Terzo compitino Flashcards
Come si possono classificare sulla base del meccanismo sottostante le patologie del cristalino?
- alterazione di forma e dimensione (leniscono, lentiglobo, sferofaquia, microfaquia e coloboma)
- perdita di elasticità (presbiopia)
- perdita di trasparenza (cataratta)
- alterazione della posizione (lussazione o sublussazione)
A quali altri sintomi si accompagna il lenticono anteriore nella sindrome di Alport?
- affezione del collagene
- patologia renale (microematuria)
- patologia corneale (megalocornea)
- patologia cocleare (sordità)
Clinica della presbiopia
- visione sfuocata
- immagini tremolanti nella visione da vicino
- fatiga visual
- cefalea
Terapia della presbiopia
- lenti
- chirurgia
Clinica della cataratta
- diminuita AV e visione del contrasto
- sensazione di nebbia e visione sfuocata
- alterazione della percezione del colore
- deslumbramiento (sintomi peggiorano con luminosità alta)
- diplopia monoculare
- cambi nella rifrazione
Come si arriva alla diagnosi di cataratta?
- anamnesi, clinica etc
- oftalmoscopia (opacità biancastra)
- retroilluminazione del cristallino (prova di Brukner, si osserva come macchia scura sul riflesso rosso del fondo se illuminata con una lampada de hendidura)
Classificazione della cataratta sulla base del momento di apparizione
- congenita e infantile (ambliopia!!)
- del adulto
Classificazione della cataratta sulla base dell’eziologia
- senile
- metabolica
- complicata
- traumatica
- postchirurgica
- tossica
- ereditaria
- da lesione embrionaria
Classificazione della cataratta sulla base della posizione
- nucleare
- corticale
- subcapsulare
- coronaria
Classificazione della cataratta sulla base della morfologia
- laminari
- piramidale
- a rosetta
Classificazione della cataratta sulla base del colore
- brunescente
- cerulea
- policromatica
Classificazione della cataratta sulla base dello stadio di evoluzione
- incipiente
- moderata
- avanzata
- matura
- ipermatura
Fattori di rischio della cataratta senile
- età
- antecedenti familiari
- malattie vascolari
- malattie metaboliche e disturbi elettrolitici
- farmaci e sostanze tossiche
- traumi oculari
- radiazioni
Forme cliniche della cataratta senile
- Cataratta corticale (cambio patologico delle fibre corticali)
- cataratta nucleare (indurimento e condensazione progressiva del nucleo)
- cataratta subcapsulare posteriore (opacizzazioni granulari davanti alla capsula post)
Clinica della cataratta senile corticale
- vacuoli, strie acquose e cataratta cuneiforme
- fotofobia e deslumbramiento
- evoluzione rapida
Clinica della cataratta senile nucleare
- cambio di colore del nucleo (marrone)
- aumento dell’indice di rifrazione
- miopia, diplopia e poliopia
- diminuzione della AV e della sensibilità al contrasto
- alterazioni nella visione cromatica
- lenta evoluzione
Clinica della cataratta senile subcapsulare posteriore
- diminuzione precoce della AV (peggiora in miosi)
- opacità granulari davanti alla capsula posteriore
Evoluzione della cataratta senile con clinica dei vari stadi
IMMATURA
- sintomi visivi senza complicazioni
- si divide in incipiente d’avanzata
MATURA
- opacificazione diffusa fino a leucocoria (cecità legale)
- aumento del contenuto acquoso (cataratta intumescente)
- rischio di glaucoma facomorfico
IPERMATURA
- la corteccia diventa liquida -> nucleo in posizione anomala (immagine a sole ponente)
- cataratta morgagniana
- alterazione del cristallino per perdita di liquidi
- irritazione (cataratta membranosa)
- rischio di glaucoma facolitico
Tipi di cataratta associata a malattie sistemiche
- cataratta diabetica
- da emodialisi
- miotonica (distrofia miotonica)
- tetanica
- sindermatotica (neurodermatite cronica)
- a girasole (Sd. Wilson)
Clinica della cataratta diabetica
- corpi di neve
- cambi transitori della rifrazione
clinica della cataratta da emodialisi
- aumento del contenuto acquoso a livello corticale
Clinica della cataratta miotonica
- opacità puntiformi policromatiche nella regione corticale ant e post (patognomonico)
Clinica della cataratta tetanica
- opacità puntiformi e grisacee sotto la capsula anteriore del cristallino
clinica della cataratta sindermatotica. A quali malattie si associa?
- opacità a forma di scudo sotto la capsula anteriore
- NEURODERMATITE CRONICA, sclerodermia, poiquilodermia, dermatite atopica, eczema cronico
a che patologia si associa la cataratta a girasole
M. di wilsion
Cause della cataratta complicata
- distacco retinico non trattato
- uveite cronica
- vasculite
- retinosi pigmentaria
Clinica della cataratta complicata
- opacità subcapsulare posteriore che progredisce assialmente verso il nucleo
Quali operazioni possono essere causa di cataratta?
- chirurgia con apertura del globo oculare
- operazioni infiltranti
- vitrectomia
come appare la cataratta post contusiva?
- opacità subcapsulare a forma di rosetta
Quali sostanze possono causare cataratta tossica?
- corticoidi topici o sistemici (cataratta subcapsulare post)
- clorpromazina
- sali di oro
- amiodarone
- alopurinolo
Fasi della terapia della cataratta nell’adulto
CHIRURGICA
- facoemulsificazione del cristallino con ultrasuoni
- aspirazione del contenuto del cristallino
- impianto di una lente intraoculare nella camera post.
