Storia Flashcards
Giovanni Giolitti : Periodo, Cenni
Giovanni Giolitti (1842-1928)
Protagonista della scena politica italiana dal 1901 al 1914
Di orientamento liberale ed erede della Sinistra Storica, governa durante la seconda rivoluzione industriale in Italia.
Giovanni Giolitti : Idee e piani d’azione
Supporta lo sviluppo industriale al Nord con un piano di commesse statali nel settore siderurgico e metallurgico.
Protezionismo
Intuisce il fallimento della politica reazionaria e l’emergere delle forze popolari di massa
Giolitti, stratega dei rapporti politici :
socialisti
Punta ad allontanare le masse socialiste dalle posizioni rivoluzionarie con un programma di riforme.
I rapporti con il Partito Socialista dipendono dalle dinamiche interne del partito e determinano un’andamento alternato :
nei momenti di maggioranza riformista sono collaboratori non troppo stretti, nei periodi a maggioranza massimalista sono interrotti
Giolitti, stratega dei rapporti politici: i cattolici
Si punta a un superamento del Non Expedit almeno in forma non ufficiale.
Ciò avviene prima con la Rerum Novarum, e poi con il Patto Gentiloni (1913).
L’obbiettivo dell’avvicinamento ai cattolici è di evitare un successo elettorale dei socialisti.
Rerum Novarum
Enciclica di papa Leone XIII del 1891
Esprime la posizione del cattolicesimo sulla situazione politica, criticando il socialismo e i capitalismo estremo
Condanna delle idee marxiste
Difesa della proprietà privata
Raccomandazioni sociali (giusti salari e garanzie)
Il patto Gentiloni
1913
Patto tra Giolitti e il capo dell’Unione Cattolici Italiani
Rappresenta un primo superamento non ufficiale del Non Expedit
Prevedeva l’ingresso di esponenti cattolici nelle liste liberali che convogliassero i voti dei cattolici (ufficialmente non autorizzati a partecipare alla vita pubblica italiana) in chiave antisocialista
Giolitti, la questione meridionale
Viene accusato di avere un “doppio volto”, ovvero di tenere verso scioperi e proteste un orientamento tanto democratico e tollerante al Nord quanto conservatore e reazionario al Sud.
Salvemini lo definirà “ministro della malavita” per il sistema di clientele e corruzione vigente in Meridione.
Non Expedit
Riforme giolittiane
Neutralità dello Stato nel conflitto capitale-lavoro
Riforme del lavoro: giornata di 10 ore lavorative, tutele lavoro femminile e minorile, Cassa invalidità e vecchiaia
Riforme amministrative : statalizzazione ferrovie e assicurazioni
Meridione : leggi speciali per il Sud (che mancano però di una visione d’insieme)
Riforma elettorale : suffragio maschile universale (1912)
Guerra italo-turca
1911-1912 (Trattato di Losanna)
L’Italia occupa il Dodecaneso strappa la Libia all’Impero Ottomano in declino.
L’obbiettivo è partecipare alla corsa imperialista, ricercare risorse e creare sbocchi per l’emigrazione.
L’impresa è fallimentare perché causa indebitamento e non porta grandi benefici.
Caratteristiche dell’Età giolittiana
Emigrazione
Creazione di una cultura di massa (favorita da riviste e quotidiani)
Dibattito intellettuale tra positivismo e antipositivismo
Letteratura: Pascoli, D’annunzio, Futurismo, i Crepuscolari
Riforma Elettorale ed Elezioni a suffragio universale maschile
La riforma elettorale (1912) aveva lo scopo di includere le forze politiche di massa (socialisti e cattolici), con lo scopo di evitare maggioranze socialiste.
Nelle elezioni a suffragio universale maschile del 1913 l’ingresso dei cattolici nelle liste liberali dopo il patto Gentiloni (1913) indebolisce dall’interno la maggioranza.
Fine dell’Età giolittiana
Nel 1914, dopo una crisi economica e istituzionale che portò alle dimissioni di Giolitti.
Poco dopo avvenne la repressione della Settimana Rossa e iniziarono le tensioni che portarono alla Prima Guerra Mondiale.
Settimana Rossa
giugno 1914
Una settimana di sommosse di matrice socialista con scioperi e manifestazioni e scontri con la forza pubblica
L’ impero Russo nella seconda metà dell’Ottocento : economia agricola e situazione delle campagne
Il settore principale è l’agricoltura, e le terre sono in mano a nobili e clero.
I contadini sono in condizioni di servaggio.
Tra il 1840 e il 1855 si verificano rivolte nelle campagne a causa delle condizioni di vita.
La riforma agraria dello zar Alessandro II (1861) libera i contadini e assegna loro della terra da riscattare, ma pochi possono farlo.
L’impero Russo nella seconda metà dell’Ottocento : industrializzazione
Sviluppo industriale quasi inesistente.
Esportazione di cereali e importazione di materie prime.
Su iniziativa dello zar lo stato investì in una campagna di industrializzazione (Mosca e San Pietroburgo).
