Cardioresp Flashcards
Obiettivi del monitoraggio cardioresp:
- generare dati fisiologici che servono a guidare gli interventi
- identificare la necessità di cambiare strategie di trattamento
- prevenire le complicanze
- permettere di riconoscere i problemi precocemente
Elettrocardiogramma: cos’è
- registra l’attività elettrica del cuore
- consente di valutare il funzionamento del pace-maker, sofferenze coronariche, anomalie dell’atrio o del ventricolo cardiaco
Onde e intervalli ECG:
- onda P: depolarizzazione degli atri
- complesso QRS: deporalizzazione dei ventricoli + riporalizzazione degli atri
- onda T: ripolarizzazione dei ventricoli
- intervallo PQ: conduzione atrio-ventricolare
- segmento ST: tutte le cellule ventricolari sono deporalizzate
- intervallo QT: durata dell’insieme ventricolare
Tachicardia ventricolare:
- FC > 100 bpm
- sequenza di tre o più extrasistolie
- polso assente: defibrillazione
- se pz cosciente: fare cardioversione
- gittata cardiaca a 0
Asistolia:
- assenza della sistola cardiaca
- mancanza di attività elettrica cardiaca che determina la contrazione ventricolare
- blocco della circolazione sanguigna
- massaggio cardiaco + adrenalina
- NO DEFIBRILLATORE
Ritmo sinusale:
- attività elettrica regolare del cuore che ha origine nel nodo seno-atriale
- presenza di onda P davanti ogni complesso QRS e presenza di QRS dopo ogni onda P
Fibrillazione atriale:
- se pz normocardico è ok
- attivazione di focolai atriali multipli
- attività elettrica disorganizzata e contrazioni non coordinate
- non ci sono onde P
-solo occasionalmente l’impulso viene generato dal nodo atrio-ventricolare - aumento del rischio di TVP
- precarico diminuisce
Fibrillazione atriale: terapia
- cardioversione elettrica o farmacologica
- somministrazione di amiodarone
Caratteristiche delle cellule nodali e di Purkinje:
- automatismo: capacità di generare l’impulso elettrico
- eccitabilità: capacità di rispondere all’impulso elettrico
- conduttività: capacità di trasmettere l’impulso elettrico da una cellula e l’altra
SCA: fattori di rischio
Non modificabili:
- sesso
- età
- famigliarità
Modificabili:
- fumo
- stress
- obesità
- diabete
- sedentarietà
- ITA
- dislipidemia
IMA anteriore:
- V2
- V3
- V4
IMA anterosettale:
- V1
- V2
- V3
IMA anterolaterale:
- V4
- V5
- V6
- DI
- AVL
IMA inferiore:
- DII
- DIII
- AVF
IMA posteriore:
- V1
- V2
Criteri ematici:
- aumento CK-MB e troponina
- le CK-MB cominciano ad aumentare 4-6 ore dopo l’evento acuto, picco dopo circa 24 ore e ritornano nella norma dopo 24 ore
- la troponina si eleva dopo 6-8 ore dopo l’inizio dei sintomi e rimangono nel sangue per 7-14 gg
Ossigenoterapia: effetti collaterali
- retinopatia nei neonati
- vasocostrizione cerebrale e coronariche
- ipercapnia
- danno del surfattante
Ventilazione non invasiva:
- riduce il lavoro respiratorio
- riduce il rischio di infezioni nosocomiali
- aumenta gli scambi gassosi
Indicazioni CPAP:
- insufficienza respiratoria acuta o cronica
- edema polmonare
- scompenso cardiaco
- BPCO
- apnee notturne
- alterazioni neurologiche
- svezzamento dalla ventilazione meccanica
Funzioni CPAP:
- impedisce il collasso alveolari
- prevenire la ventilazione meccanica
- aumentare la capacità residua
Controindicazioni CPAP:
- rischio elevato di aspirazione
- sospetto pneumotorace
- encefalopatia severa con Glasgow > 9
- gravi traumi facciali
- pz con aritmie o instabilità emodinamica
- ostruzione delle vie respiratorie
- gravi insufficienze respiratorie di tipo II e III
Possibili effetti collaterali della CPAP:
- aumento delle pressioni intracraniche
- pneumotorace non drenato
- ipercapnia se stanchezza
- rischio di broncoapirazione se stomaco pieno
- diminuzione della gittata cardiaca
Cure e sorveglianze all’arrivo del paziente SCA:
- monitoraggio dei parametri vitali
- valutare la perfusione periferica
- valutare la presenza di edemi periferici
- verificare la meccanica respiratoria
