Leopardi Flashcards

1
Q

Quando e dove nasce Leopardi?

A

il 1798 a Recanati

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2
Q

quali sono le parole maggiormente poetiche secondo leopardi?

A

«lontano», «antico», «notte», «ultimo»,

«eterno»

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3
Q

come si lega la rimembranza alla poetica dell’indefinito?

A

la poesia non è che il ricupero della visione

immaginosa della fanciullezza attraverso la memoria.

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4
Q

perché gli antichi erano i maestri della poesia? e quale è la distinzione poetica ripresa da Schiller?

A

essi, perché più vicini alla natura, erano appunto immaginosi come fanciulli. E questo
carattere «fanciullesco» è rivelato dal ricorrere di
immagini vaghe e indefinite.

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5
Q

quali sono i due passi della poesia antica che leopardi cita ad esempio della sua affermazione sulla poesia. antica come ricca di immagini indefinite?

A

una similitudine di Omero, che descrive un notturno lunare
un episodio dell’Eneide, in cui il canto di Circe giunge ai Troiani da lontano, sul
mare, nel buio della notte.

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6
Q

cosa vuol dire Zibaldone?

A

Ci sono varie opzioni:
Zabaione, ovvero vivanda composta da una mescolanza di ingredienti diversi
Mescolanza confusa di oggetti, di cose

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7
Q

Cos’è la teoria del piacere?

A

è una teoria che dice che…

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8
Q

Come si lega la teoria del piacere alla poetica del vago e dell’indefinito?

A

Per natura gli uomini tendono ad un piacere infinito, illimitato, ma che non può essere raggiunto perché inesistente in natura. Allora l’uomo si consola attraverso le illusioni (come l’illusione dell’infinito) create da aspetti vaghi e indefiniti della realtà grazie all’immaginazione.

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9
Q

Da cosa viene stimolata l’immaginazione?

A

Da un ostacolo, oppure un suono lontano

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10
Q

Il giardino del dolore, Zibaldone. Di cosa parla? Quale concetto viene introdotto e attraverso quale immagine?

A

Viene introdotto il concetto di pessimismo cosmico attraverso la descrizione di un giardino, che solitamente rappresenterebbe un loco amoenus (Teocrito?), ma che qui assume significato opposto. Le piante, attraverso frasi brevi e taglienti, l’enumerazione di piante e il climax angoscioso vengono descritte come esseri sottoposti alle leggi meccaniche della natura, che non si cura del loro dolore e della loro lotta per la sopravvivenza.

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11
Q

Dialogo della Natura e un islandese.

Chi è Vasco di Gama?

A

Protagonista di un poema portoghese, che effettua la circumnavigazione dell’Africa

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12
Q

Dialogo della Natura e un islandese.

A quale filosofo si riferisce Leopardi quando dice che la Natura è tutta da temere?

A

Seneca. Nelle naturales quaestiones dice “ se non volete temere nulla, pensate che sia tutto da temere”.

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13
Q

Come finisce il Dialogo della Natura e un islandese?

A

L’islandese viene divorato da due leoni indeboliti dalla fame, anche se alcuni sostengono che alla risposta della Natura si levò un forte vento che seppellì l’uomo, mummificandolo perfettamente. Il corpo fu poi ritrovato solo successivamente da sue viaggiatori che lo esposero in un museo.

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14
Q

Dialogo della Natura e un islandese.

A cosa serve il doppio finale?

A

Quando viene divorato dai leoni l’islandese diventa parte del ciclo naturale.
Quando diventa mummia, gli viene concesso di vivere quietamente, ma ridotto ad un corpo senza coscienza.

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15
Q

Chi è il protagonista del Dialogo della Natura e un islandese? Perché rappresenta una rottura con il resto dell’opera?

A

Il protagonista è un islandese, un uomo comune che conosciamo solo dal nome della terra da cui fugge. Rappresenta una rottura con il resto dell’opera perche di solito i protagonisti era personaggi storici, mitici, favolosi o reali.

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16
Q

Da dove viene tratto lo spunto per il personaggio islandese?

A

Dall’opera di Voltaire “Storia di Jenni”, in cui un ateo, per dimostrare l’inesistenza di dio, descrive i mali che affliggono l’umanità, come il gelo in Islanda.

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17
Q

Di cosa parla il Dialogo della Natura e un islandese?

