Profili introduttivi sulle fonti Flashcards
Cosa prevede l’art. 38 dello Statuto della CIG?
Contiene l’elenco delle fonti che la CIG deve applicare per risolvere le controversie internazionali
Perché nell’elenco contenuto nell’art. 38 dello Statuto della CIG l’accordo è anteposto alla consuetudine?
L’elencazione delle fonti non segue una logica gerarchica, bensì funzionale. L’accordo (diritto pattizio) è anteposto nell’elenco alla consuetudine per la regola “legge speciale prevale sulla legge generale”: la CIG, nella risoluzione della controversia tra due Stati, qualora ci fosse un accordo applicabile per tale risoluzione, non deciderà di applicare la consuetudine, ma proprio l’accordo accettato e voluto dagli Stati stessi.
Ai sensi dell’art. 38 dello Statuto della CIG qual è il valore riconosciuto alle decisioni giudiziarie e alla dottrina più autorevole?
Mezzi sussidiari di accertamento/determinazione di norme giuridiche
A quale importante accordo internazionale è allegato lo Statuto della CIG?
Carta delle Nazioni Unite del 1945
Quali sono le differenze e i rapporti tra il diritto della coscienza e il diritto della volontà?
Il primo è un fatto giuridico (consuetudini), mentre il secondo è un atto giuridico (accordi). Il primo non deriva dalla volontà dei soggetti internazionali, ma è sentito nella loro coscienza giuridica come vincolante, obbligatorio e necessario, anche che vada contro i propri interessi; nel secondo sono gli stessi soggetti internazionali a voler accordarsi
La consuetudine internazionale corrisponde al diritto internazionale generale?
Non esattamente. Più che corrispondere al diritto internazionale generale, la consuetudine è un metodo di accertamento di diritto internazionale generale. È un meccanismo di rilevazione di diritto internazionale generale da parte dell’interprete.
Cosa sono i principi generali di diritto?
Una parte della dottrina crede che siano principi comuni ai vari ordinamenti giuridici che vengono utilizzati anche nella prassi internazionale divenendo così norme consuetudinarie; un’altra parte della dottrina crede che più di fonti giuridiche siano criteri interpretativi per l’accertamento del diritto; un’altra parte crede che coincidano con i principi costituzionali; un’altra ancora che non esistano proprio. Secondo il manuale di Monaco Curti Gialdino, invece, i principi generali esistono e ce ne sarebbero di due tipi: principi generali del diritto internazionale (che trovano origine e operano nel diritto internazionale) e i principi di diritto interno dedotti e astratti dall’insieme di tutti gli ordinamenti.
Rispetto a quale fonte del diritto internazionale l’art. 38 dello Statuto della CIG fa riferimento alle “nazioni civili”?
Rispetto ai principi generali
Perché l’art. 38 dello Statuto della CIG non fa riferimento allo jus cogens?
Perché è nato dopo la Carta delle Nazioni Unite, venendo codificato per la prima volta nella Convenzione di Vienna del 1969 a titolo progressivo negli articoli 53 e 64
Qual è la norma base secondo la piramide kelseniana delle fonti?
Consuetudo est servanda
Jus cogens e norme produttive di obblighi erga omnes: due facce della stessa medaglia?
No. Le norme di diritto cogente nascono con l’esigenza di tutelare interessi non statali e di limitare il potere sovrano dello stato; la loro violazione si manifesta nell’ambito del diritto dei trattati. Al contrario, le norme produttive di obblighi erga omnes tutelano interessi pubblici e la loro violazione comporta una violazione non nei confronti di un singolo stati, ma di tutta comunità internazionale che potrà invocare la responsabilità dello stato offensore
Qual è l’elemento giuridico che consente di differenziare tra le norme consuetudinarie e quelle cogenti?
l’inderogabilità. Di fatti, le norme consuetudinarie possono essere derogate da accordi, le norme cogenti no, pena l’invalidità o estinzione del trattato ai sensi degli artt 53 e 64 della Convenzione di Vienna del 1969
Il divieto dell’uso della forza ha natura cogente?
No, perché prevede delle eccezioni (es. legittima difesa)
Qual è la conseguenza peculiare della violazione di norme produttive di obblighi erga omnes?
La loro violazione apre una questione di responsabilità solidale. Tutti gli Stati possono invocare la responsabilità dello Stato offensore davanti alla CIG, non solo lo Stato leso.
Cosa si intende per fonti di terzo grado poste da accordi internazionali?
Le fonti di terzo grado sono quegli atti giuridicamente vincolanti posti da accordi internazionali. Lo Statuto di alcune organizzazioni internazionali hanno disposizioni che danno la facoltà ad alcuni organi dell’organizzazione di adottare decisioni giuridicamente vincolanti