Storia Flashcards

1
Q

Giovanni Giolitti : Periodo, Cenni

A

Giovanni Giolitti (1842-1928)

Protagonista della scena politica italiana dal 1901 al 1914

Di orientamento liberale ed erede della Sinistra Storica, governa durante la seconda rivoluzione industriale in Italia.

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2
Q

Giovanni Giolitti : Idee e piani d’azione

A

Supporta lo sviluppo industriale al Nord con un piano di commesse statali nel settore siderurgico e metallurgico.

Protezionismo

Intuisce il fallimento della politica reazionaria e l’emergere delle forze popolari di massa

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3
Q

Giolitti, stratega dei rapporti politici :

socialisti

A

Punta ad allontanare le masse socialiste dalle posizioni rivoluzionarie con un programma di riforme.

I rapporti con il Partito Socialista dipendono dalle dinamiche interne del partito e determinano un’andamento alternato :
nei momenti di maggioranza riformista sono collaboratori non troppo stretti, nei periodi a maggioranza massimalista sono interrotti

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4
Q

Giolitti, stratega dei rapporti politici: i cattolici

A

Si punta a un superamento del Non Expedit almeno in forma non ufficiale.

Ciò avviene prima con la Rerum Novarum, e poi con il Patto Gentiloni (1913).

L’obbiettivo dell’avvicinamento ai cattolici è di evitare un successo elettorale dei socialisti.

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5
Q

Rerum Novarum

A

Enciclica di papa Leone XIII del 1891

Esprime la posizione del cattolicesimo sulla situazione politica, criticando il socialismo e i capitalismo estremo

Condanna delle idee marxiste

Difesa della proprietà privata

Raccomandazioni sociali (giusti salari e garanzie)

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6
Q

Il patto Gentiloni

A

1913

Patto tra Giolitti e il capo dell’Unione Cattolici Italiani

Rappresenta un primo superamento non ufficiale del Non Expedit

Prevedeva l’ingresso di esponenti cattolici nelle liste liberali che convogliassero i voti dei cattolici (ufficialmente non autorizzati a partecipare alla vita pubblica italiana) in chiave antisocialista

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7
Q

Giolitti, la questione meridionale

A

Viene accusato di avere un “doppio volto”, ovvero di tenere verso scioperi e proteste un orientamento tanto democratico e tollerante al Nord quanto conservatore e reazionario al Sud.

Salvemini lo definirà “ministro della malavita” per il sistema di clientele e corruzione vigente in Meridione.

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8
Q

Non Expedit

A
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9
Q

Riforme giolittiane

A

Neutralità dello Stato nel conflitto capitale-lavoro

Riforme del lavoro: giornata di 10 ore lavorative, tutele lavoro femminile e minorile, Cassa invalidità e vecchiaia

Riforme amministrative : statalizzazione ferrovie e assicurazioni

Meridione : leggi speciali per il Sud (che mancano però di una visione d’insieme)

Riforma elettorale : suffragio maschile universale (1912)

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10
Q

Guerra italo-turca

A

1911-1912 (Trattato di Losanna)

L’Italia occupa il Dodecaneso strappa la Libia all’Impero Ottomano in declino.

L’obbiettivo è partecipare alla corsa imperialista, ricercare risorse e creare sbocchi per l’emigrazione.

L’impresa è fallimentare perché causa indebitamento e non porta grandi benefici.

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11
Q

Caratteristiche dell’Età giolittiana

A

Emigrazione

Creazione di una cultura di massa (favorita da riviste e quotidiani)

Dibattito intellettuale tra positivismo e antipositivismo

Letteratura: Pascoli, D’annunzio, Futurismo, i Crepuscolari

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12
Q

Riforma Elettorale ed Elezioni a suffragio universale maschile

A

La riforma elettorale (1912) aveva lo scopo di includere le forze politiche di massa (socialisti e cattolici), con lo scopo di evitare maggioranze socialiste.

Nelle elezioni a suffragio universale maschile del 1913 l’ingresso dei cattolici nelle liste liberali dopo il patto Gentiloni (1913) indebolisce dall’interno la maggioranza.

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13
Q

Fine dell’Età giolittiana

A

Nel 1914, dopo una crisi economica e istituzionale che portò alle dimissioni di Giolitti.
Poco dopo avvenne la repressione della Settimana Rossa e iniziarono le tensioni che portarono alla Prima Guerra Mondiale.

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14
Q

Settimana Rossa

A

giugno 1914

Una settimana di sommosse di matrice socialista con scioperi e manifestazioni e scontri con la forza pubblica

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15
Q

L’ impero Russo nella seconda metà dell’Ottocento : economia agricola e situazione delle campagne

A

Il settore principale è l’agricoltura, e le terre sono in mano a nobili e clero.
I contadini sono in condizioni di servaggio.

Tra il 1840 e il 1855 si verificano rivolte nelle campagne a causa delle condizioni di vita.

La riforma agraria dello zar Alessandro II (1861) libera i contadini e assegna loro della terra da riscattare, ma pochi possono farlo.

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16
Q

L’impero Russo nella seconda metà dell’Ottocento : industrializzazione

A

Sviluppo industriale quasi inesistente.

Esportazione di cereali e importazione di materie prime.

Su iniziativa dello zar lo stato investì in una campagna di industrializzazione (Mosca e San Pietroburgo).

