L04 Flashcards
Metodo discorsivo
I metodi discorsivi sono dei metodi sistematici che possono essere impiegati nella ricerca dei principi solutivi di un prodotto, così come nella fase di embodiment design. Vi sono tre possibili approcci che possono essere adottati:
1) Studio sistematico dei processi fisici: prevede l’individuazione di un processo fisico, il suo studio e la produzione di diverse soluzioni basate su tale processo fisico (se ho appreso bene tutte le equazioni che governano un certo fenomeno fisico, sono in grado di sviluppare diverse varianti di prodotto che ne fanno uso)
2) Ricerca sistematica mediante uso di schemi di classificazione: mediante l’ausilio di tabelle a ingresso multiplo si classificano diverse soluzioni in termini di principio fisico, energia, materiali, moto ecc.
3) Uso di cataloghi di progettazioni: da essi si possono derivare soluzioni tecniche e/o dispositivi che possono essere prese come spunto per risolvere problemi specifici, partendo da soluzioni note.
CBA e VDI
CBA (Cost Benefit Analysis): metodo utilizzato per effettuare la valutazione tecnico-economica delle varianti progettuali portate avanti durante la fase di concept design. Essa si articola in 8 step:
Identificazione del criterio di valutazione: si parte dall’organizzazione gerarchica dei requisiti.
Criterio di valutazione pesata: ad ogni requisito attribuisco due pesi. Il primo è relativo al requisito di livello gerarchico precedente (più elevato) e il secondo è relativo al livello più elevato (livello 1).
Parametri di compilazione: ad ogni requisito assegno un parametro oggettivo che vado a quantificare (es: basso consumo di carburante consumo di carburante [g/kWh] valore numerico). Alcune caratteristiche non sono quantificabili e quindi associo un aggettivo (es: basso numero di componenti numero di componenti basso)
Valutazione dei valori del punto 3: nella CBA assegno, ad ogni valore, un punteggio che va da 0 a 10
Determinazione valore globale: effettuo, per ogni variante progettuale, la somma dei valori assegnati nel punto 4 ad ogni requisito (sommo la colonna Vi ma anche quella Wi ottengo OVi = ∑▒v_i e OWVi = ∑▒〖〖(w〗_i∙v_i 〗))
Confronto tra le varianti: confronto il valore globale (pesato e non) ottenuto per ogni variante
Stima delle incertezze di valutazione: la natura soggettiva dell’attribuzione di valori nel punto 4 fa sì che è necessario rivedere quanto fatto per capire quanto affidabili siano state le scelte fatte
Ricerca dei punti di debolezza: per punto di debolezza si intende una soluzione che globalmente ha buoni valori ma non è bilanciata nei punteggi ottenuti dai vari requisiti. È possibile eliminarle andando a combinare i migliori aspetti di diverse soluzioni
Combined Technical and Economic Evaluation (VDI): metodo utilizzato per effettuare la valutazione tecnico-economica delle varianti progettuali portate avanti durante la fase di concept design. Essa si articola in 8 step:
Identificazione del criterio di valutazione: i vari requisiti vengono identificati, senza stabilire un ordine gerarchico
Criterio di valutazione pesata: generalmente ogni requisito ha peso unitario. Nel caso di requisiti di elevata importanza (che spiccano in maniera netta rispetto agli altri) per le quali si usano pesi pari a 2 o 3.
Parametri di compilazione: qui, a differenza della CBA, non viene assegnato alcun parametro oggettivo ai requisiti (nessun valore numerico)
Assegnare un valore a ogni requisito, secondo una scala che va da 0 a 4. Questo step della VDI si presta meglio, rispetto al punto 4 della CBA, nella fase iniziale di un progetto, grazie alla maggiore generalità della scala adottata (11 step sono più dettagliati di 5!)
Determinazione del valore globale: si calcola il valore globale andando a ottenere gli OVi e gli OWVi come nella CBA oppure, qualora questa prima valutazione risultasse insufficiente, si può provare a calcolare degli indici Rj e WRj (vedi slide 106).
Confronto tra le varianti: si può effettuare il confronto tra le varianti utilizzando un rating tecnico Rt (ottenuto nello step 5) e un rating economico Re (vedi slide 107) con i quali entro in uno strength diagram (s-diagram in ascissa Rt e in ordinata Re) con il quale posso comparare le varie soluzioni. Posso ottenere, inoltre, un rating complessivo R combinando i due indici con diverse tecniche (metodo della retta o iperbolico, vedi slide 112 e 113). Se i parametri oggettivi non possono essere stabiliti con chiarezza si può usare un approccio semplificato che è quello della dominance matrix (valuto le soluzioni a due a due e decreto la migliore: la migliore riceve 1 e la peggiore 0 faccio il processo per tutte le coppie e sommando i valori per ogni colonna, ossia per ogni variante progettuale, vedo quella che risulta complessivamente migliore delle altre).
Stima delle incertezze di valutazione: la natura soggettiva dell’attribuzione di valori nel punto 4 fa sì che è necessario rivedere quanto fatto per capire quanto affidabili siano state le scelte fatte.
Ricerca dei punti di debolezza: per punto di debolezza si intende una soluzione che globalmente ha buoni valori ma non è bilanciata nei punteggi ottenuti dai vari requisiti. È possibile eliminarle andando a combinare i migliori aspetti di diverse soluzioni.