TESSUTO EPITELIALE Flashcards

1
Q

Caratteristiche generali tessuto epiteliale

A

PRIVO DI VASI ma è importante che esso venga nutrito perciò il ricambio trofico avviene
per diffusione attraverso i vasi che
passano nel tessuto connettivo al
di sotto, il tessuto connettivo
infatti è altamente vascolarizzato.
All’interno dell’epitelio non sono
presenti i nervi ma possono
arrivare TERMINAZIONI NERVOSE, cioè
delle ramificazioni, i nervi rimangono al di sotto dell’epitelio. Inoltre è diviso dagli altri tessuti grazie alla MEMBRANA BASALE CONNETTIVA. Formato quasi esclusivamente da cellule, la
componente di matrice extracellulare è ridotta, quindi è composto prevalentemente da cellule in stretta adesione tra loro. Nascono dai 3 foglietti embrionali. Si divide in epitelio di rivestimento e ghiandolare.

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2
Q

epitelio di rivestimento

A

riveste tutte le superfici esterne e interne dell’organismo,
come ad esempio le cavità orali e urogenitali, la superficie dei vasi sanguigni e linfatici. EPIDERMIDE: il DERMA è il tessuto connettivo
sottostante all’epidermide, in questo caso individuiamo un epitelio PLURISTRATIFICATO; non c’è una divisione parallela tra epidermide e derma ma ci sono delle infiltrazioni. Più nuclei alla base dell’epidermide che vanno via via a
scomparire andando verso l’alto perché il meccanismo di rinnovo e di proliferazione avviene alla base e poi le cellule migrano verso l’alto, durante questa migrazione si riempiono di cheratine e a mano a mano che vanno verso l’alto muoiono e vanno a formare lo STRATO CORNEO. Le cheratine presenti all’interno delle cellule fanno sì che le cellule stesse siano legate tra di loro tramite i desmosomi e nonostante le cellule vadano incontro a morte lo strato corneo presenta delle cellule fortemente adese tra di loro. Solo le cellule alla base si connettono allo strato basale, le altre sono adese tra di loro. **
TONACHEee MUCOSE**: Le mucose non hanno un rivestimento ricco di CHERATINA perché la richiesta di protezione è minore ed è data dal muco. Il MUCO è un prodotto ricco di mucopolisaccaridi che è prodotto da ghiandole mucipare. MEMBRANA MUCOSA (dall’interno verso l’esterno)
TONACA MUCOSA
SOTTOMUCOSA
tessuto connettivo
MUSCOLARE
due strati lisci, uno longitudinale e uno circolare
SIEROSA VISCERALE
TONACHEE SIEROSE: rivestimento di organi come le pleure, il pericardio e il peritoneo e sono costituite da un epitelio pavimentoso detto MESOTELIO e da una sottostante lamina di tessuto connettivo. Le cellule hanno una struttura molto larga.
EPITELIO GHIANDOLARE: cellule adese tra di loro, con organizzazione apicale e una basolaterale:
- APICALE: parte a contatto con l’ambiente;
- BASALE o basolaterale: parte a contatto con l’interno dell’organismo.
Le ghiandole le distinguiamo in base ad alcune caratteristiche:
- Forma;
- Modalità di secrezione:
o ESOCRINO: prodotto all’esterno dell’organismo;
o ENDOCRINO: prodotto (ormoni) all’interno dell’organismo cioè
all’interno del sangue.

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3
Q

Funzioni tessuto epiteliale

A

PROTEZIONE
proteggono e ricoprono la superficie corporea e altre componenti da danni chimico-fisici, dall’invasione batterica e riducono la perdita di
acqua da parte dell’organismo. Se non avessimo l’epidermide avremmo una perdita di
acqua incompatibile con la vita;
TRASPORTO
assorbimento ed escrezione.
SECREZIONE
CELLULE CALICIFORMI (strutture ghiandolari unicellulari) che sono presenti a livello
respiratorio e devono produrre muco. GHIANDOLE MUCOSE E SIEROSE che producono
prodotti diversi poiché il muco ha una consistenza viscosa e densa invece il prodotto
sieroso è meno denso ed è ricco di proteine.
FUNZIONE TATTILE SENSORIALE
cellule provviste di recettori specifici per
esempio all’interno dell’orecchio (Organo del Corti) o a livello delle papille gustative;
CONTRATTILE
la contrattilità è presente nelle cellule secernenti che devono spingere il
contenuto delle ghiandole nel dotto apposito;
IMMUNITARIA
abbiamo le cellule di Langherans che hanno origine macrofagica
e che attuano una funzione immunitaria.

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4
Q

Organizzazione tessuto epiteliale

A

Due condizioni strutturali importanti
MEMBRANA BASALE CONNETTIVA
forma una struttura di supporto su cui le
cellule possono attaccarsi e che separa
l’epitelio dal tessuto connettivo sottostante,
la lamina basale si lega allo strato basale. Giunzioni ancoranti per rimanere a contatto con la lamina.

				Divide il tessuto epiteliale dalla lamina propria ed è formata da: LAMINA LUCIDA che ha un'aspetto fibrillare, LAMINA DENSA e LAMINA RETICOLARE. L'insieme della LAMINA LUCIDA E DENSA formano la LAMINA BASALE. 
	CELLULE ADIACENTI
		Il concetto alla base per la formazione dell’epitelio è che le cellule siano attaccate tra di loro e nei confronti della lamina basale, infatti ogni tessuto epiteliale poggia su un tessuto connettivo. Noi vediamo un distacco delle cellule epiteliali soltanto in condizioni patologiche.
ORGANI CAVI
	Dall'interno all'esterno, un organo cavo presenta: LUME centrale che è circondato da tessuto EPITELIALE, poi tessuto CONNETTIVO ossia la LAMINA PROPRIA E MUSCOLARIS MUCOSAE, queste 3 strutture formano la tonaca MUCOSA. Tonaca SOTTOMUCOSA formata da connettivo, tonaca MUSCOLARE e per finire tonaca AVVENTIZIA O SIEROSA che è connettiva.
ORGANI PIENI 
	Presentano una CAPSULA che è un tessuto connettivo che riveste esternamente e manda internamente dei setti per una suddivisione. Il PARENCHIMA è la parte funzionale dell'organo.
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5
Q

