Fisiopatologia e recupero motorio Flashcards
Quali sono i muscoli più soggetti a lesioni ?
Sono i muscoli bi-articolari, quelli ad
architettura più complessa come
adduttore lungo, quelli sottoposti a
contrazioni eccentriche e che
contengono una maggior
percentuale di fibre veloci tipo II
Cosa sai delle lesioni muscolari degli arti superiori
sono più rare e interessano grande
pettorale, bicipite e tricipite omerale in
particolare negli sport che prevedono
lanci e spinte
Quando si possono presentare lesioni muscolari addominali?
possono presentarsi in sport
che prevedono in alcuni gesti flessioni del
tronco da posizione di estensione come le
schiacciate nella pallavolo e lo smash nel
tennis
Parlando delle Lesioni muscolari indirette in particolare dei
Disturbi muscolari funzionali, cosa sai dirmi del Disturbo muscolare doloroso da sovra-affaticamento di tipo 1a
Definizione: funzionale in relazione a sovraccarico
Descrizione: aumento del tono muscolare circoscritto
longitudinalmente (contrattura)
Sintomi: dolore, sensazione di indurimento. Il dolore da sordo a lancinante aumenta continuando l’attività. Presente a riposo
Inizio: durante o dopo l’attività (entro 24 ore)
Localizzazione: da focale all’intero muscolo
Muscoli interessati: sport specifici
Clinica: Fasci muscolari induriti rispetto ai controlaterali, reazione di difesa all’allungamento, dolore alla
compressione
US/RM: negativi
Durata: < 1 settimana
Parlando delle Lesioni muscolari indirette in particolare dei
Disturbi muscolari funzionali, cosa sai dirmi del Dolore muscolare ritardato (DOMS) di tipo 1b
Definizione: funzionale, in relazione a sovraccarico
Descrizione: dolore muscolare generalizzato dopo
esercizi eccentrici o carico metabolico prolungato
Sintomi: dolore acuto infiammatorio, rigidità,
debolezza muscolare, dolore a riposo
Inizio: alcune ore dopo l’attività fisica
Localizzazione: intero muscolo o gruppo
muscolare
Muscoli interessati: non allenati
Clinica: muscoli induriti, gonfi; limitata mobilità delle
articolazioni adiacenti; dolore alla contrazione
isometrica e alla compressione; lo stretching riduce
il dolore
US/RM: negativi o presenza di edema
Durata: < 1 settimana
Parlando delle Lesioni muscolari indirette in particolare dei
Disturbi muscolari funzionali, cosa sai dirmi del Disturbo muscolare neuromuscolare dipendente dalla colonna di tipo 2a
Definizione: funzionale, neuromuscolare
Descrizione: aumento del tono muscolare longitudinale
circoscritto Sintomi: dolore, sensazione di indurimento; il
dolore da sordo a lancinante aumenta continuando l’attività;
non dolore a riposo
Inizio: durante l’attività
Localizzazione: fasci muscolari o intero muscolo o gruppo
muscolare
Muscoli interessati: ischio-crurali, retto femorale, adduttori,
tricipite surale
Clinica: indurimento muscolare longitudinale circoscritto,
gonfiore per edema fra il muscolo e la fascia; lo stretching
del muscolo determina reazione di difesa; occasionalmente
iperestesia cutanea; dolore alla compressione
US/RM: negativi o presenza di edema
Durata: < 1 settimana
Parlando delle Lesioni muscolari indirette in particolare dei
Disturbi muscolari funzionali, cosa sai dirmi del Disturbo muscolare neuromuscolare dipendente dal
muscolo 2b
Definizione: funzionale, neuromuscolare
Descrizione: aumento del tono muscolare circoscritto a
un’area fusiforme
Sintomi: dolenzia, graduale aumento dell’indurimento
muscolare; dolore crampiforme
Inizio: insorgenza brusca durante l’attività, il soggetto cerca
di alleviare i sintomi con lo stretching
Localizzazione: intera lunghezza del ventre muscolare
Muscoli interessati: ischio-crurali, tricipite surale
Clinica: indurimento muscolare circoscritto, gonfiore; lo
stretching può diminuire il dolore; dolore alla compressione
senza un punto centrale più doloroso
US/RM: negativi o presenza di edema
Durata: < 1 settimana
Riguardo alle Lesioni muscolari strutturali cosa sai dirmi della Rottura muscolare parziale minima di tipo 3A
Definizione: strutturale, indiretta, rottura parziale
Descrizione: lesione da distrazione acuta
Sintomi: dolore di tipo puntorio e lancinante. Il soggetto
solitamente avverte localmente uno snap seguito dolore.