Obiettivi della chirurgia della cataratta nell’adulto
- evitare la perdita della visione
- assecondare le necessità visive del pz
- evitare le complicazioni oculari associate alla cataratta
- evitare l’evoluzione della patologia
Complicazioni della chirurgia della cataratta nell’adulto
- intraoperatorie: rottura della capsula post
- post-operatorie: endoftalmite acuta, opacificazione della capsula post
Sintomi della cataratta congenita e infantile
- sotto i 7 anni non notano perdita di visione
- ambliopia e strabismo
- resistenza al tappare l’occhio sano
- leucocoria
- movimenti oculari anomali e nistagmo
- difficoltà a camminare
- fenomeno oculo-digitale (pigiano l’occhio perché produce fotopsia)
Tipi di cataratta congenita e infantile
- cataratta ereditaria
- cataratta embrionaria precoce (infezione da rosolia della madre)
- cataratta galattosemica
- altra (malformazioni, patologie sistemiche etc)
Clinica della cataratta infantile ereditaria
- varie forme: laminare, nucleare, coronaria, cerulea
- non riduce significativamente la vista
- non progredisce
patologie infettive che possono dare cataratta congenita
- rosolia
- parotite
- epatite
- toxoplasmosi
Quadro clinico della sindrome di Gregg (causata dalla rosolia contratta dalla madre)
- lesioni oculari (retinite, retinocoroidite, cataratta totale bilaterale con leucocoria)
- lesioni cardiache (permanenza del dotto arterioso
- lesioni uditive (ipoacusia)
- lesioni cerebrali (ritardo mentale)
Quadro clinico ed eziologia della cataratta galatosemica
- opacità profonda corticale posteriore che comincia con l’allattamento
- accumulo di galattosio per deficit di uridil-transferasi o galattochinasi)
Terapia della cataratta infantile
CHIRURGICA (tranne quella galattosemica in cui tolgo il galattosio dalla dieta)
- facoemulsificazione (capsulotomia anteriore e aspiraizione del cristallino)
- successivamente capsulotomia post + vitrectomia anteriore (per evitare la cataratta secondaria)
- lenti a contatto o occhiali fino a almeno 3 anni
- impianto di lenti intraoculari quando si stabilisce la velocità di crescita del globo
Perché la cataratta infantile è da correggere il prima possibile?
RISCIHIO ambliopia ex-anopsia
Classificazione delle dislocazioni del cristallino
- parziale (sublussazione): si colloca nella fossa patellare per deficit del legamento sospensorio
- totale (lussazione): si disloca nella camera vitrea o nella camera anteriore (più raramente)
Eziologia della dislocazione del cristallino
- traumatica
- malattie del connettivo (sindrome di Marfan, omocistinuria, sindrome di Marchesani-Weill)
- dislocazioni ereditarie (ectopia lentis/ectopia lentis et pupilla)
- sindrome pseudoesfoliativa
- altre
Clinica della dislocazione del cristallino
- inizialmente asintomatico
- cambi nella rifrazione e difficoltà nella visione da vicino
- possibile dolore per aumentata PIO se causa glaucoma secondario
- iridonesi e facodonesi
- sferofaquia (cristallino più arrotondato)
Terapia della dislocazione del cristallino
CHIRURGICA
- facoemulsificazione con o senza anello di espansione capsulare
- estrazione intracapsulare
oppure vitrectomia pars plana
Clinica caratteristica del glaucoma
- perdita a canna di fucile del campo visivo
- atrofia delle fibre nervose
- aumento dell’escavazione del disco ottico
- asintomatico nelle fasi iniziali (fino a quando il danno non è irreversibile)
Da che fattori dipende il danno visivo nel glaucoma
- PIO
- resistenza del nervo ottico nella sua porzione intraoculare all’atrofia
Patogenesi del glaucoma: quali teorie esistono?
- teoria dell’ischemia indiretta
- teoria meccanica diretta
- rimodernamento della testa del nervo ottico
Di quali misurazioni si avvale la diagnostica clinica del glaucoma?
- tonometria: per aplanazione o di indentazione
- paquimetria: valutazione dello spessore corneale (corregge i valori della PIO)
- gonioscopia
- oftalmoscopia
- OCT: valutazione delle fibre ottiche nervose e della struttura del nervo
- campimetria: cinetica o statica
Valori normali della PIO
12-21 mmHg
spessore normale della cornea
350 micron
Possibili classificazioni del glaucoma
Momento di apparizione
- congenito
- acquisito
Fattori associati
- primario
- secondario
Angolo
- angolo aperto
- angolo chiuso
Clinica del glaucoma primario ad angolo aperto
- neuropatia acquisita con aumento dell’escavazione
- diminuzione del campo visivo
- angolo aperto senza cambi strutturali
- PIO > 21 mmHg
Fattori di rischio del glaucoma primario ad angolo aperto
- familiarità
- miopia
- diabete
- pressione di perfusione
- corticoidi topici (aumentano la PIO)
Campo visivo e aspetto del fondo dell’occhio nel glaucoma primario ad angolo aperto in fase iniziale
Campo visivo
- difetti del capo centrale
- scotoma arciforme nell’area di Bjerrum
- contrazione periferica
Fondo dell’occhio
- emorragia ad asta vicino al bordo della papilla
- mosca nel bordo dell’escavazione fisiologica
Campo visivo e aspetto del fondo dell’occhio nel glaucoma primario ad angolo aperto in fase di stato
Campo visivo
- aumento del numero e delle dimensioni degli scotomi.
- contrazione periferica asimmetria
Fondo dell’occhio
- aumento dell’escavazione della papilla
- segno della baionetta (angolo dei vasi)
Campo visivo e aspetto del fondo dell’occhio nel glaucoma primario ad angolo aperto in fase avanzata
campo visivo
- aumento della dimensione e del numero degli scotomi
- ulteriore riduzione periferica
- confluenza dei difetti
Fondo dell’occhio
- aumento dell’escavazione
- rechazo nasal dei vasi
Campo visivo e aspetto del fondo dell’occhio nel glaucoma primario ad angolo aperto in fase terminale
campo visivo
- riduzione intensa del campo visivo
- permanenza di un’isola di visione centrale e nasale
Fondo dell’occhio
- escavazione completa della papilla
Terapia medica del glaucoma
Topica
- aumento del riassorbimento dell’humor acqueo: colinergici (pilocarpina), analoghi delle prostaglandine (latanoprost)
- diminuzione della produzione: adrenergici, beta bloccanti (timololo, betaxolo, cartelolo), ACE inibitori (dorzolamide)
Sistemica
- diminuzione della produzione: ACE inibitori (acetozolamide)
- gradiente osmotico: mannitolo e glicerolo
Terapia fisica del glaucoma
Trabecoloplastica con laser Argon (non molto applicata)
Terapia chirurgica per il glaucoma
- trabecolotomia
- sclerectomia (via alternativa per l’eliminazione)
- impianto di dispositivi di drenaggio (con valvola di Ahmed, o MIGS, minimally invasive glaucoma surgery)
Clinica caratteristica del glaucoma primario ad angolo chiuso
- dolore de clavo
- allungamento della camera anteriore
- spostamento anteriore della periferia dell’iride (iris bombé)
- difetti del campo visivo e alterazioni della papilla tipici del glaucoma in generale
Valutazioni cliniche necessarie nella diagnosi dei glaucoma primario ad angolo chiuso
- gonioscopia
- valutazione della profondità della camera anteriore (!!)
