Gioco d'azzardo Flashcards

1
Q

Classificazione e definizione del disturbo

A

DSM III: Riconosciuto come disturbo del controllo degli impulsi non classificabile altrove. CRITERIO A, colui che è cronicamente e progressivamente incapace di resistere all’impulso di giocare, CRITERIO B tanto che la sua attività di gioco compromette o danneggia le aspirazioni personali, familiari e attitudinali;

DSM IV: Definito come un comportamento Persistente, ricorrente e maladattivo con ripercussioni su vita personale, lavorativa e familiare (CRITERIO A), distinguendo tuttavia se tale comportamento sia riconducibile ad un episodio maniacale (CRITERIO B) e precisando che problemi di gioco d’azzardo possono manifestarsi in soggetti con disturbo antisociale di personalità.

DSM V: Spostato nella categoria dei disturbi da dipendende, evidenziando somiglianze con l’abuso di sostanze;

ICD-10: lo classifica come disturbo del controllo degli impulsi insieme a disturbi come la cleptomania e la piromania.

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2
Q

Criteri diagnostici (DSM-V)

A

Per la diagnosi di GAP devono essere presenti almeno 4 dei seguenti criteri:
1. Pensieri ossessivi sul gioco.
2. Aumento delle somme giocate per ottenere lo stesso livello di eccitazione.
3. Tentativi falliti di smettere o controllare il gioco.
4. Irritabilità o agitazione nel tentativo di smettere.
5. Uso del gioco per sfuggire ai problemi.
6. Tentativo di “rifarsi” dopo le perdite.
7. Menire per nascondere l’attività di gioco.
8. Perdita di relazioni, lavoro o opportunità in seguito ad azioni illegaali come furto, frode ecc..
9. Affidarsi agli altri per risolvere problemi finanziari causati dal gioco.

Il DSM-V classifica la gravità del disturbo come:
* Lieve: 4-5 criteri presenti.
* Moderato: 6-7 criteri presenti.
* Grave: 8-9 criteri presenti.

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3
Q

Modelli teorici del gioco d’azzardo

A

Modello piscoanalitico: desiderio inconscio di perdere, sensi di colpa derivanti da risoluzioni inefficaci dei conlfitti edipici; viene trovato nel gioco un sollievo masochistico; ideale dell’io molto elevato con conseguente senso di vuoto e da qui il ricorso a comportamenti potenzialmente pericolosi;

Modello comportamentista: secondo il modello stimolo-risposta il gioco è appreso attraverso rinforzi positivi e negativi, vincite, suoni, rinforzi di tipo sociale come le interazioni al bar con gli operatori, mentre per quanto riguarda i rinforzi negativi vi è al distrazione da problemi di natura personale;

Modello cognitivo: determinato dalle credenze della persona e dall’attitudine riguardo al controllo del caso e della fortuna; Distorsioni congitive sono la sottostima del rischio, vi sono le supersitizioni, i rituali ma anche la memoria selettiva rispetto alle sole vincite ha un peso importante nel mantenimento del comportamento di gioco.

Modello Bio-Psico-Sociale: chiave di letttura trifattoriale che comprende deficit del sistema neurotrasmettoriale della ricompensa, fattori psicologici in termini di tratti di perosnalità, credenze e volontà autopunitive; e fattori ambientali come valori, gruppo dei pari, disponibilità dei giochi su internet

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4
Q

Classificazione di Blaszczynski e Nower

A

Distinguono tre tipologie di giocatori:
1.Giocatori da comportamento condizionato: iniziano per divertimento, sviluppano il problema a causa di rinforzi eccessivi; In questo caso non vi è presenza di caratteristiche premorbose, sono accompagnati da alti livelli di depressione e conseguente abuso di alcol.

2.Giocatori emotivaente vulnerabili: giocano per sfuggire a stress, ansia, depressione e il gioco diventa un meccanismo di coping nei confronti di stati di uore disforici; Presentano craratteristiche premorbose di depressione e ansia, una storia personale di bassa autostima e precarie abilità cogntiive.

3.Giocatori impulsivi antisociali: hanno bassa tolleranza delle frustrazioni, impulsivi, tratti antisociali e scarso controllo del comportamento; compresenza di deficit dell’attenzione e una scarsa tolleranza alla noia; un’importante caratteristicha premorbosa è associata a un defizit del funzionamento psicosociale

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5
Q

Fattori di rischio

A

Fattori individuali:
Età: giovani e anziani;
Genere: maggiore negli uomini, donne in veloce aumento;
Storia personale: personalità, sintomi depressivi, sensation seeking, novelty seeking, pensiero magico e cognizioi distorte, brama di successo, autostima bassa ecc…;
Comorbilità psichiatrica; disturbi correlati a sostanze, disturbi dell’umore, disturbo antisociale di personalità, disturbo narcisistico, disturbo borderline;
Fattori genetici e neruobiologici: modificazioni dei sistemi quali la corteccia pre-frontale, nucleo accumbens-sistema di gratificazione;