Capitalismo a guida statale
L’opera più imponente è la Transiberiana
Capitalismo a guida statale
Investimenti statali per rafforzare l’industrializzazione
L’impero russo nella seconda metà dell’Ottocento : società
Aristocrazia e clero detengono le terre coltivabili.
La borghesia è fatta da impiegati statali e liberi professionisti che dipendono da incarichi statali.
L’iniziativa imprenditoriale è nelle mani dello Stato.
Il proletariato è poco numeroso per via della scarsissima industrializzazione
La maggior parte della popolazione sono contadini.
L’impero russo nella seconda metà dell’Ottocento : politica
La Russia è un’autocrazia, una monarchia assoluta senza Costituzione o rappresentanza politica.
Lo zar nomina i ministri.
Vige la censura e la polizia politica perseguita gli oppositori.
Gli oppositori dello zar
Cadetti : movimento liberale aristocratico e borghese, ,ira a una monarchia costituzionale e a un capitalismo occidentale
Populisti : critici del capitalismo, vogliono avvicinarsi al popolo (campagne di alfabetizzazione) e costituire una forma di Stato basata su comunità contadine autogestite. Un loro attentato uccise lo zar Alessandro II.
Partito socialdemocratico : di ispirazione marxista, diviso in menscevichi riformisti e bolscevichi rivoluzionari (guidati da Lenin)
Rivoluzione Russa : le tre date fondamentali
Gennaio 1905
Febbraio 1917
Ottobre 1917
Rivoluzione Russa : Gennaio 1905
Il fallimento della guerra russo-giapponese innesca proteste popolari per la pace, la situazione economica e maggiori libertà.
Sfilano di fronte al palazzo d’Inverno ma la guardia imperiale apre il fuoco sulla folla (Domenica di sangue).
La reazione avvenne con scioperi e rivolte nelle fabbriche.
Si costituisce il soviet di Pietroburgo guidato da Trockij.
Lo zar decide di concedere la Duma, il parlamento, eletto a suffragio censitario ristretto.
L’attività della Duma venne nella pratica estremamente ristretta dallo zar stesso.
Soviet
Consiglio di fabbrica
Rivoluzione Russa : le conseguenze del gennaio 1905
Lo zar concede la Duma
Rivoluzione Russa : febbraio 1917
La folla sfila davanti al Palazzo d’Inverno dopo tre anni di guerra fallimentare.
Questa volta la guardia cosacca non spara sui manifestanti.
Lo zar Nicola II abdica in favore del fratello che rifiuta il trono. E’ la fine della dinastia Romanov e dello zarismo.
Rivoluzione Russa : le conseguenze del febbraio 1917
Lo zar Nicola II abdica.
Fine dello zarismo
Rivoluzione Russa : febbraio - aprile 1917
Si formano due centro di potere:
_ Il governo provvisorio : espresso dalla Duma, liberale moderato
_ Il soviet di Pietrogrado : rappresentanti eletti nelle fabbriche, di orientamento socialrivoluzionario
Febbraio - Aprile 1917: il ritorno di Lenin
Lenin torna dall’esilio e pubblica le sue Tesi d’Aprile
Le Tesi d’Aprile
Formulate da Lenin al ritorno dall’esilio.
Si basano su tre punti :
_ritiro immediato dal conflitto
_nazionalizzazione e distribuzione delle terre presso i soviet
_abolizione del governo provvisorio e trasferimento dei poteri ai soviet
Rivoluzione Russa : Giugno - Settembre 1917
Il fallimento di un’offensiva al fronte decisa dal governo provvisorio causa disordini in Russia.
I bolscevichi contribuiscono a far fallire il colpo di stato del generale Kornilov e acquistano potere e consenso.
Lenin commissiona a Trockij la creazione della Guardia Rossa, un copro di volontari armati a difesa della rivoluzione.
Rivoluzione Russa : Ottobre 1917
I bolscevichi destituiscono il governo provvisorio e prendono il controllo di Pietrogrado e Mosca.
Il Congresso Panrusso dei Soviet emana due decreti:
_ decreto della pace: richiesta di pace senza condizioni
_ decreto sulla terra: abolizione della proprietà privata nelle campagne
Il Consiglio dei Commissari del Popolo, formato da soli bolscevichi, con due decreti nazionalizza le banche e affida la gestione delle fabbriche ai soviet.
Si tengono delle elezioni a suffragio universale per eleggere un’Assemblea Costituente. I bolscevichi perdono ma Lenin scioglie l’assemblea e proclama la dittatura del proletariato.
Rivoluzione Russa : decreti del Consiglio panrusso dei Soviet
ottobre 1917
decreto della pace : richiesta di pace senza condizioni
decreto della terra : abolizione della proprietà privata nelle campagne
Rivoluzione Russa : decreti del Consiglio dei Commissari del Popolo
Ottobre 1917
Nazionalizzazione delle banche
Affidamento della gestione delle fabbriche ai soviet
Rivoluzione Russa : elezioni Assemblea Costituente
Ottobre 1917
I bolscevichi perdono ma Lenin scioglie l’Assemblea e proclama la dittatura del proletariato
Rivoluzione Russa: guerra civile
1918 - 1920
Il Consiglio dei Commissari del Popolo forma la Ceka (polizia politica) e i Tribunali Speciali per i controrivoluzionari.