Epitelio paviemntoso semplice

A

è costituito da un SINGOLO STRATO di cellule piatte; si chiama MESOTELIO se ricopre i visceri e le cavità interne non comunicanti (cavità sierose) e si chiama ENDOTELIO se delimita il lume di vasi sanguigni e linfatici.
- Questo epitelio non è idoneo a resistere a sollecitazioni meccaniche e quindi la sua
funzione è quella di regolare la filtrazione e la diffusione. Presentano un nucleo schiacciato.
DOVEò
● alveolare (funzione di diffusione);
● della cavità peritoneale, pleurica, pericardica (funzione di rivestimento);
● dei reni (nella capsula del Bowman) e di alcuni tubuli renali (funzione di filtrazione). ● dei vasi sanguigni e linfatici (endotelio).
Caratteristica dell’endotelio
CAVEOLE: invaginazioni del plasma lemma dalla forma a fiasco, in grado di internalizzare molecole o particelle.
MESOTELIO
Forma una sorta di pellicola lucida attorno agli organi e si divide in un foglietto parietale e viscerale.
ENDOTELIO
riveste sia le cavità interne del cuore che l’interno dei vasi linfatici e sanguigni. A contatto con il lume. Nei capillari può essere a contatto con cellule chiamate PERICITI che hanno azione contrattile.

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6
Q

Epitelio cubico semplice

A

È formato da un singolo strato di cellule di forma cuboide. Il nucleo, a differenza di quello cilindrico, è al centro della cellula ed è di forma sferica.
DOVEò
Si trova nell’ovaio, riveste di follicoli della tiroide e nei dotti escretori delle ghiandole, precisamente riveste i dotti collettori del rene, delle ghiandole salivari, del pancreas.

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7
Q

Epitelio cilindrico semplice

A

epitelio SEMPLICE O NON CILIATO, tipico dell’intestino e dello stomaco che sulla regione
apicale contiene i microvilli che hanno funzione di aumentare la superficie per facilitare
l’attività di trasporto, oppure sterociglia.
- epitelio SEMPLICE CILIATO, lo troviamo nelle tube ovariche dove servono per indirizzare
l’ovocita oppure nell’apparato respiratorio: aiutano a buttar fuori il muco; anche a livello dell’utero. Le ciglia sono abbastanza visibili al microscopio e sono più grandi dei microvilli, inoltre le ciglia sono presenti sul dominio apicale.Il nucleo si può trovare alla base o al centro. Per quanto riguarda i MICROVILLI nel semplice non ciliato, a livello dell’intestino troviamo i VILLI INTESTINALI che formano delle invaginazioni all’interno del connettivo, dove troviamo le CRIPTE DI LIEBERKUHN.

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8
Q

Epitelio cilindrico pseudostrtificato

A

variante dell’epitelio cilindrico semplice CILIATO, il cui termine pseudostratificato sta ad indicare l’apparente presenza di piu strati di cellule ma in realtà è solo uno strato.

NON CILIATO, che lo troviamo nell'epididimo e nell'uretra. Presenta STEREOCIGLIA importanti da recettori.
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9
Q

Epitelio cubico stratificato

A

Nei dotti escretori, con poca attività secretoria e di assorbimento.

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10
Q

Epitelio di transizione

A

epitelio della VESCICA e la sua forma dipende dallo stato di riempimento o svuotamento della vescica; di fatto varia tra forma cubica a riposo e pavimentosa durante la sollecitazione. È un epitelio PLURISTRATIFICATO perché deve proteggere l’organismo dall’urina che è una sostanza
altamente tossica. Nell’epitelio di transizione la parte superficiale è caratterizzata da CELLULE OMBRELLIFORMI adibite alla protezione degli strati inferiori. Più verso l’interno notiamo CELLULE CLAVATE e poi BASALI.

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11
Q

Epitelio pavimentoso stratificato non cheratinizzato

A

in cui si osservano 3 strati:
- strato BASALE, ci sono le cellule che aderiscono allo strato basale, cellule per lo piu cubiche, giunzioni a desmosomi.
- strato SPINOSO, intermedio, giunzioni a desmosomi.
- strato SUPERFICIALE, ci sono cellule più allungate e mature che hanno concluso il
processo di differenziamento.Cellule appiattite, sempre con desmosomi.
Lo strato spinoso prende il suo nome dal fatto che in alcune preparazioni istologiche si notano questi prolungamenti che rappresentano ciò che rimane delle regioni di contatti dei vari desmosomi che tengono insieme le cellule. CARATTERSITICA IMPORTANTE: è che i nuclei sono presenti fino allo strato superficiale.

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12
Q

Epitelio pavimentoso stratificato cheratinizzato (epidermide)

A

sopporta abrasioni e l’essicazione da raggi ultravioletti (può portare ad eritema). Distinguiamo
4 tipi cellulari che costituiscono l’epidermide:
- CHERATINOCITI, cellule epiteliali ricche di cheratina che derivano dall’ectoderma.
- MELANOCITI, producono la melanina che dà la pigmentazione alla cute e fornisce
protezione nei confronti dei raggi UV, derivano dal neuroectoderma.
- CELLULE DI LANGHERANS, derivano dal mesoderma.
- CELLULE DEL MERKEL, legate ad attività sensoriale, derivano dal neuroesctoderma e si trovano nello strato basale. Come forma è molto simile a quelle dello strato basale. Funzione di scambio di messaggi. Presenta desmosomi. La cute riveste il corpo formando l’organo più esteso dell’organismo. Ha una superficie di estensione che nell’adulto equivale a circa 2 mq. Nell’epidermide, la componente epiteliale della cute, abbiamo più strati:
1) Strato BASALE: dove avvengono le divisioni
2) Strato SPINOSO: presente solo negli epiteli più spessi
3) Strato GRANULOSO: chiamato così perché le cellule si riempiono di
vacuoli
4) Strato LUCIDO: presente solo negli epidermidi più spesso
5) Strato CORNEO: costituito da cellule morte ma ancora legate insieme.
BASALE
Le cellule in questo strato, salgono man mano allo strato superiore effettuando delle evoluzioni. Unite alla membrana basale tramite EMIDESMOSOMI ma anche grazie alle INTEGRINE. Inoltre per quanto riguarda l’unione laterale tra le cellule, intervengono i DESMOSOMI e altri tipi di integrine.
SPINOSO
Unite le cellule tra di loro tramite DESMOSOMI. Qui troviamo anche MELANOSMI che derivano dai MELANOCITI. CHERATINOCITI producono l’involucrina che froma l’involucro cellulare corneificato.
GRANULOSO
Presenza di CHERATINOCITI uniti tra di loro tramite ZONULE ADERENTI e OCCLUDENTI. All’interno troviamo, GRANULI DI CHERATOIALINA che presentano PROFILAGGRINA, GRANULI DI LORICRINA.
LUCIDO
Tessuto di transizione e non è sempre indentificabile, ma è possibilie vederlo solo negli epiteli pavimentosi composti corneificati piu spessi. Cellule che non hanno nucleo e organuli.
CORNEO
I CHERATINOCITI si trasformano in CORNEOCITI, la cellula perde le caratteristica di cellule vive. Si divide in STRATO CORNEO COMPATTO ancora unito da desmosomi e STRATO CORNEO DISGIUNTO senza desmosomi.

