'800 - Historismus (Stili Storici) Flashcards

1
Q

Neoclassico inglese. Assembly Rooms

A

Progettato da Lord Burlington, è una grande sala rettangolare caratterizzata da colonne su cui poggia una trabeazione continua.

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2
Q

Neoclassico inglese. Pensiero. Lord Burlington

A

Si prefigge l’obiettivo di purificare l’architettura inglese dalle stravaganze barocche, riportandola all’armonia delle forme classiche attraverso l’opera e la teoria di Palladio.

Esempio: Assembly Rooms, Holkham Hall

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3
Q

Neoclassicismo inglese. Holkham Hall

A

Progettato da Burlington e Kent. Al tema della base della sala vitruviana del Palladio, viene aggiunto quello dell’abside, ispirato sia alla ricostruzione della basilica di Vicenza che alle chiese veneziane del Palladio.

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4
Q

Neoclassicismo inglese. Kedleston Hall

A

Progettata da Adam, si ispira alle Assembly Rooms di Burlington.

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5
Q

Neoclassicismo inglese. Painted Room alla Spencer House

A

Progettata da James Stuart. In quest’opera Stuart adatta con maggior successo le sue conoscenze archeologiche al disegno degli arredi che all’architettura.

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6
Q

Neoclassicismo inglese. Pensiero. James stuart

A

La sua figura è connessa alla “Society of Dilettanti” che aveva come proposito quello di istituzionalizzare l’interesse per l’antichitá. Per questo la societá incoraggia quattro amici a intraprendere un viaggio per rilevare gli edifici classici di Atene, ma di questi solo Stuart e Revett partono per la Grecia. Essi, convinti della stretta relazione fra Archeologia e pratica dell’architettura, studiano glie edifici ellenistici (non greci) che in realtá offriranno spunto per creare oggetti decorativi da collocare all’interno dei parchi inglesi. Da ciò si intuisce come la tradizione inglese del Pittoresco tenda a dissolvere ogni espressione di neoclassicismo. Anche se l’opera di Revett non riesce ad approdare ad un esito veramente classico.

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7
Q

Neoclassicismo inglese. Sala di Stowe

A

Progettata dal pittore architetto faentino Valdrè. Si tratta di una sala ovale circondata da sedici colonne che sostengono la trabeazione dorica. L’ambiente non presenta finestre, ma viene illuminato dall’alto attraverso la cupola.

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8
Q

Neoclassicismo inglese. Galleria Pompeiana di Packington Hall

A

Progettata da Giuseppe Bonomi. Il progetto è caratterizzato da una maggiore accuratezza archeologica anche enlla scelta degli elementi decorativi, ma il principale modello per la decorazione non è greco o pompeiano, bensí romano.

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9
Q

Neoclassicismo inglese. Nuova chiesa del parco di Packington

A

Progettato da Giuseppe Bonomi. Edificio volutamente spoglio e severo. In esso Bonomi dimostra di saper usare l’ordine dorico con grande padronanza (interni), collegandosi così all’opera del pioniere dello stile dorico in Germania Heinrich Gentz. L’architettura neoclassica inglese dimostra di essere la più vicina a quella tedesca, per il suo interesse archeologico volto al revival del dorico greco.

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10
Q

Neoclassicismo inglese. Belsay Hall

A

Progettato da Monk, Gell e Dobson. Di ispirazione fortemente classica, Schinkel concepirà i suoi edifici con la stessa forte impronta stilistica (Schauspielhaus).

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11
Q

Neoclassicismo inglese. Oakly park

A

Progettato da Cockerell. L’ingresso con lo scalone contiene elementi di forte richiamo ai monumenti dell’antica Grecia, anche se nello stesso tempo Cockerell volte sempre di piú la sua attenzione verso fonti rinascimentali e manieristiche italiane allo scopo di ravvivare il proprio vocabolario classico.

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12
Q

Neoclassicismo inglese. Grange Park

A

Progettato da Wilkins, è la più grande residenza a forma di tempio in Europa e rappresenta la perfetta fusione fra componenti archeologiche e pittoresche del Neoclassicismo inglese.

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13
Q

Neoclassicismo inglese. Royal High School

A

Progettato da Hamilton. Risente dell’influenza del progetto di Gilly.

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14
Q

Neoclassico inglese. British Museum

A

Progettato da Robert Smirke. Il fronte principale è caratterizzato dai due porticati interni che si prolungano all’esterno formando due ali sporgenti e dall’ingresso, arretrato, costituito da un pronao sormontato da un frontone. Ad unificare l’articolata composizione di facciata vi sono le quarantotto colonne ioniche che creano anche un suggestivo effetto chiaroscurale. All’interno fu realizzata successivamente la King’s Library dal fratello di Smirke, Sidney. La biblioteca si caratterizza per la copertura a cupola interamente realizzata in ghisa.

