La Grecia arcaica Flashcards

1
Q

I più diffusi vasi greci

A
  1. Anfora= fra i più comuni; forme e dimensioni varie; corpo a foggia di globo allungato; usato per preparare liquidi.
  2. Cratere= un grande vaso con corpo a bicchiere e bocca larga; veniva usato per mescolare l’acqua e il vino da bere durante i banchetti.
  3. Alabatron= piccolo vaso usato per unguenti/cura del corpo.
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2
Q

Periodo proto-geometrico (periodo di formazione)

A

La produzione artistica= scarsa e frammentata.
Produzione ceramica= una vasta importanza e diffusione in Grecia (l’argilla è una materia prima facile da reperire), la terracotta rappresentava l’unico materiale disponibile per la realizzazione di contenitori di qualsiasi forma e funzione con decorazioni a carattere geometrico; il colore usato è il nero sul fondo color bruno-rossiccio o giallo della terracotta naturale. = Proto-geometrici; decorazioni che consistono in linee parallele, rette o ondulate, distribuite in modo da mettere in risalto la forma del vaso,
luogo di produzione= Atene

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3
Q

Periodo geometrico (periodo di formazione)

A

Le forme utilizzate si moltiplicarono; triangoli, rombi, cerchi, quadrati, scacchi, greche…
Nella fase più tarda= venivano raffigurate narrazioni a forme geometriche ideali su TUTTA la superficie dei vasi.
Le prime scene figurate- su un gruppo di vasi monumentali di uso funebre nella grande necropoli presso il Dipylon, riccamente decorati e alti spesso un metro e mezzo.
Anfora del lamento funebre= destinata a individuare la sepoltura di una nobile donna. Le decorazioni, in vernice nera su fondo color rosso-terracotta, sono costituite di greche, meandri e altre figure geometriche. Più in alto si trova una scena figurata di una lamentazione funebre lungo tutta la circonferenza del vaso con uomini e animali a figure geometriche.

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4
Q

Arte plastica (periodo di formazione)

A

statuette votive offerte nei grandi santuari o deposte nelle sepolture- ruolo di raccordo tra la produzione ceramica di piccole dimensioni.
Esempio= Centauro di Lefkandi- un piccolo centauro di terracotta ritrovato spezzato (forse per motivi rituali); la prima raffigurazione a tutto tondo in area greca di un centauro.

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5
Q

Periodo orientalizzante (periodo di formazione)

A

Terza fase del periodo di formazione.
Viene dalla pittura vascolare; motivi naturalistici orientalizzanti: vegetali, animali o relativi a episodi mitologici. Vivacemente colorate, descritte nei dettagli e ordinatamente di piccole dimensioni.
Esempio= Olpe Chigi, impiegato per versare acqua (più grande rispetto alla produzione del tempo); decorazione nera su fondo chiaro con dettagli incisi in policromia.
Tre fasi= 1. la guerra, 2. una caccia al leone, una parata di carri e l’unica scena di argomento mitologico, 3. caccia alla lepre e alle volpi.

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6
Q

Il tempio (periodo arcaico)

A

Prima dei templi- altri (are) all’aperto.
Dimora terrena degli dei; destinato ad accogliere la statua della divinità a cui è dedicato; assume certe caratteristiche di una casa tipica greca= a pianta rettangolare in mattoni crudi e coperto con un tetto a capanna.
Importante testimonianza= una serie di modellini fittili simili a quel che si sa delle abitazioni del tempo.
La disposizione degli spazi all’interno dipendono dal periodo e dalle dimensioni/ luogo di costruzione.
Caratteristiche sempre presenti=
1. Il naos= destinato alla custodia della statua del dio a cui il tempio è dedicato; le celebrazioni e i sacrifici si svolgono all’aperto (sugli altari); è una pianta rettangolare con un’unica entrata che si apre sul lato minore, di solito verso est.
2. Il pronao (pro- davanti, naos)= lo spazio porticato antistante la cella; funzione di filtro simbolico tra l’esterno (la realtà umana) e il naos (la realtà divina).
3. Le colonne (variano dalla dimensione del tempio, cioè dall’importanza)=
4 colonne frontali= tetrastilo, 6= esastilo, 8= octastilo, 10= decastilo, 12= dodecastilo.
Tipologie del tempio!!!!
- Tempio in antis= una pianta rettangolare molto semplice, composta da un naos, un pronao e due colonne poste fra due ante.
- Tempio doppiamente in antis= presenta un secondo pronao dietro il naos, chiamato l’opistodomo (solo per estetica, da un aspetto più simmetrico ed equilibrato).
- Tempio prostilo= ha la stessa pinata di quello in antis, solo che il pronao è delimitato da quattro colonne; tra le colonne e il pronao c’è il porticato che amplifica la funzione simbolica.
- Tempio anfiprostilo= il raddoppiamento di quello prostilo; contiene quattro colonne fi fronte e quattro dietro che ha funzione estetica; rende l’edificio perfettamente simmetrico. Contiene anche un opistodomo.
- Tempio periptero= la tipologia più diffusa; circondato da colonne lungo tutto il perimetro- viene a formarsi un portico attorno il naos chiamato peristasi.
- Tempio diptero= consiste in un doppio colonnato che circonda l’intero perimetro.
- Tempio monoptero= a pianta circolare, circondato da una sola circonferenza di colonne; non c’è un naos, l’ara è posta all’aperto, al centro del colonnato.
- Tempio periptero circolare (a tholos)= il naos assume una forma cilindrica ed è circondato da una peristasi.