- valutazione della PIO, dello spessore corneale, del campo visivo, etc sono proprie di tutti i tipi di glaucoma
Valutazioni cliniche necessarie nella diagnosi dei glaucoma primario ad angolo chiuso
- gonioscopia
- valutazione della profondità della camera anteriore (!!)
- valutazione della PIO, dello spessore corneale, del campo visivo, etc sono proprie di tutti i tipi di glaucoma
Forme cliniche del glaucoma primario ad angolo chiuso
- subacuto o intermittente
- acuto
- cronico
- assoluto
- iris plateau
Clinica del glaucoma primario ad angolo chiuso intermittente (o subacuto)
- episodiche chiusure incomplete dell’angolo con apertura in miosi fisiologica
- visione sfuocata, aura, cefalea frontale
- segni cogestivi scarsi
- PIO aumentata nella crisi, PIO intercritica normale
terapia del glaucoma primario ad angolo chiuso intermittente (o subacuto)
- pilocarpina durante la crisi
- iridotomia a crisi risolta per evitarne altre
Clinica del glaucoma primario ad angolo chiuso acuto
Fase congestiva
- antecedenti di chiusura incompleta
- dolore oculare intenso o perioculare
- diminuzione della AV
- nausea e vomito
- iperemia ciliare e edema corneale
- pupulla ovale in semimidriasi e con ariflessia
- PIO tra 45-100 mmHg
- Tyndall proteico senza precipitato cheratinico??
- camera anteriore stretta nel controlaterale
Fase postcongestiva
- atrofia dell’iride
- pigmento nella cornea
- opacità del cristallino anteriore
- pupilla in semimidriasi
Terapia del glaucoma primario ad angolo chiuso acuto
Medica
- analgesici e antiemetici
- riduttori della PIO (betabloccanti, ACE inibitori, indentazione corneale, agenti iperosmotici come mannitolo)
- corticoidi topici
- pilocarpina
Chirurgica
- iridotomia con laser YAG
- iridectomia
Clinica e terapia del glaucoma primario ad angolo chiuso cronico
- decorso lento e progressivo con chiusura per sinequias (inizia superiormente)
- iridotomia laser
clinica del glaucoma primario ad angolo chiuso assoluto
- cecità
- degenerazione corneale (cheratopatia a banda)
Classificazione del glaucoma primario congenito
- glaucoma primario congenito verdadero (PIO elevata già in utero)
- glaucoma infantile (prima dei 3 anni)
- glaucoma giovanile (tra i 3 e i 16 anni)
Clinica del glaucoma primario congenito
- torbidezza corneale
- buftalmo con aumento del diametro corneale, rottura della membrana di Descemet (strie di Haab), edema corneale, lussazione del cristallino, aumento dell’escavazione della papilla
- bambino irascibile per il dolore e il fastidio (fotofobia, lacrimazione, blefarospasmo)
Terapia del glaucoma primario congenito
CHIRURGICA
- goniotomia
- trabeculotomia
Eziologia del glaucoma secondario ad angolo aperto
Ostruzione trabecolare
- cortisonico
- pigmentario (con iride convesso inverso)
- capsulare pseudoesfoliativo
- facolitico (cataratta ipermatura)
- traumatico
- infiammatorio
- associato a crisi ipertensiva (crisi glaucomatocicliche, sindrome di Posner-Schlossmann)
- cellule fantasma
Ostruzione pretrabecolare
- crescita della membrana epiteliale o endoteliale
Ostrizione postrabecolare
- aumento della pressione venosa episclerale per trombosi
Eziologia del glaucoma secondario ad angolo chiuso
Blocco dell’angolo
- Infiammazione
- glaucoma neovascolare (retinopatia diabetica)
Blocco pupillare
- infiammazione
Blocco ciliare
- glaucoma maligno
A quali anomalie si associa il glaucoma secondario congenito?
Anomalie oculari
- aniridia
- goniodisgenesia: anomalia di Rieger (policoria), anomalia di Peters (leucoma corneale)
Anomalie sistemiche
- sindrome di Sturge-Weber
- Neurofibromatosi
Sintomi tipici della uveite anteriore acuta
- dolore oculare irradiato frontotemporale
- fotofobia
- visione inizialmente normale, poi sfocata
- arrossamento oculare
Segni tipici dell’uveite anteriore acuta
- iniezione ciliare importante
- miosi
- profondità normale della camera anteriore
- torbidezza dell’umo acqueo (Tyndall positivo)
- precipitati endoteliali
- sinequias (posteriori o anteriori)
- hipopion (mobile o immobile)
- hifema
- PIO di solito diminuita (può aumentare se predomina il blocco trabecolare)
Clinica dell’uveite anteriore cronica
- iniezione ciliare lieve o assente
- Tyndall positivo anche intenso
- precipitati endoteliali grossolani (a volte lardacei)
- infiammazione corneale (edema e cheratopatia a banda)
- noduli nell’iride (di Koeppe o di Bussaca)
- atrofia dell’iride
- sinequas pupillare
- complicazioni: cataratta (corticosteroidi), glaucoma e ptisi bulbi
classificazione eziologica dell’uveite anteriore
Non associata ad altra patologia
- idiopatica
- sindrome di Posner-Schlossmann
- ciclite heterocromica di Fuchs
Associata a patologia oculare
- traumatismo contuso
- cheratouveite e sclerouveite
- panuveite
- sindrome di Schwartz
Associata a patologia infettiva
- lebbra e TBC
- brucellosi
- sifilide
- rosolia
- HSV, VZV
Associata a parassiti
- toxoplasmosi
- toxocariasi
- oncocercosi
- cisticercosi
Associata a HLA-B27
- spondilite anchilosante
- S. di Reiter
- IBD
- psoriasi artritica
Non associata a HLA-B27
- artrite idiopatica giovanile
- sarcoidosi
- Malattia di Bechet
- Malattia di Vogt-Koyanagi-Harada
- SM
obiettivi della terapia della uveite anteriore
- preservare la AV
- prevenire le sinequias
- risolvere l’infiammazione oculare
- controllare la PIO
terapia della uveite anteriore
Topica
- cicloplegici-midriatici (atropina, scopolamina, ciclopentolato, tropicamide, fenilefrina)
- corticosteroidi (prednisone, desametasone, fluormetolone)
Generale
- terapia della patologia di base
- immunosoppressori/immunomodulatori
Sintomi tipici delle patologie della cornea
- dolore oculare (forte, per spasmo del ciliare e dello sfintere dell’iride)
- blefarospasmo
- lacrimazione
- fotofobia (contrazione spastica dell’iride)
- diminuzione della visione o visione di auree
Segni tipici della patologia della cornea
- iperemia ciliare (anello iperemia pericheratico)
- lesioni epiteliali (cheratite puntata superficiale, erosione epiteliale puntata, difetti epiteliali, filamenti mucinosi)
- edema corneale (possibili vescicole e bolle)
- infiltrato cellulare -> opacità
- ulcerazione
- leucoma (opacità cicatriziale)
- neovascolarizzazione (a panno corneale o dei vasi profondi)
Quali sostanze si possono depositare a livello corneale dando alterazioni?
