Roma Flashcards

1
Q

L’arte e i romani

A

Rapporto problematico; si concentrarono di più su cose concrete che astratte (perdite di tempo). Gli oggetti d’uso erano fatti di materiali poveri; le argenterie dovevano essere semplici. Esistevano musei all’aperto dei bottini di guerra per ricordare le vittorie.
1. Arte e mos maiorum= La loro sensibilità per l’arte greca veniva quasi negata al pubblico; provarono sempre disagio per sentirsi esperti d’arte; esempio= Cicerone evitava di esporsi alle critiche nascondendosi dietro la retorica (Ma chi era Policleto??), facendo finta di non sapere niente.
L’arte romana si manifestò soprattutto:
1. nelle grandi opere pubbliche, utilizzate per l’utilità dello Stato;
2. nel ritratto, per dimostrare alle generazioni future le rappresentazioni realistiche degli antenati;
3. nei rilievi per onorare e celebrare un evento specifico.
La maggior parte dell’arte romana è anonima (disinteresse dello Stato); vengono ricordate con il nome dell’imperatore o del console che approvò una precisa opera, oppure con il nome dell’imperatore a cui è stata dedicata l’opera.

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2
Q

Tecniche costruttive dei Romani

A

L’architettura romana basa i propri schemi costruttivi sul principio dell’arco e dalla volta (sistema archivoltato); spingono i propri sistemi verticali verso l’esterno, rendendoli più vulnerabili a crollare; per questo viene aumentato lo spessore delle murature di sostegno, occupando più spazio. I Romani vennero aiutati da nuove e potenti macchine da cantiere.

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3
Q

L’arco

A

Una struttura architettonica composta da un insieme di pietre (conci); L’arco a tutto sesto (l’unico usato dai romani);
1. concio di chiave (di chiusura)= chiude la struttura, rendendola autoportante (si regge da sola);
2. giunti= le linee radicali che separano i conci;
3. piano d’imposta= il piano orizzontale da cui si comincia a costruire l’arco; prima di iniziare, si costruisce una centina (struttura di legno) che da forma all’arco e lo tiene in grado di stare in piedi;
4. intradosso/estradosso= le linee curve che in basso e in alto delimitano l’arco;
5. Freccia= il punto più alto dell’arco;
6. luce/corda= distanza verticale fra i piedritti (i sostegni);
7. archivolto/ghiera= la parte esterna visibile dell’arco.

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4
Q

La volta

A

Un sistema di copertura che si basa sull’arco, poiché risulta composta da tanti conci affiancati che trasmettono alle murature che la sostengono il peso proprio. Le volte più comuni dei tempi romani= a botte, anulari e a crociera.

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5
Q

La cupola

A

Una struttura che si presta a coprire soprattutto spazi centrici (a pianta circolare), ma anche spazi quadrati o poligonali.
La cupola emisferica è una superficie di rotazione in quanto generata facendo ruotare un semicerchio attorno al proprio asse verticale.

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6
Q

I parametri murari

A

Le prime opere monumentali dei Romani furono realizzate in opus quadratum (opera quadrata)= tecnica che consisteva nel sovrapporre a secco blocchi di pietra della stessa altezza e di uguale spessore.
Parametri murari= le superfici a vista dei muri;
1. opus incertum= il muro è realizzato con pietre piccole;
2. opus reticulatum= muro composto da elementi in pietra di forma piramidale;
3. opus vittatum= la muratura si compone di blocchetti di pietra orizzontali;
4. opus testaceum= tipo di muratura che usa solo i mattoni;
5. opus spicatum= le pietre o i mattoni vengono disposti inclinati di circa 45 gradi;
6. opus mixtum= il raggruppare nella stessa opera vari tipi di muratura.

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7
Q

La città

A

Le città romane si sviluppano secondo due modalità;
1. per accrescimento
2. per nuova fondazione (dai castra, cioè dagli accampamenti militari)
Il foro era il cuore della vita di ogni città, costituito da una piazza rettangolare occupata dal mercato; il cuore della Roma era il Foro Romano.

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8
Q

La centuriazione

A

Durante l’epoca romana, espansione avveniva anche nella campagna circostante, non solo nel polis come per i greci; la campagna venne divisa in centuriae. È servito da riferimento per un corretto sviluppo del territorio nei nostri giorni.