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15
Q

Neoclassicismo inglese. St. George’s Hall

A

A Liverpool, progettata da Elmes. L’edificio ricorda il teatro di Schinkel per la composizione volumetrica e l’Altes Museum per l’alto porticato. L’edificio è fortemente innovativo: presenta la facciata di un tempio pur essendo laico (contiene aule per riunioni e per l’amministrazione della giustizia, una sala concerti etc.) e compendia praticamente l’intero repertorio dell’architettura classica. Di tipicamente ottocentesco va segnalata la differenza fra l’esterno sobrio e l’interno riccamenteed ecletticamente decorato.

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16
Q

Neoclassicismo americano. Campidoglio della Virginia

A

A Richmond, progettato da Thomas Jefferson. Si ispira ad un edificio romano situato in Francia: la Maison Careè di Nimes. L’edificio di Jefferson è il primo monumento pubblico di grande importanza costruito negli Stati Uniti e in esso costringe le varie esigenze di edificio moderno nel rigido volume di un tempio romano.

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17
Q

Neoclassicismo americano. Pensiero. Latrobe

A

Introduce in America un organico programma di classicismo romantico, che diventa lo stile ufficiale degli Stati Uniti. Il classicismo americano troverà la su espressione più monumentale nel Campidoglio di Washington: in particolare sará la sua imponente cupola a diffondere questo modello, sorto dalle ideedell’illuminismo, nella maggior parte degli edifici dei parlamenti dei singoli stati americani. Mentre i francesi non lasciarono discendenti, due discepoli americani di Latrobe, Mills e Strickland, continuarono il filone del classicismo romantico: il primo con la Banca della Pennsylvania e la nuova Banca di Filadelfia, il secondo con la Masonic Hall a Filadelfia.

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18
Q

Neoclasscismo americano. Opere

A
Campidoglio della Virginia 
Casa Bianca
Campidoglio di Washington
Banca della Pennsylvania
Banca di Filadelfia
Masonic Hall a Filadelfia
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19
Q

Neoclassicismo tedesco. Pensiero generale

A

Inizialmente l’architettura in Germania si sviluppò in una direzione la cui possibilitá era compresa nel classicismo: il romanticismo sentimentale e fantastico. Si realizza così una fusione tra romanticismo e classicismo.

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20
Q

Neoclassicismo tedesco. Opere

A
Porta di Brandeburgo (Langhans)
Monumento a Federico il Grande (Gilly)
Teatro Berlin Schauspielhaus (Schinkel)
Altes Museum (Schinkel)
Walhalla (Von Klenze)
Propilei (Von Klenze)
Sinagoga di Dresda (Semper)
Palazzo Oppenheim (Semper)
Fontana del colera (Semper)
Primo Teatro dell'Opera di Dresda (Semper)
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21
Q

Neoclassicismo tedesco. Porta di Brandeburgo

A

Progettata da Langhans a Berlino. Leroy, storico dell’architettura e maestro di Durand, aveva nel 1758 pubblicato una bella ricostruzione dei Propilei di Atene. Il tema è prontamente ripreso da Langhans nel progetto della Porta. Essa presenta un colonnato esastilo neo greco in stile dorico, una composizione degli elementi richiamante i Propilei, sebbene le proporzioni siano poco doriche. La porta rappresenta non solo l’accesso alla cittá di Berlino, ma un monumento che segna l’accesso al Neoclassicismo tedesco.

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22
Q

Neoclassicismo tedesco. Monumento a Federico il Grande

A

Progettato da Gilly a Berlino nel 1796. Il progetto esce dai termini del concorso ma è tale da influenzare un intera generazione di architetti. Friedrich Gilly declina il tema dei Propilei. L’irrealizzato monumento consiste di tre parti: un grosso recinto articolato da volumi chiusi con quattro aperture, due con colonnati a mo’ di Propilei e due con archisormontati da coperture tronco-coniche che ricordano alcune “barrieres” di Ledoux; un alto podio-basamento con due archi di accesso in asse con i propilei ed infine il tempio dorico periptero al di sopra del podio. Nella composizione è evidente una prevalenza dei pieni sui vuoti che vengono in questo modo esaltati per la loro unicitá. Dal punto di vista stilistico, Gilly combina nel suo progetto elementi greci ed egiziani con quelli dell’architettura francese della rivoluzione; egli esercita una grande influenza su Schinkel, che porterá a compimento il tentativo di Gilly di fusione tra il linguaggio delle forme antiche e la nuova funzionalitá.

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23
Q

Neoclassicismo tedesco. Pensiero. Leo Von Klenze

A

(1784-1864). L’incontro con Ludwig I rappresenta un momento fondamentale per l’architetto, che diventa il protagonista del rinnovamento urbano di Monaco. Von Klenze impiega rigorose forme neoclassiche caratterizzate da un ubicazione dell’edificio in posizione isolata per amplificarne il risalto monumentale: crea così edifici celebrativi che riflettono una concezione insieme archeologica e romantica della grecitá.