E’ la repressione degli oppositori.
Si formano le Armate Bianche in funziona antibolscevica, composta da zaristi, oppositori e reparti stranieri.
In risposta viene costituita l’Armata Rossa.
La guerra finisce con la vittoria dei bolscevichi.
Nascita dell’Unione delle Repubbliche Sovietiche (URSS)
1922
Rivoluzione Russa: i motivi del comunismo di guerra
Dopo l’ottobre 1917 le condizioni economiche sono disastrose e i soviet delle comunità agricole non riescono a rifornire le città. Il controllo operaio delle fabbriche diventa confuso.
Rivoluzione Russa: il comunismo di guerra
Attuata dal governo bolscevico
Nazionalizzazione delle terre, fabbriche e commerci
Requisizioni forzate nelle campagne
Rivoluzioni Russa: le conseguenze del comunismo di guerra
Le misure del comunismo di guerra erode il consenso popolare dei bolscevichi che aveva permesso la vittoria nella guerra civile.
La rivolta della base navale di Kronstadt, ad esempio, rappresenta per Lenin uno shock perché è la rivolta della base stessa del bolscevismo
Nuova Politica Economica
Nel 1921 il PCUS chiude il comunismo di guerra e inaugura la NEP.
Libertà di commercio di una quota delle eccedenze agricole
Legalizzazione delle compravendite al piccolo dettaglio
Privatizzazione delle imprese con meno di 20 dipendenti
Gestione mista privata/statale delle fabbriche
Gli effetti della NEP
Gli effetti sono positivi.
La produzione agricola e industriale aumenta
La piccola economia cittadina ricompare (negozi, beni di consumo)
Chi sono i kulaki ?
Contadini agiati della Russia che possedevano grandi appezzamenti di terra.
Divennero nemici dello Stato con Stalin
La successione di Lenin
Lenin muore nel 1924
I candidati alla successione sono:
Trockij: capo dell’Armata Rossa, oppositore della NEP e sostenitore della “rivoluzione permenente”
Stalin: segretario generale del PCUS, controllava il partito, sosteneva la NEP e del “socialismo in un solo Paese”
Nel ‘27 Stalin riesce a far espellere Trockij che si autoesilia. Inizia lo stalinismo
Rivoluzione permanente vs Socialismo in un solo Paese
Esportazione della rivoluzione bolscevica nel mondo
Consolidamento del comunismo in Russia per contrastare il mondo capitalista
Stalinismo: obbiettivi economici
La crisi del ‘27 porta Stalin ad abolire la NEP.
Pianificazione dell’economia attraverso Piani Quinquennali
Trasformare la Russia in una potenza industriale puntando sull’industria pesante
Quando inizia lo stalinismo ?
1927 con l’autoesilio di Trockij
Stalinismo: conseguenze dell’industrializzazione
La produzione dei beni di consumo è scarsa (si punta sull’industria pesante) e quindi questi vengono razionati
Militarizzazione del lavoro (ritmi pesanti e regole ferree)
Reclutamento forzato di manodopera di fabbrica nelle campagne
Stalinismo: le conseguenze nelle campagne
Le campagne sono collettivizzate per assicurare i rifornimenti alle città
Le terre sono requisite e trasformate in aziende agricole di Stato
I kulaki rifiutano le requisizioni e diventano nemici dello Stato
Le Grandi Purghe staliniane
Avvengono tra il ‘35 e il ‘38
Articolo ‘58: 14 punti dei delitti contro lo Stato
Eliminazione di ogni forma di dissenso dentro e fuori dal Partito
Portano a processi farsa ed esecuzioni o deportazione nei gulag
Totalitarismo Russo: caratteristiche
Lo stalinismo è considerato un totalitarismo perfetto.
Il fine ultimo del totalitarismo non è solo controllare la società, ma ricostruirla con individui adeguati all’ideologia del regime
Controllo delle comunicazioni (censura e propaganda)
Eliminazione del dissenso
Sostituzione delle strutture statali con quelle del Partito
Culto della personalità del leader
Perché viene chiamata “la Grande Guerra”?
