Lezioni Flashcards
METODO DI POLIBIO
Nel Proemio assoluto dà indicazioni sul nuovo modo di fare storia
- ruolo della storia come educatrice, fonte di apprendimento dal passato in vista di azioni future.
Storia:
1) contemporanea (c’è il margine di novità di una storia che si rinnova continuamente ed è più utile: nella valutazione dei fatti si evitano di ripetere cose già dette da altri, richiede sempre una nuova esposizione),
2) storiografia pragmatica (che cerca l’utilità pratica, visione funzionalista della storia vs elaborazioni di carattere puramente teorico), a sua volta divisa in a) ricerca e comparazione b) osservazione di città e luoghi c) affari politici
3) apodittica (trattazione ampia ed esaustiva dei fatti che utilizza il metodo comparativo)
(+ topos della straordinarietà degli eventi, 53 anni che hanno consolidato il dominio di Roma, le cause della sua ascesa, i benefici di un mondo letto in una visione unitaria, tutto organico)
- fonti (annotazioni proprie o altrui prelevate da uomini politici + fonti storiche)
- stile scarsamente elaborato
- ricerca delle cause (attraverso esame e confronto di testimonianze ma che spesso tralascia interessanti fenomeni psicologici, sociali). Sono cause immediate (le scelte dei protagonisti) e cause remote (scavare nello spazio per cercare eventi passati)
- AUTOPSIA (assistere in prima persona)
- EMPERIA (coinvolgimento attivo negli eventi come condizione necessaria per una valutazione dei fatti che non sia sterile. Non fare come il critico d’arte che crede di poter dipingere: polemica contro intellettuali di età ellenistica che assistono passivamente agli eventi credendo di poter contribuire)
EMPERIA DI POLIBIO
coinvolgimento attivo negli eventi come condizione necessaria per una valutazione dei fatti che non sia sterile. Non fare come il critico d’arte che crede di poter dipingere: polemica contro intellettuali di età ellenistica che assistono passivamente agli eventi credendo di poter contribuire
STORIOGRAFIA PRAGMATICA
- utilità
- visione utilitaristica della storia
- racconto umano concettualmente distinto da elaborazioni di carattere teorico
- passato utile per il politico dell’oggi e per i posteri
- stile scarsamente elaborato coerente con questa visione funzionalista
- richiede alla storia un compito educativo
- divisa in 1) ricerca e comparazione 2) osservazione di città e luoghi 3) affari politici
OGGETTO DELLE STORIE DI POLIBIO
- prosecuzione del progetto di Arato di Sicione
- 5 libri completi, frammenti del 6 e frammenti di tutti gli altri
- nocciolo delle Storie: eventi dal 220 al 168 con incursioni in tempi ancora più remoti per individuare gli eventi preliminari (fino al 387, in particolare nei primi due libri: introduzione storica prokataskeue che tratta il quarantennio 264 - 220) ma oltre il 168 (fine del Regno di Macedonia) fino al 146 per mostrare come le conseguenze dell’imperialismo romano si abbattono su vincitori e su vinti
- l’azione non è di per sé conclusiva, ma ci sono delle conseguenze che si dispiegano in termini di vantaggi e svantaggi, modalità di esercizio del dominio, integrazione tra vinti e vincitori –> che fanno capire come il fine ultimo sia gli effetti piacevoli e utili
I ROMANI PER POLIBIO
Polibio ha una grande ammirazione per i Romani, ma riesce a valutarne le azioni con la lucidità dovuta (sa cogliere i segnali di crisi e gli eccessi) che giudica utilizzando categorie greche (costituzione, aspetti concreti e utilitaristici rispetto agli elementi ideologici, visione autonomistica e particolaristica dello spirito ellenico)
1) Coloro che in 53 anni sono riusciti a diventare padroni assoluti dello spazio geopolitico –> vuole capire le ragioni della loro forza, delle loro risorse e dimostrarle
