Fisiopatologia e recupero motorio Flashcards
Quali sono i muscoli più soggetti a lesioni ?
Sono i muscoli bi-articolari, quelli ad
architettura più complessa come
adduttore lungo, quelli sottoposti a
contrazioni eccentriche e che
contengono una maggior
percentuale di fibre veloci tipo II
Cosa sai delle lesioni muscolari degli arti superiori
sono più rare e interessano grande
pettorale, bicipite e tricipite omerale in
particolare negli sport che prevedono
lanci e spinte
Quando si possono presentare lesioni muscolari addominali?
possono presentarsi in sport
che prevedono in alcuni gesti flessioni del
tronco da posizione di estensione come le
schiacciate nella pallavolo e lo smash nel
tennis
Parlando delle Lesioni muscolari indirette in particolare dei
Disturbi muscolari funzionali, cosa sai dirmi del Disturbo muscolare doloroso da sovra-affaticamento di tipo 1a
Definizione: funzionale in relazione a sovraccarico
Descrizione: aumento del tono muscolare circoscritto
longitudinalmente (contrattura)
Sintomi: dolore, sensazione di indurimento. Il dolore da sordo a lancinante aumenta continuando l’attività. Presente a riposo
Inizio: durante o dopo l’attività (entro 24 ore)
Localizzazione: da focale all’intero muscolo
Muscoli interessati: sport specifici
Clinica: Fasci muscolari induriti rispetto ai controlaterali, reazione di difesa all’allungamento, dolore alla
compressione
US/RM: negativi
Durata: < 1 settimana
Parlando delle Lesioni muscolari indirette in particolare dei
Disturbi muscolari funzionali, cosa sai dirmi del Dolore muscolare ritardato (DOMS) di tipo 1b
Definizione: funzionale, in relazione a sovraccarico
Descrizione: dolore muscolare generalizzato dopo
esercizi eccentrici o carico metabolico prolungato
Sintomi: dolore acuto infiammatorio, rigidità,
debolezza muscolare, dolore a riposo
Inizio: alcune ore dopo l’attività fisica
Localizzazione: intero muscolo o gruppo
muscolare
Muscoli interessati: non allenati
Clinica: muscoli induriti, gonfi; limitata mobilità delle
articolazioni adiacenti; dolore alla contrazione
isometrica e alla compressione; lo stretching riduce
il dolore
US/RM: negativi o presenza di edema
Durata: < 1 settimana
Parlando delle Lesioni muscolari indirette in particolare dei
Disturbi muscolari funzionali, cosa sai dirmi del Disturbo muscolare neuromuscolare dipendente dalla colonna di tipo 2a
Definizione: funzionale, neuromuscolare
Descrizione: aumento del tono muscolare longitudinale
circoscritto Sintomi: dolore, sensazione di indurimento; il
dolore da sordo a lancinante aumenta continuando l’attività;
non dolore a riposo
Inizio: durante l’attività
Localizzazione: fasci muscolari o intero muscolo o gruppo
muscolare
Muscoli interessati: ischio-crurali, retto femorale, adduttori,
tricipite surale
Clinica: indurimento muscolare longitudinale circoscritto,
gonfiore per edema fra il muscolo e la fascia; lo stretching
del muscolo determina reazione di difesa; occasionalmente
iperestesia cutanea; dolore alla compressione
US/RM: negativi o presenza di edema
Durata: < 1 settimana
Parlando delle Lesioni muscolari indirette in particolare dei
Disturbi muscolari funzionali, cosa sai dirmi del Disturbo muscolare neuromuscolare dipendente dal
muscolo 2b
Definizione: funzionale, neuromuscolare
Descrizione: aumento del tono muscolare circoscritto a
un’area fusiforme
Sintomi: dolenzia, graduale aumento dell’indurimento
muscolare; dolore crampiforme
Inizio: insorgenza brusca durante l’attività, il soggetto cerca
di alleviare i sintomi con lo stretching
Localizzazione: intera lunghezza del ventre muscolare
Muscoli interessati: ischio-crurali, tricipite surale
Clinica: indurimento muscolare circoscritto, gonfiore; lo
stretching può diminuire il dolore; dolore alla compressione
senza un punto centrale più doloroso
US/RM: negativi o presenza di edema
Durata: < 1 settimana
Riguardo alle Lesioni muscolari strutturali cosa sai dirmi della Rottura muscolare parziale minima di tipo 3A
Definizione: strutturale, indiretta, rottura parziale
Descrizione: lesione da distrazione acuta
Sintomi: dolore di tipo puntorio e lancinante. Il soggetto
solitamente avverte localmente uno snap seguito dolore.