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13
Q

Epidermide e derma

A

L’epidermide ha uno spessore che varia a seconda della regione del nostro
organismo, da 0.07-1 mm, ad 1 mm arriva nel palmo della mano e a 1,5 mm sotto i piedi.
In questa immagine possiamo osservare tutti gli strati sopraelencati; partendo dal
tessuto CONNETTIVO (in azzurro), si vede pian piano un aumento della cellularità, più
in basso le cellule sono più piccole mentre andando verso l’alto diventano più
distanziate e man mano più chiare (strato spinoso), quello lucido non è presente
perché ricordiamo che esso si trova solo nell’epidermide molto spessa, e poi in
rosso vediamo lo strato corneo.
L’interazione tra le cellule dello strato basale e la lamina basale è mediata da emidesmosomi (o contatti focali) costituiti
da integrine . L’interazione cellula-cellula è invece mediata dai desmosomi a livello laterale contenenti integrine α2β1 e α3β1.
Dopo le prime divisioni al livello basale le cellule iniziano a differenziare e le cheratine vengono sintetizzate in maniera
molto abbondante fino a rappresentare al termine del differenziamento
cheratinocitico circa l’85% delle proteine cellulari.

	DERMA
		Il derma è costituito da tessuto connettivo ed è ricco di vasi e nervi, questo è molto importante poiché l’epidermide non essendo vascolarizzata ha bisogno di ossigeno e micronutrienti che riceve dal derma. Il punto di ancoraggio tra il derma e l’epidermide è la MEMBRANA BASALE, che nella sua parte superiore si continua con la lamina basale che fornisce un legame robusto che unisce saldamente i due strati. Sotto la lamina c’è uno strato che è prodotto dalle cellule del derma, i fibroblasti. Il derma ha notevoli proprietà di resistenza e consistenza, grazie alla presenza di numerose fibre di collagene, ma fornisce anche una proprietà elastica alla cute rendendola capace di sopportare anche trazioni forti. Sarà meno densa la parte superficiale proprio al di sotto dell’epidermide dove deve appunto permettere il passaggio dei vasi, rispetto a quella più profonda che è più robusta.
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14
Q

Processo e differenziamento epidermide

A

L’epidermide nasce dalla parte BASALE e c’è una progressione delle cellule, dal
basso verso l’alto, finché queste non vanno incontro a morte programmata
(apoptosi) lasciando delle squame proteiche che corrispondono ai filamenti
intermedi di cheratina ancora legati dai desmosomi. All’interno dello strato SPINOSOS sono situate delle cellule denominate cheratinociti che producono dei granuli di secrezione chiamati granuli lamellari o cheratinosomi (formati da materiale di tipo lipidico), essi vanno a formare
una barriera impermeabile all’acqua; ci sono
inoltre delle proteine tipiche del
differenziamento dei cheratinociti a livello
spinoso come l’involucrina. Lo stato spinoso o
strato di Malpighi contiene anche i melanosomi
prodotti dai melanociti (producono melatonina
che poi viene rilasciata all’esterno attraverso
dei vacuoli, essi poi vengono fagocitati dai
cheratinociti, in questo modo avviene il
trasferimento della melanina dal melanocita al
cheratinocita).
Andando verso l’alto sono presenti altri granuli che evidenziano come la cellula produca altro materiale utile all’unificazione dell’epidermide. Lo strato successivo è il GRANULOSOS dove avremo granuli di cheratoialina ovvero
contenenti cheratoialina, fillaggrina e locrinina (proteine specifiche). Poi troviamo lo strato LUCIDO presente solamente dove l’epidermide è di un notevole spessore, anche qui abbiamo una proteina specifica (queste proteine sono prodotte anche in altri strati ma sono più rappresentative di uno stadio):
eleidina. Infine abbiamo lo strato CORNEO dove rimane la cheratina che è stata sintetizzata durante i vari strati di
differenziazione e alcune proteine prodotte negli strati finali di sintesi. A livello dello strato basale le divisioni mitotiche avvengono ad intervalli di uno o due giorni mentre i cheratinociti impiegano circa un mese per passare lo strato spinoso, differenziarsi in cellule dello strato
granuloso ed arrivare nella parte finale del loro differenziamento. Altri 14 giorni servono per attraversare lo strato corneo, quindi per dare luogo ad un ciclo completo da quando viene prodotta la cellula al livello dello strato basale a quando arriva allo strato corneo si impiega circa un mese e mezzo.

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15
Q

cellule caratteristiche dell’epidermide

A

MELANOCITI: Sono presenti nello strato basale. La melanina è rilasciata sotto forma di vacuoli e viene prodotta a partire dalla tirosina.
Quello che vediamo è il melanocita, con la caratteristica struttura con le lunghe digitazioni chiamati dendriti, e circonda circa una 30 di cellule. è da essi che vengono rilasciati i melanosomi fagocitati poi dai cheratinociti. Una volta che il vacuolo arriva ai cheratinociti, i melanosomi sono rilasciati nel citoplasma e si accumulano nella zona sopra al nucleo per proteggere il DNA dai raggi UV che
potrebbero creare dei danni al livello del DNA.
CELLULE DI LANGHERANS: Occupano lo strato spinoso. importanti per la difesa, hanno dei prolungamenti cellulari, che passano all’interno dell’epidermide e vengono a contatto con sostanze estranee che fagocitano e passano alle cellule del sistema immunitario per sviluppare una reazione difensiva. Non sono legate ad altre cellule ma possono spostarsi.
RECETTORI SENSORIALI: All’interno dell’epidermide
arrivano solo delle terminazioni di fibre sensitive, mentre recettori più complessi sono presenti al di sotto dello strato basale.
Ci sono recettori semplici che hanno una bassa soglia, e poi recettori con struttura più complessa che formano dei corpuscoli sensoriali: corpuscoli del Pacini e di
Meissner. Hanno una capacità di adattamento rapido, ovvero percepiscono i cambiamenti in tempi brevi. Altri tipi di corpuscoli sono quelli di Ruffini, che essendo ingombranti, sono posizionati più in profondità, e poi abbiamo le cellule di Merkel, che sono recettori
sensoriali di adattamento e grazie alle loro dimensioni più ridotte sono comprese nello strato epiteliale. Esse sono
singole cellule prive di una struttura di rivestimento, posizionate tra la lamina basale e lo strato basale dell’epidermide,
e sono direttamente in contatto con una terminazione nervosa. I Corpuscoli di Pacini, sono dei recettori, situati negli strati profondi di derma e ipoderma, che sentono la pressione e le vibrazioni attraverso la loro strutturazione: un insieme di lamelle concentriche circondate da una struttura connettivale che tiene l’insieme. Questa struttura circonda la terminazione nervosa
situata al centro. A fianco passano dei nervi e all’interno di questo corpuscolo c’è del liquido.