- metalli
- calcio
- lipidi
- farmaci
- prodotti aumentati a causa di patologie del metabolismo
Classificazione patogenetica della patologia corneale
Infiammazione (cheratiti)
- cheratite infettiva
- cheratiti immuni
- cheratite irritava, tossica o carenziale
Degenerazioni
- gerontoxon
- cheratopatia a banda
- cheratopatia bollosa
Ectasia
- cheratocono
- cheratoglobo
- degenerazione marginale pellucida
Distrofie
Quali batteri danno cheratite su una lezione epiteliale preesistente e quali anche sull’epitelio integro?
Lesione epiteliale
- stafilococco
- pneumococco
- pseudomonas
- enterobatteri
Epitelio integro
- H. aegypti
- bacillo difterico
- shigella
- meningococco e gonococco
Clinica della cheratite batterica
- sensazione di corpo estraneo e dolore oculare
- diminuzione della visione e fotofobia
- secrezione purulenta
- edema palpebrale e iperemia pericheratica
- difetto epiteliale (con infiltrato di PMN, edema corneale, necrosi o ulcera)
- placche endoteliali di fibrina
- hipopion (sterile=
- descemetocele e endoftalmite
Terapia della cheratite batterica
- antibiotico: chinolone o collirio rinforzato (cefalosporina, vancomicina, aminoglucosidi)
- midriatico: diminuire sinequias e dolore
Sequele della ceratite batterica
- leucoma
- astigmatismo irregolare
- cataratta
—> diminuzione della AV
Agenti eziologici più comuni della cheratite micotica
- funghi filamentosi (aspergillus, fusarium)
- candidato (negli immunodepressi)
Clinica della cheratite micotica
- perdita di visione
- sensazione di corpo estraneo e dolore oculare con fotofobia
- secrezione purulenta
- ulcere con bordi “piumosi” e lesioni satelliti (aspergillus)
- ulcera bianco-giallastra con secrezione densa (candida)
Terapia della cheratite micotica
- antifungini topici: natamicina, anfotericina, imidazolo, flucitosina
- midriatici: diminuzione del dolore, della fotofobia e delle sinequias
sequele della cheratite micotica
- leucoma
- astigmatismo irregolare
- cataratta
Agente eziologico della cheratite da protozoi
- Acanthamoeba
clinica della cheratite parassitaria
- dolore intenso, fotofobia
- lacrimazione
- scarsa alterazione epiteliale
- infiltrati stromali anteriori e perineurali (cheratoneurite radiale)
- infiltrati coalescenti a formare un ascesso anulare centrale o paracentrale associato a hipopion
- opacificazione e lisi corneale
Terapia della cheratite protozoaria
- biguanidi
- propamidina
- muconazolo
- neomicina
- clorexedina
-TRAPIANTO
Clinica della ricorrenza epiteliale di una cheratite erpetica
- dolore lieve e visione sfocata
- dendriti
- ulcera dendritica
- ulcera geogradica
- ulcera metaerpetica
Clinica della ricorrenza stromale della cheratite erpetica
Cheratite disciforme
- diminuzione della AV
- ipoestesia corneale
- edema centrale discoide
- uveite
- precipitati e placche endoteliali
- aumento della PIO
- anello di wessely
Cheratite necrotica
- necrosi stromale
- neovascolarizzazione
- regioni bianche di ischemia
- complicanze nella camera anteriore (hipopion, sinequias)
Terapia delle ricorrenze di cheratite erpetica
- antivirali: aciclovir (anche sistemico), valaciclovir, trifluortimidina (topici=
- midriatici
- anestetici e corticoidi controindicati nelle ricorrenze epiteliali
- corticoidi topici nelle ricorrenze stremali dove c’è perdita di AV (si combinano con antivirale topico + orale)
Clinica della cheratite da VZV
Clinica presente soprattutto nelle riacutizzazioni
- precedenti vescicole sul dorso del naso (infezione del nasociliale -> ramo oftalmico del trigemino)
- cheratite epiteliale puntiforme
- microdendriti stellati
- placche mucose
- uveite
- blefarocongiuntivite
- scleite
- cheratite nummulare o neurotrofica
terapia della cheratite da VZV
- antivirali sistemici: famciclovir, valaciclovir
- corticoidi (nelle forme puramente stromali con irritazione della camera anteriore)
Clinica e terapia della cheratite marginale catarrale
Clinica
- dolore lieve
- iperemia pericheratica settoriale
- fotofobia
- ulcera piana ovale periferica con infiltrato
Terapia
- corticoidi topici
- antibiotico per la blefarite
Patogenesi della cheratite marginale catarrale
ipersensibilità di tipo III verso esotossine o Ag di superficie batterica che si sviluppa spesso in seguito a blefarite (in questo caso la reazione è verso le tossine stafilococciche)
Patogenesi della cheratite flictenulare
Ipersensibilità di tipo IV verso esotossine o Ag di superficie batterica
Clinica e terapia della cheratite flictenulare
Clinica
- iperemia
- dolore intenso
- noduli bianco-rosati corneali vicino al limbo
Terapia
- corticoidi topici
- terapia della blefarite (antibiotici)
Clinica dell’ulcera di Mooren
- diminuzione della AV
- iperemia
- dolore molto intenso
- ulcera periferica non purulenta, progressiva a decorso cronico e con bordi sopraelevati
- progressione circonferenziale o centrale
- vascolarizzazione -> assottigliamento e leucoma
- due forme cliniche: limitata e maligna
terapia dell’ulcera di Mooren
- immunosoppressori locali
- resezione congiuntivale
Quadro clinico della cheratite ulcerativa periferica
simile all’ulcera di Mooren ma nel contesto di una collagenosi
Eziologia della cheratite per esposizione
Lagoftalmo per
- paralisi del faciale
- ectropion
- esoftalmo
Clinica della cheratite per esposizione
- dolore e iperemia intensi
- cheratite superficiale con progressione ad erosione corneali
- possibili sovrinfezioni -> cheratite batterica secondaria
Terapia della cheratite per esposizione
- lubrificanti e camera umida
- chiusura palpebrale chirurgica (tarsorrafia)
- pesi nella palpebra superiore
Eziologia e clinica della cheratite neurotrofica o neuroparalitica
Eziologia
- anestesia corneale per lesione del trigemino
- alterata sensazione di secchezza oculare
- ridotta frequenza di ammiccamento
Clinica
- cheratopatia epiteliale puntiforme
- possibile evoluzione ad ulcera epiteliale persistente (rischio sovrinfezione)
- iperemia ciliare in assenza di dolore (!)