2) metodo comparativo: nessuno ci era riuscito prima di allora e nessuno mai si era rivolto ad Occidente. I romani invece dopo aver sconfitto Annibale subito dispiegano le loro mani su Grecia e Asia
3) La storia è diventata un tutto organico, gli eventi hanno assunto unità di iniziativa e i destini particolari si sono saldati in un destino unico: si guarda all’impero di Roma come ad un unico corpo che non è smembrato (non ci sono teatri di iniziativa dispersi)
LE 3 PARTI DELLA STORIOGRAFIA PRAGMATICA
- divisa in 1) ricerca e comparazione 2) osservazione di città e luoghi 3) affari politici
DA DOVE COMINCIA A NARRARE POLIBIO e cosa è successo nel 220
- 140esima Olimpiade: 220 - 168 sono il nocciolo fondamentale della sua trattazione con incursioni in epoche più remote e prosecuzione della narrazione fino al 146
- nel 220: contemporaneità storica di 3 eventi/teatri –>
1) Guerra sociale di Filippo V + Lega Achea vs Lega etolica
2) Guerra siriaca tra Tolemeo V e Antioco III per la Celesiria
3) Guerra annibalica
BIOGRAFIA BREVE DI POLIBIO
- nasce a Megalopoli (Lega arcadica che alla fine del III secolo è legata alla Lega Achea)
- è stato ipparco nella III guerra macedonica
- viene fatto prigioniero dopo il conflitto per il comportamento tiepido avuto dalla lega achea nei confronti degli alleati romani
- a Roma inizia a frequentare il circolo di Scipione l’Emiliano e a entrare in possesso di materiale utile come testimonianza e come fonte)
LIBRO III POLIBIO (proemio al mezzo)
- riferimento ai primi due libri di prokataskeue
- informa sulla struttura dell’opera e su come intende procedere dando 1) partizioni cronologiche (220 - 168) 2) indagando le cause e le modalità di sviluppo dei 3 conflitti 3) passa per la costituzione mista
MA NON PUO’ FERMARSI AL 168: necessità di indagare le conseguenze dell’imperialismo romano su vinti e vincitori nei termini di vantaggi e svantaggi, modalità di esercizio del dominio, integrazione tra vinti e vincitori, perché i fatti non sono conclusivi in sé.
COME CAMBIANO LE CONDIZIONI DEL MONDO CONOSCIUTO DOPO L’AVVENTO DI ROMA
DEDICA DI ALESSANDRO A PRIENE
Iscrizione di un tempio a Priene (Asia Minore), probabilmente in fase di costruzione e lui ricevette questo onore.
Dopo il 331 perché
- basileus –> si considerava tale
- possibilità di ricorrere al tesoro persiano
Strabone e l’anacronismo con episodio di Efeso
Alto valore propagandistico che sfrutta elemento religioso per presentarsi come un re giusto e devoto, devozione ad Atena simbolo della democrazia e vessillo durante le guerre persiane –> valore panellenico di liberazione della Grecia e di vendetta contro i persiani
PERCHE’ E’ IMPORTANTE IL DIAGRAMMA DI ALESSANDRO A CHIO
1) Testimonia la voce di Alessandro –> nonostante alcuni problemi di identificazione del locutore e di datazione (334 o 331)
2) Decisioni prese nell’ambito di riorganizzazione dell’impero (Alessandro prese una serie di decisioni nel 324: organizzazione del territorio conservando il vecchio riadattando i posti di comando)
a) Democrazia in città greche d’Asia
b) controllo e intervento diretto macedone (forma democratica sotto il suo controllo diretto, leggi redatte da nomographoi poi sotto il suo controllo preventivo), guarnigione macedone, misure per i fuggiaschi banditi, chi è rimasto sia giudicato nel sinedrio degli elleni, ritorno degli esuli
PROBLEMI CHE PONE IL DIAGRAMMA DI ALESSANDRO A CHIO
- IDENTIFICAZIONE DEL LOCUTORE, NON SI CAPISCE BENE CHI STIA PARLANDO
1) lettera di Alessandro poi riadattata dai Chii, intervento redazionale postumo ponendo il nome di Alessandro per renderlo più comprensibile
2) Noi-io –> parla Alessandro che si considera noi: parte della grecità, oppure come singolo individuo
TRIBOLO
Piede di corvo, arnese metallico, dispositivo bellico a 4 punte che impedisce avanzata della cavalleria.
