Cap. XV - Derive ed espansioni Flashcards

1
Q

Rispetto alla percezione del tempo qual è il modo di sentirlo tipico dell’Occidente?

A

Dinamismo storico: cioè non lineare se indica una direzione in particolare, né caratterizzato da un inarrestabile progresso.
(Lineare, nel senso non circolare tipico delle società antiche)

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2
Q

Cosa potrebbe di nuovo mettere in dubbio le conquiste finora fatte?

A

1) arretramenti sul piano dei diritti di libertà
2) erosioni della sovranità da parte dei mercati finanziari e delle istituzioni del capitalismo
3) radicamento di orientamenti che mal sopportano la laicità dello Stato e delle sue istituzioni
4) progressivo consenso guadagnabile da posizioni che rivendicano un più saldo ancoraggio della società ai valori tradizionali e/o religiosi

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3
Q

Quali pretese potrebbero chiedere chi sostiene le posizioni dei valori tradizionali e/o religiosi?

A

1) che lo Stato si faccia braccio normativo della maggioranza religiosa
2) che la minoranza non secolarizzata allarghi il raggio d’influenza (in luoghi dove il multiculturalismo è vissuto come perdita dell’identità)

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4
Q

Questi arretramenti possono accadere dall’oggi al domani?

A

No, da noi potrebbero accadere nel lungo periodo

????

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5
Q

Che problema si pone con arretramenti nel campo della laicità dello Stato?

A

Potrebbero incidere sulle vere fondamenta del nostro concepire la democrazia.

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6
Q

Secondo i più cos’è che sta accelerando i mutamenti a livello globale?

A

La velocità di propagazione delle informazioni

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7
Q

Cos’è l’etnocentrismo espansionista?

A

È la tendenza delle società umane a considerare le proprie forme di convivenza migliori delle altre e di conseguenza cercare di diffondere il più possibile

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8
Q

Com’è vista la democrazia fuori dal mondo occidentale?

A

Come un tipo di stato, né meglio né peggio degli altri.

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9
Q

Come si considera la democrazia in Occidente?

A

È un bene in sé, per questo la esportiamo

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10
Q

A che problemi andremmo incontro se cerchiamo di esportare la democrazia in esperienze ad essa estranee ?

A

Per cercare di creare una situazione sostenibile sarebbero da fare costanti interventi dall’esterno per sostenere il regime democratico in ambienti impreparati a recepire e/o amministrare prontamente quelle regole

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11
Q

Tra gli interlocutori del processo di esportazione della democrazia spesso mancano alcuni interlocutori coinvolti dal processo, quali?

A

1) organizzazioni umanitarie
2) istituzioni endostatuali riconosciute dallo Stato
3) imprese
4) ogni altra istituzione detentrice di poteri effettivi sulla vita delle persone (tribù, famiglia, comunità religiose e territoriali)

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12
Q

Quali sono i rischi insiti in una interlocuzione forzata dall’alto verso il basso (top-down)?

A

Può amplificare la tensione latente tra tradizione e modernità sentita come estranea

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13
Q

Ci sono tre aspetti da considerare quando pensiamo che sia un bene esportare i valori democratici, quali?

A

1) L’esportazione sic et simpliciter della democrazia può avere esiti nefasti
2) riconoscere pubblicamente i presupposti e gli obiettivi degli interventi fuori dai nostri confini
3) siamo figli di una storia multilineare, che solo di recente ha portato a maturità le nostre idee di democrazia

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14
Q

Cosa significa che dobbiamo riconoscere chiaramente i presupposti e gli obiettivi degli interventi fuori dai nostri confini?

A

Dobbiamo capire con quali mezzi intendiamo esprimere la nostra volontà democratica.
Perché dovremmo andare a difendere i diritti in qualunque luogo dove non si rispettano e non solo dove ci interessa il petrolio che sta sotto quello stato.
Contro Cina e Russia dovremmo minacciare ritorsioni visto la chiara violazione dei diritti dell’uomo, eppure non lo facciamo, allora quali mezzi consideriamo in alternativa?
Oppure non solo a parole parlando di “proteggere i diritti umani” o “costruire la democrazia”, parole che non significano niente

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15
Q

Cosa bisogna tenere conto rispetto alla nostra storia che ha portato alla democrazia?

