Movimento Flashcards

1
Q

Come sono organizzati i sistemi motori?

A

I sistemi sensoriali e percettivi di ordine superiore proiettano info ai sitemi motori deputati all’istruzione degli atti motori.
L’info nervosa viene trasferita in energia fisica attraverso i comandi motori. Inoltre i sistemi motori ricevono info riguardo gli effetti delle loro attivita’.
I centri superiori programmano i comandi per il movimento volontario e controllano i centri inferiori, che a loro volta organizzano risposte riflesse.
Questi sistemi sono organizzati in modo gerarchico e sono individuati in 4 regioni del SNC: midollo spinale, tronco, corteccia premotoria e corteccia motoria.
La via finale comune di tutte le risposte motorie si trova a livello dei centri inferiori (MOTONEURONI MIDOLLARI).

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2
Q

Corteccia Motoria Primaria

A

La corteccia motoria (Area 4 di Brodmann) si trova nell’area precentrale anteriormente al solco centrale.
Ha un’organizzazione somatotopica (muscoli del volto = giro precentrale inferiore; braccio, tronco e gamba = medialmente)
Dall’area 4 partono i comandi motori per i motoneuroni del tronco e del midollo.
La stimolazione elettrica della superfice corticale contraeva molti muscoli contemporaneamente per cui la corteccia motoria sarebbe organizzata in termini di movimenti (coordina e comanda la contrazione di interi gruppi di muscoli).
Asanuma ha dimostrato però che stimolando con microelettrodi la corteccia si evidenzia l’esistenza di zone di neuroni efferenti che controllano la contrazione di singoli muscoli e che da questi ultimi la corteccia riceve degli impulsi afferenti.
Altri studi hanno anche dimostrato che i neuroni corticali codificano forza, velocità di variazione e livello di forza in condizioni statiche dei muscoli.

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3
Q

Corteccia agranulare frontale

A

E’ stata divisa in una parte caudale (area 4B con cellule piramidali) e in una parte rostrale (area 6B priva di cellule piramidali)

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4
Q

Area 6B e area motoria supplementare

A

Viene dsivisa in 3 sottosettori (inferiore, superiore e mesiale). I primi due sono connessi con il lobo parietale (in particolare la parte inferiore riceve afferenze dal lobulo parietale inferiore, e la parte superiore da quello superiore).
Per ogni sottosettore individuiamo una parte anteriore e una posteriore: le zone posteriori ricevono input dalle aree parietali e mandano afferenze a 4B, mentre le zone anteriori ricevono dalle regioni prefrontali e non proiettano 4B.
Il lobo parietale e’ costituito da 3 aree: giro postcentrale, lobuli parietali inferiore e superiore (entrambi costituiscono il lobo parietale posteriore, adibito all’elaborazione ed alla percezione dello spazio ed alla rappresentazione dello schema corporeo)
Nel lobulo parietale inferiore sono state individuate due sottoaree fondamentali per l’integrazione e l’organizzazione delle risposte motorie: L’area intraparietale anteriore (AIP) e l’area intraparietale ventrale (VIP).

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5
Q

Area 6B Inferiore (Corteccia Premotoria), Circuito Corticale movimenti di afferramento

A

L’area 6B inferiore (F4,F5) e’ il circuito per i movimenti di afferramento. La corteccia primaria (F1) permette il reclutamento dei movimenti delle dita della mano. F1 si collega ad F5 che e’ l’unica area a ricevere afferenze visive dall’area intraparietale anteriore (AIP), che descrivono le caratteristiche intrinseche degli oggetti.
Dunque il circuito F5 <-> AIP sembra essere adibito all’attività di trasformazione visuo-motoria essenziale per l’esecuzione di gesti di afferramento. Di fatti in F5 alcuni neuroni scaricano selettivamente rispetto al tipo di prensione, come dei neruoni che codificano lo scopo, l’idea di un movimento.
I neuroni dell’AIP si possono dividere in: prevalentemente motori, visivi-motori e prevalentemente visivi (la maggior parte).
Quest’area si occuperebbe della codifica visuo-spaziale intrinseca dell’oggetto da afferrare.
Inoltre sembra che i neuroni di AIP abbiano una memoria a breve termine degli oggetti da afferrare, suggerendo un circuito riverberante AIP -> F5 -> AIP che permette, attraverso la scarica corollaria, di mantenere in memoria la rappresentazione dell’oggetto più adatta per un determinato movimento di afferramento.

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6
Q

Circuito Corticale per i movimenti di raggiungimento

A

Poiché il movimento di prensione abbia successo e’ necessario condurre il braccio verso l’oggetto da afferrare.
L’area F4 ha neuroni con caratteristiche sensoriali: i neuroni somatosensoriali puri scaricano in risposta a stimoli tattili e neuroni bimodali scaricano in riposta a stimoli tattili e visivi.
L’area VIP e’ connessa a doppia via con F4 e possiede neuroni con caratteristiche analoghe a quelli di F4.
Circuito per la codifica dei movimenti di raggiungimento F4 <-> VIP.