Perché i contemporanei stessi intuirono la nuova natura del conflitto
Il gran numero di Paesi partecipanti, le cause complesse, le nuove armi impiegate, il coinvolgimento di tutte le risorse di una nazione, le elevate perdite e i mutamenti causati sullo scenario internazionale
Guerra Totale
E’ un conflitto in cui gli Stati partecipanti impiegano tutte le proprie risorse per l’annientamento del nemico
Lo Stato viene concepito come un unico corpo con un’unica volontà concentrata su un singolo obbiettivo
Prevede il coinvolgimento di tutte le parti del Paese (il “fronte interno”) finalizzate a sostenere lo sforzo bellico
La propaganda deve mantenere alto il morale della popolazione e dell’esercito
Le cause della Prima Guerra Mondiale
Politiche: desiderio di rivincita francese verso i tedeschi (guerra franco-prussiana), rivalità austro-russa per il predominio sui Balcani, malcontento etnico interno nell’Impero Austroungarico, crisi dell’Impero ottomano, contrapposizione di blocchi di alleanze (Triplice Intesa e Triplice Alleanza)
Economiche: rivalità coloniali tra Gran Bretagna e Germania, ricerca di materie prime e sbocchi di mercato
Militari: politica militarista delle nazioni e corsa agli armamenti
Culturali: ideologie nazionaliste, salvaguardia delle identità nazionali (razzismo), applicazione del darwinismo alle relazioni internazionali
Triplice Intesa vs Triplice Alleanza
Inghilterra, Francia, Russia, Italia (dal ‘15)
Germania, Impero Austroungarico, Italia (neutrale fino al ‘15), Impero Ottomano,
Casus Belli delle Prima Guerra Mondiale
28 giugno 1914
Assassinio dell’arciduca Francesco Ferdinando a Sarajevo per mano di Gavrilo Princip, un nazionalista serbo.
L’Austria invia un ultimatum alla Serbia (istituzione di un’inchiesta in territorio serbo di funzionari austriaci, condanna dei militari e politici serbi coinvolti nell’attentato e condanna del nazionalismo serbo)
La Serbia rifiuta.
Inizio della Prima Guerra Mondiale
28 luglio 1914
Dopo il rifiuto dell’ultimatum da parte della Serbia, l’Austria le dichiara guerra.
Scattano i meccanismi delle alleanze: la Russia interviene in soccorso degli alleati serbi, la Germania e l’Austria dichiarano guerra alla Russia e alla Francia, la Gran Bretagna interviene a causa dell’invasione del Belgio da parte tedesca
Schieramenti della Prima Guerra Mondiale
Imperi Centrali: Germania, Impero Austroungarico, Impero Ottomano, Bulgaria
Intesa: Regni Unito, Francia, Impero Russo, Giappone, Italia, USA
I fronti della Prima Guerra Mondiale
Occidentale
Orientale
Mare del Nord (guerra sottomarina)
Italiano
Medio Oriente
Interno
Il Piano Schlieffen
Preparato dalla Germania per l’invasione della Francia, prevedeva il passaggio dal Belgio per giungere a Parigi
Prima Guerra Mondiale: 1914
La Germania invade il Belgio per giungere a Parigi (piano Schlieffen) ma viene fermata dagli anglofrancesi nella prima battaglia della Marna. Inizia la guerra di trincea.
Il Regno Unito impone un blocco navale contro la Germania. Inizia la guerra sottomarina.
Sul fronte orientale i russi sconfiggono gli austriaci in Galizia ma vengono fermati in Prussia dai tedeschi.
Gli austriaci occupano la Serbia.
L’impero Ottomano entra in guerra on ottobre dalla parte degli imperi centrali e affrontano i russi in Armenia e i britannici in Mesopotamia.
Prima Guerra Mondiale: La prima Battaglia della Marna
Ferma l’esecuzione del piano Schlieffen e dà inizio alla guerra di trincea
Prima Guerra Mondiale: 1915-1916
Il 24 maggio l’Italia entra in guerra contro gli imperi centrali dopo delle trattative segrete con entrambe le parti. Affronta gli austriaci ma senza grandi risultati.
Battaglie rilevanti sono quelle dell’Isonzo e la Spedizione Punitiva (Strafexpedition).
Sul fronte occidentale i tedeschi provano un nuovo assalto (battaglia di Verdun) ma gli anglofrancesi resistono.
La flotta inglese sconfigge quella tedesca.
Sul fronte orientale la guerra per la Russia inizia a farsi difficile.
Prima Guerra Mondiale: 1917
Rivoluzione Russa (febbraio)
Caporetto (24 ottobre)
Intervento USA (in aprile, a causa della guerra sottomarina indiscriminata dei tedeschi)
Caporetto
24 ottobre 1917
La Germania gestisce un’offensiva sul fronte italiano.
E’ una disfatta per l’esercito italiano, che riesce ad assestarsi sul Piave
Cadorna viene sostituito da Diaz
Prima Guerra Mondiale: 1918
Ritiro della Russia (marzo, Trattato di Brest-Litovsk)
Battaglia di Amiens (inizio dell’offensiva finale dell’Intesa)
Battaglia di Vittorio Veneto (l’Italia sconfigge definitivamente gli austriaci)
Trattato di Brest-Litovsk
marzo 1918
Sancisce l’uscita della Russia dalla Prima Guerra Mondiale
Avviene in seguito alla Rivoluzione Russa dei bolscevichi
La Russia accetta di cedere alla Germania ampi territori nel nord Europa
Prima Guerra Mondiale: conseguenze immediate
Ungheria, Cecoslovacchia e Jugoslavia si dichiarano indipendenti dall’Austria
Il Kaiser Guglielmo abdica e la Germania diventa una repubblica
Carlo I abdica e nasce la repubblica austriaca.