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24
Q

Neoclassicismo tedesco. Walhalla

A

Progettato da Leo Von Klenze a Ratisbona nel 1830. Ludovico divBaviera decide di realizzare un monumento come Pantheon tedesco, in occasione della sconfitta di Napoleone a Lipsia. La costruzione è a tempio periptero e rappresenta il momento culminante della visione pittoresca che tende a collocare i templi in posizione elevata, acropolica: infatti è eretto su un enorme basamento articolato in scale e terrazze. Nella mitologia nordica, il Walhalla è il luogo dove le anime dei guerrieri uccisi vengono portate e accolte dalle Valchirie. Questo tempio celebra la germanitá, infatti molti motivi scultorei raffigurano vittorie della Germania (sui romani, su Napoleone etc.). Nasce così il paradosso per cui il Neoclassicismo può essere visto come un aspetto del movimento romantico (“The opening of the Walhalla” del pittore Turner), ma in realtá rappresenta la conferma della fusione fra classicismo e romanticismo in Germania.

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25
Q

Neoclassicismo tedesco. Propilei

A

Progettati da Leo Von Klenze a Monaco nel 1846. Il tema del revival greco giunge ad una conclusione originale e trionfante.

26
Q

Neoclassicismo tedesco. Pensiero. Gottfried Semper

A

(1803-1879). Di una generazione più giovane di Schinkel e Klenze, anch’egli studia in Germania e in Francia. I suoi maestri sono Gartner, Gau e Hittorff, dai quali deriva il suo interesse per l’architettura policroma che approfondisce in Italia e Grecia. Il suo stile prediletto è senza dubbio quello rinascimentale e non, come Hittorff e Klenze, il neogreco. Le sue opere maggiori sono: la Sinagoga di Dresda, medievalizzante, Palazzo Oppenheim ispirato a Palazzo Pandolfini di Raffaello e felice esempio di revival rinascimentale, la Fontana del Colera di Dresda, opera gotica, il Primo Teatro dell’Opera di Dresda, esempio festoso di revival rinascimentale e significativo più per l’organizzazione in pianta che per la sua qualitá figurativa.

27
Q

Neoclassicismo francese. Opere

A

Madeleine, St. Vincent de Paul

28
Q

Neoclassicismo francese. Madeleine

A

Progettata da Pierre Vignon, allievo di Ledoux, a Parigi nel 1807-1840. Sita in fondo alla rue Royale e come sfondo per la Place de la Concorde. L’edificio, progettato inizialmente per essere una chiesa, viene poi mutato con l’avvento di Napoleone in Temple de la Gloire. Il concorso per la trasformazione, vinto da Vignon, consisteva in un gigantesco tempio romano di ordine corinzio su un alto basamento. Gli interni furono curati da Huvè (1828) che non avendo un preciso riferimento classico, realizza una pianta consistente in una serie di ambienti quadrati coperti a cupole, sul modello degli impianti termali. Al paradigma del tempio romano e delle antiche terme si ispirano numerose altre chiese costruite in francia dopo la caduta di Napoleone. Modello di riferimento ancora nell’ottocento è il Pantheon.

29
Q

Neoclassicismo francese. St. Vincent de Paul

A

Altri tipi di chiese neoclassiche sono quelle che uniscono ecletticamente elementi di ascendenza greco-romana con altri di origine romanica, gotica o neorinascimentale. A questa categoria possiamo ascrivere la chiesa di St. Vincent de Paul di Parigi, progettata da Jacques-Ignace Hittorff nel 1831. La chiesa è ad impianto basilicale a tre navate. La copertura a capriate lignee in vista è retta da un doppio ordine di colonne. Il fronte principale, preceduto da un ampia gradinata, è caratterizzato dalla presenza di un pronao esastilo, ma soprattutto dalle due torri laterali, caratteristiche dell’architettura romanica o gotica. Tuttavia le torri sono declinate con un linguaggio tipicamente neorinascimentale: lesene d’angolo, cornici, finestre a timpano. Ancora la balaustra tra le due torri, adornata da statue, è un tipico elemento ripreso dalla tradizione rinascimentale. Hittorff è tra i principali sostenitori della policromia dell’architettura greca e sul modello di questi colora di rosa le colonne, fa affrescare la fascia che separa i due ordini e colorare di rosso, blu e oro le capriate.