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7
Q

Neuroni Mirror

A

Alcuni neuroni dell’area F5 scaricano sia quando un animale compie un determinato gesto ma anche quando egli osserva un altro individuo compiere lo stesso gesto. A volte si attivano anche quando l’azione viene solo udita.
Anche nell’uomo si attivano alcune aree tra cui le aree premotorie (Area 44B simile a F5), lobo parietale posteriore.
Una delle funzioni dei neruoni specchio potrebbe essere quella di mediare la comprensione delle azioni.
Trasformerebbe le rappresentazioni sensoriali delle azioni viste nelle rappresentazioni motorie che fornirebbero una comprensione automatica, non mediata cognitivamente.
Si attivano anche quando viene omessa la parte finale di una azione suggerendo la capacita di estrarre l’info che verrà eseguita.
Sono anche implicati nell’apprendimento per imitazione.

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8
Q

Area 6B Superiore

A

Detta anche Area 6B Superiore (F2,F7). Sono presenti neuroni con caratteristiche miste sensomotorie.
Alcuni neuroni di quest’area sia ttivano con la presentazione del segnale che annuncia l’inizio della prova (NEURONI SIGNAL-RELATED) altri invece scaricano per tutto il periodo di attesa (NEURONI SET-RELATED) altri ancora scaricano in stretta relazione con il movimento (NEURONI MOVEMENT-RELATED).
In quest’area verrebbero codificate le associazioni condizionali stimolo-risposta.

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9
Q

Area Motoria Supplementare

A

Detta anche Area 6B Mesiale (F3,F6). La zona F3 si connette alla connette alla corteccia motoria primaria ed al midollo. In quest’area esiste una rappresentazione somatotopica completa.
E’ coinvolta nei compiti motori elementari e quando il soggetto deve pensare alla sequenza di movimento da produrre.
L’area F6 si connette con F5 e la corteccia prefrontale e svolge un ruolo fondamentale nella pianificazione e programmazione del movimento.
Entrambe le aree sono quindi coinvolte nella programmazione del movimento: F6 movimenti complessi dell’arto, F3 pianificazione di sequenze di atti motori e programmazione bimanuale.

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10
Q

Sintomi per danno all’area motoria primaria

A

Dette anche lesioni piramidali o lesioni del primo motoneurone.
Principali sintomi: paralisi di gruppi muscolari e mai coinvolti tutti i muscoli di un lato del corpo. Quando la lesione e’ monolaterale e precede la decussazione del fascio piramidale la parte del corpo affetta e’ controlaterale. Sono spesso affetti muscoli antigravitari (flessori degli arti superiori ed estensori delle gambe).

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11
Q

Sintomi per danno alle aree premotorie

A

Spesso una lesione dell’area 4 coinvolge anche le aree premotorie. E’ difficile stabilire se un disturbo è imputabile alla distruzione dei neuroni motori o premotori.
Alcuni sintomi per danni ad aree premotorie sono:
- Lesioni confinate nell’area F3: difficoltà eseguire sequenze complesse di movimenti con gli arti
- Lesioni che lasciano intatta F3 causano problemi nei movimenti guidati da stimoli esterni

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12
Q

Anosognosia

A

Disturbo frequente in pazienti cerebrolesi destri. Impossibile però esserne sicuri dato che dopo lesioni sinistre i pazienti sono spesso afasici e quindi risulta impossibile rilevare una possibile anosognosia.
I pazienti con questo disturbo appaiono inconsapevoli della plegia.
Se viene interrogato generalmente le risposte possono essere molto vaghe.
Se le domande si riferiscono direttamente all’impossibilità di muovere gli arti, il paziente si chiude in una sorta di rifiuto a rispondere e le risposte assumono un tratto confabulatorio e apparentemente irrazionale.

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13
Q

Dissociazioni automatico/volontarie nelle Aprassie

A

Le aprassie consistono in una produzione dell’azione in modo errato spesso non evidenti in condizioni ecologiche ma in condizioni artificiali.
Questo viene considerato l’effetto di un danno specifico ai sistemi di progettazione del movimento volontario (danneggiati) rispetto ai sistemi di attuazione automatica dei movimenti (risparmiati).

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14
Q

Come valutare la dissociazione automatico/volontaria nelle Aprassie

A

A volte problemi prassici emergono anche in contesti potenzialmente automatici.
E’ importante studiare solo pazienti chiaramente patologici per evitare bias ed errori nella dimostrazione di questa dissociazione.
Trojano e colleghi per ovviare a questi problemi hanno condotto uno studio nel quale:
- I pazienti nei test per aprassia ottenevano punteggi francamente patologici
- Valutare se il contesto avesse un ruolo discriminante nella prestazione. Effettuando test in ambienti ecologici e non
Gli autori osservarono un’effettiva dissociazione.

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15
Q

Classificazione delle Aprassie

A
  • Tipo di attivita’ perturbata: utilizzazione di oggetti, produzione di sequenze motorie, di gesti simbolici o imitazione di gesti
  • Livello del Processo di Elaborazione Colpito: in questo contesto si distingue l’aprassia ideomotoria (non in grado di tradurre la corretta sequenza motoria che egli conosce nel programma motorio da implementare nei singoli gruppi muscolari) e l’aprassia ideativa (il paziente non riesce a rappresentarsi mentalmente i movimenti da compiere.
  • In base ai Sistemi Effettori colpiti: Aprassia degli arti, del tronco ed orale
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