A

1) che è stato un lungo processo multilineare
2) non esiste per nessun paese un modello ideale di sviluppo giuridico
3) affinché la nostra mentalità di legalità si radichi in altri contesti non basta un decennio né una sola generazione

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16
Q

Rispetto al lungo percorso di maturazione della mentalità democratica la costituzione, le forme di governo e i sistemi elettorali sono importanti?

A

Sì, ma senza una diffusa percezione della legalità e della reclamabilità dei propri diritti diventano praticamente inutili

17
Q

Perché non esiste un solo modello di sviluppo giuridico per nessun paese?

A

Ognuno nutre robusti legami di compatibilità con la realtà socio-economica

18
Q

Che tipo d’intervento si può prospettare?

A

Di cooperazione, che si discostino da qualunque messianismo civilizzatore

19
Q

Quali altri tipi di cooperazione ci possono essere escludendo il tema centrale del sistema giuridico?

A

1) tipo di sviluppo da incentivare: se privilegiare solo accumulazione o accostargli subito la redistribuzione
2) far ricorso ad aiuti esterni, ma fino a che punto
3) il tema dei beni ovvî (obvious goods) (cioè vaccini, antibiotici, sementi, fertilizzanti, eliminazione di mine, creazione di pozzi ecc.) che rappresentano utilità irrinunciabili in qualsiasi cooperazione

20
Q

Il Nord del mondo è responsabile dei suoi interventi “di cooperazione” nel Sud?

A

Fondamentalmente no.

21
Q

Cosa si decise nel G8 del 2008 a Hokkaido, Toyako?

A

Di istituire una procedura di verifica degli impegni assunti dagli Stati membri nei confronti dei paesi più vulnerabili

22
Q

Cosa produceva la procedura di verifica degli impegni assunti dagli stati membri del G8 nei confronti degli stati più vulnerabili?

A

Veniva stilata una relazione (report) a cura di un gruppo di esperti da presentare ai successivi vertici

23
Q

Critiche dell’iniziativa della procedura di verifica

A

1) autoreferenziale
2) manca di controllo esterno sul lavoro degli esperti
3) è priva di qualsiasi misura sanzionatoria verso chi non adempie le promesse

24
Q

Cosa dovrebbe essere una Corte Mondiale per gli aiuti internazionali (Global Court for International Aid)?

A

Un istituto, magari sotto l’ONU, che dovrebbe:

1) essere composto da sezioni specializzate geograficamente e tematicamente a partecipazione mista (Ong, governi, agenzie, rappresentanti locali non governativi ecc)
2) avere il compito di valutare quanto è stato realizzato alla luce di dichiarazioni, accordi, agende ecc.
3) sanzionare efficacemente gli inadempienti con condanne risarcitorie da erogare a favore e con il concerto delle realtà locali

25
Q

Per incentivare nascita o sviluppo della democrazia bisogna tener conto che:

A

1) gli interventi imposti dall’alto (top-down) sono inutili, specie se di occupazione militare
2) bisogna esercitare la capacità di contestualizzare le soluzioni, con la consapevolezza dei tempi necessari al raggiungimento dei risultati (rifiuto della democratizzazione a breve termine) (democratic short-terminism). Tutto questo può essere chiamato “soft-power”
3) governo leggero (soft-power) non può prescindere dall’interazione con popolazioni interessate, governi, agenzie regionali e globali

26
Q

Cosa potrebbe avvenire se non stiamo attenti a queste consapevolezze?

A

altrimenti i paesi più poveri saranno attratti da altri centri di capitali che vorranno considerarsi alternativi all’Occidente come la Cina, l’India, Fondi arabi e islamici ecc.

