Lezione 7 Flashcards
Come deve essere un ospite per contrarre una malattia infettiva?
Esposto all’AE e trovarsi in uno stato di suscettibilità (recettivo)
Prevenzione dove agisce?
Sull’esposizione o sulla suscettibilità
Profilassi diretta: su cosa agisce e come?
Agisce sull’esposizione.
Delle tecniche possono essere: Isolamento, pulizia, biosicurezza, disinfezione e sterilizzazione chimica o fisica.
Cosa influenza l’azione della profilassi diretta?
Concentrazione, sensibilità dei virus, tempo di esposizione e presenza di materiale biologico come possibile interferente
Profilassi diretta: su cosa agisce e come?
Aumenta le difese immunitarie.
Possono essere delle somministrazioni anticorpali (protezione veloce e di breve durata, possono determinare fenomeni anafilattici alla seconda inoculazione) o di vaccini (protezione a velocità variabile e duratura).
Generalità sui vaccini
Inducono una stimolazione attiva del sistema immunitario nei confronti di ag somministrati artificialmente.
Sono virus, batteri, parte di essi o loro prodotti che inducono una r.i. senza causare malattia.
La vaccinazione:
- riduce la recettività
- attenua l’espressione clinica
- riduce i tempi e l’eliminazione
Sulla malattia riduce la prevalenza, la gravità e la durata; sull’infezione riduce la prevalenza e la circolazione (immunità di gregge).
Permette di eradicare le malattie ad alto impatto
Su cosa si valuta un vaccino?
Efficacia, sicurezza e stabilità
Ci possono essere delle cause di insuccesso vaccinale?
Sì:
- mal conservazione
- mal somministrazione
- differenze antigeniche
- MDA, anticorpi materni che causano lo sbiancamento
- patologie concomitanti
- stato di immunosoppressione
- Tempo tra vaccinazione ed esposizione
Quali sono le macrotipologie di vaccini? E nello specifico?
I vaccini sono tradizionali o di nuova generazione.
I primi:
- vivi attenuati
- inattivati
- a subunità
I secondi:
- vaccini deleti
- antigeni ricombinanti/peptidi sintetici
- VLPs
- virosomi
- vaccini ricombinanti
- a DNA e RNA
Nello specifico: vaccini vivi attenuati tradizionali
Il virus è vivo, ma con virulenza ridotta, quindi replica nel soggetto.
Possono essere naturalmente apatogeni o attenuati artificialmente e sono coltivati in uova embrionate o colture.
Danno risposta a tutti gli antigeni in un tempo breve, necessitano di pochi richiami e possono essere utilizzati per le vaccinazioni di massa. Hanno un basso costo
Danno reazione locale e possono rivilurentare oltre che permettere la diffusione di altri virus
Nello specifico: vaccini a virus inattivati tradizionali
Morto, non replica. Sono addizionati con sostanze adiuvanti per aumentare l’immunogenicità.
Non danno reazioni avverse e non possono rivirulentare, sono facili da conservare.
Danno solo risposta umorale e necessitano di un tempo lungo per immunizzare. Costa molto e servono molti richiami.
Adiuvanti, cosa sono?
Delle molecole che formano particelle con l’antigene migliorandone la presentazione ai leucociti, lo mantengono nel sito di inoculazione per un lungo tempo e stimolano la risposta infiammatoria.
Possono dare reazioni locali avverse.
Cosa sono i vaccini stabulogeni?
Sono vaccini a virus inattivati che vengono isolati nell’allevamento.
Hanno azione anche curativa, ma possono essere utilizzati solo nell’allevamento d’origine (o quelli limitrofi).
Nello specifico: vaccini a subunità tradizionali
Presentano subunità proteiche con intensa attività antigenica purificate da una coltura del patogeno.
Necessitano di adiuvanti.
Spesso sono costituiti da anatossine: purificati proteici di tossine batteriche (es. vaccino antitetanico).
Hanno scarso potere immunogeno.
Nello specifico: vaccini deleti di nuova generazione
Vaccini vivi (replicano) ai quali sono state tolte le porzioni genomiche che codificano i fattori di virulenza.
Possono essere soggetti a strategia DIVA
Cos’è la strategia DIVA?
Una strategia che permette la distinzione tra immunità derivata da vaccini di nuova generazione e da esposizione all’EA.
Sfrutta la presenza di antigeni differenti/assenti.
Nello specifico: vaccini ad antigeni ricombinanti e peptidi sintetici di nuova generazione
Proteine o singoli epitopi sintetizzati grazie a DNA ricombinante introdotto in cellule eucariotiche.
La proteina poi viene purificata.
Ha scarsa antigenicità e necessitano di carrier e adiuvanti
Nello specifico: VLPs di nuova generazione
Virus Like Particles
Proteine ricombinanti virali prodotte con ingegneria genetica che si autoassemblano per produrre un capside vuoto (solo per virus autoassemblanti e nudi).
Non replicano, causano una risposta immunitaria adeguata, necessitano di dosi inferiori.
Sono di difficile produzione e costano molto
Nello specifico: virosomi di nuova generazione
Liposomi che trasportano proteine virali a simulare un envelope.
Non replicano
Nello specifico: vaccini ricombinanti di nuova generazione
Vettori virali ricombinanti capaci di esprimere porzioni di genoma esogene, utilizzati per trasportare geni che codificano proteine virali immunogene.
Sono virus vivi che replicano. I vettori virali (es. Poxviridae) hanno genoma di grandi dimensioni e poco incline a mutazioni.
Sono come i vaccini attenuati, ma più sicuri. Costano molto
Nello specifico: vaccini a DNA e RNA di nuova generazione
DNA: plasmidi che trasportano geni codificanti proteine antigeniche
RNA: RNAm che traduce in proteina antigenica.
Sono le cellule dell’organismo che fanno il lavoro.
Danno una risposta immunitaria completa
Come possono essere somministrati i vaccini?
Via parenterale o mucosale (sopratttutto per immunità locale)
Come si può superare il gap immunitario per i vaccini?
Vaccini ad elevato titolo virale: attenuati ad alta concentrazione, per evitare lo sbiancamento da parte di MDA nel cuccioli
Vaccini a immunocomplessi: attenuati complessati con anticorpi che proteggono il vaccino dallo sbiancamento, dopo un po’ si perdono e il vaccino compie la sua azione
Quali sono i principali target degli antivirali?
Proteine strutturali che non hanno analoghi nell’organismo, funzioni cellulari essenziali per il virus ma non per la cellula o uccisione solo delle cellule infettate
Perché gli antivirali sono poco usati?
Perché devono essere efficaci sul 100% della popolazione virale e difficilmente sono testati in vitro dato che non tutti i virus si possono studiare.
Gli interferoni, citochine che agiscono come?
Sono prodotti da tutti i tipi cellulari per avvertire le cellule adiacenti dell’avvenuta infezione.
È una risposta più veloce rispetto a quella immunitaria e quindi è un primo strato di protezione. Hanno azione antivirale, antitumorale e immunomodulatrice. Non sono virus-specifici, ma sono specie-specifici.
Quali tipi di interferoni esistono e cosa fanno?
IFN I: qualsiasi cellula infetta
IFN II gamma: prodotto da linfociti attivati da cellule infette
IFN III lambda
Quali sono gli svantaggi degli interferoni?
Hanno azione facilitante le infezioni a seconda del dosaggio, danno effetti simil-influenzali e possono essere prodotti ab-antiIFN