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16
Q

ciglia

A

Sono strutture mobili, la loro funzione è quella di permette il movimento di
fluidi extracellulari, esse si vedono anche singolarmente al microscopio ottico.
La forma standard delle ciglia è costituita da un’organizzazione di nove coppie
di microtubuli periferiche più una coppia centrale, questi non sono
indipendenti tra loro ma sono legati e stabilizzati da proteine, ad essi si associa
la presenza della dineina però essendo le ciglia legate dalla texina essa permette in presenza di ATP solamente il così detto colpo di frusta. Al sotto delle ciglia abbiamo il corpo basale che ha una struttura diversa
rispetto all’assonema, abbiamo delle triplette di microtubuli e al centro non c’è più la
doppia coppia microtubulare.

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17
Q

microvilli

A

I microvilli sono costituiti da filamenti di actina paralleli tra di loro collegati da connessioni trasversali, questi filamenti sono ancorati ad altri filamenti di actina in questo caso definiti corticali poiché situati
nella parte più esterna, essi sono trasversali alla superficie. All’interno un microvilli contiene da 30 a 40 filamenti di actina.

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18
Q

stereociglia

A

Sono anche loro costituiti da actina e sono presenti solo in alcune regioni come l’epididimo o l’orecchio.

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19
Q

giunzioni occludenti

A

sono impermeabili e consentono alle cellule epiteliali di funzionare come barriera fisica e chimica e sigillano ciascuna membrana a quelle delle due cellule adiacenti in modo da impedire il passaggio di molecole anche piccole nello spazio intercellulare. Inoltre, dato che le giunzioni occludenti sono localizzate nel punto più apicale tra celule epiteliali adiacenti, esse fungono da barriera alla diffusione di lipidi e proteine di membrana tra la porzione apicale e quella basolaterale della membrana plasmatica, mantenendo l’integrità di questi due domini.

20
Q

giunzioni aderenti

A

Sono piu robuste di quelle occludenti e servono a tenere insieme due cellule. Connettono il citoscheletro di una cellula con
quello delle cellule confinanti, consentendo a
gruppi di cellule di un epitelio di funzionare come una robusta unità strutturale. Si possono distinguere due tipi di giunzioni ancoranti: ZONULE aderenti o giunzioni aderenti, estese lungo tutto il perimetro cellulare, che stabiliscono contatti fra i filamenti di actina di cellule adiacenti; e le MACULE aderenti o desmosomi, che sono giunzioni circoscritte, “a moneta” che connettono i filamenti intermedi. Sebbene le giunzioni occludenti determinino la fusione delle membrane laterali adiacenti, tuttavia la loro resistenza agli stress meccanici è limitata, infatti sono le giunzioni aderenti a conferire un supporto strutturale ed una resistenza alla distruzione fisica
delle barriere epiteliali.

21
Q

giunzioni comunicanti

A

Le giunzioni comunicanti o gap junctions sono le uniche strutture cellulari conosciute che consentono il passaggio diretto di molecole da una cellula all’altra. Una giunzione gap è rappresentata dall’assemblaggio ordinato di 12 proteine (connessine) che formano un canale circolare transmembrana, denominato connessone, che si appaia esattamente con un canale simile posto sulla cellula adiacente permettendo il passaggio di piccole molecole e ioni. Sono dei canali non selettivi, per il passaggio di molecole a basso peso
molecolare, passano molecole segnale come ioni, così da equilibrare i segnali
fra cellule cosa molto importante se queste cellule devono funzionare in maniera sincrona, così che qualsiasi cambiamento di una cellula viene trasmesso alle altre. Costituite da sei CONNESSONI da una parte e sei dall’altra, sono legate le une alle altre con placche.

	DESMOSOMI
		lega in maniera ancora più densa le membrane, opponendo resistenza alla separazione tra cellule, infatti mentre le giunzioni aderenti sono collegate a filamenti di actina i desmosomi sono collegati ai filamenti intermedi che sono appunto più robusti e resisti.
			Il desmosoma ha una struttura elettrondensa molto più spessa, esso è come una piastra d’attacco all’interno del citoplasma che funge da collegamento tra le proteine d’interazione all’esterno e i filamenti intermedi all’interno. La piastra è formata da una serie di proteine che sono la placofilina e la placoglobulina che attraverso un adattatore che è la demsoplachina va a legare i filamenti intermedi, inoltre nella placca sono presenti ma sporgono attraverso la membrana all’esterno le desmogleina e la desmocolina.
	EMIDESMOSOMI
		Per le giunzioni cellula matrice abbiamo da una parte i contatti focali che sono strutture più semplici collegate all’actina e poi abbiamo l’emidesmosoma collegato ai filamenti intermedi, le integrine di queste due giunzioni entrano in contatto con le proteine della lamina basale
22
Q

desmosomi

A

lega in maniera ancora più densa le
membrane, opponendo resistenza alla
separazione tra cellule, infatti mentre le giunzioni aderenti sono collegate a filamenti di actina i desmosomi sono collegati ai filamenti intermedi che sono appunto più robusti e resisti.
Il desmosoma ha una struttura elettrondensa molto più spessa, esso è come una piastra d’attacco all’interno del citoplasma che
funge da collegamento tra le proteine d’interazione all’esterno e i filamenti intermedi all’interno. La piastra è formata da una serie di proteine che sono la placofilina e la placoglobulina che attraverso un adattatore che è la demsoplachina va a legare i filamenti intermedi, inoltre nella placca sono presenti ma sporgono attraverso la membrana all’esterno le desmogleina e la desmocolina.

