Leopardi Flashcards
Quando e dove nasce Leopardi?
il 1798 a Recanati
quali sono le parole maggiormente poetiche secondo leopardi?
«lontano», «antico», «notte», «ultimo»,
«eterno»
come si lega la rimembranza alla poetica dell’indefinito?
la poesia non è che il ricupero della visione
immaginosa della fanciullezza attraverso la memoria.
perché gli antichi erano i maestri della poesia? e quale è la distinzione poetica ripresa da Schiller?
essi, perché più vicini alla natura, erano appunto immaginosi come fanciulli. E questo
carattere «fanciullesco» è rivelato dal ricorrere di
immagini vaghe e indefinite.
quali sono i due passi della poesia antica che leopardi cita ad esempio della sua affermazione sulla poesia. antica come ricca di immagini indefinite?
una similitudine di Omero, che descrive un notturno lunare
un episodio dell’Eneide, in cui il canto di Circe giunge ai Troiani da lontano, sul
mare, nel buio della notte.
cosa vuol dire Zibaldone?
Ci sono varie opzioni:
Zabaione, ovvero vivanda composta da una mescolanza di ingredienti diversi
Mescolanza confusa di oggetti, di cose
Cos’è la teoria del piacere?
è una teoria che dice che…
Come si lega la teoria del piacere alla poetica del vago e dell’indefinito?
Per natura gli uomini tendono ad un piacere infinito, illimitato, ma che non può essere raggiunto perché inesistente in natura. Allora l’uomo si consola attraverso le illusioni (come l’illusione dell’infinito) create da aspetti vaghi e indefiniti della realtà grazie all’immaginazione.
Da cosa viene stimolata l’immaginazione?
Da un ostacolo, oppure un suono lontano
Il giardino del dolore, Zibaldone. Di cosa parla? Quale concetto viene introdotto e attraverso quale immagine?
Viene introdotto il concetto di pessimismo cosmico attraverso la descrizione di un giardino, che solitamente rappresenterebbe un loco amoenus (Teocrito?), ma che qui assume significato opposto. Le piante, attraverso frasi brevi e taglienti, l’enumerazione di piante e il climax angoscioso vengono descritte come esseri sottoposti alle leggi meccaniche della natura, che non si cura del loro dolore e della loro lotta per la sopravvivenza.
Dialogo della Natura e un islandese.
Chi è Vasco di Gama?
Protagonista di un poema portoghese, che effettua la circumnavigazione dell’Africa
Dialogo della Natura e un islandese.
A quale filosofo si riferisce Leopardi quando dice che la Natura è tutta da temere?
Seneca. Nelle naturales quaestiones dice “ se non volete temere nulla, pensate che sia tutto da temere”.
Come finisce il Dialogo della Natura e un islandese?
L’islandese viene divorato da due leoni indeboliti dalla fame, anche se alcuni sostengono che alla risposta della Natura si levò un forte vento che seppellì l’uomo, mummificandolo perfettamente. Il corpo fu poi ritrovato solo successivamente da sue viaggiatori che lo esposero in un museo.
Dialogo della Natura e un islandese.
A cosa serve il doppio finale?
Quando viene divorato dai leoni l’islandese diventa parte del ciclo naturale.
Quando diventa mummia, gli viene concesso di vivere quietamente, ma ridotto ad un corpo senza coscienza.
Chi è il protagonista del Dialogo della Natura e un islandese? Perché rappresenta una rottura con il resto dell’opera?
Il protagonista è un islandese, un uomo comune che conosciamo solo dal nome della terra da cui fugge. Rappresenta una rottura con il resto dell’opera perche di solito i protagonisti era personaggi storici, mitici, favolosi o reali.
Da dove viene tratto lo spunto per il personaggio islandese?
Dall’opera di Voltaire “Storia di Jenni”, in cui un ateo, per dimostrare l’inesistenza di dio, descrive i mali che affliggono l’umanità, come il gelo in Islanda.
Di cosa parla il Dialogo della Natura e un islandese?
Questo islandese che viaggia e giunge in un luogo remoto della tera dove incontra la personificazione della natura. Tra i due nasce un dialogo, in cui sostanzialmente l’islandese dice che l’uomo non è stato fatto per essere collocato nel mondo. Si può forse sfuggire ai mali provocati dagli altri uomini, ma non a quelli provocati dalla natura.
Dialogo della Natura e un islandese.
Perche la natura provoca mali all’uomo? sono volontari?
I mali provocati non sono volontari, perche addirittura la natura non se ne avvede. Semplicemente, essi sono necessari per mantenere il ciclo della riproduzione e della distruzione, senza i quali vi sarebbe la fine della specie.
Dialogo della Natura e un islandese.
Quale attitudine hanno i due protagonisti?
L’islandese pneumologie domande incalzanti, per questo utilizza strutture ricercate (ipotassi, lessico ricercato, riferimenti filosofici e letterari). La natura invece è schietta, fredda e risponde solo con risposte secche, e domande pungenti.
Dialogo di Plotino e Porfirio
Perché anche se il suicidio è contro natura, Porfirio lo ritiene valido in quanto gli uomini sono ormai inciviliti?
Porfirio sostiene che il suicidio sia lecito anche se contro natura perche l’uomo, a causa del progresso, vive ormai lontano dal contatto con la natura, e gia, la vita stessa che conduce è contro natura, a causa del progresso e della civiltà.
Dialogo di Plotino e Porfirio
Perché la natura non è cosi maligna?
Secondo Plotino, la natura offre all’uomo illusioni, grazie alle quali nasconde l’infelicità intrinseca nella vita
Dialogo di Plotino e Porfirio
Con quali argomentazioni Plotino dissuade Porfirio dal suicidio?
1: è contro natura, uccidendosi si sovvertirebbero le leggi del ciclo naturale (esiste a questo l’amor proprio e l’orrore della morte)
2: la natura ci aiuta occultando sofferenze grazie alle illusioni
3: provoca dolore a coloro che restano in vita
Dialogo di Plotino e Porfirio
Perche Porfirio giustifica il suicidio?
Perche il tedio della vita e l’infelicita sono le uniche costanti. I piaceri e i dolori sono solo passeggeri.
Dialogo di Plotino e Porfirio
Com’è il linguaggio?
Trattandosi di due filosofi, il linguaggio risulta complesso, ricco di argomentazioni, con varie antitesi e paradossi. Sempre costante il tono cordiale da parte di entrambi, specialmente da parte di Plotino, con espressioni tipo ‘Porfirio mio’.