Inizio: improvvisamente durante l’attività
Localizzazione: per lo più giunzione mio-tendinea
Muscoli interessati: ischio-crurali, retto femorale, adduttori,
tricipite surale
Clinica: dolore localizzato ben definito,
possibile palpazione di un difetto localizzato in un fascio
muscolare indurito; lo stiramento aggrava il dolore;
palpazione dolorosa.
US/RM: positivi per rottura di fibre < 5 mm, ematoma
intramuscolare
Durata: 10-14 giorni
Riguardo alle Lesioni muscolari strutturali cosa sai dirmi della Rottura muscolare parziale moderata di tipo 3 b
Definizione: strutturale, indiretta, rottura parziale
Descrizione: rottura da distrazione acuta di più fascicoli muscolari
Sintomi: dolore lancinante con l’impressione di rottura. Il soggetto
solitamente avverte localmente uno snap seguito dolore.
Inizio: improvvisamente durante l’attività, può essere seguito da caduta
Localizzazione: per lo più giunzione mio-tendinea
Muscoli interessati: ischio-crurali, retto femorale, adduttori, tricipite surale
Clinica: dolore localizzato ben definito con palpazione di una
lacuna in un fascio muscolare indurito; presenza di ematoma; lo stiramento aggrava il dolore; dolore alla pressione locale
US/RM: positivi per rottura di fibre > 5 mm con possibile
retrazione di fibre, ematoma intramuscolare e possibile
lesione fasciale
Durata: 6 settimane
Riguardo alle Lesioni muscolari strutturali cosa sai dirmi della Rottura muscolare completa/sub-totale/ avulsione tendinea di Tipo 4
Definizione: strutturale, indiretta
Descrizione: rottura totale o sub-totale del muscolo o avulsione interessante la giunzione osteo-tendinea
Sintomi: dolore da impatto, sordo. Il soggetto avverte localmente uno snap.
Inizio: improvvisamente durante l’attività, spesso seguito da
caduta
Localizzazione: giunzione mio-tendinea o osteo-tendinea
Muscoli interessati: ischio-crurali, retto femorale, adduttore lungo prossimale
Clinica: ampia lacuna muscolare; fibre detese da retrazione;
presenza di ampio ematoma; dolore al movimento con perdita della funzione
US/RM: discontinuità del muscolo/tendine con retrazione,
ematoma intramuscolare e lesione fasciale
Durata: 12 settimane
Delle Lesioni muscolari dirette , in particolare della contusione cosa sai dirmi?
Definizione: trauma diretto da impatto
Descrizione: ematoma intramuscolare senza rottura di fibre
Sintomi: dolore da impatto, acuto.
Inizio: improvvisamente durante l’attività. Generalmente il soggetto è in grado di continuare l’attività per un tempo variabile.
Localizzazione: ventre muscolare in particolare per muscoli adiacenti all’osso
Muscoli interessati: vasto intermedio
Clinica: gonfiore e tensione locale per presenza di ematoma; dolore al movimento
US/RM: ematoma intramuscolare
Durata: 4-8 settimane
Delle Lesioni muscolari dirette , in particolare della lacerazione cosa sai dirmi?
Definizione: rottura di fibre da trauma diretto
Descrizione: ematoma intramuscolare con rottura di fibre
Sintomi: dolore da impatto, acuto.