Capitalismo a guida statale

L’opera più imponente è la Transiberiana

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17
Q

Capitalismo a guida statale

A

Investimenti statali per rafforzare l’industrializzazione

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18
Q

L’impero russo nella seconda metà dell’Ottocento : società

A

Aristocrazia e clero detengono le terre coltivabili.

La borghesia è fatta da impiegati statali e liberi professionisti che dipendono da incarichi statali.

L’iniziativa imprenditoriale è nelle mani dello Stato.

Il proletariato è poco numeroso per via della scarsissima industrializzazione

La maggior parte della popolazione sono contadini.

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19
Q

L’impero russo nella seconda metà dell’Ottocento : politica

A

La Russia è un’autocrazia, una monarchia assoluta senza Costituzione o rappresentanza politica.
Lo zar nomina i ministri.
Vige la censura e la polizia politica perseguita gli oppositori.

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20
Q

Gli oppositori dello zar

A

Cadetti : movimento liberale aristocratico e borghese, ,ira a una monarchia costituzionale e a un capitalismo occidentale

Populisti : critici del capitalismo, vogliono avvicinarsi al popolo (campagne di alfabetizzazione) e costituire una forma di Stato basata su comunità contadine autogestite. Un loro attentato uccise lo zar Alessandro II.

Partito socialdemocratico : di ispirazione marxista, diviso in menscevichi riformisti e bolscevichi rivoluzionari (guidati da Lenin)

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21
Q

Rivoluzione Russa : le tre date fondamentali

A

Gennaio 1905

Febbraio 1917

Ottobre 1917

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22
Q

Rivoluzione Russa : Gennaio 1905

A

Il fallimento della guerra russo-giapponese innesca proteste popolari per la pace, la situazione economica e maggiori libertà.
Sfilano di fronte al palazzo d’Inverno ma la guardia imperiale apre il fuoco sulla folla (Domenica di sangue).

La reazione avvenne con scioperi e rivolte nelle fabbriche.
Si costituisce il soviet di Pietroburgo guidato da Trockij.

Lo zar decide di concedere la Duma, il parlamento, eletto a suffragio censitario ristretto.
L’attività della Duma venne nella pratica estremamente ristretta dallo zar stesso.

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23
Q

Soviet

A

Consiglio di fabbrica

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24
Q

Rivoluzione Russa : le conseguenze del gennaio 1905

A

Lo zar concede la Duma

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25
Q

Rivoluzione Russa : febbraio 1917

A

La folla sfila davanti al Palazzo d’Inverno dopo tre anni di guerra fallimentare.
Questa volta la guardia cosacca non spara sui manifestanti.

Lo zar Nicola II abdica in favore del fratello che rifiuta il trono. E’ la fine della dinastia Romanov e dello zarismo.

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26
Q

Rivoluzione Russa : le conseguenze del febbraio 1917

A

Lo zar Nicola II abdica.

Fine dello zarismo

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27
Q

Rivoluzione Russa : febbraio - aprile 1917

A

Si formano due centro di potere:

_ Il governo provvisorio : espresso dalla Duma, liberale moderato

_ Il soviet di Pietrogrado : rappresentanti eletti nelle fabbriche, di orientamento socialrivoluzionario

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28
Q

Febbraio - Aprile 1917: il ritorno di Lenin

A

Lenin torna dall’esilio e pubblica le sue Tesi d’Aprile

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29
Q

Le Tesi d’Aprile

A

Formulate da Lenin al ritorno dall’esilio.

Si basano su tre punti :

_ritiro immediato dal conflitto

_nazionalizzazione e distribuzione delle terre presso i soviet

_abolizione del governo provvisorio e trasferimento dei poteri ai soviet

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30
Q

Rivoluzione Russa : Giugno - Settembre 1917

A

Il fallimento di un’offensiva al fronte decisa dal governo provvisorio causa disordini in Russia.

I bolscevichi contribuiscono a far fallire il colpo di stato del generale Kornilov e acquistano potere e consenso.

Lenin commissiona a Trockij la creazione della Guardia Rossa, un copro di volontari armati a difesa della rivoluzione.

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31
Q

Rivoluzione Russa : Ottobre 1917

A

I bolscevichi destituiscono il governo provvisorio e prendono il controllo di Pietrogrado e Mosca.

Il Congresso Panrusso dei Soviet emana due decreti:

_ decreto della pace: richiesta di pace senza condizioni
_ decreto sulla terra: abolizione della proprietà privata nelle campagne

Il Consiglio dei Commissari del Popolo, formato da soli bolscevichi, con due decreti nazionalizza le banche e affida la gestione delle fabbriche ai soviet.

Si tengono delle elezioni a suffragio universale per eleggere un’Assemblea Costituente. I bolscevichi perdono ma Lenin scioglie l’assemblea e proclama la dittatura del proletariato.

