Esperimenti Flashcards

1
Q

McClung

A

Esperimenti con protenor belfragei. La femmina aveva 14 cromosomi e il maschio 13. Cromosoma X che determina il sesso

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2
Q

Natty Stevenson

A

Esperimento su tenebrior molitor. Nella femmina c’erano due cromosomi X e nel maschio uno X e uno Y. La prima quindi è omogametica il secondo è eterogametico

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3
Q

Morgan- geni sul cromosoma X

A

Analizza nella drosophila il carattere colore occhi. Wild type rosso e mutante bianco. Incrocia individui con occhi bianchi per avere una linea pura. Poi incrocia occhi bianchi e rossi e i risultati dipendevano dal sesso del parentale: se le donne rosse e i maschi bianchi ottiene in F1 maschi e femmine rossi. In F2 ottiene femmine rosse, 1/2 maschi rossi e 1/2 maschi bianchi. Invece se incrocia femmina bianca e maschio rosso ottiene in F1 femmine rosse e maschi bianchi, in F2 1/2 di maschi e femmine rossi e 1/2 di maschi e femmine bianchi

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4
Q

Morgan - 1 esperimento linkage

A

Considera i caratteri Wild type occhi rossi ali normali, e mutanti occhi porpora e ali vestigiali. Incrociando una femmina con caratteri mutanti e un maschio con caratteri selvatici in F1 ottiene tutti individui con caratteri selvatici. Incrociando poi i maschi della F1 con femmine con caratteri mutanti ottenne nella F2 solo due classi fenotipiche di ugual frequenza aventi i fenotipi parentali.

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5
Q

Morgan- linkage 2 esperimento

A

Incrociando una femmina con occhi rossi ali vestigiali con maschio occhi porpora e ali normali ottenne un F1 formata da tutti individui con occhi rossi e ali normali. Incrociando poi un maschio di F1 con una femmina con occhi porpora e ali vestigiali (test cross) ottenne nuovamente una progenie con solo due classi fenotipiche.

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6
Q

Lederberg e Tatum

A

Presero batteri auxotrofi leu- e treo- e li pongono insieme in un terreno minimo. Anziché morire tutti una piccola percentuale riuscì a sopravvivere e moltiplicarsi. Era avvenuta una ricombinazione

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7
Q

Ciclo cellulare

A

Viene fornita timidina triziata ad una coltura di cellule poi lasciate crescere in assenza del radioisotopo. Prelevando in tempi successivi campioni di cellule in coltura si andava ad osservare e determinare la percentuale di mitosi marcate. Tramite la marcatura data dalla timidina triziata, si riesce ad evidenziare nei cromosomi il momento in cui viene a duplicarsi il DNA.
Questa tecnica consiste in un “flash di marcatura”, una procedura dove vengono evidenziati solo i nuclei interfasici tramite timidina triziata: se noi aumentiamo il tempo che trascorre tra la somministrazione di timidina triziata ed il flash di marcatura possiamo osservare il momento in cui avvengono le mitosi marcate, dette anche mitosi calde.

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8
Q

Griffith

A

Disponeva di due ceppi di streptococcus pneumoniae (SIII e RII). Il primo era letale l’altro non era virulento. Inattivo con il calore SIII e inietta in un topo entrambi i ceppi che morì per infezione. Ci doveva essere stato uno scambio del carattere virulenza a causa di un agente trasformante

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9
Q

Avery, McLeod e McCarty

A

Suddivise il ceppo SIII in 3 provette inserendo 3 diversi enzimi: RNAasi, DNAasi e proteasi. Lasciati agire gli enzimi inserì i batteri non virulenti. La trasformazione dei batteri in R a S non si osservava solo nella provetta con DNAasi quindi il dna era l’agente trasformante

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10
Q

Hersey e Chase

A

Usarono il batteriofago T2 che si riproduce infettando E. coli. Coltivarono E. coli in due provette contenenti una l’isotopo radioattivo 32P l’altra 35S. 32P era integrati dai batteri in quel terreno negli acidi nucleici quelli in 35S nelle proteine. Infettarono le due colture con fago T2 e raccolsero progenie. Infettarono poi due colture di E. coli con i due gruppi di fagi marchiati. In quelli infettati da fago marcato con 32P fu subito rilevata la radioattività in quelli con 35S no.

