Terapia intensiva Flashcards

1
Q

Ceftriaxone

A

Cefalosporina III generazione
farmaci attivi su gram + e gram - , in particolare, rispetto alle generazioni precedenti, includono hemophilus e neisseria produttori di beta lattamasi, citrobacter, serratia, providencia.

NON indicata vs p.aeruginosa.

2g/12h

infusione di 30 minuti
interazione con soluzioni contenenti calcio, non diluire in ringer

efficace sullo pneumococco

non si modifica in caso di insuff renale
non si modifica in dialisi
non si modifica in insuff epatica

si usa per infezioni da cocchi g+, nesserie, infezioni addominali a basso rischio, in particolare:
batteriemie (con vancomicina)
riacutizzazioni BPCO (non prima scelta)
infezioni addominali moderate in pz a basso rischio
ascessi cerebrali 
Meningite - associata ad ampicillina
morbo di lyme
osteomielite
otite
polminite comunitaria (in associazione)
gonorrea non complicata
infezioni tessuti molli
peritonite batterica spontanea
sindrome shock tossico
IVU complicata e pielonefrite
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2
Q

Ampicillina

A

Penicillina

3g/6h ev

aggiustare il dosaggio se filtrato <30mL/min
ridurre dose con dialisi
aumentare dosaggio se poliurico
modificare il dosaggio se CRRT, riducendolo di un po’
non modifiche per funzione epatica

associata a ceftriaxone nella meningite batterica (empirica)

trattamento endocarditi (con ceftriaxone o gentamicina o altri)

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3
Q

Azitromicina

A

Macrolide

(legano subunità 50s ribosomi batterici)

efficace sui comuni batteri del tratto respiratorio (streptococco, haemophilus, moraxella) e sugli atipici (legionella, clamidia, mycoplasma)

2gr os singola dose nella formulazione a rilascio lento

250 - 500mg os o iv /die nella formulazione normale

non cambia dosaggio con funzione renale
non cambia dosaggio con dialisi
non cambia dosaggio con insuff epatica

indicato nella BPCO riacutizzata, in generale nelle polmoniti comunitarie in pz con problemi respiratori precedenti (bronchiectasie, bpco)

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4
Q

Sucralfato

A

Alternativa ai PPI per proteggere dall’ulcera senza aumentare il rischio di polmonite nosocomiale, lega la parete gastrica formando una patina protettiva (i farmaci che abbassano il ph gastrico sono stati correlati alle polmoniti)

Trattamento ulcera: cp 1gr os 4/die per 4-8 settimane

Prevenzione/mantenimento: cp 1gr os 2/die

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5
Q

Piperacillina-Tazobactam

A

Beta-lattamico, penicillina, associato ad inibitore delle beta lattamasi

4.5 grammi in mezz’ora poi 18grammi ogni 24h

ridurre dosaggio se insuff renale, TDM

trattamento infezioni addominali, piede diabetico, polmonite comunitaria in paziente a rischio per ab resistenze ed ospedaliera, infezioni tessuti molli

Sepsi e batteriemia (off label? forse regole americane diverse dalle nostre)

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6
Q

Gap anionico - Significato ed accorgimenti

A

è la differenza fra le cariche di Na, Cl e HCO3. Poichè esistono altri anioni, nonostante il sangue sia elettricamente neutro quando sommo quei tre ioni il totale non equivale a 0.

Il gap anionico aumenta quando c’è una riduzione del bicarbonato in rapporto al sodio per l’accumulo di altri acidi (aumentato input, aumentata produzione, ridotta escrezione)

Accortezze: in circa la metà dei casi il gap anionico aumentato è sinonimo di lattacidemia, anche se lattacidemie ridotte non modificano in modo importante il gap anionico.
L’albumina è un acido debole e in condizioni normali è responsabile di circa il 75% del gap anionico. Nell’ipoalbuminemia aggiustare il gap anionico di 2.3-2.5 mmol su litro per ogni g/dl di albumina mancante

Nella chetoacidosi alcolica potrei avere i chetoni normali (perchè il laboratorio è tarato sui chetoni prodotti nel diabete) e pH normale per via del vomito o tachipnea, ma gap anionico aumentato.

