Nutrizione dello sport Flashcards

30 e lode

1
Q

Spiega che cos’è il fabbisogno dell’organismo umano

A

il fabbisogno dell’organismo è la necessita di introdurre nel proprio corpo una certa quantità di nutrienti che si trova in quantità diverse in diversi alimenti. Il fabbisogno energetico varia da persona a persona ed è definito da condizioni genetiche e stili di vita.

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2
Q

Cosa sono le sostanze utili non nutrienti ?

A

Sono quelle sostanze che introdotte nel nostro corpo non vengono assimilate ma indirettamente aiutano i nostri processi fisiologici a funzionare meglio come le fibre assimigliamo dalle piante

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3
Q

Spiega il fabbisogno energetico

A

Per intraprendere una corretta alimentazione il primo punto da impostare è l’energia di cui ha bisogno il nostro corpo per poter funzionare : fabbisogno energetico.

L’energia presente negli alimenti è sfruttata per la sintesi dell’adenosina trifosfato ATP .
Garantire una appropriata disponibilità di energia attraverso gli alimenti rappresenta primo aspetto di un alimentazione adeguata.

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4
Q

Che cos’è il metabolismo basale?

A

E’ l’Energia minima necessaria all’organismo per il mantenimento di organi e tessuti
E’ una spesa energetica obbligatoria che corrisponde al 60 – 75 % dispendio totale

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5
Q

Come si misura il metabolismo basale ?

A

Per misurarla occorre che l’ individuo sia:
➢ a riposo
➢ in uno stato termico neutrale
➢ a digiuno da 12-14 ore
➢ in condizioni di totale rilassamento fisico e psichico

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6
Q

Quali sono i fattori che influiscono sul metabolismo basale?

A
  • Composizione corporea
  • Età, sesso
  • Funzionalità tiroidea
  • Dieta
  • Condizione fisiologica:
    ▪ Accrescimento
    ▪ Gravidanza, allattamento
    ▪ Invecchiamento
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7
Q

Spiega che cos’è e a cosa serve l’attività fisica

A

L’attività fisica comporta un dispendio energetico variabile che dipende dal tipo, intensità e frequenza delle attività condotte. Varia da poco più del 15% del dispendio totale in stili di vita estremamente sedentari, a valori del 30 % o oltre in caso di attività fisica intensa.

l’Attività fisica è qualsiasi forma di contrazione muscolare non presente in condizioni basali , comprende varie tipologie.

Svolgere attività fisica è una strategia che
persone di ogni età possono attuare per preservare o migliorare la propria salute.

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8
Q

Che cos’è la termogenesi alimentare?

A

Termogenesi alimentare:
E’ la Spesa energetica supplementare distinta in:
* Obbligatoria= processi di digestione, assorbimento ed utilizzazione dei nutrienti
* Facoltativa= altri meccanismi tra cui l’attivazione del sistema nervoso simpatico

La sua entità dipende dai nutrienti:
▪ 2 – 5 % apporto energetico da lipidi
▪ 5 – 10 % apporto energetico da carboidrati
▪ 10 – 35 % apporto energetico da proteine

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9
Q

Come viene misurato il dispendio energetico?

A

Si può misurare con tecniche calorimetriche:
➢ Calorimetria diretta misura perdite di calore da parte del corpo espressione dei processi metabolici in atto che producono calore come scoria metabolica;
➢ Calorimetria indiretta misura consumo di ossigeno come indicatore processi ossidativi cellulari (metabolismo cellulare).

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10
Q

Spiega la calorimetria diretta ?

A

Calorimetria diretta:
* Tutti i processi metabolici che si verificano nell’organismo portano alla produzione di calore;
* E’ possibile misurare direttamente la produzione di calore corporeo disponendo di una stanza calorimetrica che permette al soggetto di soggiornare per ore o giorni, mangiare, dormire e compiere un lavoro;

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11
Q

Spiega il funzionamento del Calorimetro di Atwater-Rosa?

A

▪ Una sottile lastra di rame riveste la superficie interna a ridosso della quale scorrono gli scambiatori di calore entro cui passa aria fredda;
▪ Mentre il soggetto lavora viene fatta passare acqua alla temperatura di 2°C che rapidamente sottrae il calore che deriva dal metabolismo corporeo. Se il soggetto è a riposo si usa un flusso di acqua inferiore a temperatura superiore;
▪ Viene misurata la differenza di temperatura dell’acqua all’entrata e
all’uscita con un’accuratezza di 0,01°C.

La calorimetria diretta è molto precisa e ha grande valore dal punto di vista teorico tuttavia il suo uso è poco pratico e quindi limitato. Non può essere usata per misurare il metabolismo nella maggior parte delle attività sportive e ricreative. Non è usabile, a causa dei costi e del personale impiegato, per fare indagini su vasta scala.

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12
Q

Spiega la calorimetria indiretta ?

A
  • Si basa sul principio che l’organismo ricava l’energia mediante l’ossido riduzione dei substrati energetici contenuti negli alimenti in reazioni in cui si consuma ossigeno e si produce anidride carbonica
  • Consiste nella misurazione degli scambi gassosi respiratori (consumo di ossigeno e la produzione anidride carbonica) in un determinato periodo di tempo
  • Il consumo di ossigeno (O2 ) e la produzione di anidride carbonica (CO2 ) possono essere ricavati in base al volume di aria respirata dal soggetto, e confrontando le concentrazioni dei gas nell’aria espirata ed inspirata
  • La strumentazione richiede un misuratore di gas per la ventilazione polmonare, analizzatori per O2 e CO2 , un barometro ed un termometro per misurare le variazioni ambientali al fine di correggere il volume di aria espirata
    a condizioni standard di T, pressione, umidità (0 °C, 1 atm, 0% umidità relativa)
  • La calorimetria indiretta può essere usata sia in condizioni di riposo per la misura del Metabolismo Basale sia in condizioni di attività fisica per periodi limitati di tempo per la misura del consumo energetico da attività fisica
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13
Q

Spiega il quoziente respiratorio

A

La misura del consumo di O2 è sufficiente per stimare il dispendio energetico.

Se si dispone anche della misura dell’anidride carbonica è possibile avere una indicazione dei substrati ossidati attraverso il calcolo del → Quoziente Respiratorio.

Il QR varia a seconda del nutriente ossidato:
 QR carboidrati= 1
 QR grassi= 0,7
 QR proteine = 0,8
In condizioni di digiuno e in condizioni fisiologiche: QR circa 0,82
———————————————————————————
Il QR aumenta in caso di:
▪ iperventilazione
▪ acidosi metabolica
▪ ipernutrizione con lipogenesi
▪ esercizio fisico
▪ ipertermia
————————————————————————————–
Il QR diminuisce in caso di:
▪ ipoventilazione
▪ privazione di cibo
▪ diabete con ketoacidosi
▪ metabolismo dell’etanolo
▪ ipotermia

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14
Q

Spiega che cos’è l’oxylog

A

Misura il volume di aria inspirata dal soggetto mediante un flussometro a turbina, inserito su una mascherina facciale.

➢ L’aria espirata viene campionata attraverso un tubo flessibile collegato allo strumento ed inviata ad una camera di miscelazione: una pompa preleva un piccolo campione di gas, di cui viene analizzato il contenuto di ossigeno;

➢ E’ dotato di un visualizzatore digitale che permette la lettura della ventilazione polmonare e del consumo di ossigeno min per min.

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15
Q

Spiega la Misura del Dispendio Energetico Totale (DET)

A
  • La misura del DET in condizioni free-living è possibile tramite una tecnica definita dell’ Acqua doppiamente marcata (Doubly Labelled Water, DLW) il cui
    primo utilizzo risale agli anni ‘50 in veterinaria su animali di piccola taglia da Lifson;
  • Solo negli ‘anni ’80 a seguito del miglioramento delle tecniche analitiche è stato possibile applicarlo all’uomo con costi contenuti.
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16
Q

Spiega il metodo fattoriale

A

Valutare separatamente componenti (fattori) del dispendio:
stima metabolismo basale con correzione in base al livello di attività fisica

Stima del metabolismo basale:
* In assenza della possibilità di misurare il MB con calorimetria indiretta si utilizzano delle formule predittive;

  • Esse sono formule matematiche che sfruttano la relazione esistente tra il dato incognito ( valore MB) e fattori ad esso correlati che siano in grado di predirlo
    in modo approssimato ma attendibile.
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17
Q

Quali sono i predittori del metabolismo basale ?

A

-Massa magra
-Peso
-Altezza

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18
Q

che cos’è una bomba calorimetrica ?

A

è uno strumento utilizzato per la combustione di alimenti e la conseguente misurazione del loro impatto calorico sul
nostro corpo

La sostanza viene posta in una cella isolata in presenza di ossigeno. La combustione viene innescata da un circuito elettrico ed è comandata dall’esterno; con il procedere della combustione il calore che si libera si trasferisce all’acqua che
circonda la cella. Essendo il calorimetro termicamente isolato dall’esterno, ogni aumento di temperatura dell’acqua corrisponde esattamente al calore prodotto dalla combustione.

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19
Q

spiegami il destino dell’energia degli alimenti

A

energia non digeribile ———> va persa con le feci

energia digerita———-> espulsione tramite urine e sudore

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20
Q

quali sono le unità di misura dell’energia ?

A

Unità convenzionale= caloria (cal).

Quantità di calore necessaria per innalzare da
14.5 a 15.5 °C un grammo di acqua: kilocaloria (kcal) = 1000 calorie.

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21
Q

Cosa sono le proteine?

A

Sono molecole organiche costituite da carbonio, ossigeno, idrogeno e azoto di cui sono la fonte principale per organismo.
Da un punto di vista strutturale sono catene lineari formate dall’unione di singole unità dette aminoacidi legati con legame peptidico.
Costituiscono il materiale strutturale di tutte le cellule e i tessuti dell’organismo, entrano nella composizione di ormoni, enzimi, anticorpi. Possono essere utilizzate
come:
-Fonte di aminoacidi: il tipo, la sequenza e la proporzione di aminoacidi che le compongono condizionano la qualità nutrizionale, specificità e funzione

  • Fonte energetica (4 kcal/g)
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22
Q

Che cos’è il turnover proteico?

A

Il turnover consente all’organismo di modulare la sintesi delle proprie proteine in dipendenza dell’evolversi delle sue esigenze:
* Sintesi distruzione molecole anomale
* Sintesi nuovi tessuti
* Riparazione di tessuti/organi danneggiati
* Funzionamento sistema immunitario
* Modulazione vie metaboliche

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23
Q

spiega la sintesi proteica

A

Nel citoplasma della cellula, a partire dal DNA nel nucleo, viene prodotto un messaggero: l’RNA messaggero (mRNA). Questo mRNA contiene le istruzioni per costruire proteine, traducendo le informazioni genetiche in sequenze di aminoacidi.

La sintesi delle proteine avviene grazie all’RNA transfer (tRNA), che trasporta i vari aminoacidi al punto giusto. Ogni tipo di tRNA è specifico per un aminoacido, assicurando che la sequenza della proteina sia corretta.

Questo processo richiede energia e nutrienti, che sono essenziali per la sintesi delle proteine. Se la cellula non ha abbastanza energia o nutrienti, la produzione può rallentare o fermarsi.

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24
Q

Spiega la degradazione proteica

A

La degradazione delle proteine avviene grazie a speciali enzimi chiamati proteasi, che rompono le proteine intracellulari in aminoacidi. Questi aminoacidi possono poi essere riutilizzati per nuove proteine o distrutti (catabolizzati) per produrre energia.

Flusso di aminoacidi in entrata:
-Aminoacidi derivati dalle proteine alimentari: vengono dalla digestione delle proteine che mangiamo.

-Aminoacidi derivati dalla degradazione di proteine interne: provengono dalla demolizione di proteine già presenti nell’organismo.

Flusso di aminoacidi in uscita:
-Aminoacidi per il catabolismo: vengono distrutti, producendo urea come scarto.

-Aminoacidi per la sintesi di nuove proteine: vengono utilizzati per costruire proteine nuove nel corpo.

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25
Q

Spiega il bilancio proteico

A

bilancio proteico rappresenta l’equilibrio tra l’entrata e l’uscita di aminoacidi (AA) nel corpo:

Flusso di AA in entrata = Flusso di AA in uscita: significa che la quantità di proteine nel corpo è stabile, uno stato di mantenimento.

Flusso di AA in entrata > Flusso di AA in uscita: accade quando il corpo sta accumulando proteine, ad esempio durante la crescita, la guarigione da una lesione o la gravidanza.

Flusso di AA in entrata < Flusso di AA in uscita: si verifica una perdita di massa proteica. Questo può succedere se l’apporto di energia o proteine è insufficiente, o a causa di malattie.