Fattori contestuali:
Famiglia d’origine e gruppo dei pari: giocatori patologici provengono da famiglie con storie di depressione, disturbi d’ansia e abuso d’alcolici; gli amici con dipendenze da sostanze rappresentano un fattore di rischio;
Fattori socio-economici: individui con poche risorse presentano il disturbo per via di distorsioni cognitive e tendenza a sgfruttare peggio le risorse per soddisfare bisogni immediati piuttosto che futuri;
Disponibilità di giochi e tipologia di gioco e marketing: risultati ricerche contrastanti, mancanza di nesso causale tra fornitura e disponibilità, declino delle attività di gioco

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6
Q

Valutazione del comportamento di gioco

A

Una buona valutazione iniziale è il punto di partenza per la formulazione di un trattamento efficace:
PRIMA FASE: aggancio al soggetto e superamento delle resistenze;
SECONDA FASE: diagnosi multidimensionale, essenziale il colloquio e l’tulizzo di determinati stumenti di assesment per la valutazione del comportamento di gioco e di altri dimensioni psicopatologiche;
TERZA FASE: progettazione e pratica del trattamento.

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7
Q

Strumenti di valutazione

A

South Oaks Gambling Screen (SOGS), è il più conosciuto e utilizzato, è composto da 20 domande, le risposte sono affermative o negative e riguardano atteggiamenti e esperienze relative al gioco e al denaro; è sufficiente un punteggio da 5 in su per valutare la presenza di un disturbo da gioco d’azzardo;

Critiche:
-Assenza di un accordo univoco sul cut off;
-Nasce sulla definzione del DSM III e non tiene conto dei successivi aggiornamenti;
-Alta tendenza a generare falsi positivi;
-Si basa solo sulle capacità mnemistiche dei pazienti, per tale ragione è opportuno associare tale strumento ad altri strumenti di assesment per valutare più dimensioni opsicopatologiche del paziente;

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8
Q

trattamenti

A

Trattamento del disturbo da gioco d’azzardo
L’obiettivo principale non è la guarigione dalla dipendenza, ma stabilire un periodo di sobrietà durante il quale introdurre alternative al gioco che permettano un cambiamento dello stile di vita.
Per chi mostra tratti patologici, è necessario un intervento terapeutico multidimensionale.
Possibili trattamenti includono: counseling, psicoterapia individuale e di gruppo, terapia familiare, partecipazione a gruppi di auto-aiuto (Giocatori Anonimi) e trattamenti farmacologici.
Il trattamento può avvenire in ambiente ambulatoriale, semiresidenziale o residenziale, a seconda delle necessità.

Trattamento a breve termine
Prevede circa 10 sedute ed è basato sulla terapia cognitivo-comportamentale.
Strategie chiave: analisi funzionale del comportamento, attività alternative al gioco, assistenza nel periodo di astinenza.
Include il supporto nella gestione delle difficoltà interpersonali legate al gioco.

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9
Q

Terapia cognitivo comportamentale

A

Terapia cognitivo-comportamentale
È l’unico approccio con evidenza scientifica per ridurre il gioco patologico.
Agisce sui fattori scatenanti del gioco, sia esterni (ambientali) che interni (emotivi, cognitivi).
L’obiettivo è modificare sia il comportamento che i pensieri disfunzionali.
Gli step della terapia includono: astinenza, ristrutturazione cognitiva, sviluppo dell’autocontrollo e della capacità di evitare situazioni a rischio.
Viene utilizzata anche la terapia di prevenzione delle ricadute, per mantenere il cambiamento nel tempo.

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10
Q

Terapia di gruppo

A

Terapia di gruppo
Considerata efficace nei casi di dipendenza grazie alla funzione di supporto emotivo e sociale.
È più accessibile dal punto di vista economico e aiuta nello sviluppo di competenze sociali.
Riduce il senso di solitudine, incoraggia la condivisione delle esperienze e corregge l’immagine di sé distorta.
Favorisce la ristrutturazione dei pensieri e dei comportamenti disfunzionali.

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11
Q

Trattamento multimodale

A

Trattamento multimodale
Si basa sull’integrazione di diverse strategie terapeutiche per affrontare la complessità della dipendenza.
Può includere terapia individuale, di gruppo, familiare, supporto economico e legale.
Aiuta a superare i limiti di una singola strategia terapeutica.

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12
Q

terapia di gruppo Self help

A

Terapia ai gruppi di self-help (Giocatori Anonimi)
Associazione no-profit in cui i partecipanti condividono le loro esperienze e si supportano reciprocamente.
L’obiettivo principale è astenersi dal gioco attraverso un percorso basato sull’auto-aiuto.
Segue un metodo in dodici passi, simile ad altre terapie per le dipendenze.
Contesto del trattamento: Residenziale e semiresidenziale
Indicato per chi ha scarse risorse personali o ricadute dopo trattamenti non residenziali.
Approccio interdisciplinare con psicologi, psicoterapeuti, medici, infermieri, educatori e assistenti sociali.
L’obiettivo è interrompere il comportamento di gioco attraverso un supporto strutturato.

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13
Q

Terapia avversiva

A

Terapia avversiva e desensibilizzazione immaginativa
La terapia avversiva utilizza stimoli sgradevoli per ridurre l’impulso al gioco (es. leggere frasi negative sul gioco d’azzardo).
La desensibilizzazione immaginativa aiuta il paziente a gestire l’ansia e la tensione associate al gioco, tramite tecniche di rilassamento.
Può essere seguita da esposizione in vivo, dove il paziente applica le tecniche di rilassamento in situazioni reali di gioco.

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