Nella sindrome da intenstino corto si producono D-lattati che la macchina non legge ma aumentano il gap anionico.

Anion gap ridotto si ha per l’aumento dei cationi, come nell’intossicazione da litio, gammopatia monoclonale, calcio o mg, oppure nella pseudoipocloremia da intossicaionze da bromo o iodio

L’anion gap è normale nell’acidosi quando una perdita del bicarbonato è compensata da un’aumento della cloremia, ad esempio nell’insuff renale, diarrea

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7
Q

Cefepime

A

Cefalosporina 4a generazione

1-2gr ogni 8-12h, Infusione ev di 30 minuti

ridurre dosaggio se insuff renale
in dialisi mantenere dosaggio pieno (se possibile TDM)
nessuna modifica per insuff epatica

Particolarmente attiva su P.Aeruginosa ed enterobatteriacee, attiva anche su aureo

Infezioni da Pseudomonas Aeruginosa.
Infezioni addominali gravi, se peritoneo spesso in associazione con metronidazolo.
Febbre neutropenica in pazienti oncologici ad alto rischio (< 100 neutrofili/mm3 per > 7gg o <100 neutrofili e infezione evidente o disfunzione epatica o renale).
Polmonite spedaliera, VAP, polmonite comunitaria in pazienti a rischio per infezioni da g-.
Infezioni dei tessuti molli da G-

utilizzo off label per tutta una serie di altre infezioni da gram-: fibrosi cistica, piede diabetico, ascesso intracranico o spinale, meningite batterica, enterocolite neutropenica, infezione protesica, sepsi e shock settico, artrite settica

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8
Q

Enterobatteriacee (caratteristiche principali, generi che appartengono alla famiglia)

A

bacilli a bastoncino g-, spesso mobili, anaerobi facoltativi. Presentano elevata attività metabolica, resistenza ai sali biliari, si moltiplicano facilmente su terreni comuni e crescono rapidamente. Le vie metaboliche attive nelle varie famiglie possono essere usate per classificarli, così come certi antigeni di superficie.
Esprimono un ampia gamma di fattori di virulenza, quali fattori di adesione, invasivine, esotossine, endotossine, fattori di resistenza antibiotica, al complemento ed alla fagocitosi.

In questa famiglia troviamo:
Salonella, shigella, klebsiella, escherichia, citrobacter, enterobacter, serratia, proteus, providencia, morganella, yersinia

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9
Q

Ceftazidime

A

Cefalosporina terza generazione

1-2 gr ogni 8h, infusione di 30 minuti

ridurre se insuff renale
in caso di dialisi intermittente 0.5 - 1 gr ogni 24h post seduta dialitica
dialisi peritoneale 1gr ogni 24h
CRRT preferibilmente dose piena, ma dipende dalla velocità di filtrazione e dal tipo di infezione, TDM se possibile, sentire infettivologo

attivo vs diversi g-, in particolare enterobatteriacee, nesseria, h.influenzae e pseudomonas

Batteriemie da g-, infezioni addominali, ascessi intracranici e spinali, meningite batterica, polmonite, osteomielite, infezioni protesiche, artrite settica, infezioni dei tessuti molli da g-, infezioni urinarie severe

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10
Q

Cefalosporine I generazione (spettro di azione, alcuni esempi)

A

Capostipite della classe è la cefalotina.
Oggi si usa la cefazolina, che ha un spettro di azione simile.