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26
Q

che cosa sono gli amminoacidi ?

A

Gli amminoacidi sono le unità di base delle proteine. Ogni amminoacido ha due gruppi importanti: un gruppo amminico (-NH₂) e un gruppo carbossilico (-COOH) attaccati allo stesso atomo di carbonio.

Nel corpo umano, ci sono 20 amminoacidi principali, codificati dal nostro DNA. Si possono classificare in base a due aspetti principali:

Caratteristiche biochimiche: proprietà come solubilità e reattività.
Caratteristiche nutrizionali: alcuni amminoacidi sono essenziali e devono essere assunti con la dieta, mentre altri sono non essenziali e il corpo può produrli da solo.

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27
Q

qual è la classificazione nutrizionale degli amminoacidi ?

A

La classificazione nutrizionale degli amminoacidi si basa sulla capacità dell’organismo di produrli o meno:

Essenziali: devono essere assunti attraverso la dieta perché il corpo non può produrli.

Non essenziali: il corpo può sintetizzarli autonomamente, quindi non è necessario assumerli con l’alimentazione.

Condizionatamente essenziali: normalmente sono sintetizzati dall’organismo, ma in certe condizioni (stress, malattie, crescita) è necessaria un’integrazione tramite la dieta.

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28
Q

Cosa si intende per amminoacido limitante ?

A

L’amminoacido limitante è l’amminoacido essenziale presente in quantità più bassa rispetto al fabbisogno in un alimento o pasto. Se questo amminoacido manca, limita l’utilizzo degli altri amminoacidi per produrre proteine.

Nelle diete miste, gli amminoacidi che possono risultare limitanti sono:

-Lisina
-Amminoacidi solforati (metionina e cisteina)
-Treonina
-Triptofano

Questi amminoacidi devono quindi essere monitorati e bilanciati per una sintesi proteica ottimale.

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29
Q

Qual è la Funzione degli amminoacidi e delle proteine della dieta?

A

La maggior parte degli amminoacidi viene normalmente destinata alla sintesi proteica. Alcuni amminoacidi, che non rientrano nella costituzione delle proteine, svolgono invece importanti funzioni metaboliche o sono incorporati in composti essenziali non proteici.

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30
Q

Qual è la funzione degli amminoacidi?

A

La maggior parte degli amminoacidi nel corpo viene utilizzata per costruire proteine fondamentali, suddivise in due gruppi principali:

Proteine plasmatiche e viscerali: comprendono le proteine del muscolo e degli organi, essenziali per il mantenimento della struttura e funzione dei tessuti.

Proteine della risposta infiammatoria e immunitaria, enzimi, ormoni: includono proteine coinvolte nella difesa del corpo, nella regolazione delle reazioni chimiche e nel controllo delle funzioni corporee.

Questi amminoacidi sono cruciali per il normale funzionamento e la protezione dell’organismo.

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31
Q

spiega cosa vuol dire “Qualità proteica”

A

La qualità proteica indica quanto bene una proteina o una miscela di proteine soddisfa le necessità dell’organismo in termini di aminoacidi e azoto, a parità di quantità assunta. Questa valutazione serve a:

-Determinare le caratteristiche nutrizionali di un alimento, per capire quanto sia nutriente.

-Definire l’adeguatezza della dieta, assicurando che fornisca gli aminoacidi necessari.

-Formulare nuovi prodotti alimentari, ottimizzando il contenuto proteico.

-A scopi normativi, per stabilire standard e linee guida sulla qualità delle proteine negli alimenti.

La qualità proteica aiuta quindi a garantire che gli alimenti forniscano tutto ciò di cui l’organismo ha bisogno.

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32
Q

Cosa si intende per digeribilità proteica?

A

La digeribilità proteica reale misura la percentuale di proteine effettivamente digerite e assorbite dall’organismo, considerando sia le proteine della dieta sia quelle endogene (ossia prodotte dal corpo e presenti nell’intestino).

Questo valore indica quanto efficacemente le proteine ingerite vengono utilizzate e assimilate dall’organismo.

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32
Q

che cosa vuol dire profilo amminoacidico ?

A

Il secondo fattore che determina la qualità proteica è la composizione in amminoacidi essenziali, chiamata anche profilo amminoacidico. Per valutare il profilo di una proteina specifica, si utilizza un pattern di riferimento: una “proteina ideale” che contiene tutti gli amminoacidi essenziali in quantità ottimali per soddisfare le necessità nutrizionali.

Questi pattern di riferimento variano in base all’età, poiché i bisogni di amminoacidi cambiano nelle diverse fasi della vita.

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33
Q

Come avviene la valutazione della qualità proteica?

A

La valutazione della qualità proteica può essere effettuata attraverso vari approcci, tra cui:

-Rapporto di efficienza proteica (PER): un metodo biologico che confronta il guadagno di peso di un animale in fase di crescita rispetto alla quantità di proteina ingerita.
Metodi più recenti includono:

-Utilizzazione proteica netta (NPU): misura la quantità di proteina utilizzata dal corpo rispetto a quella assunta.

-Valore biologico (BV): indica l’efficienza con cui l’organismo utilizza le proteine alimentari per costruire nuove proteine.

-Punteggio aminoacidico corretto per digeribilità (PDCAAS): valuta la qualità proteica tenendo conto sia del profilo amminoacidico sia della digeribilità, fornendo un punteggio che riflette quanto una proteina contribuisca alle esigenze nutrizionali.

-Questi metodi aiutano a comprendere meglio l’efficacia delle fonti proteiche nell’alimentazione

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33
Q

spiegami il fabbisogno proteico

A

Il fabbisogno di proteine è determinato stimando la quantità necessaria di proteine di alta qualità, come quelle contenute in uova o latte, per mantenere l’equilibrio dell’azoto nel corpo, a condizione che ci sia un adeguato apporto di energia.

Questo fabbisogno varia in base a:

->Sesso
->Età
->Condizioni fisiologiche (come gravidanza, allattamento, attività fisica intensa)

Per calcolare gli apporti raccomandati, la quantità stimata viene aumentata di un margine di sicurezza, poiché la dieta abituale può includere proteine di qualità diversa.

Ad esempio, per un soggetto adulto sano che pesa circa 70 kg, il fabbisogno proteico è di circa 63-70 grammi al giorno. Questo aiuta a garantire che le necessità nutrizionali siano soddisfatte.

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34
Q

Parlami della qualità proteica degli alimenti

A

La qualità proteica delle fonti alimentari varia in base alla loro origine:

-Proteine di origine animale: contengono tutti gli amminoacidi essenziali in quantità adeguate, quindi sono considerate proteine ad elevata qualità proteica.

-Proteine di origine vegetale: spesso presentano carenze di uno o più amminoacidi essenziali, risultando quindi proteine a bassa qualità proteica.

-Proteine dei legumi: pur contenendo tutti gli amminoacidi essenziali, sono carenti di amminoacidi solforati (come metionina e cisteina). Pertanto, sono classificate come proteine a media qualità proteica.

Queste differenze sono importanti per pianificare una dieta equilibrata e completa.

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35
Q

cosa sono i carboidrati ?

A

I carboidrati sono molecole organiche composte da carbonio, idrogeno e ossigeno, con un rapporto di 1:2:1 tra questi elementi.

Funzioni dei carboidrati:

-Energetica: forniscono energia; ad esempio, 1 g di glucosio produce circa 4 kcal.

-Risparmio sul ricambio azotato: in assenza di glucidi, il corpo attiva la gluconeogenesi per produrre glucosio.

-Precursori di aminoacidi non essenziali: alcuni carboidrati possono essere convertiti in aminoacidi.

-Funzione strutturale: formano mucopolisaccaridi e glicoproteine, che hanno ruoli importanti nelle strutture cellulari.

-Salute dell’intestino: contribuiscono al mantenimento del microbiota intestinale attraverso la quota non digeribile.

-Classificazione chimica:
La classificazione chimica dei carboidrati si basa sul numero di unità monomeriche e comprende tre gruppi:

Monosaccaridi e Disaccaridi (1 - 2 monomeri)

Monosaccaridi (1 unità monomerica):
Glucosio
Fruttosio
Galattosio
———————————————————————————————-
Disaccaridi (2 unità monomeriche):
-Maltosio (glucosio + glucosio)
-Lattosio (glucosio + galattosio)
-Saccarosio (glucosio + fruttosio)
Nota: questo gruppo è spesso indicato come zuccheri.
———————————————————————————————-
Oligosaccaridi (3 – 9 monomeri):
-Maltodestrine (polimeri di glucosio)
-Frutto-oligosaccaridi
-Galatto-oligosaccaridi (presenti in legumi, cicoria, cipolle e latte materno)
———————————————————————————————-
Polisaccaridi (10 o più unità monomeriche):
-Amido: un polimero di glucosio presente negli alimenti vegetali.

-Glicogeno: un polimero di glucosio che funge da riserva di carboidrati nel corpo umano.

-Fibra alimentare: polisaccaridi non amidacei, che svolgono un ruolo importante nella salute digestiva.

Questa classificazione aiuta a comprendere le diverse forme di carboidrati e le loro funzioni nel corpo.

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36
Q

Come si classificano i carboidrati?

A

I carboidrati sono la principale fonte di glucosio per il nostro organismo, e la biodisponibilità del glucosio è fondamentale per il corretto funzionamento della maggior parte delle cellule. I carboidrati possono essere distinti in base alla loro disponibilità per l’organismo:

Carboidrati disponibili: questi carboidrati possono essere digeriti e assorbiti, fornendo glucosio direttamente al corpo. Esempi includono zuccheri semplici e amidi.

Carboidrati non disponibili: includono la fibra alimentare, che non può essere digerita dagli enzimi umani. Anche se non forniscono glucosio, svolgono ruoli importanti nella salute intestinale e nella regolazione della glicemia.

Questa distinzione aiuta a comprendere come i diversi tipi di carboidrati influenzino la salute e l’energia del corpo.

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37
Q

quali sono i carboidrati disponibili ?

A

I carboidrati disponibili sono quelli che vengono digeriti e assorbiti nell’intestino tenue, diventando così utilizzabili per i processi metabolici. I principali tipi di carboidrati disponibili includono:

Amido: un polisaccaride composto da lunghe catene di glucosio, presente in alimenti come patate, cereali e legumi.

Monosaccaridi: zuccheri semplici, come il glucosio e il fruttosio, che possono essere rapidamente assorbiti nel sangue.

Disaccaridi: composti da due monosaccaridi legati insieme, come il saccarosio (glucosio + fruttosio) e il lattosio (glucosio + galattosio).

Alcuni oligosaccaridi: come le maltodestrine, che sono polimeri di glucosio a catena corta, facilmente digeribili.

Questi carboidrati forniscono energia e sono fondamentali per il corretto funzionamento dell’organismo.

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38
Q

che cos’è l’amido?

A

L’amido è la principale fonte di carboidrati disponibili per l’assorbimento e utilizzabili dal metabolismo cellulare nella dieta di un soggetto adulto. Solo una percentuale molto limitata (1–3%) di amido non viene assimilata e viene definita amido resistente, poiché non viene digerito.

Fonti alimentari di amido:
L’amido si trova naturalmente in:

-Cereali: come grano, riso, avena e mais.
-Tuberi: come le patate.
-Legumi: come fagioli e lenticchie.

Alimenti ricchi di amido derivati da questi vegetali includono:

Pasta, riso e cuscus.
Pane e fette biscottate.
Biscotti e altri prodotti da forno.

L’amido è fondamentale per fornire energia all’organismo e svolge un ruolo chiave nella dieta quotidiana.

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39
Q

cosa si intende per indice glicemico?

A

L’indice glicemico (IG) esprime la capacità iperglicemizzante degli alimenti, cioè la loro abilità di aumentare i livelli di glicemia (zucchero nel sangue) dopo il consumo.

Meccanismo:
Quando i carboidrati vengono assorbiti, influenzano i livelli di glicemia e gli ormoni che la regolano, in particolare l’insulina.
La risposta glicemica dell’organismo varia a seconda del tipo di alimento ricco di carboidrati consumato.
———————————————————————————————-Classificazione in base alla digeribilità:

-Carboidrati facilmente digeribili: si traducono in un rapido aumento dei livelli di glucosio nel sangue, poiché vengono assimilati velocemente. Esempi includono zuccheri semplici e alcuni amidi raffinati.

-Carboidrati poco accessibili: sono digeriti più lentamente e portano a un incremento graduale della glicemia. Questi includono fibre e amidi complessi, che richiedono più tempo per essere scomposti dagli enzimi digestivi.

La conoscenza dell’indice glicemico e della qualità dei carboidrati è utile per scegliere alimenti che supportano una glicemia stabile e una salute metabolica ottimale.

