilità che possiamo modificare le nostre previsioni prima della foga del momento. Con la pratica, si possono rendere alcuni comportamenti automatici più probabili di altri e si può avere un controllo sulle nostre azioni ed esperienze future più di quanto potremmo pensare.
un particolare cervello umano in un particolare corpo umano, cresciuto e cablato in una particolare cultura, produrrà un particolare tipo di mente. Non esiste un’unica natura umana, bensì molte.
Una mente è qualcosa che emerge da una trattativa tra il cervello e il corpo mentre sono circondati da altri «cervelli dentro corpi» che sono immersi in un mondo fisico e costruiscono un mondo sociale.
Notate il vostro battito cardiaco e il vostro respiro solo quando sono intensi o quando ci fate caso. Non notate quasi mai la vostra temperatura corporea, a meno che non sia troppo alta o troppo bassa. Il vostro cervello, tuttavia, attribuisce continuamente un significato a questo turbine di dati,
al fin di prevedere la prossima azione del corpo e soddisfare i suoi bisogni metabolici prima che insorgano. In mezzo a questa attività dentro di voi, accade qualcosa di miracoloso. Il cervello riassume ciò che sta succedendo nel vostro corpo in quel momento e voi sperimentate quella sintesi come stato affettivo.
nessun altro cervello animale può farlo: la realtà sociale è una capacità esclusivamente umana. Gli scienziati non sanno con certezza come i nostri cervelli l’abbiano sviluppata, ma sospettiamo che abbia qualcosa a che fare con un insieme di abilità che chiamerò le «cinque C»:
creatività, comunicazione, copiatura, cooperazione e compressione.
Il grande neurone non rappresenta tutti i segnali ricevuti dai neuroni più piccoli, ma li sintetizza, o comprime, riducendo la ridondanza. Dopo la compressione, il grande neurone può trasmettere efficientemente il riassunto ad altri neuroni.
Questo processo neurale di compressione si verifica su larga scala in tutto il cervello.
Nella corteccia, la compressione ha inizio con piccoli neuroni che trasportano dati sensoriali dagli occhi, dagli orecchi e dagli altri organi di senso. Alcuni previsti dal cervello, mentre altri sono nuovi. I nuovi dati sensoriali vengono trasmessi a neuroni più grandi e meglio connessi che li comprimono in riassunti
a neuroni ancor più grandi e ancor più connessi che comprimono quei riassunti e li trasmettono a neuroni ancor più grandi. Il processo continua fino a raggiungere le fitte connessioni della parte frontale del cervello, dove i neuroni più connessi di tutti creano il riassunto più generale, più compresso, di tutti.
il cablaggio della nostra corteccia cerebrale rende possibile la compressione che permette l’integrazione sensoriale; che consente l’astrazione, che a sua volta permette al nostro complessissimo cervello di elaborare previsioni flessibili basandosi sulle funzioni delle cose piuttosto che sul loro aspetto fisico.
Questa è la creatività e noi possiamo condividere tali previsioni per mezzo della comunicazione, della cooperazione e della copiatura. È così che le cinque C consentono al cervello umano di creare e condividere la realtà sociale.
Il nostro cervello non è il più grande del regno animale, e non è nemmeno il migliore in qualunque senso oggettivo del termine, ma è il nostro. È la fonte dei nostri punti di forza e di debolezza.
È ciò che ci dà la capacità di creare civiltà e anche quella di distruggerci a vicenda. È ciò che, semplicemente, imperfettamente e gloriosamente, ci rende umani.