Più attive su g+, attive inoltre su e.coli, proteus mirabilis, klebsiella pneumoniae

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11
Q

Cefalosporine II generazione (spettro di azione, alcuni esempi)

A

Rispetto alla prima generazione minor attività sui g+ ma maggior attività sui g-, in particolare alcune attive su H.influenzae (Cefuroxime) e altre su Bacteorides (Cefoxitina, Cefotetan)

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12
Q

Cefalosporine III generazione (spettro di azione, alcuni esempi)

A

Maggior stabilità alle beta-lattamasi dei g-, classe molto attiva sulle enterobatteriacee, nesseria ed H.influenzae. Alcune di queste possono però sviluppare resistenza in corso di trattamento quindi sono farmaci da usare in associazione.
Parziale attività su pneumococco, i ceppi resistenti alla penicillina di solito resistono anche alle cefalo di III

All’interno del gruppo solo la ceftazidime ha attività vs Pseudomonas, le altre sono inefficaci

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13
Q

Cefalosporine IV generazione (spettro di azione, alcuni esempi)

A

Attività simile alle III gen (enterobatteriacee, neisseria, h.influenzae, pseudomonas) con effiacia anche sui ceppi resistenti a ceftazidime (III gen)

Farmaco principale nella classe è il Cefepime - può dare convulsioni

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14
Q

Cefalosporine V generazione (spettro di azione, alcuni esempi)

A

Farmaco principale Ceftarolina.
Efficacia sui G- come le classi precedenti e maggior efficacia sui g+, in particolare MRSA e VISA (vancomycin-intermediate SA)
NON ha attivita su enterococchi nè enterobatteriaceae ESBL, nè pseudomonas, acinetobacter baumanii, bacteroides fragilis.

altro farmaco importante in questa classe: Ceftobiprole, attività simile al ceftazidime (III gen + pseudomonas) + enterococchi + Aureo + Pneumonia

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15
Q

Enterococchi

A

G+ anaerobi facoltativi, faecalis e faecium sono comuni nell’intestino.
Non sporigeni, esigenti, resistenti all’ambiente (temperatura, ph, soluzioni ipertoniche).
Danno infezioni prevalentemente in ambito ospedaliero e sviluppano facilmente resistenza ad ampio spettro

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16
Q

Bacteroides

A

G- a bastoncino commensali intestinali, immobili, asporigeni, anaerobi (aerotolleranti).
Molto responsivi a cambiamenti ambientali (numerose vie di trasduzione) e allo scambio orizzontale di geni. Alto potenziale patogeno e rapido sviluppo di resistenze ab

17
Q

Levofloxacina

A

Flurochinolonico

500 mg os/24h oppure 750mg os/ev /24h

ridurre se insuff renale, dose piena con dialisi ma rischio accumulo, meglio se TDM
nessun cambiamento se insuff epatica

BPCO riacutizzata, peste bubbonica, polmonite comunitaria in pazienti con comorbidità e polmonite ospedaliera, rinosinusite, clamidia e PID (off label in USA), infezioni al sito di incisione chirurgica, cellulite e ascessi in pazienti a rischio per g-, tubercolosi, infezioni tratto urinario

18
Q

Fluorochinoloni

A

Agiscono legando DNA girasi e topoisomerasi IV, azione battericida

Efficaci, buona biodisponibilità orale, ampio spettro, grande volume di distribuzione.
Effetti collaterali importanti e più frequenti degli altri antibiotici, anche se comunque abbastanza rari.
Indicati nel trattamento di infezioni gravi o di infezioni resistenti ad una prima linea con antibiotici meno tossici.

CONTROINDICATI nella MIASTENIA GRAVIS per il rischio di cristi miasteniche con insuff respiratoria acuta

Raggiungono concentraizoni elevate in bile, feci, reni e urina, tessuto prostatico, polmone, neutrofili e macrofagi
Non penetrano saliva, secrezioni prostatiche, ossa, liquor e sangue

Attivi su aerobi g-, in particolare enterobatteriacee. La più attiva su questi è la ciprofloxacina, attiva anche sullo pseudomonas

La ciprofloxacina è attiva anche sui g- respiratori (H.Influenzae e M.catarralis) mentre sui g+ respiratori (S. pneumoniae, aureus, stafilococchi coagulasi negativi) sono più attive levofloxa e moxifloxa.