- ossigenoterapia per Sa02 > 94%
- accertarsi delle presenza e della pervietà di 2 cateteri venosi periferici
- iniziare infusione NaCl 0,9% 500 ml/24 ore
- eseguire ECG e confrontarlo con i precedenti, monitorare tratto ST e avvisare medico in caso di cambiamenti
- verificare gli esami ematochimici se già prelevati o da completare
- ripetere ogni 6 ore ECG + esami ematici
- pz a digiuno per evitare un sovraccarico cardiaco
- mobilizzazione solo a letto
- monitoraggio del dolore attraverso scala VAS
- somministrazione dell’analgesia su prescrizione medica
- sorvegliare efficacia della terapia e possibili effetti secondari
- informare il pz sull’importante di riferirci immediatamente qualsiasi cambiamento nell’intensità del dolore
- somministrazione della terapia prescritta (anticoagulanti, nitrati, antiaggreganti)
- diminuire gli stimoli ansiogeni e di stress
- diminuire l’ansia e la paura del pz e dei suoi famigliari
In caso di coronarografia:
- informare il pz sulla procedura
- far firmare il consenso informato al pz
- pz deve essere a digiuno
- verificare ev. allergie ai mezzi di contrasto
- tricotomia se presenza di peli
- rimuovere ev. protesi dentarie
- assicurarsi che i farmaci in infusione sono sufficienti per tutta la durata dell’esame
- invitare il pz a urinare prima del trasferimento in sala
- verificare la presenza della documentazione necessaria per l’esame
Cura al paziente con SCA a medio termine:
- orientare il paziente verso una riabilitazione
- educare il paziente riguardo all’igiene di vita ed alla diminuzione dei fattori di rischio
- sensibilizzare il pz su l’importanza dell’assunzione della terapia farmacologica
- ev. contattare dietista in caso di problemi alimentari come diabete, obesità,…
- consegnare il libretto informativo della società svizzera di cardiologia sulla riabilitazione cardiovascolare e sui fattori di rischio
FiO2: cos’è
Frazione inspirata di ossigeno
Aria ambiente 21%
Cannula nasale (occhialini):
- tubo flessibile che termina con due cannucce per le varici in cui viene erogato O2
- pz deve respirare con naso
- pz può mangiare, parlare e bere
- sono confortevoli
Sondino nasale:
- morbido e flessibile
- ben tollerato dai pz con deficit cognitivi che respirano con la bocca
- inserito in faringe
- ossigena direttamente le vie respiratorie inferiori
- bypassa naso e bocca
- viene fissato alla narice
Maschera:
- RISCHIO DI IPERCAPNIA
- maschera non ha buchi, quindi la CO2 si accumula
- viene utilizzata sopra i 6 L/min
Maschera reservoir:
- maschera utilizzata in caso di emergenza
- alla maschera è attaccato un serbatoio che si riempie con l’alto flusso di O2
- può avere una FiO2 fino al 90%
- utilizzata sopra i 10 L/min
Sistema Venturi:
- sistema migliore se si vuole una FiO2 controllata
- si cambia la valvola colorata per cambiare la quantità erogata di O2
- non è indicata nelle emergenze perché ha una possibilità di FiO2 tra il 24-60%
- utilizzata dai 2-15 L/min
CPAP:
- continua pressione positiva durante il ciclo respiratorio
- pressione positiva all’inspirio
Sorveglianza al pz con CPAP:
- pz deve essere seduto
- tolleranza fisica e psicologica
- aprire a caduta il sondino naso gastrico
- stato di coscienza
- igiene della bocca
- monitoraggio respiratorio: valutare la meccanica
- monitoraggio emodinamico: PA diminuita a casa della diminuzione della gittata cardiaca e quindi anche del precarico
- secrezioni polmonari: pz deve espettorare prima di fare la CPAP, altrimenti il muso si deposita sul fondo dei polmoni
- buon funzionamento del sistema: ostruzione di cavi, batteria carica
Precarico: cos’è
- è la distensione massima delle fibre muscolari ventricolari cardiache alla fine della diastole; è il raggiungimento del limite del muscolo
- se aumenta il volume di sangue aumenta anche il precarico
- se emorragia, farmaci vasodilatatori, diuresi, vomito, diarrea, diaforesi avremo una diminuzione del precarico
Postcarico: cos’è