A

Questo islandese che viaggia e giunge in un luogo remoto della tera dove incontra la personificazione della natura. Tra i due nasce un dialogo, in cui sostanzialmente l’islandese dice che l’uomo non è stato fatto per essere collocato nel mondo. Si può forse sfuggire ai mali provocati dagli altri uomini, ma non a quelli provocati dalla natura.

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18
Q

Dialogo della Natura e un islandese.

Perche la natura provoca mali all’uomo? sono volontari?

A

I mali provocati non sono volontari, perche addirittura la natura non se ne avvede. Semplicemente, essi sono necessari per mantenere il ciclo della riproduzione e della distruzione, senza i quali vi sarebbe la fine della specie.

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19
Q

Dialogo della Natura e un islandese.

Quale attitudine hanno i due protagonisti?

A

L’islandese pneumologie domande incalzanti, per questo utilizza strutture ricercate (ipotassi, lessico ricercato, riferimenti filosofici e letterari). La natura invece è schietta, fredda e risponde solo con risposte secche, e domande pungenti.

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20
Q

Dialogo di Plotino e Porfirio

Perché anche se il suicidio è contro natura, Porfirio lo ritiene valido in quanto gli uomini sono ormai inciviliti?

A

Porfirio sostiene che il suicidio sia lecito anche se contro natura perche l’uomo, a causa del progresso, vive ormai lontano dal contatto con la natura, e gia, la vita stessa che conduce è contro natura, a causa del progresso e della civiltà.

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21
Q

Dialogo di Plotino e Porfirio

Perché la natura non è cosi maligna?

A

Secondo Plotino, la natura offre all’uomo illusioni, grazie alle quali nasconde l’infelicità intrinseca nella vita

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22
Q

Dialogo di Plotino e Porfirio

Con quali argomentazioni Plotino dissuade Porfirio dal suicidio?

A

1: è contro natura, uccidendosi si sovvertirebbero le leggi del ciclo naturale (esiste a questo l’amor proprio e l’orrore della morte)
2: la natura ci aiuta occultando sofferenze grazie alle illusioni
3: provoca dolore a coloro che restano in vita

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23
Q

Dialogo di Plotino e Porfirio

Perche Porfirio giustifica il suicidio?

A

Perche il tedio della vita e l’infelicita sono le uniche costanti. I piaceri e i dolori sono solo passeggeri.

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24
Q

Dialogo di Plotino e Porfirio

Com’è il linguaggio?

A

Trattandosi di due filosofi, il linguaggio risulta complesso, ricco di argomentazioni, con varie antitesi e paradossi. Sempre costante il tono cordiale da parte di entrambi, specialmente da parte di Plotino, con espressioni tipo ‘Porfirio mio’.

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25
Q

Dialogo di un venditore di almanacchi e un passeggere

dove è ambientata l’operetta e quando?

A

L’operetta è ambientata in città, durante i giorni che precedono l’inizio del nuovo anno.

26
Q

Dialogo di un venditore di almanacchi e un passeggere

Chi sono i protagonisti e cosa rappresentano?

A

I protagonisti sono il venditore di almanacchi, che rappresenta un po’ la figura tipo del sempliciotto (la maggior parte del genere umano) e
il passeggere, una controfigura del poeta, che rappresenta l’uomo colto, erudito ed esperto e che tenta di aprire gli occhi al venditore sulle speranze e illusioni fallaci della vita

27
Q

Dialogo di un venditore di almanacchi e un passeggere

Qual è la vicenda?

A

Un venditore di calendari intercetta un possibile acquirente, il passeggere.
Inizialmente, il passeggere chiede al venditore se i suoi assi passati sono stati felici (l’altro risponde si), poi gli chiede se egli volesse ricominciare da capo la propria vita, (e l’altro risponde si). Quando però il passeggere pone la condizione di rivivere la vita per intero, con le stesse gioie e gli stessi dolori, quest’ultimo rifiuta. La felicità del venditore sta nel fatto che egli confida nella possibile felicità del futuro. Alla fine, per non turbare il suo animo, il passeggere acquista il calendario piu bello, ed augura all’altro una ‘vita felice’.

28
Q

Dialogo di un venditore di almanacchi e un passeggere

la tecnica stilistica

A

Ripetizione della formula iniziale ‘Almanacchi…’: ringkomposition

29
Q

A che parte dei Canti appartiene l’infinito?

A

Ai cinque Piccoli Idilli.

30
Q

Da cosa sono caratterizzati I piccoli idilli?