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32
Q

Rivoluzione Russa : decreti del Consiglio panrusso dei Soviet

A

ottobre 1917

decreto della pace : richiesta di pace senza condizioni

decreto della terra : abolizione della proprietà privata nelle campagne

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33
Q

Rivoluzione Russa : decreti del Consiglio dei Commissari del Popolo

A

Ottobre 1917

Nazionalizzazione delle banche

Affidamento della gestione delle fabbriche ai soviet

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34
Q

Rivoluzione Russa : elezioni Assemblea Costituente

A

Ottobre 1917

I bolscevichi perdono ma Lenin scioglie l’Assemblea e proclama la dittatura del proletariato

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35
Q

Rivoluzione Russa: guerra civile

A

1918 - 1920

Il Consiglio dei Commissari del Popolo forma la Ceka (polizia politica) e i Tribunali Speciali per i controrivoluzionari.
E’ la repressione degli oppositori.

Si formano le Armate Bianche in funziona antibolscevica, composta da zaristi, oppositori e reparti stranieri.
In risposta viene costituita l’Armata Rossa.

La guerra finisce con la vittoria dei bolscevichi.

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36
Q

Nascita dell’Unione delle Repubbliche Sovietiche (URSS)

A

1922

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37
Q

Rivoluzione Russa: i motivi del comunismo di guerra

A

Dopo l’ottobre 1917 le condizioni economiche sono disastrose e i soviet delle comunità agricole non riescono a rifornire le città. Il controllo operaio delle fabbriche diventa confuso.

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38
Q

Rivoluzione Russa: il comunismo di guerra

A

Attuata dal governo bolscevico

Nazionalizzazione delle terre, fabbriche e commerci

Requisizioni forzate nelle campagne

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39
Q

Rivoluzioni Russa: le conseguenze del comunismo di guerra

A

Le misure del comunismo di guerra erode il consenso popolare dei bolscevichi che aveva permesso la vittoria nella guerra civile.

La rivolta della base navale di Kronstadt, ad esempio, rappresenta per Lenin uno shock perché è la rivolta della base stessa del bolscevismo

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40
Q

Nuova Politica Economica

A

Nel 1921 il PCUS chiude il comunismo di guerra e inaugura la NEP.

Libertà di commercio di una quota delle eccedenze agricole

Legalizzazione delle compravendite al piccolo dettaglio

Privatizzazione delle imprese con meno di 20 dipendenti

Gestione mista privata/statale delle fabbriche

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41
Q

Gli effetti della NEP

A

Gli effetti sono positivi.

La produzione agricola e industriale aumenta

La piccola economia cittadina ricompare (negozi, beni di consumo)

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42
Q

Chi sono i kulaki ?

A

Contadini agiati della Russia che possedevano grandi appezzamenti di terra.

Divennero nemici dello Stato con Stalin

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43
Q

La successione di Lenin

A

Lenin muore nel 1924

I candidati alla successione sono:

Trockij: capo dell’Armata Rossa, oppositore della NEP e sostenitore della “rivoluzione permenente”

Stalin: segretario generale del PCUS, controllava il partito, sosteneva la NEP e del “socialismo in un solo Paese”

Nel ‘27 Stalin riesce a far espellere Trockij che si autoesilia. Inizia lo stalinismo

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44
Q

Rivoluzione permanente vs Socialismo in un solo Paese

A

Esportazione della rivoluzione bolscevica nel mondo

Consolidamento del comunismo in Russia per contrastare il mondo capitalista

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45
Q

Stalinismo: obbiettivi economici

A

La crisi del ‘27 porta Stalin ad abolire la NEP.

Pianificazione dell’economia attraverso Piani Quinquennali

Trasformare la Russia in una potenza industriale puntando sull’industria pesante

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46
Q

Quando inizia lo stalinismo ?

A

1927 con l’autoesilio di Trockij

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47
Q

Stalinismo: conseguenze dell’industrializzazione

A

La produzione dei beni di consumo è scarsa (si punta sull’industria pesante) e quindi questi vengono razionati

Militarizzazione del lavoro (ritmi pesanti e regole ferree)

Reclutamento forzato di manodopera di fabbrica nelle campagne

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48
Q

Stalinismo: le conseguenze nelle campagne

A

Le campagne sono collettivizzate per assicurare i rifornimenti alle città

Le terre sono requisite e trasformate in aziende agricole di Stato

I kulaki rifiutano le requisizioni e diventano nemici dello Stato

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49
Q

Le Grandi Purghe staliniane

A

Avvengono tra il ‘35 e il ‘38

Articolo ‘58: 14 punti dei delitti contro lo Stato

Eliminazione di ogni forma di dissenso dentro e fuori dal Partito

Portano a processi farsa ed esecuzioni o deportazione nei gulag

50
Q

Totalitarismo Russo: caratteristiche

A

Lo stalinismo è considerato un totalitarismo perfetto.
Il fine ultimo del totalitarismo non è solo controllare la società, ma ricostruirla con individui adeguati all’ideologia del regime

Controllo delle comunicazioni (censura e propaganda)

Eliminazione del dissenso

Sostituzione delle strutture statali con quelle del Partito

Culto della personalità del leader

51
Q

Perché viene chiamata “la Grande Guerra”?