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7
Q

Gli ordini (ordo) architettonici

A

Consiste in una serie di regole geometriche e matematiche molto precise che si basano sulla simmetria.
Gli ordini architettonici impiegati dai Greci sono tre-
1. l’ordine dorico (per gli uomini)
2. l’ordine ionico (per le donne)
3. l’ordine corinzio (per i giovani)

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8
Q

L’ordine dorico

A

Il più antico (il maestro dei tre ordini); usato esclusivamente per la costruzione dei templi.
I primi esempi risalgono all’epoca arcaica. Diffusione nel Peloponneso, in Grecia, in Magna Grecia e Sicilia.
CREPIDOMA= il tempio dorico di poggia su questo massiccio basamento in pietra, costituito da tre o più gradini (funzione di sopraelevare l’edificio).
Parte superiore del crepidoma= stilobate (il piano orizzontale sul quale poggiano tutte le colonne del tempio).
COLONNA= si compone da due elementi che sono uniti tra loro mediante un collarino:
1. il fusto (un corpo verticale di forma cilindrica)= realizzato in più pezzi (chiamati rocchi) che rende la costruzione più pratica ed economica. Il fusto è scanalato (non liscio) verticalmente.
2. il capitello (la parte sopra il fusto)= il coronamento della colonna, formato da due elementi:
1. l’echino (quello inferiore)= la forma di un catino circolare.
2. abaco (quello superiore)= la forma di un parallelepipedo molto schiacciato.
TRABEAZIONE= l’insieme degli elementi strutturali e decorativi che si appoggiano sui capitelli; formata da tre parti:
1. L’architrave= rappresenta l’elemento d’eccellenza; collega orizzontalmente le varie colonne del tempio; serve da sostegno.
2. Il fregio= si sviluppa lungo l’intero perimetro del tempio, sopra l’architrave. Formato a sua volta di metope, triglifi e regula.
3. La cornice= sopra il fregio; protegge i bassorilievi dalla pioggia.

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9
Q

Le correzioni ottiche

A

Conoscendo l’esatta dimensione di un elemento architettonico, è poi possibile risalire alle dimensioni di tutti gli altri MA non è sufficiente; bisogna occorrere a vari effetti e correzioni ottiche.
Oltre all’entasi (il rigonfiamento leggero del fusto), anche lo stilobate è leggermente convesso per dare la sensazione di essere perfettamente orizzontale. Se fosse veramente orizzontale, avrebbe dato l’illusione di essere fatto concavo.
Le colonne non sono mai perfettamente verticali; presentano una leggera inclinazione verso l’interno (verso il tempio).

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10
Q

Il conflitto angolare

A

L’impossibilità di rispettare contemporaneamente le due regole fondamentali dell’ordine:
1. che ciascun triglifo (ciò che sostituisce le tavolette di terracotta che originariamente proteggevano le teste delle travi per impedire che imprudissero) sia in asse rispetto alla sottostante colonna;
2. che su ciascun spigolo si abbiano due triglifi concomitanti.
Per ridurne la percezione= avvicinare proporzionalmente fra di loro le prime due colonne.

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11
Q

Le coperture dei templi

A

I tetti dei templi sono sorretti da grosse travi di legno del tipo a capanna (con due superficie piane dette le falde che si incontrano lungo la linea di colmo) Il manto da copertura è realizzato in tegole piane di terracotta. Per evitare che i coppi (le tegole) scivolano, vengono fermate con delle antefisse (elementi in terracotta o pietra di vari modelli).
IL FRONTONE= Le due falde del tetto a capanna formano due spazi a forma di triangolo isoscele chiamati timpani.
L’insieme del timpano e delle cornici (corners) costituisce il frontone.
Sia i piedistalli di sostegno sia le statue sostenute prendono il nome di acroterio.

