SANGUE Flashcards

1
Q

cosa è il sangue?

A

è un tessuto connettivo fluido dove troviamo una parte liquida, PLASMA e una parte figurata, PIASTRINE, ERITROCITI e LEUCOCITI. Le cellule del sangue vengono prodotte nel midollo tramite eritropoiesi. Le sostanze nel plasma invece sono prodotte nel fegato. Il VOLUME del sangue è di circa il 7-8% del peso corporeo, con una VISCOSITÀ pari a 1030. Si parla di PLASMA quando ancora non è coagulato, nel momento in cui coagula si parla di SIERO.

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2
Q

Plasma

A

è una soluzione di sali inorganici, cataboliti e proteine. Abbiamo: ALBUMINA che è prodotta dal fegato e trasporta sostanzze nel circolo; GLOBULINE che sono una classe di proteine; FIBRINOGENO che è il precursore della fibrina, la quale a sua volta forma il coagulo. Dal plasma origina il liiquido interstiziale.

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3
Q

parte corpuscolare del sangue

A

PIASTRINE: (150-400 mila per mm^3) sono frammenti citoplasmatici rilasciati nel sangue da megacariociti che presentano dei prolungamenti a livello del midollo. Hanno la funzione di formare una rete di fibre per la coagulazione.

GLOBULI BIANCHI: (5 mila per mm^3) si dividono in Granulociti o polimorfonucleati che presentao il nucleo con forme atipiche e presentano numerosi granuli, inoltre si distinguono in neutrofili, basofili e acidofili; Leucociti o mononucleati che a sua volta si dividono in: Monociti, con nucelo incavato e hanno attività fagocitaria, importante nella immunità innata, si chiamano monociti nel circolo sanguingo e macrofagi nei tessuti; poi abbiamo i Leucociti che invece sono piu numerosi e prendono parte all’immunità acquisita.

GLOBULI ROSSI: (4,5-6,2 mila per mm^3) sono la componente maggiore della parte corpuscolare e trasportano ossigeno e anidride carbonica. Vengono prodotta tramite eritropoiesi dal midollo dove perdono il nucleo e gli organelli; hanno una vita media di circa 120 giorni per poi essere degradati nella milza e nel fegato. Il contenuto principale è l’emoglobina che è una proteina che esiste in 3 tipi: HBA(due alfa e due beta);HBA2( due alfa e due delta); HBF (due alfa e due gamma).

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4
Q

gruppi sanguingi

A

In un soggetto diploide si avrà una combinazione di questi tre alleli e in base al gruppo sanguigno presenterà le igM. I ● A: antigeni A e anticorpi Anti-B;
● B: antigeni B e anticorpi Anti- A;
● AB: antigeni A e B e nessun anticorpo;
● 0: nessun antigene e anticorpi Anti - A e anti - B.
Si chiamano ANTIGENI perché determinano una risposta immunitaria se riconosciuti.
Gli anticorpi sono chiamati anche AGGLUTININE. Il gruppo sanguigno AB è detto RICEVITORE UNIVERSALE in quanto non presenta agglutinine mentre il gruppo 0 è detto DONATORE UNIVERSALE. Gli eritrociti possono presentare inoltre l’agglutinogeno, distinguendo perciò individui Rh

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5
Q

granulocita neutrofilo

A

sono polimorfonucleati, un nucleo con lobi da 2 a 5, i granuli non vengono ben colorati. All’interno di questi granulociti è possibili evidenziare il corpo di Barr nele donne. Hanno una vita media nel circolo di circa 6-12h mentre nei tessuti di 1-4 giorni. Distinguiamo: GRANULI AZZURROFILI , lisosomi che contengono idrolasi; GRANULI SPECIFICI che contengono enzimi litici e poi GRANULI TERZIARI che contengono gelatinasi. Sono i primi che intervengono e svolgono attività fagocitaria.

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6
Q

granulociti eosinofili o acidofili

A

Polimorfonucleati ma con un nucleo al massimo bilobato. Presentano dei granuli colorati con l’eosina e una proteina di memebran basofila, MPP. Intervengono in maniera selettiva contro i parassiti.

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7
Q

granulociti basofili

A

hanno un nucleo bilobato ma non è visibile perchè i granuli sono colorati scuri e intensi. I granuli contengono sostanze come: eparina, istamina, perossidasi e fosfatasi alcalina. Presentano sulla mmebrana recettore specifico per le igE. Producono anche leucotrieni che portano alla contrazione di muscolatura liscia. Dai basofili derivani i MASTOCITI.

