Antigiuridicità e cause di giustificazione Flashcards

1
Q

Antigiuridicità e cause di giustificazione

Che ruolo assume l’antigiuridicità per la concezione tripartita? e per quella bipartita?

A

Per la concezione tripartita, l’antigiuridicità assume autonomo rilievo all’interno della struttura del reato in quanto il fatto concretamente realizzato dal soggetto agente, per assumere rilevanza penale, dovrebbe non solo corrispondere ad una fattispecie astratta (tipicità), ma anche essere contra ius, e cioè posto in essere in assenza delle cause di giustificazione (o scriminanti) previste dagli artt. 50 ss. c.p..

Secondo la concezione bipartita, la presenza di cause di giustificazione escluderebbe non l’antigiuridicità del reato bensì la tipicità del medesimo.

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2
Q

Antigiuridicità e cause di giustificazione

Quali sono le tre tipologie di cause che escludono la pena secondo il nostro ordinamento?

A

Le cause di giustificazione (scriminanti), le cause di esclusione della colpevolezza (scusanti) e le cause di esclusione della punibilità in senso stretto (o esimenti).

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3
Q

Antigiuridicità e cause di giustificazione

Cosa sono le scriminanti?

A

Le scriminanti sono particolari situazioni in presenza delle quali il legislatore consente o impone una determinata condotta che altrimenti sarebbe penalmente rilevante. Si distingue tra scriminanti comuni, previste nella parte generale del codice penale, e scriminanti speciali, previste nella parte speciale del codice. Quando ricorre una causa di giustificazione, venendo meno la tipicità (per la concezione bipartita) o l’antigiuridicità (nella concezione tripartita) del fatto, la condotta del soggetto agente risulta lecita ab origine, e dunque non può essere lecitamente impedita o contrastata da colui che la subisce o da terzi, né sorgono conseguenze sul piano penale, civile o amministrativo. La scriminante:

  • si estende a tutti i concorrenti del reato;
  • opera obbiettivamente, anche se non conosciuta dal soggetto agente o, per errore, ritenuta inesistente;
  • opera anche in via putativa, e cioè se erroneamente ritenuta esistente;
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4
Q

Antigiuridicità e cause di giustificazione

Cosa sono le scusanti?

A

Le scusanti sono situazioni che, escludendo l’elemento psicologico del reato, fanno venir meno la punibilità della condotta. Qui il fatto resta tipico e antigiuridico, pur venendo meno la punibilità del soggetto agente; ne consegue che:

  • l’azione può lecitamente essere impedita e contrastata da colui che la subisce o da terzi;
  • possono derivarne conseguenze sul piano civile;
  • la causa scusante non si estende ai concorrenti che hanno agito colpevolmente;
  • la causa opera solo se conosciuta.
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5
Q

Antigiuridicità e cause di giustificazione

Cosa sono le esimenti?

A

Le esimenti sono tutte quelle situazioni che escludono la pena del reato in quanto, in base a valutazioni di opportunità politico-criminale, sull’esigenza di giustizia prevalgono superiori interessi di altra natura (es. le immunità). Il fatto resta tipico, colpevole e antigiuridico (a differenza delle scriminanti e delle scusanti).

  • l’azione può essere lecitamente impedita e contrastata da colui che la subisce o da terzi;
  • la causa di non punibilità non si estende agli altri concorrenti;
  • la causa opera obiettivamente, anche se non conosciuta dal soggetto agente o, per errore , ritenuta inesistente;
  • non è ammessa la rilevanza del putativo.
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6
Q

Antigiuridicità e cause di giustificazione

Cosa tratta l’art. 59 c.p.?

A

L’art. 59 c.p. discute disciplina l’applicazione delle cause di giustificazione.

L’art. 59, co. 1, c.p., statuisce che le scriminanti operano obiettivamente, ovvero a prescindere dalla conoscenza che di esse abbia il soggetto agente. Quindi, le circostante che attenuano o escludono la pena sono valutate a favore dell’agente in virtù della loro sola esistenza, a prescindere dalla consapevolezza che questi ne abbia.