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9
Q

L’architettura

A

L’architettura romana che si differenzia da quella etrusca ed ellenistica parte dalla fine dell’età repubblicana; nella società romana assumono importanza le grandi opere pubbliche di utilità comune o di rilevanza politico-militare come le strade, i ponti, gli acquedotti, gli archivi, i mercati, le basiliche e i magazzini.
1. LE STRADE= a partire dall’età repubblicana; rete di strade per collegare Roma ad altre città; per la loro sorveglianza e manutenzione- il curator viarum (carica data dall’imperatore stesso); i percorsi metropolitani di oggi si basano su queste vie.
Le strade erano formate da:
1. un insieme di ciottoli che fungevano da compatto e solido piano di fondazione;
2. il rudus, cioè un insieme di frammenti di terracotta che impediva il ristagno di acqua;
3. il nucleus, sul quale veniva posata la pavimentazione;
4. la pavimentazione, che fu costituito soltanto di ciottoli arrotondati o lastre di pietra; una forma convessa.
Primo esempio di una strada romana= la Via Appia.
2. I PONTI CIVILI E MILITARI= nei punti dove attraversavano i corsi d’acqua; quelli militari erano costruiti di legno; per costruire un ponte bisognava ritenere un’attività sacra. Anche quelli civili furono costruiti di legno fino al II sec. a.C.; chiunque volesse attraversare doveva pagare.
3. GLI ACQUEDOTTI= l’acqua era vitale per Roma sia per i bisogni personali (lavarsi) sia per i giochi d’acqua nelle fontane e per le terme. La gente più ricca poteva pagare un contributo per aggiungere acqua nelle loro proprietà private.
L’acqua proveniva soprattutto dalle montagne, e per questo venne costruita un sistema di canali sostenuti dagli acquedotti, che furono undici in totale.
4. LE TERME= grandi complessi dei bangi pubblici (aperti anche ai più poveri), che, fin dall’età repubblicana, consentivano a tutti i cittadini di usufruire dei servizi essenziali per l’igiene personale; in età imperiale, furono introdotti anche come luoghi d’incontro e di socializzazione.
Esempio= le terme di Traiano; progettato da Apollodoro di Damasco; per volere di Nerone; al riscaldamento d’acqua provvedevano vari focolari che diffondevano aria calda attraverso dei ipocausti; decorati con vari mosaici e marmi colorati provenienti dall’Asia e dal Nordafrica.
5. LE FOGNATURE= la prima più grande fognatura- la Cloaca massima (un sistema di canali in origine a cielo aperto); ancora visibile oggi.
6. LE MURA CITTADINE= pochissime testimonianze rimaste; esempio- le Mura serviane che circondavano Roma (costruito sotto il regno del sesto re di Roma da cui deriva anche il nome).

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10
Q

I templi

A

L’ordine preferito dai Romani per l’architettura templare fu il corinzio, poche volte sostituito dal dorico o dal ionico.
Esempi più notevoli dei templi greci=
Il tempio periptero circolare, il tempio prostilo, il tempio pseudoperiptero, periptero su alto podio e il tempio periptero su crepidoma.
- Tempio della Triade Capitolina= il primo edificio templare di grandi dimensioni; dedicato a Giove, Giunone e Minerva= la Triade Capitolina che ricordava i templi etruschi. Ricostruito più volte nel corso dei secoli; vari materiali; ciascuna divinità aveva una propria cella; 18 colonne disposte su tre file; decorazioni soprattutto in terracotta.

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11
Q

Il Pantheon

A

Il più importante esempio di architettura templare; per volere di Traiano e costruito da Apollodoro di Damasco (come le terme di Traiano); concluso sotto Adriano. Venne costruito sui resti di un precedente tempio distrutto da un incendio (costruito per volere di Maro Vipsanio Agrippa, amico di Augusto); in origine l’edificio si affacciava sul lato corto di una stretta piazza porticata, quindi l’antico visitatore poteva soltanto vedere il fronte dell’ampio pronao. Un ambiente circolare di dimensioni quasi soprannaturali.
La facciata del tempio dimostra quanta più importanza i Romani attribuissero agli interni;
1. il pronao è composto da tre file di colonne corinzie monolitiche di granito egizio; le otto frontali sono grigie e le altre otto sono rosse; il pronao è unito alla rotonda retrostante da un avancorpo (parte interiore di una struttura architettonica);
2. la ricopertura del pronao era in origine dotata di un rivestimento bronzeo (venne perduto);
3. il cilindro è scavato all’interno da sette nicchie (gli spazi vuoti sotto otto dove venivano messe le statue degli dei) che sono inquadrate da due colonne corinzie dal fusto scanalato.
La gigantesca massa muraria è alleggerita, oltre che dalle nicchie, anche da cavità interne alle quali gli architetti del Rinascimento attribuirono la capacità di rendere la struttura del Pantheon asismica (resistere ai terremoti). Archi di scarico all’esterno= liberano la struttura dal peso superiore.
28 lacunari (spazio vuoto)- numero simbolico, perfetto. La sfera- un solido geometrico perfetto (per i filosofi greci).