30
Q

Neoclassico italiano. Opere

A
Tempio di Possano
chiesa di San Francesco da Paola
chiesa di S. Antonio
chiesa della Grande Madre di Dio
Braccio Nuovo dei Musei Vaticani
31
Q

Neoclassico italiano. Tempio di Possagno

A

Progettato probabilmente da Antonio Canova per lasciare la memoria di sè nella sua cittá nativa, fu poi completato dal Selva. L’edificio propone ancora l’accoppiamento della rotonda del Pantheon e del pronao derivato dal Partenone. L’edificio raggiunge un elevato livello di maestositá, di imponenza e grandiosita solennitá.

32
Q

Neoclassicismo italiano. Chiesa di S. Francesco da Paola

A

Progettata da Leopoldo Laperuta e Pietro Bianchi a Napoli nel 1817-1846. Collocata in Piazza del Plebiscito, è inquadrata da Murat nel più ampio progetto di sistemazione del largo antistante il Palazzo Reale. Il progetto vincitore prevedeva una chiesa al centro del colonnato semiellittico. Era stato realizzato solo quest’ultimo quando l’edificio della chiesa fu oggetto di un nuovo concorso vinto da Pietro Bianchi. Ferdinando I, ritornato al trono dopo la seconda restaurazione borbonica, volle infatti conferire all’edificio maggior senso monumentale. Dal porticato si accede al tempio costituito da una rotonda con due cappelle ai lati. L’effetto è acropolico, di grande valore monumentale. Il paradigma del Pantheon è declinato in maniera originale, con l’inserimento delle due cupole a coprire l’invaso delle cappelle. All’interno la grande cupola è sostenuta da un primo ordine di colonne e da un secondo di pilastri.

33
Q

Neoclassicismo italiano. Chiesa di S. Antonio

A

Progettata da Pietro Di Nobile a Trieste nel 1825-1849. Il lotto sul quale essa insiste è di forma rettangolare, dunque l’architetto progettò un corpo allungato diviso in tre aule. Le due laterali sono coperte a crociera, quella centrale con una cupola. Manca dunque l’intersezione diretta del pronao con la rotonda, ma all’esterno sicuramente il paradigma è riproposto con originalità e innovazione. La caratteristica maggiore dell’opera risiede nella suavalenza urbanistica: la chiesa è posta sul fondo del Canal Grande triestino. La facciata del tempio si rispecchia nell’acqua e si trova alla fine di un obbligata fuga prospettica.

34
Q

Neoclassicismo italiano. Chiesa della Grande Madre di Dio

A

Progettata da Ferdinando Bonsignore a Torino. Anch’essa riprende il modello Pantheon in maniera anche più fedele all’esterno delle due precedenti: inserita allo sbocco del primo ponte costruito sul Po dai francesi, con le colline alle spalle, viene esaltata dalla sua posizione urbanistica. L’invaso si distacca sensibilmente dal modello romano, riproponendo un contrasto tra ambienti concavi e convessi tipico dell’architettura Barocca.

35
Q

Neoclassicismo italiano. Braccio Nuovo dei Musei Vaticani

A

Progettato da Raffaello Stern a Roma nel 1817-1822. Riprende anch’esso il modello Pantheon sia nella sua valenza architettonica che urbanistica.

36
Q

Interventi urbanistici neoclassici. Opere

A

Rue de Rivoli
Regent’s Park
Piazza del Popolo

37
Q

Interventi urbanistici neoclassici. Rue de Rivoli

A

Progettata da Percier e Fontaine a Parigi, completata sotto Napoleone III. Gli architetti, inventori dello stile impero, progettano un rettilineo di edifici continui sui portici, di cui progettano solo le facciate, lasciando all’intervento dei privati l’edificazione dei fabbricati retrostanti. I due architetti ottengono in questo modo un effetto di unicitá, organicitá dei fronti. Gli architetti lavorano poi a residenze imperiali e strutture pubbliche. L’edilizia di Percier & Fontaine è di tipico stampo neo-rinascimentale.

