Terzo compitino Flashcards

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1
Q

Come si possono classificare sulla base del meccanismo sottostante le patologie del cristalino?

A
  • alterazione di forma e dimensione (leniscono, lentiglobo, sferofaquia, microfaquia e coloboma)
  • perdita di elasticità (presbiopia)
  • perdita di trasparenza (cataratta)
  • alterazione della posizione (lussazione o sublussazione)
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2
Q

A quali altri sintomi si accompagna il lenticono anteriore nella sindrome di Alport?

A
  • affezione del collagene
  • patologia renale (microematuria)
  • patologia corneale (megalocornea)
  • patologia cocleare (sordità)
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3
Q

Clinica della presbiopia

A
  • visione sfuocata
  • immagini tremolanti nella visione da vicino
  • fatiga visual
  • cefalea
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4
Q

Terapia della presbiopia

A
  • lenti
  • chirurgia
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5
Q

Clinica della cataratta

A
  • diminuita AV e visione del contrasto
  • sensazione di nebbia e visione sfuocata
  • alterazione della percezione del colore
  • deslumbramiento (sintomi peggiorano con luminosità alta)
  • diplopia monoculare
  • cambi nella rifrazione
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6
Q

Come si arriva alla diagnosi di cataratta?

A
  • anamnesi, clinica etc
  • oftalmoscopia (opacità biancastra)
  • retroilluminazione del cristallino (prova di Brukner, si osserva come macchia scura sul riflesso rosso del fondo se illuminata con una lampada de hendidura)
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7
Q

Classificazione della cataratta sulla base del momento di apparizione

A
  • congenita e infantile (ambliopia!!)
  • del adulto
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8
Q

Classificazione della cataratta sulla base dell’eziologia

A
  • senile
  • metabolica
  • complicata
  • traumatica
  • postchirurgica
  • tossica
  • ereditaria
  • da lesione embrionaria
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9
Q

Classificazione della cataratta sulla base della posizione

A
  • nucleare
  • corticale
  • subcapsulare
  • coronaria
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10
Q

Classificazione della cataratta sulla base della morfologia

A
  • laminari
  • piramidale
  • a rosetta
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11
Q

Classificazione della cataratta sulla base del colore

A
  • brunescente
  • cerulea
  • policromatica
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12
Q

Classificazione della cataratta sulla base dello stadio di evoluzione

A
  • incipiente
  • moderata
  • avanzata
  • matura
  • ipermatura
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13
Q

Fattori di rischio della cataratta senile

A
  • età
  • antecedenti familiari
  • malattie vascolari
  • malattie metaboliche e disturbi elettrolitici
  • farmaci e sostanze tossiche
  • traumi oculari
  • radiazioni
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14
Q

Forme cliniche della cataratta senile

A
  • Cataratta corticale (cambio patologico delle fibre corticali)
  • cataratta nucleare (indurimento e condensazione progressiva del nucleo)
  • cataratta subcapsulare posteriore (opacizzazioni granulari davanti alla capsula post)
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15
Q

Clinica della cataratta senile corticale

A
  • vacuoli, strie acquose e cataratta cuneiforme
  • fotofobia e deslumbramiento
  • evoluzione rapida
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16
Q

Clinica della cataratta senile nucleare

A
  • cambio di colore del nucleo (marrone)
  • aumento dell’indice di rifrazione
  • miopia, diplopia e poliopia
  • diminuzione della AV e della sensibilità al contrasto
  • alterazioni nella visione cromatica
  • lenta evoluzione
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17
Q

Clinica della cataratta senile subcapsulare posteriore

A
  • diminuzione precoce della AV (peggiora in miosi)
  • opacità granulari davanti alla capsula posteriore
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18
Q

Evoluzione della cataratta senile con clinica dei vari stadi

A

IMMATURA
- sintomi visivi senza complicazioni
- si divide in incipiente d’avanzata

MATURA
- opacificazione diffusa fino a leucocoria (cecità legale)
- aumento del contenuto acquoso (cataratta intumescente)
- rischio di glaucoma facomorfico

IPERMATURA
- la corteccia diventa liquida -> nucleo in posizione anomala (immagine a sole ponente)
- cataratta morgagniana
- alterazione del cristallino per perdita di liquidi
- irritazione (cataratta membranosa)
- rischio di glaucoma facolitico

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19
Q

Tipi di cataratta associata a malattie sistemiche

A
  • cataratta diabetica
  • da emodialisi
  • miotonica (distrofia miotonica)
  • tetanica
  • sindermatotica
  • a girasole
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20
Q

Clinica della cataratta diabetica

A
  • corpi di neve
  • cambi transitori della rifrazione
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21
Q

clinica della cataratta da emodialisi

A
  • aumento del contenuto acquoso a livello corticale
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22
Q

Clinica della cataratta miotonica

A
  • opacità puntiformi policromatiche nella regione corticale ant e post (patognomonico)
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23
Q

Clinica della cataratta tetanica

A
  • opacità puntiformi e grisacee sotto la capsula anteriore del cristallino
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24
Q

clinica della cataratta sindermatotica. A quali malattie si associa?

A
  • opacità a forma di scudo sotto la capsula anteriore
  • NEURODERMATITE CRONICA, sclerodermia, poiquilodermia, dermatite atopica, eczema cronico
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25
Q

a che patologia si associa la cataratta a girasole

A

M. di wilsion

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26
Q

Cause della cataratta complicata

A
  • distacco retinico non trattato
  • uveite cronica
  • vasculite
  • retinosi pigmentaria
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27
Q

Clinica della cataratta complicata

A
  • opacità subcapsulare posteriore che progredisce assialmente verso il nucleo
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28
Q

Quali operazioni possono essere causa di cataratta?

A
  • chirurgia con apertura del globo oculare
  • operazioni infiltranti
  • vitrectomia
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29
Q

come appare la cataratta post contusiva?

A
  • opacità subcapsulare a forma di rosetta
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30
Q

Quali sostanze possono causare cataratta tossica?

A
  • corticoidi topici o sistemici (cataratta subcapsulare post)
  • clorpromazina
  • sali di oro
  • amiodarone
  • alopurinolo
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31
Q

Fasi della terapia della cataratta nell’adulto

A

CHIRURGICA
- facoemulsificazione del cristallino con ultrasuoni
- aspirazione del contenuto del cristallino
- impianto di una lente intraoculare nella camera post.

