Le partecipazioni rilevanti Flashcards

1
Q

Dove sono le informazioni sulle partecipazioni rilevanti?

A

Nel libro dei soci le azioni sono iscritte al nome dell’intestatario formale; ciò non permette di far conoscere i possessi azionari indiretti degli azionisti.
L’iscrizione nel libro dei soci è necessaria solo in occasione dell’esercizio dei diritti sociali (chi interviene alle assemblee, chi deve riscuotere gli utili) pertanto questo libro NOJN rifletterà la reale composizione della compagine azionaria.
Ciò acquista maggior rilievo per le società quotate in borsa, in quanto sono esposte a rapidi e frequenti mutamenti dell’assetto proprietario.
Per le società con azioni quotate in borsa-> la disciplina è dettata dall’art 120 TUF (testo unico della finanza) che prevede obblighi di comunicazione alla società partecipata ed alla Consob; sono tenuti a dare questa comunicazione tutti coloro che partecipano direttamente o indirettamente in una società con azioni quotate in misura superiore al 5% se la società è una piccola media impresa, e al 2% se è invece è più grande.
Inoltre sono tenute a dare comunicazione le sole società con azioni quotate che partecipano in una spa con azioni non quotate o in srl in misura superiore al 10% del capitale di queste.
Nel caso la partecipazione superi o scenda sotto le % fissate dalla Consob, sono dovute ulteriori comunicazioni alla partecipata e alla Consob.
Per il calcolo delle % si tiene conto solo del capitale rappresentato da azioni con diritto di voto (nel caso di società con azioni a voto plurimo le partecipazioni si calcolano sul numero complessivo dei diritti di voto). Lo scopo della comunicazione è rendere note le reali posizioni di potere in assemblea.

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2
Q

Cosa accade in caso di violazione degli obblighi di comunicazione delle partecipazioni rilevanti?

A

La violazione degli obblighi di comunicazione prevede sanzioni pecuniarie e la sospensione del voto inerente alle azioni o agli strumenti finanziari diversi dalle azioni per cui sia stata omessa la comunicazione.
Se la società ammette il socio a votare la deliberazione è impugnabile; se quel voto è stato determinante per la formazione della maggioranza l’impugnativa può essere proposta anche dalla Consob nel termine di 180 giorni.

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3
Q

Vi è una normativa per le partecipazioni rilevanti in spa non quotate ma che operano in settori di particolare interesse?

A

Si, sono state introdotte norme integrative della disciplina per garantire la trasparenza delle partecipazioni rielvanti in spa non quotate ma che operano in settori di particolare interesse e la cui attività è sottoposta al controllo pubblico.
Esempi di tali società sono:
1. società bancarie
2. società di intermediazione mobiliare, società di investimento a capitale variabile
3. società di assicurazione
In questo caso, oltre che alla società partecipata, le partecipazioni rilevanti vanno comunicate alla Banca d’Italia, alla Consob e all’Ivass.
Ognuno di questi organi può impugnare i provvedimenti adottati col voto determinante di chi ha omesso di effettuare una comunicazione dovuta.

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4
Q

Come avviene l’acquisto in partecipazioni rilevanti in società quotate? Ci sono state delle modifiche nel tempo?

A

Chiunque intenda acquistare una partecipazione di controllo in una spa quotata deve osservare specifiche regole di comportamento che sono dettate dagli art 101 bis e 112 del TUF. (testo unico della finanza).
In passato, se concordate con il gruppo di comando, l’acquisto delle partecipazioni avveniva senza transitare attraverso la borsa, ma solo scambiando il pacchetto ad un prezzo maggiore di quello risultante dalle quotazioni. Così la massa degli azionisti investitori non beneficiava dei corrispondenti guadagni differenziali (“Premio di maggioranza”).
Nel caso in cui il gruppo di comando non era disposto a cedere la sua partecipazione ma non disponeva della maggioranza delle azioni, chi intendeva superarlo procedeva a massicci acquisti di azioni in borsa (“scalate ostili”), distribuiti nel tempo e coperti da anonimato fino a raggiungere la maggioranza cercata.
Invece, chi intendeva conquistare una società quotata, poteva uscire subito allo scoperto e lanciava un’offerta pubblica d’acquisto (OPA) rivolta a tutti gli azionisti di quelle società. Questa tecnica permette a tutti gli azionisti investitori di ottenere un guadagno e garantiva la trasparenza delle operazioni.
L’attuale disciplina introdotta con la legge 149/1992 prevede che il passaggio di proprietà di partecipazione di controllo di società quotate deve avvenire con la massima trasparenza e con modalità che consentano a tutti gli azionisti di partecipare al premio di maggioranza che l’operazione può comportare.
Per ottenere ciò, sono stati introdotti 2 principi cardine:
- quando è trasferita la partecipazione di controllo di una società quotata l’OPA è obbligatoria
-L’OPA deve svolgersi nel rispetto di determinate regole di comportamento, inderogabilmente fissate per legge.

