POTERE DI MERCATO, MONOPOLIO E OLIGOPOLIO - CAPITOLO 8 Flashcards
Quali sono le caratteristiche di un’impresa che opera in concorrenza IMPERFETTA
- Ha potere di mercato, ciò significa che può scegliere a quale prezzo vendere i suoi beni (PRICE MAKER)
- le imprese decideranno a che prezzo vendere i propri prodotti sulla base della curva di D di mercato, rendendola un vincolo per l’impresa.
L’impresa si muoverà lungo la curva di D per trovare una combinazione di prezzo e quantità che possa garantirle dei profitti.
Dunque se volesse aumentare la quantità venduta deve diminuire il prezzo.
Come si caratterizzano i Ricavi Totali di un’impresa in concorrenza imperfetta?
I RT rispecchiano il modo di lavorare dell’impresa in concorrenza imperfetta (ovvero prendendo la domanda come un vincolo).
1. variano in base alla quantità venduta, per cui:
se l’impresa vende una q maggiore (quindi ad un prezzo minore) i RT cresceranno ma fino ad un certo punto, poi cresceranno sempre meno fino a decrescere.
- i RT variano anche in base all’elasticità della domanda, per cui:
Se la domanda è elastica, i RT seguiranno la quantità (quindi se il prezzo diminuisce e la quantità venduta aumenta, aumenteranno anche i RT)
Se la domanda è anelastica, i RT seguono il prezzo (quindi se il prezzo diminuisce e la quantità aumenta, i RT diminuiscono).
Ecco perché cresce fino ad un certo punto e poi decresce.
In formule: RT= p * q.
I RT sono l’ammontare che l’impresa ottiene vendendo le quantità di output prodotte.
Come si caratterizzano i ricavi medi di un’impresa che opera in concorrenza imperfetta?
- I RME riguardano la pendenza delle rette che uniscono l’origine degli assi con i punti della funzione di RT.
La formula è: RT/q, e come già sappiamo, i RME sono l’ammontare che l’impresa ottiene vendendo ciascuna unità di output. - Essendo che l’impresa venderà tutte le varie unità di output allo stesso prezzo possiamo dire che i RME coincidono con il prezzo stesso a cui l’impresa venderà le unità di beni.
RME = p. - RME oltre a coincidere con il prezzo, coincide anche con la curva di D.
- RME è decrescente, perché diventa sempre più basso all’aumentare della quantità venduta.
Come sono caratterizzati i Ricavi marginali di un’impresa che opera in concorrenza imperfetta?
- I RMG sono la variazione dei ricavi totali ottenuti dall’impresa, vendendo un’unità in più di output.
graficamente sono le rette tangenti della funzione di RT.
in formule: RMG= variaz. RT/ variaz. q. - I RMG sono sempre inferiori rispetto a RME.
in concorrenza perfetta coincidevano con il prezzo, ora invece il prezzo è più alto dei RMG. - I RMG, quando la curva di domanda è una retta, hanno la stessa pendenza della curva di D (quindi anche dei RME), ma sono più bassi del doppio rispetto ai RME (D), in altre parole è inclinata negativamente del doppio di D (e RME), in ogni caso hanno la stessa intercetta verticale (del p).
- i RMG sono decrescenti (proprio come RME) e possono anche diventare negativi.
Cosa succede se l’impresa vuole vendere di più?
Deve abbassare il prezzo.
Di conseguenza si abbassa il prezzo di ogni unità di output venduta e quindi i RMG saranno:
RMG= p di vendita - (variaz. p * variaz. q)
Cosa significa che i RMG dipendono dall’elasticità della curva di domanda DELL’IMPRESA?
Significa che:
- se la curva di domanda dell’impresa è elastica (>1), i RMG saranno positivi;
- se la curva di domanda dell’impresa è anelastica (<1), i RMG saranno negativi
- se la curva di domanda dell’impresa è unitaria (=1), i RMG saranno pari a 0.
Come un’impresa in concorrenza imperfetta massimizza il profitto?
la formula di massimizzazione del profitto è sempre la stessa:
RMG=CMG
ciò significa che nel punto in cui CT e RT hanno la stessa inclinazione, si ottiene la massimizzazione dei profitti.
Ma l’impresa non farà pagare ai suoi clienti lo stesso prezzo dei RMG e dei CMG, bensì un farà pagare loro un prezzo più alto che si calcola utilizzando l’area di un rettangolo che ha per h la differenza tra RME e CME e per b la quantità venduta.
Quali sono le due forme di mercato estreme?
- La concorrenza perfetta (che presenta numerose e piccole imprese sul mercato)
- il monopolio (che presenta una sola impresa presente sul mercato).
Anche se in una realtà economica siamo abituati a scorgere differenti forme di mercato intermedie come l’oligopolio o la concorrenza monopolistica.
Come si fa a capire la forma di un mercato di un’impresa?
per capirlo è necessario individuare 3 caratteristiche:
1. le dimensioni dell’impresa rispetto alla scala del mercato (la numerosità)
2. il tipo di prodotto venduto (omogeneo, non omogeneo, il grado di sostituibilità)
3. la presenza di barriere all’entrata e all’uscita di nuove imprese sul mercato
Come possono essere le barriere all’entrata?
Economiche (o naturali): relative alla tecnologia impiegata dall’impresa, agli elevati CF, alle economie di scala, etc…
Giuridiche (o legali): relative ai brevetti, marchi, etc. che evitano che lo stesso prodotto o servizio possa essere replicato
Artificiali (o intenzionali): relative a comportamenti messi in atto da imprese volte a far diminuire la concorrenza (possono essere comportamenti legali oppure illegali).