La cipro non è attiva sui g+

Solo la moxifloxacina è attiva su anaerobi, gli altri fluorochinolonici no

Tutti i fluorochinolonici sono attivi sulla tubercolosi, moxifloxa e ofloxa sono attivi sulla lebbra.

Attivi su bacillus antracis, francisella tularensis, salmonella enterica (Typhi)

19
Q

Agenti eziologici della polmonite

A

I batteri si dividono in tipici o atipici, gli atipici sono quelli tendenzialmente resistenti alle betalattamasi, difficili da crescere in coltura e non visibili alla colorazione di gram

Tipici:
S.Pneumoniae
Haemophilus I.
Moraxella catarralis
S.Aureo
Enterobatteriacee
Streptococchi beta emolitici gruppo A (beta emolisi = emolisi completa in petri, gruppo A è attribuito per carboidrati di superficie)
Atipici:
Legionella
Micoplasma
Clamidia (pneumoniae e psitacci)
Coxiella

Virus:
Influenza, SARS-CoV-2, MERS, rinovirus, parainfluenza, adenovirus, RSV (respiratorio sinciziale), metapneumovirus, bocavirus

20
Q

Gestione Polmonite

A

Quanto è grave? CURB65 (Confusion, Urea, RespRate, BloodPressure(low), age > 65)
criteri di allerta per polmonite grave.
In alternativa: segnali vitali fortemente alterati, segni di iniziale sepsi o insuff respiratoria, pz fragili.

Se è da ricoverare: legionella/pneumococco + espettorato + emocolture + virus respiratori.
Se intubato BAL con multiplex
Se cavitazioni: BDG, GMN, tubercolosi
Se immunocompromesso considerare anche ricerca pneumocistis, parassiti e citomegalovirus
(da completare)

21
Q

Inquadramento e Gestione Tetano

A

Patogenesi: clostridio germina nelle ferite lacero-contuse, produce la tossina tetanica, una metallo proteasi. La tossina risale gli assoni dei motoneuroni fino al midollo spinale dove esce dal motoneurone e agisce sui neuroni inibitori adiacenti, clivando una proteina necessaria all’exocitosi di mediatori inibitori. L’effetto netto è l’ipereccitabilità dei motoneuroni

La forma tipica da opistotono, riso sardonico, apnee spastiche, addome a tavola, rigidità nucale, disfagia

Può esordire in una forma localizzata con spasmi in una sola regione del corpo
Può esordire con una forma cefalica se la ferita è al capo-collo

Può presentarsi nei neonati a 5-7gg per via della ferita ombelicale

Nel tetano gli occhi non sono mai deviati e i muscoli non sono mai flaccidi

Immunoglobuline tetaniche umane (HTIG), 500 unità intramuscolo dose singola il prima possibile. Se disponibili immunogloubuline equine, fare test con 0.1mL diluiti 1/10 sottocute prima di dare la dose piena

vaccino (l’infezione non immunizza da eventi futuri)

Metronidazolo 500 x 4, considerare altri antibiotici se la ferita è brutta (Doxiciclina, Amoxi/Clav)

Controllo degli spasmi con la riduzione degli stimoli e farmaci:
- Diazepam boli da 10-30mg ogni 1-4h, se necessarie dosi più alte Midazolam ev (il diazepam ev contiene glicole propilenico che può dare tossicità), in alternativa propofol.
- Baclofene intratecale 40-200 mcg bolo + 20 mcg/h ic. (miorilassante centrale)
Curarizzazione se la sedazione non basta
- Magnesio Solfato, 40mg/kg in 30 minuti + 2g/h ev ic
- Labetalolo, morinfa, Dexmedetomidina, atropina, clonidina e bupivacaina epidurale possono essere usate secondo necessità. Da noi usavano anche sufentanil e noradrenalina