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32
Q

Obiettivi della chirurgia della cataratta nell’adulto

A
  • evitare la perdita della visione
  • assecondare le necessità visive del pz
  • evitare le complicazioni oculari associate alla cataratta
  • evitare l’evoluzione della patologia
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33
Q

Complicazioni della chirurgia della cataratta nell’adulto

A
  • intraoperatorie: rottura della capsula post
  • post-operatorie: endoftalmite acuta, opacificazione della capsula post
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34
Q

Sintomi della cataratta congenita e infantile

A
  • sotto i 7 anni non notano perdita di visione
  • ambliopia e strabismo
  • resistenza al tappare l’occhio sano
  • leucocoria
  • movimenti oculari anomali e nistagmo
  • difficoltà a camminare
  • fenomeno oculo-digitale (pigiano l’occhio perché produce fotopsia)
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35
Q

Tipi di cataratta congenita e infantile

A
  • cataratta ereditaria
  • cataratta embrionaria precoce (infezione da rosolia della madre)
  • cataratta galattosemica
  • altra (malformazioni, patologie sistemiche etc)
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36
Q

Clinica della cataratta infantile ereditaria

A
  • varie forme: laminare, nucleare, coronaria, cerulea
  • non riduce significativamente la vista
  • non progredisce
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37
Q

patologie infettive che possono dare cataratta congenita

A
  • rosolia
  • parotite
  • epatite
  • toxoplasmosi
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38
Q

Quadro clinico della sindrome di Gregg (causata dalla rosolia contratta dalla madre)

A
  • lesioni oculari (retinite, retinocoroidite, cataratta totale bilaterale con leucocoria)
  • lesioni cardiache (permanenza del dotto arterioso
  • lesioni uditive (ipoacusia)
  • lesioni cerebrali (ritardo mentale)
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39
Q

Quadro clinico ed eziologia della cataratta galatosemica

A
  • opacità profonda corticale posteriore che comincia con l’allattamento
  • accumulo di galattosio per deficit di uridil-transferasi o galattochinasi)
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40
Q

Terapia della cataratta infantile

A

CHIRURGICA (tranne quella galattosemica in cui tolgo il galattosio dalla dieta)
- facoemulsificazione (capsulotomia anteriore e aspiraizione del cristallino)
- successivamente capsulotomia post + vitrectomia anteriore (per evitare la cataratta secondaria)
- lenti a contatto o occhiali fino a almeno 3 anni
- impianto di lenti intraoculari quando si stabilisce la velocità di crescita del globo

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41
Q

Perché la cataratta infantile è da correggere il prima possibile?

A

RISCIHIO ambliopia ex-anopsia

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42
Q

Classificazione delle dislocazioni del cristallino

A
  • parziale (sublussazione): si colloca nella fossa patellare per deficit del legamento sospensorio
  • totale (lussazione): si disloca nella camera vitrea o nella camera anteriore (più raramente)
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43
Q

Eziologia della dislocazione del cristallino

A
  • traumatica
  • malattie del connettivo (sindrome di Marfan, omocistinuria, sindrome di Marchesani-Weill)
  • dislocazioni ereditarie (ectopia lentis/ectopia lentis et pupilla)
  • sindrome pseudoesfoliativa
  • altre
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44
Q

Clinica della dislocazione del cristallino

A
  • inizialmente asintomatico
  • cambi nella rifrazione e difficoltà nella visione da vicino
  • possibile dolore per aumentata PIO se causa glaucoma secondario
  • iridonesi e facodonesi
  • sferofaquia (cristallino più arrotondato)
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45
Q

Terapia della dislocazione del cristallino

A

CHIRURGICA
- facoemulsificazione con o senza anello di espansione capsulare
- estrazione intracapsulare
oppure vitrectomia pars plana

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46
Q

Clinica caratteristica del glaucoma

A
  • perdita a canna di fucile del campo visivo
  • atrofia delle fibre nervose
  • aumento dell’escavazione del disco ottico
  • asintomatico nelle fasi iniziali (fino a quando il danno non è irreversibile)
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47
Q

Da che fattori dipende il danno visivo nel glaucoma

A
  • PIO
  • resistenza del nervo ottico nella sua porzione intraoculare all’atrofia
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48
Q

Patogenesi del glaucoma: quali teorie esistono?

A
  • teoria dell’ischemia indiretta
  • teoria meccanica diretta
  • rimodernamento della testa del nervo ottico
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49
Q

Di quali misurazioni si avvale la diagnostica clinica del glaucoma?

A
  • tonometria: per aplanazione o di indentazione
  • paquimetria: valutazione dello spessore corneale (corregge i valori della PIO)
  • gonioscopia
  • oftalmoscopia
  • OCT: valutazione delle fibre ottiche nervose e della struttura del nervo
  • campimetria: cinetica o statica
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50
Q

Valori normali della PIO

A

12-21 mmHg

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51
Q

spessore normale della cornea

A

350 micron

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52
Q

Possibili classificazioni del glaucoma

A

Momento di apparizione
- congenito
- acquisito

Fattori associati
- primario
- secondario

Angolo
- angolo aperto
- angolo chiuso

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53
Q

Clinica del glaucoma primario ad angolo aperto

A
  • neuropatia acquisita con aumento dell’escavazione
  • diminuzione del campo visivo
  • angolo aperto senza cambi strutturali
  • PIO > 21 mmHg
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54
Q

Fattori di rischio del glaucoma primario ad angolo aperto

A
  • familiarità
  • miopia
  • diabete
  • pressione di perfusione
  • corticoidi topici (aumentano la PIO)
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55
Q

Campo visivo e aspetto del fondo dell’occhio nel glaucoma primario ad angolo aperto in fase iniziale

A

Campo visivo
- difetti del capo centrale
- scotoma arciforme nell’area di Bjerrum
- contrazione periferica

Fondo dell’occhio
- emorragia ad asta vicino al bordo della papilla
- mosca nel bordo dell’escavazione fisiologica

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56
Q

Campo visivo e aspetto del fondo dell’occhio nel glaucoma primario ad angolo aperto in fase di stato

A

Campo visivo
- aumento del numero e delle dimensioni degli scotomi.
- contrazione periferica asimmetria

Fondo dell’occhio
- aumento dell’escavazione della papilla
- segno della baionetta (angolo dei vasi)

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57
Q

Campo visivo e aspetto del fondo dell’occhio nel glaucoma primario ad angolo aperto in fase avanzata

A

campo visivo
- aumento della dimensione e del numero degli scotomi
- ulteriore riduzione periferica
- confluenza dei difetti

Fondo dell’occhio
- aumento dell’escavazione
- rechazo nasal dei vasi

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58
Q

Campo visivo e aspetto del fondo dell’occhio nel glaucoma primario ad angolo aperto in fase terminale

A

campo visivo
- riduzione intensa del campo visivo
- permanenza di un’isola di visione centrale e nasale

Fondo dell’occhio
- escavazione completa della papilla

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59
Q

Terapia medica del glaucoma

A

Topica
- aumento del riassorbimento dell’humor acqueo: colinergici (pilocarpina), analoghi delle prostaglandine (latanoprost)
- diminuzione della produzione: adrenergici, beta bloccanti (timololo, betaxolo, cartelolo), ACE inibitori (dorzolamide)

Sistemica
- diminuzione della produzione: ACE inibitori (acetozolamide)
- gradiente osmotico: mannitolo e glicerolo

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60
Q

Terapia fisica del glaucoma

A

Trabecoloplastica con laser Argon (non molto applicata)

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61
Q

Terapia chirurgica per il glaucoma

A
  • trabecolotomia
  • sclerectomia (via alternativa per l’eliminazione)
  • impianto di dispositivi di drenaggio (con valvola di Ahmed, o MIGS, minimally invasive glaucoma surgery)
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62
Q

