'800 - Verso Il '900 Flashcards
Poetica del ferro. Caratteristiche principali
Una chiara svolta con il passato è segnata dalla cosiddetta “architettura dell’ingegneria”. L’opera degli ingegneri si distanzia dai vari revival grazie alla sua matrice scientifica e tecnologica e riesce a produrre un architettura innovativa. Navier nel 1826 aveva pubblicato il corso di Scienza delle Costruzioni tenuto all’Ecole Polytecnique, Darby aveva scoperto la ghisa e l’industria del ferro iniziava la produzione di ponti in ferro, la realizzazione di edifici ad armatura metallica e la realizzazione di coperture in ferro e vetro. Gli edifici multipiano a struttura metallica si identificano in un principio costruttivo e non tanto in un significato propriamente architettonico, rendendosi essi disponibili ad ogni uso. Tra i tre quello che ci interessa maggiormente è sicuramente l’ultimo. Le tipologie edilizie che gli ingegneri sviluppano sono essenzialmente le gallerie urbane che collegano parti differenti della cittá con un percorso pedonale coperto, le serre botaniche che valsero come settore di sperimentazione, le stazioni ferroviarie, i grandi magazzini e le strutture per le grandi esposizioni. Quando l’architettura dell’ingegneria si limita alla sola realizzazione di coperture in ferro e vetro su invasi strutturati da elementi stilistici tradizionali, ottenuti in muratura ed in stile eclettico, essa si limita ad essere mera tecnica. Quando però viceversa la conformazione strutturale interna si manifesta all’esterno, non parliamo più di ingegneria o di tecnica, ma di architettura che ha fatto proprie modalitá della scienza e tecnica delle costruzioni. Tuttavia l’architettura dell’ingegneria ottocentesca non si staccò mai dall’eclettismo storicistico, assurgendo al ruolo di stile architettonico a sè; essa si limitò a realizzare coperture su invasi neoclassici, neogotici o neorinascimentali, manifestando appunto il contrasto, l’incoerenza tra invaso e copertura. Perfino il Palazzo di Cristallo o la Torre Eiffel, interamente realizzate in ferro, non sono indipendenti dai gusti, dalle forme e dal senso dell’architettura eclettica.
Poetica del ferro. Opere principali
Le opere in ferro coprono diverse tipologie. Tra le gallerie e passaggi coperti principali ricordiamo la Galierie d’Orleans a Parigi, quella Vittorio Emanuele di Mengoni, la Galleria de Cristoforis a Milano e la Galleria Umberto a Napoli. Tra le principali serre botaniche annoveriamo il Jardin des Plantes di Parigi e la Grande Serra di Paxton. Altra tipologia nella quale si espresse la poetica del ferro è quella della stazione. Tra le stazioni principali ricordiamo quelle londinesi, berlinesi e parigine. Tra i principali magazzini ricordiamo, tra i tanti, i Magasins Bon Marchè, realizzati a Parigi da Eiffel e Boileau.
Poetica del ferro. Grandi esposizioni. Torre Eiffel
Ricordiamo le Grandi Esposizioni, tra le cui principali opere vi sono la Torre Eiffel a Parigi di Eiffel e il Palazzo di Cristallo a Londra di Paxton. Le esposizioni sono manifestazioni di una cultura profondamente positivistica che associa al progresso dell’industria ed del commercio quello dell’intera umanitá. La torre venne realizzata come entrata per l’Esposizione Universale del 1889, organizzata per celebrare il centenario della Rivoluzione Francese. La torre viene concepita come belvedere dal quale osservare il panorama di Parigi, da smontare dopo l’esposizione. Varie vicende l’hanno portata poi a divenire l’autentico simbolo di Parigi. Edificio innovatore è la Galerie des Machines di Eiffel. La necessitá di creare un grande ambiente unico, senza pilastri, porta Eiffel a realizzare una struttura metallica, sperimentando l’arco a tre cerniere.
Poetica del ferro. Grandi esposizioni. Palazzo di Cristallo
L’opera di maggior rilievo è il Palazzo di Cristazzo a Londra di Paxton, costruito in occasione dell’Esposizione Universale di Londra del 1851. L’opera assurge al ruolo di paradigma non solo perchè ripropone i temi del progresso delle scienze, delle tecnologie, segnatamente a quello dell’intera umanitá, ma anche perchè in essa la struttura metallica assume valenza architettonica e non puramente tecnica. Anche in questo caso tuttavia la forte innovazione della struttra e del significato non riesce ad affrancare l’architettura dall’eclettismo storicistico. La mostra si deve al fatto che l’inghilterra non poneva limitazioni al commercio internazionale e quindi pubblicizzava la sua industria. Inoltre l’organizzatore dell mostra, Henry Cole, contrariamente a Morris e Ruskin, considerava favorevole l’applicazione dell’arte all’industria, tanto da fondare scuola d’arte applicata e da disegnare oggetti da realizzare a macchina. Fu bandito un concorso internazionale per la realizzazione dell’edificio per la mostra, sempre puntando sul carattere internazionale dell’opera. Nessun progetto fu ritenuto valido e fu realizzato l’edificio progettato da Joseph Paxton, giardiniere costruttore di Serre. L’edificio, realizzato in soli nove mesi, è estremamente schematico: l’impianto è simmetrico e fortemente longitudinale, composto da tre ordini secondo una sezione trasversale a gradoni che determinano cinque navate interne. Il successo del progetto di Paxton è individuabile anche nell’utilizzo di blocchi modulari ripetenti, relativamente piccoli e facili da trasportare. Il Crystal Palace con il suo innovativo rapporto interno-esterno, riesce ad incarnare il sogno progressista di una fusione, conciliazione, tra artificio e natura.