Controllo via aeree, ventilazione meccanica e tracheo precoce (sarà sedato per settimane)

Nutrizione precoce, prendendo in considerazione la PEG, che porta minor rischio di reflusso rispetto al sondino

Profilassi ulcera peptica

22
Q

Antibiotici idrofili

A

di particolare importanza tenere conto di questo nei pazienti critici, che hanno grande terzo spazio e poca albumina

23
Q

Antibiotici tempo dipendenti

A
beta lattamici
glicopeptidi
monobattamici
oxazolidinoni
macrolidi
24
Q

Antibiotici concentrazione dipendenti

A

aminoglicosidi
fluorochinoloni
azitromicina

25
Q

Monitoraggio del blocco neuromuscolare

A

Puoi dire che è passato solo con metodi oggettivi
punti per il TOF: n ulnare, n faciale, n. tibiale posteriore (malleolo mediale, flette l’alluce)
NO arti paralitici
Scariche: ST - single twich, solo per studi sulla durata dei farmaci, non in clinica
TOF: conta e fade
Tetanica: scariche a >30Hz per 5 sec
PTC: dop scarica tetanica 50Hz, serie di ST 1Hz 20 sec, utile per monitoraggio sotto a TOF 0
occhio che dopo la PTC il TOF può sembrare più bello di com’è.

I bloccanti neuromuscolari agiscono prima a livello centrale e diaframmatico che in periferia, ma sul diaframma l’effetto è più breve

26
Q

Bloccanti neuromuscolari nel paziente di TI

A

[PER COSA LI USI]
NON usare per “sedare il paziente”
Usare per:
trattare dissincronie pericolose per la vita
trattare brividi scuotenti nel paziente in ipotermia protettiva
sindromi da ipereccitabilità muscolare (tetano, sdr da neurolettici)
situazioni in cui movimenti o tosse possono causare danno al paziente (emottisi con coaguli recenti, ipertensione endocranica, ipertensione addominale, procedure
Intubazione

[FARMACI]
Tipi:
Depolarizzanti (Succinicolina)
Non depolarizzanti
Amminosteroidei (rocuronio, vecuronio)
Benzilisochinolinici (cisatracurio)
Il più utilizzato è il cisatracurio (0,05-0,2 mg/Kg/h - 1-3 mcg/kg/min)

[CAMBIARE DOSAGGIO SE]
Ridurre le dosi se c’è vapore inalatorio
Aumentare le dosi nella sepsi
Il magnesio prolunga il blocco neuromuscolare
Diversi antibiotici hanno effetto di blocco neuromuscolare, in particolare gli amminoglicosidi

[RISCHI]
Fare attenzione a:
sedazione appropriata
danni corneali
protezione vie aeree
igiene respiratoria
profilassi TVP
riflessi oculari (pancuronio li sopprime)
glicemia
[EFFETTI AVVERSI]
Possibili effetti avversi: 
reazioni anafilattiche
ipotensione
critical illness
27
Q

Supporti meccanici del circolo

A

[PER COSA LI USI]
Migliorano l’emodinamica, utili nel trattamento dello shock cardiogeno, riducono il consumo di ossigeno del cuore e le dimensioni dei ventricoli

[TIPI E CARATTERISTICHE]
Contropulsatore aortico - non è dimostrato che modifichi la prognosi, rispetto agli altri ha capacità di pompaggio più contenute ma è più gestibile. Facile e rapido da posizionare. Costa poco.

due lumi, uno di misurazione/lavaggio e l’altro per l’elio del pallone, si mette in angio, 1 cm sotto la succlavia sn

monitorare: polsi periferici, creatnina, ematocrito, plt, rx torace, forma d’onda, eparina a dosaggio terapeutico.

il contropulsatore ha bisogno di un cuore che funziona, a frequenze ragionevolmente basse, preferibilmente ritmico, in condizioni di euvolemia.