A

Perché i contemporanei stessi intuirono la nuova natura del conflitto

Il gran numero di Paesi partecipanti, le cause complesse, le nuove armi impiegate, il coinvolgimento di tutte le risorse di una nazione, le elevate perdite e i mutamenti causati sullo scenario internazionale

52
Q

Guerra Totale

A

E’ un conflitto in cui gli Stati partecipanti impiegano tutte le proprie risorse per l’annientamento del nemico

Lo Stato viene concepito come un unico corpo con un’unica volontà concentrata su un singolo obbiettivo

Prevede il coinvolgimento di tutte le parti del Paese (il “fronte interno”) finalizzate a sostenere lo sforzo bellico

La propaganda deve mantenere alto il morale della popolazione e dell’esercito

53
Q

Le cause della Prima Guerra Mondiale

A

Politiche: desiderio di rivincita francese verso i tedeschi (guerra franco-prussiana), rivalità austro-russa per il predominio sui Balcani, malcontento etnico interno nell’Impero Austroungarico, crisi dell’Impero ottomano, contrapposizione di blocchi di alleanze (Triplice Intesa e Triplice Alleanza)

Economiche: rivalità coloniali tra Gran Bretagna e Germania, ricerca di materie prime e sbocchi di mercato

Militari: politica militarista delle nazioni e corsa agli armamenti

Culturali: ideologie nazionaliste, salvaguardia delle identità nazionali (razzismo), applicazione del darwinismo alle relazioni internazionali

54
Q

Triplice Intesa vs Triplice Alleanza

A

Inghilterra, Francia, Russia, Italia (dal ‘15)

Germania, Impero Austroungarico, Italia (neutrale fino al ‘15), Impero Ottomano,

55
Q

Casus Belli delle Prima Guerra Mondiale

A

28 giugno 1914

Assassinio dell’arciduca Francesco Ferdinando a Sarajevo per mano di Gavrilo Princip, un nazionalista serbo.

L’Austria invia un ultimatum alla Serbia (istituzione di un’inchiesta in territorio serbo di funzionari austriaci, condanna dei militari e politici serbi coinvolti nell’attentato e condanna del nazionalismo serbo)

La Serbia rifiuta.

56
Q

Inizio della Prima Guerra Mondiale

A

28 luglio 1914

Dopo il rifiuto dell’ultimatum da parte della Serbia, l’Austria le dichiara guerra.

Scattano i meccanismi delle alleanze: la Russia interviene in soccorso degli alleati serbi, la Germania e l’Austria dichiarano guerra alla Russia e alla Francia, la Gran Bretagna interviene a causa dell’invasione del Belgio da parte tedesca

57
Q

Schieramenti della Prima Guerra Mondiale

A

Imperi Centrali: Germania, Impero Austroungarico, Impero Ottomano, Bulgaria

Intesa: Regni Unito, Francia, Impero Russo, Giappone, Italia, USA

58
Q

I fronti della Prima Guerra Mondiale

A

Occidentale

Orientale

Mare del Nord (guerra sottomarina)

Italiano

Medio Oriente

Interno

59
Q

Il Piano Schlieffen

A

Preparato dalla Germania per l’invasione della Francia, prevedeva il passaggio dal Belgio per giungere a Parigi

60
Q

Prima Guerra Mondiale: 1914

A

La Germania invade il Belgio per giungere a Parigi (piano Schlieffen) ma viene fermata dagli anglofrancesi nella prima battaglia della Marna. Inizia la guerra di trincea.

Il Regno Unito impone un blocco navale contro la Germania. Inizia la guerra sottomarina.

Sul fronte orientale i russi sconfiggono gli austriaci in Galizia ma vengono fermati in Prussia dai tedeschi.

Gli austriaci occupano la Serbia.

L’impero Ottomano entra in guerra on ottobre dalla parte degli imperi centrali e affrontano i russi in Armenia e i britannici in Mesopotamia.

61
Q

Prima Guerra Mondiale: La prima Battaglia della Marna

A

Ferma l’esecuzione del piano Schlieffen e dà inizio alla guerra di trincea

62
Q

Prima Guerra Mondiale: 1915-1916

A

Il 24 maggio l’Italia entra in guerra contro gli imperi centrali dopo delle trattative segrete con entrambe le parti. Affronta gli austriaci ma senza grandi risultati.
Battaglie rilevanti sono quelle dell’Isonzo e la Spedizione Punitiva (Strafexpedition).

Sul fronte occidentale i tedeschi provano un nuovo assalto (battaglia di Verdun) ma gli anglofrancesi resistono.

La flotta inglese sconfigge quella tedesca.

Sul fronte orientale la guerra per la Russia inizia a farsi difficile.

63
Q

Prima Guerra Mondiale: 1917

A

Rivoluzione Russa (febbraio)

Caporetto (24 ottobre)

Intervento USA (in aprile, a causa della guerra sottomarina indiscriminata dei tedeschi)

64
Q

Caporetto

A

24 ottobre 1917

La Germania gestisce un’offensiva sul fronte italiano.

E’ una disfatta per l’esercito italiano, che riesce ad assestarsi sul Piave

Cadorna viene sostituito da Diaz

65
Q

Prima Guerra Mondiale: 1918

A

Ritiro della Russia (marzo, Trattato di Brest-Litovsk)

Battaglia di Amiens (inizio dell’offensiva finale dell’Intesa)

Battaglia di Vittorio Veneto (l’Italia sconfigge definitivamente gli austriaci)

66
Q

Trattato di Brest-Litovsk

A

marzo 1918

Sancisce l’uscita della Russia dalla Prima Guerra Mondiale

Avviene in seguito alla Rivoluzione Russa dei bolscevichi

La Russia accetta di cedere alla Germania ampi territori nel nord Europa

67
Q

Prima Guerra Mondiale: conseguenze immediate

A

Ungheria, Cecoslovacchia e Jugoslavia si dichiarano indipendenti dall’Austria

Il Kaiser Guglielmo abdica e la Germania diventa una repubblica

Carlo I abdica e nasce la repubblica austriaca.