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12
Q

Le costruzioni onorarie e celebrative del potere

A

Costruzioni realizzate per onorare, celebrare e ricordare qualche personaggio importante e le sue imprese gloriose= strutture ad arco o colonne isolate sormontate da statue, monumenti equestri o anche fontane.
Esempio= L’Arco di Augusto a Rimini (a lui vennero dedicate 17 archi di trionfo); il più antico.
La scelta di creare un’apertura grandissima= significato propagandistico: la pace raggiunta grazie all’imperatore rendeva inutile una porta che si potesse chiudere.

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13
Q

I monumenti funerari

A

A partire dalla fine dell’età repubblicana, le famiglie patrizie e delle classi più alte diffuse l’uso di costruire grandi monumenti funerari lungo le strade che uscivano dalle città; tutte le famiglie benestanti facevano una gara per ottenere le posizioni più isolate.
Esempio= Il Mausoleo di Augusto; per volere di Augusto; situato nel Campo Marzio; l’edificio è visibile anche da lontano; un corpo cilindrico centrale circondato da una serie di corridoi.

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14
Q

Le costruzioni per lo svago e i giochi cruenti

A

Diverse forme di spettacolo pubblico= rappresentazioni teatrali, corse dei carri, combattimenti tra gladiatori e animali feroci, finte battaglie navali, competizioni atletiche di tradizione greca; aperti al pubblico gratis; dovevano svolgersi in strutture di legno provvisorie per non dare troppo potere a chi aveva promosso una certa attività.

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15
Q

Il teatro

A

Il teatro latino= inutile e moralmente dannoso per i Romani.
Costituito da tre parti:
1. Una cavea= spesso coperta da un velarium per prevenire il sole da entrare;
2. Un’orchestra (forma di semicerchio)
3. Una scena
Esempio=Il Teatro di Pompeo; il primo teatro in muratura; una delle prime applicazioni dell’arco su pilastri; dal teatro resta poco.
Il teatro di Marcello; il secondo teatro ad essere costruito in muratura, iniziato da Cesare; dedicato a Marco Claudio Marcello; poco si conosce dell’interno; la facciata è meglio conservata.

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16
Q

L’anfiteatro

A

I romani avevano un particolare interesse per i combattimenti tra gladiatori e tra uomini e animali feroci; introdotti prima come giochi funebri, poi come spettacoli autonomi gratuiti; venivano ospitati nei anfiteatri;
Di forma circolare, un teatro raddoppiato.
Esempio= il Colosseo (L’anfiteatro Flavio)(sotto il Domus Aurea); chiamato Colosseo dal Medioevo sia per le sue grandi dimensioni sia perché era collocato presso il Colosso di Nerone (una statua rappresentante l’imperatore prima del suo suicidio); la costruzione fu iniziata sotto Vespasiano; l’anfiteatro sorge sul luogo un tempo occupato da un lago artificiale; poteva ospitare 73000 spettatori;
- rivestito in travertino; ci compone di quattro piani; i primi tre sono costituiti di 80 arcate su pilastri per ciascun livello (quelle del primo piano consentivano l’accesso ai vari settori dell’immensa cavea interna, mentre le superiori accoglievano le statue. È presente la sovrapposizione dei tre ordini architettonici greci; era presente anche un velario con lo scopo di proteggere gli spettatori dal sole e dalla pioggia. La vasta cavea era divisa in tre settori (maenaia) riservati ai cittadini secondo la loro classe sociale (i senatori sedevano sul podio; la prima e la seconda galleria erano destinate ai cavalieri; la terza galleria era destinata alle donne e ai più poveri; i posti in piedi in un ampio corridoio nel terzo piano erano destinati agli schiavi).

17
Q

La casa, la villa, il palazzo imperiale

A

Le abitazioni private= modeste e sobrie;
La struttura urbana più diffusa fra:
1. i ceti più ricchi era la domus; gli esempi più importanti di questa tipologia esistono ancora (come ad esempio a Pompei ed Ercolano, le due città distrutte dall’eruzione del Vesuvio).
Un edificio in muratura a un solo piano a pianta rettangolare con poche aperture verso l’esterno; era presente un’ampia apertura centrale che illuminava l’interno della casa; poteva essere presente anche un giardino interno o un secondo grande ambiente aperto e porticato dove era presente un giardino privato destino al passeggio, lontano dai rumori di casa.
2. i ceti medio-alti abitavano nelle insulae (in condominio) in affitto; costruzioni multipiano in muratura con piccoli cortili interni di uso comune e con magazzini e botteghe al piano terreno;
3. la Villa= i grandi proprietari delle domus possedevano spesso anche delle ville in campagna, destinate al riposo; erano presenti anche portici panoramici dai quali i proprietari potevano godere della vista delle loro terre. Esistevano anche ville imperiali (dell’imperatore)
4. il palazzo imperiale= Augusto decise di trasferire la sede ufficiale sul colle Palatino con un scopo preciso= sul Palatino era sorto il primo nucleo della città e lì aveva abitato Romolo.
Esempio= il Domus Aurea (costruito sotto Nerone); nel cuore di Roma, organizzato attorno a un lago sul cui bacino sarebbe stato edificato successivamente l’anfiteatro Flavio (il Colosseo); conteneva una delle viste più belle di tutta Roma; dopo il suicidio di Nerone, la Domus Aurea fu in parte demolita e in parte riempita di terra.