Clinica caratteristica del glaucoma primario ad angolo chiuso

A
  • dolore de clavo
  • allungamento della camera anteriore
  • spostamento anteriore della periferia dell’iride (iris bombé)
  • difetti del campo visivo e alterazioni della papilla tipici del glaucoma in generale
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63
Q

Valutazioni cliniche necessarie nella diagnosi dei glaucoma primario ad angolo chiuso

A
  • gonioscopia
  • valutazione della profondità della camera anteriore (!!)
  • valutazione della PIO, dello spessore corneale, del campo visivo, etc sono proprie di tutti i tipi di glaucoma
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63
Q

Valutazioni cliniche necessarie nella diagnosi dei glaucoma primario ad angolo chiuso

A
  • gonioscopia
  • valutazione della profondità della camera anteriore (!!)
  • valutazione della PIO, dello spessore corneale, del campo visivo, etc sono proprie di tutti i tipi di glaucoma
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64
Q

Forme cliniche del glaucoma primario ad angolo chiuso

A
  • subacuto o intermittente
  • acuto
  • cronico
  • assoluto
  • iris plateau
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65
Q

Clinica del glaucoma primario ad angolo chiuso intermittente (o subacuto)

A
  • episodiche chiusure incomplete dell’angolo con apertura in miosi fisiologica
  • visione sfuocata, aura, cefalea frontale
  • segni cogestivi scarsi
  • PIO aumentata nella crisi, PIO intercritica normale
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66
Q

terapia del glaucoma primario ad angolo chiuso intermittente (o subacuto)

A
  • pilocarpina durante la crisi
  • iridotomia a crisi risolta per evitarne altre
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67
Q

Clinica del glaucoma primario ad angolo chiuso acuto

A

Fase congestiva
- antecedenti di chiusura incompleta
- dolore oculare intenso o perioculare
- diminuzione della AV
- nausea e vomito
- iperemia ciliare e edema corneale
- pupulla ovale in semimidriasi e con ariflessia
- PIO tra 45-100 mmHg
- Tyndall proteico senza precipitato cheratinico??
- camera anteriore stretta nel controlaterale

Fase postcongestiva
- atrofia dell’iride
- pigmento nella cornea
- opacità del cristallino anteriore
- pupilla in semimidriasi

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68
Q

Terapia del glaucoma primario ad angolo chiuso acuto

A

Medica
- analgesici e antiemetici
- riduttori della PIO (betabloccanti, ACE inibitori, indentazione corneale, agenti iperosmotici come mannitolo)
- corticoidi topici
- pilocarpina

Chirurgica
- iridotomia con laser YAG
- iridectomia

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69
Q

Clinica e terapia del glaucoma primario ad angolo chiuso cronico

A
  • decorso lento e progressivo con chiusura per sinequias (inizia superiormente)
  • iridotomia laser
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70
Q

clinica del glaucoma primario ad angolo chiuso assoluto

A
  • cecità
  • degenerazione corneale (cheratopatia a banda)
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71
Q

Classificazione del glaucoma primario congenito

A
  • glaucoma primario congenito verdadero (PIO elevata già in utero)
  • glaucoma infantile (prima dei 3 anni)
  • glaucoma giovanile (tra i 3 e i 16 anni)
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72
Q

Clinica del glaucoma primario congenito

A
  • torbidezza corneale
  • buftalmo con aumento del diametro corneale, rottura della membrana di Descemet (strie di Haab), edema corneale, lussazione del cristallino, aumento dell’escavazione della papilla
  • bambino irascibile per il dolore e il fastidio (fotofobia, lacrimazione, blefarospasmo)
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73
Q

Terapia del glaucoma primario congenito

A

CHIRURGICA
- goniotomia
- trabeculotomia

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74
Q

Eziologia del glaucoma secondario ad angolo aperto

A

Ostruzione trabecolare
- cortisonico
- pigmentario (con iride convesso inverso)
- capsulare pseudoesfoliativo
- facolitico (cataratta ipermatura)
- traumatico
- infiammatorio
- associato a crisi ipertensiva (crisi glaucomatocicliche, sindrome di Posner-Schlossmann)
- cellule fantasma

Ostruzione pretrabecolare
- crescita della membrana epiteliale o endoteliale

Ostrizione postrabecolare
- aumento della pressione venosa episclerale per trombosi

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75
Q

Eziologia del glaucoma secondario ad angolo chiuso

A

Blocco dell’angolo
- Infiammazione
- glaucoma neovascolare (retinopatia diabetica)

Blocco pupillare
- infiammazione

Blocco ciliare
- glaucoma maligno

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76
Q

A quali anomalie si associa il glaucoma secondario congenito?

A

Anomalie oculari
- aniridia
- goniodisgenesia: anomalia di Rieger (policoria), anomalia di Peters (leucoma corneale)

Anomalie sistemiche
- sindrome di Sturge-Weber
- Neurofibromatosi

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77
Q

Sintomi tipici della uveite anteriore acuta

A
  • dolore oculare irradiato frontotemporale
  • fotofobia
  • visione inizialmente normale, poi sfocata
  • arrossamento oculare
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78
Q

Segni tipici dell’uvette anteriore acuta

A
  • iniezione ciliare importante
  • miosi
  • profondità normale della camera anteriore
  • torbidezza dell’umorismo acqueo (Tyndall positivo)
  • precipitati endoteliali
  • sinequias (posteriori o anteriori)
  • hipopion (mobile o immobile)
  • hifema
  • PIO di solito diminuita (può aumentare se predomina il blocco trabecolare)
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79
Q

Clinica dell’uveite anteriore cronica

A
  • iniezione ciliare lieve o assente
  • Tyndall positivo anche intenso
  • infiammazione corneale (edema e cheratopatia a banda)
  • noduli nell’iride (di Koeppe o di Bussaca)
  • atrofia dell’iride
  • sinequas pupillare
  • complicazioni: cataratta (corticosteroidi), glaucoma e ptisi bulbi
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80
Q

classificazione eziologica dell’uvette anteriore

A

Non associata ad altra patologia
- idiopatica
- sindrome di Posner-Schlossmann
- ciclite heterocromica di Fuchs

Associata a patologia oculare
- traumatismo contuso
- cheratouveite e sclerouveite
- panuveite
- sindrome di Schwartz

Associata a patologia infettiva
- lebbra e TBC
- brucellosi
- sifilide
- rosolia
- HSV, VZV

Associata a parassiti
- toxoplasmosi
- toxocariasi
- oncocercosi
- cisticercosi

Associata a HLA-B27
- spondilite anchilosante
- S. di Reiter
- IBD
- psoriasi artritica

Non associata a HLA-B27
- artrite idiopatica giovanile
- sarcoidosi
- Malattia di Bechet
- Malattia di Vogt-Koyanagi-Harada
- SM