Inizio: improvvisamente durante l’attività
Localizzazione: ventre muscolare in particolare per muscoli adiacenti all’osso
Muscoli interessati: vasto intermedio
Clinica: gonfiore e tensione locale per presenza di ematoma; dolore al movimento
US/RM: rottura di fascicoli muscolari con ematoma intramuscolare
Durata: 4-12 settimane
Che cos’è un crampo?
E’ una contrazione muscolare involontaria e dolorosa, di
eziologia complessa, spesso conseguenza di uno stato di affaticamento
transitorio, che si risolve sempre spontaneamente, che può trarre
origine da squilibri idro-elettrolitici o da deficit energetici che vanno ad
influenzare la stabilità della membrana del motoneurone.
Cosa si intende quando si fa riferimento a una contrattura muscolare ?
Si manifesta con dolore
muscolare che insorge quasi sempre
a distanza dall’attività sportiva, con
una latenza variabile (dopo qualche
ora o il giorno dopo), mal localizzato,
dovuto ad un’alterazione diffusa del
tono muscolare, imputabile ad uno
stato di affaticamento del muscolo, in
assenza di lesioni anatomiche
evidenziabili macroscopicamente o al
microscopio ottico
Cosa si intende quando si fa riferimento a una stiratura ?
E’ sempre conseguenza di un
episodio doloroso acuto, insorto durante l’attività
sportiva, il più delle volte ben localizzato, per cui
il soggetto è costretto ad interrompere l’attività,
pur non comportando necessariamente
un’impotenza funzionale immediata, e del quale
conserva un preciso ricordo anamnestico.
Dal punto di vista anatomo-patologico non sono
presenti lesioni macroscopiche. La conseguenza
sul piano clinico è rappresentata dall’ ipertono del
muscolo, accompagnato da dolore che non si
risolve rapidamente come nel caso del crampo
Cosa si intende quando si fa riferimento a uno strappo ?
Si manifesta tipicamente con dolore
acuto, violento che compare durante l’attività
sportiva (criteri anamnestico e sintomatologico
comuni a tutti gli strappi) attribuibile alla lacerazione
di un numero variabile di fibre muscolari. Lo strappo
muscolare è sempre accompagnato da uno stravaso
ematico più o meno evidente a seconda dell’entità e
della localizzazione della lesione e dall’integrità o
meno delle fasce. La distinzione viene riferita alla
quantità di tessuto muscolare lacerato ed al deficit
funzionale e comprende tre gradi.
Parlami dei 3 gradi di strappo muscolare
strappo di I grado: sono interessate poche mio-fibrille all’interno di un fascio muscolare, ma non l’intero fascio muscolare; è presente impotenza funzionale minima.
strappo di II grado: lacerazione di uno o più fasci muscolari, che coinvolge meno dei ¾ della superficie di sezione anatomica del muscolo in quel
punto; è presente impotenza funzionale importante.
strappo di III grado: rottura muscolare, che coinvolge più dei ¾ della superficie di sezione anatomica del muscolo in quel punto e che può essere distinta in parziale (lacerazione imponente ma incompleta della sezione del muscolo) o totale (lacerazione dell’intero ventre muscolare), è
presente impotenza funzionale completa .
In che modo vengono classificate le lesioni dirette ?
Le lesioni dirette vengono per lo più classificate in
gradi, secondo la gravità, indicata dal range di
movimento (ROM) effettuabile attivamente in
assenza di dolore
- lesioni muscolari di grado lieve: è consentita oltre
la metà del (ROM) - lesioni muscolari di grado moderato: è concessa
meno della metà, ma più di 1/3 del ROM - lesioni muscolari di grado severo: è permesso un
ROM inferiore ad 1/3.
Quali sono tutte quelle azioni che portano a rischio tendinopatia ?
