Probabilità Flashcards
A che serve la probabilità?
La teoria della probabilità entra in gioco in qualunque situazione in cui è necessario fare previsioni o prendere decisioni in condizioni di incertezza. Per questo essa svolge un ruolo cruciale in tutte le scienze naturali e sociali oltre che in ogni genere di processo decisionale.
A domande come “pioverà domenica prossima a Milano?” o “ci sarà un forte terremoto nella regione A nei prossimi 50 anni?” o “se lancio 10 dadi la somma ottenuta sarà minore di 60?” o “la Juventus vincerà il campionato?” o “se risulto positivo al test per la malattia A sono effettivamente malato?” NON si può dare una risposta certa. Non abbiamo informazioni sufficienti oppure le variabili che determinano l’evento sono troppe e le loro interazioni sono troppo complesse.
Ma incertezza non significa che tutte le risposte sono equivalenti. Alcune risposte sono più plausibili di altre. La teoria della probabilità ci aiuta a determinare il grado di plausibilità di una risposta sulla base dei dati disponibili e ad aggiornarlo sulla base di nuovi dati.
Con la crescita esponenziale dei dati disponibili su internet, l’applicazione di metodi probabilistici è indispensabile per ricavare da questa grande massa di dati previsioni di tipo commerciale o politico.
Campi di applicazione della probabilità:
- scienze statistiche
- teoria dei giochi
- economia
- biologia
- genetica
- ecologia
- medicina
- fisica (classica e quantistica)
- meteorologia
- sismologia
- finanza
- ingegneria
- scienze politiche
Come nasce lo studio matematico della probabilità?
Lo studio matematico della probabilità nasce nel XVII secolo da uno scambio fra Blaise Pascal e il Cavalier de Méré, accanito giocatore d’azzardo.
Qual è la probabilità di vincere in un gioco il cui scopo è ottenere almeno un 6 in 4 lanci di un unico dado?
Il cavaliere riteneva che bastasse moltiplicare la probabilità di ottenere un 6 (1/6) per il numero di lanci (4) e che dunque questa probabilità fosse uguale a 4/6 = 2/3 = 66%.
Pascal gli fece osservare che in base a una più precisa analisi la probabilità di vincere era di poco superiore al 50%. Per stabilirlo, bisogna considerare tutti i possibili esiti dei quattro lanci: ci sono 1296 disposizioni possibili, di queste 671 sono favorevoli e 625 sfavorevoli. Dunque la probabilità è 671/1296 = 0.51 circa.
Esempi di trappole dell’intuizione
Nella vita quotidiana tutti usiamo il concetto di probabilità in modo intuitivo e spesso incoerente. Un giudizio intuitivo viene spesso smentito da un’analisi più accurata della situazione. In generale, in individui non sufficientemente addestrati a fare previsioni probabilistiche, l’intuizione conduce a risposte incoerenti.
Esempio 1) Numeri ritardatari nel gioco del lotto: il 90 non esce da un anno sulla ruota di Napoli, dunque c’è una buona probabilità che esca in una delle prossime estrazioni. L’intuizione che guida questo ragionamento è: dato che la probabilità che esca il 90 in una singola estrazione è 1/90, il 90 dovrebbe uscire in media una volta ogni 90 estrazioni; dunque se non è uscito per un anno (circa 150 estrazioni) c’è una buona probabilità che esca in una delle prossime. MA se consideriamo che ciascuna estrazione è indipendente da quelle precedenti (l’urna non ha “memoria”), possiamo anche pensare che si svolgano contemporaneamente. In questo caso non c’è una “storia precedente” e la probabilità che esca il 90 in ciascuna singola estrazione è sempre la stessa.
Esempio 2) Gianni è risultato positivo al test per una certa malattia. Sappiamo che la frequenza della malattia nella popolazione è dell’1%. Il test ha un’affidabilità del 99% (il 99% dei malati risultano positivi e il 99% dei sani risultano negativi). Qual è la probabilità che Gianni sia malato dato che è risultato positivo al test?