27
Q

Ci sono alcuni interventi che bisogna cercare di fare assolutamente, quali?

A

1) la diffusione delle risorse
2) la formazione transculturale
3) le scelte locali

28
Q

In cosa consiste la diffusione delle risorse?

A

1) riconoscimento giuridico delle persone, visto che milioni non sono registrati da nessuna parte
2) la promozione di regole d’uguaglianza nell’accesso alle risorse pubbliche (acqua, elettricità, istruzione ecc.)
3) sicurezza e prevedibilità del regime giuridico delle risorse private e collettive, garantendo condizioni d’impiego non discriminatorie sulla proprietà
4) accesso al credito e protezione dei contratti

29
Q

All’interno del punto 3) sicurezza e prevedibilità del regime giuridico delle risorse private e collettive, garantendo condizioni d’impiego non discriminatorie sulla proprietà
Cosa bisogna rispettare nei processi di attribuzione della terra?

A

Il diritto locale

30
Q

Nel punto 3) sicurezza e prevedibilità del regime giuridico delle risorse private e collettive, garantendo condizioni d’impiego non discriminatorie sulla proprietà
Da cosa bisogna proteggere la titolarità dei diritti sulla proprietà?

A

1) da espropriazioni illegittime
2) da possibili abusi a opera dei soggetti più forti sul mercato, in particolare grazie alla sicurezza del titolo, formale o informale

31
Q

Se vogliamo proteggere i contratti non ricadiamo nella trappola dell’AAP (Accordo sugli Appalti Pubblici) (Government Procurement Agreement)?

A

È comunque necessario che qualunque contraente abbia dei rimedi per sanzionare con effettività qualunque inadempiente
+ microcredito

32
Q

In cosa consiste la formazione transculturale?

A

Bisogna permettere la formazione di classi dirigenti capace di dialogare con le identità locali e con quella occidentale

33
Q

Quali sono le cose che bisogna fare per la formazione transculturale?

A

1) evitare la fuga di cervelli
2) costruire corpi sociali intermedi su base trans-tribale e trans-religiosa
3) adottare metodi di formazione-ponte

34
Q

Perché bisogna evitare la fuga di cervelli?

A

Se non si fa niente, si rischia di ritrovarsi sguarniti delle risorse umane formate proprio dove serve.

35
Q

Cosa significa che bisogna costruire corpi sociali intermedi su base trans-tribale e trans-religiosa?

A

Cioè gruppi a diverse tribù o religioni che possano integrare i soggetti nel circuito della formazione e applicazione del “nuovo” diritto

36
Q

Cosa significa che bisogna adottare metodi di formazione-ponte?

A

Cioè adottare metodi di formazione per i giudici e i funzionari locali che non si limitino a insegnare i modelli occidentali, ma che mettano questi ultimi in comunicazione con la tradizione giuridica del contesto

37
Q

I cosa consistono le scelte locali?

A

1) Problema della collocazione di beni pubblici, della sostenibilità rispetto al principio di autoregolazione del mercato
2) processo decisionale partecipativo

38
Q

Il mercato è in grado di autogestirsi nella decisione sulla collocazione dei beni pubblici (scuole, ospedali ecc.)?

A

No, la soluzione potrebbe essere la più efficiente o economica, ma difficilmente sarà la migliore

39
Q

Quali sono i problemi di un processo decisionale partecipativo?

A

Difficili decisioni all’interno di comunità fortemente eterogenee. Spesso è difficile trovare un accordo in queste comunità e di solito la partecipazione si riduce a un’apparente partecipazione che si realizza alle negoziazioni tra rappresentanti del paese donatore e di quello beneficiario.
Invece bisogna cercare di far partecipare i capi a livello più locale possibile, in modo da avere davvero il polso della situazione del luogo dove si andrà a operare.
Così li si coinvolge in procedure che alimenteranno il senso di legalità che permetterà di costruire il senso dei diritti, della proprietà che a sua volta potrebbero essere l’essenza della nascita di una duratura democrazia anche in quegli Stati.