- Alessandro aveva avuto il problema dei triboli durante la battaglia di Gaugamela, Dario III li aveva lanciati, lui li recuperò
PLUTARCO SULLA DIVINITA’ DI ALESSANDRO
Il passo affronta il problema della presunta divinità di Alessandro.
Già Strabone in un passo aveva peccato di anacronismo, dicendo che non fu possibile per Alessandro porre la sua dedica su un tempio ad Efeso di Artemide perché non è consono a una divinità onorarne un’altra.
Contestualizzazione del passo: dopo Isso, discesa verso Siria e Fenicia, Tiro e Gaza e visita al santuario di Zeus/Amon e interrogazione dell’oracolo
- presagi e eventi favorevoli (acqua che disseta e che rende l’aria più respirabile, corvi che guidano le truppe e richiamano i dispersi con il loro gracchiare)
- 3 domande che Alessandro rivolge all’oracolo.
Plutarco sembra sciogliere questo dilemma dicendo che il saluto del sacerdote fu un errore di pronuncia. Padion –> padios –> Alessandro si glorifica dell’errore e assiste alle lezioni del filosofo Psammone (ci sono degli uomini migliori che sono i figli privilegiati di Dio)
Diverso atteggiamento e modo di considerarsi davanti a Greci e Persiani
- Barbari –> nascita di origine divina –> proskynesis (prostrazione davanti a un monarca considerato incarnazione del dio)
- Greci sta più attento (lo fa con moderazione e di rado), infatti ci sono dei dubbi sui presunti onori che richiese in Ionia, ad Eritre e ad Atene nel 324
SENOFONTE
- CONTESTO: Storiografia del IV secolo che ha uno stato lacunoso, si risolve quindi negli studi di tipo qualitativo, ma è una storiografia spesso considerata in senso deteriore, a seguito di una prospettiva evoluzionistica, ma è un’accezione limitante che genera un pericoloso appiattimento. E’ una storiografia che si lega agli sviluppi della retorica, che ha fornito strumenti allo storico (scuole di filosofia, la ricerca di una prosa d’arte elaborata, una cura stilistica, soddisfazione della necessità dimostrativa e persuasiva del discorso, universo della prova)
- ATENIESE, OLIGARCHICO, CETO DEI CAVALIERI ed è IMPLICATO NELLE VICENDE DEI TRENTA DEI TRENTA –> si allontana da Atene dopo restaurazione democratica di Trasibulo e affianca Sparta in diverse occasioni
- ELLENICHE (411 - 362)
1) assenza di un proemio e dipendenza da un’opera precedente (Storie di Tucidide) –> questione senofontea: come raccordare queste due diverse parti che sono attraversate da due differenti tonalità (la prima parte dipendenza tucididea, materiale inedito tucidideo, tono impersonale, organizzazione annalistica, filoateniese; seconda parte filolaconico)
2) FILOLACONISMO e selezione non disinteressata del materiale
3) IMPORTANZA DATA ALLA PERSONALITA’ E AL RITRATTO MORALE DI IMPRONTA SOCRATICA (primo psicologo della storia)
4) RUOLO DEL PROVVIDENZIALISMO E DELLA PREDESTINAZIONE –> il volere degli dei disegna il destino degli uomini (caso di Sparta a Leuttra): non segue Tucidide nella definizione delle cause
5) FORMA DIALOGICA E BATTUTE SCARNE E LACONICHE (Libro III)
PASSI DI SENOFONTE LETTI
1) Il non-proemio
2) Esaltazione di Teleutia (Libro V)
3) Agesilao che succede ad Agide II (vs Leotichida) sostenuto da Lisandro
LIBRO III SENOFONTE PASSO LETTO (Agesilao succede a Leotichida)
PROBLEMI DI SUCCESSIONE AL TRONO DI SPARTA (Agiadi ed Euripontidi). Morte di Agide II
- i contentendi sono Leotichida (presunto figlio di Agide) e Agesilao (fratello)
- Leotichida si sospetta sia figlio di Alcibiade –> si danno argomenti a favore della tesi (universo della prova e della necessità dimostrativa che caratterizza la storiografia del IV secolo, legame con la retorica) –> Agide era stato lontano dal talamo per diverso tempo
- viene chiamato esperto di oracoli Diopeite –> evitare la monarchia zoppa (Agesilao era zoppo)
- interpretazione metaforica di Lisandro
LE DUE TONALITA’ IN SENOFONTE
1) impostazione tucididea, tono impersonale, filoateniese e organizzazione annalistica degli eventi
2) tono personale, diaristico, memorialistico e prospettiva filolaconica che porta a una selezione non disinteressata del materiale