Molti rispondono intuitivamente che Gianni è malato con una probabilità del 99%.
MA la probabilità che Gianni sia malato è solo del 50%. Dato che la malattia colpisce l’1% della popolazione, in un villaggio di 10.000 persone possiamo aspettarci che 100 persone siano malate e 9900 sane. Dato che l’affidabilità del test è il 99%, possiamo aspettarci che risultino positivi 99 malati, ma anche 99 persone sane (il 99% dei sani risulta negativo, quindi l’1% dei sani risulta positivo: 99 è l’1% di 9900). Dunque solo la metà (50%) delle 198 persone che sono risultate positive al test è effettivamente malata.
Definizione classica di probabilità
La probabilità di un evento E è il rapporto tra il numero dei casi favorevoli e il numero dei casi possibili, purché questi ultimi siano ugualmente possibili.
Quindi se i casi possibili sono n e i casi favorevoli sono nE, secondo la definizione classica la probabilità che accada l’evento E sarà:
Pr(E) = nE/n
Secondo la definizione classica, la probabilità di un evento E è sempre compresa fra 0 e 1:
0 ≤ Pr(E) ≤ 1
Esempio 1) Se lancio una moneta (corretta) i casi possibili sono 2 e si tratta di casi ugualmente possibili. Dunque la probabilità che esca Testa (o Croce) è 1/2.
Esempio 2) Se lancio un dado (corretto) i casi possibili sono 6 e si tratta di casi ugualmente possibili. Dunque la probabilità che esca 1 (oppure un altro qualunque dei 6 risultati possibili) è 1/6.
Esempio 3) Se lancio un dado corretto, qual è la probabilità che esca un numero pari?
I casi favorevoli sono 3 (2,4,6) e i casi possibili sono sempre 6. Dunque se E = uscirà un numero pari Pr(E) = 3/6 = 1/2 = 0.5
Esempio 4) Qual è la probabilità di estrarre a caso un asso da un mazzo di carte ben mescolato?
I casi favorevoli sono 4 e i casi possibili 52, dunque se E= estrarrò un asso, Pr(E) = 4/52 = 0.0769
Quali sono i problemi della definizione classica di probabilità?
Cosa vuol dire che i casi sono ugualmente possibili?
- Se ugualmente possibili significa ugualmente probabili c’è un sospetto di circolarità.
- In ogni caso, come si fa a stabilire che i casi sono ugualmente probabili?
Cosa si fa nel caso in cui gli esiti palesemente non sono ugualmente possibili?
- Qual è la probabilità che esca un 6 se il dado è truccato?
- Qual è la probabilità che la Juventus vinca domenica prossima?
Probabilità complementari
Se lancio un dado, la probabilità che NON esca un 6 è di 5/6. Vi sono infatti 5 casi su 6 che verificano la previsione “NON uscirà un 6”.
In generale, se ci sono N casi possibili e i casi favorevoli a E sono nE, ci saranno N-nE casi favorevoli a non-E.
Pr(non-E) = (N-nE)/N = N/N - nE/N = 1 - Pr(E)
Unione di eventi disgiunti
Due eventi si dicono disgiunti se non è possibile che si verifichino contemporaneamente.
Dalla definizione classica segue che, se due eventi E1 ed E2 sono disgiunti, allora la probabilità che si verifichi uno dei due è data dalla somma delle probabilità degli eventi presi separatamente.
Pr(E1 oppure E2) = Pr(E1) + Pr(E2)
Per esempio, la probabilità che, lanciando un dado, esca 1 oppure 6 è 1/6 + 1/6 = 2/6.
Unione di eventi non disgiunti
Lanciando due dadi corretti, qual è la probabilità che uno dei due dia 6? Se
E1 = esce 6 con il primo dado
E2 = esce 6 con il secondo dado
Pr(E1 oppure E2)?
Facendo la somma delle due probabilità Pr(E1 oppure E2) = 12/36. Ma in questo caso staremmo contando due volte il caso in cui entrambi i dadi danno 6. La probabilità corretta è 11/36 secondo la legge generale della somma.