Terapia della cheratite neurotrofica
- lubrificanti
- siero autologo
- chiusura palpebrale e trapianto di membrana amniotica
Eziologia della xeroftalmia
- deficit di vit. A
- morbillo
Eziologia della cheratite secca
Iposecrezione lacrimale
Eziologia della cheratite tossica
farmaci topici o generali (chemioterapici)
Eziologia e clinica del gerontoxon
eziologia
- deposito di colesterolo (ipercolesterolemia)
Clinica
- arco o anello completo periferico bianco
- caratteristica la zona corneale libera tra l’anello e il limbo
eziologia e clinica della cheratopatia a banda
Eziologia
- tisi del bulbo
- uveite
- età avanzata
- glaucoma terminale
- ipercalcemia
- silicosi (?)
Clinica
- deposito subepiteliale di calcio nell’area palpebrale
Terapia della cheratopatia a banda
- applicazione di una soluzione di sodio-EDTA
- si appoggia un bastoncino e si raschia l’epitelio
(DOLOROSO)
Patogenesi, clinica e trattamento della cheratopatia bollosa
Patogenesi
- perdita di funzione delle cellule endoteliali
-> idratazione eccessiva delle cellule della cornea
Clinica
- opacificazione corneale per edema stromale cronico
- edema e bolle epiteliali
- dolore alla rottura delle bolle
- diminuzione progressiva della visione
Terapia
- trapianto di cornea
clinica del cheratocono
- protrusione cronica progressiva della regione corneale centrale
- astigmatismo irregolare e perdita della visione
- NON arrossamento e dolore
- possibile rottura della m. di Descemet -> edema corneale con opacificazione o cicatrizzazione centrale
Clinica del cheratoglobo
- morfologia emisferica della cornea
- difetti importanti della rifrazione
Clinica della degenerazione marginale pellucida
- ingrossamento periferico inferiore dello stroma corneale
- non ci sono difetti di rifrazione fino alle fasi avanzate
Classificazione anatomica delle distrofie corneali
- distrofia corneale epiteliale (membrana basale o fi Cogan)
- distrofia della membrana di Bowman
- distrofia corneale stromale: granulare (depositi ialini), reticolare (deposito di amiloide) o maculare (deposito di mucopolisaccaridi)
- distrofia endoteliale di Fuchs
Quali patologie possono essere provocate dall’uso scorretto delle lenti a contatto?
- infezioni
- erosione per rottura della lente e panno corneale
- congiuntivite allergica e gigantocellulare
- rimodernamento corneale
- infiltrato sterile
- reazione sterile nella camera anteriore
Clinica e terapia dell’episclerite
Clinica
- dolore lieve unilaterale
- iperemia settoriale o diffusa (forme semplici)
- elevazione edematosa rotonda e mobile, iperemia circondante (forme nodulari)
Terapia
- corticosteroidi se presenti sintomi severi
Principale DD dell’episclerite, come si risolve?
Congiuntivite
- somministrazione di vasocostrittori topici: nella congiuntivite si allevia l’iperemia (sono interessati i vasi superficiali)
Forme cliniche dell’episclerite
Anteriore, non necrotizzante
- diffusa o nodulare (noduli profondi non mobili)
Anteriore, necrotizzante
- con segni infiammatori: aree di iperemia circoscritta che diventano avascolari per necrosi. Assottigliamento della sclera con coroide visibile
- senza segni infiammatori (scleromalacia perforante): zone di necrosi che lasciano intravedere la coroidea
Posteriore
- non si hanno segni clinici nella parte anteriore dell’occhio
- il dolore può essere l’unico sintomo
Segni e sintomi caratteristici dell’episclerite
- iperemia
- fotofobia
- dolore oculare intenso (!)