- è la resistenza a espellere il sangue dal ventricolo
- in caso di vasodilatazione il postcarico diminuisce aumentato però il volume di eiezione
- in caso di vasocostrizione il postcarico aumenta però diminuisce il volume di eiezione
- sono tutte le resistenze periferiche dopo il cuore
Intubazione endotracheale: svantaggi e complicanze
- i tubi deprimono il riflesso della tosse in quanto viene ostacolata la chiusura della glottide
- le secrezioni si addensano perché viene a mancare l’azione riscaldante e umidificante delle vie respiratorie superiori: rischio di polmonite dopo estubazione
- riflesso della deglutizione é depresso per prolungato disuso e trauma meccanico
- possibile ulcerazione e restringimento del lume della laringe o trachea
- > 2 settimane
Tracheostomia: scopi
- garantire apertura delle vie aeree
- favorire lo scambio gassoso diminuendo lo spazio morto
- protegge le vie aeree da aspirazione
- aspirare in modo più efficace le secrezioni bronchiali
Tracheostomia: indicazioni
- ostruzione delle vie aeree superiori
- necessità dei tempi di ventilazione prolungata nelle forme di insufficienza respiratoria acuta
- necessità di assicurare una valida toilette tracheo-bronchiale in pz con diminuita capacità di eliminare le secrezioni
- trasferimento in cure intense dopo svezzamento della ventilazione
- esigenza di mantenere a domicilio la ventilazione meccanica
- stato dopo operazioni ORL
Tracheostomia: complicazioni
Intraoperatorie:
- sanguinamenti
- danno alla trachea e alla laringe
- ipossiemia
- aritmie
- arresto cardiaco
Precoci:
- ostruzione della cannula
- infezione della cute
- disfagia
- decannulazione
Tardive:
- stenosi tracheale
- infezione
- fistola tracheo-esofagea
- fistola tracheo-cutanea
- decannulazione
- tracheomalacia: collasso della trachea all’inspirio
Tracheostomia: interventi infermieristici
- evitare dislocamento della cannula
- evitare l’insorgenza dei decubiti
- evitare infezioni
- evitare ostruzione della cannula
- mantenere pulizia dei vari componenti
- la cannula non deve essere ritirata nei primi 2-3 giorni
Tracheostomia: sorveglianza respiratoria
- frequenza respiratoria
- tipo di respirazione
- sudore
- colorazione cute
- dispnea
- saturazione
- corretta umidificazione
- valutazione dei parametri ventilatori
Aspirazione vie aeree: scopo
- mantenere pervie le vie respiratorie
- promuovere e migliorare lo scambio di gas
- prevenire effetti collaterali della ritenzione di secrezioni
- prelevare un campione da laboratorio per esame diagnostico
Drenaggio toracico: indicazioni
- pneumotorace
- empiema
- emotorace
- chilotorace
- versamento pleurico
Drenaggio toracico: interventi infermieristici
- valutare il dolore
- parametri vitali e monitoraggio
- pervietà del sistema
- quantità e qualità del materiale
- fluttuazioni: possibile emorragia
- valutazione del punto di inserzione (segni di infezione, infiammazione)
- benessere dell’utente
- segnare sempre la quantità del materiale a inizio e fine turno lavoro
Bilancio idro-elettrolitico: cos’è
- è la situazione fisiologica in cui acqua ed elettroliti si mantengono in proporzione costante grazie all’omeostasi
- regolare l’eliminazione degli eccessi e reintegrazione delle perdite
Disidratazione: sintomi
- presenza di sete intensa
- cute secca o poco elastica
- labbra screpolate
- oliguria
- urine scarse e molto concentrate
- rapida perdita di peso
3 soluzioni parenterali endovenose-
- soluzioni ipotoniche
- soluzioni isotoniche
- soluzioni ipertoniche
Pompe infusioni: funzioni
- facilita infusione
- somministrazione più accurata di liquidi e farmaci
- le pompe includono allarme in caso di presenza di aria
- richiedono in controllo frequente
- è importante conoscere l’apparecchio
Scelta della vena:
- utilizzare prima i siti più distali
- evitare le vene delle gambe perché aumenta il rischio di TVP
- evitare braccio con shunt e fistola
- evitare braccio con flebite o precedente infiltrazione