Legge generale della somma
La probabilità che si verifichi almeno uno fra due eventi è la somma delle loro probabilità meno la probabilità che si verifichino entrambi:
Pr(E1 oppure E2) = Pr(E1) + Pr(E2) − Pr(E1 e E2)
Cosa sono eventi indipendenti?
Se lanciamo due volte un dado non truccato, la probabilità che esca un certo numero al secondo lancio non è minimamente influenzata dal numero che è uscito al primo lancio (il dado non ha “memoria”). Dunque la probabilità di ottenere un 6 al secondo lancio è indipendente dal risultato che è stato ottenuto al primo lancio.
In questo caso si dice che i due eventi, il primo lancio e il secondo lancio, sono indipendenti.
Congiunzione di eventi indipendenti
La probabilità che si verifichino insieme due eventi indipendenti è uguale al prodotto delle probabilità dei due eventi separati.
Se E1 ed E2 sono eventi indipendenti:
Pr(E1 e E2) = Pr(E1) × Pr(E2)
Esempio: la probabilità che lanciando due volte un dado esca 6 entrambe le volte è 1/6x1/6=1/36.
Congiunzione di eventi non indipendenti
Supponiamo che in un’urna ci siano 10 palline, 5 bianche e 5 nere. Qual è la probabilità che in due estrazioni la pallina estratta sia in entrambi i casi bianca?
E1 = la prima pallina estratta è bianca
E2 = la seconda pallina estratta è bianca
E1 ed E2 non sono indipendenti.
La probabilità di E1 è 5/10. Ma la probabilità di E2, dato che E1 si è verificato, è 4/9.
I casi possibili sono 90. Di questi quelli favorevoli sono 20. Quindi la probabilità è 20/90 = 5/10 x 4/9 = 0.222
Legge generale del prodotto
La probabilità che due eventi si verifichino insieme è uguale al prodotto della probabilità del primo per la probabilità del secondo dato che il primo si è verificato.
Pr(E1 e E2) = Pr(E1) × Pr(E2|E1)
Pr(E2|E1) è la probabilità condizionata che si verifichi E2 dato che E1 si è verificato.
Se E1 e E2 sono indipendenti Pr(E2|E1) = Pr(E2)
Probabilità condizionata
La probabilità che si verifichi un evento E2 dato che si è verificato l’evento E1 è uguale alla probabilità che si verifichino entrambi gli eventi diviso la probabilità che si verifichi E1.
Pr(E2|E1) = Pr(E1 e E2) / Pr(E1)
Esempio: se lanciamo due dadi e supponiamo che il primo dia 3, qual è la probabilità che la somma dei due dadi dia 8?
E2 = la somma dei dadi dà 8
E1 = il primo dado dà 3
La probabilità di E2 dato che si è verificato E1 Pr(E2|E1) = Pr(E1 e E2) / Pr(E1)
Pr(E1 e E2) = 1/36
Pr(E1) = 1/6
Pr(E2|E1) = 1/6
Definizione frequentista di probabilità
La probabilità di un evento E è il limite della frequenza (relativa) dei successi, cioè del verificarsi dell’evento, quando il numero delle prove tende all’infinito.
Pr(E) =
lim nE/n
n→∞
Le leggi fondamentali della probabilità (probabilità complementari, probabilità condizionata, legge generale della somma, legge generale del prodotto) sono valide sia per l’interpretazione classica sia per quella frequentista.
Esempio: se lancio una moneta un gran numero di volte, la frequenza del risultato Testa (o Croce), cioè il rapporto fra il numero di volte in cui esce Testa (o Croce) e il numero di lanci effettuati, tende a stabilizzarsi intorno a un valore P ben definito (per esempio il 50% se la moneta è corretta). Secondo la concezione frequentista la probabilità che lanciando quella moneta esca Testa (o Croce) non è altro che questo valore verso cui tenderebbe a stabilizzarsi la frequenza.