Prima Guerra Mondiale: i trattati di pace
Conferenza di Parigi, 1919
Partecipano solo i Paesi vincitori
Seguono i 14 punti di Wilson
Viene costituita la Società delle Nazioni come strumento di equilibrio
Emergono due linee politiche: il desiderio francese di punire la Germania, il modello di Wilson per una convivenza pacifica
Prevale la linea francese e la linea Wilson fallisce per le ambizioni delle singole nazioni.
Conferenza di Parigi: i partecipanti
Francia (Clemenceau): indebolimento della Germania e posizione dominante in Europa
Gran Bretagna (LLoyd George): evitare la rovina della Germania come contrasto per il potere francese, eliminazione della flotta tedesca, ottenimento colonie tedesche
USA (Wilson): opportunità commerciali e soluzioni pacifiche alle questioni internazionali
Italia (Orlando): territori promessi dagli alleati
Il Trattato di Versailles
Certifica la nascita di nuovi stati (Ungheria, Cecoslovaccha, Lettonia, Jugoslavia…)
Perdita delle colonie per i Paesi sconfitti
Germania come unica responsabile del conflitto, condannata a pagare ingenti danni di guerra
Restituzione dell’Alsazia e Lorena alla Francia
Annullamento dei terreni ceduti dal trattato di Brest-Litovsk
L’Italia ottiene l’Alto Adige, La Venezia Giulia e Trieste, ma non la Dalmazia.
Prima Guerra Mondiale: neutralisti vs interventisti
Neutralisti:
_Liberali giolittiani: Giolitti crede si possano ottenere vantaggi maggiori con la neutralità
_Cattolici: il papa critica la guerra
_Socialisti: internazionalismo proletario
Interventisti:
_Socialisti Rivoluzionari: guidati da Mussolini, vedevano la guerra come il collasso del capitalismo e scontro all’autoritarismo tedesco
_Irredentisti: eredi del patriottismo risorgimentale
_Industriali: interessi economici
_Elite militari e Vittorio Emanuele III: occasione di prestigio internazionale
Prima Guerra Mondiale: l’iniziale neutralità dell’Italia
La natura difensiva della Triplice alleanza
La questione irredentista verso l’Austria
Preoccupazione per l’influenza britannica nel Mediterraneo
Impreparazione militare ed economica dopo la campagna di Libia
Prima Guerra Mondiale: il Patto di Londra
L’italia tratta con ambo le parti
All’Austria chiede le terre irredente in cambio della neutralità, senza successo.
Il governo firma segretamente il patto di Londra con l’Intesa, impegnandosi ad entrare in guerra entro un mese in cambio di Trento, Trieste, Alto Adige, Istria, Dalmazia e altre basi per il Mediterraneo.
Prima Guerra Mondiale: l’Italia entra in guerra
L’Italia esce dalla Triplice Alleanza
Il governo incoraggia le tensioni per portare l’opinione pubblica verso l’interventismo
Il risultato fu che il parlamento approvò l’ingresso nel conflitto il 24 maggio (per il momento solo contro l’Austria, la Germania dal ‘16)
I problemi del Trattato di Versailles (1919)
La Germania esce annichilita
L’Italia recrimina le promesse non mantenute (Fiume e la Dalmazia) e si diffonde il termine “vittoria mutilata”
La Società delle Nazioni è priva di forza nelle contese internazionali
I nuovi Stati nati dopo la Prima Guerra Mondiale sono calderoni etnici
Primo Dopoguerra: crisi
Calo demografico causato dai morti (8mln di vittime e 20 mln di feriti) e dalla spagnola
La riconversione industriale da assetto bellico e civile è difficoltosa per la mancanza di risorse (disoccupazione)
Mancate riforme agrarie nelle campagne
I debiti contratti dalle nazioni per sostenere la guerra creano inflazione
La crisi economica colpisce soprattutto la piccola borghesia perché priva di tutele sindacali
Perché la crisi economica del Primo Dopoguerra colpisce soprattutto la piccola borghesia
La crisi economica colpisce soprattutto la piccola borghesia perché priva di tutele sindacali
Primo Dopoguerra: crisi delle istituzioni liberali
La crisi economica post-bellica crea sfiducia verso le istituzioni liberali e democratiche perché ritenute responsabili della guerra
Sono prese in mezzo dagli attacchi delle frange estremiste
Ciò è alla base dell’ondata di fascismi e dittature che attraversa l’Europa dopo la guerra
Primo Dopoguerra: aspetti sociali
Estensione del diritto di voto alle donne in alcuni Pasi (Inghilterra, Germania e USA)
Consapevolezza della forza della mobilitazione di massa e conseguente nascita di partiti e organizzazioni sindacali
La questione capitale-lavoro radicalizza la società e crea un senso di insicurezza nel ceto medio (che diventa terreno fertile di consenso per i regimi autoritari)
Biennio Rosso
1919-1920 in Italia
E’ un periodo di scioperi, occupazioni di fabbriche e sommovimenti rivoluzionari. Giolitti resta fedele alla linea di neutralità dello Stato
E’ ispirato dall’esperienza russa, e si creano quindi dei soviet e una guardia di volontari sul modello della Guardia Rossa
Il salto di qualità avviene nell’estate del ‘20 con la vertenza FIOM/Confindustria per il rinnovo contrattuale dei metalmeccanici. Centinaia di fabbriche vengono occupate nel triangolo Milano-Genova-Torino.