L’art. 59, co. 4, c.p. prevede che se l‘agente ritiene per errore che esistano circostanze di esclusione della pena, queste sono sempre valutate a favore dell’agente in virtù della loro sola esistenza, a prescindere dalla consapevolezza che questi ne abbia. Se si tratta di errore determinato da colpa, la punibilità non è esclusa, quando il fatto è preveduto dalla legge come delitto colposo (art. 47, co. 1, c.p.). L’errore consente l’operatività della scriminante se verte sui presupposti di fatto (errore sul fatto) o su una norma extrapenale integratrice di un elemento normativo della fattispecie (art. 47 c.p.). Non ha efficacia scusante, invece, l’errore di diritto (art. 5, c.p.).

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7
Q

Antigiuridicità e cause di giustificazione

Quale scriminante è prevista dall’art. 50 c.p.?

A

Causa di giustificazione prevista nell’art. 50 c.p. è quella secondo cui “non è punibile chi lede o pone in pericolo un diritto con il consenso della persona che può validamente disporne”.

Il consenso, quindi, rende lecito un comportamento che, in assenza dello stesso, sarebbe illecito e contrario all’ordinamento giuridico.

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8
Q

Antigiuridicità e cause di giustificazione

Dove rinviene la sua efficacia la scriminante prevista dall’art. 50 c.p?

A

L’efficacia scriminante rinviene nel venir meno dell’interesse, da parte dell’ordinamento giuridico, di tutelare un bene alla cui integrità lo stesso titolare dimostra di non avere interesse.

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9
Q

Antigiuridicità e cause di giustificazione

Riguardo alla scriminante prevista dall’art. 50, quali sono le caratteristiche del consenso? Quali possono essere i beni ad oggetto del consenso? Quali sono i limiti imposti dall’art. 5 c.c. a riguardo?

A

Per poter scriminare il consenso deve essere:

  • libero e spontaneo, cioè immune da errore, violenza e dolo;
  • antecedente o contestuale alla condotta;
  • espresso o tacito;
  • espresso dal titolare del bene offeso (e se vi sono più titolari occorre il consenso di tutti) o, quando la legge lo consente, dal suo rappresentante legale o volontario.

Per poter scriminare, il consenso deve avere ad oggetto diritti disponibili (i diritti patrimoniali e alcuni diritti della personalità del singolo individuo quali onore, libertà sessuale, morale, personale ed i domicilio). Si considerano non disponibili gli interessi facenti capo allo Stato, il sentimento religioso, il buon costume, i diritti appartenenti alla collettività - ordine pubblico, fede pubblica, famiglia, ecc. -.

<aside>
💡 In merito ai diritti disponibili, l’offesa all’integrità fisica può essere scriminata solo nei limiti di cui all’art. 5 c.c.
</aside>

Dall’art. 5 c.c.:

  • la lesione non può essere permanente;
  • l’atto di disposizione del proprio corpo non deve essere in contrasto con la legge, l’ordine pubblico ed il buon costume;
  • la lesione permanente deve essere necessaria alla salvaguardia di un bene più importante (l’art. 32 Cost. prevale sull’art. 5 c.c.);
  • è certamente indisponibile il diritto alla vita, sia perché l’omicidio del consenziente determina l’estinzione del bene e non una lesione circoscritta, sia in quanto l’art. 579 c.p. (”Omicidio del consenziente”) punisce espressamente tale condotta.
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10
Q

Antigiuridicità e cause di giustificazione

Quali scriminanti contiene l’art. 51 c.p.?

A

L’art. 51 c.p. afferma che “L’esercizio di un diritto o l’adempimento di un dovere imposto da una norma giuridica o da un ordine legittimo della pubblica Autorità, esclude la punibilità.”

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11
Q

Antigiuridicità e cause di giustificazione

In merito all’esercizio di un diritto, quali sono i due orientamenti riguardo alla nozione di diritto cui si riferisce l’art. 51?

A

La nozione di diritto, agli effetti di questa norma, è controversa. Si delineano due orientamenti: secondo una prima tesi essa andrebbe limitata ai soli diritti soggettivi, mentre la dottrina prevalente sostiene che andrebbe ricompresa ogni situazione giuridica attiva, ogni possibilità di agire che l’ordinamento riconosce pur non qualificandola come diritto soggettivo, seppur originato da fonti di rango subordinato alla legge; tale diritto, infatti, deve trovare la propria fonte del diritto scriminante in una legge in senso stretto, un regolamento, un atto amministrativo, un provvedimento giurisdizionale, un contratto di diritto privato, la consuetudine, una fonte comunitaria.

