Workhaolism Flashcards
Definizione
- Comportamento complusivo, simile ad altre dipendenze comportamentali
-Termine workaholic, coniato da Oates nel ‘71, chi lavora in modo eccessivo senza trarre reale soddisfazione
-Secondo Spence e Robbins, è colui che è estremamente dedito al lavoro e spinto da pressioni interne e poco appagato
Evoluzione storica
In origine, il lavoro era visto negativamente come riservato agli schiavi
nel XIV, con la nascita degli artigiani il lavoro è legato a produttività e progresso
Con la rivoluzione industriale si diffonde il concetto di alienazione lavorativa
Oggi il lavoro è un mezzo per realizzarsi e essere riconosciuti socialmente, ma in alcuni casi diventa un’ossessione
Modelli teorici della dipendenza da lavoro
Modello medico: meccanismi biologici di rilascio di dopamina e adrenalina come rinforzo positivo
Modello psicologico: comportamento mantenuto per gratificazioni immediate, di tipo sociale, come glorificazioni per l’ipegno eccessivo, nonostante le conseguenze negative a lungo termine
Modello dell’apprendimento operante: ricezione di premi e feedback sociali positivi che rinforzano l’impegno eccessivo
Teoria dei tratti: La dipendenza è legata a caratteristiche di personalità, perfezionismo, bisogno di controllo
Spiegazione psicodinamica: Mezzo per compensare un senso di inadeguatezza e recuperare un’illusione di onnipotenza
Caratteristiche del workaholism
Il lavoratore sano si impegna, trae soddisfazione e haa un equilibrio tra vita privata e lavoro;
Il dipendente da lavoro è ossessionato dal lavoro, sacrifica se stesso e le relazioni, e non trae soddisfazione dal lavoro:
Fattori di rischio
Familiari: crescere in famiglie disfunzionali, con separazioni o con genitori rigidi e e con eccessive aspettative;
Sociali e culturali: La società che glorifica e premia il superlavoro, il fenomeno del karoshi e la cultura della performance;
Psicologici: Perfezionismo, Ansia da prestazione, bisogno di controllo e paura del fallimento
Tipologie di workaholism
Classificazione di Oates, ‘71:
-Incallito: zero soste, zero compromessi
-Convertito: passato da workaholic, cerca di corregersi con difficoltà;
-Occasionale: Periodicamente in iperlavoro, in momenti di stress o pressioni;
-Pseudo workaholic: Lavora molto per imposizioni lavorative esterne;
Escapista: Lavora molto per fuggire da problemi personali;
Classificazione di Spence e Robbins, ‘92:
Workaholic puro: dedito, complusivo, poso soddisfato;
Entusiasta: lavora molto, soddisfatto, non sacrifica la vita privata del tutto;
Disimpegnato: poco soddisfatto, poco dedito;
High performer = Workaholic entusiasta
Workaholic compulsivo = workaholic puro;
Classificazione di Scott, ‘89:
Workaholic instancabile
Workaholic bulimico: fasi di iperlavoro e burnout: lavora intensamente per lunghi periodi e poi crolla per esauriento;
Workaholic con deficit di attenzione: è sempre impegnato ma in modo disorganizzato, si distrae facilemnte e lavora con irregolarità;
Workaholic assaporatore: Si gode il lavoro ma ne diventa ossessionato, dedica ogni momento a pensare a nuovi progetti o strategie;
il careaholic: un workaholic che si concentra eccessivamente sulla cura degli altri trascurando se stesso.
Falsi miti
- La dipendenza dal lavoro non è una dipendenza positiva, i workhaolic sono vittime di problemi psicologici e fisici;
- Non è vero che non si muore di troppo lavoro, esiste il fenomeno del Karoshi;
- I workaholic non hanno necessariamente lavori redditizi, perfino i bambini che vogliono eccellere a tutti i costi possono essere considerati tali.
- I workaholinc non sempre sono degli ottimi lavoratori
Garson, i tre stadi evolutivi del workaholism
Garson individua tre stadi attraverso cui la dipendenza dal lavoro procede che vanno dall’infanzia all’età
adulta:
1. Infanzia: genitore alcolizzato o workaholic, o regole oppressive che non permettono l’espressione di
sentimenti e discussione dei problemi personali
2. Prima età adulta (20-trent’anni): la dipendenza da lavoro può diventare acuta se al soggetto manca
l’approvazione e l’apprezzamento da parte del suo ambiente di lavoro
3. Seconda età adulta (40-cinquant’anni): si aggrava con la crisi di mezza età e compaiono i disagi fisici.
Oltre la famiglia anche le influenze sociali danno un contributo significativo allo sviluppo della dipendenza.
Jones e Wells, adultizzazione e le tipolozie di famiglie
te situazioni familiari deve assumere il ruolo di CareTaker di fratelli e genitori fisicamente
o psichicamente disabili. L’adultizzazione del bambino può prendere due direzioni: nella prima, egli annulla
completamente se stesso per prendersi cura degli altri mentre nella seconda asseconda i desideri dei
genitori e diventa il figlio sognato. Entrambe queste due condizioni conducono al workaholism, dove il Sé
viene sacrificato a favore di un’altra persona o di un compito.)
Per lui le famiglie in cui si sviluppa una dipendenza dal lavoro rientrano in due categorie:
❖ La famiglia perfetta: caratterizzata da regole conflitti rigidi e da uno stile di vita iper organizzato, dove il
messaggio è “dire fare la cosa giusta, fingere che vada tutto bene anche qua non è così, non parlare dei
propri sentimenti né mostrare agli altri cosa si ha dentro”
❖ La famiglia imperfetta: disorganizzata, senza regole, che genera nei suoi membri un senso di instabilità e
insicurezza.