Carico eccessivo
* Errori di allenamento: es. distanze troppo lunghe, intensità eccessiva
e progressione troppo rapida. Lavoro monotono, asimmetrico,
variazioni improvvise, insufficiente riscaldamento, condizioni generali inadeguate, scarsa tecnica e sovra-affaticamento
- Equipaggiamento inadeguato: es. scarpe non sufficientemente
stabilizzanti e ammortizzanti, racchetta con corde troppo tese o manico inadeguato, uso di palette alle mani nel nuoto, inadeguata
altezza della sella nel ciclismo. - Anomalo allineamento degli arti in particolare iper-pronazione del piede
- Ridotta flessibilità
- Sovrappeso
Qual è la Classificazione clinica delle patologie tendinee
Stage I: dolore solo dopo attività
Stage II: dolore all’inizio dell’attività fisica, scompare dopo
riscaldamento, ricompare dopo l’attività
Stage III: dolore prima e dopo attività con limitazione
funzionale. 3a può fare attività sportiva, 3b non è in grado di
fare attività
Stage IV: rottura del tendine
Che cose la tendinosi ?
Macro: degenerazione intra-tendinea (generalmente dovuta a invecchiamento, microtraumi, compromissione vascolarizzazione).
Micro: disorientamento delle fibrille di collagene, disorganizzazione e
separazione delle fibre con aumento della sostanza mucoide con e senza nervo vascolarizzazione e con necrosi focale o calcificazioni
Che cos’è la tendinite ?
Macro: degenerazione sintomatica del tendine con rotture vascolari e risposta infiammatoria riparativa
Micro: quadro degenerativo con rottura di fibre, proliferazione di fibroblasti, emorragie e tessuto di granulazione
Muscoli e tendini: il razionale anamnestico e clinico della patologia
Che cos’è una paratenonite?
Macro: infiammazione dello strato esterno del tendine che comprenda o no una guaina sinoviale
Micro: degenerazione mucoide, infiltrato di mononucleati con o senza depositi di fibrina ed essudato fibrinoso, proliferazione di vasi
Che cos’è una Paratenonite con tendinosi?
Macro: quadro di paratenonite associata a degenerazione intratendinea
Micro: quadro degenerativo come osservato nella tendinosi con degenerazione mucoide con o senza aree fibrose e cellule infiammatorie nel paratenonio
Cosa si intende per tendinopatia?
Degenerazione del tendine con o senza cellule infiammatorie
Cosa si intende per Paratendinopatia?
Processi flogistici e degenerativi che interessano il paratenonio con o senza guiana sinoviale
Cosa si intende per Pantendinopatia
associazione di tendinopatia e paratendinopatia.
Dovrebbe essere usato il termine di rottura parziale di fibre nel caso si potesse evidenziare l’interruzione del decorso fascicolare del tendine
Riguardo l’hip evaluation cosa sai dirmi del test dell’hip abduction
Il paziente è disteso su un fianco con la gamba sollevata e l’anca flessa a 45.
Il terapista si mette dietro al paziente e si stabilizza con una mano all’altezza dell’anca .Questa mano è prossimale al grande troncantere .
L’atra mano applica resistenza sulla superficie laterale del ginocchio
Il terapista abduce l’anca contro la resistenza che spinge verso il basso
Riguardo l’hip evaluation cosa sai dirmi del test dell’hip abduction flexed
Il paziente è disteso su un fianco con la gamba di prova più in alto.
Il terapista sta dietro al paziente con una mano all’altezza del fianco . Questa mano è prossimale al grande troncantere .
L’ altra mano invece è posta sulla superficie laterale del ginocchio
il paziente quindi abduce l’anca contro la resistenza del terapista che spinge verso il basso
Riguardo l’hip evaluation cosa sai dirmi del test dell’hip adduction
Il paziente è steso su un fianco con la gamba di prova più in basso e appoggiata sul tavolo.
La gamba sopra viene abdotta a 25 gradi e sostenuta dall’esaminatore
Il terapista si trova dietro al paziente all’altezza del ginocchio
La mano di resistenza è posta sul femore mediale distale della gamba del test
La resistenza viene applica verso il basso mentre il paziente adducce attivamente la gamba
Riguardo l’hip evaluation cosa sai dirmi del test dell’hip flextion
Il paziente è seduto sul lettino con le cosce completamente sostenute e le gambe penzolanti oltre il bordo
Il terapista si trova accanto alla gamba di prova
Il terapista pone una mano sulla coscia distale e sul ginocchio prossimale e pone una resistenza verso il basso mentre il paziente flette attivamente l’anca
Riguardo l’hip evaluation cosa sai dirmi del test dell’hip extension
il paziente giace prono sul tavolo .