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12
Q

Antigiuridicità e cause di giustificazione

Quale è la ratio della scriminante prevista dall’art. 51 riguardo all’esercizio di un diritto?

A

La ratio di tale scriminante si rinviene nella prevalenza dell’interesse di chi agisce nell’esercizio di un diritto rispetto ai titolari di interessi con tale diritto configgenti, oltre che con il principio di non contraddizione all’interno di uno stesso ordinamento giuridico per cui se l’ordinamento ha attribuito ad un soggetto un diritto e la conseguente facoltà di agire, l’azione riconosciuta non può integrare un fatto penalmente rilevante.

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13
Q

Antigiuridicità e cause di giustificazione

L’esistenza e l’esercizio del diritto non sono sufficienti a garantire la non punibilità del soggetto. Quali sono i presupposti che devono sussistere?

A
  • la prevalenza della norma attributiva del diritto rispetto alla norma incriminatrice, che si desume in base ai criteri: gerarchico, cronologico e di specialità.
  • l’assenza di abuso del diritto da parte del titolare.
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14
Q

Antigiuridicità e cause di giustificazione

L’esercizio di un diritto previsto dall’art. 51 c.p. è avulso da limiti?

A

No. Si distingue tra:
- limiti intrinseci: desumibili dalla ratio e dal contenuto astratto della norma da cui promana il diritto (es. il potere di distruggere la cosa propria incontra come limiti intrinseci quelli fissati dall’art. 423, co. 2, c.p., secondo cui è punito chi incendia la cosa propria se dal fatto deriva pericolo per la incolumità pubblica);
- limiti estrinseci: si ricavano dal complesso dell’ordinamento giuridico, compreso quello penale, e sono volti alla salvaguardia di quei diritti o interessi che risultano avere valore uguale o maggiore di quello da esercitarsi, sulla base di un giudizio di bilanciamento.

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15
Q

Antigiuridicità e cause di giustificazione

In merito all’esercizio di un diritto, cosa succede quando la norma penale tutela benidi rango costituzionale, confliggenti con l’esercizio di diritti anch’essi di rilevanza costituzionale?

A

L’interprete deve bilanciare gli interessi confliggenti per stabilire a quale dare la prevalenza: è il caso dell diritto di cronaca giornalistica, riconosciuto dall’art. 21 Cost., che trova un limite nell’esigenza di tutelare l’onore e la dignità della persona, anch’essi tutelati dalla Costituzione.

In tale opera di bilanciamento, non potendo far soccombere un interesse rispetto all’altro, dovranno individuarsi dei limiti entro i quali il bene protetto da norma penale potrà essere sacrificato al fine dell’esercizio di un diritto costituzionale.

Nel caso particolare, l’esercizio del diritto di cronaca scrimina se ricorrono congiuntamente le seguenti condizioni:
- esistenza di un pubblico interesse alla conoscenza dei fatti oggetto di cronaca;
- verità dei fatti narrati (cd. continenza sostanziale);
- obiettiva e serena esposizione delle notizie, assenza di espressioni intrinsecamente offensive, denigratorie e ingiuriose (cd. continenza formale).

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16
Q

Antigiuridicità e cause di giustificazione

Quale è la ratio della scriminante prevista dall’art. 51 riguardo all’adempimento di un dovere?

A

La ratio di tale scriminante va individuata nel principio di non contraddizione: l’ordinamento non può imporre un certo comportamento e vietarlo.

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17
Q

Antigiuridicità e cause di giustificazione

Quali sono le fonti del dovere espresse nell’art. 51?

A

Fonti del dovere sono: le norme giuridiche e gli ordini legittimi dell’autorità.

Con riguardo alle norme giuridiche, l’indirizzo prevalente in giurisprudenza ritiene che vadano intese in senso omnicomprensivo di qualsiasi precetto giuridico, non importa se emanate dal potere legislativo o esecutivo.

L’ordine delle Autorità consiste in una manifestazione di volontà che il soggetto, munito per legge di un potere di supremazia di diritto pubblico, rivolge al subordinato imponendogli di tenere una determinata condotta.