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40
Q

quali sono i fattori che influenzano l’indice glicemico ?

A

Fattori che influenzano l’indice glicemico:

1)Consistenza del cibo: Alimenti con alta consistenza (es. mele intere) tendono ad avere un indice glicemico (IG) più basso rispetto a quelli con consistenza ridotta (es. purea di mele) perché la forma intera richiede più tempo per essere digerita.

2)Contenuto di carboidrati non disponibili: La presenza di amido resistente o fibra alimentare idrosolubile rallenta la digestione dell’amido, contribuendo a un aumento più graduale della glicemia.

3)Contenuto di grassi: Alimenti o pasti con un alto contenuto di grassi possono ritardare lo svuotamento gastrico e/o ridurre la gelatinizzazione dell’amido. Ad esempio, il gelato alla crema ha un IG più basso rispetto al gelato alla frutta.

Classificazione dell’indice glicemico:
High GI (Alto): > 70

Esempi: pane comune, alcuni cereali da colazione (riso, mais), purè di patate, riso.
Intermediate GI (Medio): > 55 e < 70

Esempi: alcuni tipi di pane, biscotti.
Low GI (Basso): < 55

Esempi: pasta, riso parboiled, legumi, orzo, avena.

Conoscere questi fattori e la classificazione dell’indice glicemico aiuta a scegliere alimenti che possono influenzare positivamente la glicemia e la salute metabolica.

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41
Q

Spiega la differenza tra indice glicemico e carico glicemico

A

Indice Glicemico e Carico Glicemico
Indice Glicemico (IG):
L’IG classifica gli alimenti in base alla velocità con cui provocano un aumento della glicemia.
Rappresenta la qualità dei carboidrati e come influenzano i livelli di zucchero nel sangue.
——————————————————————————————-
Carico Glicemico (CG):
Il CG “predice” la risposta glicemica e la richiesta di insulina per una porzione specifica di alimento. Tiene conto sia della qualità che della quantità di carboidrati presenti in un alimento.
———————————————————————————————-
Differenze Chiave:
Alimenti con lo stesso indice glicemico possono avere carichi glicemici diversi a causa della differente quantità di carboidrati.
———————————————————————————————-
L’indice glicemico è calcolato su porzioni standard di 50 g di carboidrati.

Formula del Carico Glicemico:
CaricoGlicemico=(Carboidratinellaporzionerealeconsumata×IG)/100

Esempi Comparativi:

Pane Comune:
Contenuto di carboidrati: 67 g per 100 g
IG: 80
In un panino da 50 g: 33,5 g di carboidrati
Carico glicemico:
CG=(33,5×80)/100=27

Conclusione:

Il carico glicemico fornisce una misura più completa dell’impatto glicemico di un alimento, tenendo conto sia della sua qualità (indice glicemico) che della quantità di carboidrati consumata. Questo può essere utile per la pianificazione dietetica, specialmente per le persone che devono gestire i livelli di zucchero nel sangue.

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42
Q

che cos’è la fibra alimentare?

A

Cos’è la Fibra Alimentare?

La fibra alimentare è definita come un insieme di sostanze che costituiscono la parte strutturale delle cellule vegetali.

Essa rappresenta la componente più abbondante dei carboidrati non disponibili per l’organismo. La fibra alimentare è composta da diverse molecole di natura polisaccaridica e si distingue principalmente per il grado di fermentazione da parte dei batteri intestinali e per il grado di solubilità in acqua.

Tipi di Fibra Alimentare:

Fibre Alimentari Solubili (o Viscose):
Queste fibre si dissolvono in acqua formando una sostanza gelatinosa. Sono maggiormente fermentate dai batteri intestinali, il che può portare a benefici per la salute, come il miglioramento della salute digestiva e il controllo dei livelli di zucchero nel sangue.

Fibre Alimentari Insolubili:

Queste fibre non si dissolvono in acqua e passano attraverso il sistema digestivo praticamente intatte.
Aiutano a regolare il transito intestinale, prevenendo la stitichezza e favorendo la salute dell’intestino.

Funzioni della Fibra Alimentare:

Regolazione dell’intestino:
-Favorisce il transito intestinale e previene la stitichezza.

-Controllo del peso: Le fibre aumentano il senso di sazietà, contribuendo a controllare l’appetito.

-Salute cardiaca: Le fibre solubili possono aiutare a ridurre i livelli di colesterolo nel sangue.

-Controllo della glicemia: Possono contribuire a mantenere stabili i livelli di zucchero nel sangue.

Incorporare una varietà di fonti di fibra nella dieta è essenziale per promuovere una buona salute generale.

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43
Q

Che cos’è il microbiota intestinale ?

A

Microbiota Intestinale

Il microbiota intestinale è una popolazione complessa di microrganismi che vive nel nostro intestino. In un adulto, il numero di cellule batteriche è circa dieci volte superiore al numero di cellule umane, e i geni batterici superano di circa cento volte i geni umani.

Funzioni del Microbiota Intestinale

-Funzioni Complementari: Il microbiota può svolgere ruoli che completano e supportano le funzioni del nostro genoma, contribuendo a processi metabolici e a regolazioni immunitarie.

Composizione del Microbiota

Il microbiota intestinale è composto da vari tipi di batteri, che possono essere classificati in:

-Batteri Buoni: Favoriscono la salute intestinale e generale, aiutando nella digestione e contribuendo a mantenere l’equilibrio del sistema immunitario.

-Batteri Potenzialmente Nocivi: Possono diventare problematici se presenti in eccesso o se le condizioni del corpo cambiano.

Eubiosi

In una persona sana, il microbiota è in uno stato di equilibrio noto come eubiosi. In questo stato, i batteri buoni predominano, e il microbiota funziona in armonia con l’organismo, contribuendo a vari aspetti della salute, come:

-La digestione efficiente degli alimenti

-La sintesi di vitamine

-La protezione contro i patogeni

Un’alterazione dell’equilibrio del microbiota, nota come disbiosi, può portare a problemi di salute, come disturbi gastrointestinali, malattie autoimmuni, e persino condizioni metaboliche. Per mantenere un microbiota sano, è importante seguire una dieta equilibrata, ricca di fibre e probiotici.

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44
Q

qual’è la funzione dei lipidi nella dieta ?

A

Funzioni dei Lipidi nella Dieta

I lipidi svolgono molteplici funzioni essenziali per il corpo umano e rappresentano una componente importante della dieta:

-Fonte di Energia Concentrata: I lipidi forniscono 9 Kcal per grammo, il che li rende una fonte di energia molto densa, significativamente superiore a quella dei carboidrati e delle proteine (che forniscono 4 Kcal/g).

-Veicolo di Vitamine Liposolubili: Permettono l’assorbimento di vitamine A, D, E, e K, che sono solubili nei grassi e necessarie per molte funzioni corporee, inclusi la salute degli occhi, la coagulazione del sangue e il sistema immunitario.

-Apporto di Acidi Grassi Essenziali: Forniscono acidi grassi essenziali (come Omega-3 e Omega-6) che il corpo non può sintetizzare autonomamente e che sono fondamentali per il corretto funzionamento del sistema nervoso, immunitario e per la salute delle cellule.

-Aumento dell’Appetibilità degli Alimenti: I lipidi migliorano il gusto e la texture dei cibi, rendendoli più appetibili.

-Aumento del Senso di Sazietà: Essendo digeriti più lentamente rispetto ai carboidrati e alle proteine, i lipidi prolungano il senso di sazietà, contribuendo a mantenere l’equilibrio energetico.

Queste funzioni rendono i lipidi fondamentali non solo per l’energia, ma anche per la salute generale e il piacere del cibo.

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45
Q

Quali sono le funzioni dei lipidi nell’organismo ?

A

Funzioni dei Lipidi nell’Organismo
-Riserva energetica: Conservata nel tessuto adiposo, utilizzabile in caso di necessità.

-Grasso sottocutaneo: La maggior parte del grasso di deposito si trova sotto la pelle, con funzione isolante per mantenere la temperatura corporea.

-Accumulo di vitamine: Le vitamine liposolubili (A, D, E, K) vengono immagazzinate nel tessuto adiposo.

-Struttura delle membrane: I lipidi sono componenti essenziali delle membrane cellulari, spesso associati a gruppi fosfato, carboidrati o proteine.

-Precursori di ormoni e regolatori: Servono come base per la sintesi di ormoni e altre sostanze regolatrici.

-Isolamento termico: I lipidi proteggono dal freddo grazie alla loro funzione di isolanti termici.

-Protezione degli organi: Offrono supporto e protezione agli organi interni.

-Modellamento corporeo: Contribuiscono alla forma del corpo, con distribuzioni diverse tra uomo e donna.

Queste funzioni sottolineano il ruolo essenziale dei lipidi sia per il sostegno fisico sia per la regolazione e il mantenimento dell’equilibrio corporeo.

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46
Q

Qual è la classificazione dei lipidi ?

A

Tipi di Lipidi
Lipidi Semplici

Comprendono principalmente i trigliceridi, che costituiscono la forma prevalente nei cibi e nei depositi adiposi.

Lipidi Composti
Formati da trigliceridi combinati con altre sostanze chimiche, come:
-Fosfolipidi (parte delle membrane cellulari)
-Glicolipidi (coinvolti nel riconoscimento cellulare)
-Lipoproteine (trasporto di lipidi nel sangue)
——————————————————————————————
Lipidi Derivati
Prodotti da lipidi semplici e lipidi complessi, tra cui:
-Colesterolo (strutturale per le membrane cellulari e precursore di ormoni)
-Androgeni (ormoni steroidei)

47
Q

cosa sono gli acidi grassi ?

A

Gli acidi grassi sono molecole composte da una catena di atomi di carbonio, con due estremità: un gruppo carbossilico (COOH) e un gruppo metilico (CH₃).
Ecco le caratteristiche essenziali che li distinguono:

  1. Lunghezza della Catena
    -Corta (2-6 atomi di carbonio): esempio - acido butirrico (C4:0)

-Media (8-12 atomi di carbonio): esempio - acido laurico (C12:0)

  1. Saturazione (Doppi Legami)
    -Saturi (nessun doppio legame): esempio - acido palmitico (C16:0)

-Monoinsaturi (un doppio legame): esempio - acido oleico (C18:1)

Principali Acidi Grassi
Acido palmitico
Acido stearico
Acido palmitoleico
Acido oleico
Acido linoleico
Acido α-linolenico

48
Q

Spiegami la differenza tra grassi saturi e insaturi

A

Gli acidi grassi possono essere:
➢ Saturi: hanno tutti legami semplici C-C sono solidi a temperatura ambiente
(grassi) prevalgono negli animali

➢ Insaturi: hanno uno o più doppi legami C-C sono liquidi a temperatura
ambiente (oli) prevalgono nei vegetali

49
Q

Dove si trovano gli acidi grassi saturi?

A

▪ Carne (carne di bue, agnello, maiale, pollo)
▪ Tuorlo dell’uovo
▪ Latte e derivati (panna e formaggio)

49
Q

Dove si trovano gli acidi grassi monoinsaturi?

A

▪ Olio di oliva

50
Q

Dove si trovano gli acidi grassi poli-insaturi?

A

Gli acidi grassi polinsaturi si trovano:
▪ Olii vegetali
▪ Girasole
▪ Soia
▪ Arachid

51
Q

cosa sono gli acidi grassi trans ?

A

Gli acidi grassi trans sono una forma specifica di acidi grassi insaturi che presentano i doppi legami in configurazione trans. Normalmente, la maggior parte degli acidi grassi insaturi nella dieta è di tipo cis, mentre una piccola parte è trans.

Fonti Principali di Acidi Grassi Trans

-Ruminanti: I batteri nello stomaco di animali come mucche e pecore trasformano gli acidi grassi insaturi, generando acidi grassi trans.

-Idrogenazione Industriale: Questo processo, usato per produrre creme da spalmare e grassi per dolci e prodotti da forno, trasforma gli acidi grassi insaturi in trans.

Principali Alimenti con Acidi Grassi Trans
-Carne e latte di bovini, pecore e capre

-Creme grasse da spalmare e margarine

-Prodotti da forno: cracker, torte, dolci, biscotti
Cibi fritti

52
Q

parlami degli acidi grassi essenziali

A

Gli acidi grassi essenziali (AGE) sono nutrienti che il corpo non può sintetizzare autonomamente e quindi devono essere assunti attraverso la dieta.

I principali sono:

Principali AGE

-Acido linoleico (omega-6): precursore degli acidi grassi della serie omega-6, contenuto in oli vegetali, verdure e cereali.

Funzioni degli AGE

-Membrane biologiche: Sono componenti fondamentali delle membrane cellulari (nei fosfolipidi).