L’OPERA DI TUCIDIDE (LE STORIE)
- oggetto: GDP (431 - 404) ma si ferma al 411 e continuata dalle Elleniche di Senofonte (411 - 362) probabilment attingendo dallo stesso materiale tucidideo
- organizzazione annalistica della narrazione, che segue l’alternanza di estati e inverni in gruppi di 3 anni con suddivisione interna di teatri geografici
- questione tucididea (come raccordare i diversi stadi di composizione? In realtà non bisogna cercare le diverse fasi per pensare a un’evoluzione del pensiero tucidideo: opera unitaria e completa
PROEMIO DI TUCIDIDE
- Oggetto delle Storie: GDP
- contemporanea all’autore
- autopsia ed emperia –> porta a rigore le premesse affidate da Erodoto alla conoscenza autoptica come garanzia di verità –> lui è stato attivamente coinvolto nei fatti (eventi di Anfipoli, 424 e successivo esilio)
- immaginato: visione profetica (facoltà mentali + autopsia)
CAPITOLI SULLA METODOLOGIA
(20-21-22-23) Ci parlano di come il metodo tucidideo rappresenti una novità nel modo di fare storia
20: i Greci sono portati per natura a raccontare cose senza sottoporle a verifica, preferendo la comodità alla verità (es: Ipparco che credono tiranno; Spartani che credono ogni re abbia due voti anziché uno)
21: il suo resoconto invece è obiettivo e sincero, supportato da prove, non come poeti e logografi.
22: il problema di fatti e discorsi che sono pilastri del metodo tucidideo. I discorsi utili nella ricostruzione degli eventi che chiariscono il senso degli avvenimenti, caratterizzano i protagonisti e arricchiscono il quadro, ma difficili da ricordare, quindi restituiti nel 1) senso generale delle parole 2) interpretazione più politicizzata (riportando ciò che era opportuno dire in quelle circostanze): Canfora —> aspetto sociologico e psicologico del racconto tucidideo. I fatti sono raccolti selezionando gli informatori e con la consapevolezza della difficoltà di ricordare e della presenza di simpatie di partigianeria
23: La guerra persiana il più grande degli avvenimenti precedenti, ma la Guerra del Peloponneso ancora più grande perché i due parametri di giudizio sono la dynamis e la kynesis (la kynesis è lo sconvolgimento provocato dal conflitto: esili, distruzioni, nuovo rilievo a fenomeni naturali e a interazioni biologiche: peste) + le cause
DYNAMIS E KYNESIS
Due parametri di giudizio di Tucidide che fanno parte del suo criterio assiologico che stabilisce l’importanza di un evento in base alla sua grandezza/portata.
Dynamis: il grado di sviluppo politico, territoriale, bellico –> crescita di una realtà (forme di occupazione del territorio, accumulo di risorse economiche, progresso tecnologico –> imperialismo aggressivo e vessatorio connesso con la democrazia
Kynesis: sconvolgimento provocato dagli eventi
PERCHE’ GDP è stata la più grande? (Tucidide)
- Dynamis e Kynesis
LE CAUSE DI TUCIDIDE
- arché: immediate
- addotte: aitiai –> matrice corinzia
- prophasis aletesthahe –> profonde: dynamis e potenze al culmine
METODO TUCIDIDEO
- CORRETTA E VAGLIATA VERIFICA DELLE FONTI (selezione di informatori per fatti (pragmata) e consapevolezza di scarsità di memoria e simpatie di partigianeria + autopsia ed emperia) —> UNIVERSO DELLA PROVA MOBILITATO
- ACRIBIA: rigore e precisione
- UTILIZZO DI DISCORSI che danno un tono al racconto
- NUOVA FINALITA’ che si sottrae al diletto, al fascino del mito, proprio di quella storia che si prestava alle performance orali –> sa che può essere meno appetibile, ma è una acquisizione per sempre vs logografi e poeti che mirano al diletto, al mythodes
- STILE DENSO E IPOTATTICO
- CATEGORIE DELLA DYNAMIS E DELLA KYNESIS per criterio assiologico
- STILE DENSO E IPOTATTICO
EPITAFFIO DI PERICLE, STRUTTURA (TUCIDIDE, LIBRO II)
L’epitaffio di Pericle è un discorso pronunciato da quest’ultimo in onore dei caduti del primo anno di guerra. La declamazione del discorso era affidata a un uomo scelto dalla città e apprezzato per prestigio e doti intellettuali.
