Transmedia storytelling Flashcards
Processo di costruzione di un mondo finzionale verosimile che possa contenere diverse storie e che possa ospitare diversi personaggi, esperibile in modo immersivo e esplorabile da diversi media con un elevato livello di coerenza interna, osservabile da diverse prospettive
Worldbuilding
Media a cui si ha accesso 24/7 che forniscono accesso costante a informazioni e strumenti di comunicazione
Cloud media
Ponti tra i contenuti di un progetto transmediale, elementi connettivi che consentono all’utente di passare da un contenuto veicolato da una piattaforma a un altro contenuto veicolato da un’altra piattaforma
Bridge
I tre fattori che sono scatenati da un ARG ben strutturato nella psiche del giocatore
Attivazione cognitiva, mobilitazione esperienziale e apprendimento esperienziale
Meccanismo motivazionale che serve a alimentare la motivazione e a far sì che l’utente raccolga le sfide che gli vengono poste
Ricompensa
Bridge interno al mondo finzionale
Bridge diegetico
Bridge che stimola la decodifica
Bridge implicito. Oltre a essere un bridge è anche un attivatore culturale.
Il primo contenuto con cui l’utente si interfaccia e attraverso il quale inizia l’esperienza
Rabbit Hole
Quando viene definito il mondo finzionale?
Prima di definire l’atto drammaturgico dei personaggi, prima di definire la sceneggiatura del prodotto finzionale.
Caratteristica di un oggetto del mondo finzionale che può essere portato dal piano finzionale al piano reale.
Extractability
Elemento che vive nel mondo narrativo
Elemento diegetico
Attività coordinata fissata al raggiungimento di un obiettivo
Collaborazione
Attività spontanea non finalizzata al raggiungimento di un obiettivo, spesso nasce dai fan
Partecipazione
Quali sono gli elementi industriali legati all’attuale concezione di prodotto transmediale?
Organizzazione industriale, autorialità progettuale, produzione integrata e un pubblico interagente.
In che modo l’organizzazione industriale è diventato elemento fondamentale di un progetto transmediale?
Quando grandi industrie hanno incominciato a acquistare asset legati a media diversi e ad avere interessi incrociati su più piattaforme si sono iniziati a sviluppare progetti transmediali.
A cosa è legato il concetto di autorialità?
Alla creazione e cocreazione di un prodotto. Qualsiasi progetto transmediale è sviluppato con una direzione, non è casuale.
Può il pubblico contribuire all’autorialità di un progetto transmediale?
Si, sviluppando diversi prodotti fan made, oppure partecipando e creando contenuti inerenti al prodotto transmediale.
Cosa si intende per produzione integrata?
La collaborazione di diversi comparti per estendere il prodotto narrativo.
Chi teorizza e quando viene teorizzato il concetto di ipertestualità transmediale?
Marsha Kinder nel 1991, che non introduce ancora il termine transmedia storytelling ma introduce il concetto di ipertestualità transmediale in relazione ai personaggi transmediali
Chi e quando viene teorizzato il concetto di crossmedialità?
Jack Bouman nel 2003 nel report del progetto europeo ACTeN
Cosa si intendeva per crossmedialità prima che si fondesse al concetto di progetto multipiattaforma?
Un progetto di narrazione che utilizza diversi media a supporto di un tema specifico. Il concetto di crossmedialità nel tempo è diventato più simile a quello di progetto multipiattaforma venendo rimpiazzato dal concetto di transmedialità.
In cosa si distingue un progetto crossmediale, inteso nella concezione più vecchia, da un progetto multipiattaforma?
Nell’utlizzo delle diverse piattaforme. Un progetto multipiattaforma usa diverse piattaforme per adattare un solo contenuto.
Chi teorizzò il concetto di transmedia storytelling e quando?
Henry Jenkins nel 2003 nel libro ‘Transmedia storytelling’, e riprende poi il concetto nel libro ‘Cultura convergente’ del 2006.