Attenzione Flashcards

1
Q

Strutture Cerebrali Attenzione Selettiva

A

Numerosi studi hanno dimostrato l’effetto dell’attenzione visuospaziale sulla percezione in generale e su quella visiva in particolare: aumento della sensibilità visiva per stimoli presentati nelle regioni attese aumentando velocità e accuratezza.
Quando uno stimolo è oggetto dell’attenzione, si assiste ad un aumento dell’attività di scarica dei neuroni visivi in risposta allo stimolo presentato nel loro campo recettivo.
Quando uno stimolo viene inviato in una specifica parte del CV dove si trova la nostra attenzione, si assiste ad un aumento della P1 nelle are visive primarie V1.
Non si osserva la stessa modulazione però quando l’attenzione viene diretta verso le caratteristiche dello stimolo/oggetto.
Esistono dunque meccanismi in grado di operare sulle proprietà elementari degli stimoli visivi, come ad esempio il colore e la forma di un oggetto, oppure sulle proprietà spaziali degli stimoli visivi.
Esistono in particolare due sistemi attenzionali diversi:
- Uno posteriore per la SELEZIONE DELLA POSIZIONE SPAZIALE degli stimoli (PAS): comprende la corteccia parietale posteriore, nuclei talamici, come il pulvinar e il nucleo reticolare, e il collicolo superiore.
Permette l’orientamento verso sorgenti di stimolazione nelle varie modalità sensoriali (fuco attenzionale per ancoraggio) Esempio Lente con Zoom. Riceve input dalla via dorsale (via del dove).
- Uno anteriore per la SELEZIONE DEGLI ATTRIBUTI DELLO STIMOLO e la loro INTEGRAZIONE (AAS): comprende la corteccia prefrontale mediale, corteccia cingolata anteriore e area supplementare motoria. Riceve afferenze dalla via ventrale (via del cosa) che svolge operazioni specifiche di analisi della forma e delle caratteristiche cromatiche degli stimoli.

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2
Q

Attenzione selettiva e test per verificare disturbo specifico di questa componente attentiva

A

L’attenzione selettiva è caratterizzata dall’abilità di contrastare la distrazione; capacità di concentrare l’attenzione su una fonte o su un canale contenete informazioni “deboli” in presenza di distrattori “forti”.
E’ possibile effettuare una distinzione tra:
- Attenzione selettiva volontaria: entra in gioco quando bisogna affrontare situazioni nuove e richiede l’impiego volontario di risorse di processamento
- Attenzione selettiva automatica: guidata dall’ambiente e non dalla volontà dell’individui. Pazienti con lesioni frontali presentano un’intensificazione di queste forme automatiche di risposta che potrebbero essere la causa della loro forte distraibilità.
Testi di Stroop: Vengono utilizzati stimoli che posseggono almeno due caratteristiche salienti -> un significato ed un colore associato o meno al significato. Il compito è di denominare il colore con cui la parola è scritta, cercando di ignorare il significato della parola. Mostra maggior effetto di inferenza nei cerebrolesi con lesioni frontali sinistre.
Lesioni frontali dorsolaterali portano a seguire un segnale visivo ed a non riuscire a compiere un movimento saccadico in direzione contraria al lato di presentazione del segnale, anche su richiesta. Non avviene un’inibizione del riflesso di orientamento oculare e non avviene l’attivazione dei movimenti oculari volontari in direzione contraria alla stimolazione.

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3
Q

Arousal

A

L’attenzione sostenuta è un’attenzione protratta nel tempo, mentre i livelli di attivazione rappresentano la prontezza fisiologica a rispondere a stimoli interni o esterni.
Nelle ricerche sull’attenzione sostenuta si richiede ad un soggetto di rilevare la comparsa di un segnale su un rumore di fondo (compiti di vigilanza), la prestazione dell’osservatore peggiora con il passare del tempo per l’aumentare di falsi allarmi o omissioni.
L’emisfero destro sarebbe in grado, più del sinistro, di prestare attenzione per un tempo prolungato, mentre quello sinistro ha una prestazione superiore all’inizio della prova. L’emisfero destro sembra inoltre esercitare un ruolo importante nella mediazione del livello di attivazione: se la presentazione di stimoli viene preceduta da un segnale di allerta si accelerano i tempi di reazione della mano sinistra.
Il livello di attivazione (arousal) sarebbe mediato dai lobi frontali, pazienti con alterazioni anteriori destre mostrano un rallentamento dei tempi di reazione.

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4
Q

Eminegligenza spaziale unilaterale (NEGLECT)

A

Disturbo dell’attenzione selettiva spaziale. Si instaura in seguito a lesioni del lobo parietale destro; nei casi più severi i pazienti trascurano completamente l’informazione proveniente dalla metà sinistra dello spazio. Inoltre il paziente può mostrare anosognosia, possono affermare che gli arti di sinistra, paretici, non appartengono al loro corpo (emisomatoagnosia) possono dimostrarsi meravigliati per la presenza nel loro letto di questi arti estranei(somatoparafrenia).
Il processo di recupero è automatico e si instaura generalmente nel breve e può portare ad una sindrome di alloestesia: il paziente non trascura le informazioni provenienti da sinistra ma le attribuisce a posizione simmetriche dello spazio destro.
Con il proseguo del recupero può rimanere una sintomatologia da estinzione.
Il Neglect si osserva in seguito a lesioni del lobulo parietale inferiore destro. Anche lesioni di strutture sottocorticali, quali il talamo ed i gangli della base possono generare negligenza. Una lesione del lobo frontale origina un disturbo assimilabile al neglect (dal punto di vista comportamentale), ma se ne differenzia per i meccanismi lesionati.
Lesione parietale –> Disturbo nello stadio iniziale di analisi dello stimolo sensoriale (NEGLECT PERCETTIVO)
Lesione frontale –> Disturbo nello stadio di organizzazione della risposta motoria dando origine a due disturbi (NEGLECT MOTORIO E IPODIREZIONALE).