- Descrizione del rito
- captatio benevolentiae con cui Pericle loda l’istituzione dell’elogio funebre. Si restituisce con un fatto pubblico una dimostrazione di valore pubblica. E’ consapevole del pubblico che ha davanti (sdegnarsi vs invidia)
- linea di continuità tra antenati - padri - figli (ateniesi contemporanei)
- prove e attestazioni tangibili della grandezza di Atene (città degna, diversa dalle altre, per cui il sacrificio di quegli uomini non è da considerarsi vano: principi ispiratori, una forma di governo democratico da modello che si qualifica rispetto alla maggioranza dei cittadini, un rapporto pubblico-privato carico di tensione, ma che trova una forma di coordinamento nel politico, un rapporto regolato da leggi che consentono una eguaglianza di trattamento, reputazione rispetto al merito e non rispetto alla gerarchia sociale, partecipazione e dibattito pubblico per messa in comune delle decisione che non sono prese in maniera avventata, ma con un’accorta valutazione delle implicazioni con distacco e tolleranza nelle relazioni private); la città teatro di occasioni di diletto e di ricreazione, amore per la misura, nobiltà d’animo e libera offerta di aiuto agli alleati, senza calcoli e profitti, gli alleati non sono fatti sentire come dei debitori, un modo diverso di fare la guerra che non porta i soldati ad arrivare già stremati sul campo di battaglia ma doti naturali, un modo più distensivo di affrontare la preparazione militare e mai dispiegamento delle forze totali)
- sacrificio degli uomini: parole di conforto per parenti: prevalso sul desiderio di ricchezze, offrirà onore nella sepoltura ma ideale nel ricordo eterno, morte meno vergognosa della vigliaccheria e della codardia, pilastro che ha fondato la potenza e la libertà della città, il coraggio di osare e senso di dovere)
MITO DELL’AUTOCTONIA DI ATENE, TUCIDIDE
- Archaiologia –> rassegna di eventi e fatti passati/storia antica della Grecia dalle origini fino al tempo presente, per dimostrare come non si verificarono mai prima di allora i presupposti per lo scoppio del conflitto. (Atene terra poco fertile, brulla, abitata sempre dagli stessi uomini che genera attrattiva negli altri e si accresce in potenza )
1) GRECIA POCO ABITATA STABILMENTE
2) IL NOME ELLENI prima non era esteso a tutti i Greci. NESSUNA IMPRESA COMUNE PRIMA DELLA GUERRA TROIANA.