Sintomatologia tipica delle patologie della congiuntiva
- bruciore
- prurito
- lacrimazione riflessa
- sensazione di corpo estraneo
segni tipici delle patologie della congiuntiva
- secrezione (acquosa, mucosa, purulenta)
- iperemia (congiuntiva, ciliare o pericheratica, dei vasi profondi)
- emorragia (anche subcongiuntivale senza vasodilatazione)
- reazione tissutale con follicoli o papille
- edema congiuntivite
- membrane e pseudomembrane
Eziologia, clinica e terapia della congiuntivite batterica acuta
Eziologia
- streptococco
- stafilococco
- Haemofilus
Clinica
- inizio acuto dei sintomi
- autolimitata a 2 settimane
- edema palpebrale
- secrezione purulenta
- lieve e rara affezione corneale
Terapia
- antibiotici topici
Eziologia, clinica e terapia della congiuntivite gonococcica
Eziologia
- Neisseria gonorrhoeae
Clinica
- iperacuta
- secrezione molto abbondante
- affezione corneale rapida e grave
- edema palpebrale
- chemosi
- pseudomembrane
- rischio perforazione e endoftalmite
Terapia
- irrigazione abbondante
- antibiotico topico e sistemico
- studio di ETS
Eziologia, clinica e terapia della cheratocongiuntivite da clamidia nell’adulto
Eziologia
- Chlamydia trachomatis sierogruppi D-K
Clinica
- secrezione acquosa o mucopurulenta
- ipertrofia dei follicoli
- alterazioni corneali frequenti
- linfoadenopatia periauricolare dolorosa
- pò cicatrizzare e dare panno corneale
Terapia
- azitromicina
- tetracicline
Eziologia, clinica e terapia del tracoma
Eziologia
- Chlamydia trachomatis sierogruppi A, B, Ba, C
Clinica
- congiuntivite papillare-follicolare subacuta
- tende a cicatrizzare
- causa di cecità
Terapia
- azitromicina
- chirurgia delle sequele
forme cliniche della congiuntivite da adenovirus
- congiuntivite acuta follicolare
- cheratite in congiuntivite adenovirale
Clinica e terapia della congiuntivite acuta follicolare adenovirale
Clinica
- inizio acuto dei sintomi
- chemosi
- follicoli
- emorragie
- pseudomembrane
- linfadenopatia periauricolare dolorosa
Terapia
- sintomatica
- ganciclovir topico
Eziologia, clinica e terapia della cheratite nella congiuntivite adenovirale
Eziologia
- reazione immunologica a resti virali
Clinica
- cheratite puntata superficiale
- infiltrati subepiteliali
- persistente e con tendenza alla recidiva
terapia
- corticoidi
- immunosoppressori topici
Clinica e terapia della congiuntivite da mollusscum contagiosum
Clinica
- lesioni cutanee maculopapulari
- congiuntivite follicolare cronica
Terapia
- chirurgica
- studio ETS
Clinica e terapia della congiuntivite erpetica
Clinica
- congiuntivite follicolare
- associata o no ad altre manifestazioni
- adenopatia dolorosa
Terapia
- antierpetici topici
Principali virus che causano congiuntivite
- adenovirus
- molluscum contagiosus
- herpes virus
- enterovirus (congiuntivite emorragica acuta)
- paramyxovirus (Newcastle’s disease)
- EBV
Eziologia, clinica e terapia della rinocongiuntivite allergica
Eziologia
- ipersensibilità di tipo I
Clinica
- lacrimazione
- occhi rossi (lieve)
- papille
- chemosi congiuntivale
- bruciore
- secrezione mucosa filamentosa
Terapia
- antiallergici sistemici o topici
Eziologia, clinica e terapia della cheratocongiuntivite vernal
Eziologia
- aumento di IgE e eosinofili
- associata a atopia (asma e eczema)
Clinica
- bruciore e lacrimazione
- fotofobia
- papille
- secrezione mucosa
- cheratopatia
terapia
- antistaminici
- stabilizzatori mastocitari
- corticoidi
- immunomodulatori
- chirurga di complicazioni e sequele
Eziologia, clinica e terapia della congiuntivite papillare gigante
Eziologia
- reazione a corpo estraneo
Clinica
- papille molto grandi
Terapia
- eliminazione della causa
- corticoidi topici
Possibili anomalie di posizione delle palpebre
- entropion
- ectropion
- ptosi
- retrazione palpebrale
Eziologia, clinica e trattamento dell’entropion
Eziologia
- involutiva
- cicatriziale
- spastica
Clinica
- costante sfregamento delle ciglia sulla cornea
- arrossamento
- fastidio
- cheratopatia fino all’ulcera (può dare cecità)
Terapia
- chirurgica per evitare cheratopatia e ulcere
Eziologia, clinica e trattamento dell’ectropion
Eziologia
- involutiva
- cicatriziale
- paralitica
Clinica (raramente dà problemi gravi)
- arrossamento
- fastidio
- lacrimazione
Terapia
- chirurgia (non obbligatoria, né preferenziale)
Eziologia, clinica e trattamento della ptosi palpebrale
Eziologia
- involutiva o aponeurotica
- miogenica
- neurogenica (paralisi del III, sindrome di Horner o miastenia)
- meccanica
Clinica
- affezione visiva (blocco del campo visivo superiore)
- affezione estetica
Terapia -> chirurgia
- muscolo elevatore funzionante: reinserzione dell’aponeurosi o congiuntivo-mullerectoia
- muscolo elevatore non funzionante: flap del muscolo frontale o sospensione frontale
Quale valutazione diagnostica è necessario fare nella ptosi palpebrale per definire l’approccio terapeutico?
Valutazione della funzionalità del muscolo elevatore della palpebra -> cambia l’approccio terapeutico
Eziologia, clinica e trattamento della detrazione palpebrale
Eziologia
- oftalmopatia tiroidea
- cicatriziale
Clinica
- fastidio
- arrossamento
- affezione estetica
Terapia
- sintomatica (lubrificazione con lacrime artificiali)
- chirurgia per la correzione definitiva
Possibili anomalie patologiche delle ciglia
- trichiasi
- districhiasi
- ipertricosi
- poliosi
- madarosi
- ciglia metaplastiche
tumori benigni della palpebra
- papilloma
- cordoma
- ciste sebacea di Zeiss o di Moll
- nevo
- cheratite seborroica e actinica
- varici
- angioma
tumori maligni della palpebra
- carcinoma basocellulare
- carcinoma spinocellulare
- carcinoma delle cellule sebacee
- melanoma nodulare (non frequente)
Terapia dei tumori maligni della palpebra
- escissione chirurgica con valutazione dei margini
+ ricostruzione dopo conferma di margine libero da patologia - radioterapia (raramente radiosensibili)
- chemioterapia se metastatico (raramente lo è)
Classificazione delle infezioni palpebrali
Orzaiolo -> infezione acuta della ghiandola sebacea
- terapia con antibiotico e antinfiammatorio
Calazio -> infiammazione cronica granulomatosa della ghiandola
- terapia con corticoide e chirurgia se necessaria
Quali possono essere i meccanismi patogenetici che riguardano le vie lacrimali?