38
Q

Interventi urbanistici neoclassici. Regent’s Park

A

La più importante sistemazione urbanistica ottocentesca si ebbe durante il periodo della reggenza del principe di Galles. Fu costruito un nuovo quartiere residenziale di proprietá della corona nel parco di Marylebone e collegato tramite una nuova strada con St. James Park, residenza del reggente. La nuova strada attraversava una zona edilizia povera e fatiscente che viene quindi risanata. Progettista ed in parte imprenditore dell’opera fu John Nash. Il primo progetto redatto da Nash era fortemente innovativo per architettura e urbanistica, ma decisamente troppo oneroso per essere realizzato. Il secondo progetto prevedeva la realizzazione di un canale navigabile circolare a cingere un area di circa 200 ettari. Nella parte meridionale del neo-battezzato Regent’s Park, Nash progetta lunghe serie di abitazioni a schiera, disposte a terrazza, in modo che ciascuna di esse potesse godere della vista sul parco che restava almeno per la metá a verde pubblico. Nella parte più meridionale del parco una sistemazione di case a forma semicircolare, detta Park Crescent, introduce alla Regent Street, strada di collegamento del parco con la residenza del reggente. La nuova strada ha un tracciato non rettilineo, gli snodi sono essenzialmente dovuti a preesistenze architettoniche o proprietá terriere possedute da nobili, specie da wighs, che Nash evita di invadere. Alla maniera di Percier & Fontaine, progetta e realizza fronti su portici che fiancheggiano la strada, dietro i quali gli acquirenti realizzano liberamente le loro abitazioni. Il tracciato della strada permette una visione dinamica dell’architettura e non da un unico e statico punto di vista. Il lavoro di Nash è una mirabile sintesi di neoclassico e pittoresco. Oltre alla dominante presenza di verde nel parco, il serpentinante tracciato della Regent Street, anche il tessuto urbano è pittoresco. Le abitazioni disposte a terrazze sono tipicamente neoclassiche: gli elementi dominanti sono portici, coperture piane, colonne, trabeazioni, timpani e cornici. Altra innovazione, in una cittá dove l’edilizia residenziale era tutta rivestita a mattoni, è l’utilizzo dell’intonaco bianco che conferisce un ulteriore accento di classicitá.

39
Q

Interventi urbanistici neoclassici. Piazza del Popolo

A

Capolavoro di sistemazione architettonico-urbanistica fu il ridisegno di Piazza del Popolo a Roma. Nonostante presenze monumentali quali le Chiese Gemelle di Rainaldi, l’obelisco egizio di Sisto V, porta del popolo, il convento di S. Maria del Popolo, la piazza aveva il carattere di un confuso sobborgo. Il primo progetto di Giuseppe Valadier prevedeva la realizzazione di due grandi edifici per caserme in modo tale da definire una piazza trapezia, con le Chiese Gemelle sulla base maggiore e la Porta del Popolo su quella minore. Venivano abbattute le casupole presenti nella piazza ed il convento. La presenza dei due grossi edifici per caserma sminuiva il valore monumentale delle architetture presenti nella piazza e dunque Valadier decise di aggiornare il progetto con la sostituzione dei due edifici con altrettanti giardinetti delimitati da ringhiere di ferro a definire l’invaso della piazza di forma trapezia. Sebbene i giardini esaltassero i monumenti della piazza, essi contribuivano a renderla spoglia. Inoltre la simmetrica sistemazione a giardino doveva fare i conti con un dislivello di oltre 30m esistente tra le pendici del monte Pincio ed il piano della piazza. Il problema venne dunque studiato dall’architetto francese Berthault che eliminò le cancellate e raccordò in una grande ellisse gli spazi dei giardini . Inoltre con un sistema di rampe raccordò una terrazza costruita sul Pincio con la piazza. Il progetto definitivo, redatto ancora da Valadier, conservo l’impianto ellittico, anzi lo accentuò inserendo murature semiellittiche, inoltre sostituì alle rampe una più organica articolazione di strade e sistemazioni arboree. Il neoclassicismo dell’opera non va colto nelle forme architettoniche, quanto piuttosto nelle regole compositive. La felice sistemazione della piazza è appunto dovuta all’assenza di una morfologia neoclassica dominante, ed alla coesistenza in un pluralismo di stili e voci che Valadier riesce ecletticamente a fondere.

40
Q

Neorinascimento. Pensiero generale

A

La produzione ottocentesca di ville e residenze resta fortemente legata al palladianesimo ed al recupero della tradizione neorinascimentale, più che quella classica. Poco o nulla realmente innovativo si costruì nell’ottocento nella tipologia residenziale. Le opere neorinascimentali appartengono per lo più alla tipologia dei palazzi privati o pubblici come teatri, biblioteche, musei, banche etc. Intendiamo con neorinascimento uno stile intenzionalmente “revivalistico” nei quale ossia il concetto di classico è declinato in maniera moderna, con accurata filologia. C’è in Italia con Piermarini o Koch, ed in europa con il Palladianesimo, una vasta produzione che non è definibile neorinascimentale, essa è in realtá un continuo della tradizione rinascimentale stessa e non un revival.

41
Q

Neorinascimento. Nomi

A

Giuseppe Piermarini, Koch, Leo Von Klenze, Sir Charles Barry, Pierre-Francois-Henri Labrouste, Jean-Louis-Charles Garnier, Giovanni Antolini, Luigi Canonica.

42
Q

Neorinascimento. Leo Von Klenze. Sintesi opere

A

Tra i palazzi neorinascimentali più riusciti ricordiamo quelli progettati a Monaco di Baviera da Von Klenze: il Palazzo Leuchtenberg ispirato al palazzo Farnese, il Ministero della Guerra pensato come revival del Palazzo Medici ed ancora il Konigsbau, modellato sul riferimento di Palazzo Pitti.