18
Q

Antigiuridicità e cause di giustificazione

Con riguardo all’ordine dell’Autorità, quali sono i presupposti affinché sia valido l’effetto scriminante?

A

Con riguardo all’ordine dell’Autorità si prevedono alcuni presupposti affinché si produca l’effetto scriminante:

  • la norma prende in considerazione esclusivamente i rapporti di subordinazione previsti dal diritto pubblico, non anche quelli di diritto privato;
  • l’ordine impartito deve essere legittimo, sia dal punto di vista formale che da quello sostanziale.
19
Q

Antigiuridicità e cause di giustificazione

Con riguardo alla legittimità dell’ordine impartito, ci sono delle condizioni che escludono la punibilità dell’esecutore?

A

Si. L’art. 51, co. 4, c.p. fa riferimento alla sindacabilità dell’ordine: mentre la legittimità formale è sempre sindacabile, quella sostanziale è sindacabile in misura inversamente proporzionale alla subordinazione gerarchica che caratterizza il rapporto. Si parla così di ordine illegittimo vincolante.

Il legislatore afferma che, in caso di ordine illegittimo, rispondono penalmente sia colui che ha impartito l’ordine sia colui che lo ha eseguito. Dall’art. 51, co. 3 e 4, c.p. si desume che la punibilità dell’esecutore di un ordine illegittimo è esclusa non solo in caso di insindacabilità dell’ordine illegittimo, ma anche se, per errore di fatto, si sia ritenuto di obbedire ad un ordine legittimo.

20
Q

Antigiuridicità e cause di giustificazione

Cosa afferma la scriminante contenuta nell’art. 52 c.p.?

A

L’art. 52 c.p. prevede la legittima difesa come scriminante. In particolare, al co. 1, “non è punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di difendere un diritto proprio o altrui contro il pericolo attuale di un’offesa ingiusta, sempre che la difesa sia proporzionata all’offesa.”

21
Q

Antigiuridicità e cause di giustificazione

Quale è la ratio dell’istituto della legittima difesa?

A

La ratio dell’istituto risiede nella prevalenza attribuita all’interesse ingiustamente aggredito sull’interesse che si va ad offendere con la condotta coperta dalla scriminante.

22
Q

Antigiuridicità e cause di giustificazione

Quali sono i due elementi attorno a cui ruota la legittima difesa?

A

Gli elementi attorno a cui ruota la legittima difesa sono:
- Aggressione ingiusta
- Reazione legittima

23
Q

Antigiuridicità e cause di giustificazione

Tra i presupposti dell’operatività della scriminante prevista dall’art. 52 ricorre l’esistenza, anche in via putativa (art. 59, co.4, c.p.) del pericolo attuale di un’offesa ingiusta. Cosa si deve osservare al riguardo?

A

Al riguardo si deve osservare che:

  • il soggetto attivo dell’aggressione è l’essere umano;
  • la condotta aggressiva può consistere tanto in un’azione quanto in una omissione, e deve avere ad oggetto un diritto;
  • il diritto aggredito può essere patrimoniale o personale;
  • soggetto passivo dell’aggressione può essere, oltre che il soggetto che si difende, anche un terzo. La scriminante è infatti ammessa anche a tutela di un diritto altrui (soccorso difensivo);
  • l’aggressione deve aver provocato un pericolo attuale di offesa, ovvero di lesione del diritto.
  • l’offesa deve essere ingiusta, cioè arrecata al di fuori di qualunque norma che la imponga o la autorizzi;
  • il pericolo di un’offesa ingiusta deve essere attuale, ovvero ancora in corso, così da giustificare la reazione difensiva come l’unico mezzo per proteggere il bene. Deve inoltre essere non volontariamente provocato dall’aggredito, altrimenti verrebbe meno la “necessità della difesa” o “l’ingiustizia dell’offesa” di cui parla la norma.
24
Q

Antigiuridicità e cause di giustificazione

Riguardo alla reazione legittima, elemento attorno cui ruota la scriminate prevista dall’art. 52 c.p., quali sono i caratteri previsti?

A

I caratteri della reazione sono la necessità e la proporzione rispetto all’offesa ingiusta.

La necessità va intesa in termini di inevitabilità: è tale la reazione non sostituibile da altra meno dannosa ma ugualmente idonea a proteggere il bene minacciato.