Quali sono le caratteristiche del monopolio?
- c’è un’unica impresa presente sul mercato che influenza interamente il prezzo e soddisfa interamente la domanda di mercato;
- il prodotto scambiato dal monopolista è UNICO (omogeneo per definizione);
- esistono barriere all’entrata
esistono 3 tipi di MONOPOLIO:
1. monopolio legale: imposto dallo stato (es. tabacchi)
2. monopolio naturale: la cui concorrenza è impossibile per motivi tecnici, quali:
- Unicità del prodotto(sui generis come un’opera d’arte)
-CF troppo elevati, per cui solo se c’è UNA SOLA impresa è possibile non produrre in perdita (perché è la sola a dare quel bene o servizio e quindi ne può influenzare il prezzo senza tener conto dei suoi possibili concorrenti dato che non ce ne sono)
3. monopolio di fatto: quando un’impresa si è imposta sulle rivali.
Come si può ottenere un extraprofitto in un monopolio naturale?
PREMESSA: Innanzi tutto un monopolio naturale riguarda il fatto che i concorrenti non possono esistere per motivi tecnici come:
-l’unicità del prodotto
- CF TROPPO ALTI per cui SOLO un’impresa può sopravvivere sul mercato, altrimenti quel bene o servizio non verrebbe prodotto e non sarebbe possibile venderlo ai consumatori i quali si troverebbero in difficoltà perché altri beni o servizi sarebbero imperfettamente sostituibili a quello in questione (esempio: autostrada, se non ci fosse moltissimi non viaggerebbero perché altre alternative sono molto diverse).
CONCETTUALMENTE: questo avviene perché
- LA DOMANDA (che è = RME) è troppo piccola rispetto alla scala minima efficiente, per cui se, come avviene nella concorrenza perfetta, la quantità prodotta fosse quella in corrispondenza del punto in cui la D interseca i CMG, sicuramente si produrrebbe in perdita.
Per cui se ci fosse solo un’impresa che influenza il prezzo INTERAMENTE, potrebbe porre il prezzo > CMG e se il p> CME, si parlerebbe di extraprofitti.
Se questo condizioni non dovessero essere rispettate, quindi se ad esempio:
ci fossero più imprese sul mercato (che per vendere si fanno “la guerra” e quindi abbassano il prezzo), oppure il p = CMG, si produrrebbe in perdita perché i CF sono TROPPO ELEVATI.
Potrebbe essere un elasticità anelastica (=0), in cui anche se il p è alto la q rimane più o meno la stessa.
Quali sono le caratteristiche dell’oligopolio?
- presenza di poche ma GRANDI imprese sul mercato (che essendo poche interagiscono tra loro strategicamente, influenzano il prezzo in base alla D decrescente, che diventa un vincolo)
- prodotti venduti o omogenei, o fortemente differenziati
- presenza di barriere in entrata
In che modo possono interagire le imprese nell’oligopolio?
Esistono 2 tipi di oligopoli:
COLLUSIVO E NON COLLUSIVO.
OLIGOPOLIO COLLUSIVO:
le imprese rivali si mettono d’accordo (tacitamente o esplicitamente con cartelli o trust, esempio OPEC) e decidono il prezzo da fissare e la quantità da produrre, così facendo si dividono gli extraprofitti.
i comportamenti attuati dalle imprese, consequenzialmente alla collusione sono studiati dall’economia tradizionale oppure dalla teoria dei giochi.
La teoria dei giochi tratta le imprese come giocatori seduti ad un tavolo che giocano ad esempio ad un gioco da tavola (che può essere sequenziale oppure simultaneo).
La teoria dei giochi arriva ad una conclusione: nonostante alle imprese convenga colludere, saranno sempre allettate all’idea di tradirsi a vicenda conquistando l’intera domanda di mercato e rendendo propri TUTTI gli extraprofitti
OLIGOPOLIO NON COLLUSIVO:
bisogna differenziare il tipo di “mosse” delle imprese rivali.
Se si muovono sequenzialmente, significa che un’impresa agisce prima nei suoi affari e quindi, le altre imprese, vedendo come si è comportata una cercano di fare di meglio.
Se invece operano in maniera simultanea i comportamenti studiati sono due:
1. modello di cournot: le imprese decidono quale sarà la quantità da produrre, ma lasciano decidere al mercato i prezzi da fissare che saranno più alti di imprese che operano in concorrenza perfetta ma più bassi di quelli scelti da un monopolista
2. modello di bertrand: decidono il prezzo da fissare ma non la quantità da produrre che potrebbe anche coincidere con quella della concorrenza perfetta.
Alle imprese conviene colludere ma non possono obbligarsi a rispettare gli accordi presi.
Quali sono i mercati contendibili?
Non sempre essere gli unici sul mercato (o uno degli unici) assicura i profitti…
Se per entrare nel mercato basta pagare CF e CV, e chi ne esce non ha costi, allora basta di per sè pensare alla potenziale concorrenza per rendere i profitti nulli (=0).
SE C’E’ LIBERTA’ DI ENTRATA NEL MERCATO I PROFITTI DEVONO ESSERE NULLI (per ottenere extraprofitti non pasta che il p > CMG, se non ci sono barriere di entrata, profitto=0).
la concorrenza potenziale garantisce il mantenimento di prezzi concorrenziali.