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81
Q

obiettivi della terapia della uvette anteriore

A
  • preservare la AV
  • prevenire le sinequias
  • risolvere l’infiammazione oculare
  • controllare la PIO
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82
Q

terapia della uvette anteriore

A

Topica
- cicloplegici-midriatici (atropina, scopolamina, ciclopentolato, tropicamide, fenilefrina)
- corticosteroidi (prednisone, desametasone, fluormetolone)

Generale
- terapia della patologia di base
- immunosoppressori/immunomodulatori

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83
Q

Sintomi tipici delle patologie della cornea

A
  • dolore oculare (forte, per spasmo del ciliare e dello sfintere dell’iride)
  • blefarospasmo
  • lacrimazione
  • fotofobia (contrazione spastica dell’iride)
  • diminuzione della visione o visione di auree
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84
Q

Segni tipici della patologia della cornea

A
  • iperemia ciliare (anello iperemia pericheratico)
  • lesioni epiteliali (cheratite puntata superficiale, erosione epiteliale puntata, difetti epiteliali, filamenti mucinosi)
  • edema corneale (possibili vescicole e bolle)
  • infiltrato cellulare -> opacità
  • ulcerazione
  • leucoma (opacità cicatriziale)
  • neovascolarizzazione (a panno corneale o dei vasi profondi)
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85
Q

Quali sostanze si possono depositare a livello corneale dando alterazioni?

A
  • metalli
  • calcio
  • lipidi
  • farmaci
  • prodotti aumentati a causa di patologie del metabolismo
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86
Q

Classificazione patogenetica della patologia corneale

A

Infiammazione (cheratiti)
- cheratite infettiva
- cheratiti immuni
- cheratite irritava, tossica o carenziale

Degenerazioni
- gerontoxon
- cheratopatia a banda
- cheratopatia bollosa

Ectasia
- cheratocono
- cheratoglobo
- degenerazione marginale pellucida

Distrofie

87
Q

Quali batteri danno cheratite su una lezione epiteliale preesistente e quali anche sull’epitelio integro?

A

Lesione epiteliale
- stafilococco
- pneumococco
- pseudomonas
- enterobatteri

Epitelio integro
- H. aegypti
- bacillo difterico
- shigella
- meningococco e gonococco

88
Q

Clinica della cheratite batterica

A
  • sensazione di corpo estraneo e dolore oculare
  • diminuzione della visione e fotofobia
  • secrezione purulenta
  • edema palpebrale e iperemia pericheratica
  • difetto epiteliale (con infiltrato di PMN, edema corneale, necrosi o ulcera)
  • placche endoteliali di fibrina
  • hipopion (sterile=
  • descemetocele e endoftalmite
89
Q

Terapia della cheratite batterica

A
  • antibiotico: chinolone o collirio rinforzato (cefalosporina, vancomicina, aminoglucosidi)
  • midriatico: diminuire sinequias e dolore
90
Q

Sequele della ceratite batterica

A
  • leucoma
  • astigmatismo irregolare
  • cataratta

—> diminuzione della AV

91
Q

Agenti eziologici più comuni della cheratite micotica

A
  • funghi filamentosi (aspergillus, fusarium)
  • candidato (negli immunodepressi)
92
Q

Clinica della cheratite micotica

A
  • perdita di visione
  • sensazione di corpo estraneo e dolore oculare con fotofobia
  • secrezione purulenta
  • ulcere con bordi “piumosi” e lesioni satelliti (aspergillus)
  • ulcera bianco-giallastra con secrezione densa (candida)
93
Q

Terapia della cheratite micotica

A
  • antifungini topici: natamicina, anfotericina, imidazolo, flucitosina
  • midriatici: diminuzione del dolore, della fotofobia e delle sinequias
94
Q

sequele della cheratite micotica

A
  • leucoma
  • astigmatismo irregolare
  • cataratta
95
Q

Agente eziologico della cheratite da protozoi

A
  • Acanthamoeba
96
Q

clinica della cheratite parassitaria

A
  • dolore intenso, fotofobia
  • lacrimazione
  • scarsa alterazione epiteliale
  • infiltrati stromali anteriori e perineurali (cheratoneurite radiale)
  • infiltrati coalescenti a formare un ascesso anulare centrale o paracentrale associato a hipopion
  • opacificazione e lisi corneale
97
Q

Terapia della cheratite protozoaria

A
  • biguanidi
  • propamidina
  • muconazolo
  • neomicina
  • clorexedina
    -TRAPIANTO
98
Q

Clinica della ricorrenza epiteliale di una cheratite erpetica

A
  • dolore lieve e visione sfocata
  • dendriti
  • ulcera dendritica
  • ulcera geogradica
  • ulcera metaerpetica
99
Q

Clinica della ricorrenza stromale della cheratite erpetica

A

Cheratite disciforme
- diminuzione della AV
- ipoestesia corneale
- edema centrale discoide
- uveite
- precipitati e placche endoteliali
- aumento della PIO
- anello di wessely

Cheratite necrotica
- necrosi stromale
- neovascolarizzazione
- regioni bianche di ischemia
- complicanze nella camera anteriore (hipopion, sinequias)

100
Q

Terapia delle ricorrenze di cheratite erpetica

A
  • antivirali: aciclovir (anche sistemico), valaciclovir, trifluortimidina (topici=
  • midriatici
  • anestetici e corticoidi controindicati nelle ricorrenze epiteliali
  • corticoidi topici nelle ricorrenze stremali dove c’è perdita di AV (si combinano con antivirale topico + orale)
101
Q

Clinica della cheratite da VZV

A

Clinica presente soprattutto nelle riacutizzazioni
- precedenti vescicole sul dorso del naso (infezione del nasociliale -> ramo oftalmico del trigemino)
- cheratite epiteliale puntiforme
- microdendriti stellati
- placche mucose
- uveite
- blefarocongiuntivite
- scleite
- cheratite nummulare o neurotrofica

102
Q

terapia della cheratite da VZV

A
  • antivirali sistemici: famciclovir, valaciclovir
  • corticoidi (nelle forme puramente stromali con irritazione della camera anteriore)
103
Q

Clinica e terapia della cheratite marginale catarrale

A

Clinica
- dolore lieve
- iperemia pericheratica settoriale
- fotofobia
- ulcera piana ovale periferica con infiltrato

Terapia
- corticoidi topici
- antibiotico per la blefarite

104
Q

Patogenesi della cheratite marginale catarrale

A

ipersensibilità di tipo III verso esotossine o Ag di superficie batterica che si sviluppa spesso in seguito a blefarite (in questo caso la reazione è verso le tossine stafilococciche)

105
Q

Patogenesi della cheratite flictenulare

A

Ipersensibilità di tipo IV verso esotossine o Ag di superficie batterica

106
Q

Clinica e terapia della cheratite flictenulare

A

Clinica
- iperemia
- dolore intenso
- noduli bianco-rosati corneali vicino al limbo

Terapia
- corticoidi topici
- terapia della blefarite (antibiotici)