Il terapista si trova sul lato della gamba del test all’altezza del bacino
Una mano stabilizza il bacino l’altra è posta sul polpaccio distale
La mano sul polpaccio distale applica resistenza verso il basso e il paziente si estende attivamente all’altezza dell’anca
Riguardo l’hip evaluation cosa sai dirmi del test dell’hip internal rotation?
Il paziente è seduto.
il terapista si mette in ginocchio o si siede su uno sgabello affianco al paziente .
il terapista pone la mano sulla zona mediale della coscia distale e applica resistenza in direzione laterale
L’altra mano afferra la caviglia laterale appena sopra il malleolo e applica resistenza in direzione mediale
il paziente sta attivamente ruotando internamente l’anca
Riguardo l’hip evaluation cosa sai dirmi del test dell’hip external rotation?
il paziente è seduto.
il terapista si mette in ginocchio o si siede su uno sgabello affianco al paziente .
il terapista pone la mano sulla faccia laterale della coscia distale e applica resistenza in direzione mediale
L’altra mano afferra la caviglia mediale appena sopra il malleolo e applica resistenza in direzione laterale
il paziente sta attivamente ruotando esternamente l’anca
Riguardo l’hip evaluation cosa sai dirmi del test dell’hip flextion , abduction internal rotation?
Il paziente seduto con le cosce appoggiate sul tavolo e le gambe a penzoloni
il terapista si trova lateralmente alla gamba sottoposta a test mentre pone una mano sul lato laterale del ginocchio e usa l’altra mano per afferrare la superficie anteriore mediale della gamba distale
La mano al ginocchio da resistenza verso il basso e verso l’interno
la mano alla caviglia da resistenza verso l’alto e verso l’esterno
Il paziente flette , abduce e e ruota esternamente l’anca e flette il ginocchio
Qual è la definizione di FPA
Angolo compreso tra linea tesa tra calcagno e secondo metatarso e la linea di progressione del cammino tra heel strike e toe off durante la fase stance del cammino
l’angolo è positivo per rotazioni interne
l’angolo è negativo per rotazioni esterne
Fattori di rischio e fattori associati all’inforunio hip and groin
Dolore , e riduzione della forza nello squeeze test degli adduttori
a cosa corrisponde il 64% di tutte le lesioni?
il 64% di tutte le lesioni corrisponde alle lesioni degli adduttori
-Adduttore lungo
-Adduttore breve
-adduttore magnus
- gracilis pettineo
- otturatore esterno
Fattori associati al dolore e infortunio alla zona del pube
Core stability scarsa
difetto di forza in single stance
deficit dei flessori dell’anca (ileopsoas, retto femorale, sartorio)
Diminuzione del ROM dell’anca
Quali sono le lesioni adduttorie più frequenti?
Sono quelle dell’adduttore lungo
che cos’è l’ernia sportiva?
L’ernia sportiva è una condizione di dolore cronico all’inguine correlato all’esercizio che è associato a un rigonfiamento della parete inguinale ogni qualvolta si verifica una forte contrazione addominale .
Ciò limita la performance atletica e può essere considerato un infortunio “ che pone fine alla carriera”
ernia dello sportivo cosa sai dirmi ?