-Precursori di molecole bioattive: I derivati a lunga catena come l’acido arachidonico (omega-6) e l’acido eicosapentaenoico (EPA) e docosaesaenoico (DHA) (omega3) svolgono ruoli importanti.

Funzioni Specifiche degli Omega-6 e Omega-3

-Effetti metabolici: Eicosanoidi (omega-6) e docosanoidi (omega-3) possono avere effetti opposti (es. pro- o anti-infiammatori, pro- o anti-aggreganti).

-Concorrenza enzimatica: Questi acidi grassi condividono vie metaboliche comuni e competono per gli stessi enzimi.

-Bilanciamento dietetico: Un buon equilibrio tra omega-6 e omega-3 è essenziale per mantenere il corretto funzionamento del corpo.

53
Q

che cos’è il colesterolo?

A

Il colesterolo è componente fondamentale delle membrane cellulari e precursore di importanti molecole come ormoni steroidei, acidi biliari e vitamina D.

Può provenire dalla dieta (origine dietetica) o essere sintetizzato dall’organismo (origine
endogena)

54
Q

che cos’è il colesterolo endogeno?

A

Il colesterolo endogeno è il colesterolo prodotto all’interno del corpo, principalmente nel fegato.

Sintesi del Colesterolo Endogeno

Origine: Sintetizzato a partire dall’acetil-CoA.
Influenza dei Grassi Saturi: L’aumento dell’apporto di grassi saturi nella dieta facilita la sintesi del colesterolo endogeno nel fegato.

Questa sintesi è regolata dalla dieta e può essere influenzata dalla quantità di grassi saturi che consumiamo, poiché questi stimolano la produzione di colesterolo nel fegato.

55
Q

Parlami del colesterolo derivante dalla dieta

A

Le fonti di colesterolo dietetico sono esclusivamente gli alimenti di origine animale. L’assorbimento del colesterolo alimentare è variabile (media 50 %) e influenzato da
vari fattori tra cui la presenza di fibra alimentare e di fitosteroli (analoghi vegetali del colesterolo). Gli alimenti che contengono colesterolo sono anche ricchi di acidi
grassi saturi.

56
Q

che cosa sono i lipidi composti?

A

Lipidi composti:

➢ Fosfolipidi: contengono una o più molecole di acidi grassi legate al glicerolo,
un residuo di acido fosforico e una base azotata. Sono i costituenti base delle
membrane cellulari

➢ Lipoproteine: sono il mezzo di trasporto dei grassi: trigliceridi, colesterolo,
fosfolipidi (insolubili) in circolo. Gli acidi grassi semplici viaggiano nel sangue
legati alla siero albumina.

Le liproproteine sono sintetizzate nel fegato e nell’intestino

57
Q

che cosa sono i chilomicroni?

A

I chilomicroni sono lipoproteine a bassa densità che trasportano i grassi dopo i pasti.

Caratteristiche dei Chilomicroni
-Bassa densità: composti principalmente da trigliceridi.

-Funzione: Trasportano trigliceridi e vitamine liposolubili (A, D, E, K) dall’intestino al fegato.

-Periodo di presenza: Si trovano in circolo nel periodo postprandiale (dopo i pasti).

Queste proprietà dei chilomicroni sono fondamentali per la distribuzione dei grassi alimentari nell’organismo.

58
Q

che cosa le Lipoproteine a bassissima densità (VLDL)?

A

Le lipoproteine a bassissima densità (VLDL) sono lipoproteine simili ai chilomicroni ma hanno alcune caratteristiche distinte.

Caratteristiche delle VLDL
-Composizione: Contengono trigliceridi di sintesi endogena (prodotti dal fegato).

-Funzione: Trasportano i trigliceridi verso muscoli e tessuto adiposo per uso o immagazzinamento.

-Condizioni di Digiuno: Durante il digiuno, le VLDL sono la principale fonte di trasporto dei trigliceridi nel sangue.

Le VLDL svolgono un ruolo fondamentale nel fornire energia e grassi al corpo tra un pasto e l’altro.

59
Q

cosa sono Le lipoproteine a bassa densità (LDL)?

A

Le lipoproteine a bassa densità (LDL) derivano dalle VLDL e svolgono un ruolo chiave nel trasporto del colesterolo.

Caratteristiche delle LDL
-Origine: Derivano dalle VLDL dopo la perdita di una parte dei lipidi.

-Funzione: Trasportano principalmente colesterolo verso le cellule del corpo.

-Rischio per la salute: Un eccesso di LDL nel sangue può contribuire alla formazione di placche ateromatose, restringendo i vasi sanguigni e aumentando il rischio cardiovascolare.

Le LDL sono spesso definite come “colesterolo cattivo” proprio per il loro ruolo nell’aterosclerosi.

60
Q

cosa sono Le lipoproteine ad alta densità (HDL)

A

Le lipoproteine ad alta densità (HDL), spesso chiamate “colesterolo buono,” sono fondamentali per mantenere la salute delle arterie.

Caratteristiche delle HDL
-Dimensione e composizione: Piccole e con un alto contenuto di proteine.

-Funzione: Rimuovono il colesterolo dalle pareti delle arterie e lo riportano al fegato.

-Uso del colesterolo: Nel fegato, il colesterolo rimosso può essere usato per produrre bile.

Le HDL aiutano a ridurre l’accumulo di colesterolo nelle arterie, svolgendo quindi un ruolo protettivo per il sistema cardiovascolare.

61
Q

da cosa dipende la densità delle lipoproteine ?

A

Il nome è basato sulla densità della lipoproteina. La densità aumenta all’aumento
delle componente proteica
▪ Densità delle proteine 1.3-1.4 g/l
▪ Densità dei lipidi circa 0.8 g/l

62
Q

Che cosa sono le vitamine ?

A

Le vitamine, insieme ai minerali, sono definite micronutrienti, ossia sostanze che vengono assunte con gli alimenti in piccole quantità. Nell’organismo hanno
l’importante funzione di bioregolatori delle attività metaboliche e delle funzioni cellulari. Si tratta di nutrienti essenziali (non sintetizzabile dal nostro organismo)
salvo alcune eccezioni (niacina dal triptofano, alcune vitamine liposolubili da provitamine).

63
Q

Cosa sono le provitamine ?

A

Provitamine
Sono composti che il corpo trasforma in vitamine attive. Esempi:
-Carotenoidi (nei vegetali rosso-arancio) ➔ Vitamina A

-7-deidrocolesterolo (nella pelle) ➔ Vitamina D (grazie alla luce solare)

-Triptofano ➔ Niacina

64
Q

Qual è la differenza tra vitamine idro solubili e lipo solubili ?

A

Le vitamine liposolubili si depositano nei diversi tessuti e possono portare a problemi di eccesso (ipervitaminosi).

Le vitamine idrosolubili si accumulano poco
nell’organismo (si eliminano attraverso le urine e la sudorazione) e quindi difficilmente raggiungono concentrazioni eccessive.

64
Q

che cos’è la vitamina A?

A

Vitamina A (Retinolo)

-Forme: Si trova come vitamina già formata o come provitamina A (carotenoidi).

-Carotenoidi: Pigmenti vegetali (600 tipi), presenti in vegetali rosso-arancio. Principali: α e β-carotene, luteina, licopene, criptoxantina, zeaxantina.

-Unità di misura: RE (Retinolo Equivalente)
1 µg RE = 1 µg di retinolo, 6 µg di β-carotene, 12 µg di altri carotenoidi, 3,33 UI.
———————————————————————————————-
Funzioni
-Visione: Supporta la percezione della luce nella retina.

-Genetica: Regola la crescita e lo sviluppo delle cellule.

-Immunità: Rafforza le difese contro infezioni.

Carenza
-Sintomi oculari: Problemi alla retina (cecità notturna), secchezza/ulcere alla cornea.

-Sintomi cutanei: Pelle secca, ipercheratosi.

Tossicità

-Rischio: Dosi croniche >5 volte il fabbisogno causano epatotossicità, malformazioni fetali.

-Limite sicuro: <3000 µg al giorno (10.000 UI).
Gravidanza: Evitare consumo eccessivo di fegato.

65
Q

CHE Cos’è LA VITAMINA D

A

Vitamina D (Calciferolo)

Funzioni
-Salute ossea: Regola il calcio e il fosforo nel sangue per la corretta mineralizzazione delle ossa.

-Assorbimento: Favorisce l’assorbimento intestinale e il riassorbimento renale e osseo di calcio e fosforo.

Carenza
-Effetti: Causa deformazioni e dolori ossei.

-Infanzia: Rachitismo

-Adulti: Osteomalacia

-A rischio: Persone con bassa esposizione al sole, anziani, chi ha malassorbimento o assume farmaci antiepilettici.
Prevenzione: Controllo della 25OH vitamina D nel sangue.
———————————————————————————————-
Tossicità
-Cause: Solo per eccessiva integrazione (non con dieta o sole).

-Sintomi: Nausea, diarrea, perdita di peso, danno renale, alti livelli di calcio e fosforo nel sangue.

-Limite sicuro: <100 µg al giorno.

66
Q

Che cos’è la vitamina E ?

A

Vitamina E (Tocoferolo)

Funzioni
-Antiossidante: Protegge i grassi nelle membrane cellulari e nelle lipoproteine dai danni dei radicali liberi e delle specie reattive dell’ossigeno (ROS).

Radicali Liberi
-Definizione: Molecole instabili con elettroni spaiati, che possono danneggiare cellule e tessuti.

Fonti di Vitamina E
Alimenti ricchi: Oli, margarina, frutta secca, germi di cereali, fegato, uova, pesce grasso, e alcuni latticini. Le verdure ne contengono meno.
———————————————————————————————-
Carenza e Tossicità
-Carenza: Rara, ma può causare neuropatia periferica in casi di malassorbimento.

-Tossicità: Bassa, ma alte dosi possono interferire con la vitamina K.

-Limite sicuro: <300 mg al giorno.

67
Q

Che cos’è la vitamina K ?

A

Vitamina K (Fillochinone)

Funzioni
-Coagulazione: Essenziale per la sintesi di proteine della coagulazione (protrombina, fattori VII, IX, e X).

Origine della vitamina K
-Dieta: 90% dalla vitamina K1 (ortaggi a foglia verde).

-Microbiota: 10% dalla sintesi intestinale di vitamina K2.
Fonti alimentari

Carenza
-Effetti: Sindrome emorragica per insufficienza dei fattori della coagulazione.

Tossicità
-Sicura: Fillochinone e menachinoni sono sicuri anche a dosi alte; non c’è limite massimo stabilito.

-Rischio: Solo la forma sintetica (menadione) può causare anemia emolitica, iperbilirubinemia e ittero.

68
Q

Che cos’è la vitamina B1?

A

Vitamina B1 (Tiamina)
-Funzione: Coenzima per il metabolismo dei carboidrati, aminoacidi a catena ramificata e alcuni acidi grassi.
———————————————————————————————-
Fonti alimentari
-Vegetali: Cereali, specialmente integrali.

Carenza
-Effetti: Problemi nel metabolismo dei carboidrati.

-Beri-beri: Malattia grave da carenza cronica, con sintomi a carico del sistema nervoso, cardiovascolare e gastroenterico.

Tossicità

-Sicura: L’eccesso è escreto rapidamente nelle urine; non c’è un limite massimo stabilito.

69
Q

Che cos’è la vitamina B2?

A

Vitamina B2 (Riboflavina)

-Funzioni: Parte di coenzimi importanti per il metabolismo di carboidrati, lipidi e aminoacidi (FMN e FAD).

-Fonti alimentari: 30% formaggi, 18% frutta e verdura, 16% carni.

-Carenza: Rara, provoca dermatiti, stomatiti, glossite, vascolarizzazione della cornea, anemia e neuropatie.

-Tossicità: Nessuna nota; l’eccesso viene espulso nelle urine.

70
Q

che cos’è la vitamina B3?

A

Vitamina B3 (Niacina)

-Funzioni: Coenzima nei processi metabolici sotto forma di NAD e NADP. Può essere sintetizzata dal triptofano.

Fonti alimentari: 30% carne, 24% cereali, 23% frutta e verdura. La niacina nei cereali diventa disponibile con la cottura in ambiente alcalino.

-Carenza: Deficit può causare pellagra (sintomi: dermatite, diarrea, demenza), storicamente frequente in chi consumava mais.

-Tossicità: Nessuna con gli alimenti. Supplementi possono causare arrossamenti cutanei e ipotensione.

-Limite: 900 mg/die (nicotinamide); 10 mg/die (acido nicotinico).

71
Q

che cos’è la vitamina B5?

A

Vitamina B5 (Acido Pantotenico)

-Funzioni: Coinvolta in molte vie metaboliche (es. ciclo di Krebs, metabolismo di acidi grassi e colesterolo).