68
Q

Prima Guerra Mondiale: i trattati di pace

A

Conferenza di Parigi, 1919

Partecipano solo i Paesi vincitori

Seguono i 14 punti di Wilson

Viene costituita la Società delle Nazioni come strumento di equilibrio

Emergono due linee politiche: il desiderio francese di punire la Germania, il modello di Wilson per una convivenza pacifica
Prevale la linea francese e la linea Wilson fallisce per le ambizioni delle singole nazioni.

69
Q

Conferenza di Parigi: i partecipanti

A

Francia (Clemenceau): indebolimento della Germania e posizione dominante in Europa

Gran Bretagna (LLoyd George): evitare la rovina della Germania come contrasto per il potere francese, eliminazione della flotta tedesca, ottenimento colonie tedesche

USA (Wilson): opportunità commerciali e soluzioni pacifiche alle questioni internazionali

Italia (Orlando): territori promessi dagli alleati

70
Q

Il Trattato di Versailles

A

Certifica la nascita di nuovi stati (Ungheria, Cecoslovaccha, Lettonia, Jugoslavia…)

Perdita delle colonie per i Paesi sconfitti

Germania come unica responsabile del conflitto, condannata a pagare ingenti danni di guerra

Restituzione dell’Alsazia e Lorena alla Francia

Annullamento dei terreni ceduti dal trattato di Brest-Litovsk

L’Italia ottiene l’Alto Adige, La Venezia Giulia e Trieste, ma non la Dalmazia.

71
Q

Prima Guerra Mondiale: neutralisti vs interventisti

A

Neutralisti:

_Liberali giolittiani: Giolitti crede si possano ottenere vantaggi maggiori con la neutralità

_Cattolici: il papa critica la guerra

_Socialisti: internazionalismo proletario

Interventisti:

_Socialisti Rivoluzionari: guidati da Mussolini, vedevano la guerra come il collasso del capitalismo e scontro all’autoritarismo tedesco

_Irredentisti: eredi del patriottismo risorgimentale

_Industriali: interessi economici

_Elite militari e Vittorio Emanuele III: occasione di prestigio internazionale

72
Q

Prima Guerra Mondiale: l’iniziale neutralità dell’Italia

A

La natura difensiva della Triplice alleanza

La questione irredentista verso l’Austria

Preoccupazione per l’influenza britannica nel Mediterraneo

Impreparazione militare ed economica dopo la campagna di Libia

73
Q

Prima Guerra Mondiale: il Patto di Londra

A

L’italia tratta con ambo le parti

All’Austria chiede le terre irredente in cambio della neutralità, senza successo.

Il governo firma segretamente il patto di Londra con l’Intesa, impegnandosi ad entrare in guerra entro un mese in cambio di Trento, Trieste, Alto Adige, Istria, Dalmazia e altre basi per il Mediterraneo.

74
Q

Prima Guerra Mondiale: l’Italia entra in guerra

A

L’Italia esce dalla Triplice Alleanza

Il governo incoraggia le tensioni per portare l’opinione pubblica verso l’interventismo

Il risultato fu che il parlamento approvò l’ingresso nel conflitto il 24 maggio (per il momento solo contro l’Austria, la Germania dal ‘16)

75
Q

I problemi del Trattato di Versailles (1919)

A

La Germania esce annichilita

L’Italia recrimina le promesse non mantenute (Fiume e la Dalmazia) e si diffonde il termine “vittoria mutilata”

La Società delle Nazioni è priva di forza nelle contese internazionali

I nuovi Stati nati dopo la Prima Guerra Mondiale sono calderoni etnici

76
Q

Primo Dopoguerra: crisi

A

Calo demografico causato dai morti (8mln di vittime e 20 mln di feriti) e dalla spagnola

La riconversione industriale da assetto bellico e civile è difficoltosa per la mancanza di risorse (disoccupazione)

Mancate riforme agrarie nelle campagne

I debiti contratti dalle nazioni per sostenere la guerra creano inflazione

La crisi economica colpisce soprattutto la piccola borghesia perché priva di tutele sindacali

77
Q

Perché la crisi economica del Primo Dopoguerra colpisce soprattutto la piccola borghesia

A

La crisi economica colpisce soprattutto la piccola borghesia perché priva di tutele sindacali

78
Q

Primo Dopoguerra: crisi delle istituzioni liberali

A

La crisi economica post-bellica crea sfiducia verso le istituzioni liberali e democratiche perché ritenute responsabili della guerra

Sono prese in mezzo dagli attacchi delle frange estremiste

Ciò è alla base dell’ondata di fascismi e dittature che attraversa l’Europa dopo la guerra

79
Q

Primo Dopoguerra: aspetti sociali

A

Estensione del diritto di voto alle donne in alcuni Pasi (Inghilterra, Germania e USA)

Consapevolezza della forza della mobilitazione di massa e conseguente nascita di partiti e organizzazioni sindacali

La questione capitale-lavoro radicalizza la società e crea un senso di insicurezza nel ceto medio (che diventa terreno fertile di consenso per i regimi autoritari)