Infezione e stenosi
eziologia, clinica e terapia della canalicolare cronica
Eziologia
- polibatterica
- fungina
- actinomiceti (actinomyces israelii)
Clinica (poco intensa)
- epifora
- fastidio
- occhio rosso
terapia
- chirurgia (si possono formare calcoli)
Clinica e terapia della dacriocistite acuta
Clinica (la stessa di un’infezione delle parti molli)
- rigonfiamento più o meno evidente
Terapia
- antibiotico per os
- dacriocistorinostomia
Eziologia, clinica e terapia della stenosi dei punti lacrimali
Eziologia
- involutiva
- cicatriziale
- iatrogena
Clinica
- epifora
- irritazione
- congiuntivite cronica
Terapia
- puntoplastia
Eziologia delle ostruzioni delle vie lacrimali
- involutiva (in ordine di frequenza CNL, punti lacrimali, canalicoli)
- congenita (CNL)
- cicatriziale (canalicoli)
- iatrogena
Clinica delle ostruzioni delle vie lacrimali
Presaccale
- epifora
- congiuntivite cronica
Postsaccale
- epifora
- congiuntivite cronica
- dilatazione del sacco lacrimale
- secrezione mucopurulenta
- dacriocistite
Procedimento diagnostico i caso di sospetta ostruzione delle vie lacrimali
Anamnesi e test di Munk (quantifica l’epifora)
Ispezione e palpazione delle vie lacrimali
Prove cliniche
- Test di ritenzione delle fluorescenza
- Test di jones I e II
- irrigazione delle vie
Imaging (poco usato)
- dacriocistografia
- dacriocistogammagrafia/dacrioscintigrafia
Terapia dell’ostruzione delle vie lacrimali
Stenosi dei punti lacrimali
- puntoplastica
Stenosi dei canalicoli
- ricostruzione chirurgica
Ostruzione bassa, acquisita
- dacriocistorinostomia
Ostruzione bassa congenita
- massaggio della zona del sacco lacrimale (si forza l’apertura della valvola di Hassner)
- sonda
- dacriocistorinostomia
Quali sono le principali patologie che coinvolgono la ghiandola lacrimale?
Processi infiammatori
- dacrioadenite non infettiva (spesso associata a sarcoidosi o vasculite)
Processi infettivi
- dacrioadenite infettiva (solitamente virale=
Tumori
- benigni: ciste, adenoma pleomorfo
- maligni: linfomi (tipo MALT, più frequenti) o adenocarcinoma (più aggressivo)
Qual è il rischio principale in una dacrioadenite infettiva, tale per cui è necessario il trattamento?
Progressione a cellulite orbitaria
-> antinfiammatori se virale, antibiotici se batterica
Clinica dell’oftalmopatia tiroidea in fase attiva
- dolor, rubor, calor, dolor
- iperemia e chemosi
- esoftalmo
- strabismo o diplopia
- aumento della PIO
- compressione del nervo ottico (casi gravi) con neuropatia ottica compressiva
- retrazione palpebrale (caratteristica !!)
Clinica dell’oftalmopatia tiroidea in fase inattiva
Sequele delle alterazioni della fase attiva
- retrazione palpebrale
- esoftalmo
- strabismo restrittivo
- diplopia
- cheratopatia secondaria
Percorso diagnostico dell’oftalmopatia tiroidea
- clinica
- studio endocrinologia (T3, T4, TSH, Ab)
- imaging
Terapia dell’oftalmopatia tiroidea
- In generale: controllo ormonale, evitare tabacco, lubrificanti oculari
- Farmacologica: selenio, FANS, corticoide (metilprednisolone ad alte dosi), radioterapia, immunosoppressori o farmaci biologici
- chirurgica (in fase inattiva): decompressione orbitaria, correzione strabismo o chirurgia palpebrale
!! unica chirurgia che si effettua in fase attiva è in caso di neuropatia per compressione
patologie infiammatorie non infettive specifiche dell’orbita
- oftalmopatia tiroidea (!)
- patologia associata a vasculite (di solito granulomatosi con poliangioite)
- malattia da IgG4
- Affezione diffusa/per strutture: miosite, dacrioadenite, sindrome di Tolosa-Hunt
Clinica e terapia della malattia infiammatoria idriopatica dell’orbita
Clinica
- infiammazione orbitaria
- alterazione dei muscoli estrinseci (diplopia)
- arrossamento dell’occhio
- bilaterale e senza retrazione palpebrale
Terapia
- empirica con corticoidi, immunosoppressori o biologici
Principali patologie infettive orbitarie
- cellulite orbitaria
- ascesso orbitario
Eziologia, clinica e terapia della cellulite orbitaria
Eziologia: porta di entrata
- sinusite (la più frequente)
- infezione odontogena
- Batterica (fungina negli immunodepressi)
Clinica
- proptosi
- alterazione dei muscoli estrinseci oculari
- diminuzione dell’AV
- febbre e malessere generale
- alterazione degli esami ematochimici
Terapia (URGENTE!!)
- antibiotici
- chirurgia (in caso di ascesso)
Clinica dei tumori orbitari
- massa palpabile
- proposi
- distopia oculare
- edema della papilla
- pieghe coroidee
- diminuzione progressiva dell’AV
tumore orbitario benigno più frequente nell’adulto
emangioma cavernoso (o malformazione venosa cavernosa)
tumore orbitario maligno più frequente nell’adulto
linfoma
tumore orbitario maligno più aggressivo, tipicamente nei bambini
rabdomiosarcoma
Clinica della frattura orbitaria
- enoftalmo
- diplopia
- dolore
- enfisema sottocutaneo
- sintomi vegetativi
Che traumi producono frattura nel pavimento e nella parete mediale dell’orbita?
Traumi a bassa energia
Che traumi producono fratture nella parete laterale e nel tetto dell’orbita?
traumi ad alta energia
Possibili interventi di amputazione oculare. Quando si effettuano?
- Eviscerazione: rimozione della cornea e del contenuto intraoculare (occhio cieco doloroso)
- enucleazione: rimozione dell’intero globo (tumore intraoculare maligno)
- exeresi (lett. exenterar): rimozione del globo, dei muscoli e del grasso (tumore maligno orbitario)
classificazione dei traumi oculari
Traumi meccanici
- contusioni
- ferite
- fratture dell’orbita
Traumi chimici (causticazioni)
Lesioni per radiazioni
Lesioni palpebrali/congiuntivali da contusione oculare
- ematoma palpebrale
- iposfagma congiuntivale
Lesioni corneali da contusione oculare
- abrasione epiteliale
- danno endoteliale con edema e opacizzazione (che può diventare permanente)
terapia delle lesioni palpebrali/congiuntivali da contusione oculare
- non necessario il trattamento
- lacrime artificiali se c’è sensazione di corpo estraneo
terapia delle lesioni corneali da contusione oculare
- si tappa l’occhio per 24h con cicloplegico e antibiotico se NON c’è rischio infettivo
- se c’è rischio infettivo non si tappa (!!!)