Essenziale per:
-Coenzima A (CoA)

-Fonti alimentari: Presente in quasi tutti i cibi di origine vegetale e animale, soprattutto in forma legata (come CoA e fosfopanteina).

-Carenza: Rara, possibile solo in stati di grave malnutrizione.

-Tossicità: Nessun rischio noto.

72
Q

Che cos’è la vitamina B6?

A

Vitamina B6 (Piridossina)

-Fonti alimentari: 27% da carni, 18% da cereali, 12% da patate, frutta e verdura.

-Biodisponibilità maggiore negli alimenti di origine animale (75-100%) rispetto a quelli vegetali (50-58%).

-Carenza: Rara, più probabile in alcolismo cronico o malnutrizione. Provoca dermatite, anemia e problemi neurologici.

-Tossicità: Sicura con la dieta. Elevate dosi da integratori possono causare neuropatia; limite di sicurezza: 25 mg al giorno.

73
Q

Che cos’è la biotina vit 7-vit8-vitH ?

A

Biotina (Vitamina B7, B8, Vitamina H)
Funzioni: Essenziale come cofattore per enzimi importanti, tra cui:

-Acetil-CoA carbossilasi
-Piruvato carbossilasi
-Propionil-CoA carbossilasi
-β-metilcrotonil-CoA carbossilasi
-Modifica l’espressione genica e la sintesi proteica.
———————————————————————————————-
Carenza: Rara negli adulti, può causare desquamazione della pelle.

Carenze secondarie possono verificarsi in caso di:
-Malattie genetiche (carenza di biotinidasi)
-Alimentazione con formule per neonati senza biotina
-Nutrizione artificiale o uso prolungato di antiepilettici.
-Tossicità: Nessun effetto tossico noto anche con alte dosi di biotina.

74
Q

Che cos’è la vitamina B9 acido folico?

A

Acido Folico (Vitamina B9)

Funzioni:
-Necessario per la sintesi del materiale genetico, aminoacidi ed emoglobina.

-Il fabbisogno aumenta in caso di proliferazione cellulare, come in gravidanza.

Fonti alimentari:

29% cereali
27% verdura
10% frutta
———————————————————————————————-
Carenza:

-Colpisce dal 9 al 25% delle popolazioni a causa di apporto inadeguato, malassorbimento, alcoolismo o farmaci (antiepilettici, antibiotici).

-Causa anemia per riduzione della sintesi di acidi nucleici.
In gravidanza aumenta il rischio di malformazioni, in particolare del tubo neurale (spina bifida) e cardiopatie congenite.
———————————————————————————————-
Tossicità:
-Non si verifica con il cibo.

-Apporti elevati di integratori possono mascherare la carenza di vitamina B12, causando effetti neurologici irreversibili.

-Limite massimo consigliato: 1000 µg/giorno.

75
Q

Che cos’è la Vitamina B12?

A

Vitamina B12 (Cobalamina)
Origine: Molecola complessa contenente cobalto, conosciuta anche come fattore anti-anemico.
———————————————————————————————-
Funzioni:
-Agisce come coenzima nel metabolismo degli aminoacidi e di alcuni acidi grassi a catena dispari.

-Partecipa al metabolismo dell’omocisteina (insieme ad altre vitamine del gruppo B) e all’acido folico.

Fonti alimentari:
-Presente in tutti gli alimenti di origine animale (carni, pesce, uova, latticini).

-Gli alimenti vegetali non contengono vitamina B12, a meno che non siano contaminati da microrganismi.

Carenza:
-Si sviluppa lentamente a causa dei depositi nel fegato; è rara come carenza primaria negli adulti, eccetto in diete vegane.

-La carenza secondaria è causata dalla mancanza del fattore intrinseco, necessario per l’assorbimento.

Tossicità:

-Non sono stati segnalati effetti avversi anche con alte dosi; non esiste un limite massimo di assunzione.

-L’organismo può ridurre progressivamente l’assorbimento intestinale in risposta a consumi elevati.

76
Q

Che cos’è la biodisponibilità?

A

La biodisponibilità è la quota di elementi ingerita che è effettivamente assorbita, trasportata al sito di azione e convertita nella forma fisiologicamente attiva utilizzabile dall’organismo. Pertanto un alimento è in grado di coprire il fabbisogno di un minerale se questo è presente non solo in quantità corretta ma anche in forma
biodisponibile.

77
Q

Quali sono i fattori che influenzano la biodisponibilità?

A

Forma chimica del minerale:
-I minerali legati ad altre sostanze (forme chelate) sono meno assorbibili.

Attività riducenti nell’alimento:
-Sostanze riducenti (come la vitamina C) aumentano l’assorbimento del ferro.
———————————————————————————————-
Sostanze ossidanti riducono l’assorbimento del ferro.
Interazioni tra minerali:
-Alte quantità di zinco possono inibire l’assorbimento del ferro, e viceversa.
———————————————————————————————-
Regolazione omeostatica:
-In caso di carenza di alcuni minerali (come calcio, ferro, zinco), l’assorbimento aumenta per mantenere l’equilibrio.
———————————————————————————————-Acloridria:
La mancanza di acido nello stomaco riduce l’assorbimento di calcio e ferro.
———————————————————————————————-
Componenti indigeribili nella dieta:
-Fibra, fitati, ossalati e tannini possono legarsi ai minerali, impedendo il loro assorbimento.
———————————————————————————————-
Malassorbimento:
-L’età avanzata o alcune patologie possono ridurre l’assorbimento dei minerali.

78
Q

Che cos’è il calcio?

A

Il calcio è un minerale essenziale per molte funzioni nel corpo. Ecco un riepilogo delle sue principali caratteristiche:

Presenza nel corpo
-Totale: Circa 1200 g in un adulto di 70 kg.

Funzioni

-Nelle ossa: È un componente strutturale dell’idrossiapatite e agisce come riserva per mantenere il livello plasmatico.

-Nel sangue: Essenziale per la coagulazione.

Regolazione dei livelli di calcio

-Ormoni coinvolti:
-Paratormone: Rilascia calcio dalle ossa quando il livello nel sangue è basso.

Fonti alimentari

Carenza
Cause e conseguenze:

Carenze acute sono rare, ma possono verificarsi nei lattanti senza integrazione di vitamina D.

Eccesso
-Cause: Difficile con l’alimentazione, ma può avvenire con l’uso eccessivo di integratori o vitamina D.

-Effetti: Può causare calcoli renali e calcificazioni nei reni (nefrocalcinosi). Livello massimo UL: 2500 mg/die.

Questi dettagli sul calcio evidenziano quanto sia cruciale non solo per la struttura scheletrica, ma anche per numerosi processi fisiologici.

79
Q

Che cos’è il fosforo?

A

Presenza nel corpo
-Quantità totale: Circa 680 g in un adulto di 70 kg, secondo minerale più abbondante nel corpo.

Funzioni
-Nelle ossa: Contribuisce alla struttura dell’idrossiapatite insieme al calcio.

Altre funzioni:
-Componente di molecole energetiche come l’ATP e la fosfocreatina.

-Parte delle membrane cellulari (fosfolipidi).

-Costituente degli acidi nucleici (DNA e RNA).

Fonti alimentari
-Fonti principali nella dieta italiana: formaggi (29%), pasta (23%), e carni (17%).

Biodisponibilità
La vitamina D facilita l’assorbimento del fosforo.

Il fosforo negli alimenti di origine animale è più facilmente assorbibile rispetto a quello vegetale (dove è spesso legato all’acido fitico).

Carenza
-Cause: Rara nei soggetti sani, ma possibile in caso di alcoolismo, abuso di antiacidi, o malassorbimento.

-Sintomi: L’ipofosfatemia può portare ad astenia, aritmie cardiache, insufficienza respiratoria e sintomi neurologici.

Eccesso
-Cause: Difficile raggiungere livelli elevati solo con la dieta, grazie all’efficace eliminazione da parte dei reni.

-Effetti: Nei bambini, una dieta ricca di fosforo ma povera di calcio può compromettere la crescita scheletrica.

Negli adulti, un’assunzione eccessiva (oltre 1400 mg al giorno) può influire negativamente sulla funzione endoteliale e potenzialmente aumentare il rischio di mortalità, ma non sono stati definiti livelli massimi UL per il fosforo nei soggetti sani.

Il fosforo è quindi cruciale non solo per le ossa ma anche per vari processi cellulari ed energetici nel corpo.

80
Q

che cos’è il sodio?

A

Presenza nell’organismo
-Quantità totale: Circa 90-100 g in un uomo adulto di 70 kg (1,3-1,4 g/kg di peso).

Distribuzione:
-50% nei liquidi extracellulari (è il principale catione extracellulare).

-12% nei liquidi intracellulari.

Funzioni
-Equilibrio chimico-fisico delle cellule e del bilancio idro-elettrolitico.

-Potenziale di membrana: Mantiene il potenziale e i gradienti necessari agli scambi di nutrienti e substrati.

-Pressione arteriosa: Influisce sulla regolazione della pressione.

Biodisponibilità
-Assorbimento: Completo, indipendente da altri fattori dietetici, avviene nel tratto finale dell’intestino tenue e nel colon.

Fonti alimentari
-Sodio non discrezionale: Contenuto naturalmente negli alimenti e nell’acqua o aggiunto nei processi artigianali e industriali.

-Sodio discrezionale: Sale da cucina (cloruro di sodio) aggiunto durante la cottura o a tavola (1 g di sale = 400 mg di sodio).

Consumo in Italia:
-15% sodio non discrezionale (alimenti e acqua).

-35% da sale aggiunto durante cottura o a tavola.

-50% da alimenti trasformati industrialmente o consumati fuori casa.

Effetti sulla salute
-Studio INTERSALT: Dimostra che un consumo elevato di sodio è associato all’aumento della pressione sanguigna, con effetti peggiori in soggetti predisposti geneticamente, obesi, diabetici o con apporto ridotto di potassio.

Rischi correlati:
-Cardiovascolari: Ogni 5 g di sodio in eccesso al giorno aumentano del 23% il rischio di ictus e del 17% il rischio di infarto.

Carenza
-Cause: Rara, ma possibile in condizioni di sudorazione estrema, traumi, diarrea cronica o malattie renali.

Livelli di assunzione raccomandati
-Valore consigliato: 1500 mg al giorno, raggiungibile con una dieta bilanciata senza aggiunta di sale.

-Obiettivo preventivo: Non superare i 2 g di sodio al giorno per minimizzare i rischi associati all’eccesso.

81
Q

che cos’è il potassio?

A

Presenza nell’organismo
-Quantità totale: Circa 135 g in un uomo adulto di 70 kg (2 g/kg di peso).

Distribuzione:
-98% intracellulare, essendo il principale catione intracellulare.

-2% extracellulare, distribuito principalmente nei muscoli.

Funzioni
-Equilibrio cellulare: Mantiene l’equilibrio chimico-fisico delle cellule.

-Potenziale di membrana: Regola i gradienti di membrana necessari per gli scambi di nutrienti e substrati.

-Bilancio idro-elettrolitico e pressione arteriosa: Importante per il controllo dei liquidi e della pressione sanguigna.

Salute
-Pressione arteriosa: Il potassio aiuta a mantenere livelli normali di pressione arteriosa.

-Funzionalità muscolare e nervosa: Supporta la normale funzione muscolare e del sistema nervoso.

Assorbimento ed escrezione
-Assorbimento: 85-90% nell’intestino tenue, con alta biodisponibilità.

-Escrezione: Principalmente attraverso le urine (90%), mentre una piccola parte viene eliminata con le feci e il sudore.

Fonti alimentari
-Dieta italiana: Il potassio proviene principalmente da:
Frutta e verdura (34%)

-Pasta (14%)

Carenza ed eccesso
-Sintomi da carenza: Solitamente causata da perdite elevate di potassio per via gastroenterica o urinaria, dovute a:

-Vomito prolungato, diarrea cronica, abuso di lassativi, uso di diuretici, alcune nefropatie.

-Sintomi: Debolezza muscolare, anoressia, nausea, sonnolenza, confusione mentale e aritmie cardiache.

-Sintomi da eccesso: Solitamente dovuti a patologie, come insufficienza renale o disidratazione massiva. Non è stato stabilito un limite massimo (UL).

-Sintomi: Bradicardia e altre alterazioni a livello cardiaco e nervoso.

82
Q

che cos’è il ferro?

A

Presenza nell’organismo
-Quantità totale: 3-4 g in un adulto.

Distribuzione:
-Emoglobina (68% del ferro totale): presente nei globuli rossi, essenziale per il trasporto dell’ossigeno.