23
Q

emidesmosomi

A

Per le giunzioni cellula matrice abbiamo da una parte i contatti focali che sono strutture più semplici collegate all’actina e poi abbiamo l’emidesmosoma collegato ai filamenti intermedi, le integrine di queste due giunzioni entrano in contatto con le proteine della lamina basale

24
Q

lamina basale

A

LAMINA BASALE
Quando parliamo di membrana basale si considera una struttura maggiore la cui componente veramente a contatto con la parte basale dell’epitelio è la lamina. La
lamina basale a sua volta contiene la lamina LUCIDA e DENSA. La lamina basale contiene una maggior quantità di fibronectina e laminina perché è qui che servono, è quella parte della membrana secreta dalla cellula epiteliale. Fondamentalmente è una struttura leggera. La terza componente più robusta è la lamina RETICOLARE perché presenta il collagene e in particolare contiene il collagene di tipo 4 che forma strutture bidimensionali a rete, che forma una maglia su cui le cellule possono aderire più efficacemente. La terza lamina è composta da connettivo e in particolare da fibroblasti= cellule specifiche del tessuto connettivo.

Fa vedere esattamente le cellule epiteliali posizionate al di sopra della lamina basale, al di sotto della quale si ha il tessuto connettivo.
25
Q

peli

A

Nel follicolo troviamo:
1. Infundibolo – regione più alta dove sbuca la ghiandola sebacea;
2. Istmo
3. Bulge — regione con le staminali
4. Segmento inferiore — alla base del follicolo, si presenta il bulbo pilifero da cui inizia la formazione del pelo. All’interno
del segmento inferiore si trova la Papilla dermica: è dove iniziano a proliferare le cellule del pelo. Cellule con ricco contenuto di cheratine che sono poi spinte verso l’alto
portando all’accrescimento in lunghezza del capello.
Se si guarda l’insieme il follicolo pilifero ha da una parte una ghiandola sebacea ma possono sfociare nel follicolo pilifero anche
alcune sudoripare. La ghiandola sebacea svuota il contenuto nella parte superiore del follicolo e il suo contenuto viene spinto sulla superficie, verso l’alto.
Nell’epidermide si ha l’esempio di due tipi di ghiandole:
- Sudoripare, apocrine, si svuotano nell’infundibolo
- Sudoripare, eccrine o merocrine sono indipendenti e non associate al follicolo pilifero, sbucano sulla superficie.
Se guardiamo come sono i peli, essi sono strutture in cui la componente cheratinica è fondamentale; possono essere
considerati equivalenti allo strato corneo ma più organizzate. il fusto è formato da cellule epiteliali ricche di cheratina organizzata
in strati concentrici, strato midollare corticale ed uno detto cuticola.
Nella parte della radice si trova il bulbo pilifero e all’estremità la papilla del pelo che
corrisponde al punto in cui le cellule proliferano da cui parte il differenziamento per crescere verso l’esterno.
Nel pelo si distingue una parte libera, FUSTO e una infissa nella cute RADICE.
1) II FUSTO è formato da cellule epiteliali
corneificate in tre strati concentrici: MIDOLLARE,
CORTECCIA e all’esterno la CUTICOLA.
2) La RADICE nella parte profonda si dilata
nel BULBO PILIFERO, alla cui estremità si trova
una papilla connettivale, la PAPILLA del pelo.
Qui vediamo una sezione dove si vede bene il
bulbo ma la parte interessante è la papilla del
pelo che fa da ambiente di sviluppo per le
cellule epiteliali
Sezione trasversale fa vedere i vari strati che
circondano la parte interna, intorno c’è un tessuto connettivo perché il tessuto epiteliale è ancora vivo. Se morto la connettivale
scompare.

26
Q

ghiandole sebacee

A

ghiandola dell’epidermide che produce una
secrezione ricca di lipidi. quello che è il prodotto di queste ghiandole
è anche detto sebo. La cellula dopo la moltiplicazione inizia a differenziare e si
arricchisce di sebo, lipidi. Dopodiché muore, va incontro ad apoptosi e l’intera cellula si distacca e viene disintegrata. Le cellule sono ben chiare con un nucleo e ben riconoscibili.
Ci sono dei dotti che portano all’esterno il prodotto di queste ghiandole. Le cellule sono ben identificabili nella regione più distale dal dotto, pian piano ci si avvicina al rilascio le cellule perdono identità, vanno
incontro ad apoptosi e diventa lei stessa parte del secreto (modalità di secrezione olocrina).

27
Q

ghiandole sudoripare

A
  • secrezione ECCRINA = secreto viene rilasciato all’esterno, classica secrezione per
    rilascio di una vescicola e rilascio del suo contenuto verso l’esterno. Quando la
    cellula ha finito di produrre queste vescicole le fa fondere con la membrana e le
    rilascia. Sono molto diverse dalle sebacee.
  • Secrezione APOCRINA = sono presenti in regioni più ristrette del corpo (ascelle e
    genitali) significa che si stacca una parte della cellula. Il meccanismo è più
    complesso perché sebo e secreto delle sudoripare finiscono insieme.
    Le ghiandole eccrine, che sbucano direttamente sull’epidermide presentano questa struttura diversa da quelle sebacee, non c’è un rigonfiamento o un accumulo, il loro secreto lo rilasciano infatti gradualmente a livello apicale.
28
Q

Epitelio ghiandolare

A

Il tessuto ghiandolare è una specializzazione di cellule che si sono specializzate per secernere sostanze specifiche. Queste ghiandole vanno classificate e i parametri per farlo sono diversi. Le ghiandole sono classificate per:
- tipo di secreto
- Morfologia
- Destino del secreto
- Meccanismo di secrezione (olocrina, apocrina, eccrina)
Le ghiandole nascono dall’epitelio tramite invaginazioni.
Si hanno strati epiteliali che proliferano non solo lateralmente ma prendono anche la
direzione verticale.
Creata questa struttura si possono avere due destini diversi:
- Se è mantenuto un collegamento con l’epitelio dal tessuto da cui deriva il dotto che
permette il rilascio del prodotto derivante dall’interno della ghiandola. La parte
secernente è detta ADENOMERO, adeno indica il tessuto ghiandolare.
Movimento di invaginazione epiteliale porta ad una ghiandola esocrina se il dotto è
mantenuto, si ha un secreto esterno
nel tessuto da cui la ghiandola è originata.
Se le cellule nella regione superiore smettono di proliferare e si perde il collegamento tra la
regione originale epiteliale e l’invaginazione si avrà una ghiandola endocrina, il prodotto è
riversato nel sangue quindi c’è relazione tra ghiandola e capillari.
Possono essere all’interno dell’epitelio, nello strato epiteliale, e ne sono esempio le ghiandole mucose = intraepiteliali.
Ma possono anche essere all’esterno e quindi al di sotto della mucosa ad esempio
=esoepiteliali. Possono essere
- SEMPLICI: la forma può essere a tubulo oppure ramificate.
- COMPOSTE = presentano molteplici strutture ghiandolari, o più
tubulari, o più alveolari o tubulo-acinose composte. In base alla forma della componente dell’adenomero le ghiandole possono essere tubulari
oppure acinose o alveolari; le ultime due sono simili ma l’acinosa ha un minor spazio
interno.
TUBULARI – se la porzione secernente è a forma di tubo.
ALVEOLARI – se l’adenomero ha la forma di un
sacculo sferico con ampio lume
ACINOSE –se adenomero ha forma sferica ma
con scarso lume.