La proporzione della difesa va valutata invece alla stregua dei beni in conflitto e dei disvalori delle condotte poste in essere.

25
Q

Antigiuridicità e cause di giustificazione

Quali sono le dovute specificazioni nel caso di legittima difesa nel proprio domicilio, o in luoghi in cui venga esercitata una attività commerciale, professionale o imprenditoriale?

A

In ipotesi di violazione di domicilio o di ogni altro luogo ove venga esercitata un’attività commerciale, professionale o imprenditoriale, sussiste il rapporto di proporzione tra offesa e difesa se il titolare del domicilio violato, o altra persona legittimamente presente nel domicilio, faccia uso di un’arma legittimamente detenuta, o di altro mezzo idoneo, al fine di difendere la propria o l’altrui incolumità o - quando non vi è desistenza e vi è pericolo di aggressione - i beni propri o altrui.

È stata dunque approntata una maggior tutela nei confronti dei soggetti che esercitino la propria “reazione” avverso un’aggressione ingiusta all’interno della propria dimora o presso il luogo in cui si esercita un’ attività commerciale od affine.

26
Q

Antigiuridicità e cause di giustificazione

Quali sono le modifiche introdotte dalla L. 36/2019?

A

La riforma sulla legittima difesa domiciliare con la L. 36/2019 ha messo mano sia all’art. 52 c.p., estendendo l’area della legittima difesa domiciliare come causa di giustificazione del fatto, sia all’art. 55 c.p., incidendo sulla disciplina dell’eccesso nelle cause di giustificazione, dando vita in particolare a un’ipotesi in cui l’eccesso colposo nella legittima difesa domiciliare non è colpevole perché scusato in ragione delle particolari circostanze. Tale legge, modificando il comma 2 dell’art. 52 c.p., ha precisato che nei casi di legittima difesa domiciliare si considera “sempre” sussistente il rapporto di proporzionalità tra la difesa e l’offesa.

Il comma 4 dell’art. 52 c.p. introdotto dal legislatore del 2019, ha inserito una vera e propria presunzione di legittima difesa (ovvero di tutti i requisiti della scriminante e non della sola proporzionalità tra difesa e offesa), prevedendo che “nei casi di cui al secondo e al terzo comma agisce sempre in stato di legittima difesa colui che compie un atto per respingere l’intrusione posta in essere con violenza o minaccia di uso di armi o mezzi di coazione fisica, da parte di una o più persone”. L’elemento di specialità rispetto alle ipotesi di cui ai commi 2 e 3 risiede nel carattere violento della violazione di domicilio, riconducibile all’ipotesi aggravata di cui all’art. 614, co. 4, c.p..

La legge 36/2019 ha innovato anche la disciplina civilistica della legittima difesa e dell’eccesso colposo, introducendo due ulteriori commi all’art. 2044 c.c. In particolare, il nuovo secondo comma specifica che, nei casi di legittima difesa domiciliare, di cui all’art. 52, co. 2, 3 e 4, c.p. è esclusa in ogni caso la responsabilità di chi ha compiuto il fatto.

27
Q

Antigiuridicità e cause di giustificazione

Che scriminante viene disciplinata nell’art. 53 c.p.?

A

Uso legittimo delle armi.
“Ferme le disposizioni contenute nei due articoli precedenti, non è punibile il pubblico ufficiale che al fine di adempiere un dovere del proprio ufficio, fa uso ovvero ordina di far uso delle armi o di altro mezzo di coazione fisica, quando vi è costretto dalla necessità di respingere una violenza o di vincere una resistenza all’Autorità, e comunque di impedire la consumazione dei delitti di strage, di naufragio, sommersione, disastro aviatorio, disastro ferroviario, omicidio volontario, rapina a mano armata e sequestro di persona.”

28
Q

Antigiuridicità e cause di giustificazione

Chi può beneficiare della scriminante di cui all’art. 53 c.p.?