Inizio: improvvisamente durante l’attività
Localizzazione: per lo più giunzione mio-tendinea
Muscoli interessati: ischio-crurali, retto femorale, adduttori,
tricipite surale
Clinica: dolore localizzato ben definito,
possibile palpazione di un difetto localizzato in un fascio
muscolare indurito; lo stiramento aggrava il dolore;
palpazione dolorosa.
US/RM: positivi per rottura di fibre < 5 mm, ematoma
intramuscolare
Durata: 10-14 giorni
Riguardo alle Lesioni muscolari strutturali cosa sai dirmi della Rottura muscolare parziale moderata di tipo 3 b
Definizione: strutturale, indiretta, rottura parziale
Descrizione: rottura da distrazione acuta di più fascicoli muscolari
Sintomi: dolore lancinante con l’impressione di rottura. Il soggetto
solitamente avverte localmente uno snap seguito dolore.
Inizio: improvvisamente durante l’attività, può essere seguito da caduta
Localizzazione: per lo più giunzione mio-tendinea
Muscoli interessati: ischio-crurali, retto femorale, adduttori, tricipite surale
Clinica: dolore localizzato ben definito con palpazione di una
lacuna in un fascio muscolare indurito; presenza di ematoma; lo stiramento aggrava il dolore; dolore alla pressione locale
US/RM: positivi per rottura di fibre > 5 mm con possibile
retrazione di fibre, ematoma intramuscolare e possibile
lesione fasciale
Durata: 6 settimane
Riguardo alle Lesioni muscolari strutturali cosa sai dirmi della Rottura muscolare completa/sub-totale/ avulsione tendinea di Tipo 4
Definizione: strutturale, indiretta
Descrizione: rottura totale o sub-totale del muscolo o avulsione interessante la giunzione osteo-tendinea
Sintomi: dolore da impatto, sordo. Il soggetto avverte localmente uno snap.
Inizio: improvvisamente durante l’attività, spesso seguito da
caduta
Localizzazione: giunzione mio-tendinea o osteo-tendinea
Muscoli interessati: ischio-crurali, retto femorale, adduttore lungo prossimale
Clinica: ampia lacuna muscolare; fibre detese da retrazione;
presenza di ampio ematoma; dolore al movimento con perdita della funzione
US/RM: discontinuità del muscolo/tendine con retrazione,
ematoma intramuscolare e lesione fasciale
Durata: 12 settimane
Delle Lesioni muscolari dirette , in particolare della contusione cosa sai dirmi?
Definizione: trauma diretto da impatto
Descrizione: ematoma intramuscolare senza rottura di fibre
Sintomi: dolore da impatto, acuto.
Inizio: improvvisamente durante l’attività. Generalmente il soggetto è in grado di continuare l’attività per un tempo variabile.
Localizzazione: ventre muscolare in particolare per muscoli adiacenti all’osso
Muscoli interessati: vasto intermedio
Clinica: gonfiore e tensione locale per presenza di ematoma; dolore al movimento
US/RM: ematoma intramuscolare
Durata: 4-8 settimane
Delle Lesioni muscolari dirette , in particolare della lacerazione cosa sai dirmi?
Definizione: rottura di fibre da trauma diretto
Descrizione: ematoma intramuscolare con rottura di fibre
Sintomi: dolore da impatto, acuto.