43
Q

Neorinascimento. Pinacoteca

A

Progettata da Leo Von Klenze a Monaco. Il modello è italiano, il Palazzo della Cancelleria. La pianta è a forma di H, in facciata al primo piano v’è un ordine di finestre ad arco racchiuse in edicole rettangolari a scandire il ritmo su un muro liscio intonacato. Il secondo piano si caratterizza per la presenza del doppio sistema romano di colonne-architrave e pilastri-archi. Al piano superiore è evidente la predominanza dei vuoti sui pieni.

44
Q

Neorinascimento. Sir Charles Barry. Opere principali

A

Le sue opere principali sono il Traveler’s Club a Londra, ispirato al palazzo Pandolfini di Firenze ed il Reform Club, ispirato al palazzo Farnese a Rom. Il riferimento al Sangallo è evidente nel motivo delle finestre, a cornice piana al primo ordine ed a timpano al secondo, per le bugne disposte sugli angoli dell’edificio, il pesante cornicione. Da segnalare è l’utilizzo di una copertura in ferro e vetro che riporta l’intera composizione alla modernitá ottocentesca.

45
Q

Neorinascimento. Bibliotheque Saint Genevieve

A

Progettata da Labrouste a Parigi nel 1844-1850. Essa sorge di fronte al Pantheon parigino di Soufflot. Si caratterizza per un voluto senso di semplicità ed essenzialità, per il suo tempo. La volumetria è semplice: un perfetto parallelepipedo quasi privo di volumi aggettanti. Gli ordini in facciata sono ridotti al minimo: il primo si caratterizza per la presenza di un leggero bugnato con una teoria di finestre arcuate senza cornici, al secondo la sequenza degli archi poggia su pilastri poco sporgenti all’esterno, tali da manifestarsi piuttosto come paraste. L’attenzione progettuale di Labrouste si concentra maggiormente nella realizzazione del primo piano. Una sequenza di piastrini in ghisa, lungo l’asse maggiore, accolgono due archi provenienti rispettivamente da un pilastro del fronte principale ed uno del fronte posteriore. Gli archi sono realizzati in ghisa ed alleggeriti da una decorazione a traforo. L’ambiente risulta diviso in due navate dai pilastri in ghisa ed illuminato, diversamente dalla Pinacoteca di Klenze o dalla Bibliotheque Nationale dello stesso Labrouste, dal fianco e non dall’alto. Il pregio dell’opera è il corretto utilizzo della struttura in metallo: essa non si limita ad un mero tecnicismo, ma si integra perfettamente con la muratura per ottenere un architettura decisamente innovativa.

46
Q

Neorinascimento. Giuseppe Piermarini. Opere principali

A

Allievo di Vanvitelli ed erede delle sue forme, è autore di Villa Belgioioso a Milano che ripropone le forme della reggia casertana del maestro, sebbene profondamente semplificata nelle forme. Altra opera di Piermarini è l’edificio del Teatro alla Scala di Milano. L’opera di Piermarini è un tipico esempio di recupero del linguaggio rinascimentale più che avere i caratteri del revival.

47
Q

Neorinascimento. Teatro dell’Opera

A

Progettato da Jean-Louis-Charles Garnier nel 1862-1875. Il neobarocco non si configurò mai nell’ottocento come un preciso revival, piuttosto esso va considerato come caratterizzato dalla grandiosità, sbalordivitá, ridondanza; il neobarocco resta lontano dalle forme berniniane, borrominiane o guariniane. L’edificio del Teatro, in effetti, è un edificio neorinascimentale, ispirato più al cinquecento italiano che a quello francese. La sua figura di pianta è grosso modo iscrivibile in un rettangolo diviso in quattro parti: l’atrio con lo scalone, la sala semicircolare, il profondo palcoscenico ed i retrostanti locali di servizio. Ogni ambiente è caratterizzato da una diversa altezza. Alle spalle del palcoscenico si sviluppano gli ambienti per le damigelle, per i fumatori e tutti gli ambienti che Garnier considerava parte integrante dello spettacolo. Ogni lato del rettangolo ha un ingresso: sul fronte principale quello pedonale, su quello posteriore l’accesso al palcoscenico, sui lati lunghi quello per le carrozze e quello imperiale. Il prospetto principale è caratterizzato da un portico a due ordini di sette campate: al primo livello una trifora di archi su pilastri, di cui i due estremi leggermente sporgenti; al livello superiore binati di colonne che sorreggono la monumentale trabeazione che nelle campate laterali, sporgenti, è sormontata da timpani arcuati. Come arricchimento del piano colonnato v’è un mezzanino sorretto da colonne più esili che rendono gigante l’ordine binato. L’edificio è fittamente decorato con l’utilizzo dei colori, diversitá di materiali, ghirlande, smalti, trafori, sculture singole o gruppi marmorei. La grandiositá di scala e la nuova solenne monumentalitá che caratterizzano l’Opera sono esigenze dell nuova concezione urbana di Haussmann, fondata su ampie prospettive. È concepita come l’incarnazione degli istinti primordiali dell’uomo e ne esalta l’intrinseco cerimoniale in maniera perfetta e silenziosa. I criteri compositivi non sono cioè fondati su pregiudizi di metodo o di stile (questa impostazione di molti suoi contemporanei è molto criticata da Garnier) ma indirizzati unicamente ad ottenere un risultato perfettamente soddisfacente. Le Corbusier la criticherá pesantemente come esempio di cattivo gusto, ma Watkin la difende sostenendo che invece il progetto è equilibrato e grandioso e soprattutto che non importava all’autore costruire un modello di perfezione formale, ma un dispositivo architettonico perfettamente riuscito, che quindi non poteva aspirare ad essere meno decorato, meno lussuoso, meno ridondante. Garnier non teme neppure il cattivo gusto, purchè in esso ci siano passione e calore. Il complesso delle scalinate è l’elemento più riuscito, al contrario della sala.