Intende discutere criticamente il testo di Omero ridimensionando la grande epopea troiana e mostrando la propria indipendenza di giudizio rispetto a una tradizione condivisa e mostrando la superiorità della sua indagine. - Epitaffio di Pericle –> mito degli antenati che hanno reso l’Attica autosufficiente e abitata sempre dagli stessi uomini. Qui è fiorito il nucleo della successiva potenza dell’impero ateniese
EPITAFFIO DI PERICLE, scopo in breve
Rendere omaggio ai caduti del primo anno di guerra, da parte di un uomo considerato degno e illustre, e dimostrare quanto sia grande Atene in un catalogo di qualità, diversa dalle altre, che hanno reso quel sacrificio non vano
MODO DI CONSIDERARE IL TEMPO DI TUCIDIDE
Libro V, 20: narrazione ANNALISTICA e SINCRONICA che procede nell’alternanza di estati e inverni. Raggruppa inoltre gli eventi in gruppi di 3 anni –> è il modo migliore per inquadrare temporalmente gli eventi, perché se si prendessero come base di computo del tempo la carica degli arconti non sapremmo se sono all’inizio o alla fine del loro mandato
LIBRO V TUCIDIDE (di cosa parla)
- Narrazione annalistica e sincronica per estati e per inverni che è il modo più preciso e rigoroso di computare gli eventi –> acribia del suo metodo
- Pace di Nicia che è una tregua non certa e non conclusiva
- Secondo proemio (cap 26): Tucidide ha detto + oggetto della narrazione: i 27 anni. E furono proprio 27, non si possono sottrarre quelli della pace di Nicia perché non fu un periodo di pace + valore autoptico del suo resoconto ed emperia
I PUNTI DEL METODO TUCIDIDEO
- fotografia senza filtri e obiettiva dei fatti
- contemporanea all’autore
- valore autoptico del suo resoconto come garanzia della verità + emperìa (diretto coinvolgimento attivo nei fatti, lui fu esiliato)
- previsione e profezia (lui ha immaginato che sarebbe stata grande prima con gli occhi della mente, scopeo)
- basarsi su prove e fonti verificate con acribia (rigore storiografico) recuperate o con autopsia o attraverso informatori
- ma la selezione dei pragmata avviene attraverso anche la selezione di informatori (consapevolezza delle distorsioni, a causa di lacune della memoria o presenze di simpatie di partigianeria)
- pilastro su discorsi (o restituire il senso generale del discorso, o interpretazione più politicizzata) e fatti
- criterio assiologico che si fonda su dynamis, kynesis (dinamiche della storia dello sviluppo, dei rapporti di forza/potere, e la presenza anche di irrazionalità, dei comportamenti dettati dalla psicologia individuale, non spariscono le personalità)
- cause per Tucidide (aitiai (addotte), archè (immediate), prophasis alethestate (cause profonde)
- altra finalità che non è diletto, non è mythodes (fascino del favoloso), si sottrae alle performance orali, usa il medium della scrittura –> sa che sarà meno appetibile, ma è un’acquisizione per l’eternità (ktema es aiei) vs logografi e poeti
PERCHE’ LE STORIE DI TUCIDIDE SI SOTTRAGGONO ALLE PERFORMANCE ORALI
altra finalità che non è diletto, non è mythodes (fascino del favoloso), si sottrae alle performance orali, usa il medium della scrittura –> sa che sarà meno appetibile, ma è un’acquisizione per l’eternità (ktema es aiei) vs logografi e poeti
ANFIZIONIE
Associazione di popoli (quindi indirettamente anche città) attorno a un santuario. Nasce in età arcaica. L’anfizionia delfica unisce popoli che si riconoscono nei santuari uniti di Demetra di Antela e di Apollo a Delfi. Importantissima la spinta dei Tessali.
12 popoli con 2 voti (=due rappresentanti) + 2 pylaiai: riunioni, una in primavera e una in autunno.
(12 popoli: Tessali + 6 loro perieci: Magneti, Perrebi, Dolopi, Achei Ftioti, Eniani, Malii) + Beoti, Locresi, Focesi, Ioni (euboici e ateniesi) e Dori (di Metropoli o del Peloponneso)
Caposaldo fondamentale del senso di appartenenza dei greci a una causa, uno scopo, un obiettivo comune: proteggere il santuario, salvaguardare i valori che esso custodisce
PASSO DI ARISTOTELE SULLE ANFIZIONIE, COSA CI DICE?
Differenza tra polis ed ethnos
Polis: città –> nè pochi, né troppi abitanti e si caratterizza per la presenza di una struttura politica, una politeia. Non tutti i Greci adottano questa struttura subito, ci saranno regioni delle Grecia a minore urbanizzazione
Ethnos: popolo, pilastro fondamentale del senso identitario greco. Popoli sono riuniti nelle anfizionie, si riconoscono in comuni giochi panellenici, nelal religione, nei santuari –> Nelle anfizionie sono rappresentati popoli, non città
ESCHINE, II –> CONTESTO DELLA 3 GUERRA SACRA
CONTESTO DELLA TERZA GUERRA SACRA: Filippo II è entrato nel contesto intragreco attraverso una guerra collaterale, ha vinto contro i Focesi nella battaglia dei Campi di Croco (352) ed è una forza legittimamente inserita. I Beoti hanno richiesto il suo aiuto, ma manda poche truppe. Ad un congresso a Pella si decide per la conclusione del conflitto e per la sconfitta dei Focesi.