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5
Q

Come si distinguono le OPA? (offerta pubblica d’acquisto)

A

L’opa si distingue in :
-opa successiva totalitaria;
si ha nei casi in cui il lancio dell’OPA è obbligatorio per legge. Consente agli azionisti di minoranza con titoli quotati di uscire dalla società a seguito del cambiamento dell’azionista di controllo.
Titoli= strumenti finanziari che attribuiscono diritto di voto nell’assemblea ordinaria o straordinaria.
E’ obbligato a proporre tale OPA:
1. Chiunque venga a detenere una partecipazione superiore al 30% dei titoli che attribuiscono il diritto di voto nelle delibere riguardanti la nomina o revoca di amministratori o consiglio di sorveglianza, e che quindi hanno un’influenza sulla gestione.
2. Nelle piccole medie imprese la soglia è tra il 25% e il 40%.
3. Nelle società diverse dalle piccole medie imprese vi è una seconda soglia; è tenuto a promuovere l’opa chi a seguito di acquisti detenga una partecipazione superiore al 25% in assenza di altro che detenga una partecipazione più elevata.
Nell’OPA totalitaria ci si offre come acquirente per l’intera quantità delle azioni residue). L’offerta deve avere ad oggetto l’acquisto della totalità dei titoli quotati ancora in circolazione, compresi quelli forniti di voto su materie diverse da quelle rilevanti per determinare l’obbligo di opa e quelli appartenenti a categorie sulle quali non + stato effettuato alcun acquisto.
-opa preventiva facoltativa; è lanciata da chi intende acquisire il controllo di una società quotata e vuole sottrarsi all’obbligo di promuovere l’OPA successiva totalitaria, che è onerosa.
Porta ad acquisire una partecipazione superiore alla soglia rilevante del 30%. Questo caso si verifica quando la partecipazione superiore al 30% di una società viene ad essere detenuta a seguito di un’offerta pubblica di acquisto o di scambio avente ad oggetto almeno il 60% delle azioni ordinarie a condizione che l’offerente e i soggetti a esso legati non abbiano acquistato partecipazioni in misura superiroe all 1% nei dodici mesi precedenti la comunicazione a Consob e che l’offerta sia stata approvata da parte degli azionisti di minoranza della società bersaglio.
-opa residuale: si ha quando un soggetto giunge a detenere una partecipazione superiore al 90% nel capitale di una società quotata.
In questo caso il legislatore ha ritenuto che il flottante rimasto NON sia idoneo ad assicurare il regolare andamento delle negoziazione, pertanto l’acquirente è tenuto ad acquistare i titoli residui da chi gliene faccia richiesta, se non ripristina entro 90 giorni un flottante sufficiente ad assicurare il regolare andamento della negoziazione.
Così il legislatore consente un diritto di uscita dalla società agli azionisti di minoranza.
Se un soggetto detiene una partecipazione superiore al 95% del capitale rappresentato da titoli quotati della società bersaglio, ha l’obbligo di acquistare i titoli residui da chi gliene faccia richiesta, a patto che abbia dichiarato nel documento di offerta di volersi avvalere di tale obbligo!
Qualora siano emesse più categorie di titoli, l’obbligo di acquisto residuale sussiste solo in relazione alle categorie per le quali è stata raggiunta la soglia limite.
Il corrispettivo delle cessioni di titoli avvenute in questa situazione viene determinato dalla Consob tenuto anche conto del prezzo di mercato e del corrispettivo di un’eventuale opa precedente.