A

l legislatore afferma che della scriminante possono beneficiare i pubblici ufficiali; sono quindi esclusi gli incaricati di un pubblico servizio nonché tutti i pubblici ufficiali che, pur rientrando nella nozione di cui all’art. 357 c.p., non fanno parte della forza pubblica (polizia, carabinieri, guardia di finanza, militari in servizio di pubblica sicurezza), in quanto non dotati istituzionalmente di armi e di poteri di coazione fisica. Beneficiano di tale scriminante anche tutti coloro i quali prestino assistenza al pubblico ufficiale a seguito di sua legittima richiesta.

29
Q

Antigiuridicità e cause di giustificazione

Che tipo di applicazione ha la scriminante prevista all’art. 53 c.p.?

A

Dalla clausola di riserva posta all’inizio dell’art. 53 c.p. si desume che la scriminante dell’uso legittimo delle armi ha un ambito di applicazione residuale rispetto alla legittima difesa e all’adempimento di un dovere.

30
Q

Antigiuridicità e cause di giustificazione

In merito all’art. 53 c.p., si fa riferimento a “vincere una resistenza”. Di che tipo di resistenza di parla?

A

Quanto al concetto di resistenza, per l’orientamento più moderno, non avrebbe alcun rilievo la distinzione tra resistenza attiva e passiva, in quanto la scriminante potrebbe operare in ogni caso purché sussista la proporzione congiuntamente:

  • tra i contrapposti interessi (interesse pubblico all’adempimento del dovere e bene giuridico di chi oppone resistenza);
  • tra il mezzo di coazione impiegato dal pubblico ufficiale e il tipo di resistenza da vincere.
31
Q

Antigiuridicità e cause di giustificazione

Quale scriminante è contenuta nell’art. 54 c.p.?

A

Stato di necessità.

Non è punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di salvare sé od altri dal pericolo attuale di un danno grave alla persona, pericolo da lui non volontariamente causato, né altrimenti evitabile, sempre che il fatto sia proporzionato al pericolo

32
Q

Antigiuridicità e cause di giustificazione

Quali sono i requisiti dello stato di necessità?

A
  • attualità del pericolo, per cui il rischio di grave danno alla persona deve sussistere al momento del fatto;
  • l’involontarietà del pericolo, per cui esso non deve essere imputabile né a dolo né a colpa al soggetto che viene a trovarsi nello stato di necessità;
  • il pericolo deve riguardare un danno grave alla persona: secondo un ordinamento, il legislatore avrebbe inteso riferirsi esclusivamente all’integrità personale e alla vita dell’individuo; per l’opinione dominante, invece, il termine “persona” ricomprenderebbe anche tutti i diritti della personalità dell’individuo ex art. 2 Cost.
33
Q

Antigiuridicità e cause di giustificazione

Esistono dei soggetti che non possono invocare lo stato di necessità?

A

Lo stato di necessità non è invocabile da chi ha un particolare dovere giuridico di esporsi al pericolo (art. 54, co. 2, c.p.).

34
Q

Antigiuridicità e cause di giustificazione

Cosa prevede l’ultimo comma dell’art. 54 c.p. riguardo allo stato di necessità?

A

Nell’ultimo comma dell’art. 54 c.p. si prende in considerazione l’ipotesi in cui causa dello stato di necessità sia la minaccia posta in essere da un terzo, che costringa un soggetto a tenere un certo comportamento antigiuridico, di modo che questi si trovi di fronte all’alternativa tra il compiere l’azione o il soggiacere al male minacciato. In tal caso, la condotta di chi agisce non sarà punibile, mentre l’autore della minaccia risponde del reato. Anche in tale ipotesi devono sussistere tutti i presupposti di operatività dello stato di necessità.

35
Q

Antigiuridicità e cause di giustificazione

Cosa disciplina l’art. 55 c.p.?

A

L’art. 55 c.p. disciplina l’eccesso colposo nelle cause di giustificazione. La norma recita “Quando nel commettere taluno dei fatti preveduti dagli articolo 51, 52, 53 e 54, si eccedono colposamente i limiti stabiliti dalla legge o dall’ordine dell’Autorità ovvero imposti dalla necessità, si applicano le disposizioni concernenti i delitti colposi, se il fatto è preveduto dalla legge come delitto colposo.”.

36
Q

Antigiuridicità e cause di giustificazione

Quali sono le condizioni per l’applicabilità dell’art. 55 c.p.?

