1) Introduzione ed Excursus storico Flashcards

1
Q

Livelli di Intenzionalità secondo Grice (1975)

A

1) INTENZIONE INFORMATIVA–> trasmetter un contenuto per aumentare le conoscenze del ricevente

2) FUNZIONE COMUNICATIVA–> promuovere coinvolgimento del destinatario per favorire la condivisione di ciò che il messaggio comunica

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2
Q

Motivi per cui le persone comunicano

A

1 - ridurre l’incertezza
2 - creare e gestire conoscenza sociale
3 - associarsi ad altri (aumentare senso di autoefficacia e competenza personale)
4 - puro piacere e intrattenimento
5 - indurre un cambiamento negli altri, persuadere e influenzare

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3
Q

Approccio atomistico nello studio della persuasione

A

anni 40, Carl Hovland–> FONTE e RICEVENTE sono due figure
chiaramente DISTINTE (ricevente
esposto ad un messaggio proveniente da una fonte, PASSIVO)
–>obiettivo: individuare le caratteristiche “migliori” dei tre elementi fondamentali di tale modello (fonte, messaggio
e ricevente) x ottenere una comunicazione efficace

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4
Q

Caratteristiche della fonte legate alla persuasione

A

1) credibilità (sincerità ed expertise)
2) affidabilità/fiducia
3) aspetto fisico

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5
Q

Hovland &Weiss (1951)

A

SOTTOMARINO E SLEEPER EFFECT (effetto latente)–> con il passare del tempo si tende a dimenticare la fonte del messaggio e a basare le proprie opinioni sui contenuti delle argomentazioni con cui è sostenuto–>caratteristiche della fonte hanno quindi un peso
in un primo momento sulla motivazione ad accettare o meno una argomentazione.
Una volta sbiadito il ricordo della fonte rimane solo l’effetto dei contenuti informativi

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6
Q

Hovland, Lumsdaine & Sheffield (1949)

A

AFFIDABILITA’, FIDUCIA–> visione filmati di guerra per militari: coloro che avevano attribuito delle finalità
propagandistiche ha presentato un cambiamento di
atteggiamento inferiore rispetto agli altri–> Le fonti attendibili influenzano il cambiamento degli atteggiamenti, in misura tanto maggiore
tanto più se il messaggio che coinvolge la persona che lo trasmette non va a suo VANTAGGIO.

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7
Q

Mills & Aronson (1965)

A

PERSUASIONE e ASPETTO FISICO–> non rilevato effetto significativo della bellezza (interazione diretta in laboratorio)

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8
Q

Chaiken (1979)

A

PERSUASIONE e ASPETTO FISICO (1979)–> videoregistrazione messaggio standard–> ragazzi precedentemente valutati come + attraenti risultavano, ad un secondo gruppo, più persuasivi (indipendentemente da genere fonte/ricevitore)
–> possibile influenza anche di comunicazione non verbale (+ attraenti–> +sociali –> +persuasive)

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9
Q

caratteristiche persuasive del messaggio

A

1) argomentazione unilaterale/bilaterale
2) ordine presentazione
3) appello alla paura

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10
Q

Hovland, Lumsdaine & Sheffield (1949 -messaggio)

A

GUERRA GIAPPONE E ARGOMENTAZIONE UNILATERALE/BILATERALE–> coloro che partivano da opinione molto diversa, bilaterale maggiore effetto (+ livello istruzione correlazione indiretta con facilità persuasione); argomentazione bilaterale fa si che opinione sia più duratura di fronte a contro-argomentazioni

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11
Q

Inoculation, McGuire (1964)

A

TEORIA DELLA VACCINAZIONE–> se ascoltatore, precedentemente argomentazione bilaterale, successivamente esposto a contro-propaganda, meno influenzabile perché le POV opposto è già familiare, ed è già stato ignorato/squalificato a favore dell’opinione promossa

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12
Q

Effetto primacy

A

si ricordano meglio e hanno maggiore capacità persuasiva i primi argomenti presentati; la possibile spiegazione è che attraverso le prime informazioni l’individuo si forma uno SCHEMA che funge da FILTRO rispetto alle informazioni successive (emerge a distanza di tempo)

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13
Q

Effetto recency

A

si ricordano meglio e hanno maggiore capacità persuasiva gli ultimi argomenti presentati; la possibile spiegazione è legata alla possibilità di utilizzare le informazioni che sono disponibili nella MEMORIA DI LAVORO (emerge nell’immediato)

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14
Q

Janis & Feshbach (1953)

A

APPELLI ALLA PAURA–> 3 messaggi sensibilizzazione igiene orale (livelli debole-medio-forte)–> livello forte induce maggiore tensione emotiva; ma l’appello debole influisce di più sul comportamento e in maniera più stabile (appello forte–>troppa paura–> alleviare tensione ignorando o minimizzando: drive)

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15
Q

Drive

A

in caso del minaccia del Sé, spinge l’individuo a provare comportamenti adattivi per rispristinare lo stato emotivo precedente. Per farlo può adottare il comportamento raccomandato nella comunicazione, ma può attivare
anche altre risposte adattive di tipo difensivo (es. disattenzione al messaggio, l’aggressione al comunicatore, la squalifica
della gravità delle conseguenze…)

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16
Q

Paura come drive/cue

A

drive–> pericolo aumenta probabilità che destinatario cerchi mezzo per evitarlo
cue–> pericolo come stimolo spiacevole che si cerca di sopprimere evitando gli stimoli esterni che l’hanno prodotto

messaggi troppo deboli non attivano drive; quelli troppo forti provocano rigetto ed evitamento in quanto cues

17
Q

Teoria dell’ago ipodermico

A

BULLET THEORY–> propaganda= ago/proiettile che “inietta” idee sovversive, ideologie pericolose, appelli all’odio–> strutturata da semplici fondamenti, formule stereotipiche e slogan di facile comprensione)

18
Q

Comunicazione di massa per Adorno (1954)

A

comunicazione di massa–> mezzo di INGANNO delle masse per la promozione del conformismo e anti-intellettualismo

19
Q

Teoria degli usi e delle gratificazioni (Katz, Blumer, Gurenvitch, 1974)

A

Pubblico attivo e caratterizzato da differenze individuali (specifici bisogni, interessi e necessità), deve scegliere l’offerta che maggiormente lo gratifica tra tutte le opzioni. L’audience si espone in modo selettivo a cosa esporsi e a cosa non esporsi

20
Q

Teoria della coltivazione

A

Effetto cumulativo esposizione alla televisione, totale immersione nel mondo televisivo che produce “cultura televisiva”, in grado di plasmare percezioni, atteggiamenti, valori e comportamenti dell’audience:
-Mainstreming–> omogeneizzazione dei pensieri e delle opinioni
- Resonance–> amplificazione di pensieri, idee, percezioni, rinforza il delle esperienze di vita reale delle persone

21
Q

Teoria dell’agenda setting

A

pianificazione spazio riservato alle diverse notizie nei mezzi di comunicazione di massa, in modo da condizionare percezione di cosa sia importante, di cosa richieda un intervento del governo e di cosa può aspettare.