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6
Q

Qual è il prezzo minimo che deve essere offerto in un OPA successiva totalitaria?

A

Il prezzo minimo è il prezzo più elevato pagato dall’offerente nei 12 mesi anteriori l’opa per acquisti di titoli della medesima categoria.
per le categorie di titoli rispetto alle quali l’offerente non ha effettuato acquisti a titolo oneroso nel periodo di riferimento, l’offerta avrà un prezzo non inferiore a quello medio ponderato di mercato degli ultimi 12 mesi o del minor periodo disponibile.
Ma la Consob può disporre che l’offerta sia promossa ad un prezzo inferiore o superiore, qualora ricorrano particolari circostanze indicate per legge.

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7
Q

Quali sono le sanzioni che si possono avere in caso di violazione dell’obbligo di promuovere un’opa -anche residuale-?

A

Le sanzioni sono che:
- il diritto di voto inerente all’intera partecipazione detenuta NON può essere esercitato. In caso venga comunque esercitato, la delibera è impugnabile solo quando il voto del socio sia stato determinante per la formazione della maggioranza! e l’impugnativa può essere proposta anche dalla Consob entro 180 giorni.
- I titoli eccedenti le % che fanno scattare l’obbligo di OPA o di acquisto residuale devono essere alineati entro 12 mesi
-Sanzioni pecuniarie.

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8
Q

Qual è il procedimento dell’offerta pubblica d’acquisto? OPA e che tipo di proposta è?

A

L’offerta pubblica di acquisto -con corrispettivo in denaro- o di scambio -con corrispettivo in altri strumenti finanziari- è una proposta irrevocabile rivolta a parità di condizioni a tutti i titolari di prodotti finanziari che ne formano oggetto.
L’offerta si svolge sotto il controllo della Consob.
Il procedimento :
1. I soggetti che intendono lanciare un’offerta pubblica devono darne comunicazione alla Consob e renderne pubblica la notizia con le modalità e i contenuti fissati dalla Consob stessa; le offerte volontarie devono essere promosse entro 20 giorni dalla comunicazione.
2. Tali soggetti presenteranno il documento di offerta, destinato alla pubblicazione, alla Consob. Questo conterrà le info necessarie a consentire ai destinatari di pervenire ad un giudizio fondato e sarà reso pubblico secondo le modalità stabilite dalla Consob.
La società bersaglio è obbligata a diffondere un comunicato contenente ogni dato utile per l’apprezzamento dell’offerta ed una valutazione motivata dagli amministratori sull’offerta stessa.
3. Vi è la fase delle adesioni all’offerta, che possono essere raccolte dall’offerente o dagli intermediari indicati nel documento d’offerta. Il gruppo di comando della società bersaglio può mettere in atto delle tecniche di difesa per ostacolare l’offerta; ciò viene articolato in 2 regole, la regola della passività e la regola della neutralizzazione.

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9
Q

Il gruppo di comando della società bersaglio può difendersi per ostacolare l’offerta pubblica d’acquisto?