107
Q

Clinica dell’ulcera di Mooren

A
  • diminuzione della AV
  • iperemia
  • dolore molto intenso
  • ulcera periferica non purulenta, progressiva a decorso cronico e con bordi sopraelevati
  • progressione circonferenziale o centrale
  • vascolarizzazione -> assottigliamento e leucoma
  • due forme cliniche: limitata e maligna
108
Q

terapia dell’ulcera di Mooren

A
  • immunosoppressori locali
  • resezione congiuntivale
109
Q

Quadro clinico della cheratite ulcerativa periferica

A

simile all’ulcera di Mooren ma nel contesto di una collagenosi

110
Q

Eziologia della cheratite per esposizione

A

Lagoftalmo per
- paralisi del faciale
- ectropion
- esoftalmo

111
Q

Clinica della cheratite per esposizione

A
  • dolore e iperemia intensi
  • cheratite superficiale con progressione ad erosione corneali
  • possibili sovrinfezioni -> cheratite batterica secondaria
112
Q

Terapia della cheratite per esposizione

A
  • lubrificanti e camera umida
  • chiusura palpebrale chirurgica (tarsorrafia)
  • pesi nella palpebra superiore
113
Q

Eziologia e clinica della cheratite neurotrofica o neuroparalitica

A

Eziologia
- anestesia corneale per lesione del trigemino
- alterata sensazione di secchezza oculare
- ridotta frequenza di ammiccamento

Clinica
- cheratopatia epiteliale puntiforme
- possibile evoluzione ad ulcera epiteliale persistente (rischio sovrinfezione)
- iperemia ciliare in assenza di dolore (!)

114
Q

Terapia della cheratite neurotrofica

A
  • lubrificanti
  • siero autologo
  • chiusura palpebrale e trapianto di membrana amniotica
115
Q

Eziologia della xeroftalmia

A
  • deficit di vit. A
  • morbillo
116
Q

Eziologia della cheratite secca

A

Iposecrezione lacrimale

117
Q

Eziologia della cheratite tossica

A

farmaci topici o generali (chemioterapici)

118
Q

Eziologia e clinica del gerontoxon

A

eziologia
- deposito di colesterolo (ipercolesterolemia)

Clinica
- arco o anello completo periferico bianco
- caratteristica la zona corneale libera tra l’anello e il limbo

119
Q

eziologia e clinica della cheratopatia a banda

A

Eziologia
- tisi del bulbo
- uveite
- età avanzata
- glaucoma terminale
- ipercalcemia
- silicosi (?)

Clinica
- deposito subepiteliale di calcio nell’area palpebrale

120
Q

Terapia della cheratopatia a banda

A
  • applicazione di una soluzione di sodio-EDTA
  • si appoggia un bastoncino e si raschia l’epitelio
    (DOLOROSO)
121
Q

Patogenesi, clinica e trattamento della cheratopatia bollosa

A

Patogenesi
- perdita di funzione delle cellule endoteliali
-> idratazione eccessiva delle cellule della cornea

Clinica
- opacificazione corneale per edema stromale cronico
- edema e bolle epiteliali
- dolore alla rottura delle bolle
- diminuzione progressiva della visione

Terapia
- trapianto di cornea

122
Q

clinica del cheratocono

A
  • protrusione cronica progressiva della regione corneale centrale
  • astigmatismo irregolare e perdita della visione
  • NON arrossamento e dolore
  • possibile rottura della m. di Descemet -> edema corneale con opacificazione o cicatrizzazione centrale
123
Q

Clinica del cheratoglobo

A
  • morfologia emisferica della cornea
  • difetti importanti della rifrazione
124
Q

Clinica della degenerazione marginale pellucida

A
  • ingrossamento periferico inferiore dello stroma corneale
  • non ci sono difetti di rifrazione fino alle fasi avanzate
125
Q

Classificazione anatomica delle distrofie corneali

A
  • distrofia corneale epiteliale (membrana basale o fi Cogan)
  • distrofia della membrana di Bowman
  • distrofia corneale stromale: granulare (depositi ialini), reticolare (deposito di amiloide) o maculare (deposito di mucopolisaccaridi)
  • distrofia endoteliale di Fuchs
126
Q

Quali patologie possono essere provocate dall’uso scorretto delle lenti a contatto?

A
  • infezioni
  • erosione per rottura della lente e panno corneale
  • congiuntivite allergica e gigantocellulare
  • rimodernamento corneale
  • infiltrato sterile
  • reazione sterile nella camera anteriore
127
Q

Clinica e terapia dell’episclerite

A

Clinica
- dolore lieve unilaterale
- iperemia settoriale o diffusa (forme semplici)
- elevazione edematosa rotonda e mobile, iperemia circondante (forme nodulari)

Terapia
- corticosteroidi se presenti sintomi severi

128
Q

Principale DD dell’episclerite, come si risolve?

A

Congiuntivite
- somministrazione di vasocostrittori topici: nella congiuntivite si allevia l’iperemia (sono interessati i vasi superficiali)

129
Q

Forme cliniche dell’episclerite

A

Anteriore, non necrotizzante
- diffusa o nodulare (noduli profondi non mobili)

Anteriore, necrotizzante
- con segni infiammatori: aree di iperemia circoscritta che diventano avascolari per necrosi. Assottigliamento della sclera con coroide visibile
- senza segni infiammatori (scleromalacia perforante): zone di necrosi che lasciano intravedere la coroidea

Posteriore
- non si hanno segni clinici nella parte anteriore dell’occhio
- il dolore può essere l’unico sintomo

130
Q

Segni e sintomi caratteristici dell’episclerite

A
  • iperemia
  • fotofobia
  • dolore oculare intenso (!)
131
Q

Sintomatologia tipica delle patologie della congiuntiva

A
  • bruciore
  • prurito
  • lacrimazione riflessa
  • sensazione di corpo estraneo
132
Q

segni tipici delle patologie della congiuntiva

A
  • secrezione (acquosa, mucosa, purulenta)
  • iperemia (congiuntiva, ciliare o pericheratica, dei vasi profondi)
  • emorragia (anche subcongiuntivale senza vasodilatazione)
  • reazione tissutale con follicoli o papille
  • edema congiuntivite
  • membrane e pseudomembrane
133
Q

Eziologia, clinica e terapia della congiuntivite batterica acuta

A

Eziologia
- streptococco
- stafilococco
- Haemofilus

Clinica
- inizio acuto dei sintomi
- autolimitata a 2 settimane
- edema palpebrale
- secrezione purulenta
- lieve e rara affezione corneale

Terapia
- antibiotici topici

134
Q

Eziologia, clinica e terapia della congiuntivite gonococcica

A

Eziologia
- Neisseria gonorrhoeae

Clinica
- iperacuta
- secrezione molto abbondante
- affezione corneale rapida e grave
- edema palpebrale
- chemosi
- pseudomembrane
- rischio perforazione e endoftalmite

Terapia
- irrigazione abbondante
- antibiotico topico e sistemico
- studio di ETS

135
Q

Eziologia, clinica e terapia della cheratocongiuntivite da clamidia nell’adulto

A

Eziologia
- Chlamydia trachomatis sierogruppi D-K

Clinica
- secrezione acquosa o mucopurulenta
- ipertrofia dei follicoli
- alterazioni corneali frequenti
- linfoadenopatia periauricolare dolorosa
- pò cicatrizzare e dare panno corneale