Possono anche avere un sistema multicellulare con una ghiandola tubulare disposta a
- SEMPLICE A GOMITOLO – se ha un unico dotto ma è ripiegata su se stessa la zona
secernente (salivari)
- TUBULARE SEMPLICE MA RAMIFICATA nella parte secernente, ci sono più strutture che
riversano nel dotto il loro prodotto di secrezione
- ACINOSA SEMPLICE con un unico dotto
- ACINOSA COMPOSTA perchè ci sono piu pezzi di dotti che confluiscono poi in un dotto
maggiore
- Infine possono esserci le TUBULARI ALVEOLARI - delle regioni sono alveolari e altre
tubulari che confluiscono su più dotti piccoli che vanno verso il dotto maggiore.

29
Q

stomaco

A

Le sue ghiandole, tra tutte le cose che
secernono, producono anche HCl che non è molto facile da gestire. Al fondo dello
stomaco si hanno le TUBULARI SEMPLICI.
Partendo dall’alto si hanno le cellule di rivestimento specializzate a secernere muco necessario per proteggere l’epitelio dall’ambiente acido. Nella regione istmica si hanno cellule in divisione e cellule indifferenziate. Man mano che si scende verso la regione del colletto si hanno ancora cellule mucose che producono muco all’inizio del canale, poi si hanno le parietali(HCl), e le cellule enteroendocrine. Infine si ha il fondo della ghiandola con le cellule principali (pepsinogeno), parietali e
enteroendocrine.
EPITELIO CILINDRICO SEMPLICE.

30
Q

ghiandole salivari

A

Ghiandole salivari sottomandibolari
hanno una struttura indicata come
semilune di Giannuzzi: si ha una
componente mista tubulo-acinosa. La regione chiara è la componente di secrezione mucosa, la regione tubulare produce muco motivo per cui sono più chiare queste regioni rispetto all’acinosa che invece è sierosa.

31
Q

classificazione ghiandole esocrine

A
  • Ghiandole INTRAPARIETALI: si sviluppano all’interno del viscere nel quale
    riversano il proprio secreto.
    Si suddividono ulteriormente in
    o Intraepiteliali (se contenute all’interno dell’epitelio da cui derivano)
    o Esoparietali.
  • Ghiandole EXTRAPARIETALI: si sviluppano al di fuori della parete del viscere.
    1. Classificazione in base alla modalità di secrezione:
      -APOCRINA: si ha la secrezione di una parte di citoplasma che si stacca con un grande vacuolo, in cui il secreto è ancora racchiuso in una membrana ed è il citoplasma stesso.
      -ECCRINA: la secrezione corrisponde ad una semplice esocitosi; -MEROCRINA: sempre per esocitosi ma con un accumulo di materiale prima della fuoriuscita, come nel caso delle ghiandole mammarie.
      -OLOCRINA: tutta la cellula si distacca andando incontro ad apoptosi e rilasciando il proprio secreto; ghiandole sebacee.
  1. Classificazione in base al tipo di secreto:
    - SIEROSE: producono un liquido acquoso, con nucleo sferico e si presentano come cellule polarizzate, ossia base con il nucleo e apice con il secreto. (parotide)
    - MUCOSE: producono un liquido viscoso (muco). Presentano grandi vacuoli, un abbondante RE, un apparato del Golgi bel
    sviluppato e vescicole che si spostano verso la membrana apicale. II muco è formato da acqua, da mucine e da sostanze inorganiche. Citoplasma molto voluminoso con nucleo schiacciato verso la parte basale della cellula. -MISTE: hanno sia la componente sierosa che quella mucosa. 3. Classificazione morfologica in base
    ai dotti
    -cellule secernenti isolate.
    -ghiandola tubulare singola con
    forma allungata.
    -ghiandola tubulare glomerulare. In questo caso abbiamo un lume centrale unico e le cellule secernenti nella parte distale della ghiandola. 4. Classificazione in base alla modalità di secrezione
    Questa classificazione prevede due aspetti:
    * ADENOMERO: componente secernente
    - Tubulare: porzione secernente a forma di
    tubo;
    - Acinoso: forma sferica con abbondante
    lume;
    - Alveolare: forma sferica con poco lume.
    * DOTTO
    - Semplice: quando il dotto non è ramificato;
    - Composto: quando il dotto è ramificato. -Ramificate.
32
Q

ghiandole mucipare

A

Le GHIANDOLE MUCIPARE sono caratterizzate da una zona apicale, colma di gocce di
muco e da una zona ristretta a contatto con il lume in cui viene riversato il secreto.
Oltre a mantenere umide e a lubrificare le superfici delle membrane mucose, il muco ha
la funzione di catturare particelle, microorganismi, e ha la capacità di trattenere le immunoglobuline A provenienti dalle
ghiandole sottomucose o altre sostanze prodotte a scopo di difesa.

-Ghiandole mucipare UNICELLULARI: sono costituite da cellule caliciformi presenti nello strato epiteliale superficiale della membrana mucosa, le quali riversano il loro secreto direttamente nel lume centrale. A causa della loro costituzione vengono chiamate anche CELLULE MUCIPARE CALCIFORMI.                                                        -Ghiandole mucipare PLURICELLULARI: sono localizzate generalmente nello strato di tessuto connettivo della sottomucosa ed emettono secrezioni tramite un dotto escretore che sbocca nel lume.
	