18
Q

La pittura

A

Il primo genere di pittura che si sviluppò a Roma fu quella trionfale, destinata a illustrare le impresse vittoriose dei suoi condottieri; vennero perduti; molto di ciò che si conosce della pittura romana proviene dalla città di Pompei ed Ercolano.
La pittura pompeiana è tutto ad affresco;i pittori romani (il pictor parietarius) coprivano le pareti con vari strati e si occuparono del disegno sulla parete, tracciando le figure; il picotor imaginarius (più colto) era l’ideatore dell’intera composizione.
La pittura parietale romana e pompeiana venne divisa in quattro stili:
1. Il primo stile (strutturale)= imita un rivestimento in lastre di marmo pregiato di specie diverse; molto comune in tutto l’ambito mediterraneo; il suo impiego è limitato inizialmente ad abitazioni modeste per evitare la spesa dei marmi preziosi;
2. Il secondo stile (dell’architettura in prospettiva)= simula sulle pareti delle architetture prospettiche che dilatano illusoriamente lo spazio tramite colonne, trabeazioni, frontoni, porte… (parla della villa della Regina).
3. Il terzo stile (della parete reale/ornamentale)= si configura come puramente ornamentale (più mitico); le architetture diventano simili a giocattoli delicati; le pareti vengono dipinti a tinta unita con larghe campiture verdi e azzurre.
4. Il quarto stile (fantastico/ dell’illusionismo prospettico)= conserva le stesse caratteristiche del terzo stile: pareti a tinta unita decorate al centro con piccole vedute, figurette sospese a mezz’aria, quadri a soggetto mitologico o paesaggi d’invenzione; prospettive fantasiose e teatrali; vedute sempre più difficili da dipingere e la decorazione è sovrabbondante.
5. La pittura dopo il 79 d.C.= le informazioni sulla pittura romana restano prive di un sopporto fondamentale; col tempo, le decorazioni divennero sempre meno dettagliati e più riassuntivi.

19
Q

La scultura

A

A partire dal saccheggio di Roma, venne invasa da statue di provenienza greca, originali o in coppia; l’arte greca si sovrappose alla tradizione artistica romana; riuscì a esprimere in maniera originale i più tipici valori della civiltà romana.
1. Il ritratto= il genere che più di ogni altro risulta legato alla mentalità romana; cerca soprattutto la rassomiglianza (la statuaria greca si concentrava di più sulle proporzioni del corpo).
Ritrattistica privata= Tutte le famiglie patrizie erano solite conservate nell’atrio delle loro domus le maschere di cera dei defunti.
Ritrattistica ufficiale= caratterizzata da un compromesso fra la statuaria greca e un’immagine più idealizzata del soggetto.
2. Il rilievo di arte plebea= la maggior parte della popolazione romana era plebea (tutti a esclusione dei patrizi e dei senatori)
3. Il rilievo storico-celebrativo= ha la funzione di ricordare un avvenimento storico e di celebrare le imprese di un determinato personaggio.
Esempio=
a) Ara Pacis (celebra la pace dell’impero grazie al ritorno di Augusto dalla Spagna e dalla Gallia); inserita in una grande teca trasparente per proteggerla; realizzato in marmo lunense e originariamente dipinto a colori vivaci. L’interno è meno dettagliato dell’esterno (più indipendente); l’esterno è decorato con vari animali e piante; rappresentano le varietà della vita. I portali sono affiancati da quattro rilievi (solo due vennero conservati integralmente)- sul lato ovest vengono raffigurati il Lupercale (mito di fondazione di Roma) mentre sul lato est erano raffigurate la Terra Madre fra i venti di terra e mare e la Dea Roma seduta su un cumulo di armi. È un rilievo storico che simboleggia la glorificazione della famiglia imperiale. Ogni membro della famiglia imperiale viene rappresentato con la propria fisionomia, occupando un proprio spazio sul fregio.
b) La Colonna Traiana (di ordine toscanico come il primo piano del Colosseo)= un monumento storico-celebrativo e funerario; venne eretta nel Foro che Apollodoro di Damasco realizzò per celebrare le due campagne vittoriose dell’imperatore Traiano in Dacia.
Composta da un toro ornato di foglie d’alloro, da un fusto ornato da 17 rocchi di marmo e dal capitello che sommano circa 30m di altezza. Narra i fatti più importanti accadute nelle due guerre di Dacia.