Dal Lupo al Cane Flashcards
David Mech
Secondo la tesi dominante nell’ ultimo secolo, il branco di lupi sarebbe stato organizzato secondo una duplice gerarchia, maschile e femminile, molto rigida, anche se non stabile nel tempo (vecchiaia, malattie, ferite, maturità sessuale e alleanze interverrebbero, infatti, ad elevare o abbassare lo status di un soggetto).
Al vertice della piramide si sarebbe trovato il lupo Alfa, il maschio capo assoluto; altrettanto autorevole sarebbe stata la femmina Alfa che sarebbe stata l’unica in grado di riprodursi; nel gradino immediatamente inferiore si sarebbe posto il lupo Beta, soggetto di buone qualità psico-fisiche, destinato ad essere il nuovo leader; al di sotto di questa èlite, si sarebbero collocati i lupi subordinati, la maggior parte di essi sarebbero restati degli eterni sottomessi; alla base della piramide avremmo trovato i lupi anziani, baby sitter dei cuccioli.
David Mech ha scoperto che, in natura, la quasi totalità di questi branchi non sono che famiglie.
In natura il branco di lupi è normalmente composto da una sola famiglia, comprendente una coppia di genitori che si riproduce e i loro discendenti avuti negli 1-3 anni precedenti; in alcuni casi può includere due o tre di queste famiglie. L’allontanamento dei cuccioli dal branco non avviene prima del nono mese; la maggior parte si allontana tra il primo e il secondo anno di vita, e pochi rimangono dopo il terzo anno. Così gli unici membri permanenti sono i due capostipiti del branco.
Chiamare un lupo con il termine «alfa» è come chiamare in tal modo un genitore.
La Dominanza
In tutti gli animali sociali che vivono in gruppi organizzati esiste un soggetto leader che si distingue per dei comportamenti etologicamente rilevanti.
Nell’etologia tradizionale il termine DOMINANZA sta ad indicare la capacità di un individuo di avere l’accesso prioritario alle risorse disponibili (cibo, giaciglio ecc…), cioè il diritto di impossessarsi di ciò che vuole; la capacità di iniziativa: il diritto di decidere, da solo, cosa fare.
Stili Parentali Educativi
Sono caratterizzati dai seguenti elementi:
• Controllo (permissività/severità – intrusività/autonomia)
• Affetto (sollecitudine/distacco – sensibilità/aridità)
• Comunicazione (verbale/non verbale)
Abbiamo quattro fondamentali stili educativi:
• STILE PARENTALE AUTOREVOLE - elevata accettazione, elevato controllo
• STILE PARENTALE AUTORITARIO - scarsa accettazione, elevato controllo
• STILE PARENTALE PERMISSIVO - elevata accettazione, scarso controllo
• STILE PARENTALE TRASCURANTE-EVITANTE - scarsa accettazione, scarso controllo.
Stile Educativo Autorevole
Il proprietario autorevole è colui che sa impostare una relazione con il proprio cane basata su un perfetto equilibrio tra affetto e regole. E’ quello che ha un comportamento costante, che dà fiducia al proprio cane, ne riconosce e rispetta i bisogni, all’interno di un affetto strutturato, cioè accompagnato da precise regole di comportamento. Il cane crescerà equilibrato, rispettoso del proprietario e delle regole, fiducioso nel proprietario e nelle sue capacità di risolvere i problemi, aperto al rapporto con gli estranei.
Stile Educativo Autoritario
E’ il caso del proprietario che gestisce il cane in modo coercitivo con poco affetto, tante regole e tanti “No!”. E’ un proprietario distaccato, che non tiene conto dei bisogni, anche affettivi, del cane e instaura una relazione ove è presente molto controllo e poco affetto.
Il cane è obbediente, ma l’obbedienza poggia sull’emozione della paura e non sul rispetto. Si ottiene così sottomissione, passività, dipendenza e insicurezza, accompagnate da aggressività che solitamente si rivolge verso l’esterno.
Stile Educativo Permissivo
Il proprietario dà affetto ma non regole. Il cane, pertanto, vede in ogni occasionale richiesta del proprietario di ottenere da lui un preciso comportamento come una tentativo di “lesa maestà”. Gestisce tutte le iniziative. Non ubbidisce. Chiede e pretende. Morde se è ostacolato nelle sue richieste e nel «fare quello che vuole».
Stile Educativo Trascurante-Evitante
Il proprietario considera il cane un accessorio da tenere in giardino, privo di affetto, cura ma anche di regole. Il cane risulterà poco socievole, difficile da controllare, molto autonomo ma estremamente distaccato con comportamenti spesso aggressivi.