80
Q

Biennio Rosso

A

1919-1920 in Italia

E’ un periodo di scioperi, occupazioni di fabbriche e sommovimenti rivoluzionari. Giolitti resta fedele alla linea di neutralità dello Stato

E’ ispirato dall’esperienza russa, e si creano quindi dei soviet e una guardia di volontari sul modello della Guardia Rossa

Il salto di qualità avviene nell’estate del ‘20 con la vertenza FIOM/Confindustria per il rinnovo contrattuale dei metalmeccanici. Centinaia di fabbriche vengono occupate nel triangolo Milano-Genova-Torino.
In settembre gli operai la concessione degli aumenti salariali

Termina con l’eccidio di Bologna del ‘20

81
Q

La Terza Internazionale (Comintern)

A

1919

Nelle intenzioni di Lenin la Russia doveva essere solo l’inizio

Nella Terza Internazionale viene decisa l’espulsione dei riformisti e la creazione di partiti comunisti sul modello del PCUS

Per questa ragione i socialisti rivoluzionari si staccano dia riformisti e fondano partiti comunisti

82
Q

Nascita del Partito Comunista Italiano

A

Recepita la linea della Terza Internazionale, nel 1921 in occasione del XVII Congresso del Partito Socialista a Livorno Gramsci guida la secessione dei massimalisti e fonda il Partito Comunista Italiano

Menotti Serrati, capo dei massimalisti, si era rifiutato di espellere i riformisti (guidati da Turati e Treves)

83
Q

Primo Dopoguerra: fascismi in Europa

A

Ungheria, Grecia, Romania, Bulgaria, Jugoslavia, Polonia

Mussolini in Italia

Franco in Spagna

Hitler in Germania

Salazar in Portogallo

84
Q

Il Trattato di Versailles per l’Italia

A

L’Italia non ottiene quanto promesso dal patto di Londra (specificatamente Fiume e la Dalmazia) e per protesta la delegazione guidata da Vittorio Emanuele Orlando abbandona le trattative. Nel Paese esplodono le proteste.

Quando la delegazione italiana torna accetta di rinunciare a Fiume per ottenere la Dalmazia.

Orlando si dimette e il suo posto viene preso da Nitti.

Nel settembre del ‘19 D’Annunzio guida l’impresa di Fiume.

85
Q

L’impresa di Fiume

A

Dopo la “vittoria mutilata” di Versailles, D’Annunzio con i suoi legionari (perlopiù reduci) occupa Fiume e vi stabilisce la Reggenza del Carnaro (Carta del Carnaro).

Il governo italiano non riesce a impedirlo e ne riceve discredito internazionale. Per questo motivo Nitti si dimette e torna Giolitti.

A novembre ‘20 Giolitti firma il trattato di Rapallo che riconosceva Zara e l’Istria all’Italia e dichiarava Fiume città libera sotto l’egida della Società delle Nazioni.

In dicembre l’esercito italiano libera Fiume (Natale di sangue)

86
Q

Primo Dopoguerra: l’Italia

A

615mila vittime e 450mila invalidi

Aumento esponenziale del debito pubblico

Inflazione che colpisce i salari (soprattutto la piccola borghesia)

Inasprimento fiscale

Aumento del proletariato di fabbrica e della sindacalizzazione

Mancata riforma agraria

Questione dei reduci, colpiti da disoccupazione

87
Q

Primo Dopoguerra italiano: nuovi partiti di massa

A

Partito Popolare Italiano 1919 fondato da don Sturzo

Fasci di combattimento 1919 fondati da Mussolini

88
Q

Partito Popolare Italiano

A

Fondato da don Sturzo nel 1919

Ispirato alla dottrina sociale della Chiesa

Laico, non classista, antimarxista, sensibile alle questioni sociali

Punto di riferimento per contadini e piccola/media borghesia non di sinistra

89
Q

Fasci di combattimento

A

Fondati da Mussolini nel 1919 a Milano

Esprimono il programma di San Sepolcro (dal nome della piazza dove si riunirono)

All’inizio non riceve grande consenso

Propone un’ideologia che è un misto di socialismo rivoluzionario, nazionalismo, anticlericalismo

Chiede giornata lavorativa di otto ore, gestione dell’impresa estesa a rappresentanti dei lavoratori, suffragio femminile, minimo salariale, un’Assemblea Costituente

Ben presto però la linea si focalizza su antisocialismo e antisindacalismo

90
Q

Elezioni italiane del ‘19

A

Sono le prime elezioni con il sistema proporzionale (si votano partiti e liste di candidati e non un candidato unico per circoscrizione territoriale)

Il Partito Socialista prende il 32% e si attiene alla linea di non collaborazione con i partiti borghesi

Il PPI prende il 20% grazie alle proposte di riforme sociali

I liberal-democratici prendono il 34%, perdendo un terzo dei seggi perché ritenuti responsabili della pessima gestione pot-bellica

Si stabilisce un governo liberal-democratico appoggiato dai popolari che dura fino al ‘21

91
Q

Conseguenze del Biennio Rosso

A

La concessione degli aumenti salariali sfalda il fronte operaio (probabile strategia dello stesso Giolitti)

La borghesia è spaventata dai sommovimenti ed è diffidente verso le organizzazioni sindacali (diventano terreno fertile per il consenso fascista)

92
Q

Eccidio di Bologna

A

1920

E’ considerata la fine del Biennio Rosso

Il giorno dell’insediamento di una giunta socialista in città, davanti a Palazzo D’Accursio partono degli spari sulla folla.