- evitare il braccio del lato di mastectomia perché flusso linfatico è alterato
- evitare in presenza di edema, infezioni, trombosi o lesioni cutanee
Siti di punizione:
- vena cefalica
- vena cubitale
- vena basilica
- vene dorsali metacarpali
Prima della posa:
- accertamento infermieristico
- prescrizione medica della terapia ed ev. tipologia di soluzione è velocità del flusso
- ev. allergie del pz
- livello di comprensione e collaborazione del pz
- preparazione di tutto il materiale necessario
- igiene della mano
- garantire privacy al paziente
- spiegare al pz procedura in base alla sua health literacy
Catetere venoso periferico: svantaggi e complicanze
- utilizzo per brevi periodi
- frequenti infiltrazioni e flebiti
- non puo essere usato per prelievi di sangue
- non può essere utilizzato per infondere soluzione iperosmolari
Funzione dei liquidi corporei:
- mantenere impostasi attraverso bilancio idro-elettrolitico
- regolare la temperatura corporea
- trasporto di sostanze nutritive e gas
- trasporto degli scarti metabolici verso gli organi eliminatori
- mantenere forma ed idratazione delle cellule
- intervenire nel metabolismo cellulare
Terapia infusionale: indicazioni
- rapido effetto terapeutico
- farmaci che non possono essere assorbiti a livello gastrointestinale
- farmaci che non possono essere somministrati per bocca a causa di vomito
- farmaci irritanti se somministrati per via sottocutanea o intramuscolare
- farmaci che richiedono una somministrazione controllata
- pz incosciente o non collaborante
Terapia infusionale: obiettivi
- ripristinare e mantenere il bilancio dei liquidi ed elettroliti
- somministrazione di farmaci
- somministrazione di nutrienti
- somministrazione di sangue ed emoderivati
Terapia infusionale: rischi
- emorragia
- infiltrazione e/o travaso sottocutaneo
- infezioni
- sovradosaggio
- allergie
- sovraccarico di liquidi
- incompatibilità tra farmaci e soluzioni
Tipi di soluzioni:
- soluzioni cristalloidi: che sono le soluzioni ipo, iso e ipertoniche
- soluzioni colloidi: liquidi che contengono proteine (emoderivati)
Soluzioni isotoniche:
- ripristinano le volemia
- omeostasi uguale a quella del plasma
- NON richiama altri liquidi
- indicazioni: ipotensione, ipovolemia, diluzioni con altri farmaci
Soluzioni ipertoniche:
- osmolarità più elevata rispetto a quella del plasma
- devono essere somministrate dal CVC e non da CVP
- richiamano i liquidi da altri compartimenti
- indicazioni: utilizzate del post-o per ridurre edema polmonare e cerebrale
Soluzioni ipotoniche:
- osmolarità inferiore a quella del plasma
- liquido penetra velocemente nella cellula e nello spazio interstiziale
- usate raramente
- indicazioni: ipernatriemia e DM insipido
- possono causare bruciore e flebiti le soluzioni ipo e ipertoniche
- NON SOMMINISTRAZIONE IN VIA PERIFERICA
3 fattori di rischio per sovraccarico di liquidi:
- insufficienza renale
- insufficienza cardiaca congestizia
- cirrosi epatica
Interventi infermieristici per pz con sovraccarico di liquidi:
- dieta iposodica
- somministrazione di diuretici dell’ansa su prescrizione medica
- misurazione delle entrate e delle uscite a intervalli regolare
- peso ponderale del pz
- valutazione di suoni respiratori a intervalli regolari
- controllare il grado di edema a piedi e caviglie attraverso la misurazione della circonferenza periferica
- valutare la presenza di edema con fovea
Sodio:
- Na+
- principale CATIONE extra cellulare
- importante nella regolazione dei liquidi
Iponatriemia:
- inferiore 135 mmol/L
- cause: vomito, diarree importanti nefropatie, disidratazione
- terapia: corrosione del deficit di sodio , diuretici restrizione idrica
Ipernatriemia:
- sodio superiore a 145 mmol/L
- cause: perdita di fluidi corporei, somministrazione importante di sodio
- sintomi neurologici
Potassio:
- catione intracellulare
- 4-5 mmol/L range
- importanti negli impulsi nervosi cardiaci e neurologici