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8
Q

mastociti

A

nasce da specializzazione di basofili. Il mastocita è la struttura funzionale del basofila. Svolge le stesse funzioni di ipersensibilità alle allergie (igE). Presentano granuli di eparina e istamina che è un vasocostrittore.

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9
Q

linfocita

A

hanno dimensioni ridotte, nucleo e citoplasma contenuti. LINFOCITI B o umorale, i linfociti B producono e rilasciano anticorpi;
* Una via operata dai LINFOCITI T o cellulo-mediata. I linfociti T da una parte aiutano a regolare la funzione dell’immunità innata. I linfociti circolanti sono infatti cellule immunocompetenti responsabili della risposta immunitaria specifica. - I linfociti T usciranno dal midollo e passeranno in una struttura di maturazione
intermedia, il timo. Dopo il timo, passeranno agli organi linfoidi periferici;
- I linfociti B non passeranno dal timo, ovviamente, ma andranno direttamente agli
organi linfoidi periferici, in cui termineranno la maturazione e verranno educati a rispondere contro un determinato antigene.

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10
Q

mONOCITA

A

presenta un unico nucleo reniforme. Sono precursori dei macrofagi. nascono e maturano nel midollo, successivamente passano nel circolo sanguigno e quando extravasano ed entrano nei tessuti partecipano alla difesa dell’organismo cambiando morfologia e diventando macrofagi. Una delle citochine che caratterizza i monociti è l’interleuchina 1 (IL-1), che è uno dei segnali che attiva il richiamo delle cellule in caso di infiammazione. I monociti inglobano in maniera aspecifica microorganismi, detriti di cellule o altre particelle da eliminare.

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11
Q

macrofago

A

caapcità di fagocitare sostanze. Partecipano all’immunità acquisita . I macrofagi fanno parte di quella categoria dei globuli bianchi detta MHC di classe 2, la cui attività prevede che dopo aver digerito gli
elementi estranei, ne elaborino dei frammenti molecolari, i frammenti li usano per educare i linfociti a reagire contro quel batterio.

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12
Q

funzione dei leucociti

A

L’attività svolta dai granulociti neutrofili, eosinofili, basofili e monociti fa parte della difesa innata del nostro organismo (non hanno bisogno di un incontro precedente con un antigene per attivarsi); sono quindi la prima
difesa che si attiva. I linfociti invece fanno parte dell’immunità acquisita e usano il sangue per circolare (come tutti i globuli
bianchi). Loro pattugliano tutti i nostri tessuti, per cui sono distribuiti attraverso la circolazione, poi escono dai vasi e passano all’interno dei tessuti.

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12
Q

diapedesi

A

sistema circolatorio delimitato da un endotelio adeso alla lamina basale che non deve essere danneggiato. Quindi l’uscita dei leucociti viene chiamata diapedesi che richiede una serie di segnali di adesion tra endotelio e leucocitip per sviluppare interazioi cellula-cellula.

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12
Q

cellule dendritiche

A

sono specializzate nel presentare l’antigene grazie a MHC .

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13
Q

chemiotassi

A

Movimento di sostanze tramite gradiente chimico.

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13
Q

citochine

A

sono dei mediatori che avvisano leucociti e l’organismo di un’infiammazione.

13
Q

Timooo

A

organo linfoide primario, deputato alla maturazione dei linfociti B. Si sviluppa intorno all 8 settimana e le cellule si differenziano prima in timociti e poi in linfociti T. I due lobi sono avvolti da capsula connettivlae fibrosa e inoltre interneamente presentano unaparte periferica chiamata corticale formata da timociti, cellule epiteliali e macrofagi, e poi una parte interna chiamata midollare, formata da cellule epiteliali, timociti, macrofagi, corpuscoli di Hassal.