	UNICELLULARI
		Definiti calici-formi per la loro forma a calice, interposti ad altre cellulle. Presentano un nucleo in basso, e in alto dei granuli bianchi di mucinogeno. DOVE: nell'epitelio cilindrico semplice dell'intestino tenue, nell'epitelio pseudostratificato cilindrico composto delle vie respiratorie e nell'epitelio cilindrico ciliato delle tube uterine.
33
Q

Ghiandole salivari maggiori

A

Le tre ghiandole salivari maggiori sono TUBULO-ACINOSE (sottomandibolari e
sottolinguali) o ACINOSE COMPOSTE(parotidi).
* Le ghiandole sottomandibolare e sottolinguale hanno secrezione MISTA,
sierosa e mucosa, dotata quindi di maggiore viscosità. La ghiandola sottolinguale
è prevalentemente mucosa, la sottomandibolare è prevalentemente sierosa.
* La ghiandola parotide ha secrezione SIEROSA; il suo elaborato è cioè fluido. II
secreto di tipo sieroso è elaborato da unità secernenti (adenomeri) in forma di
acini o di semilune. La secrezione di tipo mucoso viene elaborata da adenomeri
a forma di tubuli.
Il secreto sieroso è fluido e ricco in acqua; i canali che portano questo secreto nella
cavità buccale non devono essere quindi ampi.
Una grande parte dell’acqua viene riassorbita a livello del sistema dei dotti escretori che
è di conseguenza molto sviluppato nelle ghiandole sierose pure (parotide). I dotti escretori presentano uno sviluppo minore nelle ghiandole a secrezione mista prevalentemente sierosa (sottomandibolare) e ancor più nelle ghiandole a secrezione mista prevalentemente mucosa (sottolinguale).
Gli acini, così come le semilune, sono formati da cellule sierose che presentano i
caratteri strutturali di elementi capaci di svolgere attivi processi di sintesi e secrezione
proteica e presentano quindi un reticolo endoplasmatico granulare molto abbondante.
Inoltre in una ghiandola sierosa troveremo i tubuli più allungati perché nella
componente sierosa si recupera parte dell’acqua che è presente nella secrezione quindi per poterlo fare i dotti sono un po’ più allungati per dare spazio e tempo al recupero di acqua.

34
Q

parotide

A

PAROTIDE
è composta esclusivamente da acini sierosi e dai loro dotti. Tipicamente si trovano
cellule adipose distribuite in tutta la ghiandola un dotto escretore all’interno di un setto di tessuto connettivo. Ghiandola ESOCRINA, ACINOSA COMPOSTA A SECREZIONE SIEROSA.

La ghiandola parotide è composta esclusivamente da acini sierosi e dai loro dotti. Tipicamente si trovano cellule adipose distribuite in tutta la ghiandola. Nell’immagine a lato è possibile vedere adenomeri scuri, granuli di secreto con un lume ridotto e dotti escretori riconoscibili dalle cellule più chiare e lume più ampio. Gli acini della ghiandola parotide separati sempre da tessuto connettivo e ulteriori dotti che presentano tessuto epiteliale cilindrico.
35
Q

sottomandibolare

A

SOTTOMANDIBOLARE
presenta adenomeri sierosi e mucosi. I mucosi sono facilmente distinguibili per la loro scarsa colorabilità. II resto del campo è composto soprattutto da acini sierosi. Ghiandola ESOCRINA, TUBULO-ACINOSA, SECREZIONE MISTA.

È una ghiandola a secrezione mista sierosa e mucosa e presenta dotti con ampio lume. Presenta adenomeri di tipo sieroso e mucoso. La componente mucosa è facilmente distinguibile per la scarsa colorabilità, mentre gli acini sierosi sono più colorati.
36
Q

sottolinguale

A

contiene elementi sierosi e mucosi. Qui predominano gli adenomeri mucosi, che appaiono piuttosto evidenti data la loro
scarsa colorabilità. Ghiandola SIEROSA, TUBULO-ACINOSA, SECREZIONE MISTA.

37
Q

intestino

A

I villi, deputati all’assorbimento a livello intestinale, presentano nell’epitelio enterociti e ogni tanto vediamo delle cellule caliciformi.
Inoltre, sono presenti nella parte sottostante anche linfociti T, necessari per la difesa più specifica. Partendo dalle cellule staminali che si trovano nella parte più profonda si ha poi
salendo la progenie di esse che si differenzia in: cellule enteroendocrine, cellule
caliciformi, cellule di Paneth e cellule assorbenti superficiali (enterociti).

Le cellule di Paneth producono enzimi come il lisozima e la Fosfolipasi A che sono secreti nel succo enterico e peptidi antimicrobici, le defensine. La funzione di questi enzimi rappresenta una prima difesa dell’organismo contro eventuali batteri che transitino lungo l’apparato gastrointestinale. Le cellule di Paneth tramite il lisozima probabilmente
contribuiscono a mantenere il controllo della flora batterica intestinale.

38
Q

cellule mioepiteliali

A

Si trovano annesse alle ghiandole esocrine ma non fanno parte del tessuto. Derivano dall’ectoderma e sono situate in alcune ghiandole come le salivari e le mammarie. Si trovano tra le cellule dell’adenomero e la membrana basale. Circondano gli adenomeri e li spremono per aiutarli a secernere piu facilmente il prodotto.

39
Q

adenoipofisi

A

è formato dalla pars distalis (anteriore), dalla pars tuberalis (posteriore) e dalla pars intermedia. Nell’adenoipofisi troviamo:
* CELLULE ACIDOFILE: producono ormoni non tropici. Tra queste vi sono le cellule
somatotrope che producono ormone della crescita, o somatotropina (GH). Questa
produzione è regolata da GHRH e inibita dalla somatostatina. E le cellule lattotrope che secernono prolattina sotto il controllo negativo della dopamina. Si presentano con una colorazione rosa/arancio.
* CELLULE BASOFILE: producono ormoni tropici per altre ghiandole endocrine:
o Corticotrope che producono l’ormone adrenocorticotropico ACTH
o Gonadotrope che producono l’ormone follicolo stimolante (FSH) e
Luteinizzante (LH) o Tireotrope che producono l’ormone tireostimolante (TSH). Si presentano con una colorazione sul blu/viola.

40
Q

neuroipofisi

A

formato dall’infundibulum e dalla pars nervosa. La neuroipofisi si può considerare come un’estensione del SNC nella quale vengono immagazzinati e poi secreti ormoni prodotti nell’ ipotalamo.
Qui arrivano gli assoni di circa 100.000 neuroni dell’ipotalamo che non formano sinapsi
ma si fermano in vicinanza dei capillari. Le vescicole contenenti il materiale secretorio
sono presenti lungo tutte le componenti dei neuroni, ovvero sia nel corpo che nell’
assone. Le vescicole secretorie con dimensioni 10-30 nm si accumulano in dilatazioni, note come corpi di Herring, ricche di vescicole, mitocondri e altre componenti cellulari. Le vescicole contengono ossitocina o ormone antidiuretico (ADH). Nella neuroipofisi, inoltre, si notano delle cellule con funzione strutture di supporto analoga agli astrociti del SNC, note come Pituiciti. Gli astrociti sono cellule della glia.