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5
Q

Estinzione

A

Con il proseguo del recupero dal Neglect può rimanere una sintomatologia da estinzione: disturbi relativi al rilevamento di stimoli provenienti dallo spazio sinistro possono essere messi in rilievo solo in seguito alla presentazione simultanea di altri stimoli nell’emispazio destro.
L’estinzione riguarda tutte le modalità sensoriali e può essere facilmente dimostrata anche nella modalità’ tattile: pazienti con occhi chiusi viene invitato a riferire in quale mano avverte una pressione; quando la pressione esercitata è su una mano alla volta il compito ha una prestazione normale, ma quando viene esercitata su entrambe il paziente trascura la pressione sulla mano controlaterale all’emisfero leso.
L’estinzione al contrario del neglect e’ osservabile dopo lesioni parietali sia destre che sinistre.

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6
Q

Ipotesi Interpretative del Neglect

A
  • Ipotesi Sensoriale-Percettiva: si basa sul ruolo che il lobo parietale di destra gioca nell’integrazione delle informazioni sensoriali e sensitive provenienti dallo spazio corporeo o extracorporeo. La lesione al lobo parietale porterebbe alla mancata sintesi dei dati sensoriali e sensitivi con conseguenti deficit percettivi che prendono l’aspetto del neglect o dell’estinzione a seconda della gravità della lesione.
  • Ipotesi di Bisiach: vi è un difetto della rappresentazione dello spazio (es. descrizione piazza duomo) mostra che il disturbo non riguarda solo il mondo percepito ma anche la sua rappresentazione a livello immaginativo
  • Ipotesi Attenzionale (più accreditata): si basa sulla constatazione che i pazienti, pur avendo meccanismi sensoriali e percetti relativamente conservati, avrebbero la tendenza ad orientare prevalentemente l’attenzione verso lo spazio ipsilaterale alla lesione, con impossibilità (o difficoltà’) a portarla verso lo spazio controlaterale, dove gli stimoli vengono ignorati.
  • Modello di Kinsbourne: attribuisce all’emisfero destro un ruolo preponderante nell’orientamento dell’attenzione. Ciascun emisfero possiede i meccanismi nervosi specializzati nell’orientamento dell’attenzione verso il lato controlaterale alle lesione, la tendenza a dirigere l’attenzione verso sinistra da parte dell’emisfero destro è però più debole dell’opposta. A causa di questa asimmetria una lesione sinistra non provoca gravi disturbi nell’orientamento dell’attenzione (al massimo estinzione).
  • Ipotesi della Selezione Tardiva di Posner e Snyder: tutte le caratteristiche dello stimolo sono processate preattentivamente e possono essere riconosciute ed identificate senza l’intervento dell’attenzione selettiva, la quale agirebbe tardivamente nel processo, solo al momento della selezione della risposta. Risultati sperimentali dimostrano che lo stimolo su cui il paziente non può dirigere l’attenzione, seppur ignorato, viene comunque elaborato almeno fino al livello della categoria di appartenenza.
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7
Q

Dissociazione tra riconoscimento implicito ed esplicito degli stimoli negletti

A

Un problema molto discusso riguarda il “destino” degli stimoli presentati nello spazio negletto.
Esistono due ipotesi:
- Ipotesi della selezione precoce: afferma che solo singole caratteristiche fisiche dello stimolo possono essere processate senza l’intervento dell’attenzione selettiva. Dunque l’attenzione agirebbe come uin filtro periferico che esclude dal processamento la maggior parte delle informazione relative allo stimolo, ad eccezione di quelle elementari analizzate preattentivamente
- Ipotesi della selezione tardiva: prevede che tutte le caratteristiche dello stimolo siano processate preattentivamente e che possono essere riconosciute ed identificate senza l’attenzione selettiva.
Risultati dei test tachistoscopici di Rizzolatti suggeriscono che lo stimolo su cui il paziente non puo’ dirigere l’attenzione, viene elaborato almeno fino al livello della categoria di appartenenza.
Lavadas con alcuni studi dimostra come in realta’ lo stimolo venga processato fino al livello dell’attribuzione del significato, confermando la teoria della selezione tardiva.

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8
Q

Dissociazione tra compiti

A

Alcuni studi hanno dimostrato un ruolo differenziato dell;attenzione selettiva nei vari livelli di processamento degli stimoli.
I pazienti con DISLESSIA DA NEGLECT leggono soltanto la parte destra di una parola.
Recentemente pero’ si e’ dimostrato come questi pazienti erano in grado di categorizzare a livello lessicale e semantico le parole che non erano in grado di leggere.
A differenza pero dei precedenti risultati sulla dissociazione tra processi consapevoli e inconsapevoli, questi ultimi non possono essere interpreati su questa dissociazione, in quanto, il paziente forniva una risposta esplicita in ciascun compito.
Se negli studi precedenti la conoscenza degli attributi semantici degli stimoli era inferita dall’influenza che essi avevano sul processamento degli stimoli inviati nel CVD.
I risultati emersi dalla Dislessia da Neglect vanno interpreati come una dissociazione tra compiti, di cui alcuni possono essere eseguiti preattentivamente (decisione lessicale e semantica) altri solo con l’aiuto dell’attenzione selettiva (lettura).

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