In settembre gli operai la concessione degli aumenti salariali
Termina con l’eccidio di Bologna del ‘20
La Terza Internazionale (Comintern)
1919
Nelle intenzioni di Lenin la Russia doveva essere solo l’inizio
Nella Terza Internazionale viene decisa l’espulsione dei riformisti e la creazione di partiti comunisti sul modello del PCUS
Per questa ragione i socialisti rivoluzionari si staccano dia riformisti e fondano partiti comunisti
Nascita del Partito Comunista Italiano
Recepita la linea della Terza Internazionale, nel 1921 in occasione del XVII Congresso del Partito Socialista a Livorno Gramsci guida la secessione dei massimalisti e fonda il Partito Comunista Italiano
Menotti Serrati, capo dei massimalisti, si era rifiutato di espellere i riformisti (guidati da Turati e Treves)
Primo Dopoguerra: fascismi in Europa
Ungheria, Grecia, Romania, Bulgaria, Jugoslavia, Polonia
Mussolini in Italia
Franco in Spagna
Hitler in Germania
Salazar in Portogallo
Il Trattato di Versailles per l’Italia
L’Italia non ottiene quanto promesso dal patto di Londra (specificatamente Fiume e la Dalmazia) e per protesta la delegazione guidata da Vittorio Emanuele Orlando abbandona le trattative. Nel Paese esplodono le proteste.
Quando la delegazione italiana torna accetta di rinunciare a Fiume per ottenere la Dalmazia.
Orlando si dimette e il suo posto viene preso da Nitti.
Nel settembre del ‘19 D’Annunzio guida l’impresa di Fiume.
L’impresa di Fiume
Dopo la “vittoria mutilata” di Versailles, D’Annunzio con i suoi legionari (perlopiù reduci) occupa Fiume e vi stabilisce la Reggenza del Carnaro (Carta del Carnaro).
Il governo italiano non riesce a impedirlo e ne riceve discredito internazionale. Per questo motivo Nitti si dimette e torna Giolitti.
A novembre ‘20 Giolitti firma il trattato di Rapallo che riconosceva Zara e l’Istria all’Italia e dichiarava Fiume città libera sotto l’egida della Società delle Nazioni.
In dicembre l’esercito italiano libera Fiume (Natale di sangue)
Primo Dopoguerra: l’Italia
615mila vittime e 450mila invalidi
Aumento esponenziale del debito pubblico
Inflazione che colpisce i salari (soprattutto la piccola borghesia)
Inasprimento fiscale
Aumento del proletariato di fabbrica e della sindacalizzazione
Mancata riforma agraria
Questione dei reduci, colpiti da disoccupazione
Primo Dopoguerra italiano: nuovi partiti di massa
Partito Popolare Italiano 1919 fondato da don Sturzo
Fasci di combattimento 1919 fondati da Mussolini
Partito Popolare Italiano
Fondato da don Sturzo nel 1919
Ispirato alla dottrina sociale della Chiesa
Laico, non classista, antimarxista, sensibile alle questioni sociali
Punto di riferimento per contadini e piccola/media borghesia non di sinistra
Fasci di combattimento
Fondati da Mussolini nel 1919 a Milano
Esprimono il programma di San Sepolcro (dal nome della piazza dove si riunirono)
All’inizio non riceve grande consenso
Propone un’ideologia che è un misto di socialismo rivoluzionario, nazionalismo, anticlericalismo
Chiede giornata lavorativa di otto ore, gestione dell’impresa estesa a rappresentanti dei lavoratori, suffragio femminile, minimo salariale, un’Assemblea Costituente
Ben presto però la linea si focalizza su antisocialismo e antisindacalismo
Elezioni italiane del ‘19
Sono le prime elezioni con il sistema proporzionale (si votano partiti e liste di candidati e non un candidato unico per circoscrizione territoriale)
Il Partito Socialista prende il 32% e si attiene alla linea di non collaborazione con i partiti borghesi
Il PPI prende il 20% grazie alle proposte di riforme sociali
I liberal-democratici prendono il 34%, perdendo un terzo dei seggi perché ritenuti responsabili della pessima gestione pot-bellica
Si stabilisce un governo liberal-democratico appoggiato dai popolari che dura fino al ‘21
Conseguenze del Biennio Rosso
La concessione degli aumenti salariali sfalda il fronte operaio (probabile strategia dello stesso Giolitti)
La borghesia è spaventata dai sommovimenti ed è diffidente verso le organizzazioni sindacali (diventano terreno fertile per il consenso fascista)
Eccidio di Bologna
1920
E’ considerata la fine del Biennio Rosso
Il giorno dell’insediamento di una giunta socialista in città, davanti a Palazzo D’Accursio partono degli spari sulla folla.