A

Con la precedente disciplina no, vi era un divieto assoluto nei confronti di tecniche di difesa che il gruppo di comando poteva porre in essere.
Oggi il divieto non ha carattere assoluto, è meno forte, e si articola in 2 regole:
1. La regola di passività:
Agli amministratori della società bersaglio è vietato compiere atti o operazioni che possono contrastare l’offerta. Tale divieto però può essere rimosso consentendo le tecniche di difesa con l’approvazione da parte dell’assemblea ordinaria o di quella straordinaria, per le delibere di rispettiva competenza.
Quindi lo statuto della società bersaglio può derogare la regola della passività ampliando le possibilità di difesa contro OPA che non sono gradite al gruppo di comando.
2. La regola di neutralizzazione
Tale regola rende inefficaci nei confronti dell’offerente alcune misure difensive predisposte dal gruppo di comando della società bersaglio prima del lancio dell’opa. Ma a seguito di modifiche l’attuale disciplina prevede che tale regola opera solo in quelle società in cui lo statuto lo prevede.
Quando è applicabile, tale regola prevede che durante l’OPA non hanno effetto nei confronti dell’offerente eventuali limitazioni statutarie al trasferimento dei titoli (es. clausole di prelazione o gradimento) e che nelle assemblee chiamate a decidere sull’autorizzazione di atti di contrasto all’OPA non operino le limitazioni al diritto di voto previste nello statuto o da patti parasociali, né le maggioranze statutarie del diritto di voto e le azioni a voto plurimo conferiscono soltanto un voto.
Simili effetti si producono anche nella prima assemblea successiva all’opa convocata x modificare lo statuto o per revocare o nominare gli amministratori (in questo caso l’offerente beneficerà della regola di neutralizzazione solo se in seguito all’opa detiene almeno il 75% del capitale con diritto di voto sulla nomina degli amministratori e consiglieri di sorveglianza.
In tal modo il nuovo gruppo può nominare amministratori di propria fiducia ed eliminare le clausole dello statuto che sono sgradite.
Restano fermi i limiti al diritto di voto x le categorie speciali di azioni dotate di privilegi di natura patrimoniale come le azioni di risparmio.
Tali regole sono soggette alla clausola di reciprocità; NON operano quando l’opa è promossa da chi non è soggetto a tali disposizioni. In tal caso una qualsiasi misura difensiva deve essere autorizzata dall’assemblea nei 18 mesi prima della comunicazione.
Alla scadenza del termine l’offerta diviene irrevocabile se è stato raggiunto il quantitativo minimo.
Se le adesioni superano il quantitativo richiesto il documento di offerta dovrà specificare se si procederà ad una riduzione proporzionale o se l’offerente si riserva la facoltà di acquistare ugualmente tutti i titoli.

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10
Q

Cos’è un gruppo di società? Che tipologie di gruppi abbiamo? Vi è una disciplina specifica?

A

Un gruppo di società è un’aggregazione di imprese societarie formalmente autonome e indipedenti l’una dall’altra, assoggettate tutte ad una direzione unitaria da parte di una società madre capogruppo che le controlla e dirige la loro attività d’impresa secondo un disegno unitario, per il perseguimento dell’interesse di gruppo.
Nei gruppi ad un’unica impresa sotto il profilo economico corrispondono poi più imprese sotto il profilo giuridico.
Si distinguono:
- Gruppi a catena; la società A capogruppo controlla e dirige la società B che a sua volta dirige la società C e così via.
-Gruppi stellari (o a raggiera); la società capogruppo A controlla e dirige contemporaneamente tutte le altre società.
E’ frequente che le due distinzioni si combinino tra loro.
Vi è una disciplina specifica del fenomeno in quanto il gruppo di società può creare dei pericoli al funzionamento dell’economia di mercato.
Tale disciplina mira a soddisfare 3 esigenze:
1. Assicurare un’adeguata informazione sui collegamenti di gruppo, sui rapporti commerciali e finanziari fra società del gruppo, e anche sulla loro situazione patrimoniale e i risultati economici.
2. Evitare che le scelte operative delle singole società del gruppo pregiudichino le aspettative di quanti fanno affidamento sulla consistenza patrimoniale e sui risultati economici di quella società.
3. Evitare che eventuali intrecci di partecipazione alterino l’integrità patrimoniale delle società coinvolte e il corretto funzionamento degli organi decisionali del capogruppo.

La disciplina si base sulle norme che regolano il controllo societario ed i rapporti tra controllante e controllate e su quelle relative all’attività di direzione e coordinamento di società.

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11
Q

Che cos’è una società controllata?

A

Art 2359; una società controllata è una società che si trova direttamente o indirettamente sotto l’influenza dominante di un’altra società(controllante) che è in grado di indirizzarne l’attività nel verso da essa voluto.

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12
Q

Che forme può assumere il controllo societario?