Terapia
- azitromicina
- tetracicline

136
Q

Eziologia, clinica e terapia del tracoma

A

Eziologia
- Chlamydia trachomatis sierogruppi A, B, Ba, C

Clinica
- congiuntivite papillare-follicolare subacuta
- tende a cicatrizzare
- causa di cecità

Terapia
- azitromicina
- chirurgia delle sequele

137
Q

forme cliniche della congiuntivite da adenovirus

A
  • congiuntivite acuta follicolare
  • cheratite in congiuntivite adenovirale
138
Q

Clinica e terapia della congiuntivite acuta follicolare adenovirale

A

Clinica
- inizio acuto dei sintomi
- chemosi
- follicoli
- emorragie
- pseudomembrane
- linfadenopatia periauricolare dolorosa

Terapia
- sintomatica
- ganciclovir topico

139
Q

Eziologia, clinica e terapia della cheratite nella congiuntivite adenovirale

A

Eziologia
- reazione immunologica a resti virali

Clinica
- cheratite puntata superficiale
- infiltrati subepiteliali
- persistente e con tendenza alla recidiva

terapia
- corticoidi
- immunosoppressori topici

140
Q

Clinica e terapia della congiuntivite da mollusscum contagiosum

A

Clinica
- lesioni cutanee maculopapulari
- congiuntivite follicolare cronica

Terapia
- chirurgica
- studio ETS

141
Q

Clinica e terapia della congiuntivite erpetica

A

Clinica
- congiuntivite follicolare
- associata o no ad altre manifestazioni
- adenopatia dolorosa

Terapia
- antierpetici topici

142
Q

Principali virus che causano congiuntivite

A
  • adenovirus
  • molluscum contagiosus
  • herpes virus
  • enterovirus (congiuntivite emorragica acuta)
  • paramyxovirus (Newcastle’s disease)
  • EBV
143
Q

Eziologia, clinica e terapia della rinocongiuntivite allergica

A

Eziologia
- ipersensibilità di tipo I

Clinica
- lacrimazione
- occhi rossi (lieve)
- papille
- chemosi congiuntivale
- bruciore
- secrezione mucosa filamentosa

Terapia
- antiallergici sistemici o topici

144
Q

Eziologia, clinica e terapia della cheratocongiuntivite vernal

A

Eziologia
- aumento di IgE e eosinofili
- associata a atopia (asma e eczema)

Clinica
- bruciore e lacrimazione
- fotofobia
- papille
- secrezione mucosa
- cheratopatia

terapia
- antistaminici
- stabilizzatori mastocitari
- corticoidi
- immunomodulatori
- chirurga di complicazioni e sequele

145
Q

Eziologia, clinica e terapia della congiuntivite papillare gigante

A

Eziologia
- reazione a corpo estraneo

Clinica
- papille molto grandi

Terapia
- eliminazione della causa
- corticoidi topici

146
Q

Possibili anomalie di posizione delle palpebre

A
  • entropion
  • ectropion
  • ptosi
  • retrazione palpebrale
147
Q

Eziologia, clinica e trattamento dell’entropion

A

Eziologia
- involutiva
- cicatriziale
- spastica

Clinica
- costante sfregamento delle ciglia sulla cornea
- arrossamento
- fastidio
- cheratopatia fino all’ulcera (può dare cecità)

Terapia
- chirurgica per evitare cheratopatia e ulcere

148
Q

Eziologia, clinica e trattamento dell’ectropion

A

Eziologia
- involutiva
- cicatriziale
- paralitica

Clinica (raramente dà problemi gravi)
- arrossamento
- fastidio
- lacrimazione

Terapia
- chirurgia (non obbligatoria, né preferenziale)

149
Q

Eziologia, clinica e trattamento della ptosi palpebrale

A

Eziologia
- involutiva o aponeurotica
- miogenica
- neurogenica (paralisi del III, sindrome di Horner o miastenia)
- meccanica

Clinica
- affezione visiva (blocco del campo visivo superiore)
- affezione estetica

Terapia -> chirurgia
- muscolo elevatore funzionante: reinserzione dell’aponeurosi o congiuntivo-mullerectoia
- muscolo elevatore non funzionante: flap del muscolo frontale o sospensione frontale

150
Q

Quale valutazione diagnostica è necessario fare nella ptosi palpebrale per definire l’approccio terapeutico?

A

Valutazione della funzionalità del muscolo elevatore della palpebra -> cambia l’approccio terapeutico

151
Q

Eziologia, clinica e trattamento della detrazione palpebrale

A

Eziologia
- oftalmopatia tiroidea
- cicatriziale

Clinica
- fastidio
- arrossamento
- affezione estetica

Terapia
- sintomatica (lubrificazione con lacrime artificiali)
- chirurgia per la correzione definitiva

152
Q

Possibili anomalie patologiche delle ciglia

A
  • trichiasi
  • districhiasi
  • ipertricosi
  • poliosi
  • madarosi
  • ciglia metaplastiche
153
Q

tumori benigni della palpebra

A
  • papilloma
  • cordoma
  • ciste sebacea di Zeiss o di Moll
  • nevo
  • cheratite seborroica e actinica
  • varici
  • angioma
154
Q

tumori maligni della palpebra

A
  • carcinoma basocellulare
  • carcinoma spinocellulare
  • carcinoma delle cellule sebacee
  • melanoma nodulare (non frequente)
155
Q

Terapia dei tumori maligni della palpebra

A
  • escissione chirurgica con valutazione dei margini
    + ricostruzione dopo conferma di margine libero da patologia
  • radioterapia (raramente radiosensibili)
  • chemioterapia se metastatico (raramente lo è)
156
Q

Classificazione delle infezioni palpebrali

A

Orzaiolo -> infezione acuta della ghiandola sebacea
- terapia con antibiotico e antinfiammatorio

Calazio -> infiammazione cronica granulomatosa della ghiandola
- terapia con corticoide e chirurgia se necessaria

157
Q

Quali possono essere i meccanismi patogenetici che riguardano le vie lacrimali?