innanzi tutto non c’è consenso unanime sulla terminologia e sulla sua difficoltà nel diagnosticare o gestire , è comune ad esempio negli sport del calcio , rugby , corsa ad ostacoli e lunga distanza , è visto più raramente negli sport come basket tennis nuoto e ciclismo poichè non comportano un aumento della rotazione pelvica e movimenti di torsione che potrebbero portare dolore all’inguine
Sedi del dolore ernia dello sportivo
Dolore inguinale associato all’esercizio
Dolore all’estremità laterale inferiore del muscolo retto dell’addome si può estendere al testicolo e perineo o regione sovra pubica o origine dall’adduttore lungo
può aumentare in corso di torsioni cambi di direzione
può manifestarsi come rigidità mattutina
si riduce con il riposo
Generalmente parlando Del groin pain
-Il dolore nella porzione inferiore e laterale del legamento inguinale può indicare un problema dell’anca o dell’adduttore lungo
- il dolore nella porzione sovrastante al legamento inguinale può indicare sports hernia
Esame obiettivo dell’ernia dello sportivo
ci devono essere almeno 3 dei 5 parametri elencati
-Punto di sensibilità dove il tendine congiunto aderisce al tubercolo pubico
-Sensibilità alla palpazione dell’anello inguinale profondo
-Dolore e/ o dilatazione dell’anello inguinale esterno senza ernia apparente
-Dolore all’origine dell’adduttore lungo
-Dolore inguinale diffuso che si estende al perineo , alla superficie interna del femore e attraversa la linea mediana
Come inizia la tendinopatia?
-Inizia con dolore o rigidità dopo attività
-Progredisce con dolore all’inizio dell’attività che scompare durante
-Evolve con dolore a riposo e nell’attività
Quando hai la tendinopatia patellare quale attività ti provocano dolore?
Provocano dolore il salto e lo squat
Parlami della tendinosi dal punto di vista fisiopatologico
E’ IL fallimento del processo di adattamento agli stress meccanici e/o metabolici della matrice extracellulare che si traduce nello squilibrio tra l’attività di degradazione della matrice stessa e la sua sintesi
Quando hai la tendinopatia achillea quale attività ti provocano dolore?
Provocano dolore la corsa e il salto
Che cos’è la tendinosi?
Patologia degenerativa a carattere cronico con una presentazione clinica caratteristica a seconda del distretto anatomico interessato (Jumper’s knee, tennis elbow, etc).
Cosa accade al Rimodellamento del tessuto tendineo in risposta ad uno stimolo meccanico
-incremento della sua sezione trasversa e delle proprietà meccaniche quali la resistenza alla trazione e la stiffness elastica.
-modifica del proprio metabolismo e delle sue proprietà strutturali, con un incremento della produzione di collagene di tipo I da parte dei fibroblasti del tendine.
Test per la tendinopatia patellare
Single leg squat test
Tendinopatia patellare dolore isolato
A cosa bisogna stare attenti quando si ha in cura un paziente con tendinopatia ?
l’assenza di dolore non significa che la tendinopatia sia completamente risolta
Come si divide la riabilitazione ?
La riabilitazione si divide in tre fasi:
Fase 1: Gestione dei sintomi e riduzione del carico
Fase 2: Carico gestito
Fase 3: Return to sport
Fase 1: Gestione dei sintomi e riduzione del carico
Parlamene un pò
La completa cessazione dell’attività non è generalmente necessaria
L’attivita 5/10 su scala del dolore è accettabile (durante o dopo attività)
Il dolore non deve aumentare
Mantenere attività endurance blanda (nuoto) (es. tendinopatia achilleo)
Inizio recupero con bodyweight resistance exercise
Fase 2: Aumento del carico
Parlamene un po
Attività unilaterali con aumento del carico
Aumento del ROM fino a completo
Attività concentrica isolata,
eccentrica isolata o mista
Attività in campo
Fase 3: ritorno allo sport
parlamene un po
Progressiva introduzione di esercizi pliometrici
Introdurre cambi di direzione, sprint, salti
Non esistono linee guida
Per la tendinopatia achillea return quando 2/10 durante attività (NPRS)
esercizi di recupero per la tendinopatia patellare
wall sits, decline squat , stepsquat, banded knee extension, step up
Fattori di rischio per tendinopatia patellare
Deficit di ROM in dorsiflessione della caviglia
Rotazione esterna
Abduzione
Rigidità posteriore con flessibilita del quadricipite
Esercizi per il recupero della tendinopatia achillea
Decline heel rise, plantiflessione isometrica
Fattori di rischio per tendinopatia achillea
Fluorochinoloni
Deficit in plantiflessione
Alterazioni del cammino
No peso corporeo/livello di attività fisica/BMI
Alterazioni strutturali all’eco
Fattori intrinseci che causano la tendinopatia achillea
Età
sesso
body mass
fattori genetici di predisposizione
Debolezza muscolare
Fattori estrinseci che causano la tendinopatia achillea
Errori nella programmazione dell’allenamento
Tecnica di corsa
Tipo di calzatura
Tipo di terreno d’allenamento
Qual è la definizione di cammino in fisiopatologia muscoloscheletrica?