Di probabile matrice fascista
I fascisti usano il fatto come prova della confusione portata dal socialismo
Fascismo Agrario
Tra la fine del ‘20 e l’inizio del ‘21 i Fasci di combattimento organizzano delle squadre d’azione, le camicie nere
Vengono finanziati dagli agrari perché contrastino i movimenti sindacali delle campagne
I componenti sono reduci e giovani piccolo/medio borghesi
Conducono spedizioni punitive tollerate dalle istituzioni liberali in funzione antisocialista
Che fenomeno avviene nei mesi successivi il Biennio Rosso ?
Fascismo agrario (fine’20 - inizio ‘21)
Elezioni italiane maggio ‘21
Formazione di Blocchi Nazionali, liste comuni di liberali e fascisti in funzione antisocialista
I blocchi nazionali vincono ma la loro composizione variegata li rende deboli
Giolitti prende atto della fragilità del governo e si dimette. Prende il suo posto Bonomi a cui sei mesi dopo succederà Facta
Partito Nazionale Fascista
Fondato da Mussolini nel ‘21 a partire dai Fasci di combattimento
La linea politica cambia: monarchico, rispettoso della Chiesa, liberista, opposto al PPI e al socialismo
Mussolini si costruisce l’immagine di politico responsabile e affidabile, l’unico in grado di controllare le camicie nere. Allo stesso tempo ne è anche il capo
La doppia faccia di Mussolini
Mussolini si costruisce l’immagine di politico responsabile e affidabile, l’unico in grado di controllare le camicie nere. Allo stesso tempo ne è anche il capo
Marcia su Roma
24 - 30 ottobre 1922
E’ l’inizio del ventennio fascista
Mussolini prepara le camicie nere per una marcia su Roma per forzare la mano e ottenere incarichi di governo
Facta sottopone al re la messa in stato d’assedio della città, ma il re rifiuta di firmare
Le camicie nere entrano a Roma il 28 ottobre
Due giorni dopo il re convoca Mussolini (che era a Milano pronto a fuggire) e lo incarica di formare un governo
Mussolini pronuncia in parlamento il discorso del bivacco e ottiene i voti di fascisti, liberali e molti popolari e quelli contrari di socialisti, comunisti e parte dei popolari
Epoca fascista: le due fasi
Fascismo liberale ‘22-‘24
La dittatura ‘25-‘43
Fascismo liberale
1922-1924
Atteggiamento economico liberista (sgravi fiscali alle imprese e tariffe doganali leggere)
Scioglimento delle amministrazioni comunali rosse
Limitazioni alle libertà sindacali
Riforma scolastica Gentile
Legge elettorale Acerbo ‘23 (sistema maggioritario - premio di maggioranza di due terzi dei seggi)
Legalizzazione delle camicie nere come milizia volontaria per la sicurezza nazionale
istituzione del Gran Consiglio del Fascismo
Perché la riforma Gentile è un preludio ai Patti Lateranensi ?
Perché conteneva agevolazioni per le scuole private cattoliche
Elezioni italiane del 6 aprile ‘24
I fascisti si presentano in un listone unico con quasi tutti i liberali mentre le opposizioni restano divise
La campagna elettorale e le stesse elezioni sono macchiate dalle violenze fasciste verso gli oppositori
La lista liberal-fascista vince
Matteotti denuncia il clima di violenza in un discorso in parlamento il 30 maggio
Giacomo Matteotti
Deputato socialista, denuncia il clima di violenze delle elezioni del 6 aprile ‘24 in un discorso in Parlamento il 30 maggio
Chiede l’annullamento delle elezioni
Viene rapito il 10 giugno e trovato morto in agosto
Conseguenze del caso Matteotti
Giugno - dicembre ‘24
L’arresto degli esecutori dell’omicidio Matteotti causa un calo di popolarità per Mussolini.
L’opposizione abbandona il parlamento (Secessione dell’Aventino). La speranza è che il re sfiduci Mussolini.
Mussolini disinnesca la secessione chiudendo le Camere per le vacanze estive
Mussolini incassa il silenzio assenso del re e dell’establishment per via delle del suo antisocialismo
In Parlamento pronuncia un celebre discorso in cui si assume la responsabilità politica, morale e storica dell’omicidio Matteotti e di tutto l’operato fascista. E’ l’inizio della svolta dittatoriale
La dittatura fascista
1925-1943
Leggi fascistissime del 1925
Abolizione delle libertà politiche, sindacali, di stampa e di associazione
Modifiche istituzionali
Qual è il punto di svolta verso la dittatura fascista ?