-Mioglobina (4-10% del ferro): si trova nel muscolo e fornisce una riserva di ossigeno.

-Ferritina ed emosiderina (27%): depositi di ferro.

-Transferrina: proteina che trasporta il ferro nel sangue.

Funzioni
-Emoglobina: trasporta ossigeno dai polmoni ai tessuti.

-Mioglobina: conserva ossigeno nel tessuto muscolare.

-Citocromi: coinvolti nel trasferimento di elettroni per la produzione di energia cellulare.

Assorbimento e trasporto
Forme di ferro negli alimenti:
-Ferro eme (presente in carne e pesce): assorbito facilmente come complesso.

-Ferro non eme (presente in altre fonti come vegetali e cereali): viene ridotto e solubilizzato per l’assorbimento. Sostanze come la vitamina C ne migliorano l’assorbimento.

Fonti alimentari
-Dieta italiana: principali fonti sono carni (17%) e cereali (31%).
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Carenza
-Anemia sideropenica: forma più comune di anemia, diffusa soprattutto tra donne in età fertile e adolescenti (20-30% in Europa).

-Sintomi: astenia, pallore, tachipnea (respirazione accelerata) e tachicardia.

Eccesso

-Tossicità acuta: può avvenire in caso di ingestione accidentale e causare problemi gastrointestinali.

-Accumulo cronico: non si verifica nei soggetti sani grazie alla regolazione dell’assorbimento e dei depositi; può verificarsi in condizioni genetiche come l’emocromatosi o a seguito di trasfusioni ripetute.

-Assunzione massima: alcuni paesi raccomandano di non superare i 60 mg/die con integratori per evitare tossicità.

83
Q

Che cos’è lo iodio?

A

Presenza nell’organismo
-Quantità totale: circa 10-20 mg in condizioni di apporto adeguato.

Funzioni
-Ormone tiroideo: Lo iodio è un componente essenziale degli ormoni tiroidei (T3 e T4), che sono fondamentali per:
-Metabolismo: aumentano i processi metabolici e il consumo di ossigeno.

-Regolazione del metabolismo dei lipidi e carboidrati: essenziale per il metabolismo energetico.

Carenza di iodio
-Ipotiroidismo e gozzo: una carenza alimentare prolungata provoca ipotiroidismo e ingrossamento della tiroide (gozzo).

-Effetti in gravidanza: gravi conseguenze come aborti, mortalità neonatale, anomalie congenite e ritardi mentali nel neonato.

Fonti alimentari
-Prodotti della pesca: alimenti come pesci e alghe sono naturalmente ricchi di iodio.

Profilassi iodica
Sale iodato: per prevenire la carenza, il sale da cucina viene addizionato di iodio.
Si raccomanda di consumare sale iodato, mantenendo un uso moderato per ridurre il rischio di malattie cardiovascolari.
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Tossicità
-Eccesso di iodio: un’assunzione elevata di iodio non causa necessariamente ipertiroidismo, grazie alla capacità della tiroide di adattarsi a vari livelli di apporto.

-Livello massimo di assunzione: il limite giornaliero (UL) è di 600 µg. Assunzioni non controllate di iodio, specialmente tramite integratori, non sono raccomandate.

84
Q

parlami dell’acqua?

A

Variazioni fisiologiche
-Alla nascita: circa il 77% del peso corporeo è costituito da acqua.

-Nell’adulto: circa il 60% del peso, con variazioni tra uomini e donne (45-61%).

-Distribuzione:
2/3 intracellulare (liquido all’interno delle cellule).
1/3 extracellulare (interstiziale, plasma, linfa, liquidi transcellulari come il liquido cerebrospinale).
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Funzioni principali
-Metaboliche: solvente per le reazioni biochimiche.

-Regolazione: mantiene il volume cellulare, regola la temperatura corporea.

-Trasporto: facilita il trasporto di nutrienti e l’eliminazione delle scorie metaboliche.
Fonte di minerali e diluente degli alimenti ingeriti.
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Fabbisogno giornaliero di acqua
Il fabbisogno dipende dalla dieta, clima e attività fisica. In condizioni neutre, un adulto necessita circa 1 ml di acqua per ogni kcal consumata.
Per gli anziani, è importante mantenere un buon apporto idrico poiché la sensazione della sete diminuisce con l’età.
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Bilancio idrico
Entrate:
-Acqua esogena: proviene da alimenti e bevande; le bevande rappresentano il 60-80% dell’apporto giornaliero.

-Esempi: frutta e verdura >80% acqua, carne e pesce crudi 50-80%, biscotti e grissini <10%.

-Acqua endogena: prodotta dal metabolismo dei macronutrienti (circa 350 ml in una dieta bilanciata).

Perdite:
-Renali: la maggior parte dell’acqua persa avviene attraverso le urine (circa 1300 ml/die).

Regolazione del bilancio idrico
Il bilancio idrico è regolato principalmente da:

-Ormone antidiuretico (ADH): rilasciato in risposta a variazioni dell’osmolarità plasmatica e del volume ematico.

-Centro ipotalamico della sete: attivato in caso di aumento dell’osmolarità plasmatica per stimolare l’assunzione di acqua.

Il sistema di regolazione idrica consente al corpo di mantenere un equilibrio ottimale per garantire il corretto funzionamento dei processi fisiologici.

85
Q

Che cosa sono gli integratori alimentari?

A

sono prodotti alimentari destinati ad integrare la comune dieta e che costituiscono una fonte concentrata di sostanze nutritive, quali le vitamine e i minerali, o di altre sostanze aventi un effetto nutritivo o fisiologico, in particolare, ma non in via esclusiva, aminoacidi, acidi grassi essenziali, fibre ed estratti di origine vegetale, sia monocomposti che pluricomposti, in forme predosate

86
Q

quali sono i criteri su cui si basano i claims?

A

I claims devono essere:
➢ supportati da una solida evidenza scientifica;
➢ coerenti con la globalità dei dati scientifici disponibili;
➢ autorizzati dall’EFSA dopo una valutazione scientifica di elevato standard qualitativo (per l’uso nella Comunità Europea).

87
Q

che cosa sono i functional claims?

A

FUNCTIONAL CLAIMS: Si riferiscono agli effetti biologici che derivano dall’interazione tra un componente dell’alimento con funzioni fisiologiche rilevanti per la salute fisica o mentale indipendentemente dal possibile impatto sulla prevenzione di malattie

88
Q

che coso gli health claims?

A

HEALTH CLAIMS: Si riferiscono alla prevenzione di patologie mediante il consumo di specifici alimenti/ingredienti

89
Q

parlami un po’ degli sport drinks?

A

Sport drinks e energy drinks sono bevande utilizzate dagli sportivi per migliorare le prestazioni e reintegrare i nutrienti persi durante l’attività fisica, ma con obiettivi e composizioni diverse.

Sport drinks: indicati per attività di durata superiore ai 60 minuti, contengono una soluzione di carboidrati (CHO) con una concentrazione ideale del 6-8% per evitare disturbi intestinali.
Sono spesso arricchiti con elettroliti (sodio e potassio) e vitamine antiossidanti (C ed E) per mantenere l’equilibrio idro-salino e sostenere le performance di endurance. Non sono raccomandati per i bambini.

Energy drinks: forniscono una maggiore concentrazione di carboidrati (11-12%) e contengono sostanze stimolanti come caffeina e taurina, utili per aumentare la percezione, l’attenzione e lo stato di allerta.

Energy shots: versioni più concentrate degli energy drinks, con la stessa composizione ma in formato ridotto.

Reazioni avverse associate agli energy drinks e shots, soprattutto se consumati in eccesso, includono:

Tachicardia
Tremori
Agitazione
Insonnia

90
Q

Che cosa sono gli sports gel?

A

Caratteristiche:
-Elevata presenza di carboidrati: forniscono una fonte rapida di energia.

-Generalmente privi di proteine e lipidi: si concentrano principalmente sui carboidrati per un’assimilazione veloce.

Indicazioni di utilizzo:
-Prima dell’allenamento/gara: possono essere assunti nell’ora che precede l’inizio dell’attività fisica per fornire energia immediata.

-Durante l’allenamento/gara: ideali quando le barrette e le bevande non sono praticabili, per mantenere i livelli energetici.

-Dopo l’allenamento/gara: utili per il recupero post-esercizio, soprattutto se l’atleta non tollera altri alimenti o non ha disponibilità di cibi solidi.

In sintesi, gli sport gels sono un’opzione comoda e pratica per gli atleti che necessitano di un rapido apporto di energia in diverse fasi dell’attività fisica.

91
Q

Che cosa sono gli amminoacidi?

A

Aminoacidi: BCAA e loro utilizzo
Leucina, Valina e Isoleucina sono aminoacidi essenziali (EAA) che devono essere introdotti attraverso la dieta.
Si caratterizzano per il loro percorso metabolico:

-Assorbimento: A differenza degli altri aminoacidi, i BCAA non subiscono modificazioni nel passaggio attraverso il fegato, raggiungendo “indenni” i tessuti, in particolare il muscolo, dove avviene la loro degradazione.

Benefici della supplementazione
Incremento della sintesi proteica:
-100 g di carboidrati possono incrementare la sintesi proteica del 35%.

-Solo 6 g di EAA possono incrementare la sintesi proteica fino al 250% (studi di Biolo et al. 1997 e Borsheim et al. 2003).

-20 g di EAA sono considerati ottimali per massimizzare la sintesi proteica (Drummond et al. 2008).

Dosaggi e modalità di assunzione
Durante periodi di intenso impegno muscolare:

-Pre allenamento: 0,5 g di BCAA per ogni 10 kg di peso corporeo.

-Post allenamento: ulteriore 0,5 g di BCAA per ogni 10 kg di peso corporeo.

Competizioni di alto livello:
-Nella settimana precedente la gara: 3-6 g/die.

-Prima della gara: 2 g per ogni 10 kg di peso corporeo.

-Post gara: ulteriore 2 g per ogni 10 kg di peso corporeo.

Sicurezza e effetti collaterali
-Sicurezza: Non sono state registrate reazioni avverse significative in seguito alla supplementazione di BCAA negli atleti.

-Disturbi gastrointestinali: Possono verificarsi se assunti in alte dosi.

Conclusione
L’assunzione di BCAA può rivelarsi molto utile per migliorare la sintesi proteica e supportare la performance sportiva, specialmente in contesti di intenso allenamento e competizione. Si raccomanda di seguire le indicazioni sui dosaggi per massimizzare i benefici e minimizzare i rischi.

92
Q

Che cos’è la creatina?

A

Creatina: Funzioni e Uso
Definizione e Sintesi
La creatina è un composto intermedio derivato dalla sintesi epatica di tre aminoacidi: Metionina, Glicina e Arginina. Viene immagazzinata principalmente nei muscoli scheletrici, con un contenuto di circa 110-120 mg/kg di tessuto deidratato.
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Benefici della Supplementazione
Studi hanno dimostrato che la supplementazione di creatina porta a un incremento dei livelli di creatina e creatina-fosfato nei muscoli, migliorando così:
-Capacità di Esercizio: Aumento della performance durante esercizi ad alta intensità.

-Recupero: Migliora il recupero tra le ripetute e aumenta la risintesi di fosfo-creatina durante le pause tra gli sprint (recupero di 30 secondi a 3 minuti).

-Glicogeno: Incrementa la risposta al carico di glicogeno.
Modalità di Assunzione
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Fase di Carico:
-20-30 g/die per 5-7 giorni, suddivisi in 4-5 somministrazioni giornaliere.

-Seguire con una fase di mantenimento di 3-5 g/die per un periodo prolungato (fino a 28 giorni).
-Importante:
Il muscolo scheletrico ha una capacità massima di immagazzinare creatina di circa 150 mmol/kg. Oltre questo limite, l’eccesso viene espulso attraverso le urine, aumentando il lavoro di escrezione renale.

-Effetto Immediato:
Può causare un aumento di peso di circa 1 kg già dopo la prima settimana di assunzione, dovuto alla ritenzione di acqua nei muscoli.
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Quando Utilizzarla
-Esercizi di Alta Intensità: Ideale per sforzi brevi e intensi, tipicamente di durata tra 2 e 30 secondi.

Limitazioni
-Sport Aerobici e di Endurance: Non mostra effetti significativi in discipline che richiedono sforzi prolungati o aerobici.
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Effetti Collaterali
Crampi Muscolari: Possono verificarsi con alti livelli di assunzione per periodi prolungati. Si consiglia di ridurre la dose a 3 g/die in prossimità di eventi agonistici per minimizzare il rischio di effetti collaterali.
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Conclusione
La creatina è un supplemento efficace per migliorare le performance negli sport ad alta intensità e per favorire il recupero. Tuttavia, è importante seguire le dosi raccomandate e considerare le esigenze individuali e il tipo di sport praticato.