Il cammino è il pattern ciclico del movimento muscoloscheletrico che sposta il corpo in avanti, comportando una perdita e un recupero ciclico dell’equilibrio mediante uno spostamento della linea di gravità in relazione al centro di gravità.
Quali sono le due fasi principali del ciclo del cammino?
Le due fasi principali del ciclo del cammino sono la fase di appoggio (stance phase), quando il piede è a contatto con il suolo e sopporta il peso, rappresentando il 60% del ciclo, e la fase di volo (swing phase), quando il piede non sopporta il peso e si muove in avanti, rappresentando il 40% del ciclo.
Cos’è la fase di doppio supporto nel cammino normale e quando è assente?
La fase di doppio supporto è quando entrambi i piedi sono contemporaneamente a contatto con il suolo e rappresenta il 25% del ciclo del cammino normale. Questa fase è assente nella corsa.
Quali movimenti pelvici si osservano durante il cammino?
I movimenti pelvici durante il cammino includono lo spostamento laterale (list pelvico), lo spostamento verticale e la rotazione pelvica.
Cos’è l’approccio “top-down” nell’analisi del cammino?
L’approccio “top-down” valuta i movimenti della testa, del tronco e degli arti superiori durante il cammino. Ad esempio, le spalle si sollevano sul lato in posizione di appoggio per alleviare la pressione durante l’andatura antalgica, e il tronco si piega verso il lato affetto nell’andatura di Trendelemburg.
Descrivi l’andatura antalgica.
L’andatura antalgica è caratterizzata da un ridotto tempo di appoggio sull’arto affetto a causa del dolore, con una fase di volo accentuata dal lato affetto e una fase di volo potenzialmente accorciata dal lato sano per permettere un rapido appoggio dell’arto sano al suolo.
Cosa provoca l’iperestensione del ginocchio durante il cammino?
L’iperestensione del ginocchio (genu recurvatum gait) può essere causata da una debolezza del muscolo quadricipite, da una lesione del legamento crociato anteriore (ACL) o da una flessibilità eccessiva dei legamenti posteriori del ginocchio.
Cos’è l’andatura di Trendelemburg?
L’andatura di Trendelemburg è caratterizzata da una caduta del bacino verso il lato non portante durante la fase di appoggio dell’arto inferiore, dovuta alla debolezza dei muscoli abduttori dell’anca (gluteus medius e minimus) del lato portante.
Come si misura la lunghezza apparente degli arti?
La lunghezza apparente degli arti viene misurata dalla distanza tra la spina iliaca antero-superiore (ASIS) e la punta distale del malleolo mediale, utilizzando un metro a nastro. La lunghezza viene confrontata con quella del lato opposto per determinare eventuali discrepanze.
Quali sono le cause più frequenti di un’andatura antalgica?
Le cause più frequenti di un’andatura antalgica includono patologie dell’anca, del ginocchio o gravi protrusioni con sintomatologia irradiata all’arto inferiore.
Qual è l’impatto della debolezza del muscolo quadricipite sull’andatura?
La debolezza del muscolo quadricipite può causare difficoltà nel mantenere l’estensione del ginocchio all’impatto del tallone, portando il paziente a spingere sulla coscia per estendere e bloccare il ginocchio.
Come può la flessibilità eccessiva del ginocchio influenzare il cammino?
La flessibilità eccessiva del ginocchio può causare iperestensione durante il cammino, rendendo difficile per il paziente mantenere una postura stabile e provocando potenziali danni articolari.