Di probabile matrice fascista

I fascisti usano il fatto come prova della confusione portata dal socialismo

93
Q

Fascismo Agrario

A

Tra la fine del ‘20 e l’inizio del ‘21 i Fasci di combattimento organizzano delle squadre d’azione, le camicie nere

Vengono finanziati dagli agrari perché contrastino i movimenti sindacali delle campagne

I componenti sono reduci e giovani piccolo/medio borghesi

Conducono spedizioni punitive tollerate dalle istituzioni liberali in funzione antisocialista

94
Q

Che fenomeno avviene nei mesi successivi il Biennio Rosso ?

A

Fascismo agrario (fine’20 - inizio ‘21)

95
Q

Elezioni italiane maggio ‘21

A

Formazione di Blocchi Nazionali, liste comuni di liberali e fascisti in funzione antisocialista

I blocchi nazionali vincono ma la loro composizione variegata li rende deboli

Giolitti prende atto della fragilità del governo e si dimette. Prende il suo posto Bonomi a cui sei mesi dopo succederà Facta

96
Q

Partito Nazionale Fascista

A

Fondato da Mussolini nel ‘21 a partire dai Fasci di combattimento

La linea politica cambia: monarchico, rispettoso della Chiesa, liberista, opposto al PPI e al socialismo

Mussolini si costruisce l’immagine di politico responsabile e affidabile, l’unico in grado di controllare le camicie nere. Allo stesso tempo ne è anche il capo

97
Q

La doppia faccia di Mussolini

A

Mussolini si costruisce l’immagine di politico responsabile e affidabile, l’unico in grado di controllare le camicie nere. Allo stesso tempo ne è anche il capo

98
Q

Marcia su Roma

A

24 - 30 ottobre 1922

E’ l’inizio del ventennio fascista

Mussolini prepara le camicie nere per una marcia su Roma per forzare la mano e ottenere incarichi di governo

Facta sottopone al re la messa in stato d’assedio della città, ma il re rifiuta di firmare

Le camicie nere entrano a Roma il 28 ottobre

Due giorni dopo il re convoca Mussolini (che era a Milano pronto a fuggire) e lo incarica di formare un governo

Mussolini pronuncia in parlamento il discorso del bivacco e ottiene i voti di fascisti, liberali e molti popolari e quelli contrari di socialisti, comunisti e parte dei popolari

99
Q

Epoca fascista: le due fasi

A

Fascismo liberale ‘22-‘24

La dittatura ‘25-‘43

100
Q

Fascismo liberale

A

1922-1924

Atteggiamento economico liberista (sgravi fiscali alle imprese e tariffe doganali leggere)

Scioglimento delle amministrazioni comunali rosse

Limitazioni alle libertà sindacali

Riforma scolastica Gentile

Legge elettorale Acerbo ‘23 (sistema maggioritario - premio di maggioranza di due terzi dei seggi)

Legalizzazione delle camicie nere come milizia volontaria per la sicurezza nazionale

istituzione del Gran Consiglio del Fascismo

101
Q

Perché la riforma Gentile è un preludio ai Patti Lateranensi ?

A

Perché conteneva agevolazioni per le scuole private cattoliche

102
Q

Elezioni italiane del 6 aprile ‘24

A

I fascisti si presentano in un listone unico con quasi tutti i liberali mentre le opposizioni restano divise

La campagna elettorale e le stesse elezioni sono macchiate dalle violenze fasciste verso gli oppositori

La lista liberal-fascista vince

Matteotti denuncia il clima di violenza in un discorso in parlamento il 30 maggio

103
Q

Giacomo Matteotti

A

Deputato socialista, denuncia il clima di violenze delle elezioni del 6 aprile ‘24 in un discorso in Parlamento il 30 maggio

Chiede l’annullamento delle elezioni

Viene rapito il 10 giugno e trovato morto in agosto

104
Q

Conseguenze del caso Matteotti

A

Giugno - dicembre ‘24

L’arresto degli esecutori dell’omicidio Matteotti causa un calo di popolarità per Mussolini.

L’opposizione abbandona il parlamento (Secessione dell’Aventino). La speranza è che il re sfiduci Mussolini.

Mussolini disinnesca la secessione chiudendo le Camere per le vacanze estive

Mussolini incassa il silenzio assenso del re e dell’establishment per via delle del suo antisocialismo

In Parlamento pronuncia un celebre discorso in cui si assume la responsabilità politica, morale e storica dell’omicidio Matteotti e di tutto l’operato fascista. E’ l’inizio della svolta dittatoriale

105
Q

La dittatura fascista

A

1925-1943

Leggi fascistissime del 1925

Abolizione delle libertà politiche, sindacali, di stampa e di associazione

Modifiche istituzionali

106
Q

Qual è il punto di svolta verso la dittatura fascista ?