A

Può assumere diverse forme:
1.Controllo azionario di diritto;
Quando una società (controllante) dispone della maggioranza dei voti esercitabili nell’assemblea ordinaria di un’altra (controlalta). L’influenza dominante è evidente perché la controllante può nominare gli amministratori nella controllata.
2. Controllo azionario di fatto; una società controllante dispone di voti sufficienti per esercitare un’influenza dominante nell’assemblea ordinaria di un’altra (controllata). Il controllo si fonda sulla partecipazione al capitale, ed anche se è minoritaria è abbastanza consistente da permettere di determinare le deliberazioni dell’assemblea ordinaria per la polverizzaizone dei possessi azionari e l’assenteismo degli altri soci.
3. Controllo azionario contrattuale; una società è sotto l’influenza dominante di un’altra in virtù di particolari vincoli contrattuali che la pongono in una situazione di oggettiva dipendenza economica da questa.
4. Controllo azionario indiretto; Se la società A controlla la società B che a sua volta controlla la società C, la società C è controllata indirettamente dalla società A.
Ai fini del solo controllo azionario (di diritto e di fatto) si computano anche i voti spettanti a società controllate, a società fiduciarie e da persone interposte. Ad esclusione dei voti spettanti x conto di terzi (tipo voti per delega).

Dalle società controllate vanno distinte le società collegate-> quelle sulle quali è esercitata un’influenza che è notevole ma non dominante.
Influenza notevole= quando nell’assemblea ordinaria è esercitato almeno 1/5 dei voti o 1/10 se la società partecipata ha azioni quotate in mercati regolamentati.

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13
Q

Qual è la disciplina dei gruppi?

A

L’attuale disciplina ha costituito un’apposita sezione del registro delle imprese nella quale sono iscritte le società o gli enti che esercitano attività di direzione e coordinamento e le società che ne sono sottoposte.
Quelle sottoposte devono indicare negli atti e nella corrispondenza la soggezione alla direzione e coordinamento altrui. Chi lo omette o mantiene tale comunicazione quando la soggezione è cessata è responsabile dei danni che soci o terzi hanno subito per la mancata conoscenza di tali fatti.
In presenza di una situazione di controllo, per ridurre i pericoli, ci sono alcune lmitazioni e divieti a carico delle società controllate.
-> alla controllata è vietato l’esercizio del diritto di voto x le azioni possedute nel capitale della controllante.
-> quando la controllante fa ricorso al mercato del capitale di rischio, le azioni che possono essere possedute dalle società facente parti di uno stesso gruppo sono limitate al 20% del capitale della controllante.
-> in sede di redazione del bilancio di esercizio, vi sono specifici obblighi di informazione contabile sia a carico della società controllante sia a carico delle società controllate, volti ad evidenziare i relativi risultati economici, e anche gli effetti che l’attività di direzione e coordinamento ha avuto sull’esercizio dell’impresa sociale e sui risultati della società controllata.
L’info contabile del gruppo è stata migliorata con l’introduzione del bilancio consolidato di gruppo -> che consente di conoscere la situazione del gruppo considerato unitariamente.

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14
Q

E’ prevista una tutela dei soci e dei creditori delle società controllate?

A

La riforma del 2003 ha previsto una tutela degli azionisti esterni e dei creditori delle società controllate contro possibili abusi della società controllante.
Si vuole evitare che essa magari compia degli atti magari vantaggiosi per il gruppo ma pregiudizievoli per il patrimonio.
Nell’ordinamento troviamo il principio dellla distinta soggettività e della formale indipendenza giuridica del gruppo, che comportano sia svantaggi sia vantaggi.

Il principio della distinta soggettività comporta che la capogruppo non può imporre alle società figlie il compimento di atti che contrastino con gli interessi delle stesse separatamente considerate.

Vi sono poi norme in tema di conflitto di interessi dei soci e degli amministratori, e norme che regolano la responsabilità degli amministratori per i danni da loro arrecati al patrimonio sociale; tuttte norme contro eventuali abusi dell’influenza dominante della capogruppo.

Inoltre le società controllate devono motivare le decisioni; le decisioni dell’assemblea o degli amministratori delle società controllate ispirate da un interesse di gruppo devono essere adeguatamente motivate al fine di consentire una valutazione degli eventuali danni che le stesse arrecano alla società sottoposta all’attività di direzione e al fine di promuovere la trasparenza sulle responsabilità degli atti compiuti.