A

Infezione e stenosi

158
Q

eziologia, clinica e terapia della canalicolare cronica

A

Eziologia
- polibatterica
- fungina
- actinomiceti (actinomyces israelii)

Clinica (poco intensa)
- epifora
- fastidio
- occhio rosso

terapia
- chirurgia (si possono formare calcoli)

159
Q

Clinica e terapia della dacriocistite acuta

A

Clinica (la stessa di un’infezione delle parti molli)
- rigonfiamento più o meno evidente

Terapia
- antibiotico per os
- dacriocistorinostomia

160
Q

Eziologia, clinica e terapia della stenosi dei punti lacrimali

A

Eziologia
- involutiva
- cicatriziale
- iatrogena

Clinica
- epifora
- irritazione
- congiuntivite cronica

Terapia
- puntoplastia

161
Q

Eziologia delle ostruzioni delle vie lacrimali

A
  • involutiva (in ordine di frequenza CNL, punti lacrimali, canalicoli)
  • congenita (CNL)
  • cicatriziale (canalicoli)
  • iatrogena
162
Q

Clinica delle ostruzioni delle vie lacrimali

A

Presaccale
- epifora
- congiuntivite cronica

Postsaccale
- epifora
- congiuntivite cronica
- dilatazione del sacco lacrimale
- secrezione mucopurulenta
- dacriocistite

163
Q

Procedimento diagnostico i caso di sospetta ostruzione delle vie lacrimali

A

Anamnesi e test di Munk (quantifica l’epifora)

Ispezione e palpazione delle vie lacrimali

Prove cliniche
- Test di ritenzione delle fluorescenza
- Test di jones I e II
- irrigazione delle vie

Imaging (poco usato)
- dacriocistografia
- dacriocistogammagrafia/dacrioscintigrafia

164
Q

Terapia dell’ostruzione delle vie lacrimali

A

Stenosi dei punti lacrimali
- puntoplastica

Stenosi dei canalicoli
- ricostruzione chirurgica

Ostruzione bassa, acquisita
- dacriocistorinostomia

Ostruzione bassa congenita
- massaggio della zona del sacco lacrimale (si forza l’apertura della valvola di Hassner)
- sonda
- dacriocistorinostomia

165
Q

Quali sono le principali patologie che coinvolgono la ghiandola lacrimale?

A

Processi infiammatori
- dacrioadenite non infettiva (spesso associata a sarcoidosi o vasculite)

Processi infettivi
- dacrioadenite infettiva (solitamente virale=

Tumori
- benigni: ciste, adenoma pleomorfo
- maligni: linfomi (tipo MALT, più frequenti) o adenocarcinoma (più aggressivo)

166
Q

Qual è il rischio principale in una dacrioadenite infettiva, tale per cui è necessario il trattamento?

A

Progressione a cellulite orbitaria
-> antinfiammatori se virale, antibiotici se batterica

167
Q

Clinica dell’oftalmopatia tiroidea in fase attiva

A
  • dolor, rubor, calor, dolor
  • iperemia e chemosi
  • esoftalmo
  • strabismo o diplopia
  • aumento della PIO
  • compressione del nervo ottico (casi gravi) con neuropatia ottica compressiva
  • retrazione palpebrale (caratteristica !!)
168
Q

Clinica dell’oftalmopatia tiroidea in fase inattiva

A

Sequele delle alterazioni della fase attiva
- retrazione palpebrale
- esoftalmo
- strabismo restrittivo
- diplopia
- cheratopatia secondaria

169
Q

Percorso diagnostico dell’oftalmopatia tiroidea

A
  • clinica
  • studio endocrinologia (T3, T4, TSH, Ab)
  • imaging
170
Q

Terapia dell’oftalmopatia tiroidea

A
  • In generale: controllo ormonale, evitare tabacco, lubrificanti oculari
  • Farmacologica: selenio, FANS, corticoide (metilprednisolone ad alte dosi), radioterapia, immunosoppressori o farmaci biologici
  • chirurgica (in fase inattiva): decompressione orbitaria, correzione strabismo o chirurgia palpebrale

!! unica chirurgia che si effettua in fase attiva è in caso di neuropatia per compressione

171
Q

patologie infiammatorie non infettive specifiche dell’orbita

A
  • oftalmopatia tiroidea (!)
  • patologia associata a vasculite (di solito granulomatosi con poliangioite)
  • malattia da IgG4
  • Affezione diffusa/per strutture: miosite, dacrioadenite, sindrome di Tolosa-Hunt
172
Q

Clinica e terapia della malattia infiammatoria idriopatica dell’orbita

A

Clinica
- infiammazione orbitaria
- alterazione dei muscoli estrinseci (diplopia)
- arrossamento dell’occhio
- bilaterale e senza retrazione palpebrale

Terapia
- empirica con corticoidi, immunosoppressori o biologici

173
Q

Principali patologie infettive orbitarie

A
  • cellulite orbitaria
  • ascesso orbitario
174
Q

Eziologia, clinica e terapia della cellulite orbitaria

A

Eziologia: porta di entrata
- sinusite (la più frequente)
- infezione odontogena
- Batterica (fungina negli immunodepressi)

Clinica
- proptosi
- alterazione dei muscoli estrinseci oculari
- diminuzione dell’AV
- febbre e malessere generale
- alterazione degli esami ematochimici

Terapia (URGENTE!!)
- antibiotici
- chirurgia (in caso di ascesso)

175
Q

Clinica dei tumori orbitari

A
  • massa palpabile
  • proposi
  • distopia oculare
  • edema della papilla
  • pieghe coroidee
  • diminuzione progressiva dell’AV
176
Q

tumore orbitario benigno più frequente nell’adulto

A

emangioma cavernoso (o malformazione venosa cavernosa)

177
Q

tumore orbitario maligno più frequente nell’adulto

A

linfoma

178
Q

tumore orbitario maligno più aggressivo, tipicamente nei bambini

A

rabdomiosarcoma

179
Q

Clinica della frattura orbitaria

A
  • enoftalmo
  • diplopia
  • dolore
  • enfisema sottocutaneo
  • sintomi vegetativi
180
Q

Che traumi producono frattura nel pavimento e nella parete mediale dell’orbita?

A

Traumi a bassa energia

181
Q

Che traumi producono fratture nella parete laterale e nel tetto dell’orbita?

A

traumi ad alta energia

182
Q

Possibili interventi di amputazione oculare. Quando si effettuano?

A
  • Eviscerazione: rimozione della cornea e del contenuto intraoculare (occhio cieco doloroso)
  • enucleazione: rimozione dell’intero globo (tumore intraoculare maligno)
  • exeresi (lett. exenterar): rimozione del globo, dei muscoli e del grasso (tumore maligno orbitario)
183
Q

classificazione dei traumi oculari

A

Traumi meccanici
- contusioni
- ferite
- fratture dell’orbita

Traumi chimici (causticazioni)

Lesioni per radiazioni

184
Q

Lesioni palpebrali/congiuntivali da contusione oculare

A
  • ematoma palpebrale
  • iposfagma congiuntivale
185
Q

Lesioni corneali da contusione oculare

A
  • abrasione epiteliale
  • danno endoteliale con edema e opacizzazione (che può diventare permanente)
186
Q

terapia delle lesioni palpebrali/congiuntivali da contusione oculare

A
  • non necessario il trattamento
  • lacrime artificiali se c’è sensazione di corpo estraneo
187
Q

terapia delle lesioni corneali da contusione oculare

A
  • si tappa l’occhio per 24h con cicloplegico e antibiotico se NON c’è rischio infettivo
  • se c’è rischio infettivo non si tappa (!!!)
  • l’anestetico si usa solo per l’esplorazione
188
Q

Lesioni dell’iride da contusione oculare

A
  • miosi traumatica
  • lacerazione dello sfintere (midriasi permanente e diminuzione lieve dell’AV)
  • iridodialisi (policoria e fotofobia)
  • recessione angolare (con glaucoma cronico unilaterale)
  • ciclodialisi (con ipotonia, atrofia e diminuzione dell?AV)
189
Q