Omicidio Matteotti e leggi fascistissime (1925)
Leggi fascistissime
1925
Viaggiano in due direttrici
Abolizione delle libertà: scioglimento di partiti e sindacati, dei giornali di opposizione, censura, abolizione del diritto di sciopero, ripristino della pena di morte
Modifiche istituzionali: il Presidente del Consiglio diventa capo del governo, responsabile solo di fronte al re del suo operato e titolare del potere legislativo, sindaci sostituiti da podestà di nomina governativa, creazione dell’OVRA e dei tribunali speciali, nuova legge elettorale (unica lista di candidati scelti dal Partito fascista), il Gran Consiglio del fascismo diventa organo istituzionale nei rapporti tra Partito e Stato
Perché lo Statuto Albertino ha facilitato la dittatura ?
Per via della sua flessibilità e facilità di modifica
Fascismo come totalitarismo imperfetto
Al di sopra di Mussolini restava il re
La Chiesa era un organo autonomo
Totalitarismo
E’ una forma di organizzazione statale nata nel Novecento
I tre casi principali sono stati il fascismo, il nazismo e lo stalinismo
Le caratteristiche comuni sono la repressione del dissenso, la manipolazione del consenso, identificazione del partito con lo Stato, culto del capo, volontà di creare una società coerente con l’ideologia del regime
Fascistizzazione della società
Come tipico dei totalitarismi, anche il fascismo vuole fondare una società coerente con i propri ideali
L’uomo fascista è ispirato all’esperienza cameratesca, virile e pronto all’azione; contrapposto all’uomo liberale che parla invece di agire
Eredità dell’Impero romano
Intervento sulla lingua (eliminazione parole straniere e creazione di nuove parole)
Tessera del partito obbligatoria, gestione del tempo libero con iniziative comuni, EIAR e Istituto Luce, Ministero della Cultura Popolare
I Patti Lateranensi
1929
Risolve la “questione romana”
La Chiesa riconosce lo Stato italiano e riceve un risarcimento e la sovranità sul Vaticano
Un Concordato regola i rapporti tre i due contraenti: Cattolicesimo come religione di Stato, insegnamento obbligatorio della religione cattolica, valore civile del matrimonio religioso, libera amministrazione dei propri beni sul suolo italiano e riconoscimento di Azione Cattolica
Economia fascista
Carta del Lavoro 1927
Corporativismo come terza via nel conflitto capitale-lavoro
Corporativismo
Sistema economico che si pone come terza via rispetto al conflitto capitale-lavoro
Organizzazione in corporazioni che riunissero tutti gli appartenenti a un determinato settore
Economia fascista: statalismo autarchico
Quota 90 (90 lire = 1 sterlina)
Battaglia del grano
IMI e IRI
Stato come azionista di aziende industriali
Il sistema crea un’enorme burocrazia, una concentrazione aziendale nelle mani dello Stato, compressione dei salari e indebolimento della produzione industriale per la scarsità di materie prime
Epoca fascista : politica estera
Nonostante il forte nazionalismo e le promesse di riscossa dopo Versailles, la politica estera fascista rimane cauta fino al 1934
Nel 1935 L’Italia lancia l’impresa d’Etiopia, che causa le sanzioni di Francia e Gran Bretagna e un’avvicinamento alla Germania di Hitler
L’impresa d’Etiopia
1935
L’italia invade l’etiopia senza una dichiarazione di guerra e il benestare internazionale
Vendicare la sconfitta di Adua (1896) e ottenere prestigio internazionale partecipando alla corsa imperialista
Addis Abeba cade nel ‘36 ma la guerriglia non s ferma mai
Mussolini offre a Vittorio Emanuele III la corona dell’Impero d’Africa Orientale
Francia e Gran Bretagna sanzionano l’Italia bloccando la vendita di materiale bellico. Le sanzioni durano molto poco ma Mussolini le sfrutta per la sua propaganda di difensore degli interessi italiani. E’ il momento di massimo consenso per il regime
Le sanzioni avvicinano l’Italia alla Germania nazista, nel frattempo uscita dalla Società delle Nazioni
Epoca fascista: leggi razziali
1938
Sono un risultato dell’avvicinamento dell’Italia alla Germania
Colpiscono i diritti degli ebrei (divieto di matrimoni misti, esclusioni da scuole e incarichi pubblici, divieto di praticare professioni intellettuali)
Primo Dopoguerra: Germania
La società tedesca verso la fine della guerra è nel caos
Già nell’estate del ‘18 si erano costituiti dei soviet nelle fabbriche
Dopo la caduta dal Kaiser si forma un governo socialdemocratico
Le elezioni del ‘19 sono vinte dal Partito Socialdemocratico (SPD)
Primo Dopoguerra: Lega spartachista
La Lega di Spartaco era un’organizzazione rivoluzionaria guidata da Liebknacht e Rosa Luxemburg
Nel ‘19 tentano un colpo di Stato fallito anche per l’intervento dei Freikorps. I leader spartachisti vengono uccisi
Cosa sono i Freikorps ?
Milizie paramilitari di estrema destra nazionalista
La Repubblica di Weimar
1918-1933
Si forma in seguito alle elezioni dell’Assemblea Costituente del ‘19