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12
Q

Il colore dei templi

A

In origine tutti i templi erano decorati con colori molto vivaci; questa tradizione risale alla Creta preellenica e anche in Magna Grecia i templi vennero colorati di vari colori come blu e rosso.

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13
Q

L’ordine ionico

A

Destinata ale donne; origine orientale.
Nell’ordine ionico la colonna si compone da tre elementi:
1. La base= non è presente nell’ordine dorico (il più vecchio);
Il fusto si poggia sulla base che può assumere varie forme molto diverse. La più diffusa è la base attica= si compone da tre elementi sovrapposti a pianta circolare; due tori e una scozia tra di loro.
2. Il fusto= si imposta sulla base tramite un apofige; il fusto ionico è meno rastremato di quello dorico; accentua un senso di grazia.
3. Il capitello= spesso dipinto con il rosso, l’oro o il blu; composto da un piccolo echino convesso.
Trabeazione: formata da tre elementi:
1. L’architrave tripartito (diviso in tre orizzontalmente)
2. Il fregio= continuo e non suddiviso come nell’ordine dorico
3. La cornice= simile a quella dorica.

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14
Q

L’ordine corinzio

A

Venne creato più di un secolo dopo la creazione dell’ordine dorico e ionico; destinato agli giovani; l’ordine più raffinato e snello fra gli ordini architettonici greci ma il meno usato.
LA COLONNA= la trabeazione, la cornice e i timpani sono molto simili a quelli dell’ordine ionico.
1. La base= sotto c’è un plinto
2. Il fusto= percorso da 24 scanalature uguali a quelle dell’ordine dorico
3. Il capitello= composto da un nucleo a forma di tronco di cono detto calato; attorno si dispongono delle foglie stilizzate di acanto (divise in tre corone).

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15
Q

La statuaria dedalica

A

Le più antiche statue greche= gli XOANA (sculture lignee votive o di culto che vennero note attraverso i racconti di scrittori e poeti dell’epoca).
I greci attribuivano l’invenzione della rappresentazione della figura umana a Dedalo (il primo artista).
Queste strutture erano perfettamente proporzionali come se fossero dotate di una priva autonomia (Platone).
Le figure vennero spesso raffigurate nude in posizione stante e concepite per una visione frontale, costruite attraverso la sovrapposizione di volumi geometrici; volto triangolare a forma di U; i dettagli sono anche incisi; massa pesante di capelli.

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16
Q

Kouroi e korai

A

I soggetti rappresentati nelle sculture arcaiche (ispirate da quelle egiziane) sono di due tipologie e possono raffigurare divinità, personaggi eroici o esseri umani;
1. Il kouros (plurale= kouroi) è un giovane uomo nudo in posizione stante. Viene raffigurato con: la testa eretta, le braccia stese lungo i fianchi, i pugni chiusi, la gamba sinistra leggermente avanzata.
2. La kore (i korai) è una giovane donna in posizione stante e vestita con una lunga tunica e un mantello. Viene generalmente raffigurata con: la testa eretta, i piedi uniti e un braccio steso lungo il fianco e l’altro ripiegato sul petto.

17
Q

La scultura dorica

A

Si sviluppa nel Peloponneso (sembrano quasi soprannaturali);
Gli elementi più ricorrenti=
La predilezione per la figura umana maschile (nuda), la creazione di forme semplici e l’adozione di proporzioni massicce.

18
Q

La scultura attica

A

Si sviluppa soprattutto ad Atene; si tenta di armonizzare meglio tra loro le parti delle statue, non come nella scultura dorica (ogni parte del copro era dotato da un significato autonomo).

19
Q

La scultura ionica

A

Contemporanea a quella attica; viene caratterizzata da:
una maggiore raffinatezza del modellato, un uso di proporzioni più dolci e una più ampia libertà compositiva; le figure sono meno rigide.

20
Q

La pittura vascolare

A

Di un popolo come quello greco non ci è rimasto quasi nessuna testimonianza d’arte pittorica. La perdita fu dovuta principalmente alla deteriorabilità dei materiali.

21
Q

Pittura vascolare a figure nere e rossa

A

Manufatti di terracotta dipinta come vasi, anfore, coppe e piatti che venivano prodotte in grande quantità; venne sviluppata ad Atene; scene ispirate alle storie del mito e dei poemi epici (Iliade e Odissea). La pittura vascolare a figure rosse era più dettagliata.

22
Q

Le decorazioni scultoree dei templi: frontoni e metope

A

L’architettura del tempo ricercava imponenti ornamenti figurativi che ne attenuino la severità in senso più civico e religioso. Pag. 97