Terapia delle lesioni dell’iride da contusione oculare

A
  • miosi traumatica e lacerazione sfinteriale non necessitano di trattamento
  • le altre lesioni richiedono valutazione specialistica
190
Q

Lesioni della camera anteriore da contusione oculare

A
  • ifema traumatico
  • ematocornea (può depositarsi emosiderina con danno endoteliale e aumento della PIO; può esitare ad opacità permanente)
191
Q

terapia delle lesioni della camera anteriore da contusione oculare

A
  • antifibrinolitici e atropina o paracentesi in caso di ifema che non si risolve spontaneamente (su indicazione specialistica)
  • cheratoplastica in caso di opacità permanente da ematocornea
192
Q

Lesioni del cristallino da contusione oculare

A
  • anello del Vossius
  • cataratta contusiva (a rosetta, subcapsulare anteriore)
  • sublussazione, con iridonesi e facodonesi (-> miopia e astigmatismo)
  • lussazione completa (-> ipermetropia se si localizza nella camera vitrea; iridociclite con eventuale glaucoma secondario se s localizza alla camera anteriore)
193
Q

Lesioni vitreali da contusione oculare

A
  • distacco del vitreo posteriore, con eventuale lacerazione retinica; produce miodesopsie
  • emorragia vitrea con diminuzione dell’AV (rischio distacco retinico!!)
194
Q

Lesioni retiniche da contusione oculare

A

Commotio retinae (edema di Berlin):
- edema cellulare con velo biancastro ed emorragia (conservata la macchia rossa e buona prognosi)
- edema maculare con diminuzione dell’AV, foro maculare o rottura della coroidea

Rottura della retina

195
Q

terapia delle lesioni retiniche da contusione oculare

A

In caso di rottura della retina
- fotocoagulazione affinché non esiti in un distacco

196
Q

Lesioni della coroidea da contusione oculare

A

Rottura della coroidea
- nella membrana di Bruch o nella coriocapillare
- linee bianche concentriche alla papilla
- AV conservata a meno che non interessi la macula
- può esserci emorragia subretiniana
- si complica con neovascolarizzazione subretiniana

197
Q

Lesioni del nervo ottico da contusione oculare

A

Neurite ottica traumatica per
- compressione
- lacerazione
- rottura

-> può dare atrofia in 3-4 settimane e cecità irreversibile

198
Q

Lesioni e sintomi derivanti da ferite a livello della sclera

A

Possibile rottura del globo oculare
- diminuzione dell’AV
- difetto del riflesso pupillare afferente
- ipotonia (non si misura la PIO ma si sa che è bassa per fuoriuscita di contenuto oculare)
- edema congiuntivale

199
Q

Lesioni e sintomi derivanti da ferite a livello della regione sopracciliare

A
  • edema
  • ecchimosi

(sono prodotte dal bordo dell’orbita)

200
Q

Lesioni e sintomi derivanti da ferite a livello della palpebra

A

Erosioni
- poco importanti, senza conseguenze

Lacerazioni
- emorragia
- ematoma
- rigonfiamento
- epifora se è coinvolto il bordo e il sistema lacrimale

201
Q

Complicanze delle ferite palpebrali

A
  • infezione
  • alterazioni: ptosi traumatica, cicatrizzazione anomala (trichiasi, ectropion, entropion, lagoftalmo), alterazione della via di drenaggio lacrimale (epifora)
  • danno estetico
202
Q

Trattamento del trauma con corpo estraneo extraoculare

A
  • eliminazione del corpo estrano e pulizia del letto della ferita
  • sutura della ferita
  • antibiotico + midriatico
  • non si tappa per il rischio infezione
203
Q

Complicazioni del corpo estraneo extraoculare

A
  • erosione corneale recidivante
  • astigmatismo irregolare
  • infezione
  • leucoma
204
Q

Segni e sintomi causati dalle ferite oculari perforanti

A
  • fuoriuscita del contenuto oculare
  • dislocamento della pupilla (prolissa iride)
  • ipotonia
  • tumefazione del cristallino (cataratta)
  • emorragia
205
Q

Terapia della lesione da corpo estraneo intraoculare

A
  • bendaggio sterile non compressivo
  • vaccino antitetanico
  • antibioticoprofilassi

Si cerca il corpo estraneo con imaging NON RMN (si rischia di fare danni mobilizzandolo se è metallico)

  • Estrazione e ricostruzione
  • antibiotico e antinfiammatorio dopo chirurgia
206
Q

Clinica della frattura del pavimento dell’orbita

A
  • sprofondamento del globo
  • enoftalmo
  • abbassamento della fenditura palpebrale
  • intrappolamento del retto inferiore o dell’obliquo inferiore -> impossibile lo sguardo verso l’alto
  • possibile lesione dell’infraorbitario (ipoestesia faciale)
207
Q

Clinica della frattura della parete mediale dell’orbita

A
  • enfisema orbitario -> crepitazioni
  • intrappolamento del retto mediale -> diplopia
208
Q

Che tipo di necrosi causano gli acidi nelle causticazioni oculari?

A

Necrosi coagulativa superficiale

209
Q

Che tipo di necrosi causano gli alcali nelle causticazioni oculari?

A

Necrosi colliquativa con idrolisi delle proteine -> danni più profondi

210
Q

Clinica delle causticazioni oculari

A
  • necrosi epiteliale e congiuntivale -> sbiancamento
  • digestione e precipitazione del collagene e della sostanza fondamentale -> opacificazione
  • lesione dell’iride e del cristallino se penetrano la camera anteriore
  • lesione del corpo ciliare “
  • ipotonia e tisi del bulbo
211
Q

Terapia delle causticazioni oculari

A
  • lavaggio immediato e abbondante con soluzione acquosa neutra

Gestione specialistica
- farmaci topici: antibiotici, corticoidi, ciclplegici e vit. C
- farmaci generali: acetazolamide, FANS, vit. C e citrato
- chirurgia: debridment del tessuto necrotico
- eventuale trapianto di limbo e congiuntiva

212
Q

Sequele della causticazione oculare

A
  • simblefaron
  • leucoma
  • cataratta
  • glaucoma
  • tisi del bulbo
  • cecità
213
Q

Cause di fototraumatismo oculare

A
  • osservazione di eclissi
  • attività industriali
  • luce solare
  • iatrogeno (laser argon)
214
Q

Lesioni causate dal fototraumatismo oculare

A
  • foro retiniano
  • se si trova nela macula: diminuzione AV, scotomi positivi e metamorfopsia
215
Q

lesioni causate dalle radiazioni UV a livello oculare

A

Cheratite attinica
- dolore
- fotofobia
- lacrimazione
- diminuzione AV
- erosioni puntiformi superficiale
- edema epiteliale

216
Q

lesioni causate dalle radiazioni ionizzanti a livello oculare

A
  • sindrome dell’occhio secco
  • cataratta
  • retinopatia