41
Q

tiroide

A

La ghiandola tiroidea è composta da due lobi laterali connessi da un istmo. SI presenta con una capsula esterna, che entra all’interno dell’organo dividendolo in diverse parti. Si osserva frequentemente anche un lobo piramidale che deriva dall’incompleto riassorbimento del dotto tireoglosso, che durante lo sviluppo embrionale connette la ghiandola con il pavimento del faringe, da cui si origina la tiroide. Sulla faccia posteriore (profonda) dei lobi laterali si trovano due paia di piccole strutture ovoidali, le ghiandole paratiroidi superiori e inferiori.
La struttura è e abbastanza chiara:
- CELLULE TIROIDEE O PARAFOLLICOLARI: componente rossa (C), cellule secernenti, si trovano nello stroma, tra un follicolo e un’altro. Queste cellule secernono calcitonina. - FOLLICOLI TIROIDEI: componente chiara che contiene il prodotto di secrezione delle
cellule tiroidee (F) dalle quali sono circondati. Formate da un unico strato di epitelio cubico semplice.
-CAPILLARI
Succede che le cellule tiroidee secernono il precursore dell’ormone tiroideo e lo depositano nei follicoli. La cellula tiroidea presenta da un lato il contatto con il
follicolo tiroideo e dall’altro il contatto con il capillare. Nella tiroide si trova anche un’altra categoria di cellule importanti, le cellule parafollicolari o cellule C. Le cellule C secernono calcitonina che regola l’omeostasi del calcio Ca2+ sopprimendo il
riassorbimento osseo tramite l’inibizione
dell’attività degli osteoclasti.

42
Q

ghiandola pineale o epifisi

A

La ghiandola pineale è una regione
piuttosto piccola, situata posteriormente all’ipotalamo.
Il parenchima è formato da CELLULE PRINCIPALI O PINEALOCITI, che formano cordoni cellulari, e da cellule di supporto di natura neurogliale. I pinealociti producono melatonina, l’ormone che regola il ritmo circadiano, il che significa che regola l’attività del nostro organismo. L’ormone corticotropo, quando è rilasciato nel circolo sanguigno, provoca il risveglio e stimola l’organismo a mettersi in movimento. Il parenchima della ghiandola appare organizzato in regioni ben definite da un contorno connettivale, è
ricco di vasi che raccolgono il secreto ricco in
melatonina.
Nella ghiandola pineale si formano delle piccole ZONE CALCIFICATE o CORPORA ARACNEA. Sono anche chiamate sabba
cerebrale. Esse non hanno nessuna funzione significativa; sono sono associate all’invecchiamento che tende a creare
precipitati o calcificazioni.

43
Q

paratiroide

A

Sulla regione posteriore della tiroide troviamo le 4 ghiandole paratiroidi, 2 superiori e 2 inferiori. Producono l’ormone paratiroideo o paratormone (PTH), che regola positivamente, facendoli aumentare, i livelli di calcio nel sangue, inducendo il riassorbimento osseo. Quindi, stimola la demolizione dell’osso facendo aumentare la concentrazione di calcio. All’interno delle ghiandole paratiroidee sono
presenti due tipi cellulari:
* Le CELLULE PRINCIPALI (possiedono una
colorazione più scura): sono le cellule che
producono l’ormone paratiroideo, che innalza il livello di calcio nel sangue. Sono più
numerose, più piccole, possiedono meno
citoplasma e nuclei più densi.
* Le CELLULE OSSIFILE (possiedono una
colorazione più chiara): sono più grandi. In
analogia a quanto detto per l’ipofisi, queste cellule non secernenti possono avere funzione di riserva. Anche presenza di ADIPOCITI. Questi due tipi di cellule sono adagiate su connettivo lasso.

44
Q

pancreas

A

Parliamo delle ISOLE DI LANGHERANS perchè sono la parte endocrina, risultano piu chiare nei vetrini rispetto alla parte esocrina. Costituiscono la componente endocrina. Riversano gli ormoni prodotti nel sangue.
* Cellule ALFA (15-20%) producono glucagone, innalza la glicemia.
* Cellule BETA (70%) producono insulina, abbassa glicemia.
* Cellula DELTA (5-10%) producono somatostatina, inibisce insulina e glucagone. Ghiandola ACINOSA A SECREZIONE SIEROSA.
Cellule BETA in rosso e cellule ALFA in verde.

45
Q

ghiandola surrenale

A

Ghiandola endocrina situata sui poli superiori dei reni costituita da due porzioni ben distinguibili dal punto di vista embrionale, strutturale e funzionale:
- MIDOLLARE: sta al centro. Le cellule più grandi producono le CATECOLAMINE
(adrenalina e noradrenalina), in particolare l’adrenalina è quella che viene rilasciata
in condizioni di stress => reazione “fuggi o combatti” “fly or fight”. La midollare è ricca
di vacuoli e dà una risposta improvvisa e un rilascio enorme che serve ad aumentare
il flusso cardiaco e a dare uno stimolo positivo all’organismo per prepararlo o alla
reazione 1 che è quella di correre o alla reazione 2 di combattere. La componente
principale delle cellule della midollare è costituita dalle CROMAFFINE chiamate così per
la colorazione cromogena che assumono, sono ricchissime di granuli, granuli cromaffini, contenenti adrenalina e noradrenalina; e le CELLULE SIMPATICHE GANGLIARI, che sono cellule nervose, unite alle cromaffine. Produce ormoni che sono simili ai neurotrasmettitori. C’è la presenza di numerosi capillari.
- CORTICALE: sta all’esterno. Ci sono 3 strati e in questi sono prodotti ormoni diversi tra
di loro. Queste 3 zone si chiamano:
1. Glomerulare: è la più periferica. Produce l’aldosterone che agisce sul ricambio
elettrolitico a livello renale, fa eliminare il potassio e riassorbe il sodio; le cellule nella zona glomerula sono unite da zonule aderenti.
2. Fascicolata: è la parte intermedia e ha delle cellule un po’ più grandi. Produce
cortisolo o corticosterone. Questa è la regione che è regolata dall’ACTH.
3. Reticolare: produce androgeni o ormoni gonadocorticoidi. Una piccola parte di
androgeni è prodotta anche dalla parte fascicolata. Per la distribuzione di questi ormoni è fondamentale un SISTEMA VASCOLARE. Esso parte dalla periferia, ovvero dalla superficie della ghiandola surrenale e manda dei vasi, che a loro volta fanno dei circoli capillari, i quali passano all’interno della regione corticale, da questa si arriva
poi al centro, nella regione midollare.