Interventi urbanistici di fine ‘800
negli anni compresi tra il 1850 ed il 1880 assistiamo a riqualificazioni, ampliamenti e risanamenti di varie città europee, quali Parigi, Vienna, Barcellona e Napoli. A Vienna si realizza l’ampliamento della Ringstrasse nel 1857, progettato da Emil von Forster, in un area resa disponibile all’urbanizzazione inclusa in una fascia di rispetto di un ramo del Danubio. Si realizzano importanti edifici pubblici, parchi a verda, edifici residenziali con una stereometria compatta a cubo, utilizzata per ottenere la massima rendita fondiaria. Paradigmatici furono gli interventi a Parigi, sotto Napoleone III, guidati dal prefetto Haussmann. Il piano di Parigi (1853-1896) riprende soluzioni già adottate da Napoleone quali lo sventramento della città, l’abbattimento di numerosi fabbricati per la realizzazione di tre assi rettilinei (tra i quali Rue de Rivoli) per ripulire il tracciamento urbanistico della città ed offrire la possibilità di realizzare una nuova edilizia pubblica e privata. Oltre al teatro dell’Opera, viene incluso nel piano anche l’ampliamento barocco del Louvre e la realizzazione dell’Halles Centrale, caratterizzata dalla copertura a capriate Polonceau. A Firenze il Piano Poggi (1865) consiste nella demolizione delle mura e nella realizzazione dei viali con le piazze e le rampe del piazzale Michelangelo, sull’esempio di Parigi e Vienna.
Poetica del ferro. Scuola di Chicago. Pensiero generale
Per trovare un architettura veramente innovativa, pur sempre nell’ambito dell’eclettismo storicista, dobbiamo aspettare gli anni ‘80 degli Stati Uniti. In particolare si realizzano numerose opere a Chicago, fondata nel 1830 con impianto a scacchiera. Erano disponibili enormi aree da edificare ed urbanizzare, sebbene a costi decisamente elevati. L’alto costo dei fondi portò allo sviluppo di una nuova tipologia edilizia: il grattacielo. Esso permetteva una razionalizzazione dello spazio, realizzando unità abitative ad alta intensità fondiaria. Lo sviluppo dell’architettura del grattacielo porta ad una forte innovazione tecnologica che investe sia il campo della struttra portante che quello dei servizi ed impianti (ad esempio gli ascensori a vapore di Otis o quelli elettrici di Siemens). La Scuola di Chicago ebbe come iniziatore Le Baron Jenney, architetto-ingegnere formatosi presso l’Ecole Polytechnique. La sua architettura si affida all’impianto struttrale, quasi senza accorgimenti formali e stilistici. Grande attenzione è data invece all’aspetto tecnico. Presso il suo studio si formarono Sullivan, Roche, Holabird e Burnham, ossia i principali esponenti della Scuola di Chicago. Di formazione classica, guadagnata presso la scuola di Belle Arti di Parigi, è invece Richardson. Autore di un solo edificio importante, il Marshall Field, influenzerà con la sua architettura l’intera produzione della Scuola di Chicago. Richardson affronta la progettazione architettonica con notevoli implicazioni stilistiche, ispirate per lo più al romanico.
Poetica del ferro. Scuola di Chicago. Corrente Strutturistica
Nella prima corrente strutturistica possiamo individuare il Leiter Building di Le Baron Jenny, alto 7 piani con struttura in ghisa, manifestata all’esterno, grandi aperture vetrate; il fabbricato per la Home Insurance Company dello stesso architetto; il Tracoma Building di Roche e Holabird, alto 11 piani e caratterizzato dalla presenza di poligonali bow-windows di derivazione nordica; il secondo Leiter Building (perfettamente in linea con il primo), il Marquette Building di Roche e Holabird, il Far Building di Le Baron Jenney ed altri ancora.
Poetica del ferro. Scuola di Chicago. Corrente Romantica
Il filone Neoromantico include, oltre alla già citata opera di Richardson, i progetti di Sullivan. Egli introduce elementi decorativi che arricchiscono l’opera dello stesso Richardson. Sullivan è autore anche dell’Auditorium Building, un complesso polifunzionale, e l’innovativo Scott Department Store, in cui è chiaramente espresso il programma dell’architetto: una chiara struttura ortogonale di facciata ed un sistema decorativo ornamentale. Famosa è l’affermazione di Sullivan: “form follows functions”. Altro edificio indipendente della classificazione proposta è Monadnock Building di Burnham e Root.
Poetica del ferro. Borsa di Amsterdam
Un opera che sembra davvero concludere l’eclettismo storicista è la Borsa di Amsterdam di Hendrick Petrus Berlage. Essa sorge nel cuore della città storica, dove la scena urbana è caratterizzata dall’allineamento delle strette facciate lungo i canali. I suoi ambienti principali sono tre, tra i quali il principale è la sala delle contrattazioni, affiancati da vari uffici e dalla torre angolare. L’esterno è rivestito in mattoni, come l’interno, e si caratterizza per una varietà altimetrica che rispecchia fedelmente la gerarchia compositiva interna. All’esterno è ripreso anche il motivo del tetto a spioventi, tipico dell’architettura olandese. Caratteristica dell’edificio è il cosiddetto “muro rasato” ossia assolutamente privo di rientranze o sporgenze, completamente piatto. La tecnica del muro rasato non è semplificazione stilistica, ma un ammodernamento dello stile romanico in chiave ottocentesca. Oltre all’edificio per la Borsa, Berlage progetta anche la Holland House a Londra, il Geemente Museum a l’Aja. Svolge anche attività da urbanista, pianificando Amsterdam, L’Aja, Utrech e Rotterdam. Infine, come molti altri moderni, svolge attività di divulgazione informata al rinnovamento del rapporto architettura-società.