48
Q

Neorinascimento. Giovanni Antolini. Opere principali

A

Progetta la costruzione intorno al castello sforzesco di un nuovo grande polo di potere nella città, il Foro Bonaparte. Antolini progetta una serie di rettifili allo scopo di rettificare i percorsi principali milanesi che a causa dello sviluppo medioevale erano piuttosto irregolari. Rifacendosi all’estetica della linea retta, dell’astrazione e della regolaritá, come nella tavola di Pierre Patte, le modifiche tentano di trasformare Milano in una cittá moderna e regolare, con strade e i vari poli importanti della cittá come il Duomo e il Castello, oltre alle nuove piazze. Il sogno urbano degli architetti italiani, formatisi nelle ideologie illuministiche, fa che arrivano nella cittá concreta con operazioni grafiche, che richiedono un grande dispendio economico e problematiche operative. Nella nuova pianta di Milano avviene una limitazione del progetto, ed i segni neri delle zone d’intervento si sono ampiamente ridotti, con interventi mirati e meno drammatici, ma mantenendo il Foro Bonaparte.

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Neorinascimento. Luigi Canonica. Opere principali

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È incaricato di ridisegnare la pianta di Milano con proposte alternative per i rettifili. Riprenderá tutte le proposte, rinunciando allo stesso foro. Canonica è anche l’autore dell’arco trionfale del Sempione a Milano, alle spalle del castello sforzesco. Si caratterizza per il richiamo ai tipici elementi della Roma imperiale e l’utilizzo di un ordine binato gigante.

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Neorinascimento. Cisternone

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Progettato da Pasquale Poccianti a Livorno, edificio di ingresso del nuovo acquedotto.

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Neorinascimento. Caffè Pedrocchi

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Progettato da Giuseppe Jappelli a Padova.

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Neogotico. Opere principali

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All Saint’s Church (Butterfield)
Museo dell’Universitá di Oxford (Thomas Deane & Benjamin Woodward)
Chiesa di St. Eugene (Louis-Auguste Boileau)

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Neogotico. Chiesa di All Saint’s Church

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Progettato da Butterfield. La chiesa emerge in una strada secondaria, quasi nascosta se non fosse per la torre che emerge dal profilo urbano. La chiesa si inserisce su un lotto a pianta quadrata. Dalla strada si accede ad una piccola corte sulla quale a sinistra si accede alla canonica, a destra alla scuola e frontalmente, dal lato lungo, alla chiesa. All’esterno si nota l’utilizzo alternato di mattoni rossi e neri, in maniera da ottenere piacevoli decorazioni. All’interno la chiesa si caratterizza per l’abside piatto, le tre navate coperte da volta ogivale. La composizione dei volumi della canonica, dela scuola, della chiesa e dell’altra torre risulta organica e funzionale alle esigenze e clesiastiche.

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Neogotico. Museo dell’Universitá di Oxford

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Progettato e costruito da Thomas Deane e Benjamin Woodward. L’esterno, caratterizzato dai due ordini di finestre a bifora, tetto a falde e torre in facciata, ripropone la policromia ed il carattere minimalista del gotico italiano. Interessante è il salone d’ingresso a tre navate sovrastate da una copertura in ferro e vetro, realizzata con archi ogivali retti da fasci di pilastri in ghisa. Gli archi sono traforati con decorazioni floreali, i capitelli con foglie d’acanto. La struttura metallica ripropone nel nuovo materiale le nervature in muratura dell’architettura gotica. La grande trasparenza e luminositá è essenzialmente legata alla copertura: l’invaso è circondato su tutti i lati da un portico murario del tipo logge su logge il cui modulo al piano terra è scandito da due archi, al primo da quattro archi, sempre a sesto acuto. All’opera collaborò anche Ruskin, fornendo personalmente il disegno delle finestre delle logge. Ruskin, profondo avversore dell’architettura in ferro, collabora alla realizzazione dell’opera, poichè gli sembra di scorgere nelle decorazioni naturalistiche dei trafori del ferro, gli ornamenti floreali o faunistici caratteristici dell’architettura gotica, la quale traduce e riflette l’ammirazione per la natura. Il salone è inoltre destinato ad accogliere ricostruzioni di scheletri di animali preistorici la cui struttura ossea è stranamente assonante con quella metallica, suggerendo una suggestione di affinitá morfologiche.