93
Q

Che cos’è la L-Carnitina ?

A

L-Carnitina: Funzioni e Uso

Sintesi e Funzione
La L-Carnitina è un composto sintetizzato dal fegato a partire dall’aminoacido lisina. La sua principale funzione è quella di trasportare gli acidi grassi all’interno dei mitocondri, dove vengono utilizzati come fonte di energia. Si trova in concentrazioni elevate nel muscolo scheletrico e nel miocardio.
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Effetti Ergogenici
L’idea che l’assunzione di L-Carnitina possa migliorare le prestazioni sportive è stata oggetto di studio, ma le evidenze scientifiche a supporto di questa ipotesi sono limitate e controverse.
Gli effetti benefici dell’integrazione di L-Carnitina sulle prestazioni atletiche non sono stati definitivamente dimostrati.
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Dosaggio
Le dosi raccomandate di L-Carnitina variano da 500 mg a 6 g al giorno, con l’assunzione consigliata in genere suddivisa tra la colazione e il post allenamento.
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Effetti Collaterali
L’assunzione di L-Carnitina può causare alcuni effetti collaterali, tra cui:

Nausea
Vomito
Crampi addominali
Conclusione
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La L-Carnitina gioca un ruolo importante nel metabolismo degli acidi grassi, ma le sue capacità di migliorare le prestazioni sportive rimangono oggetto di dibattito. È fondamentale considerare la variabilità individuale nella risposta all’integrazione e monitorare eventuali effetti collaterali durante l’uso.

94
Q

parlami della caffeina

A

Caffeina: Effetti e Uso nelle Performance Sportive
Meccanismo d’Azione
Alcuni studi recenti suggeriscono che la caffeina può migliorare le performance negli esercizi di endurance. Questo effetto benefico è attribuito alla capacità della caffeina di mobilizzare i grassi dal tessuto adiposo, fornendo così una fonte di energia alternativa durante l’esercizio. Tuttavia, è stato osservato che l’effetto della caffeina sul glicogeno muscolare durante esercizi sub-massimali ha un’emivita breve.
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Risposta Individuale
È importante notare che non tutti gli atleti rispondono allo stesso modo all’assunzione di caffeina. Alcuni possono sperimentare miglioramenti significativi, mentre altri potrebbero non percepire alcun beneficio.
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Dosaggio Consigliato
Per massimizzare le prestazioni: si consiglia un’assunzione di circa 6 mg/kg di peso corporeo circa 1 ora prima dell’evento.
Per esercizi della durata superiore ai 60 minuti: si può considerare un’assunzione di 1-3 mg/kg in diversi momenti (pre, durante e post esercizio) per mantenere i livelli di energia.
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Effetti Collaterali
Un effetto negativo dell’assunzione di caffeina è il rischio di disidratazione, poiché può avere un effetto diuretico. Pertanto, è importante bilanciare l’assunzione di caffeina con un’adeguata idratazione, soprattutto in condizioni di esercizio prolungato.
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Conclusione
La caffeina può essere un utile integratore per migliorare le performance negli sport di endurance, ma è fondamentale considerare le variazioni individuali nella risposta e gestire correttamente l’idratazione durante l’assunzione.

95
Q

Le linee guida dell’alimentazione dell’atleta ?

A

Linee guida di alimentazione dell’atleta:
L’alimentazione ha un ruolo determinante nella pratica sportiva sia nella fase d’allenamento che di gara. I principi di alimentazione nello sport sono contenuti nelle linee guida emesse da organismi internazionali tra cui:
➢ American College of Sport Medicine
➢ American Dietetic Association
➢ Commissione Medica del Comitato Olimpico Internazionale

96
Q

Quali sono i benefici di un’alimentazione corretta?

A

I benefici di una alimentazione corretta:
Una dieta ben scelta offre molti benefici per gli atleti d’elite:
* raggiungimento e mantenimento del peso corporeo ideale
* massimo vantaggio dal programma d’allenamento
* miglior recupero tra l’allenamento e le gare
* ridotto rischio di infortuni e malattia

Nonostante questi vantaggi, molti atleti non soddisfano i loro obiettivi nutrizionali.
Problemi comuni includono:
* scarsa conoscenza del cibo e della sua preparazione
* scarsa od obsoleta conoscenza della nutrizione sportiva
* scarsa disponibilità a fare buone scelte alimentari
* uso indiscriminato di integratori e di alimenti per lo sport

97
Q

integrazione delle proteine per un atleta

A

Proteine: Ruolo e Fabbisogno negli Atleti
Importanza delle Proteine
Le proteine sono essenziali per il recupero e la crescita muscolare, fornendo aminoacidi per la sintesi dei tessuti. A riposo, l’uso delle proteine come fonte energetica è trascurabile, ma durante l’esercizio prolungato può contribuire tra il 3% e il 18% del fabbisogno energetico totale, specialmente se l’apporto calorico e di carboidrati è insufficiente.
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Recenti studi hanno evidenziato che l’esercizio di endurance in condizioni di deplezione glicidica può aumentare il catabolismo proteico, indicando che un regime alimentare inadeguato può compromettere il metabolismo e invalidare l’allenamento per incrementare o mantenere la massa e la forza muscolare.
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Motivazioni per l’Aumento del Fabbisogno di Proteine
Il fabbisogno proteico degli atleti aumenta per vari motivi:

-Maggiore massa magra: Gli atleti tendono ad avere una percentuale più alta di massa muscolare.

-Allenamento intenso: L’attività fisica intensa porta a un maggior degrado delle proteine.

-Produzione di energia: Le proteine possono contribuire alla produzione di energia.

Fabbisogno Proteico
I dati sul fabbisogno proteico sono stati ricavati da studi di bilancio azotato e turnover proteico:

-Sedentario: 0.9 g/kg di peso al giorno.
-Sportivo: 1.2 - 1.7 g/kg di peso al giorno.
-Valori superiori a 2 g/kg di peso non sembrano essere utilizzati in modo efficace dal corpo.
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Assunzione Proteica e Dieta
Un apporto calorico adeguato con una percentuale di proteine intorno al 15% assicura la copertura del fabbisogno proteico. Le indagini dietetiche mostrano che molti atleti consumano diete che superano questi valori anche senza integratori. Tuttavia, l’assunzione di proteine superiori a 4 g/kg di peso corporeo, come talvolta praticato da atleti di resistenza e bodybuilders, non ha dimostrato di migliorare la reazione all’allenamento o aumentare la massa e la forza muscolare.
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Ripartizione dell’Assunzione
È cruciale anche la distribuzione dell’assunzione di proteine durante la giornata, in quanto il momento dell’assunzione può influenzare l’efficacia nel supportare il recupero e la crescita muscolare.

98
Q

integrazione dei carboidrati in un atleta

A

Carboidrati: Ruolo e Fabbisogno negli Atleti
Funzione dei Carboidrati
I carboidrati sono una fonte energetica cruciale per i muscoli attivi. Quando vengono ingeriti, vengono trasformati in glucosio, che può essere utilizzato immediatamente o immagazzinato come glicogeno nei muscoli e nel fegato. Il glicogeno, a sua volta, viene convertito in glucosio per fornire energia durante l’attività fisica.
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Fabbisogno di Carboidrati
Il fabbisogno di carboidrati varia in base al dispendio energetico e al tipo di sport praticato, con una raccomandazione compresa tra 6 e 10 g/kg di peso corporeo. I carboidrati sono in grado di fornire circa 4 kcal per grammo, rendendoli una fonte di energia di rapida disponibilità. Essi sono quindi particolarmente indicati per:

-Esercizi rapidi e intensi.
-Attività prolungate.
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Percentuale Raccomandata nella Dieta
Gli sportivi dovrebbero trarre circa il 60% dell’apporto energetico totale dai carboidrati, anche se questa percentuale può variare in base all’apporto calorico complessivo.
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Influenza della Dieta sulle Riserve di Glicogeno

Una dieta ricca di carboidrati ha un impatto significativo sulle riserve di glicogeno. Studi mostrano che un’alimentazione ad alto contenuto di carboidrati consente una capacità di endurance fino a tre volte superiore rispetto a una dieta ad alto contenuto di lipidi. Al contrario, una dieta a basso contenuto di carboidrati può compromettere la performance fisica intensa.

-Deplezione Glicidica: Senza adeguati apporti di carboidrati, le riserve energetiche si esauriscono rapidamente. Le prestazioni possono diminuire di circa il 50% dopo circa 2 ore di esercizio in assenza di sufficienti carboidrati.

Conclusioni
In sintesi, i carboidrati sono fondamentali per l’energia, il recupero e le prestazioni sportive. Un adeguato apporto di carboidrati è cruciale per ottimizzare le riserve di glicogeno, sostenere le performance e prevenire infortuni. Gli atleti dovrebbero pianificare la loro dieta per assicurare un apporto sufficiente di carboidrati, specialmente in periodi di intenso allenamento o competizione.

99
Q

Integrazione lipidi in un atleta

A

Lipidi: Ruolo e Importanza nell’Alimentazione degli Atleti

Funzione dei Lipidi
I lipidi, insieme ai carboidrati, forniscono energia durante l’esercizio fisico di lunga durata e di intensità medio-bassa. Gli acidi grassi, derivanti dai trigliceridi presenti negli adipociti e nel muscolo attivo, possono essere utilizzati come fonte di energia solo attraverso un metabolismo aerobico. La loro importanza aumenta con la durata dell’esercizio, ma è trascurabile negli sport di breve durata.
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Utilizzo dei Lipidi come Carburante
Il tipo di carburante utilizzato dal corpo varia a seconda dell’intensità e della durata dell’attività fisica:

-Riposo: Glucosio 13%; Acidi Grassi 87%

-Sforzo elevata intensità e breve durata: Glucosio fino al 100%

-Sforzo di media intensità e modesta durata: Glucosio 50%; Acidi Grassi 50%

Allenamento e Lipidi
-Muscolo non allenato: Utilizza principalmente le riserve di glicogeno e produce maggiori quantità di acido lattico.

Apporto Raccomandato di Lipidi
I lipidi dovrebbero costituire tra il 28% e il 30% dell’energia totale giornaliera. Si consiglia di assumerli attraverso i grassi presenti negli alimenti e nei condimenti, privilegiando fonti vegetali, come l’olio di oliva extra vergine. È importante evitare diete ipolipidiche o iperlipidiche, che possono compromettere l’assunzione di vitamine liposolubili e acidi grassi essenziali, aumentando al contempo i fattori di rischio per malattie.
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Distribuzione dei Pasti
Una corretta distribuzione dei pasti è fondamentale per ottimizzare l’energia e le prestazioni. Si consiglia di suddividere l’apporto energetico totale giornaliero in cinque pasti:

-Colazione: 20% dell’energia totale

-Spuntino (durante e/o subito dopo l’allenamento): 10-15%

-Pranzo: 25-35%

-Merenda (durante e/o subito dopo l’allenamento): 10-15%

Conclusioni
I lipidi rivestono un ruolo fondamentale nell’alimentazione degli atleti, in particolare per gli sport di lunga durata. È essenziale un apporto equilibrato di grassi e una corretta distribuzione dei pasti per sostenere le prestazioni e il recupero, garantendo nel contempo un adeguato apporto di nutrienti essenziali.

100
Q

Spiegami che cos’è il carico glucidico

A

Carico glucidico:
Questo carico può essere completato entro 2-3 giorni mangiando una grande quantità di carboidrati (circa 8-10 g per kg di peso corporeo al giorno) e contemporaneamente riducendo l’intensità dell’allenamento.
Se non è stato fatto il carico glucidico nelle 6 ore prima della competizione è opportuno assumere circa 2 g
di carboidrati per kg di peso corporeo.

101
Q

come dovrebbe essere il pasto pre gara ?

A

Pasto Pre-Gara: Consigli per una Corretta Alimentazione
Obiettivi
Il pasto pre-gara dovrebbe fornire energia facilmente digeribile e ridurre al minimo i disagi gastrointestinali. È fondamentale evitare i grassi e privilegiare cibi ad alto contenuto di carboidrati complessi (come pasta e cereali) che rilasciano glucosio in modo graduale, evitando picchi di glicemia e insulina.
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Carboidrati
L’apporto di carboidrati è particolarmente importante per competizioni che durano più di 60 minuti. Tuttavia, se è stato seguito un regime di carico di glicogeno nei giorni precedenti, il pasto pre-gara può essere più leggero. In assenza di carico glucidico, si raccomanda di assumere circa 2 g di carboidrati per kg di peso corporeo nelle 6 ore precedenti la competizione.
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Zuccheri Semplici
È consigliabile evitare zuccheri semplici come glucosio, saccarosio e fruttosio prima della gara, poiché possono causare un rapido aumento dell’insulina seguito da ipoglicemia, riducendo così l’energia disponibile. Gli zuccheri semplici possono anche provocare disturbi intestinali.