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11
Q

Meselson e Stahl

A

Sfruttano il gradiente di sedimentazione delle molecole. In una coltura di E. coli l’N14 è sostituito da N15. Queste molecole batteriche erano trasferite in un terreno con N14 e lasciate replicare. Prelevati i campioni venivano centrifugati in soluzione di cloruro di cesio che forma un gradiente di densità stratificando. Dopo una generazione tutto il DNA aveva densità intermedia N14-N15.

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12
Q

Taylor

A

Usa uridinina triziata e tecnica autoradiografica per dimostrare che la sintesi di RNA avviene nel nucleo.

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13
Q

Esperimento con proflavina

A

L’eliminazione di un nucleotide determinava un’alterazione della proteina a partire dal punto di rimozione del nucleotide in poi

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14
Q

Nirenberg e Matthaei

A

Resero inattivo il DNA attraverso DNAasi e prepararono un mRNA di poli-U. Lo aggiunsero nella provetta con tutti gli ingredienti per la sintesi proteica e si forma una catena composta solo da fenilalanina. Dimostrarono poi che AAA e CCC codificano rispettivamente per prolina e lisina. Si stabili poi la composizione in basi, ma non l’ordine preciso, delle triplette specifiche per gli amminoacidi.

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15
Q

Nirenberg

A

Pose in una provetta amminoacidi, tRNA per tutti gli AA, ribosomi e un trinucletoide. Alcuni trinucleotidi si legavano al ribosoma e al tRNA. Filtra poi tale sospensione con membrana porosa che consente il solo passaggio di amminoacil-tRNA e non dei ribosomi separandoli. Usando di volta in volta amminoacidi diversi marcati con isotopo radioattivi decodificarono il codice.

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16
Q

Jacob e Monod

A

Dimostrarono l’esistenza del gene regolatore e promotore controllano i geni strutturali. Essi analizzarono la zona cromosomica che in E. coli controlla l’uso del lattosio

17
Q

Mary Lyon

A

Impiegò topi di laboratorio di sesso femminile con manto chiazzato. Il colore del manto è determinato da un gene sul cromosoma X, allora questi topi devono essere eterozigoti con un allele dominante e uno recessivo la cui espressione non segue le legge mendeliane, ma dipende da quale cromosoma X è inattivato.

18
Q

DNA ripetitivo

A

Si sottopone il DNA a ultracentrifugazione in gradiente di cloruro di cesio. Si osserva un picco di sedimentazione principale formato dalla maggior parte di DNA e picchi secondari che sono frazioni di DNA con densità diverse: DNA satellite. Separando con il calore i filamenti complementari di DNA e riducendoli in frammenti di lunghezza omogenea, nel DNA satellite che si riassociano con maggiore velocità rispetto al DNA rimanente in quanto è maggiore il numero di sequenze uguali presenti in esso.

19
Q

Piedini rossi

A

vengono rappresentati dei piedini, i quali rappresentano delle cellule che possono essere presenti in una cultura cellulare. Essi percorrono questa strada da sinistra verso destra, attraversando un canale. viene riversato del colorante rosso, ovvero la timidina triziata e alcuni piedini sono “investititi” dal colorante rosso. i piedini rossi avanzano lungo il percorso ma non sono ancora entrati nel quadrato in cui viene osservata la mitosi, questo li rende ancora invisibili a chi osserva, nel frattempo il colorante sparisce lungo il torrente, non colorando più nessun piedino.
si riesce poi ad osservare il processo mitotico attribuibile ai piedini che sono stati marcati con timidina triziata. Segue poi una progressiva diminuzione nell’osservazione dei piedini rossi, fino ad una completa scomparsa per chi osserva il processo mitotico.
In conclusione, definiamo la Fase S come uno stadio di durata fissa e lo consideriamo come il tempo necessario ai piedini per attraversare il fiume.
Il tempo che trascorre, dal momento in cui viene versato il colorante rosso nel torrente al momento in cui si registrano i primi casi di piedini rossi osservabili, è il tempo che intercorre tra la fase S e l’inizio del processo mitotico, ovvero la fase G2