Inizio: improvvisamente durante l’attività
Localizzazione: ventre muscolare in particolare per muscoli adiacenti all’osso
Muscoli interessati: vasto intermedio
Clinica: gonfiore e tensione locale per presenza di ematoma; dolore al movimento
US/RM: rottura di fascicoli muscolari con ematoma intramuscolare
Durata: 4-12 settimane
Che cos’è un crampo?
E’ una contrazione muscolare involontaria e dolorosa, di
eziologia complessa, spesso conseguenza di uno stato di affaticamento
transitorio, che si risolve sempre spontaneamente, che può trarre
origine da squilibri idro-elettrolitici o da deficit energetici che vanno ad
influenzare la stabilità della membrana del motoneurone.
Cosa si intende quando si fa riferimento a una contrattura muscolare ?
Si manifesta con dolore
muscolare che insorge quasi sempre
a distanza dall’attività sportiva, con
una latenza variabile (dopo qualche
ora o il giorno dopo), mal localizzato,
dovuto ad un’alterazione diffusa del
tono muscolare, imputabile ad uno
stato di affaticamento del muscolo, in
assenza di lesioni anatomiche
evidenziabili macroscopicamente o al
microscopio ottico
Cosa si intende quando si fa riferimento a una stiratura ?
E’ sempre conseguenza di un
episodio doloroso acuto, insorto durante l’attività
sportiva, il più delle volte ben localizzato, per cui
il soggetto è costretto ad interrompere l’attività,
pur non comportando necessariamente
un’impotenza funzionale immediata, e del quale
conserva un preciso ricordo anamnestico.
Dal punto di vista anatomo-patologico non sono
presenti lesioni macroscopiche. La conseguenza
sul piano clinico è rappresentata dall’ ipertono del
muscolo, accompagnato da dolore che non si
risolve rapidamente come nel caso del crampo
Cosa si intende quando si fa riferimento a uno strappo ?
Si manifesta tipicamente con dolore
acuto, violento che compare durante l’attività
sportiva (criteri anamnestico e sintomatologico
comuni a tutti gli strappi) attribuibile alla lacerazione
di un numero variabile di fibre muscolari. Lo strappo
muscolare è sempre accompagnato da uno stravaso
ematico più o meno evidente a seconda dell’entità e
della localizzazione della lesione e dall’integrità o
meno delle fasce. La distinzione viene riferita alla
quantità di tessuto muscolare lacerato ed al deficit
funzionale e comprende tre gradi.
Parlami dei 3 gradi di strappo muscolare
strappo di I grado: sono interessate poche mio-fibrille all’interno di un fascio muscolare, ma non l’intero fascio muscolare; è presente impotenza funzionale minima.
strappo di II grado: lacerazione di uno o più fasci muscolari, che coinvolge meno dei ¾ della superficie di sezione anatomica del muscolo in quel
punto; è presente impotenza funzionale importante.
strappo di III grado: rottura muscolare, che coinvolge più dei ¾ della superficie di sezione anatomica del muscolo in quel punto e che può essere distinta in parziale (lacerazione imponente ma incompleta della sezione del muscolo) o totale (lacerazione dell’intero ventre muscolare), è
presente impotenza funzionale completa .
In che modo vengono classificate le lesioni dirette ?
Le lesioni dirette vengono per lo più classificate in
gradi, secondo la gravità, indicata dal range di
movimento (ROM) effettuabile attivamente in
assenza di dolore
- lesioni muscolari di grado lieve: è consentita oltre
la metà del (ROM) - lesioni muscolari di grado moderato: è concessa
meno della metà, ma più di 1/3 del ROM - lesioni muscolari di grado severo: è permesso un
ROM inferiore ad 1/3.
Quali sono tutte quelle azioni che portano a rischio tendinopatia ?