102
Q

Come avviene l’idratazione di un atleta ?

A

Idratazione e Integrazione Salina nell’Esercizio Fisico
Obiettivo

Limitare la disidratazione mantenendo la perdita di liquidi sotto il 2% del peso corporeo. Per esempio:

-1 kg per una persona di 50 kg,

-1,5 kg per una persona di 75 kg,

Idratazione Prima dell’Esercizio
È consigliato bere 5-7 ml/kg di acqua o bevanda sportiva circa 4 ore prima della gara. Se necessario, assumere un ulteriore 3-5 ml/kg due ore prima. Per un atleta di canottaggio, questo corrisponde a:
-350-500 ml 4 ore prima della competizione,

Perdita di Liquidi Durante l’Esercizio
L’attività fisica aumenta la sudorazione, con una perdita variabile tra 0,3 e 2,4 litri per ora. Oltre all’acqua, attraverso il sudore si perdono anche elettroliti come sodio, potassio, magnesio e cloro, il cui reintegro è importante per mantenere l’equilibrio idrico e prevenire crampi muscolari.
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Come Calcolare la Perdita di Sudore
Pesarsi prima e dopo l’esercizio per determinare la quantità di liquidi persi.
La perdita in litri si calcola come:
perditadisudore(L)=pesopre-esercizio−pesopost-esercizio

Per ottenere il tasso di sudorazione all’ora:

Per convertire a un tasso di sudore all’ora, dividere
per il tempo di esercizio in minuti e moltiplicare per 60.

Una corretta idratazione prima, durante e dopo l’attività fisica supporta la regolazione della temperatura corporea, la circolazione e le prestazioni.

103
Q

Idratazione Durante l’Esercizio Fisico: Quando Servono Più che Acqua

A

Idratazione Durante l’Esercizio Fisico: Quando Servono Più che Acqua

Integrazione di Carboidrati e Sali Minerali
-Durata dell’esercizio: per attività superiori a un’ora, è consigliato assumere 20-60 grammi di carboidrati per ogni ora per mantenere i livelli di glicogeno e supportare l’energia.

-Bevande sportive con carboidrati: una concentrazione di carboidrati tra il 4-8% (4-8 g per 100 ml di liquido) è ideale. Questo bilanciamento fornisce energia senza rallentare troppo l’assorbimento di acqua.

Adattamento Personalizzato
Poiché la composizione ideale della bevanda varia a seconda dell’intensità e durata dell’esercizio, delle condizioni ambientali (temperatura e umidità) e delle caratteristiche personali dell’atleta, non esistono raccomandazioni universali. È utile fare esperimenti durante gli allenamenti o in competizioni minori per individuare la soluzione più efficace e piacevole.

104
Q

Rifornimento durante la gara ?

A

Rifornimento durante la Gara negli Sport di Resistenza
Per competizioni di lunga durata, come ciclismo su strada o sci di fondo, è fondamentale che l’alimentazione sia facilmente digeribile e richieda una minima masticazione.

Alimenti semiliquidi o morbidi sono ideali per facilitare il consumo rapido e continuo di nutrienti. Tra gli alimenti consigliati:

-Carboidrati e proteine: utili per mantenere i livelli di energia e supportare i muscoli durante l’attività.

-Esempi di alimenti: carne cotta macinata, formaggio fresco, succhi di frutta, frutta fresca.

105
Q

Quali sono gli obiettivi per il ripristino del glicogeno muscolare?

A

Obiettivi per il Ripristino del Glicogeno Muscolare
Dopo l’attività sportiva, è essenziale ricostituire rapidamente le riserve di glicogeno muscolare, per garantire un recupero ottimale e prepararsi a nuovi sforzi. Il ripristino del glicogeno dipende da due fattori principali:

Trasporto di Glucosio nella Cellula Muscolare:

Attività dell’Enzima Glicogeno Sintetasi:

L’enzima glicogeno sintetasi è responsabile della sintesi del glicogeno e ha massima attività quando le concentrazioni di glicogeno sono basse, come accade immediatamente dopo l’esercizio fisico.

Consigli Nutrizionali per il Recupero
Gli alimenti ricchi di carboidrati a indice glicemico (IG) da moderato ad alto sono ideali per il pasto di recupero, in quanto forniscono glucosio rapidamente disponibile per la risintesi del glicogeno. Questi alimenti includono:

Pane bianco, patate, riso e cereali ad alto IG
Bevande energetiche specificamente formulate per il recupero

106
Q

come avviene l’integrazione nel periodo di preparazione?

A

Alimentazione nel Periodo di Preparazione
Durante la fase di preparazione, l’obiettivo principale è aumentare la massa muscolare e potenziare l’attività enzimatica necessaria per sostenere allenamenti più intensi e frequenti. Questo richiede un apporto nutrizionale maggiore, sia in termini di calorie che di specifici nutrienti.

Linee Guida Nutrizionali:
Calorie:

Proteine:

Minerali:

Liquidi:

È fondamentale mantenere un’adeguata idratazione, con un’assunzione giornaliera di 2-2,5 litri di liquidi. Le bevande consigliate includono:
-Acqua
-Succhi di frutta naturali
-Bevande a basso contenuto di zuccheri

107
Q

Com’è l’alimentazione nel periodo di campionato?

A

Alimentazione nel Periodo di Campionato
Durante il campionato, le esigenze nutrizionali si adattano per supportare il mantenimento delle performance, dato che i carichi di allenamento sono generalmente inferiori rispetto al periodo di preparazione. È cruciale ottimizzare l’apporto di carboidrati e liquidi, adattandolo alla periodizzazione dell’allenamento.

Linee Guida Nutrizionali:
Apporto Calorico:

Carboidrati:

Carboidrati complessi (circa il 60% dell’energia totale): privilegiare pane, pasta, legumi, patate, che forniscono energia sostenuta e altri nutrienti essenziali come vitamine e minerali.

Carico glucidico pre-gara: nei giorni precedenti alla competizione, aumentare l’assunzione di carboidrati per massimizzare le riserve di glicogeno muscolare.
Evitare eccesso di zuccheri semplici: miele e marmellata, se assunti in eccesso, possono causare disturbi intestinali e, talvolta, ipoglicemia a causa di un rapido rilascio di insulina.
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Proteine:

Idratazione:

Basare il reintegro di liquidi sulla perdita di peso causata dall’allenamento (circa 500 ml per ogni 450 g persi).
Limitare bevande diuretiche (come tè, caffè e birra), poiché stimolano la diuresi e possono rallentare la reidratazione.
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Vitamine e Minerali:

Generalmente, l’apporto di vitamine e minerali è sufficiente con un’alimentazione equilibrata, salvo per specifiche carenze che possono richiedere un’integrazione mirata.
Queste linee guida aiutano a mantenere energia e idratazione durante il campionato, favorendo il recupero muscolare e ottimizzando le prestazioni sul campo.

108
Q

Che cos’è lo stato di nutrizione?

A

Stato di Nutrizione
Lo stato di nutrizione rappresenta il livello in cui le necessità fisiologiche di una persona sono soddisfatte attraverso i nutrienti assunti con la dieta. È un indicatore specifico della salute generale e influisce su vari aspetti, tra cui la resistenza alle infezioni e la predisposizione a malattie degenerative.

Importanza:
Un buon stato di nutrizione favorisce il funzionamento ottimale del corpo e della mente, rafforza il sistema immunitario e riduce il rischio di sviluppare patologie croniche o degenerative.
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Accertamento dello Stato di Nutrizione:
Comprende una serie di valutazioni e misurazioni volte a determinare se il corpo riceve e utilizza correttamente i nutrienti necessari. Queste valutazioni possono includere:

Esami fisici (peso, altezza, massa muscolare, ecc.)
Analisi biochimiche (livelli di vitamine, minerali, proteine nel sangue)
Valutazioni dietetiche (analisi della qualità e quantità di nutrienti assunti)

109
Q

che cos’è lo stato di nutrizione ottimale?

A

Corrisponde a una condizione di minor rischio di malattia e maggior benessere
psicofisico. Presuppone adeguatezza di:
▪ Parametri antropometrici o di crescita (bambino)
▪ Composizione corporea: massa magra e adiposità
▪ Distribuzione adiposa: grasso viscerale  Esami laboratorio
▪ Copertura fabbisogni calorici e di nutrienti

110
Q

Come si valuta lo stato di nutrizione?

A

Valutazione dello Stato di Nutrizione
La valutazione dello stato di nutrizione può essere condotta attraverso una combinazione di metodologie per comprendere l’apporto e l’uso dei nutrienti da parte dell’organismo. La scelta del metodo dipende dal grado di compromissione nutrizionale sospettato e dal contesto della valutazione (ambulatoriale, ospedaliero o di ricerca).

  1. Misure di Base
    Queste tecniche sono fondamentali, non invasive e facilmente applicabili in contesti clinici e ambulatoriali:
    -Studio dei consumi alimentari: analisi dell’apporto alimentare con stima dei nutrienti (energia, proteine, grassi, carboidrati, vitamine e minerali).

-Misure antropometriche di base: rilevazione di peso, altezza e calcolo dell’Indice di Massa Corporea (IMC).

  1. Misure Secondarie
    Più dettagliate, queste misurazioni includono:
    -Misure antropometriche avanzate: plicometria e misurazione delle circonferenze corporee per valutare la massa grassa e magra.

-Studio della composizione corporea: tecniche come BIA (Bioimpedenza Elettrica) o DXA (assorbimetria a raggi X a doppia energia) per la composizione del corpo.

  1. Misure Terziarie
    Metodi complessi e avanzati, utilizzati in contesti specialistici:
    -Studio avanzato della composizione corporea: utilizzo di tecniche di imaging più dettagliate.

-Esami biochimici specifici: misurazione di nutrienti specifici e dei loro metaboliti nei liquidi biologici (ad es., livelli di vitamine e minerali).

-Bilanci metabolici: monitoraggio di nutrienti specifici (es. bilancio dell’azoto o dei grassi) per valutare la capacità dell’organismo di assorbire e utilizzare i nutrienti.

-Test immunologici: per valutare la risposta immunitaria, utile soprattutto in caso di sospetti di malnutrizione o carenze gravi.
Queste misurazioni consentono di personalizzare le indicazioni nutrizionali e identificare carenze nutrizionali o sovrabbondanze per promuovere il benessere generale.

111
Q

Cosa sono le indagini alimentari?

A

Indagini Alimentari per lo Studio dei Consumi Alimentari
Le indagini alimentari sono essenziali per valutare le abitudini alimentari di un individuo o di una popolazione. Le informazioni raccolte vengono successivamente trasformate in dati quantificabili, per valutare l’apporto energetico e nutrizionale e confrontarlo con i fabbisogni raccomandati.

Tipologie di Indagini
Le indagini alimentari si distinguono principalmente per:

A) Periodo di Rilevazione

Breve termine:
-Ricordo delle 24 ore: viene chiesto al soggetto di ricordare e descrivere tutto ciò che ha consumato nelle ultime 24 ore.

Lungo termine:
-Questionario di frequenza: misura la frequenza con cui il soggetto consuma determinati alimenti nel tempo.

B) Modalità di Rilevazione
-Per ricordo: il soggetto ricorda e riferisce i consumi alimentari passati.

-Per registrazione simultanea: il soggetto registra immediatamente i consumi al momento dell’assunzione.

-Stima soggettiva: il soggetto stima le quantità consumate, con o senza l’aiuto di sussidi visivi.

C) Presenza di un Intervistatore
-Con o senza intervistatore: alcune indagini richiedono la presenza di un intervistatore, che aiuta nella raccolta dei dati (es. Recall delle 24 ore), mentre altre possono essere auto-compilate dal soggetto (es. Diario alimentare).
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Principali Metodi di Indagine
-Ricordo delle 24 ore (Recall 24 ore): breve termine, con intervistatore, che supporta il soggetto a ricordare dettagliatamente quanto consumato nelle ultime 24 ore.

-Diario alimentare: breve-medio termine, con registrazione simultanea auto-compilata dal soggetto; il soggetto viene istruito a riportare con precisione e a indicare le quantità consumate.

Interpretazione dei Dati
I dati raccolti vengono trasformati in:
-Apporto energetico medio giornaliero

-Apporto medio giornaliero di macro e micronutrienti

Successivamente, i dati vengono confrontati con i fabbisogni specifici per età e sesso, per valutare la qualità nutrizionale della dieta, verificando l’adeguatezza rispetto ai bisogni nutrizionali e identificando eventuali carenze o eccessi.

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