- l’anestetico si usa solo per l’esplorazione
Lesioni dell’iride da contusione oculare
- miosi traumatica
- lacerazione dello sfintere (midriasi permanente e diminuzione lieve dell’AV)
- iridodialisi (policoria e fotofobia)
- recessione angolare (con glaucoma cronico unilaterale)
- ciclodialisi (con ipotonia, atrofia e diminuzione dell?AV)
Terapia delle lesioni dell’iride da contusione oculare
- miosi traumatica e lacerazione sfinteriale non necessitano di trattamento
- le altre lesioni richiedono valutazione specialistica
Lesioni della camera anteriore da contusione oculare
- ifema traumatico
- ematocornea (può depositarsi emosiderina con danno endoteliale e aumento della PIO; può esitare ad opacità permanente)
terapia delle lesioni della camera anteriore da contusione oculare
- antifibrinolitici e atropina o paracentesi in caso di ifema che non si risolve spontaneamente (su indicazione specialistica)
- cheratoplastica in caso di opacità permanente da ematocornea
Lesioni del cristallino da contusione oculare
- anello del Vossius
- cataratta contusiva (a rosetta, subcapsulare anteriore)
- sublussazione, con iridonesi e facodonesi (-> miopia e astigmatismo)
- lussazione completa (-> ipermetropia se si localizza nella camera vitrea; iridociclite con eventuale glaucoma secondario se s localizza alla camera anteriore)
Lesioni vitreali da contusione oculare
- distacco del vitreo posteriore, con eventuale lacerazione retinica; produce miodesopsie
- emorragia vitrea con diminuzione dell’AV (rischio distacco retinico!!)
Lesioni retiniche da contusione oculare
Commotio retinae (edema di Berlin):
- edema cellulare con velo biancastro ed emorragia (conservata la macchia rossa e buona prognosi)
- edema maculare con diminuzione dell’AV, foro maculare o rottura della coroidea
Rottura della retina
terapia delle lesioni retiniche da contusione oculare
In caso di rottura della retina
- fotocoagulazione affinché non esiti in un distacco
Lesioni della coroidea da contusione oculare
Rottura della coroidea
- nella membrana di Bruch o nella coriocapillare
- linee bianche concentriche alla papilla
- AV conservata a meno che non interessi la macula
- può esserci emorragia subretiniana
- si complica con neovascolarizzazione subretiniana
Lesioni del nervo ottico da contusione oculare
Neurite ottica traumatica per
- compressione
- lacerazione
- rottura
-> può dare atrofia in 3-4 settimane e cecità irreversibile
Lesioni e sintomi derivanti da ferite a livello della sclera
Possibile rottura del globo oculare
- diminuzione dell’AV
- difetto del riflesso pupillare afferente
- ipotonia (non si misura la PIO ma si sa che è bassa per fuoriuscita di contenuto oculare)
- edema congiuntivale
Lesioni e sintomi derivanti da ferite a livello della regione sopracciliare
- edema
- ecchimosi
(sono prodotte dal bordo dell’orbita)
Lesioni e sintomi derivanti da ferite a livello della palpebra
Erosioni
- poco importanti, senza conseguenze
Lacerazioni
- emorragia
- ematoma
- rigonfiamento
- epifora se è coinvolto il bordo e il sistema lacrimale
Complicanze delle ferite palpebrali
- infezione
- alterazioni: ptosi traumatica, cicatrizzazione anomala (trichiasi, ectropion, entropion, lagoftalmo), alterazione della via di drenaggio lacrimale (epifora)
- danno estetico
Trattamento del trauma con corpo estraneo extraoculare
- eliminazione del corpo estrano e pulizia del letto della ferita
- sutura della ferita
- antibiotico + midriatico
- non si tappa per il rischio infezione
Complicazioni del corpo estraneo extraoculare
- erosione corneale recidivante
- astigmatismo irregolare
- infezione
- leucoma
Segni e sintomi causati dalle ferite oculari perforanti
- fuoriuscita del contenuto oculare
- dislocamento della pupilla (prolissa iride)
- ipotonia
- tumefazione del cristallino (cataratta)
- emorragia
Terapia della lesione da corpo estraneo intraoculare
- bendaggio sterile non compressivo
- vaccino antitetanico
- antibioticoprofilassi
Si cerca il corpo estraneo con imaging NON RMN (si rischia di fare danni mobilizzandolo se è metallico)
- Estrazione e ricostruzione
- antibiotico e antinfiammatorio dopo chirurgia
Clinica della frattura del pavimento dell’orbita
- sprofondamento del globo
- enoftalmo
- abbassamento della fenditura palpebrale
- intrappolamento del retto inferiore o dell’obliquo inferiore -> impossibile lo sguardo verso l’alto
- possibile lesione dell’infraorbitario (ipoestesia faciale)
Clinica della frattura della parete mediale dell’orbita
- enfisema orbitario -> crepitazioni
- intrappolamento del retto mediale -> diplopia
Che tipo di necrosi causano gli acidi nelle causticazioni oculari?
Necrosi coagulativa superficiale
Che tipo di necrosi causano gli alcali nelle causticazioni oculari?
Necrosi colliquativa con idrolisi delle proteine -> danni più profondi
Clinica delle causticazioni oculari
- necrosi epiteliale e congiuntivale -> sbiancamento
- digestione e precipitazione del collagene e della sostanza fondamentale -> opacificazione
- lesione dell’iride e del cristallino se penetrano la camera anteriore
- lesione del corpo ciliare “
- ipotonia e tisi del bulbo
Terapia delle causticazioni oculari
- lavaggio immediato e abbondante con soluzione acquosa neutra
Gestione specialistica
- farmaci topici: antibiotici, corticoidi, ciclplegici e vit. C
- farmaci generali: acetazolamide, FANS, vit. C e citrato
- chirurgia: debridment del tessuto necrotico
- eventuale trapianto di limbo e congiuntiva
Sequele della causticazione oculare
- simblefaron
- leucoma
- cataratta
- glaucoma
- tisi del bulbo
- cecità
Cause di fototraumatismo oculare
- osservazione di eclissi
- attività industriali
- luce solare
- iatrogeno (laser argon)
Lesioni causate dal fototraumatismo oculare
- foro retiniano
- se si trova nela macula: diminuzione AV, scotomi positivi e metamorfopsia
lesioni causate dalle radiazioni UV a livello oculare
Cheratite attinica
- dolore
- fotofobia
- lacrimazione
- diminuzione AV
- erosioni puntiformi superficiale
- edema epiteliale
lesioni causate dalle radiazioni ionizzanti a livello oculare
- sindrome dell’occhio secco
- cataratta
- retinopatia