13
Q

generali tessuto linfoide

A
  • organi linfoidi PRIMARI, dove cominciano a formarsi i linfociti, ovvero MIDOLLO OSSEO E TIMO, il principale organo linfoide;
  • organi linfoidi SECONDARI includono milza, linfonodi e il tessuto linfoide associato
    alle mucose, chiamato MALT, che include organi quali tonsille, placche di Peyer
    e raggruppamenti linfocitari, all’interno del tessuto connettivo, al di sotto delle
    mucose.
14
Q

piastrinE

A

sono frammenti cellulari di megacariocita. Hanno un diametro di circa 1,5-4 micron e na vita di circa 7-10 giorni. Hanno sempre il contatto con l’endotelio perchè è li che operano la coagulazione in caso di rottura. Non presentano nucelo, sono tondeggianti e piatte. Contengono 3 tipi di granuli: ALFA che contiene fibrinogeno, tromboglobulina; DELTA che contiene serotonina, adrenalina e istamina; LAMBDA lisosomi. L’attivazione delle piastrine richiede il rilascio di ioni calcio, che è un sistema tubulare interno che serve per una attivazione globale della piastrina.

14
Q

Immunità e risposta immunitaria

A

L’immunità INNATA è quella che attraverso recettori permette il riconoscimento
immediato di proprietà tipiche dei patogeni e quindi strutture estranee al nostro
organismo e da qui la sua attivazione.
L’immunità ADATTATIVA ha invece bisogno di doversi “adattare” ed elaborare una risposta specifica contro l’antigene; ciò richiede una certa quantità di tempo.
Quando si ha il contatto con l’antigene una prima risposta immunitaria viene maturata nel tempo di due settimane. Nel momento in cui si ha la risposta secondaria, questa è immediata:
vi è un nuovo contatto con lo stesso antigene o quello che si chiama richiamo della
vaccinazione.

15
Q

emopoiesi

A

è quel fenomeno attraverso il quale si formano le cellule del sangue. Avviene nel midollo osseo nell’individuo adulto, ma l’emopoiesi deriva da una regione dell’embrione e le cellule da lì migrano nel sacco vitellino. L’autorinnovamento è il processo in cui la cellula staminale dà origine a due cellule di cui
una si mantiene staminale e rimane identica alla madre, l’altra diventa figlia, in modo da
mantenere sempre il comparto staminale. Questo tipo di divisione, chiamata divisione
asimmetrica, fa si che le staminali non si esauriscano con la divisione , per cui permette di mantenere il comparto staminale senza diminuire il numero di cellule. La staminale pluripotente da origine ad una staminale multipotente, a sua volta questa si può auto-rinnovare o meno e quindi si mantiene anche questo comparto. Dopo il progenitore multipotente ci sono due vie: una origina il precursore linfoide comune, l’altra il precursore mieloide.
- Il precursore linfoide dá origine ai linfociti
- Il precursore mieloide dà origine al progenitore granulo-macrocitario, e dunque alla via che porta alla formazione di macrofagi, cellule dendritiche , neutrofili, eosinofili, basofili e mastociti. L’eritropoiesi parte da un progenitore comune , da cui si formano progenitori precoci che si
evolvono in maturi , e attraverso vari passaggi (indicati nella sovrastante figura), si formano gli eritoblasti e da essi gli eritrociti. Nel processo interviene un fattore, l’eritropoietina, che è importante per la maturazione finale in eritroblasti. Infine, si passa al reticolocita, ovvero la cellula che precede l’eritrocita stesso. Espulsione del nucleo dal reticolocita: solitamente i reticolociti non sono in circolo. Se li troviamo in una striscia di sangue significa che c’è
stato un trauma e non c’erano abbastanza eritrociti maturi per cui è stato mandato in circolo dal midollo.

16
Q

processo di riparazione

A

coinvolge due fasi: la prima fase è quella delle piastrine: si attiva il collagene per attivare il segnale di danno. La prima fase è una adesione della piastrine alla zona, le quali
tendono già a ricoprire la parete del vaso che è stata interrotta. Contemporaneamente c’è tutta una serie di fattori o di sostanze che fanno da segnali vengono rilasciati dalla piastrina. I globuli rossi vengono attirati quando interviene la seconda fase in cui la trombina, una proteasi specifica, che riconosce un segnale, attiva la fibrina e vengono inglobati anche i globuli rossi.
La parte coagulativa è la parte che prevede il rilascio dei fattori di coagulazione, ma la prima
reazione importante per bloccare il danno è la mediazione fisica di un agglomerato di piastrine: queste attivano la proteasi protrombina che a sua volta attiva la trombina.

17
Q

megacariocita

A

è posto nella zona periferica del midollo e attraverso degli spazi viene fatto passare solo questo prolungamento di citoplasma che si frammenta e rilascia le
piastrine: questo processo viene chiamato sistema di membrane e di demarcazione.Il
megacariocita è una cellula di grandi dimensioni ed è una cellula polinucleata.