radiazioni Flashcards

1
Q

con quali parametri si rappresenta la radiazione solare

A

divisa in luce + calore
➞ luce= influenza il ritmo della vita (risorsa, non tutta utilizzabile)
➞ calore= energia assorbita viene convertita in calore (x evaporazione acqua o riscaldamento corpi)

radiazione che arriva sulla superficie è metà di quella fornita. può essere diretta o diffusa.
➞ radiazione netta= bilancio di flussi in entrata ed uscita che si verificano al livello che ci interessa.
- energia disponibile per l’ecosistema al netto di quella riflessa e riemessa

➞ albedo = rapporto tra radiazione riflessa e quella che incide su una superficie (neve 95%, terreno con vegetazione 25%)

➞ assolazione: energia solare che investe un determinato luogo (latitudine, esposizione ed inclinazione)
➞ tavole numeriche di Bartorelli per luoghi italiani

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2
Q

la luce

A

influenza crescita e sviluppo delle piante.
fonte di energia per fotosintesi, poi energia accumulata disponibile per altri esseri viventi.
➞ regola la forma e lo sviluppo = fotomorfogenesi
➞ regola il ritmo dell’attività vegetativa = fotoperiodismo

irradianza= densità di flusso che incide su una superficie, se viene ridotta si ha riduzione di fotosintesi con aumento dell’area fogliare ed estensione laterale.

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3
Q

come esprimo il rapporto tra flusso luminoso e fisiologia della pianta

A

➞ punto di saturazione luminoso: irradianza oltre cui non si ha aumento di fissazione di CO2, ho velocità massima di fotosintesi

➞ punto di compensazione: irradianza per cui le perdite di CO2 per respirazione sono bilanciate dai guadagni fotosintetici

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4
Q

eliofile e sciafile

A

➞ eliofile: bisogno di grandi quantitativi di luce
- mortalità inizia prima per selezione naturale
- chiome leggere e rade (non devono ombreggiarsi)
- si rinnovano in spazi aperti
- comportamento pioniero
- punto di saturazione e compensazione più alti
- accrescimento iniziale più rapido

➞ sciafile: hanno vantaggio dall’ombreggiamento, o vi si adattano soprattutto nelle prime fasi di vita. (sono più protette e ho microclima diverso).
- le conifere hanno numero maggiore di palchi
- si rinnovano anche sotto copertura
- comportamenti di fasi successionali mature
- con l’età aumenta l’esigenza di luce
- hanno bisogno di acclimatazione progressiva e graduale
- ricchezza di acqua aumenta la tolleranza al sole (e all’ombra per eliofile)
➞ ho specie erbacee in foresta tropicale che non possono vivere in piena illumina

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5
Q

fotomorfogenesi

A

controllo della forma e sviluppo della pianta per disponibilità di energia (scarsa illuminazione porta a fusti sottili e accrescimenti apicali ridotti, per conifere forma ad ombrello)
➞ la percezione della qualità della luce è affidata al citocromo, proteina che sente la presenza di altra pianta prima di essere ombreggiata. presente in forma attiva e meno attiva.
- durante il giorno converte la forma meno attiva in quella attiva, nel periodo buio prevale inattiva. mi porta al riconoscimento di notte lunga o notte corta con conseguente accrescimento della pianta (nel periodo di notte corta) e cessazione in inverno (periodo notte lunga).

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6
Q

fotoperiodismo

A

scandisce il ritmo degli organismi. il cambiamento della durata del giorno determina l’uscita o entrata in dormienza, inizio della fioritura e germinazione del seme.

vengono classificate in:
- longidiurne: giorno di durata superiore a 12-14 ore, latitudini più elevati dove durante la stagione vegetativa si ha lunga durata del giorno.
- brevidiurne: giorni di durata inferiore a 12-14 ore, a medie e basse latitudini
- neutrodiurne: fioritura non è regolata da fotoperiodismo ma da altre condizioni limitanti (acqua o calore)

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7
Q

azione della vegetazione sulla luce

A

quando il flusso di radiazione colpisce la superficie fogliare questa energia può essere trasmessa, riflessa, assorbita.
➞ trasmessa al sottobosco come diretta o diffusa (fondamentale perché sul terreno ho rinnovazione e processi di trasformazione della sostanza organica) (bosco eliofilo + passaggio di luce)

➞ pul giungere al terreno con:
- sunflek: attraverso limitate interruzioni della copertura con fonte di luce diretta in movimento per vento e inclinazione del sole
- gap: interruzioni di copertura per crollo di alberi o rottura di rami. si mantengono per tempi più prolungati (anni), con conseguente sbilancio del bilancio idrico per maggiore evaporazione.

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8
Q

calore

A

forma di energia cinetica.
➞ calore specifico: calore che l’unità di massa assorbe per riscaldarsi di 1°C
[acqua 5 volte più calore di suolo minerale secco]

➞ temperatura è fondamentale perché determina la velocità delle reazioni biochimiche, fissa dei limiti geografici.
diminuisce con la quota (ho più dispersione)

➞ in montagna ho maggiori escursioni termiche giornaliere ma minori annue (oceanicità)

➞ inversione termica: temperatura del fondovalle è inferiore a quella dei rilievi (di solito contrario)

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9
Q

clima in Norvegia e Siberia

A

a nord trovo tundra (vegetazione erbacea o arbustiva) e taiga (foresta di conifere boreali)

➞ Norvegia clima più oceanico, più freddo nel mese più caldo ma media del più freddo è maggiore (minor differenza) rispetto alla Siberia

➞ Siberia clima continentale, con forti escursioni termiche durante l’anno
ho vegetazione perché in estate ci sono 18°C quindi è sufficiente per formazione (resistono a minimi estremi perché dormienza profonda.

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10
Q

classificazione delle specie in base alle esigenze termiche

A

➞ MEGATERME: temperature sempre sopra i 20°C
➞ MICROTERME: periodo vegetativo non supera i 15°C
➞ ECHIOSTOTERME: zone polari, comportamento nano o arbustivo

all’interno di queste suddivisioni ho
- euriterma: sopporta grandi fluttuazioni
- stenoterma: lievi oscillazioni

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11
Q

termoperiodismo

A

capacità di adattarsi alle fluttuazioni di temperatura
➞ controlla la fine della dormienza, fioritura, germinazione dei semi.
➞ determina l’areale di una specie (area geografica di distribuzione, al centro valori ottimali più mi allontano diventano limitanti)

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12
Q

danni da eccessi termici

A

➞ minime assolute: crepe da gelo
➞ basse temperature fuori stagione: gelate precoci, tardive, alternanza gelo disgelo con scalzamento delle piantine.

➞ le parti più delicate sono le gemme e si hanno adattamenti sulla posizione:
- fanerofite: posizioni elevate
- camefite: gemme vicine al terreno
- criptofite: sotto la superficie del suolo o di acqua (tulipano)
- terofite: piante annuali, non devono superare il periodo invernale (papavero)

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13
Q

influenza della vegetazione sulla temperatura

A

sotto un bosco di abete rosso si ha più fresco perché ho meno radiazioni che raggiungono il suolo e si ha maggiore umidità derivante dalla traspirazione, il passaggio da liquido a gassoso deriva dall’assorbimento di calore del liquido, che determina un abbassamento di temperatura (oceanicità del bosco)

➞ nel clime mediterraneo (sclerofille) non si ha abbassamento di temperatura perché gli stomi si chiudono nelle ore più calde.

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