Si può sincronizzare sull’onda ECG o sull’onda di polso, nell’ECG ricorda che la sistole ventricolare è da R a fine T, la contrazione atriale è da metà P ad R

Tutte quelle situazioni in cui il ventricolo pompa poco, acutamente, o ha una disponibilità di ossigeno ridotta

VAD - Impella - non è dimostrato che modifichi la prognosi, pompa di più ma ha maggior rischio di eventi avversi, è più laborioso da posizionare e più costoso. Associato ad una maggior incidenza di sanguinamenti in alcuni studi, ma la letteratura è limitata.

Tandem heart (atrio sn to aorta): 
alto flusso, sostituisce del tutto il vsn, totalmente dipendente dall'attività del cuore dx

[CONTROINDICAZIONI]
Controindicati in: insuff aortica severa, aneurisma aortico, trombi intracardiaci, diatesi emorragica, sepsi severa

Tutti i device espongono al rischio di trombi, il punto più vulnerabile è la punta delle cannule

28
Q

indicazioni al monitoraggio invasivo della p intracranica

A

fattori di rischio per ipertensione endocranica (trauma cranico chiuso, chirurgia, emorragia), sintomatico con GCS < 8, la causa è trattabile

29
Q

gestione del paziente con ipertensione endocranica in generale (cose a cui fare attenzione, pressioni target)

A

La PIC normale è <15 mmHg, si considera patologica e da trattare se >20mmHg

SF preferibile al ringer perchè più tonico
occhio agli elettroliti
pressione sistolica > 100 negli under 70 e > 110 negli over
in questi pazienti l’autoregolazione del flusso cerebrale può essere compromessa, dipendono molto dalla MAP
La CO2 è un fattore importante e va monitorata
PaO2 mai sotto i 60

la pressione di perfuzione è MAP - PIC, dovrebbe stare sui 60-70 mmHg

sulla PEEP c’è poca evidenza che abbia impatto sulla pressione intracranica, l’ipossia è prioritaria

EEG se paziente comatoso
attenzione a conta piastrinica e coagulopatia nei traumi e negli anziani che prendono anticoagulanti
attenzione a ipo e iper glicemia
evitare febbre e brividi

monitoraggio neuro ogni 2h per rischio di erniazione cerebrale

Terapia:
Levetiracetam 1gr/12h os oppure 500 mg/12h ev
Calze elastocompressive + enoxa 4k

30
Q

Management a step della PIC

A

0 (a tutti): IOT, testa a 30-45°, T<38°, pO2 >65 mmHg, pCO2 30-40 mmHg, Na > 135 mHg, analgesia appropriata

1 (prime cose da fare se PIC sale): RASS 0 - -2 con oppioidi e propofol, drenaggio CSF, ipertonica o mannitolo

2 (seconda linea se PIC resta alta): ripetere TC cerebrale, porta Na a 150-160, RASS -5, CPP > 70 se hai monitoraggio avanzato del flusso cerebrale, FiO2 elevata se monitoraggio della O2 tissutale

3 (terza linea, refrattari agli altri interventi): ripeti CT > craniotomia decompressiva. Se non è possibile chirurgia ipotermia a 32-34 °C e barbiturici

31
Q

monitoraggio rischio erniazione cerebrale

A

asimmetria pupillare, midriasi fissa, postura decorticata o decerebrata, depre respiratoria, triade di cushing (ipertensione, bradicardia, respiro irregolare).

32
Q

Dosaggi mannitolo ed ipertonica

A

Mannitolo 1-1.5 g/kg

NaCl 23.4% 30-60mL/10 minuti

33
Q

Dosaggio tiopentale per coma nei cranici

A

2-3 mg/Kg induzione + 3-15 mg/kg/h