A

Dal ritorno ad una ‘poesia di immaginazione’, recuperando la condizione di naturalezza e semplicità dell’infanzia. Il paesaggio è Recanati, e vengono descritti semplici oggetti o persone che però assumono un significato simbolico, diventando il limite da cui scaturisce l’immaginazione.

31
Q

In quante parti è suddiviso l’infinito?

A

La poesia può essere divisa in due parti: nella prima (vv. 1-8),
l’immaginazione viene sollecitata da un ostacolo, ossia dalla siepe che
impedisce di guardare oltre l’orizzonte, quindi sollecita l’idea di un infinito
spaziale, ossia di spazi senza fine in cui regnano un silenzio e una calma così
profondi da sembrare irreali. Nella seconda parte (vv. 8-15), invece, una
sensazione uditiva, ossia il rumore del vento tra le piante, suscita l’idea di
un infinito temporale, l’”eterno”, poi il passato e il presente. Si tratta,
pertanto, di un “infinito” che non ha nulla di trascendente, bensì parte dal
reale per aprirsi all’immaginazione: i dati sensoriali concreti danno lo
stimolo per andare oltre. Il poeta, inizialmente, di fronte all’infinito spaziale
prova sgomento, poi, nell’ultimo verso, annega dolcemente nell’immensità
dell’infinito: è la dolcezza provocata dall’autoannullamento, quasi una
morte simbolica, un’esperienza potente e, per certi versi, anche terribile,
perché comporta la perdita della propria individualità.

32
Q

Infinito

parole massimamente poetiche

A

ermo, tanta, ultimo, silenzio,
profondo, eterno, morte, orizzonte, immensità, interminati, sovrumani,
infinito.

33
Q

Infinito

analisi figure retoriche

A

Enjambements vv. 2-3; vv. 4-5; vv. 5-6; vv. 8-9; vv. 9-10; vv. 13-14;
 Anastrofi v. 1: “sempre caro mi fu quest’ermo colle”; vv. 4-7: “interminati
/ spazi di là da quella, e sovrumani /silenzi, e profondissima quiete / io nel
pensier mi fingo”; vv. 8-9: “il vento / odo stornir”; v. 14: “s’annega il
pensier mio”;

È significativo anche l’impiego
dei dimostrativi “questo” e “quello” volti a sottolineare la vicinanza
dell’oggetto reale e la lontananza di quanto immaginato. Il primo e l’ultimo
verso sono più brevi, apparentemente staccati dal resto della poesia ed
esprimono sentimenti lirici, molto legati all’esperienza personale del
poeta.

34
Q

infinito

qual è l’ermo colle?

A

Il monte Tabor presso Recanati.

35
Q

A silvia

come è composto? quale è l’unico elemento di regolarità?

A

Si tratta di sei strofe di lunghezza e struttura differenti. Nella prima vi è una apostrofe a silvia, poi 2 e 3 i flashback, nella 4 un’invettiva contro la natura e nella 5 e 6 analogia tra Silvia e Leopardi, con la morte di silvia che rappresenta la morte della speranza del poeta. è una canzone libera, e l’unico elemento di regolarità è la presenza di un settenario alla fine di ogni strofa, che rima con un verso precedente.
I versi sono principalmente settenari e endecasillabi (divisibili in senario e 5nario)

36
Q

A silvia

A quale sezione dei canti appartiene?

A

Appartiene ai grandi idilli, composti dopo una pausa di 5 anni, nel 1828. Sono caratterizzati da tre elementi: l’ampliarsi dell’argomento, e la maturazione stilistica e psicologica dell’autore.

37
Q

Quali sono i temi ripresi nei grandi idilli?

A

Il ricordo della giovinezza passata, e il rimpianto di una sconosciuta felicità. Gli sfondi della natura sono fusi coi sentimenti del poeta.