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Neogotico. Chiesa di St. Eugene

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Progettata da Louis-Auguste Boileau. L’esterno è realizzato quasi interamente in mattoni, con finestre ogivali e tre timpani. L’interno a tre navate è realizzato interamente in ferro: pilastri, archi longitudinali e trasversali, trafori delle vetrate, rosoni, rivestimenti delle volte. Boileau interpretò alla lettera l’idea di Viollet-Le-Duc per cui le cattedrali gotiche, con la loro struttura, sono il diretto precedente dell’architettura a scheletro moderno. Tuttavia Viollet-Le-Duc si riferiva piuttosto ad un metodo progettuale e costruttivo che alla ripresa di elementi morfologici. Anatole De Baudot, allievo di Viollet-Le-Duc, è il primo architetto a realizzare una chiesa in cemento armato. Nonostante l’utilizzo di una tecnologia così innovativa, l’architetto ancora ripropose una morfologia neogotica.

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Neogotico inglese. Caratteristiche

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La pubblicazione di numerosi studi sull’architettura medioevale inglese, come la classificazione degli stili Early, Decorated e Percendicular, fornirá da qui in avanti innumerevoli spunti linguistici per la futura produzione neogotica. Per quanto riguarda la produzione di chiese, meno legate al discorso del Pittoresco, non si riscontra un approfondita conoscenza dell’architettura medioevale perciò si avranno sostanziali evoluzioni solo dopo la cosiddetta “rivoluzione bibliografica” da opera di antiquari ed editori.

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Neogotico. Residenza Leyswood

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Progettata da Richard Norman Shaw nel 1870. Fonde lo spirito inglese antico con un certo funzionalismo, non in chiave realistica quanto oramai impressionistica.

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Neogotico francese. Caratteristiche principali

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Nella Francia del 1700 e del 1800 l’interesse per questo stile si mostra fortemente subordinato ai principi della tradizione razionalistica classica. Lo studio entusiasta dell’architettura medioevale, più diligente che in qualunque altro paese compresa l’Inghilterra, non porta gli architetti ad imitare le forme e le soluzioni gotiche, quanto piuttosto a cercare di trasfonderne nei loro edifici quella finezza strutturale che essi vi avvertono. Verso la fine del 1700 si cominciano ad apprezzare le qualitá solide, scultoree dei volumi, e si trovano giá molto meno interessanti le eleganti finezze del Gotico. Il declinare l’interesse per quelle che possiamo chiamare le “caratteristiche razionali” del Gotico coincide però in una nuova sensibilitá per i suoi effetti visivi. Ciò in parte è dovuto all’influsso inglese che diffonde il culto del pittoresco e del paesaggismo. Contemporaneamente si afferma un gusto romantico, che cerca di ritrovare lo spirito dell’antica Francia in tutte le vestigia e i resti dell’architettura gotica, che diviene molto popolare: solo gli architetti non partecipano a questo entusiasmo. Solo dopo il fiorire di studi approfonditi sull’architettura gotica normanna, avviati da studiosi inglesi poi moltiplicatisi anche in Francia, si avrá l’innesco di una fase propriamente Neogotica, a partire dal 1840.

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Neogotico francese. Nomi

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Jean Lassus, Viollet-Le-Duc

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Neogotico francese. Pensiero. Jean Lassus

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Si occupa di restaurare Saint-German-l’Auxerrois, dove riesce a far rivivere in maniera quasi incredibile lo splendore medioevale.

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Neogotico francese. Seguaci di Viollet-Le-Duc

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Se come progettista Viollet-Le-Duc non riesce ad esprimersi in modo veramente convincente, egli esercita un influenza notevole per lo sviluppo del revival gotico, anche in virtù della sua posizione di Commissario dei Monumenti Storici. Due sono i suoi maggiori allievi che contribuiranno ad una vasta produzione di edifici ecclesiastici in stile neogotico: Emile Boeswillwald ed Anatole De Baudot. Il carattere distintivo di tutte queste opere è che sono modellate sulle chiese parrocchiali francesi, non su quelle cattedrali maggiori, pienamente rappresentative della grandiosità gotica, alle quali anche Lassus si era ispirato.