Kilinger e cultura calvinista, traddi pdi personalità
Secondo Killinger il workaholic proviene da una famiglia in cui le normali funzioni sono alterate dalla presenza di alcune forme di dipendenza. Lo stesso pattern viene tramandato di generazione con forme diverse.
Killinger inoltre ritiene che le radici del Workaholism risiedano nella filosofia Calvinista per la quale il lavoro salva il credente e il piacere condanna all’eterno castigo.
Secondo Killinger, il workaholic sviluppa tre tratti principali che influenzano il suo comportamento e i suoi pensieri:
Perfezionismo e automatismo: È sempre irrequieto e spinto a raggiungere uno stato di eccellenza irrealistico. Vive con la sensazione di essere guidato da una forza esterna e pensa costantemente al lavoro. Da bambino, era il “bravo figlio” e ha evitato esperienze di fallimento.
Ossessività e perdita di controllo: Il comportamento ossessivo-compulsivo è egodistonico, ovvero vissuto come estraneo e sgradito. Il workaholic perde autocontrollo, si sente dominato da fattori esterni e i suoi pensieri sono negativi. È paralizzato dalla paura e rimugina ossessivamente senza riuscire a prendere decisioni.
Egocentrismo e competitività: È focalizzato su sé stesso e ossessionato dal successo, arrivando a detestare chi è migliore di lui. Sfrutta il partner senza considerazione per i suoi sentimenti e si aspetta amore incondizionato. Sopravvaluta le proprie capacità, nega i propri errori e rifiuta le critiche, attribuendo i problemi agli altri.
Profilo del dipendente da lavoro e sindrome dell’impostore
Per colmare il senso di imcompetenza si immerge nel lavoro; Vissuto di vergogna, inadeguatezza, bisogno di controllo, perfezionismo e iperattività. Hanno una percesione di sè distorta che alterna tra una fase ipertrofica e ipotrofica, non consentendo di adempiere acio che si promettono nella fase ipertrofioca.
Robinson parla di sindrome dell’impostore, quindi la sensazione di aver ingannato gli altri circa le proprie competenze provocando la paura di essere scoperto e la propensione all’over working.
Stile cognitivo dei workaholic
Pensiero perfezionista: bisogno di perfezionismo che origina dal senso di inferiorità
▪ Pensiero dualistico: tutto o niente
▪ Pensiero telescopico: si focalizza su alcune cose piuttosto che su altre, e incurante dei successi è più
attento a rilevare gli errori
▪ Pensiero dei confini sfumati: mancanza di confini chiari, tanto da non essere consapevole dei propri
bisogni e desideri
▪ Pensiero compiacente: convinto che le loro opinioni su di lui siano più significative delle proprie
▪ Pensiero pessimistico
▪ Pensiero di impotenza: si sente incapace di cambiare la propria vita
▪ Pensiero vittimistico: crede di essere vittima di forze esterne che lo costringono a lavorare
eccessivamente
▪ Pensiero desiderante: uno stato di vuoto interiore lo spinge a desiderare ciò che non ha
▪ Pensiero responsabile:
Fasi dipendenza, passaggio da normale a disrturbo, Guerreschi
Secondo Guerreschi nel percorso da un comportamento normale a uno additivo si possono distinguere tre
fasi:
1. Iniziale (uso - piacere - abuso): il pericolo emerge in modo apparentemente innocuo. L’individuo
inizia a lavorare di nascosto, lavora anche nel tempo libero e lo stile di vita diventa frenetico. In
questo stadio della dipendenza non è possibile individuare evidenti disturbi fisici e psichici
2. Critica (abuso - comportamento evasivo - assuefazione): qui diventa possibile individuare se si
tratta di una dipendenza vera e propria. Si allontana dalle relazioni affettive e dalla vita sociale,
incomincia a esaurire le forze fisiche, è colpito da vuoti di memoria e disturbi del sonno.
Aumenta il comportamento aggressivo e impaziente verso i colleghi di lavoro. In questo stadio,
pressione alta, ulcera e depressioni sono talmente gravi da rendere necessario un trattamento
medico
3. Cronica (assuefazione - dipendenza): lavoro notturno, feriale e festivo. Il workaholic tratta con
molta durezza e ingiustizie colleghi che non cond
Scala della work addiction di Fasse
Scala della work addiction
1. Stadio precoce:
▪ lamentano dei sintomi che credono erroneamente temporanei
▪ Vita frenetica: incapacità di dire no per non scontentare le persone, prende più impegni di
quelli di cui può effettivamente occuparsi
▪ Fisicamente presente, ma mentalmente ed emotivamente distante, dimentica minimizza o
ignora feste e ricorrenze familiari
2. Stadio intermedio:
▪ vita sociale diminuita o inesistente
▪ Esaurimento fisico insonnia
▪ Fallimento dei tentativi di cambiare
3. Stadio finale
▪ Ictus, malattie gravi e ospedalizzazione
▪ Crollo morale e spirituale
▪ Morte
Terminologia
Dependence: dipendenza fisica, chimica da una sostanza;
Addiction: indica una dipendenza psicologica;
Toxicomanie: rimanda a un desiderio di nuocere a se stessi;
Alfonso fernandez, dipendenze
Sociali
Antisociali