Deve difendersi in tribunale e convincere Filippo a non distruggere le città della Focide. Sembra quasi difenda i Beoti. Città e popoli infatti fanno capo a un retroterra comune.
1) Giuramento di popoli che sono legati nelle anfizionie, impegno a non distruggere città, a non depredare i tesori delle divinità e a radere al suolo chiunque lo avesse fatto, che sarebbe stato colpito da una maledizione
2) elenco dei 12 popoli, ognuno con un trattamento pari agli altri
3) riferimento a città ma solo perché si avvicendano nella rappresentanza dei popoli nel sinedrio (gli Ioni sono rappresentati di volta in volta da città diverse)
ESCHINE, III –> PRIMA GUERRA SACRA
600 - 590 a.C.
Piana di Cirra abitata da tribù irrequiete senza leggi (Cirrei, Cragalidi/Focesi di Crisa) che effettuano profanazioni, saccheggio delle offerte votive e disturbano i pellegrini diretti al santuario –> esasperazione del sinedrio anfizionico –> consulto dell’oracolo della Pizia –> decide per un’azione immediata e combattere i sacrileghi: distruggere la loro terra e dedicarla agli dei (terra sacra di Cirra) con obbligo di non coltivarla. Chiunque osi violarla sarà maledetto.
ERODOTO, VII –> DOVE SORGONO I SANTUARI E I SINEDRI?
Antela: tra fiume Fenice e Termopili
ERODOTO, VIII, PASSO SULLE ANFIZIONIE –> GLI ELEMENTI CARATTERIZZANTI LA GRECITA’
CONTESTO: 2 GUERRA PERSIANA –> dopo sconfitta delle Termopili i Persiani scendono in Attica. Momento di tensione e difficoltà. Gli spartani mandano ambascerie ad Atene temendo che questa si accordi con il nemico barbaro, ma Atene rassicura Sparta: ci sono dei principi, dei valori caratterizzanti la grecità che non possono essere traditi e disattesi in nome di una pacificazione con il nemico barbaro
1) lingua (omoglossia)
2) sangue
3) santuari, dei comuni, sacrifici
4) usi comuni
5) vendetta per il maltrattamento subìto dalle statue
Cosa sono le anfizionie
TUCIDIDE SULLE ORIGINI DI SPARTA (File: Costituzione degli Spartani)
- colonizzazione dei Dori
- lungo periodo di conflitti civili, di instabilità e di staseis (es. guerre messeniche) da cui uscirono
- eunomia (governo retto secondo giustizia) che conservano da circa 400 anni –> NO TIRANNIDE
LICURGO IN PLUTARCO (LE CONTROVERSIE)
Probabilmente Licurgo non è neanche una figura storica. Plutarco afferma che ci sono tante inesattezze e incertezze sulla sua figura in particolare attorno all’epoca in cui visse:
- contemporaneo di Ifito
- prima della prima Olimpiade
- contemporaneo di Omero
- epoca degli Eraclidi –> è stato un re? Ma non figura in Eratostene e Apollodoro nella genealogia dei re. Forse era un tutore?
CRONOLOGIE ALTE
PLUTARCO, LICURGO E IL TESTO DELLA RHETRA
Licurgo fu fautore della prima grande sistemazione politica a Sparta: Sparta riceve una veste istituzionale.
Rhetra è il testo che L. riceve dalla pizia, il responso, il trattato (=primo riordinamento politico)
1) due templi eretti (Zeus e Atena)
2) riorganizzazione della cittadinanza in gruppi (phylai su base familiare, 3 + obai su base territoriale, 5)
3) problema della gerousia –> si preoccupò di + istituiì: è un organo vecchio o nuovo? Probabilmente esiste una gerousia pre-licurghea e una post-licurghea
4) indicazioni di carattere operativo: tenere l’apella e a questa vittoria e potere (qui confluiscono i cittadini politicamente attivi, gli Spartiati) + presentare all’apella le proposte –> quale potere ha effettivamente l’assemblea? semplice ratifica/rifiuto delle proposte presentate da gherousia e poi dal IV secolo eforato, oppure un diritto di controproposta (anteipein)?