A

Omicidio Matteotti e leggi fascistissime (1925)

107
Q

Leggi fascistissime

A

1925

Viaggiano in due direttrici

Abolizione delle libertà: scioglimento di partiti e sindacati, dei giornali di opposizione, censura, abolizione del diritto di sciopero, ripristino della pena di morte

Modifiche istituzionali: il Presidente del Consiglio diventa capo del governo, responsabile solo di fronte al re del suo operato e titolare del potere legislativo, sindaci sostituiti da podestà di nomina governativa, creazione dell’OVRA e dei tribunali speciali, nuova legge elettorale (unica lista di candidati scelti dal Partito fascista), il Gran Consiglio del fascismo diventa organo istituzionale nei rapporti tra Partito e Stato

108
Q

Perché lo Statuto Albertino ha facilitato la dittatura ?

A

Per via della sua flessibilità e facilità di modifica

109
Q

Fascismo come totalitarismo imperfetto

A

Al di sopra di Mussolini restava il re

La Chiesa era un organo autonomo

110
Q

Totalitarismo

A

E’ una forma di organizzazione statale nata nel Novecento

I tre casi principali sono stati il fascismo, il nazismo e lo stalinismo

Le caratteristiche comuni sono la repressione del dissenso, la manipolazione del consenso, identificazione del partito con lo Stato, culto del capo, volontà di creare una società coerente con l’ideologia del regime

111
Q

Fascistizzazione della società

A

Come tipico dei totalitarismi, anche il fascismo vuole fondare una società coerente con i propri ideali

L’uomo fascista è ispirato all’esperienza cameratesca, virile e pronto all’azione; contrapposto all’uomo liberale che parla invece di agire

Eredità dell’Impero romano

Intervento sulla lingua (eliminazione parole straniere e creazione di nuove parole)

Tessera del partito obbligatoria, gestione del tempo libero con iniziative comuni, EIAR e Istituto Luce, Ministero della Cultura Popolare

112
Q

I Patti Lateranensi

A

1929

Risolve la “questione romana”

La Chiesa riconosce lo Stato italiano e riceve un risarcimento e la sovranità sul Vaticano

Un Concordato regola i rapporti tre i due contraenti: Cattolicesimo come religione di Stato, insegnamento obbligatorio della religione cattolica, valore civile del matrimonio religioso, libera amministrazione dei propri beni sul suolo italiano e riconoscimento di Azione Cattolica

113
Q

Economia fascista

A

Carta del Lavoro 1927

Corporativismo come terza via nel conflitto capitale-lavoro

114
Q

Corporativismo

A

Sistema economico che si pone come terza via rispetto al conflitto capitale-lavoro

Organizzazione in corporazioni che riunissero tutti gli appartenenti a un determinato settore

115
Q

Economia fascista: statalismo autarchico

A

Quota 90 (90 lire = 1 sterlina)

Battaglia del grano

IMI e IRI

Stato come azionista di aziende industriali

Il sistema crea un’enorme burocrazia, una concentrazione aziendale nelle mani dello Stato, compressione dei salari e indebolimento della produzione industriale per la scarsità di materie prime

116
Q

Epoca fascista : politica estera

A

Nonostante il forte nazionalismo e le promesse di riscossa dopo Versailles, la politica estera fascista rimane cauta fino al 1934

Nel 1935 L’Italia lancia l’impresa d’Etiopia, che causa le sanzioni di Francia e Gran Bretagna e un’avvicinamento alla Germania di Hitler

117
Q

L’impresa d’Etiopia

A

1935

L’italia invade l’etiopia senza una dichiarazione di guerra e il benestare internazionale

Vendicare la sconfitta di Adua (1896) e ottenere prestigio internazionale partecipando alla corsa imperialista

Addis Abeba cade nel ‘36 ma la guerriglia non s ferma mai

Mussolini offre a Vittorio Emanuele III la corona dell’Impero d’Africa Orientale

Francia e Gran Bretagna sanzionano l’Italia bloccando la vendita di materiale bellico. Le sanzioni durano molto poco ma Mussolini le sfrutta per la sua propaganda di difensore degli interessi italiani. E’ il momento di massimo consenso per il regime

Le sanzioni avvicinano l’Italia alla Germania nazista, nel frattempo uscita dalla Società delle Nazioni

118
Q

Epoca fascista: leggi razziali

A

1938

Sono un risultato dell’avvicinamento dell’Italia alla Germania

Colpiscono i diritti degli ebrei (divieto di matrimoni misti, esclusioni da scuole e incarichi pubblici, divieto di praticare professioni intellettuali)

119
Q

Primo Dopoguerra: Germania

A

La società tedesca verso la fine della guerra è nel caos

Già nell’estate del ‘18 si erano costituiti dei soviet nelle fabbriche

Dopo la caduta dal Kaiser si forma un governo socialdemocratico

Le elezioni del ‘19 sono vinte dal Partito Socialdemocratico (SPD)

120
Q

Primo Dopoguerra: Lega spartachista

A

La Lega di Spartaco era un’organizzazione rivoluzionaria guidata da Liebknacht e Rosa Luxemburg

Nel ‘19 tentano un colpo di Stato fallito anche per l’intervento dei Freikorps. I leader spartachisti vengono uccisi

121
Q

Cosa sono i Freikorps ?

A

Milizie paramilitari di estrema destra nazionalista

122
Q

La Repubblica di Weimar

A

1918-1933

Si forma in seguito alle elezioni dell’Assemblea Costituente del ‘19