A

Le condizioni per l’applicabilità dell’art. 55 c.p. sono:

  • l’attività deve essere iniziata in presenza di una scriminante effettivamente esistente (artt. 51, 52, 53, 54 c.p.);
  • si siano superati per colpa i limiti dell’agire consentito dalla scriminante. Esempio classico è quello del soggetto che, essendo stato aggredito, a causa di un errore inescusabile di valutazione, fa ricorso ad eccessivi mezzi di difesa in rapporto all’entità del pericolo, arrivando ad uccidere l’aggressore;
  • la volontà dell’agente deve essere sempre diretta a realizzare quel fine che, a fronte della determinata situazione di fatto esistente, rende giustificato quel comportamento lesivo: come nel caso di chi, vistosi assalito da uno sconosciuto con un frustino, scambia erroneamente il frustino per un’arma da punta reagendo con una pugnalata mortale. Al contrario, se il fine è diverso non è applicabile la figura in esame: è il caso di Tizio che, pur rendendosi conto che Caio lo sta aggredendo con pugni e calci, volontariamente pugnala e uccide l’aggressore avendo riconosciuto in lui un suo acerrimo nemico. In tal caso, Tizio supera volontariamente i limiti dell’agire scriminato, dato che la volontà è diretta al fine criminoso.
37
Q

Antigiuridicità e cause di giustificazione

Quali sono le due forme di eccesso colposo che si distinguono?

A
  • la prima ricorre quando si cagiona un determinato risultato volutamente perché si valuta erroneamente la situazione di fatto.
  • la seconda di verifica quando, valutata esattamente la situazione di fatto, l’agente, per imprudenza, imperizia o negligenza nell’attività esecutiva, eccede, producendo un evento più grave di quello che sarebbe stato necessario cagionare.
38
Q

Antigiuridicità e cause di giustificazione

La L. 36/2019 è intervenuta anche in materia di eccesso colposo nelle cause di giustificazione. In che modo?

A

La L. 36/2019 è intervenuta anche in materia di eccesso colposo nelle cause di giustificazione, inserendo un nuovo comma 2 nell’art. 55 c.p. dal seguente tenore: “Nei casi di cui ai commi secondo terzo e quarto dell’art. 52, la punibilità è esclusa se chi ha commesso il fatto per la salvaguardia della propria o altrui incolumità ha agito nelle condizioni di cui all’articolo 61, primo comma, numero 5, ovvero in stato di grave turbamento, derivante dalla situazione di pericolo in atto”.

39
Q

Antigiuridicità e cause di giustificazione

Quali sono le caratteristiche per cui si può applicare l’art. 55, co. 2, c.p.?

A
  • il fatto deve essere commesso per la salvaguardia della propria o altrui incolumità, a fronte di un pericolo per beni personali (non è applicabile quindi per beni patrimoniali)
  • L’esenzione da responsabilità penale è poi legata a due diverse situazioni, tra di loro alternative, in cui si deve trovare l’agente: una minorata difesa ovvero un grave turbamento psichico derivante dalla situazione di pericolo in atto. La situazione di particolare vulnerabilità nella quale può trovarsi la vittima di aggressioni nel domicilio è stata valutata dal legislatore come circostanza scusante: il fatto è illecito ed è stato commesso con colpa, ma non dimeno non è colpevole perchè è scusato.
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Antigiuridicità e cause di giustificazione

Esistono delle conseguenze sul piano civile nei casi di eccesso colposo si cui all’art. 55, co. 2, c.p.?

A

Sul piano civilistico, l’art. 2044, co. 3, c.c. introdotto dalla L. 36/2019, prevede che nei casi di eccesso colposo, di cui all’art. 55, co. 2, c.p., al danneggiato è riconosciuto il diritto a un’indennità che dovrà essere calcolata dal giudice con equo apprezzamento, tenendo conto “della gravità, delle modalità realizzative e del contributo causale della condotta posta in essere dal danneggiato”.

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Antigiuridicità e cause di giustificazione

Esistono altre cause di giustificazione al di fuori di quelle dettate negli artt. 50 s.s. c.p.?

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Da tempo discussa è la rilevanza giuridica delle cosiddette cause di giustificazione atipiche, non codificate o tacite: situazioni che, pur non espressamente considerate dalla legge, escludono, secondo l’opinione comune, la rilevanza penale di determinate condotte

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