Vi è anche una specifica disciplina per i finanziamenti concessi alle controllate dalla capogruppo o da altri soggetti alla stessa sottoposti, al fine di evitare che un eccessivo indebitamento danneggi gli altri creditori sociali. Ha applicazione la disciplina per i finanziamenti dei soci nella srl: il rimborso dei finanziamenti infragruppo [non quelli delle controllate a favore della capogruppo] è trascurato rispetto al soddisfacimento delgi altri creditori.

La società capogruppo è tenuta ad indennizzare direttamente azionisti e creditori delle società controllate per i danni dalle stesse subiti per il fatto che si sono attenuti alle direttive del gruppo lesive per il proprio patrimonio.
Rispondono in solido con la capogruppo sia coloro che abbiano preso parte al fatto lesivo, sia coloro che ne abbiano tratto in modo consapevole beneficio nei limiti del vantaggio conseguito.

L’azione di risarcimento danni nei confronti dlela capogruppo è esperibile solo se i creditori non sono stati già soddisfatti dalla società controllata. Il danno va valutato considerando il risultato complessivo dell’attività di direzione e coordinamento e i vantaggi compensativi che possono derivare dall’appartenenza ad un gruppo, ma anche il fatto che il danno può essere stato integralmente eliminato a seguito di operazioni specifiche a ciò dirette.

Un’ulteriore novità della riforma del 2003 è il riconosciemnto del diritto di recesso che è concesso ai soci di una società soggetta ad attività di direzione e coordinamento, in presenza di eventi riguardanti la società capogruppo MA che determinano un mutamento delle condizioni originarie di rischio dell’investimento delle controllate.
Tale diritto di recesso è previsto quando:
- una società non quotata in borsa entra a far parte di un gruppo o ne esce, se da ciò deriva un’alterazione delle condizioni di rischio dell’investimento e non venga promossa un OPA che consenta al socio di alienare la propria partecipazione.
-La capogruppo delibera una trasformazione che comporta il mutamento del suo scopo sociale (trasformazione da società in associazione) o un cambiamento dell’oggetoto sociale tale da alterare in modo sensibile e diretto le condizioni economiche e patrimoniali della controllata.
- Il socio della controllata abbia esercitato nei confronti della capogruppo l’azione di responsabilità prevista dall’art 2497 cc ed abbia ottenuto una sentenza di condanna esecutiva. In questo caso il recesso può essere essercitato solo per l’intera partecipazione.

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15
Q

Che cosa accade in caso di gruppo insolvente?

A

Gli amministratori delle società che hanno abusato della direzione rispondono in solido con gli amministratori della società dichiarata insolvente dei danni da questi cagionati alla società stessa.
Quindi, gli amministratori delle società dominanti sono coinvolti nella responsabilità degli amministratori delle società dominate per i danni che hanno subito per aver dato attuazione alle direttive di gruppo.
La responsabilità si cumula con quella prevista dall’art 2497 a carico del capogruppo per abuso di direzione e coordinamento.

L’art 2497 prevede che:
- [1] Le società o gli enti che, esercitando attività di direzione e coordinamento di società agiscono
nell’interesse imprenditoriale proprio o altrui in violazione dei principi di corretta gestione societaria
e imprenditoriale delle società medesime, sono direttamente responsabili nei confronti dei soci di
queste per il pregiudizio arrecato alla redditività ed al valore della partecipazione sociale, nonché
nei confronti dei creditori sociali per la lesione cagionata all’integrità del patrimonio della società.
Non vi è responsabilità quando il danno risulta mancante alla luce del risultato complessivo dell’
attività di direzione e coordinamento ovvero integralmente eliminato anche a seguito di operazioni a ciò dirette.
- [2] Risponde in solido chi abbia comunque preso parte al fatto lesivo e, nei limiti del vantaggio
conseguito, chi ne abbia consapevolmente tratto beneficio.
- [3] Il socio ed il creditore sociale possono agire contro la società o l’ente che esercita l’attività di
direzione e coordinamento, solo se non sono stati soddisfatti dalla società soggetta all’attività di
direzione e coordinamento.
- [4] Nel caso di fallimento, liquidazione coatta amministrativa e amministrazione straordinaria di
società soggetta ad altrui direzione e coordinamento, l’azione spettante ai creditori di questa è
esercitata dal curatore o dal commissario liquidatore o dal commissario straordinario.

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