38
Q

A silvia

le figure retoriche 1

A

Allitterazioni: lettere vi: “vita” (v. 2), “fuggitivi” (v. 4), “salivi” (v. 6), “sedevi” (v. 11), “avevi” (v. 12),
“solevi” (v. 13), “soavi” (v. 28), “perivi” (v. 42), “vedevi” (v. 42), “schivi” (v. 46), “festivi” (v.
47), “mostravi” (v. 63);  lettera t (v. 2): “tempo-“tua-vi“ta-mor“tale”;
lettera l: “que“l-de“lla-morta“le”, “allorchè-all’-femminili” (v. 10);
lettere m e n: “e quinci il mar da lungi e quindi il monte” (v. 25);  lettera v: “vago-avvenir-avevi” (v. 12);

Anastrofe - ai versi 10/11: all’opre femminili intenta/sedevi…
Climax - ai vv. 28/29: Che pensieri soavi, che speranze, che cori…
Zeugma - ai vv. 20-21: porgea gli orecchi al suon della tua voce / e alla man veloce. Chiasmi  ai vv.15-16: Io gli studi leggiadri/talor lasciando e le sudate carte (nome-aggettivo –
aggettivo-nome).  Al v.62: la fredda morte ed una tomba ignuda (aggettivo - nome - nome - aggettivo)

39
Q

A silvia

le figure retoriche 2

A

Anafore v28-29, 37-38,49-51
Apostrofe a silvia ed alla natura
Metafora v39, 43, 55

40
Q

A silvia

qual è il significato metaforico delle stagioni?

A

La primavera, in cui silvia viene descritta cantare, è simbolo della speranza e la giovinezza. L’inverno, in cui silvia muore, diventa simbolo della disillusione dell’uomo.

41
Q

A silvia

Perche leopardi si paragona a silvia?

A

per Silvia la fiducia di una vita futura è stata stroncata dalla morte prematura mentre Leopardi ha visto le sue aspettative giovanili deluse dal contatto con la vita adulta e dalla natura matrigna

42
Q

A silvia

a cosa corrispondono i due piani temporali?

A

Il passato corrisponde al tempo delle illusioni, quando Silvia era ancora in vita, fiduciosa, così come lo era anche il poeta, in un futuro
felice anche se indefinito; 
il presente, prossimo e definito, che corrisponde al tempo del disinganno attraverso il momento della rievocazione in cui tutte le speranze risultano deluse. La realtà del futuro che si è realizzato è ben diversa dalle aspettative.

43
Q

A silvia

chi è davvero silvia e a cosa serve la domanda iniziale?

A

Silvia è in realtà Teresa Fattorini, figlia del cocchiere di casa Leopardi, e coetanea di Giacomo, morta a causa della tisi nel 1818. Leopardi usa il nome della protagonista della Aminta di Tasso, morta prematuramente, che non potè pertanto sperimentare l’amore. La domanda iniziale è retorica, silvia non può rispondere perche è morta, quindi serve a fornire pathos al testo.

44
Q

A silvia

quali sono i due tempi verbali adoperati e a cosa servono?

A

Al livello semantico abbiamo due tempi verbali
il presente, che è il tempo filosofico, del reale, e che viene utilizzato nelle strofe piu meditative
L’imperfetto, che diventa il tempo della memoria e della rimembranza, usato nelle strofe piu descrittive.

45
Q

A silvia

il livello sintattico

A

Vi sono strofe che sono descrittive, con sintassi piana e agevole e paratassi
e strofe che sono invece piu complesse, la sintassi si eleva e spesso vi sono domande retoriche

46
Q

A silvia

il livello lessicale

A

Domina la poesia del vago e dell’indefinito, che ambienta il testo in una dimensione atemporale, ad eccezione di termini come ostello, che sono arcaici e sottolineano l bravura dell’autore.

47
Q

A silvia

Quali sono i cinque filtri presenti nel testo?

A

Il primo filtro è fisico, perché la poetica scaturisce dal suono della voce della fanciulla, che viene filtrato dalla finestra, che da il via all’immaginazione.
Il secondo filtro è quello dell’immaginazione: ciò che il poeta immagina non è piu reale, ma costituisce una doppia realtà.
Il terzo filtro è quello della memoria: Leopardi strutta alcune strofe del testo come se fossero ricordi, ma sono in realtà ricordi falsi perche nascono dall’immaginazione.
iL quarto filtro è quello della memoria poetica: la conoscenza dei versi dell’eneide fa si che il poeta li mescoli nel testo, creando una sintesi fra i ricordi fallaci di leopardi e l’eneide stessa.
Infine, il filtro filosofico del disincanto: è la consapevolezza della ragione, che porta il componimento a chiudersi con la rottura del disincanto, la morte di silvia e quindi della speranza.

48
Q

A silvia

da chi viene ripresa l’espressione paterno ostello?

A

Dall’orlando furioso di Ariosto

49
Q

A silvia

da dove viene ripresa l’espressione cotanta speme?