ERODOTO SUI RE A SPARTA
1) GENEALOGIA MITICA DEI RE
Erodoto ricerca le origini della diarchia spartana e le trova nella storia dei due figli di Aristodemo, uno dei capi dorici che conquistarono i centri micenei nell’XI secolo (mito del ritorno degli Eraclidi. Aristodemo giunse quando era già re. Ebbe due figli ma non si capiva chi fosse il maggiore —> oracolo interrogato (re entrambi ma onorare di più il maggiore) ecc. Euristene e Procle capostipiti di Agiadi ed Euripontidi). Sistema di diarchia ereditario e acclamazione. Figli di Aristodemo ma non si riesce a capire quale sia il maggiore.
2) PREROGATIVE DEL RE IN TEMPO DI GUERRA, PACE E IN MORTE
- guerra –> portare la guerra dove vogliono, protetti da 100 uomini, immolare tutte le vittime che vogliono e prelevare dagli animali i simboli della forza (pelle e dorsi )
- pace: sacerdozi di Zeus Lacedemonio e Zeus Uranio, diritto di precedenza nelle sedute dei banchetti, quando vengono servizi, nei posti alle gare, mangiare il doppio ai banchetti, se non vanno ai banchetti ricevere a casa i prodotti, il primo e il settimo giorno di ogni mese ricevono in sacrificio una vittima adulta, 1 medimno di grano e un quarto di vino, limitate prerogative giudiziarie)
- in morte –> ritualistica funebre simile a persiana. Cavalieri annunciano la loro morte, gli abitanti seguono il lutto, funerale partecipato anche da donne che levano i lamenti e sospensione delle attività pubbliche per 10 gg
SENOFONTE, ELOGIO DI SPARTA E PREROGATIVE DEI RE
Senofonte ha spiccate tendenze filolaconiche, nelle sue Elleniche non c’è mai una disinteressata selezione di materiale.
Elogio di Sparta (che affiancò durante la spedizione dei 10mila, durante la guerra di Corinto combatte al fianco di Agesilao nella battaglia di Coronea 394)
1) nessuno sa fare la guerra come loro
2) struttura fondata su equilibrio (Spartiati eguali in diritti e doveri, homoioi; i re non eccedono in ricchezze, onori come privati cittadini per non fomentare invidia nei cittadini e nutrire in loro eventuali velleità tiranniche)
PREROGATIVE DEI RE
- in guerra –> servitori dello stato perché è la città che sceglie la destinazione (potere militare di un re che dal 506 parte, è l’assemblea che decide chi dei due re debba partire, concorrenzialità tra i due) + assistiti da compagni che si assumono le incombenze che altrimenti distrarrebbero il re
- in pace –> sacrifici pubblici in quanto discendente della divinità, porzioni di terre di perieci da cui ricavare rendite, duplice razione per onorare ospiti
- giuramento del re con cui vengono inglobati e accettati nella società, cerimonia dai connotati sacrali e solenni: governare in conformità con le norme della città, potere inalterato se mantiene fede ai propri giuramenti
ARISTOTELE: ANALOGIE SPARTA-CRETA
Riflette sistemazioni di IV secolo: la possibilità che efori confezionino delle delibere assieme alla gherousia da sottoporre alla ratifica assembleare –> aumento della rilevanza di efori dal IV secolo ma non mettono in ombra la rilevanza del re
Qual è il reale potere dell’assemblea?
PLUTARCO E LA NASCITA DELL’EFORATO: PERCHE’?
I successori di Licurgo notano che il potere degli oligarchici era ancora rilevante e decisero di istituire l’eforato come forma di controbilanciamento e per dare stabilità e durevolezza alla struttura del governo
BILANCIAMENTO RISPETTO AL POTERE DELL’OLIGARCHIA (per Aristotele rispetto a quello della diarchia)
Efori: chi sono?