Carico eccessivo
* Errori di allenamento: es. distanze troppo lunghe, intensità eccessiva
e progressione troppo rapida. Lavoro monotono, asimmetrico,
variazioni improvvise, insufficiente riscaldamento, condizioni generali inadeguate, scarsa tecnica e sovra-affaticamento
- Equipaggiamento inadeguato: es. scarpe non sufficientemente
stabilizzanti e ammortizzanti, racchetta con corde troppo tese o manico inadeguato, uso di palette alle mani nel nuoto, inadeguata
altezza della sella nel ciclismo. - Anomalo allineamento degli arti in particolare iper-pronazione del piede
- Ridotta flessibilità
- Sovrappeso
Qual è la Classificazione clinica delle patologie tendinee
Stage I: dolore solo dopo attività
Stage II: dolore all’inizio dell’attività fisica, scompare dopo
riscaldamento, ricompare dopo l’attività
Stage III: dolore prima e dopo attività con limitazione
funzionale. 3a può fare attività sportiva, 3b non è in grado di
fare attività
Stage IV: rottura del tendine
Che cose la tendinosi ?
Macro: degenerazione intra-tendinea (generalmente dovuta a invecchiamento, microtraumi, compromissione vascolarizzazione).
Micro: disorientamento delle fibrille di collagene, disorganizzazione e
separazione delle fibre con aumento della sostanza mucoide con e senza nervo vascolarizzazione e con necrosi focale o calcificazioni
Che cos’è la tendinite ?
Macro: degenerazione sintomatica del tendine con rotture vascolari e risposta infiammatoria riparativa
Micro: quadro degenerativo con rottura di fibre, proliferazione di fibroblasti, emorragie e tessuto di granulazione
Muscoli e tendini: il razionale anamnestico e clinico della patologia
Che cos’è una paratenonite?
Macro: infiammazione dello strato esterno del tendine che comprenda o no una guaina sinoviale
Micro: degenerazione mucoide, infiltrato di mononucleati con o senza depositi di fibrina ed essudato fibrinoso, proliferazione di vasi
Che cos’è una Paratenonite con tendinosi?
Macro: quadro di paratenonite associata a degenerazione intratendinea
Micro: quadro degenerativo come osservato nella tendinosi con degenerazione mucoide con o senza aree fibrose e cellule infiammatorie nel paratenonio
Cosa si intende per tendinopatia?
Degenerazione del tendine con o senza cellule infiammatorie
Cosa si intende per Paratendinopatia?
Processi flogistici e degenerativi che interessano il paratenonio con o senza guiana sinoviale
Cosa si intende per Pantendinopatia
associazione di tendinopatia e paratendinopatia.
Dovrebbe essere usato il termine di rottura parziale di fibre nel caso si potesse evidenziare l’interruzione del decorso fascicolare del tendine
Riguardo l’hip evaluation cosa sai dirmi del test dell’hip abduction
Il paziente è disteso su un fianco con la gamba sollevata e l’anca flessa a 45.
Il terapista si mette dietro al paziente e si stabilizza con una mano all’altezza dell’anca .Questa mano è prossimale al grande troncantere .
L’atra mano applica resistenza sulla superficie laterale del ginocchio
Il terapista abduce l’anca contro la resistenza che spinge verso il basso
Riguardo l’hip evaluation cosa sai dirmi del test dell’hip abduction flexed
Il paziente è disteso su un fianco con la gamba di prova più in alto.
Il terapista sta dietro al paziente con una mano all’altezza del fianco . Questa mano è prossimale al grande troncantere .
L’ altra mano invece è posta sulla superficie laterale del ginocchio
il paziente quindi abduce l’anca contro la resistenza del terapista che spinge verso il basso
Riguardo l’hip evaluation cosa sai dirmi del test dell’hip adduction
Il paziente è steso su un fianco con la gamba di prova più in basso e appoggiata sul tavolo.
La gamba sopra viene abdotta a 25 gradi e sostenuta dall’esaminatore
Il terapista si trova dietro al paziente all’altezza del ginocchio
La mano di resistenza è posta sul femore mediale distale della gamba del test
La resistenza viene applica verso il basso mentre il paziente adducce attivamente la gamba