A

Dal canzoniere di Petrarca, qui è una metonimia

50
Q

A silvia

quale è l’aspetto di silvia che viene ripreso dal testo virgiliano?

A

La tradizione di silvia al telaio, cosi come le sue caratteristiche, vengono riprese dall’eneide, nel passo in cui si descrive Circe.

51
Q

La ginestra

quando viene scritta e pubblicata?

A

nel 1836, pubblicata nel 1845 nei canti a cura di Ranieri

52
Q

La ginestra

struttura, numero di strofe e versi

A

7 strofe per un totale di 317 versi endecasillabi

53
Q

La ginestra

Critica all’ottocento: perche? a cosa serve la citazione del vangelo di Giovanni?

A

Perche l’ottocento, in quanto secol superbo e sciocco, ha creduto eccessivamente nel progresso, ma è in realtà ritornato alla schiavitù del pensiero assoggettato alla religione. Ecco quindi che l’epigrafe nel testo ha valore antifrastico: la luca è la ragione, le tenebre sono l’ignoranza religiosa.

54
Q

La ginestra

Perche il testo è circolare e cosa rappresenta la ginestra?

A

è circolare perche si apre con l’immagine del Vesuvio, che rappresenta la natura spietata, e la ginestra, che rappresenta invece la resistenza dell’uomo, e si conclude riprendendo l’immagine della ginestra, che eticamente e senza opporsi cederà alla morte.

55
Q

La ginestra

Cosa insegna la ginestra all’uomo?

A

La ginestra ha una identità col poeta, rappresenta un modello di comportamento etico, poiché non inclina il capo ne implora la natura. La ginestra non ostenta una forza che non ha, e diventa il simbolo del comportamento da diffondere anche presso i lettori (funzione civile del testo).

56
Q

La ginestra

Quali sono i filtri?

A

In questa opera, Leopardi non utilizza filtri ma si colloca proprio nella realtà esterna descrivendo l’arido vero.

57
Q

La ginestra

Cos’è la social catena a cui leopardi si appella?

A

l’uomo che ha il coraggio intellettuale e la forza d’animo di
riconoscere apertamente e senza vergogna la verità della propria infelice condizione,
che si mostra grande e forte nel soffrire e non incolpa delle sue disgrazie gli altri
uomini, ma le attribuisce alla natura. Ed essendo consapevole che l’umanità fin dalle
origini si è unita in società contro il comune nemico, la natura, considera
tutti gli esseri umani suoi fratelli e li abbraccia tutti, porgendo e ottenendo un valido
aiuto nei pericoli della lotta comune.

58
Q

La ginestra

Quali sono le immagini dello scorrere del tempo?

A

quello del villanello che scruta sempre timoroso la cima del Vesuvio
 quello delle colonne spezzate di Pompei, attraverso le quali si scorge il sinistro
bagliore della lava. Anche se sono

passati millenni dalla distruzione di quell’antica città, la natura incombe sempre
minacciosa, incurante dell’uomo, delle età e del succedersi delle generazioni: essa
resta sempre giovane e vigorosa, anzi nelle sue azioni procede con tale lentezza da
sembrare ferma e immutabile. E tuttavia l’uomo (quello inconsapevole, non nobile)
resta convinto d’essere eterno.

Vi è una opposizione tra il tempo e lo spazio della natura che sono statici ed immutabili e quelli dell’uomo, che sono in continuo divenire.

59
Q

La ginestra: morale

A

La morale leopardiana di solidarietà sociale (vero amor) rivela un pessimismo
non rassegnato ma combattivo di fronte alla dura legge dell’esistenza. Il poeta,
opponendosi al conformismo imperante tra gli intellettuali, che si rifugiano in illusioni
politiche o religiose, ribadisce il valore della ragione: essa, dinanzi al potere
distruttivo della natura e del tempo, fornisce agli uomini uno strumento di
consapevolezza – anche se tragica – della verità del loro nulla.

60
Q

La ginestra

I toni

A

lirico-emotivi, riflessivi, polemici, sarcastici, esortativi
il lessico accosta:
termini comuni ad altri illustri e solenni

61
Q

Cosa intende Walter Binni quando parla di radice eroica nella poetica di Leopardi?

A

Sottolinea la presenza nella poesia di leopardi non della banale rassegnazione, bensì della presenza dell’opposizione, del coraggio della verità, la lotta contro la mediocrità.